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Mercato auto connesse e mobilità smart +17% a 2,9 mld nel 2023

Mercato auto connesse e mobilità smart +17% a 2,9 mld nel 2023Milano, 28 mag. (askanews) – Il settore delle auto connesse e della mobilità smart continua a crescere. Nel 2023 il mercato italiano ha raggiunto un valore di 2,9 miliardi di euro, +17% rispetto al 2022. Un risultato di tutto rispetto, se messo in relazione a quello dei principali Paesi occidentali, che presentano una crescita tra il +10% e il +20%. E’ quanto emerge della ricerca dell’Osservatorio Connected Car & Mobility della School of Management del Politecnico di Milano.


Le soluzioni per l’auto connessa valgono 1,56 miliardi di euro (+11% in un anno), i sistemi di Advanced Driver Assistance Systems (Adas) integrati nei nuovi modelli, come la frenata automatica d’emergenza o il mantenimento del veicolo in corsia, raggiungono i 950 milioni di euro (+28%), le soluzioni Smart Mobility nelle città, in primis per la gestione dei parcheggi e la sharing mobility, i 400 milioni di euro, +18%. A fine 2023 nel nostro paese si contano 16,9 milioni di auto connesse, poco meno della metà del parco circolante (42%), 1 ogni 4 abitanti. Cresce la sperimentazione della Smart Road: sono 258 i progetti a livello mondiale dal 2015, ben 141 sono stati attivati nel biennio 2022-23. In Italia negli ultimi tre anni sono state avviate 19 iniziative. Sette Italiani su 10 sono interessati ad utilizzare nuovi servizi di Smart Mobility in futuro, le soluzioni più desiderate riguardano il trasporto pubblico locale (23%) e la gestione dei parcheggi (20%).


Gli utenti italiani sarebbero disposti a rinunciare all’auto per modalità di trasporto più sostenibili, a patto di avere mezzi pubblici più frequenti (45%), parcheggi gratuiti nei punti di snodo (30%) e mezzi pubblici e veicoli in sharing accessibili in modalità free (29%). In particolare, considerando la sfera della sostenibilità, il 40% dei cittadini sta già oggi riducendo l’utilizzo dell’auto per soluzioni alternative come il car sharing o la micromobilità. Solo il 15%, invece, utilizzerebbe un’auto a guida autonoma nei prossimi anni, il 19% è contrario ad un possibile utilizzo, ben 2 consumatori su 3 (66%) hanno ancora forti dubbi. I contrari sono frenati soprattutto dalla sensazione di non avere il controllo della vettura (36%), dal piacere di guidare in prima persona (32%) e dalla sensazione di insicurezza (31%). “Il settore della mobilità connessa continua a crescere, spinto da innovazioni tecnologiche e novità normative – afferma Giulio Salvadori, Direttore dell’Osservatorio Connected Car & Mobility -. Sempre più aziende sono in grado di raccogliere grandi quantità di dati da veicoli e infrastrutture connesse, utilizzabili per offrire nuovi servizi di valore. E i risultati si vedono: nel 2023 il fatturato della vendita di servizi è cresciuto del 29%, toccando i 620 milioni di euro. Sul fronte normativo, incide sia l’obbligo a partire dal 2024 di integrare specifici Adas all’interno di tutte le vetture di nuova immatricolazione che quello dal 2035 di immatricolare solo veicoli a zero emissioni. La connettività avrà un ruolo molto importante nella gestione dei nuovi modelli elettrici e ibridi, e nel garantire scambi di informazioni tra veicolo e infrastruttura”.

Stellantis 500 ibrida a Mirafiori, Panda a Pomigliano oltre 2029

Stellantis 500 ibrida a Mirafiori, Panda a Pomigliano oltre 2029Torino, 27 mag. (askanews) – Si è svolto a Torino un secondo incontro fra Stellantis e i sindacati per discutere dell’assegnazione di modelli negli stabilimenti italiani fino al 2030 e oltre.


Il Ceo di Stellantis, Carlos Tavares, si legge in una nota, ha condiviso con i sindacati il principio della flessibilità produttiva nei confronti delle incerte tendenze dell’elettrificazione. Tavares ha annunciato ufficialmente la decisione di sviluppare una versione ibrida della Fiat 500, a partire dal primo trimestre 2026 che sarà prodotta nello stabilimento di Mirafiori, e l’allocazione di una nuova versione ibrida della Jeep Compass nello stabilimento di Melfi che si aggiungerà ai 5 modelli già assegnati.


Novità anche per Cassino. Secondo quanto riferito da Ferdinando Uliano della Cisl Fim ci sarà un nuovo modello nel 2027 oltre all’Alfa Romeo Stelvio a fine 2025 e Giulia nel 2026. Questi annunci si aggiungono a quelli recenti relativi a una nuova generazione di batterie per la Fiat 500e e all’estensione della produzione della Fiat Panda ibrida a Pomigliano oltre il 2029, in base alle norme Ue. La fornitura di questi nuovi modelli ibridi contribuirà positivamente al carico di lavoro dello stabilimento di Termoli e degli impianti e-Dct e trasmissioni di Mirafiori per i prossimi anni.


Con il successo del piano annunciato, Stellantis avvierà un processo di rinnovamento generazionale della forza lavoro, con l’assunzione di giovani lavoratori soprattutto a Mirafiori. Carlos Tavares ha ricordato l’importanza di offrire auto accessibili e di alta qualità ai clienti italiani, il che implica un lavoro sulla competitività di Stellantis insieme ai suoi fornitori e alle Istituzioni italiane. Stellantis sta già lavorando sui fattori interni all’azienda, ma restano da affrontare quelli esterni, come il costo dell’energia, la rete di ricarica per i Bev e gli strumenti di supporto al mercato, oltre alle attività per incoraggiare la conversione e la riqualificazione. Tavares ha concluso che l’ambizione condivisa con il Governo italiano di raggiungere un milione di veicoli prodotti in Italia entro il 2030, avrà bisogno di un ambiente imprenditoriale favorevole, attualmente condizionato dalle incertezze dell’elettrificazione e dalla forte concorrenza con i nuovi operatori del mercato.


Positivo il commento dei sindacati, in particolare per l’assegnazione della 500 ibrida a Mirafiori, anche se restano da affrontare diverse tematiche che richiedono il coinvolgimento del governo. Per questo i sindacati chiederanno un incontro con Palazzo Chigi con Stellantis per definire in un piano scritto con i dettagli delle produzioni per i singoli stabilimenti per arrivare all’obiettivo di un milione di veicoli. “E’ una prima risposta importante per Torino, ma servono altri incontri per definire la produzione degli altri stabilimenti italiani. L’obiettivo del milione di veicoli è subordinato ad aspetti da discutere con il governo in un tavolo dedicato come costi dell’energia e incentivi”, ha detto Ferdinando Uliano della Cisl-Fim. Un incontro con “luce ed ombre” secondo Rocco Palombella della Uilm. “Alcune decisioni spettano a Stellantis, altre al governo. Per questo chiederemo con forza un incontro nei prossimi giorni con la Presidenza del Consiglio”. “E’ stato un incontro con aspetti positivi come l’impegno ad affrontare tema delle condizioni di lavoro negli stabilimenti, ma a livello produttivo c’è ancora un’assoluta indeterminatezza e Stellantis lega l’obiettivo di un milione di veicoli alle decisioni che prenderà il governo”, ha detto Samuele Lodi della Fiom-Cgil. “Il quadro è meno fosco rispetto al passato ora tocca al governo decidere se proseguire con le polemiche o passare ai fatti”, ha detto Roberto Di Maulo della Fismic.

Auto, Orsini: fondamentale evitare stop Ue motori termici 2035

Auto, Orsini: fondamentale evitare stop Ue motori termici 2035Roma, 27 mag. (askanews) – L’Italia e il nuovo Parlamento europeo devono rimettere in discussione lo stop dal 2035 della produzione di auto con motore tradizionale endotermico. Lo ha affermato il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, citando questo aspetto in uno dei tre “pilastri” della strategia dell’associazione, in vista dell’incontro di domani con il ministro di Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso.


“Sul motore endotermico è fondamentale che la fine della sua vita non sia il 2035 – ha detto intervendo in videoconferenza all’assemblea annuale di Confindustria Cuneo – perché è un tema che mette a rischio le nostre imprese: noi abbiamo una filiera importantissima che segue tutto l’automotive e che tutto il mondo ci ha riconosciuto come una filiera di eccellenza”.

Lancia torna ai rally con la Ypsilon Rally 4 HF

Lancia torna ai rally con la Ypsilon Rally 4 HFMilano, 27 mag. (askanews) – Lancia svela la Lancia Ypsilon HF, la versione elettrica ad alte prestazioni della nuova Ypsilon che arriverà sul mercato a maggio 2025, e la Ypsilon Rally 4 HF, che rappresenta il ritorno di Lancia nei rally.


“Da sempre Lancia è entrata nel cuore della gente anche per il suo animo competitivo, rappresentato da quei modelli iconici del suo passato che l’hanno resa il marchio tutt’ora più vincente di tutti i tempi nel mondo dei Rally. E quel cuore sportivo oggi ricomincia a battere”, ha dichiarato Luca Napolitano, Ceo del marchio Lancia alle Ogr di Torino in occasione della presentazione e prova della nuova Ypsilon dedicata alla stampa di settore. La Lancia Ypsilon HF 100% elettrica ha una potenza di 240 CV per un’accelerazione 0-100 km/h in 5,8 secondi. La Lancia Ypsilon HF sarà caratterizzata da un assetto ribassato, una carreggiata allargata e da forme aggressive e muscolose. La vettura farà il suo debutto sul mercato a maggio 2025.  Dopo Lancia Ypsilon HF, anche la Gamma attesa nel 2026 e la Delta nel 2028 disporranno di una versione HF anche in versione Integrale.


Il logo HF, storica firma dei modelli Lancia ad alte prestazioni è stato introdotto per la prima volta nel 1960 al Salone dell’Automobile di Ginevra, quando un gruppo di appassionati proprietari di vetture Lancia fonda il club “Lancia Hi-Fi” (Hi-Fi significa High-Fidelity), un club esclusivo dedicato ai clienti più affezionati al marchio e riservato a coloro che hanno acquistato almeno sei vetture Lancia nuove di fabbrica. Il logo HF è diventato poi elemento distintivo della HF Squadra Corse Lancia, fondata nel 1963 da Cesare Fiorio insieme ad alcuni piloti e ad appassionati possessori di vetture Lancia, e ha “siglato” tante delle vittorie del marchio. Lo storico logo si componeva delle lettere maiuscole HF, bianche su fondo nero, con quattro elefantini rossi in corsa e in calce, in maiuscolo, la scritta Squadra Corse, bianca su fondo rosso. L’elefantino fu scelto come portafortuna, stante la leggenda che, una volta lanciati in corsa, questi animali sono inarrestabili e diventano quindi simbolo di prestazioni e piacere di guida. Il nuovo logo HF, svelato a marzo nella sua versione rivisitata, ha reinterpretato il logo storico, rendendolo contemporaneo. Quanto ai rally Lancia tornerà partendo dalle basi della competizione dal Rally 4, una categoria con protagonisti i giovani piloti. Lancia Ypsilon Rally 4 HF è alimentata da un motore 1,2 litri turbo 3 cilindri e 4 valvole per cilindro che sviluppa 212 CV, ed è dotato di trazione anteriore con trasmissione meccanica a 5 marce e differenziale autobloccante meccanico. Sulla Lancia Ypsilon Rally 4, oltre al logo HF, tornerà anche il logo “Lancia Corse HF”.

Lancia torna nei Rally con la Ypsilon HF Rally 4

Lancia torna nei Rally con la Ypsilon HF Rally 4Milano, 27 mag. (askanews) – Lancia torna nei rally. Lo ha detto il Ceo di Lancia, Luca Napolitano durante la presentazione della Lancia Ypsilon alle Ogr di Torino.


“Lancia torna nei rally con la Ypsilon HF Rally 4 e torniamo con il nostro stile fatto di ambizione e pragmatismo”, ha detto Napolitano. Durante l’evento è stata presentata anche la Ypsilon HF elettrica da 240 CV capace di uno 0-100 5.8 sec, più larga, bassa, aggressiva e muscolosa della versione normale. Arriverà a maggio 2025.

Andare a lavoro in auto costa fino a 3.000 euro l’anno

Andare a lavoro in auto costa fino a 3.000 euro l’annoMilano, 26 mag. (askanews) – La spesa da affrontare quotidianamente per coprire il tragitto tra casa e lavoro o casa-università può esercitare una significativa pressione finanziaria sui pendolari, al punto da diventare una voce di costo che intacca tangibilmente il reddito mensile. Soprattutto considerando che, tra il 2020 e il 2024, i costi da affrontare per rifornire il proprio veicolo sono aumentati del 27,97% per la benzina e del 34,85% per il gasolio1. Inoltre, secondo un’analisi condotta da Jojob Real Time Carpooling, il servizio di carpooling per pendolari nato con l’obiettivo di agevolare gli spostamenti casa-lavoro e casa-università, i pendolari percorrono quotidianamente fino a quasi 50 km a tratta per raggiungere il posto di lavoro o di studi, trovandosi ad affrontare una spesa per il carburante che può raggiungere i 3.000 euro l’anno nel caso della benzina e dei 2.800 euro per il gasolio.


I dati raccolti dall’Osservatorio Nazionale sul Carpooling Aziendale 2024 di Jojob hanno infatti evidenziato come, nel corso del 2023, la percorrenza media degli spostamenti pendolari nel tragitto casa-lavoro, o casa-università, sia stata di 26,57 km, comportando – per chi viaggia da solo – una spesa annua che può arrivare a pesare sul portafoglio fino a 1.426,28 euro per auto a benzina e 1.387,31 euro per quelle a gasolio. Ma in alcune regioni italiane, sia per conformazione territoriale che per una collocazione dei poli industriali maggiormente concentrata nelle aree extra-urbane, si sono registrate tratte più lunghe. La Liguria detiene il record, quasi raddoppiando il dato nazionale, con una media di 47,8 km a tratta. Un numero motivato dal fenomeno di pendolarismo dall’entroterra alle zone portuali, che costringe di fatto i dipendenti a percorrere in auto l’intera regione per timbrare il cartellino al mattino. Anche nelle Marche e in Umbria i lavoratori affrontano ogni giorno lunghi viaggi, con tratte medie rispettivamente di 47 km e 39,2 km. Il Lazio si trova al quarto posto con 37,9 km, seguito da Molise (35,6 km), Sicilia (33,1 km) e Abruzzo (32,8 km). I percorsi più brevi sono quelli a bordo delle auto in Trentino Alto Adige, dove la media è di 19,8 km per spostamento. Nel contesto attuale, in cui si registrano record storici dei prezzi del carburante, è dunque sempre più urgente affidarsi a una mobilità alternativa casa/lavoro come il carpooling proposto da Jojob, che rappresenta una soluzione economica e sostenibile permettendo di condividere il tragitto casa-lavoro o casa-università con altri pendolari che percorrono la stessa tratta.


Considerando che secondo Jojob nell’ultimo anno a bordo della stessa auto hanno viaggiato in media 2,32 persone a tratta, questo ha portato almeno a dimezzare i costi del trasporto annuale a persona. In particolare, 3 viaggi su 4 (75,6%) sono realizzati da un equipaggio di 2 persone, quindi autista e passeggero, mentre il 18,3% delle macchine è composto da 3 colleghi e colleghe. Il 5,96% dei viaggi invece conta un equipaggio di 4 o 5 persone, con auto praticamente piena, e con possibilità di portare il costo annuo medio degli spostamenti sotto i 300 euro grazie alla divisione delle spese. In totale, nel 2023, gli utenti che hanno scelto di condividere la propria auto con i colleghi hanno così risparmiato 986.263 euro, evitando inoltre l’emissione di 641.135 kg di CO2 grazie alle 212.410 auto in meno in circolazione.


“Stiamo assistendo da tempo a un forte aumento dei costi del carburante per motivi geopolitici e speculativi – spiega Gerard Albertengo, CEO e Fondatore di Jojob – e molti italiani si sono trovati nelle condizioni di dover cercare un’alternativa per coprire ogni giorno la tratta casa/lavoro e viceversa. ll carpooling aziendale non è più solamente una scelta sostenibile che denota consapevolezza ambientale, ma è anche una scelta economicamente vantaggiosa per tutti quei lavoratori stanchi di percorrere ogni giorno lunghe distanze che impattano fortemente sul proprio stipendio”. Costituito da una piattaforma web e da un’app per smartphone, Jojob Real Time Carpooling permette infatti ad aziende, enti, organizzazioni, università e comunità territoriali di diffondere e incentivare l’uso dei trasporti condivisi e a basso impatto ambientale soprattutto per i pendolari, attraverso la certificazione dei viaggi casa-lavoro e casa-università in carpooling. Gli utenti iscritti possono visualizzare colleghi o altri cittadini che si trovano sullo stesso percorso o vicini a un punto di partenza comune e organizzarsi per condividere il tragitto: per ogni viaggio effettuato, ottengono il calcolo esatto della CO2 risparmiata e punti trasformabili in sconti e possono inoltre dividere le spese di viaggio direttamente in app, grazie ad un sistema basato su tecnologia MangoPay, risparmiando e rientrando dei costi di spostamento, come benzina, caselli e parcheggi.

Aixam gruppo francese leader nelle minicar punta sull’Italia

Aixam gruppo francese leader nelle minicar punta sull’ItaliaMilano, 23 mag. (askanews) – Aixam-Mega, gruppo francese nato nel 1983 e leader nelle minicar, punta a proseguire la propria crescita in Italia e in Europa con l’apertura di un nuovo stabilimento di produzione ad Andancette, vicino a Lione e al quartier generale di Aix-Les Bains, e con il lancio di un nuovo modello elettrico la e-Minauto Access, in vendita in Italia con gli incentivi a meno di 10mila euro (9.700 euro) o 46 euro al mese.


La nuova minicar va a completare una gamma di 9 modelli (linee City, Coupé, Cross e l’ultima nata Scouty in vari allestimenti con prezzi da 12.500 a 20mila euro) che si possono guidare dai 14 anni con patente AM. Le minicar misurano 2,7 metri di lunghezza, pesano 425 kg e hanno una velocità limitata a 45 km/h. Sono disponibili con motorizzazione sia termica, un bicilindrico diesel Euro 5 prodotto dalla giapponese Kubota, sia 100% elettrica, con batterie da 5,5 o 7,7 kW con autonomie da 75 km fino a 130 km, che si ricaricano con una normale presa domestica. Aixam ha scelto di non offrire varianti a benzina per evitare elaborazioni non autorizzate che sono più difficili da realizzare su diesel ed elettrico. I veicoli prodotti e realizzati interamente da Aixam non sono soggetti a crash test, ma sono comunque dotati di una cella di sicurezza a protezione dei passeggeri, sono gli unici ad avere l’Abs, un bagagliaio, che nel caso della e-Minauto è di 400 litri, e optional come l’infotainment e l’aria condizionata (solo sulle versioni termiche). Nei suoi 40 anni di attività Aixam, che ha un fatturato di circa 220 milioni e circa 400 addetti, ha venduto 365mila minicar in Europa ed è leader di mercato con una quota del 34%. Nel 2008 il gruppo ha debuttato nel mondo delle elettriche, mentre nel 2013 è stato rilevato dal gruppo Usa Polaris quotato a New York. Nel 2023 Aixam ha raggiunto anche il record di produzione con 19.300 veicoli e conta di arrivare a 30mila unità e circa 600 addetti con il nuovo stabilimento.


L’Italia, dove Aixam è arrivata nel 1997 a Cherasco in Piemonte, è oggi il secondo mercato del gruppo con un fatturato di 46 milioni di euro. Grazie al boom fra i giovani (70% dei clienti) negli ultimi 10 anni la crescita è stata del 263% superando quota 4mila unità (+13% nell’ultimo anno) delle quali il 22% elettriche (5 anni fa erano il 2%). “L’Italia è un mercato molto dinamico, la mobilità soprattutto in città sta cambiando e i genitori cercano mezzi più sicuri rispetto allo scooter per i propri figli. L’obiettivo per il 2024 è di arrivare a 4.200 unità con un 30% di elettrico. Ma la crescita più importante è attesa nel 2025 con l’avvio della produzione del nuovo stabilimento”, ha detto Tom Faget direttore generale di Aixam Mega Italia durante un incontro stampa. La concorrenza di brand più blasonati come Stellantis con la Citroen Ami e con la Fiat Topolino secondo Faget “hanno fatto bene al settore, nel 2023 abbiamo raggiunto il nostro record di vendite”. Non è esclusa infine l’ipotesi di un sito produttivo in Italia: “se il mercato continuerà a crescere valuteremo cosa fare”, ha concluso il manager. In Italia Aixam può contare su una rete mista fatta di concessionari multibrand e store dedicati alle minicar per un totale di 103 dealer e 137 punti vendita e assistenza.

Bmw CE O2, lo scooter elettrico o eParkourer pensato per la città

Bmw CE O2, lo scooter elettrico o eParkourer pensato per la cittàMilano, 22 mag. (askanews) – Bmw svela lo scooter urbano elettrico o eParkourer CE 02, fratello minore del CE 04 presentato due anni fa. Il CE 02 è rivolto ad un pubblico giovane, la Z Gen, con la versione meno potente da 4 kW e velocità limitata a 45 km/h che può essere guidato dai 14 anni. Bmw CE 02 (C indica i mezzi urbani Bmw, E la propulsione elettrica e 02 la cilindrata, pari a un 200 termico) è l’ideale per la città: è adatto alla guida in due, è agile, grazie a un peso di 132 kg e un’altezza sella ridotta di 750mm, robusto e minimale nel design per integrarsi nelle moderne metropoli di acciaio, vetro e graffiti.


La versione più potente da 11 kW (15 CV) è dotata di 2 batterie a 48 volt che garantiscono fino a 90 km di autonomia mentre la velocità massima è di 95 km/h. Al termine del percorso di prova in città di circa 22 km, l’autonomia residua era di 56 km. Per la ricarica, con il caricatore da 900 W di serie occorrono 2h45 per passare dal 20% all’80%, con quello optional da 1.500 W occorre 1h40. All’anteriore forcelle telescopiche, mentre al posteriore ci sono un forcellone monobraccio e un ammortizzatore a perno diretto. Gli pneumatici larghi sono montati su cerchi in lega con design a disco pieno. I freni sono a disco assicurano con Abs all’anteriore. Due le modalità di guida, Flow e Surf che regolano potenza e intensità del recupero di energia in frenata. Una terza modalità, Flash, è disponibile nel top di gamma Highline. Di serie la retromarcia con tasto dedicato e la guida senza chiave.


Minimale la strumentazione con display digitale Tft da 3,5 pollici che fornisce tutte le informazioni di viaggio. Il CE 02 è dotato di un supporto per smartphone con Usb-C per la ricarica, quando connesso all’app Bmw Motorrad Connect, nella versione Highline, lo smartphone diventa un disply aggiuntivo e può essere comandato con i tasti sul manubrio, dove si trovano anche tutti gli altri comandi. La versione Highline è dotata anche di sim per essere sempre connessi tramite app allo scooter. Numerosi gli optional, come il parabrezza, bauletto e borsa laterale impermeabile con telaio dedicati. Il Bmw CE 02 sarà nei concessionari dal 25 maggio con prezzi di 8.750 euro per la versione da 11 kW e di 7.750 euro per i 4 kW che diventano 5.957 e 5.284 con incentivi e rottamazione. Fino a fine mese viene offerto il pacchetto Highline in omaggio.

Mobilità, Talet-E startup che converte scooter endotermici in elettrici

Mobilità, Talet-E startup che converte scooter endotermici in elettriciRoma, 20 mag. (askanews) – Talet-e è la prima startup italiana che nasce con l’obiettivo di elettrificare gli scooter, con cilindrata da 125cc in su, sostituendo il motore endotermico con un kit elettrico, prodotto e installato in Italia. Supportata da partner strategici, la società vanta competenze tecnologiche e manageriali distintive, che la posizionano come punto di riferimento per la transizione elettrica del mercato delle due ruote. Lo rende noto l’azienda italiana in un comunicato.


Secondo gli ultimi dati diffusi da Confindustria ANCMA le immatricolazioni ad aprile sono aumentate del 21% rispetto allo stesso mese del 2023, spinte soprattutto dalla crescita degli scooter. In Italia, circolano circa 7,3 milioni di motocicli, di cui il 72% ha più di 10 anni, e Roma è in testa alla classifica con circa 516.000 unità. Il rinnovo del parco esistente quindi porterebbe benefici significativi, riducendo quel 43% di motocicli omologati Euro 0 e Euro 1 che ancora oggi circolano sulle strade italiane. In questo contesto, la soluzione per ridare una seconda vita ai mezzi più inquinanti esiste e si chiama “talet-e POWER Kit”, una tecnologia accessibile e conforme alle norme vigenti. Nello specifico, l’installazione del kit di conversione mantiene le stesse prestazioni del veicolo termico originario mentre le componenti sostituite vengono reindirizzate ad aziende specializzate che ne garantiranno il riciclo delle materie prime. Inoltre, la soluzione proposta da talet-e prevede la consegna del nuovo libretto di circolazione per usufruire di tutti i vantaggi dell’elettrificazione, tra cui accesso ZTL, esenzione bollo e riduzione costi di assicurazione. Il tutto con la garanzia di due anni dall’installazione e la certezza di minori costi di gestione.


Fedele al suo manifesto “Rendere le nostre Città e il Pianeta un posto migliore”, dunque, talet-e si pone come abilitatore del cambiamento velocizzando la transizione alla mobilità sostenibile, senza generare rifiuti, nel rispetto dei principi dell’economia circolare. In qualità di brand completamente dedicato alla mobilità elettrica, talet-e si impegna a costruire un futuro sostenibile attraverso la rinascita di scooter a combustione termica in veicoli 100% elettrici in un progetto a cavallo tra second life e transizione energetica. Con questo obiettivo la nuova società ha predisposto una roadmap che prevede diverse tappe, ad


iniziare dalla messa on line della landing page del sito ufficiale (link), dove è possibile iscriversi ad una lista d’attesa per essere informati per primi sul pre-lancio, in programma il prossimo ottobre, e ricevere offerte esclusive e dedicate. L’inaugurazione del flagship store a Roma avverrà entro il 2024 mentre il network delle officine convenzionate si amplierà con l’obiettivo di essere presente nelle principali città italiane entro il 2027. Inoltre, il modello di business di talet-e è in grado di soddisfare sia gli utenti B2C sia quelli B2B. Infatti, oltre ai privati che desiderano aggiornare il proprio veicolo per invecchiamento e/o restrizioni per inquinamento, talet-e è la soluzione ideale per i rivenditori e per le aziende che vogliono ridurre il loro impatto ambientale. I punti di forza di “talet-e POWER Kit” Il cuore dell’innovazione della nuova società è “talet-e POWER Kit”, un nuovo standard universale con tecnologia elettrica integrale pensata, progettata e ingegnerizzata in Italia per essere facilmente installata su tutte le tipologie di scooter termici, per trasformarli in veicoli elettrici. Il kit si compone di due batterie fisse da 1,5 kWh ricaricabili, cui aggiungere fino a due ulteriori batterie da 0,75 kWh, a seconda dello scooter. Queste ultime saranno estraibili e potranno essere ricaricate in qualsiasi luogo sia disponibile una presa di corrente almeno da 220V. talet-e garantisce inoltre fino a 3.000 cicli di ricarica. La conversione richiede circa 4 ore che, oltre al controllo qualità finale, prevede diverse fasi: smontaggio del motore termico, del serbatoio e degli scarichi, cablatura, installazione della batteria del motore elettrico e dell’elettronica di gestione del sistema. Il costo, comprensivo delle spese di installazione, collaudo ed emissione del nuovo libretto di circolazione, si aggira intorno ai 2.500 euro (IVA inclusa), un prezzo decisamente inferiore all’acquisto di un nuovo scooter elettrico, con potenza pari o superiore agli 11 kW, che è compreso tra 8.000 e 11.000 euro. Inoltre, insieme al nuovo “cuore” elettrico, talet-e offre la possibilità di personalizzare il proprio scooter con accessori per un nuovo look accattivante e distintivo.


talet-e coinvolge nel suo progetto diversi e prestigiosi partner, leader nei loro settori di competenza, che insieme creano valore. Tra questi spicca Newtron Eng., una delle pochissime società italiane specializzate in questo ambito con una lunga esperienza nel campo del retrofit di autoveicoli; a supporto della preparazione dei tecnici lavora un player di primaria importanza come Elis; Findomestic assisterà i clienti grazie alla propria grande competenza nel credito al consumo. Oltre a queste importanti realtà in grado di garantire la migliore esperienza a chi sceglierà talet-e, la società si sta affidando a professionisti del settore della sostenibilità per realizzare al meglio il target di minimizzare l’impatto ambientale di talet-e sia recuperando quanto più possibile dallo smontaggio dei mezzi, sia progettando la miglior supply chain possibile. Per questi compiti l’azienda si avvale di due stelle nascenti del mondo della sostenibilità: Circularity, per l’analisi sul second life, e Green Future Project per la parte di analisi e rendicontazione dei flussi aziendali. Il managing team di talet-e A guidare la start-up italiana c’è una squadra di manager con ruoli importanti in svariati settori. Nello specifico, il consigliere delegato è Marco Dau, manager di pluriennale esperienza nella gestione di start up e aziende nell’ambito della comunicazione, dei servizi di telefonia e bancario. Al suo fianco Gianluca Nicchi, nel ruolo di Manager Operations, che vanta una consolidata esperienza nel settore automotive e un background in aree Program

Fiat 600 Hybrid, l’auto per la famiglia comoda e spaziosa

Fiat 600 Hybrid, l’auto per la famiglia comoda e spaziosaMilano, 17 mag. (askanews) – Fiat amplia la propria offerta nel segmento B con la 600 Hybrid, la gemella della versione elettrica lanciata lo scorso settembre. Il segmento B è strategico per Fiat che ha venduto dal lancio della prima 600 70 anni fa 23 milioni di vetture in Europa, di cui circa la metà in Italia, e vede oggi un bacino di 780mila potenziali clienti interessati a vetture sui 4 metri. La 600 Hybrid è prodotta a Tychy in Polonia su piattaforma Cmp condivisa con diversi altri modelli del gruppo Stellantis, fra cui Jeep Avenger e Alfa Romeo Junior, prodotte nello stesso stabilimento.


La 600 Hybrid è spinta da un 1.2 turbo 3 cilindri da 100 CV abbinato a un motore elettrico da 28 CV posizionato davanti al cambio e-Dct a 6 rapporti con leve al volante costruito a Mirafiori, mentre la batteria a 48 V da 900 kW è alloggiata sotto il sedile del passeggero. Il powertrain ibrido, secondo Fiat, consente una riduzione di consumi ed emissioni fino al 15% rispetto alla versione con motore termico (4,9 litri/100 km e 109 g CO2/km). Il motore elettrico interviene in fase di avviamento, nelle manovre di parcheggio e in accelerazione, rendendo più pronta e fluida l’erogazione, e consente di percorrere fino a 1 km in full electric a 30 km/h. La batteria può essere ricaricata con il recupero di energia in frenata oppure con il motore termico che interviene in automatico quando la carica è al minimo. A bordo tanto spazio considerando i 4,17 metri della vettura con numerosi vani porta oggetti e una buona abitabilità anche nella seduta posteriore, che può ospitare 3 passeggeri. Il bagagliaio ha una capienza di 385 litri e si può aprire passando il piede sotto il paraurti. La strumentazione è digitale con schermo infotainment da 10 pollici, compatibile con Apple e Android. Numerosi gli Adas per una guida autonomia di livello 2, con sensore per l’angolo cieco e park assist con telecamera a 360 gradi. Disponibile anche la funzione massaggio per il sedile del guidatore e la cromoterapia con 8 combinazione di colori per gli interni. I materiali e le finiture sono di buon livello anche se alcune plastiche un po’ rigide. Abbiamo avuto modo di provare la 600 Hybrid in un percorso misto di circa 70 km. La vettura è facile e intuitiva da guidare, con un buon assetto privo di rollii. L’abitacolo è comodo e ben insonorizzato con un’interfaccia infotainment facile e intuitiva. Un po’ invasivo il recupero di energia in frenata che non può essere regolato, mentre sui consumi il dato è risultato superiore rispetto a quello indicato dalla casa (circa 8l/100 km).


“Con la 600 abbiamo voluto mettere il cliente al centro offrendo una soluzione adatta ad ogni esigenza di mobilità. E’ una vettura pensata per le famiglie, in linea con l’immagine family-friendly di Fiat. La nuova 600 Hybrid è la dimostrazione che siamo capaci di fare auto belle e innovative”, ha detto Francesco Galassi, managing director Fiat e Abarth Italia. La decisione di produrre anche un modello ibrido oltre all’elettrico è legata alla volontà di avvicinare i clienti al mondo dell’elettrificazione. “L’ibrido è sempre più richiesto. Fiat continua a puntare sull’elettrico, ma in modo flessibile e accessibile, offrendo ai clienti la possibilità di scegliere”, ha aggiunto Galassi.


La 600 Hybrid è offerta in due allestimenti con 2 pack (Comfort e Style) e il top di gamma “La prima”. I prezzi partono da 24.950 euro che diventano 18.950 con incentivi, con la possibilità di leasing con Stellantis Financial Services con anticipo di circa 3mila euro e 36 rate da 99 euro. Alla Fiat 600 Hybrid sarà dedicato il porte aperte del 18 e 19 maggio con la possibilità di effettuare test drive presso i 250 concessionari italiani, al centro di un piano di restyling dove spicca il logo Fiat colorato (tranne il grigio, eliminato anche dalle auto) che sarà completato a fine 2025. In occasione del lancio, Fiat ha avviato una collaborazione con Pigna, azienda leader nel settore cartotecnico, che darà vita a una colorata linea di prodotti Pigna Monocromo brandizzati Nuova Fiat 600.