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FlixBus lancia in Italiai primi autobus a pannelli solari

FlixBus lancia in Italiai primi autobus a pannelli solariRoma, 11 lug. (askanews) – Nell’ambito di una visione sempre più orientata a una mobilità green, e in linea con l’obiettivo di diventare un’azienda 100% climate neutral, FlixBus ha presentato oggi, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, i nuovi autobus con pannelli solari. Il progetto pilota riguarderà inizialmente due mezzi impiegati per le tratte internazionali Milano – Marsiglia e Milano – Monaco. Un’iniziativa ambiziosa frutto della cooperazione tra FlixBus e l’operatore Morandi S.r.l., partner storico di Varese e responsabile dell’operatività delle linee coinvolte. Lo rende noto Flixbus in un comunicato, specificando che alla conferenza stampa di lancio, organizzata in collaborazione con l’Intergruppo Parlamentare Innovazione (IPI), insieme all’AD di Flixbus Italia, Andrea Incondi, ha partecipato anche l’Onorevole Gerolamo Cangiano (FdI), membro della Commissione Trasporti della Camera.

“Questo governo è costantemente impegnato sui temi legati al contrasto dell’inquinamento. Da parte nostra, grazie al lavoro della Commissione Trasporti, diamo la massima disponibilità per un confronto con aziende importanti come Flixbus. Non possiamo che essere attenti a chi, nel settore dei trasporti, si impegna per rendere la mobilità sempre più sostenibile”, ha detto nel corso del suo intervento l’On. Gerolamo Cangiano (FdI). “Rispetto ai veicoli impiegati finora – ha spiegato Andrea Incondi, Amministratore Delegato di FlixBus Italia – i due autobus dotati di pannelli solari, consentiranno un risparmio di carburante del 3 – 4%, con una conseguente diminuzione giornaliera delle emissioni di CO2 di oltre 15 kg. Se si considera infatti la distanza media di entrambe le linee in partenza da Milano (500 km circa), è possibile prevedere una riduzione di almeno 6 litri al giorno e di oltre 2.000 litri di carburante in un anno.

Jeep Avenger: il primo bev del brand disegnato e prodotto in Europa

Jeep Avenger: il primo bev del brand disegnato e prodotto in EuropaMilano, 30 giu. (askanews) – Debutta in Italia Jeep Avenger, il primo suv 100% elettrico del marchio Jeep e il primo modello del brand pensato per il mercato europeo, disegnato dal centro stile di Mirafiori e prodotto nello stabilimento di Tychy in Polonia.

Con Avenger, Jeep prosegue la sua strategia per diventare il brimo brand suv green in Europa. Intanto a maggio la quota di mercato di Jeep in Italia è salita al 4,8% con un aumento delle immatricolazioni del 44%, con il brand che si è posizionato al primo posto nel mercato plug-in o Phev (19,7%) e al secondo posto nei low emission vehicle (10,6%). Dopo una battuta di arresto torna a crescere il peso delle elettrificate, dove Jeep è presente con il brand 4xe, che si attesta all’8,5% con l’obiettivo di tornare entro l’anno all’11% toccato nel 2019. Positivo anche il riscontro sul mercato delle flotte che pesa per il 43% delle vendite Jeep, con Avenger che da sola registra il 50% dei contratti. “Il primo contatto con il pubblico è stato un successo, la macchina è stata annunciata al Salone di Parigi a settembre da allora abbiamo fatto più di 15mila contratti senza avere la macchina negli show room e la possibilità di fare dei test drive e la cosa importante è che il 20% di questi veicoli sono elettrici”, spiega Novella Varzi, Country Manager Jeep Italia.

La Jeep Avenger elettrica dispone di una potenza di 156 cv e una coppia di 260 Nm, con una’autonomia di 400 km che diventano 550 in città. La batteria, posta sotto i sedili anteriori, posteriori e il tunnel centrale, è prodotta a Tychy, ha una capacità di 54 kW e supporta la ricarica fino a 100 kW in corrente continua, che permette di passare dal 20% all’80% di carica in circa 25 minuti. Il motore elettrico, con architettura a 400 Volt, è prodotto da eMotors, la joint venture 50/50 di Stellantis con Nidec. Grazie al peso contenuto in meno di 1.600 kg, lo scatto 0-100 avviene in 9 secondi, mentre la velocità è limitata a 150 km/h. Accanto alla versione elettrica, per il mercato italiano e spagnolo dove l’elettrico stenta a decollare, è prevista anche una versione termica con un motore 3 cilindri 1.2 turbo da 100 CV che copre lo 0-100 in 10,6 secondi a fronte di un peso di 1.186 kg. Il cambio è manuale a 6 rapporti. In futuro sono in programma versioni mild e plug-in hybrid, anche con trazione integrale.

Avenger è il primo veicolo Jeep a trazione anteriore con il sistema Select Terrain con 6 modalità di guida (Normal, Eco, Sport, Snow, Mud, Sand) per ottimizzare l’autonomia e affrontare vari tipi di terreni. Il sistema, abbinato alle piastre di protezione sottoscocca, agli angoli di attacco e uscita e all’altezza da terra (200 mm), permette a Avenger di porsi come riferimento di segmento nell’offroad. Per la sicurezza sono disponibili Adas di livello 2. Lunga poco di più 4 metri (4,08 mt), Jeep Avenger racchiude tutto il dna del brand e si rivolge a un pubblico giovane, grazie a un prezzo di attacco competitivo, e femminile per l’ampio a spazio a bordo, con vani porta oggetti con una capienza complessiva di 34 litri, pari al contenuto di un trolley. All’interno spicca il nuovo design del cruscotto con due schermi, cockpit digitale e pannello di controllo da 10,25%.

Simbolica la meta scelta per la presentazione nazionale: la Tenuta il Cigno in provincia di Pavia dove dimora Varenne, il cavallo più vincente di sempre. Lungo il percorso misto del test drive abbiamo potuto apprezzare la dinamicità del benzina e la silenziosità e fluidità dell’elettrico che rivela anche buone doti di spunto, senza incidere troppo sui consumi (17 kWh/100 km la media a fine test). L’abitacolo è comodo e spazioso, con tutte le funzioni di guida a portata di mano e consultabili sui comodi display. Tre gli allestimenti (Longitude, Altitude e Summit), con prezzi a partire da 24.300 euro per la versione a benzina e da 32.900 euro (37.900 senza incentivi) per la versione 100% elettrica.

Renault alza stime 2023: margine 7-8%, free cash flow Auto 2,5 mld

Renault alza stime 2023: margine 7-8%, free cash flow Auto 2,5 mldMilano, 29 giu. (askanews) – Il gruppo Renault rivede al rialzo le stime per l’esercizio 2023. Il margine operativo del Gruppo è ora atteso tra il 7% e l’8% (rispetto al precedente margine superiore o pari al 6%), il free cash-flow operativo del Ramo Auto superiore o pari a 2,5 miliardi di euro (rispetto al precedente target superiore o pari a 2 miliardi di euro).

La revisione, spiega il gruppo in una nota, è legata alla qualità del mix di vendite associata al successo dei nuovi modelli. Per il I semestre Renault prevede un margine operativo di gruppo superiore al 7%, un free cash-flow operativo del Ramo Auto di circa 1,5 miliardi di euro (comprensivo di 600 milioni di euro di dividendi di Mobilize Financial Services).

“Il Gruppo Renault ha raggiunto livelli record di performance. Questi risultati sono il frutto di una strategia orientata al valore e del costante impegno, da tre anni a questa parte, dei team nel piano Renaulution che sta trasformando profondamente il gruppo”, ha dichiarato Luca de Meo, Ceo del gruppo Renault.

Nuova Ferrari SF90 XX: un’auto da corsa con la targa

Nuova Ferrari SF90 XX: un’auto da corsa con la targaMilano, 29 giu. (askanews) – Un’auto da corsa che può circolare anche su strada. Nasce seguendo questa filosofia la nuova Ferrari SF90 XX, presentata a Fiorano in versione Stradale e Spider, che riunisce le qualità delle “versioni speciali”, auto di serie dalle prestazioni esasperate, a quelle dei modelli da corsa del programma “XX”. Il risultato è un prodotto che non esisteva nel portafoglio della casa di Maranello.

Le due vetture saranno prodotte in 799 e 599 esemplari, già tutti venduti, con consegne a partire dal II trimestre 2024 al prezzo di 770mila e 850mila euro. La domanda però è stata superiore alla produzione, come spesso accade per le versioni Speciali, e Ferrari ha dovuto fare una selezioni identificando fra i clienti i profili dei collezionisti/piloti, veri e propri “ambasciatori” del brand, che già partecipano a programmi esclusivi del Cavallino. Un elenco ristretto di circa 1.200 clienti che hanno acquistato la SF90 XX ancora prima di vederla e provarla in test dedicati a ridosso della presentazione ufficiale. “La SF90 di serie da cui parte il progetto è già una supercar e in Ferrari non abbiamo mai fatto una “versione speciale” partendo da una supercar. E’ stata una sfida molto impegnativa per i nostri ingegneri che sono partiti dall’esperienze delle corse del programma XX adattandolo alla strada. E’ un concetto nuovo per un prodotto che non esisteva nel nostro portafoglio e si rivolge ai nostri clienti con un’indole da piloti”, spiega Fabio Galliera Chief Marketing and Commercial Officer di Ferrari.

La SF90 XX Stradale massimizza le emozioni di guida in pista e al limite. Le prestazioni sono incredibili per un’auto “stradale”: 0-100 km/h in 2,3 secondi, 0-200 in 6,5 secondi, 320 km/h di velocità massima; 29.2 metri per passare da 100 km/h a 0 e 108.1 mt per 200 km/h-0. Gli interventi hanno interessato tutti gli aspetti della vettura: motore, telaio, aerodinamica. Il powertrain riprende quello della SF90 Stradale ed è composto dal V8 abbinato a tre motori elettrici, uno sull’assale posteriore collocato fra il motore termico e il cambio e due sull’assale anteriore. La potenza complessiva è di 1030 cv (797 cv il termico, 233 cv gli elettrici), 30 cv in più della SF90 Stradale. Il motore termico è stato ridisegnato con lucidatura dei condotti di aspirazione e scarico, interventi su camera di combustione, pistoni e rapporto di compressione, e sul peso, ridotto di 3,5 kg, per un peso complessivo della vettura di 1.560 kg a secco (-10 kg). Molto lavoro è stato fatto anche sul sistema di raffreddamento (+5% di efficienza) e sul sound per esaltare l’anima racing. I motori elettrici, alimentati da una batteria da 7,6 kW contribuiscono alle performance del termico, generano trazione anche all’anteriore e consentono una guida in elettrico fino a 25 km, con una velocità massima di 135 km/h. Quattro le modalità di guida che si gestiscono con l’eManettino sul volante: eDrive per l’elettrico, Hybrid, Performance e Qualifying. Confermato il cambio di derivazione F1 a doppia frizione e 8 rapporti.

Per massimizzare le prestazioni gli ingegneri hanno introdotto due novità: l’Abs Evo per aumentare l’efficacia della frenata e l’Extra Boost, derivato dalla F1 e attivabile in modalità “Qualifying” per avere più potenza in uscita dalle curve (+0,25 secondi il vantaggio sul giro a Fiorano). La disponibilità di potenza aggiuntiva è visualizzabile tramite un indicatore ad arco nel cockpit digitale. A livello aerodinamico spicca l’ala posteriore fissa che non si vedeva dai tempi della F50 e che genera 530 kg di carico aerodinamico a 250 km/h. Altri interventi hanno interessato la parte frontale, con un nuovo diffusore e due S-Duct sul cofano anteriore per aumentare la deportanza, il fondo e il diffusore, posteriore per ottimizzare i flussi aerodinamici. Il risultato è un aumento di performance laterale del 9% e una riduzione del rollio del 10%. “La SF90 XX è incredibilmente veloce ed efficace, con un sound eccezionale”, il commento di Raffaele De Simone, capo dei collaudatori Ferrari. Non è stato svelato il tempo sul giro a Fiorano che sarò oggetto di approfondimento in un incontro dedicato.

Anche gli interni sono stati rivisti con interventi sulla console centrale, sui pannelli delle porte e sui sedili ora a guscio in fibra di carbonio che hanno permesso di ridurre il peso di 10 kg. Il risultato è uno stile “tecno chic” come lo ha definito Flavio Manzoni, responsabile del design Ferrari. La versione Spider presenta le stesse caratteristiche, con un baricentro che pare ribassato per effetto del parabrezza avvolgente in continuità con i cristalli laterali. E’ dotata di tetto in fibra di carbonio che, tramite il meccanismo Ferrari Rht, è apribile in marcia in 14 secondi fino a una velocità di 45 km/h. Sulla SF90 XX viene offerto il programma di assistenza estesa Ferrari che prevede la copertura di tutti gli interventi di manutenzione ordinaria per 7 anni.

Auto, AlixPartners: Europa autosufficiente su batterie dal 2026

Auto, AlixPartners: Europa autosufficiente su batterie dal 2026Milano, 27 giu. (askanews) – Entro il 2035, i veicoli elettrici rappresenteranno la quota di maggioranza del mercato auto in tutte le principali regioni: 59% negli Stati Uniti, 66% in Cina, 82% in Europa. E’ quanto emerge dalla ventesima edizione annuale del Global Automotive Outlook di AlixPartners.

La quota globale di veicoli elettrificati (bev+phev) pari nel 2022 al 14,2% (18% in Europa) salirà al 34% nel 2028 (43% in Europa) e al 61% nel 2035 (85% in Europa). La stima degli investimenti per la transizione elettrica è passata da 526 miliardi di dollari per il periodo 2022-26 a 616 miliardi di dollari per il periodo 2023-27 (+17%). Dei 90 miliardi di aumento, circa l’80% (73 miliardi) riguardano investimenti in batterie.

Con gli investimenti annunciati l’autosufficienza Europea per la produzione di batterie dovrebbe essere raggiunta a partire dal 2026 con 400 Gwh ora di capacità installata, che diventeranno 480 nel 2027. Il focus si sposterà quindi sempre più verso l’integrazione e il controllo dell’estrazione delle materie prime, verso cui già oggi molti costruttori stanno lavorando attivamente per assicurarsi una fonte di approvvigionamento più controllata e sostenibile. Quanto al costo delle batterie, il picco dei prezzi delle materie prime toccato nel 2022, che ha interrotto un decennio di riduzione dei costi, ha portato a un aumento delle stime di costi del 15-20% (+23% nel 2023) per il periodo 2022-2025. L’aumento sarà assorbito in 4 anni, con previsioni di un prezzo sotto i 100 dollari a kWh dal 2026.

Anche i prezzi delle materie prime per la produzione di veicoli termici (Ice) sono aumentati: rispetto a un costo medio di 1.480 dollari a veicoli del 2020 si è arrivati a 3.039 dollari a marzo 2022 per poi ridiscendere a 1.908 dollari a marzo 2023, un livello ancora superiore del 29% rispetto al 2020. Per i veicoli elettrici, invece, dai 2.833 dollari del 2020 si è passati a 8.918 dollari di marzo 2022 per tornare a 5.312 dollari a marzo 2023, l’87% in più rispetto al 2020 e 2,8 volte in più rispetto ai costi di una vettura termica. La parità di prezzo fra modelli elettrici e termici è dunque ancora lontana e difficilmente sarà raggiunta nei prossimi anni, anche se le vetture con alimentazione tradizionale dovranno scontare gli investimenti per l’Euro 7 atteso nel 2025-2026. I veicoli elettrici invece potranno beneficiare di una maggior condivisione delle piattaforme, con una riduzione degli investimenti in ricerca e sviluppo.

“La quota di mercato dei Bev nel 2022 è stata pari al 14,2%, siamo quindi ancora in una fase di early adoption, e il focus continuerà a spostarsi verso la riduzione del time to market e la sostenibilità economica” sottolinea Emanuele Cordone, Director dell’Automotive & Industrial team di AlixPartners. “Nel frattempo, la sfida su costi e produttività continua: le materie prime si sono ridotte, ma con un costo dell’87% superiore a quello del 2020”.

Ferrari Cavalcade torna con oltre 100 vetture in Italia Centrale

Ferrari Cavalcade torna con oltre 100 vetture in Italia CentraleMilano, 27 giu. (askanews) – Ferrari Cavalcade, uno degli eventi più esclusivi del mondo dell’automobilismo, con una nuova manifestazione che attraverserà il Centro Italia dal 27 giugno al 2 luglio.

La prossima edizione di Ferrari Cavalcade, come sempre riservata alla clientela della Casa, consentirà di partecipare a un’esperienza di guida unica e a una gara di regolarità lungo un tracciato di circa 1.200 Km. I modelli della gamma attuale e del recente passato del Cavallino Rampante potranno essere ammirati dagli appassionati lungo le strade del Lazio e dell’Abruzzo, oltre che nel corso di alcune esposizioni presso le piazze più scenografiche delle città visitate.

A partire dalla Città Eterna, oltre 100 Ferrari sfileranno per i centri storici di Fiuggi, L’Aquila, Orvieto e Tuscania oltre che nel Parco Nazionale del Gran Sasso. Il primo luglio le vetture in parata attraverseranno il centro di Roma per arrivare presso Piazza del Popolo, dove saranno esposte nel corso della giornata. L’evento si concluderà presso gli spazi di Santo Spirito in Saxia con una serata di gala e un’asta di beneficenza a favore di iniziative per l’educazione delle giovani generazioni, uno dei pilastri delle attività ESG di Ferrari. I proventi dell’asta saranno devoluti in questa occasione a Save the Children per supportare dei progetti educativi in un istituto scolastico del territorio.

Tra i vari lotti saranno messi in vendita alcuni pezzi unici, come il motore V12 della Ferrari Purosangue, i memorabilia di F1 e pezzi unici della collezione Ferrari Lifestyle, oltre a esperienze indimenticabili quali l’opportunità di essere presenti al muretto box di Scuderia Ferrari insieme a Frédéric Vasseur, Team Principal & General Manager. I proventi dell’asta saranno devoluti per sostenere le attività aducative che l’organizzazione svolge in Italia per le giovani generazioni.

Auto, AlixPartners: stime 2023 mercato Italia +12% a 1,6 mln veicoli

Auto, AlixPartners: stime 2023 mercato Italia +12% a 1,6 mln veicoliMilano, 27 giu. (askanews) – In Italia nel 2023 si prevede che saranno immatricolati circa 1,6 milioni di veicoli, con una crescita di circa il 12% rispetto allo scorso anno, influenzata da una lunga coda di domanda insoddisfatta derivante dal periodo di tensioni sulle forniture. E’ quanto emerge dalla ventesima edizione del Global Automotive Outlook di AlixPartners che vede le vendite in Italia nel 2027 a quota 1,8 milioni di veicoli (+2% crescita media annua), pari all’85% circa dei livelli pre-covid.

A livello di alimentazioni, la quota di veicoli elettrici, pari oggi al 3,8% circa, salirà all’8% circa nel 2027, mentre la quota di plug-in passerà dal 5% all’8% (+17% crescita media annua). I mild hybrid passeranno dal 40% al 54%, mentre la quota di veicoli termici (diesel e benzina) diminuirà dal 51% al 30%, con il diesel visto al 10%. Cresce ma meno rispetto alla media europea la penetrazione dei brand cinesi passata dall’1,7% del 2021 al 2,3% del 2022 (4% in Ue), mentre nel 2023 dovrebbe attestarsi al 3,4%. I brand cinesi puntano su diversi canali di distribuzione rispetto ai tradizionali concessionari, dove domina Stellantis con oltre 1.500 dealer. Ad esempio i brand Aiways e Maxus puntano sull’importatore Koelliker, mentre Byd sta sviluppando un proprio network nel Nord Italia. Anche Polestar, la divisione elettrica di Volvo controllata da Geely sta sviluppando un proprio network da abbinare ai dealer Volvo e alle vendite online, mentre Lynk, sempre di Geely, punta esclusivamente sul noleggio.

Per quanto riguarda la componentistica, invece, le previsioni sono di una crescita del 5,4% l’anno nel periodo 2022-2024, con un fatturato 2023 atteso a 39,3 miliardi di euro e a 42,1 miliardi di euro, trainato principalmente da un aumento dell’export del 6,4% l’anno (24 miliardi nel 2023). Le importazioni al netto delle batterie invece sono viste in aumento del 5,6% annuo (17,5 miliardi nel 2023). “Nella componentistica l’Italia rimane un paese esportatore. C’è know how e possiamo crescere come filiera. Occorre però capacità di rinnovamento, c’è ancora un po’ di tempo per costruttori e fornitori per fare riflessioni e prepararsi all’arrivo della concorrenza cinese”, afferma Dario Duse, Emea co-leader dell’Automotive & Industrial team e Country Leader Italia di AlixPartners.

Auto, AlixPartners: mercato globale 2023 +5%, livelli pre-covid in 2025

Auto, AlixPartners: mercato globale 2023 +5%, livelli pre-covid in 2025Milano, 27 giu. (askanews) – Il mercato dell’auto globale continua la sua moderata ripresa dopo il crollo del 2020, con stime per il 2023 di un +5% a 83 milioni di veicoli, per ritornare ai volumi pre-pandemia (90 milioni di veicoli) nel 2025. La ripresa sarà guidata dalla Cina che sta rapidamente diventando una “superpotenza” dell’automotive, aggiungendo al primato del mercato più grande del mondo anche quello di primo esportatore di auto, traguardo raggiunto nel I trimestre 2023 superando il Giappone. Nel contesto di moderata domanda, di forte riduzione delle tensioni sulle forniture e di costi ancora elevati a causa dell’inflazione, i margini dell’industria rimarranno sotto pressione. È quanto emerge dalla ventesima edizione annuale del Global Automotive Outlook di AlixPartners.

La crescita attesa nel 2023 è legata all’allentamento delle tensioni sulle forniture, come quelle dei semiconduttori. Dopo il 2025 si prevede una crescita più moderata della domanda (+3% medio annuo tra il 2024 e il 2027). L’incremento delle vendite di veicoli elettrici (Bev) continuerà e sosterrà i volumi complessivi del mercato, contro una riduzione dei veicoli con motore a combustione del 3% annuo circa. Il mercato crescerà con un andamento diverso nelle regioni principali. Gli Stati Uniti cresceranno del +10% nel 2023 a 15,2 milioni di unità per poi attestarsi a un tasso del 3% annuo fino al 2027 quando le vendite torneranno quasi ai livelli pre-covid a 17,1 milioni di veicoli. Il recupero dei volumi per l’Europa nel 2023 sarà più contenuto (+6% a 15,9 milioni di unità) così come il tasso di crescita medio annuo al 2027 pari al 2%, per arrivare a 17,4 milioni di veicoli, pari all’85% circa dei volumi del 2019. La Cina continuerà a essere il mercato più grande del mondo con una crescita del 3% a 24,9 milioni di veicoli nel 2023 (24,8 milioni nel 2019), in ulteriore sviluppo fino a 29,1 milioni di veicoli nel 2027 (+4% annuo).

Nel 2023 per la prima volta nella storia, i brand cinesi supereranno quelli esteri con più del 50% del mercato locale (35% nel 2020) che sarà soddisfatto con veicoli prodotti da brand domestici (65% nel 2030). I brand cinesi contribuiranno anche alla crescita delle esportazioni, ma con effetti ancora limitati in Europa, dove si prevede un guadagno di market share dal 4% al 6% nel 2026. “Controllo della tecnologia, supporti governativi, competitività di costo e modelli di business che rispondono meglio e più velocemente alle richieste del mercato sono la combinazione alla base del loro successo. I player tradizionali dovranno essere pronti a rivedere il proprio approccio per competere sul mercato Cinese e difendere le quote nei mercati occidentali”, afferma Dario Duse, Emea co-leader dell’Automotive & Industrial team e Country Leader Italia di AlixPartners.

A livello globale la battaglia per la distribuzione dei profitti sulla catena di fornitura continuerà a essere serrata. La profittabilità media dei costruttori, dal 2020 superiore a quella dei fornitori, si sta erodendo negli ultimi trimestri in virtù del contemporaneo allentamento delle tensioni sulle forniture e dell’affievolimento della domanda. Tuttavia negli ultimi 12 mesi l’indebitamento dei costruttori di auto è diminuito dell’8% (-94 miliardi di dollari), con un livello di copertura del debito pari a 19,2, mentre la liquidità è diminuita di 36 miliardi di dollari. “Nel 2022 i costruttori sono riusciti a registrare ancora margini record, con Ebitda al 12,7% e con un divario di +2,8 punti percentuali rispetto alla profittabilità media dei fornitori che si è attestata al 9,9%, il punto più basso mai registrato dal 2009”, spiega Paolo Pucino, Partner dell’Automotive & Industrial team di AlixPartners. “La guerra per la re-distribuzione dei profitti lungo la catena di fornitura continuerà, ma i costruttori non disporranno di una leva prezzo come quella degli ultimi anni: nel primo trimestre 2023, i margini dei costruttori si sono abbassati al 12,1% rispetto al 15,5% registrato nel primo trimestre 2022”.

Negli ultimi 12 mesi, il calo di profittabilità, unita alla necessità di nuovi investimenti dettati dalla transizione verso il motore elettrico, ha comportato il crescere dell’indebitamento dei fornitori del 27% (+30 miliardi di dollari) e un abbassamento del livello di copertura del debito, che è passato da 8,2 a 6,7. L’aumento del livello di indebitamento richiederà un’attenzione ancora maggiore ai flussi di cassa soprattutto per quei fornitori che risentiranno maggiormente del declino del motore a combustione interna.

Porsche Italia scende in pista al fianco dell’Università di Padova

Porsche Italia scende in pista al fianco dell’Università di PadovaMilano, 27 giu. (askanews) – Porsche Italia al fianco degli studenti dell’Università di Padova all’interno di “Formula SAE”, un progetto di ideazione, progettazione e produzione di una vettura da corsa in stile “formula”. Un gruppo di studenti provenienti da diverse facoltà dell’Unipd si è unito per formare il team “Race UP”, portando a termine la realizzazione di due vere e proprie auto da corsa: una a trazione termica, l’altra elettrica.

Porsche Italia ha deciso di sostenere l’iniziativa e permettere agli studenti di testare le vetture sul tracciato del Porsche Experience Center Franciacorta insieme al supporto dei propri tecnici ed esperti Motorsport. Accelerazione, frontale e laterale, hot lap e prova di endurance, queste le sfide nelle quali si sono cimentati i due prototipi sviluppati dagli studenti, in vista delle gare ufficiali di metà luglio all’autodromo di Varano. Un’altra testimonianza dell’impegno del Marchio nel supportare iniziative educativo-culturali e nel coltivare lo spirito pionieristico da sempre parte del suo DNA. La giornata, oltre a esser stata il momento per i test ufficiali, è stata anche punto di incontro importante tra studenti e azienda, da sempre alla ricerca di giovani talenti da poter inserire nel proprio organico.

Porsche: linea di credito revolving da 2,5 mld per strategia Esg

Porsche: linea di credito revolving da 2,5 mld per strategia EsgMilano, 27 giu. (askanews) – Porsche ha firmato una linea di credito revolving sindacata da 2,5 miliardi di euro. In totale 21 banche in Europa, Americhe e Asia hanno preso parte alla transazione e formeranno il gruppo bancario di riferimento per il futuro. La linea di credito ha una durata di cinque anni con due opzioni di estensione di un anno. Al momento, si legge in una nota, Porsche non ha in programma di attingere alla linea di credito il cui scopo è quello di rafforzare la posizione di liquidità.

In linea con la strategia di Porsche, nella linea di credito è stata inserita una componente di sostenibilità. I costi di finanziamento sono legati all’aumento della quota di veicoli elettrici rispetto al totale delle consegne. Il processo di sindacazione è stato integrato da un dialogo tra le banche partecipanti e gli esperti di sostenibilità dell’azienda, che hanno spiegato in dettaglio la strategia e la trasformazione sostenibile di Porsche. Nel 2030, Porsche intende consegnare oltre l’80% dei nuovi veicoli in tutto il mondo completamente elettrici. Dopo l’IPO nel 2022, aumentiamo ulteriormente la nostra autonomia e diversifichiamo il nostro accesso alle fonti di finanziamento con la nuova linea di credito. Come per il prestito cambializzato verde del 2019, anche la nuova linea di credito riflette l’importanza strategica della sostenibilità per Porsche”, spiega Lutz Meschke, vicepresidente del comitato esecutivo e membro del comitato esecutivo per le finanze e l’IT.

“La sostenibilità è un tema centrale della nostra strategia e l’elettrificazione ne è un elemento chiave. L’operazione è stata accolta positivamente dal mercato bancario; pertanto potremmo concordare interessanti condizioni a lungo termine con le nostre banche principali”, afferma Wolfgang Ratheiser, Head of Corporate Finance & Treasury.