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Stellantis: utile 2024 -70%. Elkann: Miglioreremo nel 2025

Stellantis: utile 2024 -70%. Elkann: Miglioreremo nel 2025Milano, 26 feb. (askanews) – Stellantis chiude il 2024 segnato dalla fine dell’era Tavares con un tonfo dell’utile netto del -70% a 5,5 miliardi di euro e guarda al 2025 come a un anno di ripresa grazie anche al lancio di 10 nuovi modelli con varianti ibride per riconquistare quote di mercato, tornare a una crescita profittevole e generare cassa, dopo aver bruciato 6 miliardi lo scorso anno. Confermata la distribuzione di un dividendo pari a 0,68 euro (1,55 nel 2023), grazie anche a 300 milioni incassati dalla cessione della maggioranza di Comau.


Per correggere la rotta però ci vorrà tempo: il secondo semestre sarà più forte del primo, ha detto il Cfo durante la call con gli analisti aprendo a un possibile buy back nella seconda parte dell’anno. E comunque per l’intero anno il margine operativo (Aoi) è atteso sui livelli del 2024 (5,5%), lontano dalla doppia cifra promessa da Tavares. Negativa la reazione in Borsa: Stellantis ha chiuso in calo del 4% a 12,9 euro nonostante il +1,3% del Ftse Mib che toccato nuovi record. La perdita negli ultimi 12 mesi sfiora il 50%. “Il 2024 non è un anno di cui siamo fieri, ora il nostro focus è su una crescita profittevole, con l’obiettivo di guadagnare quote di mercato, e sull’impegno a ricostruire la fiducia con tutti gli stakeholder”, ha detto il presidente John Elkann durante la call.


A pesare sui conti 2024, il calo nei principali mercati Usa e Ue. Negli Usa il risultato operativo è diminuito dell’80% a 2,6 miliardi di euro anche per gli sconti applicati per ridurre le scorte che sono diminuite oltre le attese a 304mila unità (20%). In Europa invece l’utile operativo ha registrato un calo del -63%, mentre la quota di mercato a gennaio ha toccato un minimo del 16%. Fra i costi che hanno impattato maggiormente i conti 2024, spiccano 1,6 miliardi di euro principalmente per gli esuberi e gli 800 milioni per i richiami Ue legati agli airbag Takata, tornati protagonisti a febbraio con un un massiccio richiamo in Francia. Fra i principali nodi da sciogliere, c’è la nomina del prossimo Ceo. “Ci sono candidati esterni ed interni eccellenti, i colloqui procedono in modo molto incoraggiante. Cerchiamo un leader che capisca di finanza e tecnologia e che sappia lavorare in modo unito con azionisti e stakeholder. Confermiamo che la decisione sarà presa nel primo semestre”, ha detto Elkann che ha voluto comunque ringraziare anche Tavares. “E’ anche grazie al suo contributo che abbiamo costruito Stellantis”, ha detto.


Altro capitolo da affrontare è quello delle norme Ue sull’auto. “Sono norme severe e contraddittorie. Stiamo dialogando con l’Ue per valutare cosa capiterà prima e dopo il 2035”, ha detto Elkann. Riguardo invece l’ipotesi di tariffe Usa sulle auto “stiamo valutando diversi scenari, siamo pronti, ma è presto per prevedere effetti”, ha spiegato il presidente Stellantis. Negativa la reazione dei sindacati in Italia che hanno definito la situazione drammatica e chiesto un cambio di rotta e maggiori investimenti. A preoccupare anche la situazione di Maserati che ha chiuso il 2024 con una perdita operativa di 260 milioni di euro e consegne e ricavi dimezzati.

Stellantis: utile 2024 -70%, margine Aoi 5,5%. Dividendo 0,68 euro

Stellantis: utile 2024 -70%, margine Aoi 5,5%. Dividendo 0,68 euroMilano, 26 feb. (askanews) – Stellantis chiude il 2024 con ricavi netti pari a 156,9 miliardi di euro, in calo del 17% rispetto al 2023, con consegne consolidate in diminuzione del 12% a 4,5 milioni di unità per gap temporanei nella gamma prodotti e azioni di riduzione delle scorte che sono state completate.


L’utile netto è di 5,5 miliardi di euro, in calo del 70%. L’utile operativo rettificato di 8,6 miliardi di euro è diminuito del 64% con un margine Aoi del 5,5%. Il flusso di cassa industriale è negativo per -6 miliardi di euro e riflette il calo dell’utile e l’impatto temporaneo del capitale circolante dovuto agli adeguamenti della produzione.


Le scorte totali al 31 dicembre 2024 sono diminuite del 18% pari a 268 mila unità in meno rispetto all’anno precedente, compreso un calo del 20% delle scorte dei concessionari statunitensi a 304 mila unità, superando l’obiettivo precedentemente comunicato di 330 mila unità. La liquidità disponibile industriale è pari a 49,5 miliardi di euro, la posizione finanziaria netta industriale è di 15,1 miliardi di euro.


Per il 2024 sarà proposto un dividendo di 0,68 euro per azione (1,55 euro lo scorso anno), pari a un rendimento del 5%. Nel 2024 Stellantis ha avviato il passaggio generazionale del portafoglio prodotti avviato nel 2024 con il lancio dei primi modelli costruiti sulle piattaforme Stla Medium e Stla Large e l’utilizzo globale della piattaforma Smart Car attraverso il lancio in Europa delle Citroën C3/ë-C3.


Per il 2025 Stellantis prevede una crescita “positiva” dei ricavi netti, un margine Aoi “mid-single digit” e un flusso di cassa industriale “positivo”, che riflette sia la fase iniziale della ripresa commerciale sia le elevate incertezze del settore. Nel 2025, Stellantis lancerà 10 nuovi prodotti. Il processo di nomina del nuovo Chief Executive Officer è in corso e si concluderà entro la prima metà del 2025. Nel frattempo, l’azienda è concentrata sull’execution. “Nonostante il 2024 sia stato un anno di forti contrasti per l’Azienda, con risultati al di sotto del nostro potenziale, abbiamo raggiunto importanti traguardi strategici”, afferma il presidente di Stellantis, John Elkann. “In particolare, – prosegue – abbiamo lanciato nuove piattaforme e modelli multi-energy, novità che proseguiranno nel 2025; abbiamo avviato la produzione di batterie per veicoli elettrici attraverso le nostre joint venture e abbiamo reso operativa la partnership con Leapmotor International”. “Siamo fermamente intenzionati a guadagnare quote di mercato e a migliorare le performance finanziarie nel corso del 2025”, conclude Elkann.

Auto, Acea: vendite Ue gennaio -2,6%, bev al 15%. Stellantis -18%

Auto, Acea: vendite Ue gennaio -2,6%, bev al 15%. Stellantis -18%Milano, 25 feb. (askanews) – A gennaio le immatricolazioni di auto nell’Ue sono diminuite del -2,6% a 831,201 unità, con cali in Francia (-6,2%), Italia (-5,8%) e Germania (-2,8%), mentre la Spagna ha registrato un aumento del 5,3%. Lo rende noto l’Acea, l’associazione europea dei costruttori. Nei mercati Ue+Efta+UK le immatricolazioni sono diminuite del -2,1% a 995mila unità.


Fra le alimentazione, in crescita le vendite di auto elettriche (bev) del +34% a 124.341 unità pari a una quota del 15% rispetto al 10,9% di gennaio 2024. A guidare i rialzi sono state Germania (+53,5%), Belgio (+37,2%) e Paesi Bassi (+28,2%). In evidenza anche l’Italia (+126% a 6.702 unità), mentre la Francia ha visto un leggero calo dello 0,5%. Le vendite di auto ibride sono aumentate del 18,4% a 290.014 unità, pari a una quota del 34,9%, mentre le ibride plug-in sono diminuite dell’8,5% a 61.406 unità pari a una quota del 7,4% penalizzate dai cali in Belgio (-66,6%) e Francia (-54%).


In calo le immatricolazioni di auto a benzina -18,9% a 244.763 unità, con tutti i principali mercati in rosso e una quota in flessione al 29,4%, mentre le auto diesel sono diminuite del 27% con una quota di mercato del 10%. Fra le case auto, Volkswagen ha registrato una crescita del +5,6% a 230mila auto, pari a una quota del 27,7%. In calo invece Stellantis del -17,9% a 133.506 auto con una quota di mercato in flessione al 16,1% (-3 p.p.). Fra i brand in positivo solo Alfa Romeo (+22,7%), in calo Lancia (-73%), seguita da DS (-42%), Opel (-31%), Fiat (-21,7%), Maserati, Dodge e Ram (-19,5%), Citroen (-14,3%), Jeep (-13,2%) e Peugeot (-8,2%). Al terzo posto Renault in crescita del 5% a 90.362 auto, pari a una quota del 10,9%. Fra i brand in calo Dacia (-6%), mentre hanno chiuso in positivo Renault (+19%) e Alpine (+170% a 441 unità).


Al quarto posto Toyota in calo del 4,9% a 72mila unità con una quota dell’8,7%. A seguire Hyundai (-6,3% a 64.416 unità, quota 7,7%), Bmw (-1% a 55.284, quota 6,7%), Mercedes (-6,3% a 34.734, quota 4,2%) con Smart in forte calo (-97,3% a 60 unità). In deciso calo anche Tesla con immatricolazioni dimezzate (-50% a 7.517 unità). In controtendenza il brand MG della cinese Saic (+76,5% a 17.291, quota 2,1%).

Mini Cooper Cabrio, si rinnova con più tecnologia ma senza l’elettrico

Mini Cooper Cabrio, si rinnova con più tecnologia ma senza l’elettricoMilano, 21 feb. (askanews) – Mini completa il rinnovo dell’intera gamma, iniziato lo scorso anno, con l’iconica Mini Cooper Cabrio che presenta novità di design, diventa più tecnologica, ma resta fedele all’originale rinunciando ad ogni forma di elettrificazione. Una scelta legata alle difficoltà dell’elettrico che caratterizza la nuova gamma e che sono costate al brand un calo delle vendite in Italia nel 2024 del 34% a 12.306 unità, con una quota di elettrico però dell’8%, quasi doppia rispetto alla media nazionale.


“Abbiamo affrontato un 2024 impegnativo col rinnovamento di tutta la gamma e il cambiamento del modello di business (trasformazione dei concessionari in agenzie ndr), ma dall’ultimo trimestre abbiamo iniziato a vedere uno sviluppo positivo dell’entrata ordini. Per il 2025 ci aspettiamo di riportare Mini ai livelli a cui siamo abituati”, ha detto la responsabile Mini in Italia, Federica Manzoni durante la presentazione a Bologna. Prodotta nello storico stabilimento di Oxford, la Mini Cooper Cabrio è disponibile solo con motore termico benzina da 2 litri con 3 livelli di potenza: la Cabrio C da 163 CV, la S da 204 CV e il top di gamma John Cooper Works (Jcw) da 231 CV (0-100 in 6,4, 245 km/h), l’unica ad avere lo scarico visibile al centro del diffusore posteriore e i paddle al volante di serie per il cambio Dct a 7 rapporti.


Il design di Mini Cabrio che misura 3,88 metri si distingue per proporzioni compatte, sbalzi corti, passo lungo e ruote grandi. Fra le novità, i nuovi fari anteriori rotondi ad oled e una nuova griglia con ampie prese d’aria e cornice ottagonale in silver o black a seconda delle versioni. A caratterizzare la vettura è il soft top pieghevole che si può aprire e chiudere in circa 18 secondi fino ai 30 km/h, oppure sfruttare come tetto apribile con un’apertura di circa 40 cm. Di serie è in tessuto nero ma è disponibile anche con il caratteristico design Union jack (configurabile anche sui fari anteriori e posteriori a led), mentre dietro il poggiatesta c’è il sistema di protezione antiribaltamento che si attiva in automatico. Gli interni sono quelli del nuovo corso Mini con un look minimal e il grande display oled centrale da 24 cm per gestire tutte le funzioni della vettura. Le modalità di guida sono selezionabili tramite le Experience Mode che intervengono anche sulle colorazione degli interni e dello schermo, sotto il quale c’è la classica toggle bar con diversi tasti fisici, fra cui quello dell’accensione. Come optional è disponibile l’head-up display. La plancia è rivestita in tessuto in plastica riciclata lavorato a maglia piacevole al tatto, mentre i sedili sono in tessuto o pelle. Diversi gli Adas fra cui il parking assistant in grado di individuare parcheggi e avviare le manovre. Il bagagliaio è da 215 litri (160 litri con la capote aperta), con il portellone che si apre verso il basso per agevolare il carico. A livello dinamico la Mini Cabrio è bella e divertente da guidare e conserva il caratteristico go-kart feeling, ma con un assetto meno estremo e più confortevole. Buona la risposta e la progressione del 4 cilindri, che diventa corposo con un sound coinvolgente nelle versioni più sportive. Gli allestimenti sono tre (Classic, Favoured e Jcw) mentre i prezzi partono da 32.900 fino ai 43.900 del top di gamma Jcw.

Nissan, FT: gruppo di alto livello sonda Tesla per investimento

Nissan, FT: gruppo di alto livello sonda Tesla per investimentoRoma, 21 feb. (askanews) – Nissan, dopo il naufragio delle trattative per una possibile aggregazione con la connazionale Honda, ora tramite un gruppo di esponenti di alto livello giapponesi starebbe tentando un approccio per una proposta di investimento di lungo termine con la statunitense Tesla. Lo riporta il Financial Times, secondo cui a condurre questa partita – di cui i vertici della casa nipponica “sono a conoscenza”, dice il quotidiano – sarebbe un gruppo di persone che include l’ex premier nipponico Yoshihide Suga e un ex componente del direttorio di Tesla, Hiroto Izumi.


L’ipotesi sarebbe quella di far diventare di Tesla un investitore strategico di lungo termine di Nissan, nella prospettiva di rilevarne gli impianti statunitensi. In questo modo aumenterebbe la produzione interna di auto Usa e si eviterebbero i dazi appronati dall’amministrazione Trump. Secondo il quotidiano, il mancato accordo con Honda, con cui si puntava a effettuare una combinazione da 58 miliardi di dollari, aveva sollevato timori che il terzo maggiore produttore di auto nipponico potesse finire nelle mire di acquisizioni straniere, tra cui del gigante manifatturiero di Taiwan Foxconn (che produce anche gli iPhone per Apple).

Auto, Salvini: Green Deal Ue enorme danno masochistico, ripensiamoci

Auto, Salvini: Green Deal Ue enorme danno masochistico, ripensiamociRoma, 20 feb. (askanews) – Soprattutto sull’auto i Paesi dell’Unione europea devono ripensare quella che è stata “la sbornia del Green Deal e del ‘tutto solo elettrico’”, perché è stato “un danno, un danno enorme, economico, sociale, industriale, commerciale, culturale e ambientale”. Lo ha affermato il ministro di Infrastrutture e Trasporti, il vicepremier Matteo Salvini, che, nel suo intervento in video collegamento con la conferenza stampa di presentazione del Salone dell’auto di Torino, ha espresso l’auspicio che al prossimo Consiglio informale dei ministri europei dei Trasporti, a marzo “quantomeno si ripensi a questo suicidio annunciato, che i dati stanno confermando”.


Il vero problema per l’auto europea “non sono i dazi, che forse ci saranno, che arriveranno forse dagli Stati Uniti o dalla Cina, il problema è europeo: è tutto esclusivamente europeo e figlio o di ignoranza o di malafede”. Il problema è nel termine perentorio (deadline) per “mettere fuori mercato motori e combustione e passare solo all’elettrico” che è stato “imposto dai i geni” del Green Deal. “Prima di intervenire da voi mi stavo studiando alcuni dati incrociati sul mercato dell’auto, italiano ed europeo – ha proseguito il ministro -. Ed è chiaro che, ad esempio i dati sull’elettrico, che risalgono al 2023, è chiaro che – io spero che il Salone dell’auto di Torino ci sia ancora nel 26, nel 27, 28, 29 e nel 30 – nel 2003 l’Unione europea ha importato 443.000 auto elettriche dalla Cina, per oltre 10 di miliardi di euro di valore. E noi abbiamo esportato sempre in termini di auto elettriche 11.500 unità”.


“Quindi un Continente che ha inventato il settore dell’auto, al meglio dei marchi, del design, del passato, del presente e spero del futuro, ora masochisticamente ci obbliga da qui a 10 anni, e 10 anni passano in un quarto d’ora, a mettere fuori mercato tutto quello su cui ha lavorato per decenni. E importa per 10 miliardi” le elettriche di cui esporta solo marginalmente. “Vi rendete conto della totale assurdità di questo processo, oltretutto uno dice ‘avremo migliorato la qualità dell’aria’. No – ha proseguito Salvini – perché l’anno scorso è stato l’anno record mondiale per le emissioni di CO2. Perché mentre l’Europa tra mille sacrifici, imposizioni, vincoli e tasse ha ridotto le emissioni di CO2, la Cina le ha più che raddoppiate rispetto al taglio europeo. Quindi c’è più inquinamento, c’è meno lavoro, c’è meno business”.


“Per fortuna che c’è il Salone dell’auto di Torino. E lo dico da liberale. Ci saranno marchi cinesi, ci saranno marchi giapponesi, e marchi italiani”. E “per fortuna, ora la riflessione non è solo del ministro Salvini, che è un proibizionista che ce l’ha col Green Deal”. “Occorrere buon senso e io sarò a Varsavia per il Consiglio informale a marzo, con i colleghi dei Trasporti europei. Spero che quantomeno si ripensi a questo suicidio annunciato, che i dati stanno confermando. Perché se io impongo al mio mercato di comprare un prodotto che arriva dall’estremo Oriente, che non esporto, io evidentemente non faccio un favore né al Salone dell’auto di Torino, né agli operai, né ai tecnici. Questi sono ragionamenti che ci devono far pensare e far cambiare”.

Mercedes: Ebit 2024 -31% a 13,6 mld, taglia dividendo a 4,3 euro

Mercedes: Ebit 2024 -31% a 13,6 mld, taglia dividendo a 4,3 euroMilano, 20 feb. (askanews) – Mercedes chiude il 2024 con un calo dei ricavi del -4,5% a 145,6 miliardi di euro e dell’Ebit del -31% a 13,6 miliardi. In calo anche l’utile netto a 10,4 miliardi (-28,4%) e la generazione di cassa a 9,1 miliardi (-19,1%). Le consegne sono state pari a 1,98 milioni di veicoli (-3%), con un deciso calo dei modelli ev (-8,5%) e bev (-23,1%) con una quota di ev che passa dal 19,7% al 18,5%.


Per l’esercizio 2024 Mercedes proporrà all’assemblea un dividendo di 4,3 euro per azione in calo rispetto ai 5,3 euro del 2023 e un programma di riacquisto di azioni per un massimo di 5 miliardi di euro o 10% del capitale in 24 mesi. Per il 2025, Mercedes prevede un fatturato leggermente al di sotto del livello dell’anno precedente, Ebit e flusso di cassa significativamente al di sotto del livello dell’anno precedente. Il piano completo di miglioramento delle prestazioni (Next Level Performance) mira a riportare Mercedes-Benz Cars a un margine di ritorno sulle vendite (RoS) rettificato a due cifre. e prevede un taglio dei costi di produzione del 10% entro il 2027


A livello di prodotti Mercedes-Benz inizia nel 2025 con il lancio della Cla, seguita da un aggiornamento della Classe S nel 2026, una Glc e una Classe C completamente elettriche, nonché una serie di lanci di bev e ice high-tech elettrificati Mercedes-Amg. Nel complesso, il gruppo prevede che le vendite guadagneranno terreno dopo che decine di modelli nuovi o rinnovati raggiungeranno i mercati entro il 2027.

Kia: EV Day in Spagna il 27 febbraio, al debutto EV4, PV5, e EV2

Kia: EV Day in Spagna il 27 febbraio, al debutto EV4, PV5, e EV2Milano, 13 feb. (askanews) – Kia terrà l’EV Day 2025 il 27 febbraio alla Tarraco Arena a Tarragona, in Spagna. Sulle orme del Kia EV Day 2023 in Corea, saranno presentati gli ultimi modelli elettrici, concept e tecnologie del brand coreano.


Il Kia EV Day 2025 segnerà il debutto mondiale di Kia EV4, svelata in forma di concept al primo EV Day del brand, e di Kia PV5, il primo modello PBV di Kia, esposto come concept al Consumer Electronics Show (Ces) del 2024 a Las Vegas. Kia presenterà anche il Concept EV2, una vettura elettrica compatta, ultima arrivata all’interno della famiglia EV di Kia. Ogni veicolo ha un’estetica ispirata alla filosofia di design Opposites United di Kia, con uno sguardo alle caratteristiche uniche di Kia EV4, PV5 e Concept EV2.


Kia condividerà la strategia per la piattaforma Pbv, con dettagli su attività, visione e gamma di prodotti per supportare il lancio di PV5. Il top management di Kia oltre a presentare EV4, PV5 e Concept EV2, rivelerà aggiornamenti sulla strategia di elettrificazione.

Porsche Italia: vendite 2024 +8% a 8.223 auto, quota elettrico 13,6%

Porsche Italia: vendite 2024 +8% a 8.223 auto, quota elettrico 13,6%Milano, 11 feb. (askanews) – Porsche Italia chiude il 2024 con un nuovo record di vendite che superano quota 8mila a 8.223 auto, in aumento dell’8% sul 2023 e un giro d’affari superiore a 1 miliardo di euro. Negli ultimi 10 anni Porsche Italia, che quest’anno celebra i 40 anni con edizioni limitate di 911 Gts (40 esemplari) e Taycan 4S (12) firmate Ferragamo, ha raddoppiato i volumi di vendita raggiungendo una quota dello 0,53% (+30%), mentre l’Italia si conferma terzo mercato in Europa.


Nel 2024, anno caratterizzato dal rinnovo di gran parte della gamma con il lancio della Macan elettrica, dalle discussioni sulle norme Ue e dalla concorrenza cinese, la best seller è stata la Macan con 3.011 unità vendute di cui il 25% elettriche, considerando la disponibilità dallo scorso settembre. A seguire Cayenne (2.542), l’iconica 911 (1.512), 718, Panamera e l’elettrica Taycan (335). La quota di elettriche è del 13,6% che sale al 37,4% includendo le plug-in. In crescita le vendite online che intercettano clienti nuovi e più giovani. “Il 2024 è stato un anno positivo e ricco di sfide a partire dal rinnovo di gran parte della gamma. Per il 2025 siamo moderatamente confidenti, lavoreremo a testa bassa per far crescere la Macan elettrica che è la sfida numero uno, sottolineando però che abbiamo tutte le tecnologie disponibili per i nostri clienti”, ha detto l’Ad di Porsche Italia, Pietro Innocenti.


La prospettive per l’elettrico secondo Innocenti sono incoraggianti, considerando l’aumento dell’autonomia (678 km per la Taycan), la riduzione dei tempi di ricarica e i vantaggi economici legati all’assenza di bollo e superbollo (3.900 euro di risparmi su una Macan Gts). Ad incoraggiare all’acquisto anche il trattamento fiscale favorevole come fringe benefit (10% di tassazione) e la diffusione delle colonnine di ricarica che sono oltre 20mila in Italia con una presenza crescita anche in autostrada, dove un’area di servizio ogni 3 è dotata di un Hpc. Nel 2024 Porsche ha portato avanti il restyling dei punti vendita ribattezzati Porsche Destination Center con 6 centri completati, altri 8 lo saranno quest’anno per arrivare al 50% della rete entro fine 2025. Diversi gli investimenti in attività di marketing a partire dal Flat by Macan nell’area dello scalo Farini, in fase di riqualificazione, per far conoscere il suv elettrico e avvicinare nuovi clienti al brand, con serate ed eventi. “Ci siamo lanciati nell’entertainment, sta diventando un place to be a Milano”, ha detto Innocenti. A CityLife, invece, Porsche conta su uno store che ha registrato 54mila visite con un aumento delle vendite del 57% (40% bev). Prosegue il successo del Porsche Experience Center Franciacorta arricchito di una nuova lounge per la consegna di vetture nuove, con possibilità di test in pista. I visitatori sono stati 68mila, con oltre 600 eventi corporate. A livello Motorsport, Porsche Italia lancerà quest’anno la competizione Taycan Rush basata sul giro veloce (time attack) riservata alla coupé elettrica in concomitanza con la Carrera Cup.

Byd punta su filiera italiana per auto Ue, pronta a pooling su CO2

Byd punta su filiera italiana per auto Ue, pronta a pooling su CO2Torino, 10 feb. (askanews) – Byd punta sulla filiera della componentistica italiana per le forniture dei circa 500mila veicoli l’anno che produrrà in Europa con l’apertura delle fabbriche in Ungheria e in Turchia, rispettivamente a fine 2025 e inizio 2026. Il prossimo 20 e 21 febbraio il gruppo cinese incontrerà insieme ad Anfia e Mimit al Mauto di Torino circa 300 fornitori italiani di diversi componenti per interni, software, freni e pneumatici. “Quello che potevo fare era consentire alla componentistica italiana di essere la prima a offrirsi con la propria competitività, la propria tecnologia. Non ci saremmo aspettati una simile risposta, c’è molta attesa ora tocca a loro guadagnarsi la fiducia”, ha detto l’advisor per l’Europa di Byd, Alfredo Altavilla, a margine della presentazione del suv elettrico compatto Atto 2 alle Ogr di Torino.


Altavilla ha poi parlato dell’eventuale interesse di Byd per altri impianti in Europa e in Italia, in particolare gli ex siti Stellantis di Grugliasco e Termini Imerese. “Non facciamoci illusioni in Europa di stabilimenti disponibili ce ne sono fin troppi. Concentriamoci sul far crescere i volumi e poi valuteremo eventuali ulteriori sbocchi produttivi”, ha detto. Per quanto riguarda gli obiettivi di vendita “in Italia questo mese contiamo di superare l’1% e di arrivare presto al 2%. In Europa invece la strada è un po’ più lunga, ma puntiamo al 2% in tempi rapidi”, ha detto. Sulle ipotesi di eventuali M&A con brand o marchi europei Altavilla ha risposto che Byd “ha dimostrato di avere tutte le potenzialità per una crescita organica. Siamo passati da 500mila auto del 2020 a 4,2 milioni nel 2024. Per crescere non abbiamo bisogno di M&A”. Byd nel 2024 si è posizionato al primo posto a livello globale davanti a Tesla per la vendita di Nev (new energy vehicles) con una quota del 23% ed è il terzo brand al mondo per vendite dietro Toyota e Volkswagen.


Sulle discussioni sul settore in corse nell’Ue “Byd oggi viene percepito quasi come il nemico essendo un costruttore cinese, ma io credo che sarebbe molto più saggio considerarlo un alleato, innanzitutto perché tra pochi mesi diventeremo a tutti gli effetti un costruttore europeo e poi perché quello che serve al mercato è la certezza delle regole”, ha detto. Riguardo il piano per l’auto che sarà presentato il prossimo 5 marzo dalla Commissione Ue “ho aspettative limitate, ma mi aspetto un po’ più di buon senso. Ad esempio l’ipotesi di lasciare in vita i plug-in (phev) dopo il 2035 la ritengo assolutamente giusta. Poi ci sono delle assurdità come le multe (sulle emissioni) diluite negli anni che rischiano di spaccare il mercato e penalizzare modelli di successo”, ha spiegato Altavilla. In merito agli accordi di pooling per aiutare i costruttori europei a rispettare i limiti sulle emissioni, Altavilla ha detto che “ci sono colloqui in corso, siamo a buon punto”, senza però indicare con quali gruppi. Nei mesi scori Stellantis, Toyota, Ford, Mazda e Subaru hanno dato vita a un gruppo (pool) guidato da Tesla, mentre un altro gruppo è formato da Polestar controllata della cinese Geely, con Mercedes, Volvo e Smart. Restano al momento fuori dai giochi Volkswagen e Bmw. Quanto alla Byd Atto 2 è un suv elettrico compatto (4,3 metri) di segmento B che vale circa un terzo del mercato italiano ed è il secondo segmento in Europa. “Atto 2 è una vettura progettata con standard europei per poter entrare rapidamente nel mercato. E’ costruita sulla piattaforma e-platform 3.0 adatta anche ai motori termici perché ovunque si fanno volumi Byd è presente”, ha detto Altavilla, anticipando una versione termica. Atto 2 ha una batteria “blade” al litio ferro e fosfato da 45,1 kW per un’autonomia fino a 420 km ma arriverà anche una versione long range (Comfort) con batteria più grande con 460 km di autonomia e frunk (bagagliaio) nella parte anteriore. Il suv compatto è disponibile in 2 allestimenti e 4 colori ed è in vendita a un prezzo di lancio di 27.900 per la Active e di 29.900 per il top di gamma Boost, con uno sconto di 2mila euro che durerà per un trimestre.