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Dacia Italia: volumi I trim +14%, quota mercato sale al 5,6%

Dacia Italia: volumi I trim +14%, quota mercato sale al 5,6%Milano, 8 apr. (askanews) – Dacia (gruppo Renault) consolida la crescita in Italia nel primo trimestre: volumi a +14% rispetto al 2023 e quota di mercato che arriva al 5,6% (+0,3 punti). Nel mercato dei clienti privati, Dacia sale ancora e mette a segno una quota di mercato del 10,3% da inizio anno, posizionandosi al primo posto.


Sandero è ancora l’auto più venduta a clienti privati nel nostro Paese (+42% di immatricolazioni) e rappresenta oggi il 63% del mix vendite Dacia. Segue in questa classifica il Duster che, in attesa del debutto sul mercato della attesa terza generazione, continua a rappresentare circa il 30% del mix vendite. Chiudono la classifica Jogger e Spring con quest’ultima che sta registrando in questi giorni un alto interesse. Nei rispettivi segmenti, Sandero è leader del segmento B con una quota a privati di oltre l’11%. Duster è il più venduto nel segmento B Suv (9,6%) e Jogger domina il segmento C (Suv esclusi) con una quota del 37% del mercato privati. In quest’ultimo mercato, cresce anche il mix di vendita di modelli con alimentazione a GPL, pari al 76,1% del totale immatricolato nel primo trimestre 2024 (+7,8 punti Vs 2023).

Seat, Re Felipe visita Martorell. Spagna sarà hub Ue di city Ev

Seat, Re Felipe visita Martorell. Spagna sarà hub Ue di city EvMilano, 8 apr. (askanews) – Visita del Re di Spagna Felipe VI e del ministro dell’Industria, Jordi Hereu, al cantiere dello stabilimento per l’assemblaggio di batterie di Seat (gruppo Volkswagen) a Martorell, frutto di un investimento di 300 milioni di euro. Nell’impianto saranno assemblate le celle delle batterie prodotte nella gigafactory PowerCo di Sagunto, anch’essa in fase di costruzione, destinate alle city car elettriche del gruppo Volkswagen, la cui produzione inizierà entro la fine del 2025.


L’impianto di Martorell, che ha ricevuto i fondi Ue Next Generation dal secondo bando PerTe Electric and Connected Vehicle (EV), fa parte del piano di trasformazione del gruppo Volkswagen e di Seat in Spagna. Insieme a 49 partner, fra cui la divisione batterie del gruppo PowerCo, investiranno 10 miliardi di euro nell’ambito del progetto Future: Fast Forward per la trasformazione del paese nell’hub di veicoli elettrici in Europa che occuperà oltre 145mila persone. “Stiamo portando avanti i nostri investimenti, lo sviluppo di nuove auto elettriche e i lavori negli stabilimenti. Il nostro impegno verso l’elettrificazione e la decarbonizzazione è chiaro e ora abbiamo bisogno dello stesso impegno da parte del governo spagnolo”, ha spiegato Wayne Griffiths, Ceo di Seat.


“Stiamo cercando di rendere la mobilità elettrica accessibile a tutti. Il continuo sostegno del governo spagnolo è fondamentale. E chiediamo all’Europa di sostenere la mobilità elettrica come leva centrale per rendere il Green Deal realtà”, ha dichiarato Thomas Schäfer, Ceo del marchio Volkswagen. Il nuovo stabilimento di Martorell si estenderà su una superficie di 64mila metri quadrati e impiegherà 500 persone quando sarà operativo nel 2025. L’impianto avrà una capacità iniziale di produzione di 1.400 sistemi di batterie al giorno, che saranno trasferiti direttamente alle linee di assemblaggio delle nuove auto elettriche attraverso un sistema di trasporto lungo 600 metri. Il nuovo impianto sarà dotato di 11mila pannelli solari che produrranno il 70% dell’energia necessaria.


Fra i modelli di punta di Martorell, la Cupra Raval la city car 100% elettrica che sarà prodotta a partire dalla fine del 2025. Nei mesi successivi inizierà la produzione dell’ID 2.all di Volkswagen. A Navarra invece verranno prodotti il suv basato sulla ID.2all e la Škoda Epiq. Circa 1.100 persone stanno già lavorando allo sviluppo e all’industrializzazione delle city car elettriche del gruppo Volkswagen. Con un investimento di 3 miliardi di euro, il doppio di quanto speso 30 anni fa per costruire lo stabilimento di Martorell, Seat sta portando avanti una importante trasformazione. Quest’estate, il brand sposterà la produzione della Ibiza e della Arona in un’altra linea di assemblaggio a Martorell per preparare la nuova linea per le auto elettriche.

Ferrari: inaugurato centro ricerca E-Cells Lab con UniBo e Nxp

Ferrari: inaugurato centro ricerca E-Cells Lab con UniBo e NxpMilano, 8 apr. (askanews) – È stato inaugurato oggi E-Cells Lab, un centro di ricerca in ambito elettrochimico all’interno dell’Università di Bologna, in collaborazione con Ferrari e Nxp. Il laboratorio, che nasce sotto la direzione scientifica dell’Ateneo, mira ad accrescere la conoscenza dei materiali e delle proprietà delle celle al litio per le batterie delle auto elettriche.


Grazie alla collaborazione con l’Alma Mater con cui è stato progettato uno spazio dotato di attrezzature all’avanguardia per condurre analisi avanzate. La Casa di Maranello ha promosso e sostenuto il laboratorio anche attraverso lo scambio di know how con l’Ateneo per accrescere la padronanza delle performance delle batterie che verranno assemblate negli stabilimenti di Maranello. La collaborazione fra diverse realtà, che in futuro potrà aprirsi a nuove aziende, sarà di grande importanza per ampliare la portata e il valore dell’attività di ricerca.


Il laboratorio si compone di due aree: la prima dedicata alla preparazione di materiali elettrochimici, la seconda dedicata ad analisi, test e caratterizzazione dei materiali stessi. Una particolare attenzione verrà prestata ai temi di solid state, fast charge, thermal propagation, sicurezza e performance delle celle. “E-Cell Lab rappresenta un entusiasmante inizio e, allo stesso tempo, è il risultato del nostro tradizionale impegno per l’educazione e la ricerca. Il progetto riflette inoltre l’importanza che il confronto fra il mondo accademico e quello delle imprese ha sempre avuto per noi”, ha dichiarato Benedetto Vigna, Amministratore Delegato di Ferrari.


“Sono lieto che Ferrari abbia scelto l’Alma Mater per questo importante progetto all’insegna dell’innovazione scientifica e formativa. Sono certo che la collaborazione sarà fruttuosa e foriera di risultati rilevanti”, ha commentato Giovanni Molari, Rettore dell’università di Bologna. “La stretta collaborazione tra industria e università ci permette di accelerare notevolmente la ricerca sulle innovazioni in materia di batterie sicure, efficienti e sostenibili”, ha dichiarato Jens Hinrichsen, Evp e Gm di Advanced Analog di Nxp.

Auto, visita Min. Commercio Cina in Ue su accuse aiuti a settore

Auto, visita Min. Commercio Cina in Ue su accuse aiuti a settoreMilano, 8 apr. (askanews) – Il ministro del Commercio cinese, Wang Wentao è in viaggio in Europa con tappa a Parigi dove ha incontrato, secondo quanto riporta la Reuters, i brand del settore automotive Byd e Catl per discutere come affrontare l’indagine Ue sugli aiuti di Stato.


Wentao, che è atteso l’11 aprile a Venezia al Business Forum Italia Cina, avrebbe incontrato anche rappresentanti del gruppo auto Geely (che controlla Volvo, Polestar, Lotus, Smart e detiene il 10% di Mercedes). Wentao ha ribadito la posizione del governo cinese che nega che il settore abbia beneficiato di aiuti per lo sviluppo dell’elettrico e definisce “infondate” le accuse di sovra capacità produttiva per aumentare l’export e conquistare nuovi mercati. Wentao ha aggiunto che il governo sosterrà la tutela dei diritti delle imprese cinesi. Wentao avrebbe incontrato anche Luca de Meo, Ceo di Renault e presidente Acea, l’Associazione dei produttori europei. Nelle stesse ore il segretario al Tesoro Usa, Janet Yellen, si trova in Cina dove ha espresso preoccupazione per la sovra capacità produttiva cinese, in particolare nel settore tecnologico, che rischia di mettere in difficoltà l’industria Usa.

Kia Sorento si rinnova e torna il diesel 2.2 litri da 194 CV

Kia Sorento si rinnova e torna il diesel 2.2 litri da 194 CVMilano, 5 apr. (askanews) – Kia lancia in Italia il restyling della quarta generazione di Sorento, il maxi suv di 4,8 metri e 7 posti venduto in 3,1 milioni di unità dal lancio nel 2002, che fu un successo con tempi di attesa superiori a un anno per l’elevata domanda. Sorento nel 2023 è stato il terzo modello più vendute di Kia con 242.892 unità (+6,3%). Fra le novità più interessanti il ritorno di una variante diesel che rimane l’alimentazione più richiesta per il segmento D, con una quota del 58%. La spiegazione è semplice: il diesel è ancora la motorizzazione più efficiente soprattutto per vetture di grandi dimensioni e vocate ai lunghi viaggi come Sorento. L’altra novità è una variante benzina plug-in che grazie a un prezzo di partenza di 56.350 potrà accedere alla seconda fascia dei nuovi incentivi con importi che vanno da 4 a 10mila euro.


“Non rinneghiamo il nostro piano ‘S’ di elettrificazione, ma siamo un gruppo globale e dobbiamo tenere conto delle diverse domande dei mercati. Per questo abbiamo deciso di sviluppare tutte le alimentazioni: elettriche, ibride, plug-in e tradizionale”, ha detto l’Ad di Kia Italia, Giuseppe Bitti durante la presentazione a Viareggio. Parlando invece delle prospettive per il 2024, Bitti ha indicato l’obiettivo di Kia è di vendere “circa 100mila auto in Italia, anche se il mercato è complicato anche per il ritardo degli incentivi, e 3,2 milioni nel mondo (3,1 mln nel 2023 +6,3%). La capacità produttiva di Kia potrà arrivare ad oltre 4 milioni di unità”. Riguardo il segmento D cui appartiene Sorento, Bitti si aspetta che prosegua la crescita che ha portato il segmento a pesare per il 5,9% del mercato nel 2023 con 104.326 immatricolazioni. Il design del suv Sorento si distingue per una nuova griglia anteriore e per le linee tese e squadrate, ma armoniose all’insegna della filosofia “opposites united” del brand coreano. Numerosi gli interventi a livello di tecnologia, in particolare sulla connettività, con aggiornamenti over the air gratuiti per 3 anni e l’accesso alle app di Kia Connect Store. A bordo l’abitacolo è molto ben rifinito, con materiale di qualità. L’abitabilità è ottima nelle prime due file di sedili, un po’ sacrificata quella della terza fila, ribaltabile e posizionata nel bagagliaio. La plancia è caratterizzata da un cockpit da 12.3 pollici, personalizzabile con strumentazione classica o più sportiva come quella del suv elettrico EV9 e da un secondo display centrale sempre da 12.3 pollici per l’infotainment. Disponibile anche un head-up display da 10 pollici. Spiccano le bocchette d’aria orizzontali, i comandi touch per il clima, il nuovo selettore del cambio e il lettore di impronte digitali per richiamare le configurazioni impostate.


A livello di motorizzazioni, la versione diesel di Sorento è equipaggiata con un 4 cilindri di 2.2 litri da 194 CV, cambio Dct a 8 rapporti ed è disponibile a trazione anteriore o integrale. La coppia è di 450 Nm mentre la capacità di traino è di 2,5 tonnellate. Abbiamo avuto modo di guidare la Sorento diesel in un percorso misto di circa 100 km nei dintorni di Viareggio. Le impressioni sono state positive, anche se forse manca un po’ di potenza, considerando la mole della vettura che però non incide sull’handling e sui consumi: la Kia Sorento è precisa negli inserimenti, si comporta bene nel misto stretto e fine giro il consumo medio indicava circa 15 km/litro. Molto utile per la sicurezza il blind spot collision avoidance assist che riporta nel cockpit le immagini della telecamera laterale per evitare collisioni. La Sorento diesel, prodotta in Corea, è già ordinabile con tempi di consegna di circa 2 mesi a causa della crisi del Mar Rosso che sta rallentando il traffico merci. In un secondo momento arriveranno le altre due varianti di alimentazione, hybrid e plug-in hybrid basate sul 1.6 benzina con potenze rispettivamente di 215 CV e 252 CV e batteria da 1,49 kW e 13,8 kW, che permette al plug-in di percorrere fino a 50 km in elettrico. Il cambio è automatico a 6 rapporti ed è disponibile la trazione integrale, di serie nella versione plug-in. “Diesel e ibrido se la giocheranno alla pari, il plug-in è più un’incognita ma potrebbe essere spinto dagli incentivi”, ha detto Bitti. Tre gli allestimenti: Business, Style ed Evolution. I prezzi variano da 43.750 a 68.350 euro, con la possibilità di usufruire della formula Kia Flex: zero anticipo e rate da 6 a 18 mesi a partire da 750 euro + iva.

Auto, noleggio I trim +5,4%, cala long term in attesa incentivi

Auto, noleggio I trim +5,4%, cala long term in attesa incentiviMilano, 5 apr. (askanews) – Il settore del noleggio veicoli ha aperto il 2024 in leggera crescita sull’anno scorso: +5,46% nel primo trimestre. Un incremento trainato dall’importante recupero del noleggio a breve termine (+71,13%) e dal buon andamento del settore dei veicoli commerciali nel lungo termine (+33,83%). Fiacco, invece, il long term delle auto, in contrazione del 13,55%. E’ quanto emerge dall’analisi trimestrale sul settore del noleggio veicoli promossa da Aniasa e da Dataforce.


Il noleggio veicoli quest’anno vale il 31% dell’intero mercato italiano, quota inalterata rispetto al primo trimestre 2023. Un risultato determinato dalla forte crescita delle immatricolazioni NLT dei veicoli commerciali (oggi la soluzione d’acquisizione più diffusa per i veicoli da lavoro), nonché dall’impennata dell’inserimento di veicoli in flotta del rent-a-car, salito quest’anno oltre l’8,5% di quota di mercato (+3,2 punti), che riequilibra così la flessione del lungo termine. Era da prima del Covid che non si registrava un aumento così forte nel breve termine, trainato principalmente dalle autovetture di piccola e media fascia/cilindrata, in vista della prossima stagione turistica.


“I dati relativi evidenziano una crescita rallentata del settore. A frenare le immatricolazioni sta contribuendo decisamente l’effetto annuncio incentivi del Governo che sta provocando nelle aziende clienti un rinvio del rinnovo delle flotte, in attesa che i nuovi incentivi (finalmente al 100% anche per il noleggio) entrino in vigore. Un ulteriore periodo di attesa rischia di azzerare le nuove immatricolazioni di veicoli a basse e zero emissioni anche nel mese di aprile. Occorre accelerare per evitare di interrompere la ripresa del mercato, come già il mese di marzo dimostra, e innescare un paradossale effetto di innalzamento dell’età media delle vetture in flotta”, osserva Alberto Viano, presidente di Aniasa. Nel noleggio a lungo termine il modello più richiesto rimane la Fiat Panda, con un deciso rialzo delle immatricolazioni: +25,08%. A seguire Nissan Qashqai (+62,16%), Volkswagen T-Roc (sugli stessi volumi dello scorso anno), Toyota Yaris Cross (+68,77%) e Kia Sportage (+21,6%). Tra i veicoli commerciali leggeri, il modello più noleggiato è il Fiat Ducato (+31,05%). Nelle posizioni seguenti Fiat Doblo (+47,7%), Ford Transit (+507,82%), Fiat Panda (+25,44%) e Fiat Fiorino (-31,78%).


Nel noleggio a breve termine le immatricolazioni più consistenti riguardano, tra le auto, Lancia Ypsilon, che ha quasi quadruplicato il numero di nuove targhe, Fiat 500X (molto vicina a triplicare le immatricolazioni), Fiat Panda (in leggero regresso: -7,19%), Fiat 500 (+59,36%) e Jeep Renegade (-22,07%). In ambito Lcv, consistenti incrementi per tutti i veicoli della Top 5. Dal primo al quinto posto: Iveco Daily, Fiat Ducato, Peugeot Boxer, Isuzu N Series e Renault Trafic. Oltre 4 noleggi su 5 sono appannaggio dei clienti business, mentre i privati si attestano al 16,7%. Nel noleggio a lungo termine l’alimentazione più diffusa è quella a benzina (41,1% di market share, comprese le mild hybrid, in crescita complessiva di oltre 2,3 punti percentuali). A seguire il diesel (+mild hybrid), scavalcato quest’anno dal benzina. I veicoli elettrici hanno fatto segnare una battuta d’arresto, dimezzando la quota, che ora non arriva al 3,4%. Nei veicoli commerciali leggeri, il diesel si mantiene costantemente ben al di sopra dell’80% di quota: anzi, quest’anno cresce di quasi 4 punti.


Nel noleggio a breve termine, benzina (64,91% di quota) e diesel (28,42%) si spartiscono quasi tutto il mercato delle auto. Tra i veicoli commerciali leggeri, il noleggio a breve termine è dominato dal diesel con il 94,5% di quota di mercato. Veicoli elettrici sono crollati sotto l’1% (quasi 4 punti in meno).

Stellantis: emissioni 2023 -12,6% in linea con target al 2038

Stellantis: emissioni 2023 -12,6% in linea con target al 2038Milano, 5 apr. (askanews) – La riduzione delle emissioni di CO2 da parte di Stellantis nel 2023 è in linea con l’obiettivo di raggiungere la carbon neutrality entro il 2038, grazie a una diminuzione del 12,6% delle emissioni in tutti gli scope rispetto all’anno di riferimento 2021. Lo si legge nel terzo bilancio di Responsabilità Sociale d’Impresa (Csr) del gruppo.


“La mobilità è sicuramente l’elemento cruciale del nostro approccio sostenibile, ma vogliamo generare cambiamenti positivi anche nelle nostre strutture e nelle comunità in cui operiamo, sia riducendo l’impatto sull’ambiente e creando contesti lavorativi più inclusivi, sia sostenendo le comunità che ci ospitano”, ha dichiarato Carlos Tavares, Ceo di Stellantis. “I progressi in questi ambiti sono fondamentali per riuscire a offrire una mobilità economicamente accessibile ai nostri clienti e per continuare ad ottenere la fiducia dei nostri stakeholder”. Fra gli altri risultati raggiunti nel 2023, l’utilizzo crescente di elettricità proveniente da fonti rinnovabili, con l’obiettivo di raggiungere il 100% di utilizzo entro il 2030. Nel 2023 è stato raggiunto il 58% di utilizzo, che ha contribuito a ridurre del 20% in tonnellate assolute di CO2 l’impronta di carbonio derivante da attività industriali (scope 1 e 2) rispetto al 2021.


Il potenziamento delle attività di Economia Circolare: nel 2023 sono stati riciclati più di due milioni di componenti in quattro regioni (Europa allargata, Nord America, Sud America e Medio Oriente & Africa). Stellantis ha inaugurato il primo SUSTAINera Circular Economy Hub a Mirafiori, che si occupa della rigenerazione di motori, cambi e batterie dei veicoli elettrici, del ricondizionamento e della demolizione di veicoli. Una roadmap strutturata per l’elettrificazione dei veicoli, che coinvolge tutti i brand, con 30 modelli di veicoli elettrici a batteria (Bev) disponibili a fine 2023, a cui se ne aggiungeranno altri 18 nel 2024, arrivando così a quota 48. Lo scorso anno, le vendite di veicoli elettrici a batteria (Bev) sono cresciute del 21% a livello globale, raggiungendo una quota del 18,5% delle vetture vendute in Europa e dell’11,2% delle vetture e dei veicoli commerciali leggeri venduti negli Stati Uniti.


Una strategia globale di sviluppo delle risorse umane basata su quattro pilastri: l’impegno verso una trasformazione sostenibile, anche grazie alle 2,9 milioni di ore di formazione erogate ai dipendenti; la promozione della diversità e dell’inclusione, con le donne che ora occupano il 30% delle posizioni di leadership; l’incentivazione della sicurezza, della salute e del benessere sul posto di lavoro. Il monitoraggio continuo delle linee guida per gli acquisti responsabili di Stellantis: 3.461 gruppi di fornitori valutati da EcoVadis, corrispondenti a oltre l’89% del valore annuale degli acquisti.


Un impegno costante nei confronti delle comunità in cui opera il gruppo: sono stati erogati oltre 18,5 milioni di euro a sostegno di 366 progetti filantropici dedicati all’istruzione e 5.174 dipendenti Stellantis hanno partecipato a progetti di volontariato. Gli Stellantis Student Awards hanno premiato più di 600 familiari di dipendenti per l’impegno negli studi mentre la Fondazione Stellantis ha collaborato con il Cern di Ginevra per inaugurare il Science Gateway, il suo nuovo centro di divulgazione scientifica. Nel 2023, Stellantis ha anche organizzato la prima edizione del Freedom of Mobility Forum, un dibattito pubblico che contribuisce alla discussione sulla libertà di mobilità in un mondo decarbonizzato.

Stellantis, Urso: 200mila auto a Mirafiori. Mele: Torino cuore pulsante

Stellantis, Urso: 200mila auto a Mirafiori. Mele: Torino cuore pulsanteMilano, 3 apr. (askanews) – Torino con Mirafiori rimane il “cuore pulsante” di Stellantis, ma per aumentare la produttività dello storico stabilimento Fiat dove si realizzano 500 elettriche e Maserati, servono gli incentivi per l’elettrico e occorre lavorare sulla competitività del sito agendo su “fattori esterni”, come il costo del lavoro e dell’energia. E’ quanto sostenuto da Davide Mele responsabile Corporate Affairs di Stellantis in Italia all’incontro su Mirafiori al Mimit, la seconda riunione dedicata ai siti produttivi del gruppo a cui hanno partecipato anche le istituzioni locali (Regione Piemonte e Comune di Torino), Anfia e le organizzazioni sindacali.


Per il Ministro Urso a Mirafiori si devono produrre “almeno 200mila auto” per arrivare all’obiettivo condiviso con Stellantis di realizzare un milione di veicoli in Italia. Mele ha spiegato che a Mirafiori si possono produrre fino a 100mila 500 elettriche l’anno e che Stellantis realizzerà il più grande progetto in Europa con l’Automotive Park entro il 2030. Secondo la Fim-Cisl nel 2023 a Mirafiori si sono prodotte 77mila 500 elettriche e circa 8mila Maserati per un totale di 85mila auto.


Per il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e per i sindacati, che hanno confermato lo sciopero unitario del 12 aprile, per arrivare a 200mila veicoli l’anno a Mirafiori serve un secondo modello di massa. Gli investimenti pari a 240 milioni di euro, fatti a Mirafiori per l’hub del riciclo e delle batterie e per la produzione di cambi elettrificati che impiegherà, secondo la Fim 500 addetti, “vanno bene, ma riteniamo che la sola 500 elettrica e le Maserati non siano sufficienti a saturare gli impianti e l’occupazione”, ha detto al Tavolo il segretario generale Fim-Cisl Ferdinando Uliano. “Chiediamo un rilancio dello stabilimento che passa attraverso la produzione di nuovi modelli e l’assunzione di giovani. Senza questi punti il rischio è che tra sette anni Mirafiori chiuda per consunzione in quanto tutti gli addetti saranno in pensione. Questo determinerebbe l’ulteriore impoverimento di Torino”, ha detto Edi Lazzi, segretario generale della Fiom di Torino.

Auto, YouGov: 1 persona su 4 non pronta per mobilità più sostenibile

Auto, YouGov: 1 persona su 4 non pronta per mobilità più sostenibileMilano, 3 apr. (askanews) – Nel mondo, 1 cittadino su 4 non è pronto a scegliere modalità di trasporto più rispettose dell’ambiente. Questo dato è particolarmente significativo negli Stati Uniti, dove più della metà degli intervistati residenti in zone rurali ha dichiarato di non essere pronta a operare alcun cambiamento. E’ quanto emerge dal sondaggio YouGov su 5 paesi (Brasile, Francia, India, Marocco e Stati Uniti) su un campione di circa 5mila persone, svelato oggi durante il Freedom of Mobility Forum lanciato da Stellantis per favorire il dibattito sulla mobilità del futuro.


Nonostante 3 persone su 4 si stiano preparando per adottare soluzioni più ecologiche, rivela il sondaggio, meno del 10% degli intervistati ha già cambiato le proprie abitudini in materia di trasporti. Questo indica come quella in atto sia solo la fase iniziale del processo di trasformazione che ci attende. Inoltre 6 cittadini su 10 sono disposti a rinunciare ad una modalità di trasporto “con un solo conducente”. L’interesse mostrato verso questa soluzione di mobilità varia, tuttavia, a seconda del Paese, con in testa India, Brasile e Marocco. Tutto ciò a fronte di una disponibilità pari al 50% o meno nei mercati maturi; la percentuale scende al 28% nelle zone rurali degli Stati Uniti, dove il trasporto pubblico è meno diffuso.


Alla domanda su chi stia guidando questa rivoluzione ecologica, per gli intervistati il cambiamento sia nelle mani di legislatori e cittadini, con le aziende private al seguito tranne che negli Stati Uniti. Altro fattore che emerge è che non bisogna sottovalutare l’impatto dei più giovani. Nel mondo, 1 cittadino su 4 ritiene che siano loro a poter incidere in prima persona sul nostro futuro sostenibile. Il dato proveniente dall’India è significativo, con il 40% degli intervistati che pensa che i giovani possano guidare il cambiamento.


“È molto probabile che i giovani abbiano un ruolo determinante nel guidare il cambiamento verso modalità di trasporto più sostenibili. Tuttavia, le loro scelte non sono ancora più determinanti di quelle del resto della popolazione”, ha dichiarato Alexandre Devineau, General Manager di YouGov. “Le loro scelte, e i cambiamenti che ne conseguiranno, avranno una forte influenza sulle sfide che dovranno essere affrontate globalmente in materia di trasporti”.

Flexis, de Meo: vogliamo diventare la Tesla dei veicoli commerciali

Flexis, de Meo: vogliamo diventare la Tesla dei veicoli commercialiMilano, 3 apr. (askanews) – Sarà costruito su una piattaforma o “skateboard” nativa per Bev, altamente modulabile e personalizzabile con architettura a 800 Volt per ricariche rapide, due tagli di batterie e una manovrabilità da city car. E’ il veicolo commerciale o “stepping van” basato su software o Software Defined Vehicle (Sdv), che sarà prodotto a partire dal 2026 nello stabilimento Renault di Sandouville in Francia da Flexis, la joint venture fra Volvo e Renault che punta ad aggredire un mercato atteso in crescita del 40% l’anno fino al 2030. Flexis ha come obiettivo l’integrazione fra veicoli e software per recuperare efficienza: ogni 30 secondi risparmiati si traducono in +1% di profittabilità per le aziende della logistica. Il software sarà progettato da Google su sistema Android e sarà integrabile con i software gestionali delle aziende.


Nella joint venture tra Renault e Volvo, che controlla anche la partnership con il gruppo francese nei veicoli medi e pesanti creata nel 2018, i due gruppi investiranno 300 milioni di euro ciascuno nei prossimi tre anni. Al progetto partecipa anche la società di trasporti marittimi e logistica francese Cma Cgm, che investirà 120 milioni di euro attraverso il proprio fondo Pulse da 1,5 miliardi, creato per finanziare la decarbonizzazione. Cma Cgm riceverà nel 2026 1.500 furgoni elettrici di Flexis. “E’ un progetto rivoluzionario, con un prodotto rivoluzionario. Puntiamo a diventare la Tesla dei veicoli commerciali. Produrremo una famiglia di van altamente personalizzabili, nello stabilimento Sandouville in Francia dove abbiamo tanta capacità e competenze, perché gli Lcv sono complessi da produrre”, ha detto il Ceo di Renault, Luca de Meo durante una conferenza stampa in streaming. Quanto al nome dell’Lcv de Meo ha detto che “Flexis è il nome dell’azienda, non è detto che sarà il nome del furgone. Pensiamo a un prodotto “white label” estremamente personalizzabile magari anche nel nome”.


“Il clima non può attendere. La logistica è strategica per l’economia globale, ma deve diventare molto più sostenibile. Con Flexis creiamo un modello operativo molto interessante che abbina agilità e velocità con scala e volumi. Il software defined vehicle consentirà di fornire una personalizzazione totale, facendo comunque scala e generando profitti”, ha detto il presidente e Ceo di Volvo, Martin Lundstedt. “Per noi la decarbonizzazione è strategica. Abbiamo l’obiettivo di diventare carbon neutral nel 2050. Il furgone di Flexis ci permettera di circolare in città a zero emissioni ed è un ottimo risultato”, ha detto Rodolphe Saadé, presidente e Ceo di Cma Cgm.


Flexis è aperta a nuovi soci, fra cui le ipotesi di Nissan e Michelin, e a partnerhip. “Siamo alla ricerca di partner in grado di portare un contributo al progetto: non è una questione di soldi, ma di condivisione di competenze. Il progetto è aperto, il prodotto è una scusa. L’Europa ha bisogno di questo tipo alleanze per affrontare le sfide del Green Deal e dimostrare la capacità di essere disruptive”, ha detto de Meo. Quanto al prezzo, lo stepping van “sarà più costoso di un Traffic diesel. Ma il Traffic diesel potrebbe non entrare nelle città fra 10 anni. Abbiamo già almeno 35 zone a zero emissioni in programma in Europa”, ha precisato il numero uno di Renault.


Ma il punto, ha continuato de Meo, non è il costo del prodotto ma il modello di business. “Con Flexis offriamo una Tco (costo totale di acquisto e gestione) del 20-30% più bassa, grazie all’integrazione di software e servizi. I clienti non guardano al costo del leasing del prodotto, ma al costo di utilizzo. E qui possiamo essere radicalmente competitivi. Con un risparmio del 30% dei costi totali, pari a circa 100-120 mila euro per veicolo, i clienti praticamente acquisteranno il mezzo gratis”. Quanto ai margini di Flexis “non darò indicazioni, ma posso dire che non avremmo creato questo progetto se non fosse profittevole. Non sarà diluitivo per nessuno dei partner, altrimenti non li avrei convinti. E’ un progetto sano, abbiamo la cassa per crescere”.