Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Stellantis lancia MyTasks per gestione flotte veicoli commerciali

Stellantis lancia MyTasks per gestione flotte veicoli commercialiMilano, 19 mar. (askanews) – Stellantis è pronta a lanciare MyTasks, uno strumento che consente ai gestori di flotte di comunicare con i conducenti, di assegnare incarichi e di aggiornare lo stato di un’attività in tempo reale direttamente dal sistema di infotainment del veicolo.


MyTasks è utile sia per i conducenti sia per i gestori di flotte. Grazie a MyTasks, infatti, le distrazioni al volante vengono ridotte perché i conducenti non avranno più bisogno di guardare lo smartphone. I vantaggi per i gestori di flotte sono evidenti sia a livello di sicurezza sia di efficienza, grazie per esempio ai risparmi sull’acquisto di accessori aftermarket. L’app è un’interfaccia innovativa brevettata, che consente la comunicazione tra gestore della flotta e conducenti, e sfrutta i vantaggi delle funzionalità e degli aggiornamenti over-the-air (Ota). Proprio grazie a un aggiornamento Ota, MyTasks sarà utilizzabile anche sui veicoli Stellantis già in circolazione, purché dotati di tecnologia di comunicazione e di unità di infotainment compatibili.


MyTasks consente ai gestori di flotte o agli spedizionieri di assegnare incarichi o modificare la pianificazione giornaliera delle attività di singoli conducenti tramite un portale online. I conducenti riceveranno in tempo reale una notifica degli incarichi assegnati, tramite messaggio pop-up sullo schermo del sistema di infotainment del veicolo. Il sistema interamente connesso consentirà ai conducenti di inviare al navigatore la destinazione assegnata, creando così il tragitto più efficiente, mentre gli spedizionieri potranno restare aggiornati in tempo reale sullo stato di ogni incarico. “MyTasks è uno strumento innovativo, frutto della nostra attenzione verso le esigenze del cliente”, ha dichiarato Yves Bonnefont, Chief Software Officer di Stellantis.


Free2move aggiungerà il servizio alla propria offerta di soluzioni per i clienti aziendali, che già comprende gli strumenti Preventive Maintenance e Connect Fleet. Il servizio sarà disponibile tramite integrazione Api anche per tutti i partner B2B che già dispongono di uno strumento per la pianificazione delle attività quotidiane della flotta. Pro One, la Business Unit di Stellantis dedicata ai veicoli commerciali, sarà la prima a offrire questa tecnologia. MyTasks verrà infatti lanciato nella prima metà di quest’anno in Europa sui furgoni compatti e di medie dimensioni dei marchi Citroën, Fiat Professional, Opel, Peugeot e Vauxhall. Entro la fine dell’anno sarà disponibile anche sui furgoni di grandi dimensioni e sulle autovetture compatibili in Europa, nonché sui veicoli commerciali in Nord America.

Auto, de Meo all’Europa: serve più cooperazione come con Airbus

Auto, de Meo all’Europa: serve più cooperazione come con AirbusMilano, 19 mar. (askanews) – Luca de Meo, Ceo di Renault Group, ha reso pubblica la sua Lettera all’Europa, inviata il 19 marzo 2024 ai principali decision maker e stakeholder per fare il punto sulle sfide che attendono il mercato dell’auto. “In vista dei dibattiti che alimenteranno la campagna elettorale, ritengo opportuno far sentire la mia voce non per fare politica, ma per dare un contributo alle scelte”.


Secondo de Meo, la transizione deve essere un’opportunità di trasformazione per l’industria dell’auto Ue. “Abbiamo già visto con Airbus ciò che l’Europa è in grado di fare. Intensificando le iniziative di cooperazione, metteremo la nostra industria sulla strada del rinnovamento”. Oggi però il settore sta affrontando una concorrenza sbilanciata: “gli Stati Uniti incentivano, i cinesi pianificano, gli europei regolamentano”. L’Europa “deve inventare un modello ibrido”. Ad esempio coinvolgendo “le maggiori 200 città europee nell’elaborazione della strategia di decarbonizzazione, istituendo una Champions League industriale” per premiare gli attori impegnati nella transizione e creando “aree economiche verdi” in cui si possano concentrare gli investimenti e gli incentivi per la transizione energetica.


Il Ceo di Renault Group propone, infine, il lancio di dieci grandi progetti europei in ambiti strategici: promuovere le piccole auto europee, rivoluzionare le consegne dell’ultimo miglio, sviluppare le infrastrutture di ricarica e la tecnologia V2G, aumentare la competitività dell’Europa nel settore dei semiconduttori. Alla base la convinzione che “la transizione ecologica è uno sport di squadra” e che “l’industria automobilistica europea può in breve tempo diventare la soluzione alle sfide del continente”. Il ceo di Renault snocciola poi un po’ di numeri per contestualizzare la concorrenza cinese. Circa il 4% delle vendite di veicoli elettrici in Europa è realizzato da marche cinesi. Nel 2023, il 35% dei veicoli elettrici esportati in tutto il mondo era di provenienza cinese. I cinesi hanno un vantaggio in termini di costi pari a 6-7.000 euro nelle auto del segmento C (25% del prezzo totale). Il ciclo di sviluppo di un nuovo modello è di 1,5-2 anni in Cina rispetto ai 3-5 anni in Europa.


In Europa c’è la possibilità di raddoppiare il potenziale di business con i veicoli elettrici: un’opportunità da 200 miliardi di euro nel perimetro geografico di Renault. Il 55% delle vendite sarà rappresentato da veicoli elettrici entro il 2030 (vs. l’8% odierno); 252 miliardi di euro investiti dai costruttori europei tra il 2022 e il 2024 per raggiungere l’obiettivo “zero emissioni nette” in Europa entro il 2035; 25 milioni di posti di lavoro interessati dalle transizioni digitale e ambientale, con un impatto su 500mila posti di lavoro nel settore dei veicoli endotermici e la creazione di 120mila nuovi posti di lavoro.

Volkswagen: ricavi +21% a 138 mld, margine operativo sale al 5,3%

Volkswagen: ricavi +21% a 138 mld, margine operativo sale al 5,3%Milano, 19 mar. (askanews) – Volkswagen che controlla anche i brand Seat/Cupra, Skoda e Volkswagen Veicoli commerciali, ha chiuso il 2023 con un utile operativo in aumento dell’80% a 7,3 miliardi di euro, pari a un margine del 5,3% (+1,7 p.p.) “grazie a una rigorosa attenzione alla disciplina dei costi e alla redditività”.


Le consegne sono aumentate del 19% a 4,83 milioni di veicoli. I ricavi sono aumentati del 21% a 138 miliardi di euro, mentre grazie alla riduzione delle scorte il flusso di cassa è cresciuto a 5,6 miliardi di euro (1,1 miliardi nel 2022). “Il Brand Group Core ha una strategia chiara e noi la stiamo realizzando: attraverso una stretta collaborazione tra i nostri marchi, lavoriamo in modo più efficiente, diventiamo più competitivi e rafforziamo la nostra capacità innovativa. È molto importante continuare a migliorare i nostri risultati economici in un contest difficile”, ha dichiarato Thomas Schäfer, responsabile del Brand Group Core che racchiude tutti e 5 i marchi e Ceo del brand Volkswagen.


Fra i brand, Skoda ha registrato consegne in aumento del 18,5% a 866.800 unità, con il suv elettrico Enyaq fra i modelli più venduti (81.700 unità +52%). I ricavi si sono attestati a 26,5 miliardi (+26,2%), l’utile operativo a 1,8 mld (+183%), pari a un margin del 6,7% (3% nel 2022). Seat/Cupra ha consegnato 602mila veicoli (+28%) con ricavi pari a 14,3 miliardi (+31%), l’utile operativo a 625 mln, pari a un margine del 4,4%. La divisione dei veicoli commerciali ha chiuso il 2023 con un aumento delle consegne del 25% a 423mila veicoli e dei ricavi del 34% a 15 miliardi. L’utile operativo ha toccato quota 873 milioni (+65%), pari a un margine del 5,7% (4,6% nel 2022). Per il 2024, il Brand Group Core prevede di migliorare i risultati grazie ai programmi di performance dei marchi di volume. Il Brand Group Core continua a puntare a un risultato operativo dell’8% nel 2026. Il gruppo stima che “una migliore cooperazione tra i marchi farà leva sulle sinergie e sugli effetti di scala e contribuirà al raggiungimento di questo obiettivo”.

Audi: crescono ricavi, ma calano margini. Prosegue produzione Ice

Audi: crescono ricavi, ma calano margini. Prosegue produzione IceMilano, 19 mar. (askanews) – Il gruppo Audi (Volkswagen) che controlla anche i marchi Bentley, Lamborghini e Ducati, chiude il 2023 con consegne e ricavi in aumento, ma con margini in calo e annuncia che continuerà a produrre auto con motore termico per far fronte al cambiamento della domanda. Audi “si sta preparando al futuro producendo sia auto elettriche sia modelli termici”, si legge in una nota. Il gruppo aveva indicato la scadenza del 2026 per la vendita di modelli termici in Europa e del 2033 per la produzione.


Quanto al 2023, il gruppo chiude con ricavi in aumento del 13,1% a 69,9 miliardi di euro, un risultato operativo in calo a 6,3 miliardi, pari a un margine del 9% (12,2% nel 2022), e un flusso di cassa stabile a 4,7 miliardi. Le consegne sono state pari a 1,92 milioni di auto (1,64 mln nel 2022) e 58.224 moto (61.562 nel 2022). Il brand Audi ha consegnato 1,89 milioni di auto (+17,4%). In aumento del 51% le vendite di auto elettriche a quota 178.429 unità.


Audi punta ad ampliare la gamma prodotto con il lancio di 20 nuovi modelli entro il 2025, fra cui la nuova Audi Q6 e-tron da poco presentata, primo modello su piattaforma Ppe dedicata alle elettriche e sviluppata con Porsche. A livello industriale, Audi punta a rafforzare l’offerta in Cina: a partire dalla fine del 2024, Audi Faw Nev, la joint venture fra Audi e il gruppo cinese Faw, inizierà a Changchun la produzione di auto elettriche sviluppate per il mercato cinese.


Per il 2024 “ipotizzando una lieve crescita economica e una supply chain stabile”, il gruppo Audi prevede di generare un fatturato compreso tra 63 e 68 miliardi di euro, un margine operativo tra l’8% e il 10% e un flusso di cassa netto tra i 2,5 e i 3,5 miliardi di euro. Nel lungo termine in base al Program Performance 14, il gruppo punta a raggiungere un margine operativo del 14%. Quanto agli altri brand, solo Lamborghini oltre a Audi chiude il 2023 con consegne e ricavi in crescita a quota 10.112 unità e 2,6 miliardi di euro. L’utile operativo si attesta a 723 milioni pari a un margine del 27,2%. Bentley invece registra un calo delle consegne a 13.560 unità (15.174 nel 2022) e dei ricavi a 2,94 miliardi (3,4 nel 2022). L’utile operativo è di 589 milioni, pari a un margine del 20%. Ducati infine chiude il 2023 con consegne pari a 58.224 unità (61.562 nel 2022), ricavi a 1,065 miliardi (1,089 mld) e un utile operativo di 112 milioni pari a un margine del 10,5%.

Stellantis, Tavares: Italia strategica, gruppo cinese non aiuterebbe

Stellantis, Tavares: Italia strategica, gruppo cinese non aiuterebbeMilano, 19 mar. (askanews) – “Stellantis poggia su tre pilastri storici per crescere: Italia, Stati Uniti e Francia. Siamo molto consapevoli del fatto che nei paesi in cui abbiamo le nostre radici è sempre meglio essere in linea con quanto è richiesto dai rispettivi governi”. Così il Ceo di Stellantis, Carlos Tavares in un’intervista a Il Sole 24 Ore.


L’arrivo di un costruttore cinese in Italia, secondo Tavares non risolverebbe i problemi di produzione. “Il mercato – oggi siamo i leader con il 33% – sarebbe più frammentato, non aumenterebbe in dimensione né in produzione. La battaglia vera sarebbe sui costi. Un produttore cinese assemblerebbe automobili utilizzando fornitori cinesi. Le dico questo: non abbiamo paura della sfida cinese, ma indebolire Stellantis in Italia non aiuterebbe l’Italia”. Tra il 2019 e il 2022 Stellantis ha investito 5 miliardi nel nostro Paese, di cui 2 a Torino. L’Italia è l’unico paesi in Ue dove saranno introdotte le piattaforme bev Stla Large e Stla Medium (a Cassino e Melfi). A Termoli invece sarà costruita la Gigafactory Acc, l’unica Gigafactory del paese. “Il dialogo che abbiamo con i sindacati e il nostro personale in Italia è eccellente e siamo molto grati per la comprensione del cambiamento che dobbiamo mettere in atto per assicurare la sostenibilità del gruppo e delle nostre le attività in Italia”, ha detto Tavares. Il manager ha voluto ricordare che Stellantis esporta “il 63% di tutta la produzione italiana e il 93% di Mirafiori” e che “nel 2023 abbiamo aumentato la produzione del 10%, è un fatto”.


Quanto allo storico stabilimento di Mirafiori dove i dipendenti sono in cassa integrazione, Tavares sottolinea che “in Italia siamo al 63% della nostra capacità produttiva e che saremmo pronti a raddoppiare la produzione della 500 elettrica a Torino. Ma la questione dell’accessibilità è molto importante per le famiglie italiane”. Per questo servono con urgenza gli incentivi. “Sono stati annunciati molte volte, ma non sono stati ancora implementati. In questo modo noi perdiamo l’occasione di produrre più Ev in Italia”. Sempre riguardo Mirafiori, dove si continueranno a produrre la 500e e le Maserati elettriche, sarà lanciato il Mirafiori Automotive Park. “Non lo abbiamo presentato dettagliatamente finora e penso che sia arrivato il momento di farlo. Credo che sarà uno dei maggiori Automotive park di Stellantis nel mondo. Continueremo ad avere un’attività molto intensa di design. Tutti i più bei modelli di Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Abarth nascono a Mirafiori, per non dire di Maserati. Continueremo così. Sarà molto forte anche la parte di ingegneria e attività tecnologica”. A Mirafiori sono stati investiti 240 milioni per sviluppare il centro di ricerca per batterie, software e guida autonoma, l’hub di economia circolare e per la produzione di cambi doppia frizione elettrificati per i modelli ibridi e plug-in di tutto il gruppo.

Jeep, Laforge: obiettivo confermare quota 1% in Ue, 3 bev al 2028

Jeep, Laforge: obiettivo confermare quota 1% in Ue, 3 bev al 2028Milano, 15 mar. (askanews) – Jeep, brand di Stellantis, conferma l’obiettivo di diventare un brand full electric nel 2030 e il lancio di 3 nuovi bev entro il 2028: Wagoneer S da 600 CV per uno 0-100 i 3,5 secondi e 600 km di autonomia, Recon caratterizzato dalle portiere rimovibili e un terzo modello ancora top secret. A ribadirlo il responsabile di Jeep in Europa, Eric Laforge, in occasione della presentazione di Avenger, Renegade e Compass con la nuova motorizzazione e-Hybrid a 48V al Centro Sperimentale di Balocco.


Sul fronte delle vendite, Laforge ha ricordato che nel 2023 Jeep ha consegnato “130mila unità nell’Europa a 29, di cui il 33% lev o low emission vehicles), centrando l’obiettivo di una quota di mercato dell’1% (1,02%). Anche per il 2024 contiamo di confermare la quota dell’1%”, ha detto Laforge. Il mix di vendite è risultato equamente suddiviso fra i 3 modelli principali: un terzo Avenger, un terzo Renegade e un terzo Compass. “Un segnale importante perché significa che Avenger non ha rubato quote alla Renegade, entrambe vetture di segmento B. I clienti a cui si rivolge Avenger sono più giovani (-10% l’età media) e con una percentuale maggiore di donne (40%)”. In poco più di un anno in Europa Jeep ha venduto circa 70mila Avenger, il 33% in versione full electric, con risultati superiori alle attese in mercati considerati di nicchia come l’Olanda. “Per dare slancio all’elettrico servono gli incentivi, come ci insegna l’esempio del mercato tedesco. Per questo abbiamo deciso di lanciare la versione e-hybrid, per offrire una porta di accesso al mondo dell’elettrificazione ai clienti che non si sentono ancora pronti per l’elettrico puro. Anche il prezzo è interessante: il delta rispetto alla versione termica è rappresentato dal cambio automatico, l’elettrificazione la offriamo noi”. Entro l’anno sarà lanciata un’altra versione dell’Avenger la 4xe sempre con tecnologia mild hybrid ma con più potenza (da 100 a 136 CV) e trazione integrale. “Jeep Avenger sarà l’unico B-suv con un’offerta così ampia: termico, elettrico e ibrido a 2 o 4 ruote motrici e con cambio manuale o automatico”, ha concluso il responsabile europeo del brand.

Bmw: ricavi 2023 +9%, vendite di elettriche +74% a 375mila

Bmw: ricavi 2023 +9%, vendite di elettriche +74% a 375milaMilano, 14 mar. (askanews) – Bmw chiude il 2023 con consegne in aumento del 6,4% a 2,554 milioni di auto, pari a una quota di mercato globale del 3,3%. Il margine Ebit è pari all’11% e al 9,8% per la divisione Automotive.


I ricavi sono pari a 155,5 miliardi di euro (+9%), l’Ebit a 18,4 miliardi (+32%), l’utile netto a 12,16 miliardi, in calo del 34,5% rispetto al 2022 che era stato influenzato dalla rivalutazione per 7,7 miliardi di euro della quota detenuta nella joint venture cinese Bba (Bmw Brilliance Automotive). Il Cda proporrà all’assemblea un dividendo in calo da 8,5 a 6 euro per le azioni ordinarie e da 8,52 a 6,01 per le privilegiate.


In decisa crescita le vendite di auto elettriche, +74,1% a quota 375,716 auto pari al 15% delle consegne totali del gruppo. Se si includono le plug-in (Phev) le vendite salgono a 565.875 unità (+30,5%) pari a una quota del 22% sulle consegne totali. Grazie ai risultati raggiunti nell’elettrificazione della gamma, le emissioni medie di Bmw in Europa si attestano a 102,1 g/km (Wltp), sotto il limite di 128,5 g/km. “Il 2023 ha evidenziato un’attuazione coerente e di successo della nostra strategia. Abbiamo registrato una crescita robusta e aumentato in modo significativo la percentuale di auto elettriche vendute, migliorando contestualmente la nostra redditività”, ha detto il Ceo, Oliver Zipse.


La generazione di cassa della divisione Automotive è pari a 6,94 miliardi (-37,3%). In crescita gli investimenti in ricerca e sviluppo a 7,53 miliardi (+13,8%) e il numero di dipendenti a quota 154.950 (+3,7%). In vista della scadenza del mandato dei membri del Consiglio di Sorveglianza, all’assemblea in programma il 21 marzo sarà riproposta la candidatura di Susanne Klatten, Stefan Quandt e Vishal Sikka.

Nuove Alfa Romeo Stelvio e Giulia saranno prodotte a Cassino

Nuove Alfa Romeo Stelvio e Giulia saranno prodotte a CassinoMilano, 14 mar. (askanews) – La nuova Alfa Romeo Stelvio che debutterà a metà del 2025 e la nuova Giulia, nel 2026, saranno concepite, disegnate e prodotte in Italia, nello stabilimento di Cassino.


“Il futuro di Alfa Romeo sarà una storia tutta italiana. Giulia e Stelvio saranno due autentici ‘gioielli italiani’, esportate in tutto il mondo, affermando Alfa Romeo come il marchio premium globale di Stellantis”, spiega il Ceo di Alfa Romeo, Jean Philippe Imparato. Alfa Roemo Stelvio sarà la prima vettura tra i brand europei di Stellantis ad essere prodotta sulla piattaforma Stla Large con architettura a 800 Volt e sarà equipaggiata con le piattaforme tecnologiche Stla Brain con prodotti e soluzioni sviluppate con Amazon e Stla SmartCockpit con applicazioni basate sull’intelligenza artificiale. Cassino sarà l’unico stabilimento europeo ad essere dotato della piattaforma Stla Large e l’Italia l’unico paese in Europa a produrre vetture su entrambe le piattaforme Stla Large e Stla Medium.


La piattaforma Bev Stla Large è in grado di supportare diversi tipi di veicoli come berline, crossover e suv nei segmenti D ed E. Avrà una batteria da 118 kWh ad alta efficienza di ricarica (4,5 kWh al minuto) e un’accelerazione (0-100 km/h o 62 mph inferiore a 3 secondi).

Iveco Group: ricavi 2028 a 19 mld, 5,5 mld investimenti

Iveco Group: ricavi 2028 a 19 mld, 5,5 mld investimentiMilano, 14 mar. (askanews) – Iveco Group svela in occasione del Capital Markets Day a Torino il nuovo piano strategico al 2028 Unlimited Pathways che prevede 5,5 miliardi di investimenti e obiettivi per ciascuna delle 5 business unit: Truck, Bus, Defence, Powertrain e Financial Services. Il percorso del Gruppo si basa su quattro pilastri: innovazione, disciplina finanziaria, partnership e sostenibilità. Il focus sarà su tre aree chiave: transizione energetica, Intelligenza Artificiale cui saranno dedicati 500 ingegneri nei prossimi anni e Software Defined Vehicles, guida autonoma sviluppata in collaborazione con Plus. Sul fronte finanziario Iveco Group punta ad aumentare la generazione di cassa e a ridurre la stagionalità, ottimizzando i costi e mantenendo una struttura snella di SG&A (Selling, General, and Administrative Expenses), previste in calo di 50 punti base entro il 2028 rispetto al 2023. I principali obiettivi delle attività industriali al 2028 includono: ricavi netti di circa 19 miliardi di euro, adjusted Ebit margin tra 7 e 8%, Free cash flow di circa 0,9 miliardi di euro e un utile netto adjusted consolidato pari a circa 900 milioni di euro. L’Adjusted diluted Eps è stimato superiore a 3 euro per azione. Con il precedente piano Iveco Group si era prefissato il target di risparmiare 1 miliardo di euro nel periodo 2019-2026. Alla fine del 2023 il gruppo era in linea con l’obiettivo, grazie a 300 milioni di euro di risparmi legati a efficienze operative e 600 milioni di redditività aggiuntiva in termini di volumi, mix e prezzi. Con il nuovo piano, a partire dal 2024, l’Azienda si impegna a 1 miliardo di euro di efficienze, suddivise in 600 milioni entro il 2026 e altri 400 milioni entro il 2028. Ciò sarà realizzato mettendo in atto una pluralità di precise iniziative, volte a ridurre la complessità del prodotto, ottimizzare l’approvvigionamento dai paesi a costo migliore, massimizzare le efficienze produttive e avvalersi di diverse leve commerciali e tecniche.


Sul fronte industriale Iveco Group indica il completamento del trasferimento a Mutares della Business Unit Magirus Fire Fighting (non inclusa nel piano) entro gennaio 2025. Contestualmente il gruppo annuncia una nuova partnership con Otosan sulle cabine per mezzi pesanti e un rafforzamento della partnership con Hyundai nel settore delle soluzioni per mezzi commerciali pesanti elettrici, sia a batteria sia a celle a combustibile, per i mercati europei. “Abbiamo dimostrato che possiamo mantenere le promesse che facciamo. Oggi ci impegniamo con un nuovo piano a un’accelerazione del nostro portafoglio prodotti, a partnership più forti e diversificate e a una maggior determinazione nel perseguire la sostenibilità. Rispetteremo questi impegni”, ha detto il Ceo Gerrit Marx.

Stellantis supera Volkswagen in Borsa: l’analisi del Financial Times

Stellantis supera Volkswagen in Borsa: l’analisi del Financial TimesRoma, 13 mar. (askanews) – Grazie un rafforzamento della sua quotazione in Borsa di circa il 30% da fine gennaio, il gruppo Stellantis, con una capitalizzazione a quota 80 miliardi di euro, ha compiuto un storico sorpasso sulla rivale europea Volkswagen, il cui valore in Borsa si attesta a 63,8 miliardi. Lo riporta il Financial Times, con un articolo di analisi in cui si ricorda che la capitalizzazione di Vw si è praticamente dimezzata rispetto ai livelli del 2021.


Il quotidiano guarda più dettaglio alle recenti scelte strategiche dei due gruppi e già nel titolo spiega come ad essere stata premiata sia la “mentalità da sopravvivenza” di Stellantis. Sotto molti aspetti i due conglomerati sono infatti simili, controllano decine di marchi, che in emtrabi i casi vedono la produzione spaziare dalle utilitarie alle supercar, e hanno posizionamenti su scala globale. Ma sulla sfida rappresentata dalla “elettrificazione” Stellantis ha adottato un approccio più causo, ha scelto una piattaforma “multi energetica” che le consente di sfornare dalle stesse linee produttive ibride, vetture con motori termici tradizionali e vetture elettriche.


Quando la domanda per un tipo specifico di propulsione cala, gli stessi addetti e la linea produttiva possono semplicemente concentrarsi sulle alternative. Volkswagen invece ha optato per fabbriche specializzate solo sui modelli elettrici, che negli ultimi ultimi mesi hanno visto un drastico ridimensionamento delle prospettive di domanda e degli ordinativi (in un quadro di generalizzato scetticismo su questa soluzione). Il Ft ricorda che il gruppo tedesco ha perso il primato sulla produzione mondiale di auto nel 2016, a beneficio di Toyota, risentendo dello scandalo sulle emissioni taroccate di alcuni sistemi a propulsione diesel.


Secondo l’analisi su questo nuovo sorpasso hanno pesato anche due diverse culture di impresa e due strategie: Volkswagen continua a tenere in piedi una massiccia struttura, mentre Stellantis ha snellito i suoi uffici, in particolare sulle vendite, e incoraggiato il mantenimento del lavoro da remoto. Alcuni osservatori avvertono che questa strategia di tagli potrebbe portare a ricadute negative in futuro, ma finora gli investitori hanno premiato la riduzione dei costi. Questo non significa che non manchino le sfide per Stellantis: deve ancora pienamente integrare le sue attività in Francia, Italia, Germania e Stati Uniti. Ma può anche contare su punti di forza, conclude l’analisi, in particolare sulle operazioni negli Usa.