Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Moto, Ancma: vendite novembre +1,8%, verso anno migliore dal 2011

Moto, Ancma: vendite novembre +1,8%, verso anno migliore dal 2011Milano, 1 dic. (askanews) – Con un solido +15,2%, sono le moto a sostenere il mercato delle due ruote a motore di novembre che, malgrado una flessione importante dei ciclomotori, chiude ancora in positivo. Il 2023 continua così a confermarsi come l’anno migliore dal 2011 per l’andamento delle immatricolazioni di moto, scooter e ciclomotori in Italia. È questo il quadro che emerge dal comunicato stampa sull’andamento del mercato mensile diffuso in serata da Confindustria Ancma (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori).

Con 16.784 unità vendute, novembre risulta il mese meno performante per un mercato 2023, che comunque rimane in territorio positivo (1,78% sul 2022). Come anticipato, continua robusta la crescita delle moto, con un incremento del 15,26% e 7.363 unità immatricolate. Per la prima volta nel corso del 2023 si assiste invece a una flessione del mercato scooter (complice anche l’andamento negativo del settore elettrico e il confronto con il +43% del novembre 2022), che perde il 3,88% e mette in strada 8.382 mezzi; particolarmente critica la situazione dei ciclomotori, che chiudono novembre con 1.039 veicoli registrati e un calo del 24,82%. Nonostante il rallentamento del mese, il mercato cumulato del 2023 continua a crescere a doppia cifra: +16,07% e 327.866 unità venute. La migliore performance rimane quella degli scooter che targano 168.942 veicoli, pari a un incremento del 21,22%; ottimo anche l’andamento delle moto, che crescono del 14,84% e immatricolano 141.031 mezzi; i ciclomotori rimangono fanalino di coda con 17.893 unità venute pari a una flessione dell’11,87%.

“L’esaurimento degli incentivi statali paralizza il mercato elettrico, che chiude novembre con una flessione del 63,68% – il peggior risultato dell’anno – e soli 544 veicoli messi in strada. Particolarmente difficile la situazione degli scooter, che lasciano sul terreno 70,98 punti percentuali, targando 285 unità. “Alla luce di questi dati – si legge nella nota di Ancma – appare necessaria l’immediata riattivazione degli incentivi recuperando i 5,6 milioni di euro avanzati dalla campagna 2022 e rimasti ad oggi inutilizzati. In vista della prevedibile affermazione del mercato dei quadricicli elettrici nel corso del 2024 appare inoltre improrogabile l’incremento del fondo Ecobouns dedicato alla categoria L”.

Alla luce della discussione parlamentare in atto sulla revisione del Codice della strada, Ancma ha infine auspicato “l’accoglimento del pacchetto di richieste per promuovere ulteriormente l’utilizzo delle due ruote che l’associazione ha sottoposto al Governo, anche in considerazione del trend positivo delle vendite”.

Auto, Anfia: a novembre elettrificate al 47,7%, bev al 5,7% (+55%)

Auto, Anfia: a novembre elettrificate al 47,7%, bev al 5,7% (+55%)Milano, 1 dic. (askanews) – Con i dati di novembre (+16,2%), il mercato dell’auto “conferma il trend positivo del cumulato gennaio-novembre rispetto all’anno precedente, ferma restando la significativa distanza rispetto ai volumi pre-pandemia (-18% su gennaio-novembre 2019)”, afferma Roberto Vavassori, presidente di Anfia.

Per il 2023, Anfia stima 1,58 milioni di immatricolazioni complessive (+20% circa rispetto al 2022). “Con la fine dell’anno, il consuntivo dell’ecobonus auto 2023 mostra un avanzo di circa 300 milioni di euro, che, peraltro, si somma ai 250 milioni restanti dall’ecobonus 2022 e non ancora riallocati. Segno che gli incentivi all’acquisto delle vetture green, previsti anche per il 2024, vanno rimodulati e resi più attrattivi per i consumatori”, afferma Vavassori.

Analizzando le immatricolazioni per alimentazione, le autovetture a benzina vedono il mercato di novembre in aumento del 20,2%, con una quota di mercato al 28%, mentre le diesel calano del 7,3%, con una quota al 14,3%. Nei primi undici mesi del 2023 le immatricolazioni di auto a benzina aumentano del 22,4% e quelle di auto diesel dell’8,4%, rispettivamente con quote di mercato del 28,4% e del 17,6%. Le auto ad alimentazione alternativa rappresentano, nel solo mese di novembre, il 57,7% del mercato, con volumi in crescita del 21,9% rispetto a quelli di novembre 2022. Nel cumulato crescono del 23,2% con una quota del 53,9%. Tra queste, le autovetture elettrificate (Bev e vetture ibride di tutti i tipi) rappresentano il 47,7% del mercato di novembre e il 44,7% del cumulato, in aumento del 27,9% nel mese e del 25,6% negli undici mesi.

Nel dettaglio, le ibride non ricaricabili incrementano del 31,2% nel mese, con una quota del 37,8%; nel cumulato crescono del 27,9%, con una quota del 36,2%. Le ricaricabili (Bev e Phev) aumentano del 16,6% a novembre e rappresentano il 9,8% del mercato del mese (a novembre 2022 era già del 9,8%); nel cumulato crescono del 16,5% e hanno una quota dell’8,5% (-0,3 p.p.). Le auto elettriche hanno una quota del 5,7% nel mese e del 4,1% nel cumulato; le vendite aumentano del 55,5% a novembre e del 33,4% nel cumulato. Le ibride plug-in calano del 13,5% a novembre, mantengono una variazione positiva nel cumulato (+4,4% negli undici mesi) e rappresentano il 4,1% delle immatricolazioni di novembre.

Infine, le autovetture a gas rappresentano il 10% dell’immatricolato di novembre, quasi interamente composto da autovetture Gpl (in incremento dell’1,2% nel mese). Un marginale 0,2% è da ascrivere alle autovetture a metano, che, nel mese, diminuiscono del 46,3%. Fra i modelli negli undici mesi, Fiat Panda, Lancia Ypsilon e Fiat 500 ibride occupano rispettivamente la prima, seconda e quinta posizione tra le autovetture mild/full hybrid. Tra le Phev, Jeep Compass è il modello più venduto, mentre Jeep Renegade è al quinto posto e Alfa Romeo Tonale al nono. Tra le elettriche, Fiat 500 risulta il terzo modello più venduto dopo Tesla Model Y e Model 3, mentre Peugeot 208 occupa l’ottava posizione.

Auto, Unrae: transizione in ritardo, intervenire su incentivi

Auto, Unrae: transizione in ritardo, intervenire su incentiviMilano, 1 dic. (askanews) – Con 139.278 immatricolazioni, il mercato dell’auto registra di nuovo un incremento a doppia cifra, a +16,2% rispetto a novembre 2022 che aveva segnato +14,7%, ma il calo rispetto a novembre 2019 è ancora del 7,8% e del -18,1% negli 11 mesi.

“Visto il perdurare del ritardo in tema di transizione energetica, l’Unrae ribadisce l’urgenza di intervenire sull’attuale schema incentivi, attraverso un provvedimento che interrompa le indiscrezioni di stampa e l’attendismo che si è creato sul mercato, che non si riflette ancora nei dati delle immatricolazioni”, afferma il presidente di Unrae, Michele Crisci. Nel dettaglio Unrae chiede un innalzamento del price cap e l’estensione dell’incentivo a tutte le imprese con bonus a importo pieno, per rendere le stesse regole più fruibili, maggiormente indirizzate ai target europei e utili ad un accelerato rinnovo del parco.

Ma la sola revisione degli incentivi non basta: “Richiamiamo ancora una volta – aggiunge Michele Crisci – la necessità di una revisione del regime fiscale delle auto aziendali in uso promiscuo, che potrebbe essere velocemente attuata attraverso i decreti attuativi della Delega Fiscale, in modo da favorire la competitività delle imprese italiane, oltre a rilanciare un settore che, con il veloce ricambio dei veicoli aziendali, è in grado di accelerare il rinnovo del parco complessivo circolante”.

Auto, Csp: livelli 2019 lontani, stime 2023 a 1,576 milioni unità

Auto, Csp: livelli 2019 lontani, stime 2023 a 1,576 milioni unitàMilano, 1 dic. (askanews) – Negli 11 mesi del 2023 il mercato dell’auto è cresciuto del 20,1% a 1.455.271 milioni di unità, ma rispetto ai livelli pre-covid del 2019 il calo è ancora del 18,1%.

Per il 2023 secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, le immatricolazioni si attesteranno a quota 1.576.000. “Il livello ante-pandemia, che era ed è l’obiettivo da raggiungere, resta quindi lontano”. Dall’inchiesta congiunturale di Csp su un campione di concessionari emerge che le vendite 2023 sono state frenate essenzialmente da tre fattori: la situazione economica delle famiglie aggravata dalla riduzione del potere d’acquisto per effetto dell’inflazione, i livelli decisamente elevati raggiunti dai listini e la situazione economica generale. Particolarmente critica appare poi la situazione per le vendite di auto elettriche la cui quota sfiora in Italia il 4% contro il 15,2% dell’Europa Occidentale.

Per i prossimi mesi dall’indagine emerge una “notevole cautela”. In particolare, il 63% degli interpellati indica su bassi livelli gli ordini acquisiti in novembre, mentre il 33% indica bassi livelli di giacenze di autovetture presso i concessionari con conseguenti difficoltà di consegna anche per vetture da tempo ordinate, il 49% indica i prezzi su alti livelli e il 44% si attende, tra l’altro, ulteriori aumenti dei listini delle auto. “Le prospettive per il 2024 non appaiono quindi particolarmente favorevoli. D’altra parte, a fronte di una previsione di crescita del Pil dell’1%, per il 2024, vi sono le incognite legate al ritorno del patto di stabilità, la cui sospensione nel 2020 ha consentito di recuperare rapidamente il crollo del Pil legato alla pandemia, e il cui ritorno potrebbe riaprire vecchie ferite”, spiega Quagliano.   Le previsioni del Centro Studi Promotor per il mercato dell’auto nel prossimo anno verranno divulgate martedì 5 dicembre alle 11 nel corso della 30esima conferenza stampa annuale del Csp, che si terrà martedì 5 dicembre a Milano.

Stellantis, immatricolazioni novembre +9,8% a 40.808 unità

Stellantis, immatricolazioni novembre +9,8% a 40.808 unitàMilano, 1 dic. (askanews) – Stellantis chiude il mese di novembre con immatricolazioni in crescita del 9,8% a 40.808 unità. La quota di mercato, secondo dati Dataforce elaborati da Stellantis, è pari al 29,3% rispetto al 30,9% di novembre 2022. Nei primi 11 mesi le vendite sono aumentate del 10,1% a 472.715 unità, mentre la quota di mercato è pari al 32,5% rispetto al 35,4% dello stesso periodo 2022.

Nella classifica delle top i modelli Stellantis sono 4: Fiat Panda al primo posto con 11.179 unità, Lancia Ypsilon a 3.998, Jeep Avenger (3.287) e Citroen C3 (2.817). Fra i brand Stellantis in evidenza Fiat +7,1% a 15.092 unità, Citroen +13,1% a 4.300 unità, Jeep +26,9% a 5.837, Opel +20,3% a 3.025, Alfa Romeo +71,7% a 2.728 e Lancia +11,1% a 3.998. In calo Peugeot -11,6% a 5.383 unità, Ds -25,9% a 456 unità, Maserati -33,9% a 273 unità.

Auto, immatricolazioni novembre +16,19% a 139.278 unità

Auto, immatricolazioni novembre +16,19% a 139.278 unitàMilano, 1 dic. (askanews) – Prosegue la crescita del mercato dell’auto che a novembre registra una crescita delle immatricolazioni del 16,19% a 139.278 unità. Lo rende noto il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Negli 11 mesi la crescita è del 20,9% a 1.455.271 unità.

I trasferimenti di proprietà sono stati 469.979 invece a fronte di 415.438 passaggi registrati a novembre 2022, con un aumento del 13,13%. Il volume globale delle vendite mensili, pari a 609.257, ha interessato per il 22,86% vetture nuove e per il 77,14% vetture usate.

Piaggio, Tribunale Ue dà ragione al gruppo sul marchio “Vespa”

Piaggio, Tribunale Ue dà ragione al gruppo sul marchio “Vespa”Roma, 29 nov. (askanews) – Con una sentenza emanata oggi, il Tribunale dell’Unione europea ha dato ragione alla Piaggio sul marchio “Vespa”. Tenendo conto delle evidenze prodotte dalla casa italiana sulla riconoscibilità del marchio su scala europea e globale, anche per l’uso del celebre scooter in film storici come “Vacanze romane”, o per la presenza di club “Vespa” in vari Stati membri, i giudici Ue hanno sancito l’errore del provvedimento di annullamento della registrazione del marchio da parte dell’Euipo – l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale – che era stato richiesto da un gruppo cinese.

Secondo quanto quanto riporta un comunicato, nel 2013 Piaggio aveva presentato la domanda di registrazione del marchio Ue all’Euipo, per il segno tridimensionale corrispondente alla forma di uno scooter “Vespa”. Questo marchio è stato registrato il 16 gennaio 2014 per le classi di prodotti “scooter” e “modelli ridotti di scooter”. Ma la Zhejiang Zhongneng Industry Group Co. Ltd, società cinese di motocicli, ha presentato all’Euipo una domanda di nullità del marchio. E il 25 ottobre 2021 Euipo ha accolto la richiesta della società cinese a causa della mancanza di prova del carattere distintivo del marchio che rappresenta uno scooter.

La Piaggio ha successivamente proposto un ricorso dinanzi al Tribunale dell’Unione europea contro quest’ultima decisione dell’Euipo. Con la sentenza odierna, il Tribunale dà ragione alla Piaggio, affermando che gli elementi di prova dimostrano il carattere distintivo acquisito dall’uso del marchio nell’insieme dell’Unione. Un marchio Ue registrato non può essere dichiarato nullo se, per l’uso che ne è stato fatto, ha acquisito un carattere distintivo dopo la registrazione.

Piaggio ha presentato a Euipo diversi elementi di prova pertinenti, prosegue il comunicato, quali sondaggi d’opinione, dati relativi al volume delle vendite, nonché la circostanza della presenza della “Vespa” al Museum of Modern Art di New York, l’utilizzo degli scooter “Vespa” in film di fama mondiale come “Vacanze romane” o ancora la presenza di club “Vespa” in numerosi Stati membri. Questi elementi indicano il carattere iconico della “Vespa” e quindi la sua riconoscibilità globale nell’insieme dell’Unione. Annullando la registrazione del marchio, l’Euipo ha dunque commesso un errore di valutazione di tali elementi. Una eventuale impugnazione, limitata alle questioni di diritto, può essere proposta dinanzi alla Corte contro la decisione del Tribunale, entro un termine di due mesi e dieci giorni a decorrere dalla notifica. L’impugnazione sarà soggetta ad una procedura di ammissione preliminare. A tal fine essa dovrà essere accompagnata da una domanda di ammissione che esponga la o le questioni importanti sollevate dall’impugnazione per l’unità, la coerenza o lo sviluppo del diritto dell’Unione.

Aci: 39% auto ha più di 15 anni, valutare ipotesi leasing sociale

Aci: 39% auto ha più di 15 anni, valutare ipotesi leasing socialeMilano, 28 nov. (askanews) – Accelerare il rinnovo del parco circolante per ridurre le emissioni e aumentare la sicurezza: in Italia quasi 4 auto su 10 (39%) hanno più di 15 anni d’età; consentire l’uso dei veicoli con sistemi avanzati di assistenza alla guida e favorire l’acquisto di auto a basse emissioni con incentivi rivolti in particolare alle categorie meno abbienti. Sono alcuni punti del Rapporto della Fondazione Caracciolo per una mobilità più sicura e sostenibile, presentato alla 76esima Conferenza del Traffico e della Circolazione organizzata dall’Aci.

Per quanto riguarda gli incentivi, l’Aci seguendo l’esempio francese, propone di attivare un leasing “sociale” da parte dello Stato, con facoltà per le famiglie a minor reddito di usufruire da subito di un’auto più sostenibile con il pagamento di un modesto canone mensile, compreso fra 75 e 125 euro, e la possibilità di riscattare il mezzo con una rata finale. Una soluzione basata su un “principio sacrosanto”, ha detto il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, nel suo intervento alla Conferenza, ma che richiede un confronto “per essere messa a terra senza controindicazioni, come accaduto con altre misure quali il bonus facciate”. Secondo la Fondazione Caracciolo nel 2035 l’incidenza dei modelli termici in circolazione sarà ancora importante “con percentuali di diffusione non inferiori al 50%”. Nei prossimi 10 anni l’85% degli automobilisti infatti pensa di acquistare auto termiche o ibride, ma solo il 14% valuta l’acquisto di un’elettrica. Per questo oltre che sulle rinnovabili per la ricarica delle elettriche (nel 2021 il 41% dell’energia elettrica è stata prodotta con rinnovabili) è necessario puntare sui biocarburanti derivanti da rifiuti e scarti agricoli e alimentari che abbattono le emissioni e hanno consumi energetici bassi, pari a 10,09 kW/100 km rispetto ai 14,5 kW/100 km delle elettriche. Restano lontani gli e-fuel con 156,8 kW/100 km, 15 volte più dei biocarburanti.

“La mobilità di domani – ha dichiarato il presidente dell’Aci, Angelo Sticchi Damiani – sarà un ecosistema complesso. Per arrivarci, occorre lavorare oggi su un insieme di criticità che richiedono un sistema integrato di azioni, coordinate da una politica di lungo periodo che favorisca l’evoluzione tecnologica dei veicoli, l’ammodernamento delle infrastrutture stradali ed energetiche, l’adeguamento della normativa e la diffusione di una nuova cultura della mobilità responsabile e sostenibile per tutti”. Secondo Giuseppina Fusco, presidente della Fondazione Caracciolo e vicepresidente Aci, “Per tradurre in politiche concrete e razionali gli scenari virtuosi prefigurati nei programmi, è necessario mantenere un approccio realistico e tecnologicamente neutro. Un significativo contributo alla decarbonizzazione della mobilità può derivare dai biocarburanti avanzati, già utilizzabili nei veicoli in circolazione, che offrono livelli emissivi analoghi a quelli dei veicoli elettrici e consumi energetici addirittura inferiori. Senza contare i benefici in termini di economia circolare”.

Le nuove tecnologie di assistenza alla guida invece possono offrire un contributo determinante in materia di sicurezza stradale. Analizzando le medie Aci-Istat sull’incidentalità stradale degli ultimi 10 anni, in Italia, i moderni sistemi di sicurezza avrebbero potuto evitare il 28% degli incidenti frontali, il 21% di quelli laterali e l’11% di incidenti che coinvolgono i pedoni. Nei prossimi 15 anni, secondo la Commissione Europea, i sempre più evoluti sistemi di assistenza alla guida (Adas), e le funzionalità più avanzate di guida autonoma, potranno salvare oltre 25mila vite ed evitare almeno 140mila lesioni gravi.

Auto, Arete: prezzi e dubbi su alimentazioni frenano mercato

Auto, Arete: prezzi e dubbi su alimentazioni frenano mercatoMilano, 28 nov. (askanews) – Tre italiani su quattro non cambieranno la propria autovettura nei prossimi 12 mesi. A frenare le immatricolazioni sono principalmente i costi raggiunti dalle auto e l’incertezza in merito all’alimentazione da scegliere: l’83% degli intervistati dichiara di poter spendere meno di 30mila euro per l’acquisto, il 21% addirittura meno di 10mila. L’ibrido è ormai di gran lunga l’alimentazione preferita. E’ quanto emerge dalla nuova instant survey “L’offerta di auto in Italia è in linea con la domanda del mercato?”, condotta da Areté a novembre.

Oltre 1 intervistato su 4 dichiara l’intenzione di voler cambiare la propria auto nei prossimi 12 mesi, possibilmente acquistandone una nuova. Tra questi, il 38% dice di avere idee chiare su marca e modello da comprare, il 34% afferma di conoscere bene le proprie esigenze di mobilità e solo l’8% lo farà per timore dei blocchi della circolazione imposti dalle amministrazioni locali. Un dato, questo, che testimonia come i divieti non spingano gli italiani al cambio auto. L’instant survey si sofferma in particolare sulle ragioni che stanno spingendo gran parte degli italiani a rinviare l’acquisto dellìauto. In testa c’è il fattore economico: 4 su 10 (42%) reputano i prezzi decisamente elevati, il 34% addebita tale decisione alle troppe incertezze in merito all’alimentazione da scegliere. Solo il 4% lo fa perché teme gli attuali tempi di consegna troppo lunghi.

Approfondendo il lato economico, dallo studio emerge come l’83% del campione dispone di un budget inferiore a 30mila euro per comprare l’autovettura e il 21% non arriva neanche a 10mila. Una soglia, quest’ultima, che pregiudica la possibilità di acquistare gran parte dei modelli ora presenti sul mercato e che apre la porta all’usato, che comunque negli ultimi 24 mesi ha registrato un’impennata dei prezzi. A conferma di queste risposte, quasi la metà dei rispondenti (47%) sarebbe pronto a cambiare la propria auto se i prezzi fossero più accessibili, mentre il 27% lo farebbe se ci fosse maggiore chiarezza sul futuro delle alimentazioni oggi disponibili. Che le scelte degli italiani in tema di mobilità siano, in questa fase, dettate principalmente da fattori economici appare evidente anche da un altro dato rivelato dalla survey: alla domanda “cosa cerchi in un’auto?” 3 intervistati su 10 dichiarano un corretto rapporto qualità/prezzo e 2 su 10 ricercano bassi consumi. Seguono poi caratteristiche relative al prodotto, come sicurezza (17%), comfort (13%) e affidabilità (1%).

Un capitolo a parte riguarda le alimentazioni, tra le quali spicca un unico vincitore: il 43% degli intervistati dichiara che la prossima vettura sarà ibrida, il 16% diesel, il 15% Gpl, il 13%, ex aequo, elettrica e benzina. “I dati della nostra nuova instant survey – sottolinea Massimo Ghenzer, presidente di Areté -, rivelano che sul mercato automotive nazionale esiste un evidente disallineamento tra l’offerta di veicoli e la domanda. I prezzi del nuovo (e anche dell’usato) sono decisamente lievitati negli ultimi anni, rendendo l’auto un bene non facilmente acquistabile da ampie fasce di popolazione. In più il dibattito e le scelte assunte dalle diverse istituzioni a livello locale, nazionale ed europeo sulle alimentazioni frenano ulteriormente anche chi sarebbe pronto a sostituire la propria vettura”

Stellantis, a Mirafiori nasce il primo hub di economia circolare

Stellantis, a Mirafiori nasce il primo hub di economia circolareMilano, 23 nov. (askanews) – Promuovere un modello di business sostenibile basato sull’economia circolare per ridurre gli sprechi e la domanda di materie prime e contribuire all’obiettivo di azzerare le emissioni di CO2 al 2038. Nasce con questo scopo Sustainera, il primo hub di Circular Economy di Stellantis frutto di un investimento di 40 milioni, già operativo e in fase di completamento nell’area industriale di Mirafiori Sud a Torino. Sustainera, in futuro diventerà un brand Stellantis dedicato alla vendita di componenti ricondizionate, fra cui cambi, motori e batterie.

L’impianto sorge su un’area industriale di 73mila mq di cui 55mila riqualificati oggi occupa 170 dipendenti che diventeranno 550 nel 2025. L’obiettivo della Circular Economy Business Unit di cui l’impianto di Mirafiori fa parte è di generare oltre 2 miliardi di euro di ricavi entro il 2030, quadruplicando i ricavi derivanti dall’estensione della vita utile di componenti e incrementando di 10 volte, rispetto al 2021, i ricavi ottenuti dal riciclo. “Mirafiori continua a essere uno dei motori dell’evoluzione di Stellantis. Il nuovo polo di economia circolare riveste un ruolo importante per Stellantis, per la città di Torino e sarà un modello nel settore automotive”, ha detto il presidente di Stellantis, John Ekann nel suo intervento alla cerimonia di inaugurazione. Elkann ha poi aggiunto che “ogni stabilimento di Stellantis in Italia ha una missione, produrremo più modelli di quanti prodotti negli ultimi 10 anni”. Questo anche grazie al Tavolo Automotive istituito dal Mimit e secondo Elkann un “esempio di buona politica”. A Mirafiori “c’è il futuro. L’economia circolare è un business profittevole e abbiamo tutte le qualità per farlo crescere”, ha detto il Ceo, Carlos Tavares, anticipando che l’obiettivo di 2 miliardi di di ricavi al 2030, potrebbe essere rivisto al rialzo.

Basato sulla strategia delle 4R: Reman (rigenerazione), Repair (riparazione), Reuse (riutilizzo) e Recycle (riciclo), l’obiettivo primario dell’hub di Mirafiori è quello di estendere la vita di componenti e veicoli. Quando questo non è più possibile, il materiale viene raccolto per il riciclo dall’attività di rigenerazione e da quella di smontaggio dei veicoli a fine vita, quindi reintrodotto nel ciclo di produzione per originare nuovi pezzi e nuovi veicoli. Per quanto riguarda la rigenerazione, l’hub punta a gestire oltre 50mila ricambi rigenerati entro il 2025 e 150mila entro il 2030. Nel centro di selezione (Rigenerazione, Riciclo) saranno gestiti 2,5 milioni di componenti usati entro il 2025, per diventare 8 milioni entro il 2030. Da inizio 2024 saranno gestite anche le batterie che saranno ricondizionate oppure riciclate per recuperare le terre rare. Per quanto riguarda le auto, quelle usate saranno ricondizionate (circa 15mila l’anno) per poi essere reintrodotte nel mercato tramite Spoticar, il programma di Stellantis per veicoli usati. Se a fine vita, le auto saranno smontate (circa 10mila l’anno), i componenti saranno rigenerati o riciclati e andranno a integrare lo stock del partner B-Parts per alimentare l’offerta Sustainera Reuse.