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Stellantis lancia ecosistema completo di ricariche Free2move Charge

Stellantis lancia ecosistema completo di ricariche Free2move ChargeMilano, 27 giu. (askanews) – Stellantis lancia Free2move Charge, un ecosistema completo per la gestione della ricarica e dell’energia dei clienti di veicoli elettrici a casa, al lavoro e in viaggio. Free2Move Charge è gestito dalla nuova Stellantis Charging & Energy Business Unit.

“Con l’accelerare dell’uso dei veicoli elettrici, i nostri clienti ci richiedono di essere molto di più di semplici provider di mobilità”, afferma Ricardo Stamatti, Stellantis Senior Vice President della Charging & Energy Business Unit. “Stiamo compiendo un importante passo in avanti attraverso la definizione di una business unit dedicata che supporterà la nostra ambiziosa strategia di elettrificazione e agirà come naturale estensione dei nostri brand iconici”. Oltre a essere easy to Always Be Charged (la promessa e-ABC), Free2move Charge rende la ricarica intelligente, ottimizzando la gestione dell’energia per migliorare efficienza e affidabilità, riducendo il costo totale di utilizzo del veicolo e massimizzando i benefici ambientali. Insieme agli specialisti di Free2move e-Genius, i clienti avranno modo di creare un pacchetto personalizzato da modificare e adattare nel corso del periodo di utilizzo. Il supporto di e-Genius sarà inizialmente disponibile in Europa.

Free2move Charge è fondato su tre pilastri. Free2move Charge Home offre ai clienti privati il supporto per installazione, finanziamento e garanzia dei sistemi di ricarica domestici, oltre ad altri hardware e servizi legati all’energia. Le opzioni possono andare oggi dai cavi di ricarica CA e alle Wall Box fino in futuro a Vehicle-2-Home e Vehicle-2-Grid, sistemi completi di gestione dell’energia in fase di sviluppo, tra cui la soluzione wireless touch-free e il caricamento robotizzato a induzione. Free2move Charge Business si propone come piattaforma one-stopshop grazie a un’offerta completa di servizi di ricarica ed energetici. Le opzioni includono supporto introduttivo, stima dei costi di gestione iniziali e futuri, corretto dimensionamento dell’infrastruttura di ricarica, installazione, manutenzione e accesso ai punti di rifornimento pubblici mentre si è in viaggio. Free2move Charge GO garantisce sempre e dovunque accesso alla più ampia rete esistente di punti pubblici di ricarica grazie a diversi partner in Nord America, Europa e altre regioni, che verranno annunciati presto. In aggiunta ad accesso, pagamento e supporto 24/7, Free2move Charge GO lancerà progressivamente altri servizi. Tra questi rientrano “Plug and Charge”, prenotazioni, programmi fedeltà, sottoscrizioni, pacchetti prepagati, singole fatture/ricevute e perfino la consegna di un servizio di carica presso una località richiesta, quando necessario. Free2move Charge sfrutterà la potenza di Stellantis Energy Cloud integrandosi in maniera intuitiva con le app ufficiali dei brand coinvolti e con l’innovativa piattaforma STLA SmartCockpit, che verrà lanciata nel 2024. Il tutto per suggerire percorsi rapidi e intelligenti e offrire raccomandazioni di ricarica ai clienti in base agli effettivi utilizzi e necessità.

Free2move Charge coinvolgerà i clienti Stellantis per comprenderne le necessità individuali e utilizzerà l’AI Learning per migliorare l’esperienza di ricarica. Free2move eSolutions, una società tecnologica di Stellantis, continuerà a sviluppare e a fornire hardware e software di ricarica a supporto dell’ecosistema Free2move Charge, così come ai clienti non-captive e collaborerà con altri leader del settore per offrire il maggiori numero possibile di soluzioni di ricarica.

Auto: 30% mezzi endotermici gia oggi sostituibile con bev

Auto: 30% mezzi endotermici gia oggi sostituibile con bevMilano, 26 giu. (askanews) – Il 30% circa dei veicoli a motore endotermico circolanti in Italia potrebbe essere sostituito già oggi da veicoli elettrici, senza modificare le abitudini di guida degli italiani, mentre il restante 70% è probabile che rimarrà in circolazione ancora parecchio tempo. E’ quanto emerge da un’analisi del Politecnico di Milano, presentata in occasione dell’Urban Mobility Council, e svolta sulle province di Roma, Brescia e Bari in base ai dati rilevati dalle scatole nere installate sui veicoli dei clienti Unipol.

Lo strumento di monitoraggio messo a punto dal Politecnico di Milano insieme a UnipolTech si chiama E-Private Mobility Index e misura appunto la percentuale di veicoli tradizionali (a motore endotermico) che può essere effettivamente sostituita da veicoli elettrici. Il dato non è uniforme sul territorio nazionale ed è pari al 17% nella provincia di Roma, al 28% nella provincia di Brescia, al 42% nella provincia Bari. La difformità è frutto della diversa estensione geografica, dei servizi presenti sul territorio e delle abitudini di guida della popolazione; è inoltre inversamente correlata ai km percorsi: l’E-Private Mobility Index aumenta al ridursi dei km percorsi dal singolo veicolo.

Lo studio ha misurato anche la fattibilità economica ovvero, la convenienza dell’investimento per il passaggio all’auto elettrica, tenendo conto che in Italia 8 anni è il periodo pari alla durata media di proprietà di un’auto privata. Una delle variabili che maggiormente incide sulla fattibilità economica è il costo della ricarica: nella provincia di Roma tutte le auto elettrificabili (il 17% dell’E-Private Mobility Index) sarebbero ammortizzabili in 8 anni se la ricarica avesse un costo di 0,2 euro per KWh (costo pre crisi energetica); se il costo aumentasse a 0,36 euro per KWh (costo post crisi energetica), solo il 7% delle auto identificate andrebbe a break even in 8 anni. Le stesse percentuali sono 7% e 3% per Brescia, 13% e 6% per Bari. Lo studio del Politecnico di Milano evidenzia inoltre come i veicoli non immediatamente elettrificabili potrebbero continuare a circolare, a determinate condizioni, anche nelle zone a traffico limitato, se si prendessero in considerazione i dati rilevati dalle green box, uno strumento per definire e classificare l’impatto ambientale di ciascun veicolo, superando la tradizionale definizione di appartenenza alla classe Euro. La ricerca e le analisi realizzate con i dati della telematica UnipolTech consentono infatti di passare dal concetto di scatola nera a quello di green box, andando a misurare in modo continuativo i km percorsi, le velocità, le brusche accelerazioni e le frenate.

In sintesi, l’analisi dei dati di guida di un’automobile mostra come un veicolo ecologico (classe Euro elevata) guidato in modo inefficiente possa generare un impatto ambientale maggiore rispetto a un’automobile più vecchia ma guidata in modo “green”. Emerge quindi l’importanza del chilometraggio e dello stile di guida sull’impatto ambientale complessivo di un veicolo, indipendentemente dalla sua età o tecnologia di propulsione. È un approccio innovativo che consente alle amministrazioni pubbliche di pianificare politiche efficaci per la gestione del traffico veicolare privato e limitare l’inquinamento. In particolare nella gestione degli accessi ai centri urbani, perché l’ingresso nelle ZTL sarebbe basato non solo sull’auto che si possiede, ma sui km che si percorrono, sulle velocità che si adottano, sul suolo che si occupa, sullo stile di guida.

“Con la nascita di nuovi paradigmi di mobilità il ruolo delle compagnie di assicurazione non può limitarsi ad assicurare l’auto ma offrire anche nuovi servizi. Grazie all’analisi dei dati della telematica, è possibile assecondare il cambio di abitudini dei cittadini verso un futuro più sostenibile e inclusivo. È auspicabile che tale evoluzione venga accompagnata anche da coerenti politiche delle amministrazioni comunali, regionali e nazionali”, afferma Matteo Laterza, Ad di UnipolSai. “Lo studio fatto sui dati telematici in collaborazione con UnipolTech ha dato evidenza quantitativa di due concetti fondamentali. Il primo è che l’impatto ambientale dell’uso di un veicolo (in particolare le sue emissioni di C02) è largamente legato al tipo di utilizzo del veicolo, ancor più che alla sua classe Euro. Il secondo è che, mantenendo il classico modello di automobili ad uso privato, l’effettiva elettrificabilità difficilmente può superare il 30%; va quindi gestita al meglio la transizione verso nuovi modelli di mobilità a servizio (più facilmente elettrificabili)”, afferma Sergio Savaresi, direttore del Dipartimento Elettronica Informazione e Bioingegneria Deib, Politecnico di Milano.

Alpine: 8 mld ricavi al 2030, nuovi soci per la squadra di F1

Alpine: 8 mld ricavi al 2030, nuovi soci per la squadra di F1Milano, 26 giu. (askanews) – Alpine, brand Renault, delinea i propri obiettivi di crescita e annuncia l’ingresso di nuovi investitori nel capitale di Alpine Racing, la divisione che gestisce la squadra di F1.,

Alpine che terrà oggi il Future Tour ad Eston nel Regno Unito per illustrare la propria strategia di sviluppo, punta a raggiungere un fatturato superiore a 8 miliardi di euro nel 2030 e il breakeven finanziario nel 2026. Il brand svilupperà una piattaforma per le future auto sportive 100% elettriche e punta ad una produzione a zero emissioni nel 2030. “Nel giro di soli 2 anni, abbiamo fatto di Alpine un costruttore automobilistico a tutti gli effetti, mettendo insieme una serie di notevoli risorse: centro ingegneristico di prim’ordine, esclusivo know-how per una produzione d’alta qualità, rete di distribuzione in espansione. Ma soprattutto, facendo entrare Alpine nella Formula 1, l’abbiamo proiettata nel mondo dei grandi, offrendo alla Marca il prestigio e la fama associati ai vertici delle gare automobilistiche”, ha detto Luca de Meo, Ceo del gruppo Renault.

Entro il 2030, Alpine punta ad avere una gamma di 7 modelli, tra cui una futura decappottabile e la nuova A310, entrambe sviluppate sulla piattaforma elettrica. “La gamma completa di auto sportive consoliderà la presenza di Alpine sui principali mercati, l’Europa e il Giappone. Fungerà da trampolino di lancio per l’espansione internazionale, in particolare negli Stati Uniti e in Asia, dove i nuovi modelli saranno proposti dal 2027. L’idea è quella di passare da un segmento di nicchia ad una Marca completa e globale. Associando line-up ed espansione geografica, Alpine punta ad un margine operativo di oltre il 10% nel 2030, garantendo così la continuità del suo business model”, ha spiegato Laurent Rossi, Ceo di Alpine.

Alpine può contare su 2mila dipendenti, 140 punti vendita e 5 stabilimenti di progettazione e produzione. Sul fronte del motorsport Alpine svilupperà una hypercar per il campionato Endurance con debutto nel 2024. In Formula 1, invece Alpine si unisce a nuovi investitori per accelerare la crescita della scuderia con l’arrivo nel capitale di Alpine Racing (Regno Unito) di: Otro Capital, RedBird Capital Partners e Maximum Effort Investments.

Nel dettaglio gli investitori entreranno nel capitale di Alpine Racing con sede nel Regno Unito con una quota del 24% con un investimento di 200 milioni di euro, attribuendo un valore alla società di circa 900 milioni di dollari. Alec Scheiner, co-fondatore e socio di Otro Capital, entrerà a far parte del Cda di Alpine Racing.

Aston Martin: accordo con Lucid per fornitura batterie e motori bev

Aston Martin: accordo con Lucid per fornitura batterie e motori bevMilano, 26 giu. (askanews) – Aston Martin ha siglato un accordo di fornitura con l’americana Lucid Group per la fornitura di propulsori e batterie per i futuri veicoli elettrici della casa inglese. Aston Martin nell’ambito della strategia di sostenibilità Racing. Green. prevede un investimento di oltre 2 miliardi di euro nei prossimi cinque anni per favorire la transizione verso la mobilità elettrica.   “L’accordo di fornitura con Lucid rappresenta una svolta per la crescita di Aston Martin, che sarà guidata dai veicoli elettrici. Insieme a Mercedes-Benz, ora abbiamo due fornitori tra i migliori al mondo, pronti a sostenere lo sviluppo e gli investimenti che stiamo facendo per realizzare la nostra strategia di elettrificazione. Grazie alla partnership con Geely, recentemente annunciata, avremo anche l’opportunità di accedere alla loro gamma di tecnologie e componenti, oltre che alla loro profonda conoscenza del mercato cinese. Nel complesso, l’annuncio di oggi rappresenta un ulteriore passo in avanti verso la realizzazione delle nostre ambizioni future”, ha dichiarato Lawrence Stroll, presidente esecutivo di Aston Martin.   Aston Martin sta sviluppando una piattaforma Bev che costituirà la base dell’intera futura gamma di modelli elettrificati dell’azienda, dalle hypercar alle auto sportive, dalle GT ai Suv. Il primo lancio è previsto per il 2025. Prima di allora, Aston Martin consegnerà la sua prima ibrida plug-in – la supercar a motore centrale Valhalla – nel 2024, ed entro il 2026 tutte le nuove linee di modelli Aston Martin saranno dotate di propulsione elettrificata come optional, con l’obiettivo di rendere la gamma principale completamente elettrificata entro il 2030. Aston Martin proseguirà anche la collaborazione con Mercedes-Benz per la fornitura di una serie di tecnologie, tra cui sistemi di propulsione e architetture elettroniche, compresi i veicoli con motore a combustione interna, ibridi ed elettrici.   La nuova piattaforma Bev è caratterizzata da un’alta efficienza del sistema di batterie, che comporta vantaggi in termini di packaging e massa; dalla tecnologia dell’inverter che controlla la velocità e l’efficienza dello scarico e del recupero dell’energia; e dalla tecnologia twin motor che facilita la regolazione continua della coppia vettoriale sulle quattro ruote.    A portare il suo contributo in questa nuova sfida è Aston Martin Performance Technologies (Ampt), braccio di consulenza del team di F1 Aston Martin Aramco Cognizant. Parallelamente Aston Martin sta lavorando con altri partner come Brembo per lo sviluppo di una nuova tecnologia brake-by-wire per il controllo elettronico della compressione e ritrazione delle pastiglie dei freni, aumentando così l’autonomia del veicolo. Con Pirelli invece Aston Martin è pronta a presentare l’ultima generazione di pneumatici P Zero R con il Pirelli Cyber Tyre: un sistema di sensori che raccoglie un’ampia gamma di dati per calcolare un’autonomia reale più accurata.

Bmw Driving Experience amplia offerta con corsi per elettriche

Bmw Driving Experience amplia offerta con corsi per elettricheMilano, 26 giu. (askanews) – Prosegue nel 2023 la collaborazione fra Bmw Driving Experience e la scuola GuidarePilotare di Siegfried Stohr che amplia la propria offerta di corsi con l’introduzione in flotta di modelli elettrici. La gamma può ora contare su Bmw i4 M50, Bmw i4 edrive40 e sulla Bmw iX1. Ai tradizionali corsi per privati ed aziende di guida sicura, sportiva, drifting ed agonistici, si aggiungono anche corsi specifici per le aziende di guida predittiva e difensiva, richiesti soprattutto per gestire la transizione energetica dei veicoli e per preparare i guidatori ad una nuova esperienza di guida migliorando anche l’autonomia dell’auto.

La stagione 2023 della Bmw Driving Experience ha debuttato il 29 marzo al Misano World Circuit Marco Simoncelli. Il calendario propone diversi appuntamenti per apprendere le tecniche di guida corretta e per migliorare le proprie abilità al volante. Giornate di incontro che saranno anche l’occasione per provare i nuovi prodotti Bmw. Oltre alle sessioni di teoria, i partecipanti avranno modo di cimentarsi nelle sessioni pratiche sui circuiti di Vallelunga, Monza e Misano. “Grazie alla Bmw Driving Experience nel corso del 2022 sono stati erogati 2.105 corsi di guida, che dimostrano l’impegno per la sicurezza stradale di Bmw, che non si conclude con la progettazione di auto all’avanguardia ma prosegue con la formazione dei guidatori”, ha dichiarato Massimiliano Di Silvestre, Presidente e Amministratore Delegato Bmw Italia.

Grazie al successo e alla partecipazione delle scorse edizioni, prosegue il programma di Corporate Social Responsibility di Bmw Italia, SpecialMente, che organizza corsi di guida per persone con disabilità. “Siamo lieti di confermare anche per il 2023 il progetto SpecialMente dedicato alle persone con disabilità motorie, tale progetto ha lo scopo di abbattere le barriere sociali e fisiche, permettendo a tutti l’accesso ai corsi Bmw Driving Experience e al piacere di guidare le auto Bmw. Dal 2017 sono stati erogati circa 258 corsi all’interno del programma SpecialMente”, ha dichiarato Massimiliano Di Silvestre. Ad ogni tappa in pista della Bmw Driving Experience sono disponibili fino a quattro posti per persone con disabilità, integrati nella struttura dei corsi. La Bmw 128ti dedicata ai partecipanti SpecialMente, che sarà sostituita dal 2024 dalla più performante Bmw M2, è allestita con dispositivi di guida a controllo elettronico prodotti da Guidosimplex. Il parco auto della BMW Driving Experience 2023 sarà complessivamente composto da 19 vetture Bmw, Bmw M e Bmw i rappresentate dai seguenti modelli: Bmw M4 Competition (2 auto), M3 Competition (2 auto), Nuova Bmw M2 (2 auto entro fine anno), 220d (4 auto), M240i xDrive (2 auto), 128ti (1 auto, allestita per i corsi SpecialMente), Serie 2 Active Tourer 225e xDrive (1 auto), i4 M50 (2 auto), i4 edrive40 (2 auto) e la nuova Bmw iX1 xDrive30. Tutte le vetture della Bmw Driving Experience sono attrezzate con video telemetria full HD con acquisizione dati da Gps e Obd con registrazione sulla SD card dell’allievo.

Nuova Bmw M2: 460 Cv, trazione posteriore e cambio anche manuale

Nuova Bmw M2: 460 Cv, trazione posteriore e cambio anche manualeMilano, 26 giu. (askanews) – Bmw sceglie il circuito Vallelunga per la prima italiana della nuova Bmw M2, la coupé super sportiva giunta alla seconda generazione. La presentazione si è svolta in concomitanza con la tappa romana di Bmw Driving Experience, i corsi di guida organizzati con la scuola GuidarePilotare di Siegfried Stohr che avrà in flotta anche la nuova M2.

La Bmw M2 aggiunge un altro tassello alle celebrazioni dei 50 anni del brand M che lo scorso anno ha registrato un aumento delle vendite dell’8,4% a 177.257. Prodotta nello stabilimento di San Luis Potosì in Messico, dove viene già prodotta la serie 2 Coupé, la M2 punta a raccogliere il successo del modello precedente venduto in 60mila esemplari. La Bmw M2 è sviluppata sullo stesso pianale di M3 e M4, ma è più corta ( 4,58 metri, -214 mm) e ha un passo ridotto (-110 mm) a vantaggio della maneggevolezza. Il motore è il collaudato 6 cilindri 3.0 biturbo con 550 Nm di coppia, un allungo fino a 7.200 giri, e una potenza di 460 CV, 90 CV in più della versione precedente, per compensare l’aumento di peso di circa 200 kg, per complessivi 1.725 kg. Il tutto si traduce in prestazioni esaltanti accompagnate da un sound pieno e avvolgente: 0-100 km/h in 4,1 secondi (2 decimi in meno della precedente versione) che diventano 4,3 secondi con il cambio manuale, 0-200 km/h in 13,5 secondi (14,3 con il manuale), mentre la velocità massima è di 250 km/h che diventano 285 km/h con l’M Driver’s Package (optional).

La distribuzione dei pesi è bilanciata (50:50), mentre la trazione è posteriore con l’M Traction Control di serie e differenziale a controllo elettronico per gestire al meglio l’erogazione della potenza. Il cambio è l’M steptronic a 8 rapporti con convertitore di coppia e palette al volante, ma è disponibile come optional anche il cambio manuale a 6 rapporti (550 euro circa). Di serie le sospensioni adattive, lo sterzo M Servotronic a rapporto variabile e i potenti freni M Compound con pinze a sei pistoncini all’anteriore e flottanti a singolo pistoncino al posteriore. I cerchi sono da 19 pollici all’anteriore e da 20 pollici al posteriore, con la possibilità di montare pneumatici da pista. Il look è ispirato alla 2002 turbo del 1973 ha linee aggressive è decisamente aggressivo, con passaruota muscolosi, ampie prese d’aria anteriori, dove spicca la calandra con doppio rene orizzontale senza cornice e fari con firma luminosa specifica. Nella parte posteriore si notano lo spoiler a labbro e il diffusore che ingloba la doppia coppia di terminali di scarico. Come optional è disponibile il tetto in carbonio (-6 kg). Due le colorazioni dedicate a questo modello: il Toronto Red metallizzato e l’intrigante Zandvoort Blue. All’interno c’è il Bmw Curved Display con cockpit digitale e schermo centrale di controllo, mentre come optional è disponibile l’head up display. Per ridurre ulteriormente il peso (-10,8 kg) è possibile optare per i sedili a guscio in carbonio. Sulla console centrale si trovano il tasto Setup che permette di configurare sospensioni, sterzo, freni e risposta del motore e l’M Mode per gestire le diverse modalità di guida: Comfort, Sport e Sport+. Sul volante invece si trovano i tasti M1 e M2 per richiamare le due configurazioni preferite.

Sul circuito di Vallelunga accompagnati dagli istruttori di GuidarePilotare abbiamo potuto provare l’M2 nella varie modalità di guida e apprezzarne le differenze. La modalità comfort esalta la versatilità dell’M2 che si comporta come una vettura da usare tutti i giorni, docile e progressiva. Nelle modalità Sport e Sport+ invece emergono il suo spirito corsaiolo e le eccezionali doti dinamiche, grazie a una distribuzione ottimale dei pesi e al baricentro basso. L’ingresso in curva è estremamente preciso con una frenata potente e ben modulabile. La vettura asseconda la ricerca del limite con un comportamento prevedibile, senza mai scomporsi anche nei cambi di direzione più rapidi e impegnativi grazie all’elettronica mai invasiva e disinseribile per i piloti più esperti. L’erogazione del motore è fluida e corposa, accompagnata da un sound avvolgente, tipico del brand M. Il prezzo della Bmw M2 parte da 78.100 euro, con le prime consegne attese a giugno.

Car 500 Off-Shore: progetto Made in Italy in serie limitata

Car 500 Off-Shore: progetto Made in Italy in serie limitataMilano, 23 giu. (askanews) – Si chiama Car 500 Off-Shore ed è un progetto “Made in Italy” ideato da Antonio Pietro Maria Galasso, 24 anni, di Santa Maria la Carità (Napoli), un giovane talento italiano che ha realizzato un esemplare originale e unico nel suo genere di “500 del mare” con il supporto dell’Ufficio Licensing Fiat e del Centro Stile Fiat. La piccola imbarcazione, lunga 4,7 metri, sarà prodotta in edizione limitata: saranno 500 esemplari numerati che solcheranno i mari di tutto il mondo.

L’inedito modello è stato svelato presso lo Yacht Club di Marina di Stabia. La Fiat 500 del mare ha caratteristiche tecniche e funzionali molto avanzate ed è stata costruita con materiali che adottano soluzioni innovative e originali ideate dallo stesso Antonio Pietro Maria Galasso. “La Car 500 Off-Shore – spiega Galasso – è l’imbarcazione perfetta per coloro che vogliono unire eleganza e funzionalità nella propria esperienza di navigazione. Grazie alle tecnologie utilizzate, questa imbarcazione permette di navigare in totale sicurezza e di godere appieno del mare”.

“La Car 500 Off Shore – sottolinea Stellantis – è un progetto seguito dall’ufficio licensing Fiat il cui compito è quello di sviluppare insieme a dei partner prodotti complementari che veicolino i valori Joy, Italian, Smart, Pop, Approachable del brand Fiat a livello mondiale. Il programma licensing Fiat copre numerose categorie di prodotti dal giocattolo all’apparel, swim wear, kitchen appliances, tutti sviluppati con i principali attori del mercato internazionale per soddisfare le richieste dei nostri appassionati”.

Alfa Romeo prima tra marchi premium per qualità secondo J.D Power

Alfa Romeo prima tra marchi premium per qualità secondo J.D PowerMilano, 23 giu. (askanews) – Dalla ricerca effettuata da J.D Power IQS (Initial Quality Study), Alfa Romeo registra un netto miglioramento rispetto al 2022 sul fronte della qualità, in controtendenza con il trend di settore.

J.D. Power ha intervistato i clienti di nuovi veicoli a 3 mesi di distanza dal loro acquisto e ha monitorato eventuali problematiche su un campione di 100 veicoli (PP100) per valutare le performance di Alfa Romeo. Alfa Romeo sale sul gradino più alto del podio tra i marchi premium e si posiziona al terzo posto nell’industry. Rispetto al 2022, Alfa Romeo scala 24 posizioni – la miglior performance migliorativa nell’IQS di quest’anno, insieme a Maserati. Inoltre, l’Alfa Romeo Stelvio ha ottenuto il punteggio più alto tra il nutrito numero di concorrenti nel segmento dei suv compatti premium.

“Questo risultato è motivo di grande orgoglio per Alfa Romeo, naturale conseguenza dell’eccezionale lavoro svolto da tutto il team. L’estrema attenzione che poniamo alla qualità inizia nei nostri stabilimenti in Italia e rimane al fianco del nostro cliente. Questi risultati dimostrano che siamo sulla strada giusta”, afferma Jean Philippe Imparato, Ceo di Alfa Romeo.

Audi City Padova, il primo digital showroom del brand in Europa

Audi City Padova, il primo digital showroom del brand in EuropaMilano, 23 giu. (askanews) – A Rubano, in provincia di Padova, nel suggestivo scenario di un ex opificio della seconda metà dell’Ottocento totalmente restaurato, è stato inaugurato il primo Audi City d’Europa, nato dalla collaborazione tra la Casa dei quattro Anelli e Scarabel, storico dealer automotive con sede nell’area patavina di cui quest’anno ricorre il cinquantesimo anniversario. A tagliare il nastro di Audi City Padova Fabrizio Longo, direttore Audi Italia, e Roberto Scarabel, amministratore unico di Scarabel.

Audi City Padova è il primo digital showroom dei quattro anelli. Grazie alla realtà virtuale, i clienti possono prendere contatto con l’intera gamma Audi vivendo un’esperienza immersiva. Il concept Audi City prevede due vetture in esposizione, mentre sfiorando un touchscreen da 60 pollici è possibile conoscere l’intera offerta del Brand. Una volta selezionato il modello, il cliente sale a bordo virtualmente grazie a un visore 3D corredato di due sensori per l’hand tracking che garantiscono un’esperienza immersiva. Aprire le portiere, ascoltare il sound del motore, azionare il tetto panoramico e modificare la configurazione degli interni a proprio piacimento: tutto è possibile nell’Audi City.   Per realizzare questo progetto, Audi ha coinvolto Scarabel che nel 2020 ha acquisito l’immobile e dal 2021 ha iniziato la trasformazione dello storico opificio. La struttura può oggi contare su di una superficie coperta di 1.000 metri quadrati cui si aggiungono spazi per ulteriori 800 mq. All’interno del reparto officina sono operativi 6 ponti idraulici e 2 colonnine di ricarica nell’area esterna.Massima attenzione all’assistenza: il fiore all’occhiello tra i servizi after sales è rappresentato dall’Audi service station che consente ai clienti h24, 7 giorni su 7, di consegnare e ritirare la vettura per riparazioni, tagliandi e diagnosi.

Auto, Csp: Italia e Spagna in forte ritardo sull’elettrico

Auto, Csp: Italia e Spagna in forte ritardo sull’elettricoMilano, 21 giu. (askanews) – Decima crescita consecutiva per il mercato dell’auto dell’Europa Occidentale (Ue+Efta+Uk). In maggio nell’area sono state immatricolate 1.121.644 autovetture con un incremento del 18,2% su maggio 2022, ma con ancora un calo del 22,3% sui livelli ante-crisi, cioè su maggio 2019. Il consuntivo dei primi cinque mesi dell’anno chiude invece con 5.323.630 immatricolazioni e quindi con una crescita del 17,4% su gennaio-maggio 2022, ma con un calo del 23,2% su gennaio-maggio 2019.

La ripresa del mercato dell’area, spiega il Centro Studi Promotor, è dovuta essenzialmente al parziale superamento delle difficoltà di produzione dovute a problemi legati alla disponibilità di componenti. La situazione delle forniture non è tornata ancora alla normalità e di conseguenza la maggior parte delle case automobilistiche privilegia in questa fase soprattutto la produzione dei modelli più remunerativi, che sono anche quelli più costosi. Questa situazione, secondo Csp, spiega perché in quasi tutti i mercati la ripresa delle vendite interessa soprattutto gli acquisti delle aziende piuttosto che quelle dei privati perché una parte importante degli acquisti dei privati è costituita da modelli economici. Notevoli differenze permangono anche nella transizione all’elettrico. Considerando i primi cinque mercati dell’Europa Occidentale, nel periodo gennaio-maggio il risultato migliore si registra nel Regno Unito con una quota di mercato delle elettriche pure (BEV) del 15,7%, seguito da Germania e Francia (entrambe al 15%), dalla Spagna (4,6%) e dall’Italia (3,8%). Tra le cause del ritardo di Italia e Spagna molto importante è il fatto che la soglia di accesso all’auto elettrica in termini relativi è molto più alta in questi paesi che nel Regno Unito, in Germania e in Francia e ciò perché le retribuzioni medie sono in Italia e Spagna decisamente lontane da quelle degli altri tre paesi citati e di conseguenza l’alto prezzo di vendita dell’auto elettrica, che in Italia nella configurazione più economica costa intorno ai 25.000 euro, è molto lontano dalle disponibilità economiche delle masse.

“Poiché al momento non si prevedono riduzioni significative dei prezzi delle auto elettriche e tantomeno si prevede un recupero dei livelli medi delle remunerazioni italiane e spagnole rispetto agli standard europei, la conseguenza di questa situazione – secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – è che in Italia ed anche in Spagna, se si vuole tenere il passo della transizione all’elettrico con i paesi economicamente più avanzati, occorrono incentivi molto più elevati e molto più efficaci di quelli fino ad ora adottati”.