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Stellantis, Elkann: Italia centrale, rispettiamo impegni Piano Italia

Stellantis, Elkann: Italia centrale, rispettiamo impegni Piano ItaliaMilano, 19 mar. (askanews) – L’Italia è centrale per Stellantis, il gruppo si impegna a rispettare gli impegni presi a dicembre con il Piano Italia e continuerà ad investire nel paese “soprattutto perché ci crediamo”. Lo ha detto il presidente di Stellantis, John Elkann, durante l’audizione davanti alle comissioni riunite Attività produttive di Camera e Senato, esprimendo gratitudine al paese per lo “straordinario” percorso del gruppo, passato dal rischio fallimento di 20 anni fa a essere uno dei primi costruttori al mondo.


Elkann ha poi elencato una lunga serie di numeri e dati tratti da un rapporto commissionato all’Università Luiss per spiegare come, nel periodo 2003-2024 in cui è entrato e ha preso la guida del gruppo, Stellantis ha dato più di quello che ha ricevuto. “Negli ultimi 20 anni il mercato domestico è calato del 30%, mentre l’occupazione si è ridotta di circa il 20%. Questo significa che l’azienda ha difeso la produzione e l’occupazione” e che “per ogni euro di valore creato da Stellantis, se ne generano 9 nel resto dell’economia”, frutto anche dei 6 miliardi l’anno di acquisti da fornitori italiani che il gruppo incontrerà insieme a quelli europei il 2 aprile a Torino. E ancora il saldo della Cig è negativo per 528 milioni, pari all’1,4% del valore degli stipendi pagati da Stellantis. “Spero che da oggi il bilancio dare/avere tra il Paese e l’azienda non sia più un tema divisivo, ma un’opportunità per continuare questo percorso virtuoso insieme”, ha detto Elkann.


Riguardo il futuro, il 2025 “sarà un anno ancora difficile. Dal 2026 invece è previsto un aumento della produzione grazie al lancio di 10 aggiornamenti prodotto, ma i livelli produttivi dipenderanno dal mercato e da fattori esterni come i dazi”, ha detto. A pesare i costi dell’energia che in Europa “sono 5 volte superiori a quelli della Cina che ha un vantaggio del 40% in termini di costi produttivi”. “Produrre un’auto in Spagna mi costa 516 euro, in Italia 1.414, l’elemento chiave su cui intervenire è l’energia”, ha detto il responsabile Europa, Jean Philippo Imparato presente all’audizione. Sul fronte europeo, il settore “è un esempio chiave della mancanza di pianificazione”. Il futuro sarà elettrico ma le recenti modifiche al regolamento di CO2 “sono interventi di corto respiro, che non danno la necessaria certezza di cui il mercato ha bisogno”. Bisogna “definire una politica industriale dell’auto che sappia conciliare la sostenibilità ambientale con quella economica e sociale” e “potenziare l’infrastruttura di ricarica” la cui carenza scoraggia dall’acquisto di elettriche. In tema di riconversione della produzione alla Difesa “il futuro del settore non è l’industria bellica”, ha tagliato corto.


Fra i politici presenti a fare domande la leader del Pd, Elly Schlein, che ha chiesto conto dei segnali di disinvestimento del gruppo, come l’ex sindaca di Torino, Chiara Appendino (M5S). Carlo Calenda di Azione, invece, ha chiesto a Elkann un’assunzione di responsabilità per il crollo della produzione in Italia. Critica la Lega che ha definito le parole di Elkann “una vergognosa presa in giro”. La ministra del Lavoro Marina Calderone invece ha definito “importanti” le parole di Elkann: “evidenziano un impegno per il futuro dell’automotive e degli stabilimenti in Italia. Vigileremo”. “Diciamo che era quello che mi aspettavo. Siamo sulla strada giusta”, ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Critici i sindacati che hanno bollato come “nulla di nuovo” il discorso di Elkann sottolineando che sono mancate indicazioni su tasselli importanti fra cui Maserati, “il suo futuro è indissolubilmente legato all’Italia” ha detto il presidente Stellantis, e la Gigafactory di Termoli.

Byd, record in Borsa dopo annuncio ricarica elettriche in 5 min

Byd, record in Borsa dopo annuncio ricarica elettriche in 5 minRoma, 18 mar. (askanews) – Record in Borsa per il gigante cinese delle auto elettriche Byd, che rivendica di aver sviluppato tecnologie di ricarica rapida delle batterie con tempi competitivi con il rifornimento di carburanti per i motori tradizionali. Secondo quanto riguarda il Financial Times, ieri nel corso di un evento il fondatore della casa di Shenzhen, Wang Chuanfu, ha sostenuto che 5 minuti di ricarica bastano infatti per assicurare 470 km di autonomia.


Il quotidiano rileva che sarebbero tempi migliori di case rivali come Tesla o Mercedes sulle ricariche rapide. A Hong Kong le azioni Byd hanno chiuso in rialzo del 4% a 401,40 dollari di Hong Kong. Negli ultimi 12 mesi il titolo della società ha guadagnato oltre l’85%.

Auto, Draghi: su obiettivi Ue certamente sono stati fatti errori

Auto, Draghi: su obiettivi Ue certamente sono stati fatti erroriRoma, 18 mar. (askanews) – Sulla transizione energetica e in particolare sul settore dell’auto nella Unione europea “certamente sono stati fatti degli errori”. Soprattutto “nel fissare degli obiettivi ambiziosi ma soprattutto nel non adeguare gli strumenti a quegli obiettivi”. Lo ha affermato l’ex presidente del Consiglio italiano e della Bce, Mario Draghi, durante una audizione al Senato sul suo Rapporto sul futuro della competitività europea.


Un errore “è stato fatto nel fissare delle date entro le quali il motore a combustione doveva sparire ma non sono stati fissati gli obblighi per le strutture di ricarica per i veicoli elettrici. Il rapporto dice che non bisogna rinunciare a questa linea di fondo, ma bisogna essere consapevoli che non si sono allineati gli strumenti – ha detto – e bisogna accelerare sulla decarbonizzazione facendo le cose necessarie a mantenere degli obiettivi realistici”.

Auto, produzione vetture in Italia sprofonda a gennaio: -63,4%

Auto, produzione vetture in Italia sprofonda a gennaio: -63,4%Roma, 14 mar. (askanews) – A gennaio in Italia la produzione di autovetture è collassata a 10.800 unità, il 63,4% in meno rispetto allo stesso mese di un anno prima: lo riferisce l’Anfia, Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica. Con un comunicato, l’associazione aggiunge che in base ai dati Istat, la produzione dell’industria automotive italiana nel suo insieme ha registrato un calo del 25,3% rispetto a gennaio 2024.


“Anche l’apertura del nuovo anno si conferma in pesante ribasso per l’indice della produzione automotive italiana, che registra ancora una flessione a doppia cifra (-25,3%)”, rileva Gianmarco Giorda, Direttore Generale di Anfia. “D’altra parte, mantengono il segno meno sia l’indice della fabbricazione di autoveicoli (-37%), complice il forte calo, -63,4%, registrato, secondo i dati preliminari di Anfia dalla produzione di autovetture, per un totale di circa 10.800 unità prodotte, sia l’indice della produzione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori (-15,4%)”.


“Il ‘Piano d’azione per l’Automotive’ presentato lo scorso 5 marzo dalla Commissione europea ci lascia purtroppo insoddisfatti e non risponde pienamente alle necessità dell’industria in questo momento critico per tutto il settore automotive europeo, tralasciando alcuni punti essenziali come la messa in campo di misure a salvaguardia della competitività delle nostre imprese, in primis per riequilibrare i costi dell’energia rispetto a Paesi competitor come Usa e Cina”, prosegue Giorda. “Per affrontare seriamente la gravità della situazione attuale, serve un piano che, al di là delle linee guida e delle raccomandazioni, preveda azioni concrete, date certe e importi allocati per i vari interventi da programmare, tra cui anche, in nome dell’obiettivo della decarbonizzazione, un piano almeno decennale di rinnovo del parco circolante auto, che in Europa ha un’età media di 12,5 anni ed è quindi ad alte emissioni”.


Guardando ai singoli comparti produttivi del settore, l’indice della fabbricazione di autoveicoli2 (codice Ateco 29.1) registra una variazione tendenziale negativa del 37% a gennaio 2025; quello della fabbricazione di carrozzerie per autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (codice Ateco 29.2) cresce del 7% nel mese, e quello della fabbricazione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori3 risulta in calo del 15,4%. A gennaio-novembre 2024 (ultimo dato disponibile), l’export di autoveicoli (autovetture e veicoli industriali nuovi) dall’Italia vale 16,4 miliardi di Euro, mentre l’import vale 33,7 miliardi di Euro. Gli Stati Uniti rappresentano, in valore, il primo Paese di destinazione dell’export di autoveicoli dall’Italia, con una quota del 19%, seguiti da Germania (15,4%) e Francia (11,3%).


Nello stesso periodo, dice ancora l’Anfia, l’export della componentistica automotive vale 23 miliardi di Euro, con un saldo positivo di 6,4 miliardi di euro. Il fatturato del settore automotive nel suo complesso presenta una flessione del 14,3% a dicembre (ultimo dato disponibile), a causa di una componente interna in calo del 17% e di una componente estera a -11,4%. Nell’intero 2024, il fatturato cala invece del 14,7% (-16,9% il fatturato interno e -12,6% quello estero). Infine, il fatturato delle parti e accessori per autoveicoli e loro motori presenta una variazione tendenziale negativa del 18% a dicembre (-27,3% la componente interna e -8,1% la componente estera). Nel periodo gennaio-dicembre 2024, l’indice del fatturato di questo comparto registra un decremento del 14,4%, con un calo del 24,3% della componente interna e del 2,3% della componente estera. (fonte immagine: Anfia).

Bmw: utile 2024 -37% a 7,7 mld, margine auto 6,3%. Dividendo 4,3 euro

Bmw: utile 2024 -37% a 7,7 mld, margine auto 6,3%. Dividendo 4,3 euroMilano, 14 mar. (askanews) – Bmw chiude il 2024 con un calo dei ricavi dell’8,4% a 142,4 miliardi di euro e dell’utile netto del -36,9% a 7,68 miliardi di euro. Il risultato operativo è pari a 11,5 miliardi (-37,7%), l’Ebt, gli utili prima della tasse, a 10,97 miliardi (-35,8%) pari a un margine del 7,7% (11% nel 2023).


Le consegne sono state pari a 2,45 milioni di veicoli (-4%). In crescita le vendite di veicoli elettrici (bev) a 426.536 unità (+13,5%) pari a una quota del 17% grazie a un’offerta di oltre 15 modelli. Le vendite di veicoli elettrificati (bev e phev) hanno raggiunto quota 600mila unità pari a una quota di quasi il 25%. Entro il 2027 Bmw lancerà oltre 40 modelli fra novità e aggiornamenti. “Ciò che ha sempre contraddistinto il gruppo Bmw è la nostra capacità di mantenere la rotta, anche in condizioni difficili. Restiamo chiaramente concentrati su due cose: la nostra performance a breve termine e la nostra prospettiva a lungo termine”, ha affermato il Ceo, Oliver Zipse, “Con la Neue Klasse, stiamo implementando il più grande progetto incentrato sul futuro nella storia della nostra azienda, ottenendo allo stesso tempo un solido free cash flow”.


L’Ebit del settore auto è di 7,89 miliardi (-39,2%) pari a un margine del 6,3% (9,8% nel 2023). L’Ebt del settore auto è pari a 7,9 miliardi (-39,2%); il free cash flow è di 4,85 miliardi (6,9 mld nel 2023). Per il 2025 le stime sono di un ritorno sopra i 5 miliardi grazie a una riduzione delle spese in conto capitale. In crescita gli investimenti a 18 miliardi di euro di cui la metà in ricerca e sviluppo a quota 9 miliardi di euro (+17,1%) anche per il lancio della nuova elettrica Neue Klasse che avverrà durante l’anno con il nome Bmw iX3. In aumento il numero di dipendenti a 159.104 (+2,7%)


Il cda proporrà un dividendo in calo a 4,3 euro (6 euro nel 2023) e 4,32 per le azioni privilegiate (6,02 euro) ma con un pay out in aumento al 36,7% (33,7% nel 2023). Il cda chiederà anche l’autorizzazione a un buyback fino al 10% del capitale nei prossimi 5 anni, dopo aver riacquistato a fine dicembre scorso il 6,35% del capitale con un investimento vicino ai 4 miliardi di euro Per il 2025 Bmw prevede un calo degli investimenti, ma la situazione sfidante in Cina, l’aumento dei dazi e le misure a supporto della catena di forniture giocheranno a sfavore. La guidance tiene conto dei dazi entrati in vigore fino al 12 marzo. Bmw prevede un utile prima delle tasse sui livelli del 2024, un margine operativo per l’auto del 5-7%, con un ritorno sul capitale investito del 9-13%. L’introduzione di nuove tariffe potrebbe avere un impatto negativo.

Bmw Serie 2 Gran Coupé si rinnova, motori diesel e benzina anche ibridi

Bmw Serie 2 Gran Coupé si rinnova, motori diesel e benzina anche ibridiMilano, 12 mar. (askanews) – Arriva in Italia la seconda generazione di Bmw Serie 2 Gran Coupé, che rappresenta la porta di ingresso nel mondo delle coupé sportive della casa di Monaco. Costruita nello stabilimento di Lipsia, all’avanguardia per sostenibilità, la Bmw Serie 2 Gran Coupé non è un restyling ma una vettura completamente nuova a partire dalla piattaforma che condivide con le compatte della casa.


La Bmw X2 Gran Coupé misura 4,56 metri e unisce eleganza e sportività grazie agli sbalzi corti e al passo lungo. Fra le novità, la calandra con l’opzione di retroilluminazione, il tetto di colore nero (optional) e il paraurti posteriore con scarichi nascosti, eccetto per il top di gamma M235 che presenta una doppia coppia di terminali ben visibili, come il piccolo spoiler. Ridisegnati anche gli interni con un nuovo volante, infotainment di ultima generazione con il curved display e il sistema operativo 9, sviluppato da Bmw su base Android con mappe su cloud sempre aggiornate per la navigazione. Con il pacchetto Bmw Live Cockpit Professional è disponibile un nuovo head up display, mappe con realtà aumentata e il Parking Assistant Plus che consente alla vettura di memorizzare manovre per ripeterle in autonomia oppure di parcheggiare da remoto tramite app. Altra novità sono le app per il gaming e lo streaming, attivabili con l’abbonamento Bmw Digital Plus (9,99 al mese, 99 euro l’anno). Diversi i MyModes disponibili, dal Relax allo Sport, che interagiscono con le luci dell’abitacolo con colorazioni dedicate e con l’handling e la performance della vettura. Molto comodo il tasto Quick Select per accedere alle funzioni più importanti della vettura senza passare da sottomenu. Numerosi gli Adas per una guida autonoma di Livello 2. Sul fronte della sostenibilità, è disponibile tramite Qr Code il Life Cycle Assessment che misura l’impronta carbonica dell’auto nel ciclo vita, mentre gli interni sono privi di pelle, con utilizzo di materiali riciclati.


Le motorizzazioni sono sia benzina che diesel a 3 cilindri (216 e 220 benzina) e 4 cilindri con elettrificazione mild hybrid 48 volt solo per alcune versioni (220 e 223 xDrive benzina e 220d) mentre le altre (216, 218d e M235 xDrive) sono termiche pure. Il cambio è uno steptronic 7 rapporti con doppia frizione. Le potenze vanno dai 122 CV dell’entry level 216 benzina fino ai 300 CV della M235 xDrive con trazione integrale e motore 4 cilindri 2.0 capace di uno 0-100 km/h in 4,9 secondi, mentre la velocità massima è limitata a 250 km/h. Di serie il pacchetto MSport (optional sugli altri modelli, come l’MSport Design e Pro) con sospensioni adattive, sterzo sportivo, assetto ribassato, cerchi da 18 pollici (19 optional o con il pacchetto M Technology che include anche un impianto frenante più potente) e le palette del cambio al volante. Abbiamo provato il top di gamma M235 xDrive e la versione diesel 220d in un percorso misto fra Bari e Alberobello. La Bmw Serie 2 Gran Coupé si distingue per il comfort e per l’ottimo handling, grazie a una maggior rigidità del telaio rispetto al modello precedente. Lo sterzo consistente e diretto assicura inserimenti in curva precisi. Potente e ben modulabile la frenata. La potenza, anche nella versione diesel, è più che sufficiente e, quando serve, c’è l’opzione Boost attivabile con la paletta sinistra del cambio per 10 secondi. La M235 xDrive regala anche un sound coinvolgente, soprattutto nella modalità Sport. Sul fronte dei consumi, la M235 a fine prova segnava una media di 10l/100 km, la 220d di 6,5l/100 km. I prezzi partono da 38.500 euro della 216 benzina fino ai 60.700 della M235 xDrive.

Northvolt, fallisce la casa svedese cruciale per l’Ue sulle batterie

Northvolt, fallisce la casa svedese cruciale per l’Ue sulle batterieRoma, 12 mar. (askanews) – Fallisce definitivamente Northvolt, una iniziativa su cui l’Europa aveva puntato molto per le batterie degli autoveicoli. Dopo aver già presentato istanza di fallimento per le attività negli Stati Uniti (lo scorso novembre) e dopo aver tentato per mesi di trovare altri appoggi, la società ha portato i libri contabili al tribunale fallimentare anche nella madrepatria Svezia.


Fondata nel 2016, Northvolt, secondo quanto riporta il Financial Times, era riuscita a richiamare investimenti per 15 miliardi di dollari sia dal pubblico che dal privato. Soprattutto era ritenuta una iniziativa chiave nella Unione europea per recuperare terreno sui sistemi per le auto elettriche, rispetto alle case statunitensi e soprattutto su quelle cinesi.


Era appoggiata da giganti dell’auto e della finanza come Volkswagen, Volvo, Scania, Goldman Sachs e Blackrock. E nonostante questo ha dovuto riferire di non essere in grado di ottenere sostegno sufficiente per restare in piedi. L’annuncio della nuova istanza di fallimento è stato diramato dal presidente ad interim, Tom Johnston. Dopo la procedura fallimentare negli Usa, Northvolt aveva cercato di tenersi a galla avviando una serrata serie di incontri con oltre 100 potenziali investitori per raccogliere 1 miliardo di dollari, con cui tenere in piedi l’unica fabbrica di batterie effettivamente esistente, allestita in una cittadina nell’estremo nord della Svezia, Skelleftea.


Il quotidiano finanziario ricorda che una sua precedente indagine sul gruppo aveva rivelato come Northvolt avesse cercato di aprire contemporaneamente sei fabbriche, mentre i dipendenti riferivano problemi sulla gestione, sugli standard di sicurezza e sull’eccessiva dipendenza da forniture cinesi. Il fallimento si produce mentre l’Unione europea continua a mantenere i pressanti obiettivi che si è auto imposta sull’elettrificazione del settore dell’auto. L’unica mitigazione ad oggi è stata quella di spalmare su tre anni (2025-2027) il periodo in cui raggiungere livelli vincolanti sulle immatricolazioni di auto a zero emissioni, in modo da non far scattare da subito multe multimiliardarie che avrebbero colpito le case europee.


È stato anche deciso di anticipare di qualche mese la procedura di revisione delle modalità per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni, che tuttavia sono state tutti confermati, tra cui quello di zero emissioni nette che di fatto implica nel 2035 la messa al bando dei propulsori endotermici alimentati con benzina o diesel tradizionali. Una linea su cui l’Ue tira dritto, a dispetto di alcuni tentativi di revisione da parte di alcuni Paesi, e che a livello pratico ha avuto effetti molto negativi proprio per il comparto automobilistico europeo, che aveva quasi il predominio globale sul diesel ed era all’avanguardia sui motori a benzina, mentre era rimasto indietro su sistemi ibridi e ancor più su propulsori elettrici rispetto a Giappone, Stati Uniti e Cina, che invece si stanno avvantaggiando dalle scelte Ue. Al punto da spingere sempre Bruxelles a considerare dazi sulle importazioni di elettriche e relativa componentistica dalla Cina, la cui produzione in questo campo si ritiene sia pesantemente sovvenzionata dallo Stato. A esacerbare ulteriormente il quadro, il fatto che negli Stati Uniti la nuova amministrazione Trump abbia fatto tabula rasa delle precedenti politiche pro elettrico sull’auto. (fonte immagine: Northvolt).

Porsche: risultato operativo 2024 -22,6% conferma esuberi e dividendo

Porsche: risultato operativo 2024 -22,6% conferma esuberi e dividendoMilano, 12 mar. (askanews) – Porsche chiude il 2024 con risultati e consegne in calo e si aspetta un 2025 ancora difficile con previsioni di un margine operativo in calo al 10-12% rispetto al 14,1% dello scorso anno. “Nel lungo termine, puntiamo a un ritorno operativo sulle vendite di oltre il 20%. Nel medio termine, puntiamo al 15-17% a causa del contesto che rimane difficile”, ha detto il Cfo Jochen Breckner, che ha preso il posto di Lutz Meschke.


Nel 2024 il fatturato di Porsche è diminuito dell’1,1% a 40,1 miliardi a grazie a personalizzazioni e aumento dei prezzi che hanno compensato il calo delle consegne del 3% a 310,718 unità. A pesare la flessione delle vendite in Cina. Il risultato operativo è diminuito del 22,6% a 5,64 miliardi di euro. Il flusso di cassa dell’auto è stato di 3,7 miliardi di euro, rispetto ai 4 miliardi del 2023. Confermato il dividendo sui livelli dello scorso anno per un ammontare di 2,1 miliardi di euro pari a 2,3 euro per le azioni ordinaria e 2,31 euro per le privilegiate.


Per migliorare la redditività Porsche conferma 1.900 esuberi fra prepensionamenti e uscite incentivate entro il 2029 e il taglio di 2mila contratti a tempo determinato che non saranno rinnovati. Oltre a queste misure, il gruppo sta negoziando con i sindacati un ulteriore pacchetto strutturale di riduzione dei costi da attuare nella seconda metà dell’anno. Nel 2025 Porsche investirà 800 milioni di euro per ampliare il portafoglio prodotti con motorizzazioni termiche e nelle attività software e batterie. Fra i modelli il bestseller è stata la Cayenne con 102.889 unità, davanti alla Macan (82.795) e alla 911 (50.941). Nel 2024, il 27% dei nuovi veicoli consegnati era elettrificato, ovvero completamente elettrico o ibrido plug-in. Circa la metà di queste erano auto elettriche (12,7%). Porsche prevede che la quota aumenterà significativamente nei prossimi anni. L’aspettativa per il 2025 è compresa tra il 33% e il 35% di veicoli elettrificati, di cui il 20-22% completamente elettrici.

Nissa, l’amministratore delegato Uchida lascia, gli succede Espinosa

Nissa, l’amministratore delegato Uchida lascia, gli succede EspinosaRoma, 11 mar. (askanews) – Nissan ha annunciato che l’amministratore delegato Makoto Uchida lascerà la carica dal primo aprile. Secondo quanto riporta un comunicato, nell’ambito di un profondo rinnovamento della compagine dirigenziale gli succederà l’attuale direttore della pianificazione, Ivan Espinosa.


La casa automobilistica ha annunciato una serie di avvicendamenti tra i dirigenti in vista dell’assemblea degli azionisti a giugno. Il tutto a poche settimane dalla chiusura senza esiti delle trattative per una possibile aggregazione con la connazionale Honda. (fonte immagine: Nissan).

Volkswagen: utile 2024 -30% a 12,4 mld, dividendo 6,3 euro (-30%)

Volkswagen: utile 2024 -30% a 12,4 mld, dividendo 6,3 euro (-30%)Milano, 11 mar. (askanews) – Volkswagen chiude il 2024 con ricavi pari a 324,7 miliardi di euro, in leggero rialzo rispetto ai 322,3 miliardi del 2023, mentre i ricavi legati all’auto calano a 265,9 miliardi. Le consegne sono pari a 9 milioni di veicoli in calo del 3,5% rispetto ai 9,4 milioni dello scorso anno. L’utile è in calo del -30% a 12,39 miliardi.


Il risultato operativo registra un calo del -15% a 19,1 miliardi di euro pari a un margine del 5,9%, dopo 2,6 miliardi di costi straordinari legati alla ristrutturazione del gruppo. Al netto dei costi di ristrutturazione il margine è del 6,7%. La generazione di cash flow dell’auto registra un calo a 5 miliardi rispetto ai 10,7 miliardi del 2023. All’assemblea sarà proposto un dividendo di 6,3 euro per le azioni ordinarie e di 6,36 euro per le azioni privilegiate che rappresenta un calo del 30% rispetto al dividendo dello scorso anno. Il payout è del 30% circa.


Per il 2025 Volkswagen prevede ricavi in crescita fino al +5% e un margine operativo del 5,5-6,5%. Il cash flow dell’auto è atteso fra 2 e 5 miliardi, dopo investimenti e costi di ristrutturazione. La liquidità netta è attesa fra 34 e 37 miliardi di euro. Fra le sfide da affrontare, un contesto caratterizzato da incertezza politica, crescenti restrizioni commerciali e tensioni geopolitiche, dalla crescente intensità della concorrenza, dalla volatilità dei mercati delle materie prime, dell’energia e dei cambi e da requisiti più severi in materia di emissioni.


“Nel 2024, il gruppo Volkswagen ha tracciato un percorso decisivo, con prodotti innovativi e decisioni strategiche. Nel 2025, continueremo a concentrarci su un’implementazione coerente. Mentre la nostra trasformazione guadagna terreno, la nuova forza del gruppo Volkswagen prende vita”, ha detto il Ceo Oliver Blume. “La nostra offensiva di modelli, i prodotti su misura per i nostri mercati e i partner forti costituiscono la base per uno sviluppo positivo e sostenibile. Con l’aumento della mobilità elettrica accessibile, la nostra flotta di veicoli autonomi e la produzione di celle per batterie in Germania, Volkswagen sta mostrando l’innovazione europea al mondo, come motore tecnologico automobilistico globale”.