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Fiat: Panda almeno fino al 2027 a Pomigliano, produzione +20%

Fiat: Panda almeno fino al 2027 a Pomigliano, produzione +20%Pomigliano d’Arco (Napoli), 29 feb. (askanews) – Fiat Panda continuerà ad essere prodotta a Pomigliano d’Arco almeno fino al 2027. La produzione aumenterà di circa il 20% a partire da metà marzo per soddisfare la domanda dei clienti. A dare l’annuncio, il Ceo di Fiat e Cmo di Stellantis, Olivier Francois in un evento stampa nello stabilimento campano per presentare l’edizione speciale Pandina. La data di presentazione rende omaggio al lancio della prima Panda nel 1980, che fu presentata al Presidente della Repubblica Sandro Pertini.


A Pomigliano oltre la Panda, si producono l’Alfa Romeo Tonale e la Dodge Hornet. Nel 2023 la produzione è aumentata del 30% a quota 215mila unità, di cui circa 133mila Panda. A Pomigliano lavorano oltre 4.300 persone. Il primo gennaio è terminato l’ultimo contratto di solidarietà. “La nuova Fiat Pandina è un omaggio all’amore degli italiani per la Panda. Sono orgoglioso di presentare questa serie speciale in un giorno speciale, infatti, posso anche annunciare che Panda continuerà a essere prodotta a Pomigliano d’Arco almeno fino al 2027. La storia d’amore tra Panda e l’Italia continuerà così ancora per molti anni grazie ai nuovi investimenti che l’hanno resa la più tecnologica e sicura di sempre. Oggi c’è anche un altro motivo per celebrare la Panda: abbiamo infatti deciso di aumentare la produzione del 20% per soddisfare la domanda dei clienti in Italia e in Europa. Panda continua a essere leader di mercato in Italia e leader di segmento in Europa: ed è anche l’unica ibrida di segmento A del gruppo”, ha detto Olivier Francois.

Auto, Unrae: 23% ha più di 18 anni. Bev al 4,2%

Auto, Unrae: 23% ha più di 18 anni. Bev al 4,2%Milano, 28 feb. (askanews) – Nel 2023 le immatricolazioni di auto in Italia superano 1,566 milioni di unità, circa 250 mila vetture in più rispetto al livello del 2022, ma ancora lontano dai 1,917 milioni del 2019.


A differenza delle immatricolazioni, il parco circolante presenta una curva sempre in salita, che dai 34,3 milioni del 2009 sale a oltre 40 milioni nel 2023, trascinando in su nello stesso tempo anche l’età media delle vetture, da 7,9 anni a 12,5 anni circa, con evidente rallentamento del processo di rinnovo ed impatti negativi sulla qualità dell’aria e sulla salute. L’analisi del settore autoveicoli in Italia a cura del Centro Studi e Statistiche dell’Unrae, nella XXIV edizione del Book 2023, mostra infatti che degli oltre 40 milioni di vetture circolanti nel 2023, ben 9,3 milioni (il 23,2%) sono ante Euro 4, con oltre 18 anni di età. Analizzandolo l’alimentazione, il parco circolante delle autovetture a fine 2023 risulta composto per l’84,8% da auto a benzina e diesel; sono in crescita le ibride a quota 5,3% e le auto a Gpl al 6,5%. Seppur ancora poco rappresentative, le vetture elettriche salgono a 220.000 auto circolanti e le ibride plug-in a 242.000 unità (complessivamente le Ecv sono l’1,1% del totale). Guardando invece alle immatricolazioni, il consuntivo 2023 vede le auto a benzina crescere del 22,5% a quota 28,6% del totale e le diesel perdere oltre 2 punti di quota (al 17,5%) anche se le immatricolazioni aumentano del 6,1%. Salgono al 36,1% di share le auto ibride e crescono del 20,2% le immatricolzioni di auto a Gpl, che salgono a quota 9,1%.


Deludono invece le attese per la decarbonizzazione: le auto elettriche pure nel 2023 guadagnano appena mezzo punto, fermandosi al 4,2% di quota (con 66.300 immatricolazioni) e le vetture plug-in cedono 0,7 punti, scendendo al 4,4%. Ne consegue un peggioramento dei dati sulle emissioni medie di CO2 delle nuove immatricolazioni, risalite nel 2023 a 119,5 g/Km dopo un trend in calo nei precedenti 4 anni, con una performance lontana dalla media dei 27 Paesi UE, pari a 110 g/Km. Anche nel 2023 l’Italia si conferma infatti all’ultimo posto fra i Major Markets europei per quota di auto “con la spina”, all’8,6% di quota complessiva, superata anche dalla Spagna con l’11,9%. In Francia BEV e PHEV insieme valgono il 26,0% del mercato, in Germania il 24,6% (in calo per l’esclusione dagli incentivi delle PHEV, e a seguire anche delle BEV per le persone giuridiche), nel Regno Unito il 23,9%.

Volvo EX30: l’elettrica compatta, versatile e potente

Volvo EX30: l’elettrica compatta, versatile e potenteMilano, 28 feb. (askanews) – Nonostante le incertezza sullo sviluppo dell’elettrico, Volvo conferma i propri piani di realizzare il 50% delle vendite con auto elettriche al 2025 e di diventare un brand solo elettrico dal 2030. I numeri sembrano dare ragione al gruppo controllato dalla cinese Geely: nel 2023, anno record con consegne in aumento del 15% a 708.716 unità, le vendite di bev sono aumentate del 70% a 113.419 unità, pari al 16% del totale. In Europa su 294.794 auto vendute (+19%), il 59% era full electric o plug-in. Quota che scende al 32% in Italia su 16.054 immatricolazioni (+18,5%), ma con l’obiettivo di salire al 42% nel 2024 a fronte di previsioni di volumi complessivi a fine anno attesi in aumento del 19% a 22.600 unità.


Fra i modelli protagonisti della transizione la nuova EX30, la vettura elettrica più compatta e sostenibile del brand. Grazie alla semplicità costruttiva utilizza meno materie prime ed è riciclabile al 95%. Positiva l’accoglienza del mercato italiano. Nella prevendita a fine 2023, Volvo ha raccolto 2.050 ordini, cui se ne aggiungono altri 600 nei primi due mesi dell’anno. L’obiettivo per fine anno è di 4.550 consegne, pari al 20% del totale, considerando che la versione base è in vendita a 35.900 euro e quindi potrà accedere ai nuovi incentivi.


Due le versioni disponibili: a due ruote motrici con un solo motore sull’assale posteriore e due tagli di batterie con chimiche diverse o integrale (Awd) con un secondo motore sull’assale anteriore. La versione single motor base ha una batteria più economica al litio-ferro-fosfato (Lfp) da 51 kWh per un’autonomia di 344 km che diventano 480 km nella versione Extended Range con la batteria più grande al litio-nickel-manganese-cobalto (Ncm) da 69 kW. La potenza è notevole 272 CV per uno 0-100 in poco più di 5 secondi, mentre la velocità è limitata a 180 km/h. La versione twin motor che impiega la batteria più performante da 69 Kw ha invece un’autonomia di 460 km, ma la potenza sale a 428 CV per un’accelerazione 0-100 in 3,6 secondi, sui livelli di una supercar. L’architettura delle batterie è a 400V che supporta una ricarica veloce fino a 150 Kw per la versione Lfp e fino a 175 kW per quella Ncm. Per passare dal 10 all’80% occorrono circa 26 minuti. Gli interni sono minimal e molto curati, con pochissimi tasti fisici. Tutte le funzioni della vettura inclusa la regolazione degli specchietti, così come l’infotainment, completo e abbastanza intuitivo sviluppato con Google, si gestiscono attraverso il grande schermo touch centrale. I pannelli delle portiere sono privi di pulsanti: il comando degli alzacristalli è sulla console centrale. Assenti anche le casse sostituite da una soundbar orizzontale integrata nella plancia sotto il parabrezza. Ampio l’utilizzo di materiali naturali, piacevoli al tatto, o riciclati. L’abitabilità è buona anche al posteriore considerando la lunghezza di 4,2 metri, mentre lo spazio per i bagagli è pari a 318 litri che diventano 904 con i sedili posteriore abbassati. Numerosi gli Adas per una guida autonoma di livello 2 e l’opzione di parcheggio automatico.


Abbiamo avuto modo di provare la EX30 in versione single motor extended range in un percorso di circa 90 km sulle colline bolognesi, caratterizzati da salite anche ripide e discese dove abbiamo sfruttato il recupero di energia per ricaricare la batteria. Il consumo medio al termine del test è stato di circa 20 kW/100 km, rispetto alle indicazioni della casa di circa 17 kW. La EX30 ci ha colpito per le performance con un’accelerazione davvero bruciante, da gestire con prudenza nelle condizioni di bagnato come quelle del test, e per la dinamica di guida: la vettura è risultata ben bilanciata nonostante il peso di 1,8 tonnellate e ha assorbito bene le numerose irregolarità del terreno presenti sul percorso di prova. Ottimi il comfort e l’insonorizzazione a bordo. I prezzi vanno dai 35.900 della versione base fino ai 50.900 del top di gamma twin motor performance in allestimento ultra.

Stellantis Pro One: obiettivo leadership globale furgoni al 2027

Stellantis Pro One: obiettivo leadership globale furgoni al 2027Milano, 28 feb. (askanews) – Dopo aver generato un terzo dei 189,5 miliardi di ricavi 2023 di Stellantis, la divisione Pro One dedicata ai veicoli commerciali punta alla leadership globale di settore entro il 2027.


Già numero uno nell’Europa a 30 anche nell’elettrico (quota mercato rispettivamente 30% e 38,8%) nel 2023 Stellantis Pro One è in prima posizione anche in Sud America ed ha raggiunto la seconda posizione in Medio Oriente & Africa crescendo di 7 punti percentuali. Un altro risultato significativo è la crescita delle vendite di pick-up da una tonnellata nel “terzo motore”, ovvero la combinazione di Sud America, Medio Oriente & Africa, India & Asia Pacifico.


In Nord America, Stellantis Pro One ha raggiunto la seconda posizione nel segmento dei furgoni, con una quota di mercato del 20% e la terza posizione in assoluto nella regione. Il gruppo punta a crescere con il lancio del Ram ProMaster Bev e del pick-up Ram 1500 2025. “La nostra performance nel 2023 ribadisce come Stellantis Pro One costituisca un elemento chiave del business di Stellantis in tutto il mondo”, ha dichiarato Xavier Peugeot, Senior Vice President di Stellantis, Commercial Vehicles Business. “Grazie al rinnovamento dell’intera gamma di furgoni e alla più ampia offerta di propulsioni elettrificate, Stellantis Pro One intende rappresentare l’alternativa di mercato maggiormente orientata alle esigenze dei clienti”.

Auto, Crisci: mercato febbraio visto su livelli 2023, ordini in calo

Auto, Crisci: mercato febbraio visto su livelli 2023, ordini in caloMilano, 28 feb. (askanews) – “Le stime per il mercato dell’auto di febbraio sono abbastanza in linea con febbraio dell’anno scorso, perché le immatricolazioni sono legate a contratti fatti ancora negli ultimi mesi del 2023. Resta da capire qual è l’impatto del ritardo degli incentivi, in particolare sulle auto elettriche o a basse emissioni”. Così il presidente di Unrae, Michele Crisci, intervistato da Askanews a margine di un evento stampa.


“Abbiamo detto al Governo molto chiaramente di affrettare il più possibile la messa in onda degli incentivi proprio per evitare ricadute negative sul mercato”, ha continuato Crisci. Il ritardo degli incentivi si vede invece sulla raccolta ordini. “C’è molta attesa per gli incentivi perché è chiaro che il consumatore cerca di risparmiare, se può. Gli ordini stanno un po’ languendo, perlomeno rispetto ai mesi precedenti”, ha concluso il presidente di Unrae.

Auto,Crisci (Unrae):fare presto su incentivi,rivedere price cap e Iva

Auto,Crisci (Unrae):fare presto su incentivi,rivedere price cap e IvaMilano, 28 feb. (askanews) – Il presidente di Unrae, Michele Crisci, esprime un giudizio positivo sui nuovi incentivi auto e auspica una rapida approvazione, probabilmente entro metà marzo, per evitare l’effetto attesa sul mercato. Sulla distribuzione dei fondi, secondo Crisci, è stata premiata eccessivamente la fascia di emissioni 61-135 g/km, quella delle auto tradizionali che si sarebbero vendute comunque. Per dare ulteriore slancio all’elettrico invece bisognerebbe rivedere il price cap di 35mila euro (più Iva) e inserire l’attesa detrazione dell’Iva al 100% per le aziende, e possibilmente pensare a una programmazione pluriennale per evitare l’effetto “stop and go” sul mercato.


“Riguardo gli incentivi pensiamo naturalmente bene perché intanto hanno ripreso i fondi che erano scaduti nel 2022 e quindi questo è molto positivo. Molto positivo anche il fatto che siano state coinvolte le flotte che erano state invece escluse nel precedente schema degli incentivi. O meglio prima escluse e poi parzialmente considerate”, ha detto Crisci intervistato da Askanews a margine di un evento stampa. Distribuzione fondi. “Chiaramente sulla distribuzione dei fondi si potrebbe discutere. C’è stato, come dire, un occhio di riguardo, per usare un eufemismo, rispetto alla terza fascia di emissioni la 61-135 g/km, che ha praticamente avuto tutti i soldi avanzati dal 2022. Probabilmente questo non andava fatto, era parzialmente inutile perché parliamo della parte di mercato che vende la percentuale più alta di auto, quindi si sarebbero vendute ugualmente”.


Elettrificazione e transizione. “Lato elettrificazione e transizione verso l’elettrico o comunque verso le emissioni bassissime diciamo che i fondi messi a disposizione della fascia 0-20 g/km potrebbero essere sufficienti. Però è evidente che il mantenimento del price cap a 35mila euro (più Iva) è assolutamente negativo perché le aziende si trovano a poter acquistare auto che non usano. Quindi c’è un po’ una contraddizione in termini. Vediamo cosa succederà”. Sui tempi di approvazione “sono abbastanza lunghi. Lo schema è stato approvato, ora c’è tutta la parte burocratica che porterà presumibilmente alla metà di marzo per avere gli incentivi up and running”.


Temi su cui lavorare. “Il punto oggi è capire se possiamo eliminare il price cap prima dell’emissione del Dpcm e valutare se con la revisione fiscale di cui abbiamo tanto discusso, si possa adottare qualcosa di interessante per l’automotive. Per esempio la tanto agognata detrazione dell’Iva al 100% sulle auto elettriche che sarebbe una grandissima boccata di ossigeno per il mondo aziende, per il mondo flotte, per il mondo partite Iva. Quindi ci sono dei dettagli che vanno aggiustati, speriamo ci sia il tempo di farlo. E poi dobbiamo discutere del futuro, cioè capire se continueremo con una situazione “stop and go”, come diciamo noi, quindi incentivi finché non finiscono, poi rimaniamo fermi, poi ne riparliamo. Oppure se riusciamo ad avere un planning strategico di due o tre anni per consentire a consumatori e flotte di pianificare gli acquisti”.

Auto: caro vita frena interesse per bev, salgono benzina e diesel

Auto: caro vita frena interesse per bev, salgono benzina e dieselMilano, 26 feb. (askanews) – Il caro vita pesa sulla propensione all’acquisto di auto elettriche ed altre opzioni “green”. Nell’ultimo anno, infatti, più consumatori sono tornati a considerare l’acquisto di veicoli diesel e benzina, passando dal 19% al 30% (43% la media europea). È quanto emerge dalla Global Automotive Consumer Survey di Deloitte 2024, condotta in 26 Paesi.


“A fronte degli elevati prezzi dei veicoli elettrici, i persistenti limiti infrastrutturali e la perenne incertezza economica, l’interesse dei consumatori per i veicoli elettrici in molti mercati, tra cui l’Italia, continua ad essere limitato ed è addirittura sceso rispetto allo scorso anno. La corsa verso l’elettrificazione del settore automotive dopo gli early-adopters segna il passo”, commenta Franco Orsogna, Automotive Sector Leader di Deloitte. A pesare sulle vendite di elettrico: autonomia, tempi e modalità di ricarica, sostituzione delle batterie. Come emerge dal report di Deloitte, la maggioranza degli italiani si aspetta di spendere meno di 50mila euro per l’acquisto del veicolo elettrico. Oltre al caro-vita, i consumatori italiani sono preoccupati dell’autonomia (45%), del tempo di ricarica delle batterie (40%) e del costo di sostituzione della batteria (38%) – preoccupazioni che, però, sono in calo rispetto ai valori del 2023. Inoltre, la mancanza di una adeguata rete di ricarica si fa sentire: sia in Italia (54%) che nel resto dei Paesi europei esaminati (media europea 59%) più della metà dei consumatori prevede di dover ricaricare il proprio veicolo a casa.


Nonostante stia frenando la diffusione delle auto elettriche, l’attenzione dei consumatori italiani per la sostenibilità ambientale rimane alta. Anche nel 2024, infatti, nel nostro Paese la preoccupazione per l’ambiente sarà la prima ragione (51%) per scegliere un veicolo elettrico, mentre a livello europeo prevale, in media, l’aspettativa di un risparmio sui costi del carburante (53%). Il 70% dei consumatori italiani è preoccupato per l’impatto ambientale dell’intero ciclo di vita di una batteria Ev. Un numero significativo di consumatori italiani sta inoltre pensando di cambiare marca di veicolo (70% in Italia vs 54% media europea). Il prezzo come fattore chiave per la scelta di un nuovo marchio è passato dal 31% del 2023 al 56% del 2024. La qualità del prodotto (-10 p.p.) mantiene la sua rilevanza come secondo driver chiave (54% in Italia).


I consumatori italiani affermano di aver bisogno di interagire fisicamente con l’auto da acquistare (79% vs 82% media europea) o con venditori in persona (82% in linea con media europea), di negoziare l’offerta migliore di persona (81% vs 78% media europea) e di fare un giro di prova (69% vs 79% media europea), dimostrando che potrebbe essere difficile passare a un processo di acquisto interamente online. In un contesto di incertezza economica, un numero significativo di consumatori più giovani (18-34 anni) è almeno in parte (28% in Italia) interessato a rinunciare completamente alla proprietà del veicolo a favore di un modello di abbonamento.

Same: brand trattori di Treviglio diventa marchio storico Mimit

Same: brand trattori di Treviglio diventa marchio storico MimitMilano, 26 feb. (askanews) – Il marchio di trattori Same entra nella storia dell’industria italiana. Il brand ha ottenuto l’iscrizione nel Registro speciale dei Marchi Storici di interesse nazionale, istituito dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy con l’obiettivo di valorizzare e tutelare marchi di eccellenza con una continuità operativa di oltre 50 anni e storicamente collegati al territorio nazionale.


Same (Società Accomandita Motori Endotermici) nasce a Treviglio in provincia di Bergamo nel 1942 e, in oltre 80 anni di storia, grazie ai suoi trattori di colore rosso, è stata motore della meccanizzazione agricola italiana. La storia dell’azienda, in realtà, affonda le sue radici più indietro nel tempo, quando i fratelli Francesco ed Eugenio Cassani nel 1927 sviluppano la Trattrice Cassani, uno dei primi esempi al mondo di trattore dotato di motore diesel. L’azienda è ancora oggi controllata dagli eredi della famiglia Cassani: il genero di Francesco Cassani, Vittorio Carozza è presidente, mentre l’Ad è Ludovico Bussolati. Oggi i trattori Same sono contraddistinti dal celebre logo della tigre ridisegnata nell’ultima versione nel 2012 da Giorgetto Giugiaro.


Il percorso dell’azienda, controllata ancora oggi dagli eredi dei fondatori, la famiglia Cassani, si è sviluppato negli anni attraverso diverse acquisizioni in Italia e in Europa, dando vita al gruppo Sdf che controlla i brand Same, Deutz-Fahr, Hürlimann, Grégoire e VitiBot. Con 9 stabilimenti fra Europa ed Asia che producono ogni anno circa 38mila, 12 filiali commerciali, 1 joint venture in Cina, 155 importatori, 3.100 concessionari, oltre 4.400 dipendenti nel mondo, di cui 1.460 in Italia nello stabilimento di Treviglio (headquarters della società) e un fatturato (2022) pari a 1,8 miliardi di euro, Sdf è fra i principali produttori di trattori, macchine da raccolta e motori diesel al mondo.

Salone di Ginevra torna dopo 4 anni. Protagonista la Cina

Salone di Ginevra torna dopo 4 anni. Protagonista la CinaMilano, 26 feb. (askanews) – Dopo 4 anni di stop torna il Salone dell’Auto di Ginevra che resterà aperto fino al 3 marzo. Un tempo considerato l’appuntamento europeo di maggior rilievo per il settore, oggi conta solo 15 anteprime mondiali, quasi tutte cinesi. Assenti i gruppi giapponesi e coreani, mentre fra i brand europei spicca Renault, fra i pochi presenti insieme alla controllata Dacia, che svela l’attesa R5 elettrica con prezzo di attacco di circa 25mila euro.


Lunga 3,92 metri, la Renault 5 E-Tech Electric è costruita sulla piattaforma Ampere AmpR Small (l’ex Cmf-B Ev dell’Alleanza), sarà prodotta nel nord della Francia, e pesa meno di 1.500 kg. La batteria da 52 kWh promette un’autonomia fino a 400 km, con una capacità di ricarica veloce fino a 100 kW. Sarà offerta con tre livelli di potenza: 110, 90 e 70 kW. A bordo il sistema di infotainment OpenR Link con Google integrato. Dacia invece presenterà la nuova versione dell’elettrica low cost Spring (prezzi da 21.450 euro) con batteria da 27 kWh per un’autonomia di circa 220 km e la nuova Duster. Fra le altre novità, occhi puntati su Byd che presenta una vasta gamma di modelli fra cui la Seal che ha partecipato, prima volta per un costruttore cinese, al premio Car of the Year, vinto dalla Renault Scenic elettrica. A Ginevra sarà presentata la versione ibrida plug-in della Seal pronta a debuttare in Europa. Sempre da Byd arriva il suv elettrico a 7 posti Tang a trazione integrale che promette un’autonomia fino a 530 km. Il brand di lusso di Byd, Yangwang presenterà invece il super suv U8 da oltre 140mila euro con 4 motori indipendenti e tanta potenza. Sempre Yangwang ha presentato domenica a Shanghai la supercar U9, anch’essa con 4 motori e una potenza di 1.300 CV. L’obiettivo è sfidare Ferrari e Lamborghini che presenteranno i loro primi modelli elettrici nel 2025 e nel 2028. Byd sarà presente anche con il brand Denza, frutto di una joint venture con Mercedes, che presenta il crossover elettrico N7. Novità anche da MG Motor, il brand UK acquisito dalla cinese Siac che porta al debutto il nuovo brand elettrico IM, presenta la compatta MG 3 con motore termico e prezzo intorno ai 17mila euro.

Fiat: 4 modelli al 2027, il primo fra 4 mesi per i 125 anni del brand

Fiat: 4 modelli al 2027, il primo fra 4 mesi per i 125 anni del brandMilano, 26 feb. (askanews) – Provocazione del Brand Fiat alla vigilia del salone di Ginevra dove Stellantis non sarà presente come la maggior parte dei costruttori europei ed americani. Con un video ironico girato a Ginevra, frazione del comune di Castenedolo in provincia di Brescia che ha lo stesso nome della città elvetica, il Ceo del marchio italiano, Olivier Francois, ha realizzato una ipotetica conferenza stampa, svelando però concretamente la nuova famiglia di concept ispirata a Panda che caratterizzerà i nuovi veicoli del futuro del brand Fiat a livello mondiale.


Il primo nuovo prodotto, ispirato al concept della City Car, sarà rivelato il prossimo 11 luglio seguito dal lancio di un nuovo modello all’anno fino al 2027. Fiat utilizzerà un’unica piattaforma Stellantis “multi-energy” che consentirà di utilizzare motori elettrici, ibridi e Ice. I nuovi modelli potranno essere prodotti in ogni parte del mondo e impiegheranno materiali sostenibili. “Non serve un grande Salone – sottolinea Olivier Francois nel video – per annunciare una grande idea. E sapete perché? Beh, perché, semplicemente, non ne abbiamo bisogno”. E continua: “Fiat è un brand globale, con 1,3 milioni di auto vendute lo scorso anno e una solida leadership in molte parti del mondo. Siamo entusiasti di condividere un’anteprima del nostro futuro; un futuro molto prossimo in realtà, infatti la prima auto sarà presentata tra 4 mesi durante le celebrazioni del 125° anniversario del marchio. A questa vettura seguirà poi un nuovo modello all’anno”


Fiat è il marchio numero uno di Stellantis in termini di volume. E’ leader delle citycar elettriche in Europa, del mercato del Sud America, Turchia, Algeria, e Italia. Fra i modelli Fiat Strada è numero uno in Brasile, Fiat Cronos in Argentina. In Turchia c’è la Tipo, in Algeria il Doblò e in Italia la Pandina e la 500 che è stata leader anche in Germania.