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Iveco Group: ricavi I semestre a 7,6 mld (+18%), alza stime 2023

Iveco Group: ricavi I semestre a 7,6 mld (+18%), alza stime 2023Milano, 2 ago. (askanews) – Iveco Group chiude il I semestre 2023 con ricavi pari a 7,6 miliardi (+18,1% a/a), un utile netto adjusted di 219 milioni e un Ebit adjusted di 463 milioni. Nel secondo trimestre i ricavi consolidati sono pari a 4,2 miliardi di euro (+24%), l’Ebit adjusted a 301 milioni di euro (in crescita di 183 milioni di euro) ed utile netto adjusted pari a 156 milioni di euro. Liquidità netta delle Attività Industriali è pari a 1,2 miliardi di euro.

Sulla base delle prospettive per il settore, Iveco rivede nuovamente al rialzo le stime per il 2023. L’Ebit adjusted consolidato è atteso in rialzo, tra 750 e 800 milioni di euro (stime precedenti: tra 600 e 640 milioni di euro); i ricavi netti delle Attività Industriali in rialzo, con un aumento dal 5% all’8% rispetto al 2022 (stime precedenti in rialzo dal 3% al 5% rispetto al 2022); l’Ebit adjusted delle Attività Industriali in rialzo, tra 650 e 700 milioni di euro (in rialzo tra 510 e 550 milioni di euro); spese generali, amministrative e di vendita delle Attività Industriali confermate a circa il 6% dei ricavi netti. La liquidità netta delle Attività Industriali a circa 2,0 miliardi di euro, incluso il riacquisto di azioni e le transazioni straordinarie già comunicate (prospettive finanziarie precedenti: a circa 2,0 miliardi di euro, escluso il riacquisto di azioni, ma incluse le transazioni straordinarie già comunicate). Infine gli investimenti delle Attività Industriali sono confermati in crescita del 15% circa rispetto al 2022.

“Un altro trimestre con progressi costanti su ogni indicatore, nonostante persistano le sfide relative alla disponibilità di componenti e ai costi delle materie prime. I nostri camion e furgoni continuano a essere apprezzati dal mercato; la nostra divisione Powertrain è ben avviata nella sua espansione in termini di marginalità; continuiamo a vincere gare con la nostra offerta di autobus; e, come da piano, abbiamo appena lanciato Gate, il nostro Green & Advanced Transport Ecosystem. Tutto ciò ci rende ancora più fiduciosi che raggiungeremo robusti risultati a fine anno e, di conseguenza, alziamo ancora una volta le nostre previsioni per il 2023”, afferma il Ceo, Gerrit Marx.

Toyota, fatturato I trim anno fiscale 23-24 +24%, utili +78%

Toyota, fatturato I trim anno fiscale 23-24 +24%, utili +78%Roma, 1 ago. (askanews) – Toyota ha siglato il secondo trimestre, il primo dell’anno fiscale 2023-2024, con un fatturato totale in crescita del 24,2% a 10.547 miliardi di yen. L’utile netto (attribuibile agli azionisti) è balzato del 78% a 1.311 miliardi di yen (circa 8,3 miliardi di euro, ai cambi attuali) e l’utile operativo del 93,7% a 1.121 miliardi di yen. Nel comunicato sui risultati, la società rivendica crescita di vendite e produttività in tutte le regioni e miglioramenti nelle catene di approvvigionamento.

Lamborghini: ricavi I sem. a 1,421 mld euro (+6,7%), Ros 32,1%

Lamborghini: ricavi I sem. a 1,421 mld euro (+6,7%), Ros 32,1%Milano, 31 lug. (askanews) – Lamborghini chiude il I semestre 2023, anno del 60esimo anniversario, fissando nuovi record su tutti i parametri: vendite, fatturato e profittabilità. Le consegne sono pari a 5.341 unità (+4,9%), i ricavi a 1,421 miliardi di euro (+6,7%), il risultato operativo a 456 milioni (+7,2%), con un ritorno sulle vendite del 32,1%.

A trainare la crescita il suv Urus e la V10 Huracan, sold out fino alla fine della produzione, prevista nelle seconda metà del 2024. Riscontri positivi anche per la nuova ibrida Revuelto con ordini che coprono oltre due anni di produzione. A livello di consegne, nelle regione Emea sono pari a 2.285 vetture, in America a 1.857 e nell’Asia Pacifico a 1.199. Fra i singolo mercati, gli Stati Uniti si confermano al primo posto (1.625 vetture consegnate), seguiti da Regno Unito (514), Germania (511), Cina Hong Kong e Macao (450), Giappone (280) e Italia (270).

Oltre alla Revuelto, nel I semestre 2023 Lamborghini ha presentato anche la SC63, prototipo ibrido di categoria Lmdh per competere nell’endurance. “Ancora un semestre record. Siamo davvero entusiasti di questi numeri, raggiunti grazie a solo due modelli in gamma”, afferma Stephan Winkelmann, presidente e Ceo di Lamborghini.

“Il trend positivo rafforza la convinzione di chiudere l’anno con ulteriori risultati record su tutte le principali metriche finanziarie, con una profittabilità attesa che conferma Lamborghini fra i principali brand nel segmento lusso”, spiega Paolo Poma, managing director e Cfo di Lamborghini.

Lamborghini, Winkelmann: conti record, fattibile target 10mila auto

Lamborghini, Winkelmann: conti record, fattibile target 10mila autoMilano, 30 lug. (askanews) – Lamborghini archivia un altro semestre record con consegne pari a 5.341 unità (+4,9%), ricavi per 1,421 miliardi di euro (+6,7%) e un risultato operativo di 456 milioni (+7,2%) e guarda con ottimismo alla seconda parte dell’anno. “Il traguardo delle 10mila vetture è fattibile, ma vogliamo una crescita controllata in considerazione dell’uscita di produzione di Urus e Huracán a fine 2024 e degli ingenti investimenti che ci attendono. Fatturato e volumi sono importanti ma lo sono meno rispetto al risultato operativo e al ritorno sulle vendite (Ros)”, afferma il presidente e Ceo di Lamborghini, Stephan Winkelmann, in un incontro stampa. Nel primo semestre Lamborghini ha registrato un ritorno sulle vendite del 32,1%.

Secondo Winkelmann “è importante far vedere che la situazione è sotto controllo e che il portafoglio ordini è stabile. Non vogliamo una crescita come le montagne russe”. Guardando avanti le prospettive sono positive. “Il mercato è ripartito oltre le attese dopo il Covid. Oggi però è molto difficile fare previsioni con la guerra in Ucraina, l’inflazione e il rincaro delle materie prime materie. Ma abbiamo le spalle coperte. Gli ordini della ibrida Revuelto coprono due anni di produzione, mentre la produzione di Urus e Huracan, che terminerà a fine 2024, è già tutta venduta”.

Riguardo l’identikit del cliente Lamborghini, “l’età media si sta abbassando ed è poco sopra i 40 anni, con una forte crescita dei giovani ricchi in Asia e delle persone con grandi disponibilità economica (Hnwi, High Net Worth Individuals) a livello globale”. Per l’elettrificazione e la digitalizzazione, Lamborghini investirà 2 miliardi di euro, il più imponente piano di investimenti della sua storia. Nel 2024 la gamma sarà tutta elettrificata, con un nuovo modello in sostituzione della Huracán. La prima elettrica, una GT 2+2, invece è attesa nel 2028 e in vista della produzione sono in programma assunzioni a Sant’Agata. “Abbiamo l’opportunità di sfruttare le piattaforme e il software del gruppo (Audi-Volkswagen) e questo è un vantaggio. Con la nostra elettrica vogliamo riuscire a trasmettere le stesse emozioni che si hanno con il motore termico. Non ci interessa solo l’accelerazione, ma il piacere di guida”.

Infine sugli e-fuels o carburanti sintetici per mantenere in vita i motori termici, secondo Winkelmann “sono un’opportunità per le nostre supersportive e anche per il motorsport. Ma prima bisogna avere chiarezza sulle norme a livello globale e sulle restrizioni alla circolazione che sono sempre più stringenti. Sviluppare i motori termici costa. Comunque abbiamo tempo per decidere cosa fare”.

Stellantis: I semestre record, a settimane accordo con il governo

Stellantis: I semestre record, a settimane accordo con il governoMilano, 26 lug. (askanews) – Stellantis batte le attese degli analisti con un primo semestre record e guarda con fiducia all’accordo di transizione con il governo italiano per la produzione di un milione di veicoli l’anno, inclusi i veicoli commerciali, che potrebbe essere firmato già “nelle prossime settimane”.

“Il confronto con il Ministro Urso è molto franco e costruttivo. Abbiamo capito cosa vuole il paese, ma per raggiungere l’obiettivo ognuno deve fare la sua parte”, ha detto il Ceo di Stellantis, Carlos Tavares in un incontro con la stampa dopo la presentazione dei conti. Per Tavares, il governo deve “agire sulle dimensioni del mercato” sostenendo l’uso dell’auto e la domanda, in particolare della classe media, evitando atteggiamenti “auto-fobici” e contrastando norme come l’Euro 7 che hanno un impatto marginale in termini ambientali, ma che rischiano di penalizzare modelli iconici come la Panda. Per Stellantis invece il compito è di lavorare sulla competitività del prodotto per offrire auto accessibili e sostenibili, come la bev Citroen e-C3 che arriverà a fine 2023 con un prezzo inferiore a 25mila euro. A stretto giro arriva la risposta del Ministro Urso che oggi ha illustrato l’accordo ai presidenti delle regioni in cui opera il gruppo: “i risultati di Stellantis dicono che il gruppo può investire altre risorse nel nostro paese per sostenere la transizione”.

Altro tema affrontato da Tavares è quello della concorrenza cinese che gode di un vantaggio competitivo in termini di prezzo di circa il 25%. In questo caso il numero uno del gruppo punta il dito contro l’Ue che ha scelto di non intervenire a difesa del mercato interno come chiesto anni fa dalle case auto. “Ora la concorrenza cinese è arrivata: il dogmatismo si scontra con la realtà, sarà una lotta durissima. Oggi non abbiamo indicazioni da dare all’Ue, non c’è più tempo per le discussioni. Alcune case auto avranno problemi, ci sarà una trasformazione darwiniana”. Quanto ai conti, nel primo semestre Stellantis ha registrato ricavi netti pari a 98,4 miliardi di euro, in crescita del 12% rispetto al primo semestre 2022, grazie soprattutto all’aumento delle consegne. L’utile netto si è attestato a 10,9 miliardi di euro, (+37%), il risultato operativo rettificato a 14,1 miliardi di euro, (+11%), con un margine del 14,4%. Il flusso di cassa industriale netto è stato pari a 8,7 miliardi di euro (+3,3 miliardi rispetto al primo semestre 2022).

In aumento anche le vendite di veicoli a batteria (Bev) e a basse emissioni (Lev) rispettivamente del 24% a 169 mila unità e del 28% a 315 mila unità. Numeri che posizionano Stellantis al terzo posto nel mercato Eu30 per vendite di Bev e al secondo posto nel mercato statunitense per vendite di Lev. Per sostenere lo sviluppo dei modelli a batteria, Stellantis ha chiuso accordi per assicurarsi la fornitura di materie prime fino al 2027 ed è al lavoro per arrivare fino al 2030. L’obiettivo sullo sfondo rimane quello di competere con Tesla che dopo il taglio dei prezzi di alcuni modelli ha registrato margini pari al 10,5% inferiori al 14,4% di Stellantis. “Siamo più profittevoli di Tesla. Siamo pronti a sfidarla: abbiamo i brand, i prodotti e la mentalità giusta. Sarà una competizione interessante”.

Alla luce dei risultati Tavares si è detto fiducioso per l’intero anno, grazie a un portafoglio di 2 milioni di ordini che coprono 4 mesi di produzione, e per il raggiungimento dei target del piano Dare Forward. “Siamo sulla strada giusta per raggiungere i target al 2030 e su alcuni siamo anche in anticipo. Nel secondo semestre ci occuperemo di risolvere i problemi operativi che hanno segnato la prima parte dell’anno”. Fra questi la logistica per il trasporto delle auto dalle fabbriche ai concessionari in Europa che è in via di soluzione grazie a un accordo con i dealer sperimentato in Italia e poi adottato in altri paesi. In via di soluzione anche la crisi dei chip che dovrebbe rientrare definitivamente entro la fine di settembre. Il numero uno di Stellantis ha poi parlato della nuova Panda attesa nel 2024 in versione elettrica e termica: “è una vettura globale e sarà prodotta in più stabilimenti”. A livello societario invece Tavares ha escluso l’ipotesi di un’Ipo di Maserati, mentre ha confermato di essere al lavoro sullo spin-off di Comau sul quale sarà fatto il punto a fine anno.

Auto: Stellantis e altre 6 case insieme per rete ricarica in Usa

Auto: Stellantis e altre 6 case insieme per rete ricarica in UsaMilano, 26 lug. (askanews) – Sette grandi case automobilistiche mondiali – Bmw, General Motors, Honda, Hyundai, Kia, Mercedes e Stellantis – creeranno una nuova joint venture per realizzare una rete di ricarica che amplierà in modo significativo l’accesso ai servizi di rifornimento ad alta potenza in Nord America.

L’obiettivo è quello di installare almeno 30.000 punti di ricarica ad alta potenza con energia rinnovabile in aree urbane e autostradali. Le stazioni di ricarica saranno accessibili a tutti gli utenti di veicoli elettrici e saranno dotate di connettori Combined Charging System (CCS) e North American Charging Standard (NACS). L’apertura delle prime stazioni è prevista per l’estate del 2024 Secondo il Dipartimento statunitense dell’energia, a luglio 2023 negli Stati Uniti sono disponibili 32.000 carica batterie veloci a corrente continua per 2,3 milioni di veicoli elettrici, con un rapporto di 72 veicoli per caricabatteria. Il Nrel (National Renewable Energy Laboratory) stima che saranno necessari 182.000 caricabatterie veloci a corrente continua per supportare i 30-42 milioni di veicoli plug-in previsti per il 2030. Le vendite di veicoli elettrici negli Stati Uniti si stima supereranno il 50% delle vendite totali entro il 2030.

Nissan: ricavi I trim a 2,92 trilioni di yen, alza stime crescita

Nissan: ricavi I trim a 2,92 trilioni di yen, alza stime crescitaMilano, 26 lug. (askanews) – Nissan chiude il primo trimestre dell’anno fiscale 2023-2024 con ricavi pari a 2,92 trilioni di yen, un utile operativo di 128,6 miliardi e un margine operativo del 4,4%. L’utile netto nel primo trimestre si attesta a 105,5 miliardi di yen.

Le vendite sono aumentate rispetto allo scorso anno in tutte le regioni ad esclusione della Cina dove la diminuzione è dovuta prevalentemente al perdurare degli effetti della pandemia e all’aumento della concorrenza. Inoltre, l’indebolimento dello yen, la variazione nei prezzi dei prodotti e la rigorosa disciplina finanziaria hanno portato ad un significativo aumento generale delle vendite e degli utili. In considerazione della diminuzione delle vendite in Cina registrata fino ad oggi, Nissan rivede le previsioni di vendite annuali a 3,7 milioni di unità, pari a una riduzione del 7,5% rispetto alla precedente previsione.

Tuttavia, nonostante l’impatto della diminuzione delle vendite, Nissan ha rivisto al rialzo le previsioni finanziarie per l’intero anno fiscale, grazie a una rigorosa disciplina finanziaria e ad una revisione dei tassi di cambio. Le nuove previsioni sono le seguenti: ricavi netti pari a 12,6 trilioni di yen, utile operativo di 550 miliardi di yen, in aumento di 30 miliardi di yen rispetto alla previsione precedente e utile netto1 di 340 miliardi di yen, in crescita di 25 miliardi di yen rispetto alla previsione precedente. “Nel primo trimestre abbiamo compensato i ritardi nelle vendite in Cina con gli ottimi risultati registrati nelle altre regioni, ottenendo un significativo miglioramento su base annua. In particolare, hanno contribuito la ripresa della produzione e delle vendite in Giappone e in Nord America che prevediamo anche nel secondo trimestre e nei periodi successivi. In Cina, dove le vendite sono diminuite, stimiamo un forte piano di lancio di prodotti, con l’introduzione della variante e-Power di X-Trail e di un ibrido plug-in con il marchio Venucia. L’attuale scenario in Cina, caratterizzato da una forte incertezza del mercato e da una agguerrita concorrenza, influisce sui tempi di ripresa del nostro business. Tuttavia, stiamo accelerando la definizione e l’implementazione di una strategia a medio-lungo termine che ci consentirà di migliorare ulteriormente la nostra profittabilità”, afferma il Ceo di Nissan Makoto Uchida.

Porsche: ricavi I sem +14% a 20,4 mld, conferma target 2023

Porsche: ricavi I sem +14% a 20,4 mld, conferma target 2023Milano, 26 lug. (askanews) – Porsche chiude il I semestre 2023 con ricavi in crescita del 14% a 20,43 miliardi di euro (+14%) e un utile operativo pari a 3,85 miliardi di euro (+10,7%). Il ritorno sulle vendite è pari al 18,9% (19,4% nel I sem. 2022), nella parte alta del target indicato fra 17-19%. Il flusso di cassa netto dell’Auto cala a 2,22 miliardi di euro (da 2,39 miliardi di euro) a causa degli investimenti in prodotti e innovazione. A causa degli investimenti e delle scorte più elevate, il margine di cash flow netto per l’auto è stato dell’11,7% (anno precedente: 14,5%). Le consegne ai clienti sono aumentate del 14,7% a 167.354 auto nei primi sei mesi del 2023.

In calo il titolo a Francoforte: Porsche cede l’1,87% a 108,9 euro a fronte di un Dax in calo dello 0,25%. “Ancora una volta abbiamo registrato conti positivi e allo stesso tempo abbiamo investito molto nel nostro futuro. Questo dimostra il nostro impegno senza compromessi per la nostra strategia. Il feedback dei nostri clienti e i nostri risultati dimostrano che siamo sulla strada giusta”, afferma il Ceo, Oliver Blume.

Porsche sottolinea come la situazione economica globale “rimane tesa”, in particolare per forniture, disponibilità di componenti, aumento generale dei costi e varie tensioni geopolitiche. Tuttavia, il gruppo conferma le sue previsioni per l’intero anno 2023, a condizione che la situazione economica globale e della catena di fornitura non peggiori in modo significativo. Alla fine dell’intero anno 2023, Porsche prevede un ritorno sulle vendite operativo del gruppo compreso tra il 17 e il 19% a fronte di ricavi compresi tra 40 e 42 miliardi di euro. “Nonostante le sfide globali, stiamo investendo molto nel nostro sviluppo, nelle innovazioni e nell’intero ecosistema Porsche per prodotti e servizi futuri. Siamo risoluti nel nostro impegno per andare avanti con la nostra strategia di lusso sportivo moderno”, sottolinea il Cfo, Lutz Meschke. La divisione servizi finanziari Porsche Financial Services (PFS) ha continuato la sua crescita costante nei primi sei mesi dell’anno: il fatturato è salito a 1,65 miliardi di euro (anno precedente: 1,62 miliardi di euro). L’utile operativo è sceso a 147 milioni di euro (anno precedente: 216 milioni di euro). Il decremento è dovuto principalmente alla valutazione delle coperture sui tassi di interesse.

Stellantis: ricavi I sem. 98,4 mld (+12%), utile a 10,9 mld (+37%)

Stellantis: ricavi I sem. 98,4 mld (+12%), utile a 10,9 mld (+37%)Milano, 26 lug. (askanews) – Stellantis chiude il I semestre 2023 con ricavi netti pari a 98,4 miliardi di euro, in crescita del 12% rispetto al primo semestre 2022, grazie soprattutto alle maggiori consegne. L’utile netto è di 10,9 miliardi di euro, (+37%), il risultato operativo rettificato è pari a 14,1 miliardi di euro, (+11%), con un margine del 14,4%. Il flusso di cassa industriale netto è pari a 8,7 miliardi di euro, in aumento di 3,3 miliardi di euro rispetto al primo semestre 2022

I risultati record, si legge in una nota, consentono al gruppo di proseguire negli investimenti strategici volti a perseguire un percorso sostenibile di trasformazione verso l’azzeramento delle emissioni nette di carbonio. Stellantis conferma la guidance per il 2023 con un margine operativo adjusted a doppia cifra e un free cash flow industriale positivo. Le vendite globali di Bev e Lev sono in aumento, anno su anno, rispettivamente del 24% a 169 mila unità e del 28% a 315 mila unità. Stellantis si è posizionata al terzo posto nel mercato EU30 per vendite totali di Bev e al secondo posto nel mercato statunitense per vendite di Lev.

Stellantis ha acquisto azioni proprie per 0,7 miliardi di euro nel primo semestre 2023 e prevede di perfezionare il programma di acquisto di azioni proprie per 1,5 miliardi di euro entro la fine del 2023. “La nostra eccezionale performance nel primo semestre di quest’anno supporta la nostra sostenibilità a lungo termine e la nostra capacità di realizzare gli ambiziosi obiettivi del piano Dare Forward 2030. Occorrono uno sforzo unitario e una mentalità aperta da parte di tutte le nostre persone per affrontare il percorso di trasformazione senza compromessi e proteggere al contempo l’Azienda dalle sfide esterne. Desidero esprimere la mia gratitudine a tutti i dipendenti e sono orgoglioso di poter dire che i team stanno operando con successo sotto molteplici aspetti. Siamo ben posizionati per la parte restante del 2023 e oltre”, afferma il Ceo, Carlos Tavares.

Auto, Urso: è il momento della svolta, si può invertire la rotta

Auto, Urso: è il momento della svolta, si può invertire la rottaRoma, 24 lug. (askanews) – Quello di oggi con i sindacati sul comparto auto e la transizione verde è stato “un incontro estremamente positivo”, mentre secondo il governo su questo settore “bisogna invertire la rotta e non rassegnarci alla decadenza industriale. Lo si può fare: è il momento della svolta, perché c’è un governo che crede nella nazione Italia, nel lavoro e la produzione nazionale, perché c’è un governo che vuole realizzare finalmente una chiara, significativa e assertiva politica industriale”. Lo ha affermato il ministro di Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso incontrando i giornalisti al termine del tavolo al ministero con i sindacati confederali.

“Anche in sede europea siamo impegnati, anche altri Paesi, come la Francia nel cambiare la politica dell’automotive europea, per esempio nel bloccare quel dossier folle che è l’euro 7 – ha spiegato Urso – che danneggerebbe investimenti importanti”. Urso ha rimarcato l’oboiettivo di definire “un accordo di sistema con Stellantis” ma ha anche sottolinato il problema della quota di incentivi erogati dallo Stato italiano per il rinnovo del parco auto che vanno a beneficio di produzioni estere, invece che a auto prodotte in Italia, quota che in altri paesi Ue è molto più bassa, ha spiegato. Si punta, in questo ambito, a produrre almeno 1 milione di vetture nella Penisola. Quanto ai tempi di un Patto per l’auto in Italia “mi auguro che possa essere definito prima della pausa di Ferragosto – ha detto ancora Urso, anche per poter sfruttare le risorse che potrebbero giungere nella rivisitazione di capito del Pnrr e di RePowerEu.

Infine, sulla richiesta dei sindacati di avere al tavolo i rappresentanti di Stellantis “abbiamo noi aperto come governo una vertenza in positivo con Stellantis. Sin dai primi incontri avuti con la proprietà abbiamo chiesto un preciso impegno sul Paese. Abbiamo coinvolto tutte le parti sociali, quindi sindacati, industriali automotive, i presidenti di Regione. Ora siamo la fase del dialogo, del confronto, affinché tutti siano coinvolti in questo processo negoziale. Poi vedremo nei prossimi giorni se ci saranno le condizioni per cui si raggiunga questo accordo di alto profilo – ha concluso – che inverta la rotta”.