Auto, Salvini: “Penso che riusciremo a bloccare l’euro 7″Roma, 27 mag. (askanews) – L’imposizione del passaggio all’euro 7 “è un non senso totale e penso che riusciremo a bloccarlo in questa legislatura Ue”, mentre su tutte le altre regole impostate da “green ideologico” bisognerà intervenire al “tagliando del 2026” con il nuovo Parlamento Ue e le nuova Commissione europea. Lo ha affermato il vicepremier e ministro di Infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini intervenendo al 60esimo anniversario della Federazione autotrasportatori italiani.
“Nel 2026 sul green ideologico ci sarà il tagliando. Tra tre anni, quindi, lo farà il nuovo Parlamento la nuova Commissione europea: quindi è chiaro e evidente che in base agli equilibri se prevarrà una logica di un certo tipo si andrà avanti. Noi siamo riusciti a creare in Italia una alleanza sul tema dell’euro 7, dove siamo assolutamente alla follia e al non senso se dici che fra pochi anni sarà fuori norma produrre, vendere e commercializzare auto con motore a combustione interna nel frattempo mi imponi alle aziende di passare da euro 6 all’euro 7: un non senso assolutamente totale”. “Io penso che l’euro 7 riusciremo a bloccarlo già in questa legislatura europea. Poi sarà importante avere i numeri nel 2026 per ridiscutere tutte le normative green”, ha concluso Salvini.
Auto: cresce mercato connected car and mobility a 2,5 mld (+16%)Milano, 26 mag. (askanews) – Il settore delle auto connesse e della mobilità smart continua a crescere. Nel 2022 il mercato della Connected Car & Mobility ha raggiunto, in Italia, un valore di 2,5 miliardi di euro, +16% rispetto al 2021. Un risultato di tutto rispetto, soprattutto se si considerano le problematiche legate alla carenza di semiconduttori e di materie prime, a cui si è poi aggiunta l’instabilità economica e politica per la guerra in Ucraina.
Un risultato raggiunto principalmente grazie alle soluzioni per l’auto connessa, che valgono 1,4 miliardi di euro (+10% in un anno), a cui si aggiungono i sistemi di Advanced Driver Assistance Systems (Adas) integrati nei nuovi modelli, come la frenata automatica d’emergenza o il mantenimento del veicolo in corsia, che valgono 740 milioni di euro (+16%), e le soluzioni Smart Mobility nelle città, in primis per la gestione dei parcheggi e la sharing mobility (340 milioni di euro, +48%). Sono alcuni risultati della ricerca dell’Osservatorio Connected Car & Mobility della School of Management del Politecnico di Milano, presentata oggi durante il convegno: “Connected car & Mobility: da grandi poteri, grandi responsabilità”.
Cresce anche la diffusione delle auto connesse: a fine 2022 nel nostro paese se ne contavano 19,7 milioni, un’auto su due del parco circolante (50%), 1 ogni 3 abitanti. Iniziano ad affacciarsi le prime sperimentazioni di smart road: sono 190 i progetti identificati – a livello mondiale – a partire dal 2015. Di questi, ben 63 sono stati attivati nel 2022 (+43% sul 2021). Nel nostro paese sono 15 le iniziative avviate, tutte nel biennio 2021-2022.
“La Smart Mobility è sempre più al centro dell’attenzione nel nostro Paese, grazie al proliferare dei progetti e alle opportunità previste dal PNRR. In un contesto caratterizzato da fattori critici come la crisi dei chip, le difficoltà di approvvigionamento di componenti e il rincaro delle materie prime e dell’energia, l’evoluzione tecnologica ha un ruolo chiave per consentire alle aziende di continuare ad essere competitive e abilitare nuove opportunità di crescita in futuro. Tra le tecnologie disponibili, la connettività è certamente una delle più promettenti”, afferma Giulio Salvadori, direttore dell’Osservatorio Connected Car & Mobility . “Ad oggi sono ancora numerosi gli ostacoli e le sfide da superare per liberare appieno il potenziale dei dati raccolti da veicoli e infrastrutture – afferma Giovanni Miragliotta, Responsabile scientifico dell’Osservatorio Connected Car & Mobility -. Quasi sempre i dati differiscono fortemente nel formato, nella tipologia e nel livello di dettaglio passando da una casa automobilistica all’altra. Serve quindi rendere interoperabili i dati raccolti da attori diversi, tramite l’adozione di un linguaggio comune e un formato il più possibile standard e condiviso. Infine, occorre gestire al meglio gli aspetti legati alla privacy e alla cybersecurity dei dati degli utenti finali”.
Bmw XM, il primo sav plug-in prodotto dal brand MMilano, 26 mag. (askanews) – Non è un’auto che passa inosservata, ma è quello che vogliono i clienti americani e asiatici, in particolare cinesi, a cui si rivolge. Spiegano così in Bmw le forme appariscenti e imponenti (5,1 metri di lunghezza) del maxi sav XM, il primo modello plug-in del brand M, e il secondo, dopo la M1 del 1972, progettato e sviluppato interamente dal marchio sportivo di Bmw, che festeggia così i suoi 50 anni. La XM è prodotta, come tutte le Bmw X, a Spartanburg nella Carolina del Sud e i primi due anni di produzione sono già stati venduti. Per l’Italia è prevista la consegna di circa 150 modelli l’anno con prezzi a partire da 181.500 euro, più eventuali personalizzazioni.
All’esterno nella parte anteriore spiccano i fari divisi in due unità separate, la griglia a doppio rene e le grandi prese d’aria. Diversi i dettagli in comune con la M1 del 1972: la linea di cintura con modanatura laterale, disponibile in diverse tonalità, i loghi Bmw incisi sui lati del lunotto e la struttura a lamelle delle luci posteriori. Gli scarichi sono, per la prima volta, verticali ed esagonali, mentre i cerchi di serie sono da 21 pollici (optional 22 e 23 pollici). L’abitacolo è elegante e spazioso con sedili multifunzione, mentre l’infotainment, con l’ultimo sistema operativo, è gestito tramite il curved display composto da cockpit digitale, display informativo e head up display. Molto comoda la parte posteriore M Lounge, con il montante incorporato nella seduta molto avvolgente sui lati per favorire la conversazione. Il tetto si caratterizza per l’headliner in alcantara con stampa 3D a prisma e led con diverse tonalità di illuminazione. Oltre alle forme, a impressionare della Bmw XM è il powertrain M Hybrid da 653 CV e 800 Nm di coppia, composto da un V8 biturbo 4.4 da 489 CV abbinato a un motore elettrico da 197 CV alloggiato nel cambio steptronic a 8 rapporti. Il motore elettrico muove l’assale anteriore per generare la trazione integrale ed è alimentato da una batteria da 28 kW per un’autonomia a zero emissioni fino a 88 km. Impressionanti le prestazioni, considerando il peso di 2,7 tonnellate: lo scatto 0-100 avviene in 4,3 secondi, la velocità è di 250 km/h, ma può arrivare a 270 con l’M Driver’s Package. In autunno arriverà una versione ancora più estrema, la Bmw XM Label Red. Con 748 CV e 1000 Nm di coppia sarà la più potente vettura di serie omologata su strada nella storia di Bmw M.
Al debutto su un modello M, le 4 ruote sterzanti che aiutano a gestire le masse in particolare nel misto stretto e sistemi di assistenza alla guida di livello 2, disattivabili nelle modalità di guida più sportive. Sulla console centrale compare il tasto M Hybrid per selezionare le tre modalità di funzionamento: Ibrida, Elettrica limitata a 140 km/h, ed eControl per preservare la batteria. Altri testi servono per regolare il Setup e per inserire la modalità M, che modifica il carattere della vettura e regola gli interventi degli Adas. Abbiamo avuto modo di provare la Bmw XM da Milano a Portofino. Il maxi sav rileva doti dinamiche sorprendenti per la mole della vettura. Nelle curve della Serravalle il pacchetto composto da sospensioni adattive e dall’Active Roll Control gestito da motori elettrici a 48V, garantisce un handling eccellente, con trasferimenti di carico progressivi e rollio praticamente assenti. La Bmw XM è piantata a terra e assorbe le giunture dei cavalcavia con estrema facilità, anche a velocità sostenuta. La trazione e l’agilità sono assicurate dalle 4 ruote motrici e sterzanti, mentre la frenata, con due impostazioni, è potente e ben modulabile. La spinta del V8 biturbo abbinata all’elettrico è poderosa e proietta il maxi sav fuori dalle curve con grande progressione e fluidità. Il sound è avvolgente: gli scarichi sportivi con flap a controllo elettronico fanno cantare il V8, cui si affianca, nelle modalità ibride, il suono della trazione elettrica composto da Hans Zimmer. La Bmw XM nonostante l’aspetto e le dimensioni è una vettura versatile, adatta a un uso quotidiano e su ogni tipo di terreno grazie ai numerosi settaggi disponibili.
Aston Martin DB12, la “super tourer” da 680 cavalliMilano, 25 mag. (askanews) – Aston Martin svela la DB12, primo esemplare della nuova generazione di auto sportive del brand che inaugura la categoria di “super tourer”. La presentazione della DB12 coincide con due importanti traguardi che Aston Martin celebra nel 2023: il 110o anniversario del marchio e i 75 anni della gamma DB, oltre agli ottimi risultati in F1.
La DB12 è spinta da un motore Twin-Turbo V8 da 4 litri, realizzato a mano, capace di 680 CV a 6000 giri e 800 Nm di coppia (+34% rispetto alla DB11). Lo 0-100 è coperto in 3,6 secondi, mentre la velocità massima è di 325 km/h. Il cambio è automatico a 8 rapporti. Tra le novità tecniche, le sospensioni con ammortizzatori adattivi intelligenti e per la prima volta il differenziale posteriore a controllo elettronico (e-diff). “Con la nuova DB12 diamo nuova linfa alla gamma DB e riaffermiamo il ruolo di Aston Martin in qualità di creatrice di auto sportive dalle prestazioni straordinarie”, afferma Amedeo Felisa, Ceo di Aston Martin. Le prime consegne sono previste nel terzo trimestre 2023.
Bmw Serie 5, svelata la nuova generazione anche 100% elettricaMilano, 25 mag. (askanews) – Arriverà sul mercato il prossimo ottobre l’ottava generazione dell Bmw Serie 5 berlina, disponibile anche con trazione completamente elettrica. A seconda dei mercati, saranno disponibili anche motori ibridi plug-in, benzina e diesel, compresa la tecnologia mild hybrid a 48 volt. La nuova Bmw Serie 5 berlina viene prodotta nello stabilimento di Dingolfing, dove vengono prodotti anche i motori elettrici e le batterie per la Bmw i5.
La nuova serie 5 berlina è più lunga di 97 millimetri e misura 5,06 metri, mentre il passo è aumentato di 20 mm a 2,995 metri. Il frontale caratterizzato da una moderna interpretazione dei doppi fari e della griglia a doppio rene Bmw che sporge in avanti. Il profilo si distingue per un design deciso con minigonne laterali nere, maniglie a filo e il numero 5 in rilievo alla base del montante C. A bordo nuovi sedili e sistema operativo 8.5 con curved display e connettività assicurata da 2 antenne 5G. Lo streaming video è possibile sul Control Display, così come il gioco in auto, a veicolo fermo, con la piattaforma AirConsole. La BMW i5 elettrica sarà disponibile in due varianti. La BMW i5 M60 xDrive (consumo di energia WLTP: 20,6 – 18,2 kWh/100 km) con due motori elettrici sull’asse anteriore e posteriore, trazione integrale e una potenza di 442 kW/601 CV e fino a 820 Nm di coppia che permettono di passare da 0 a 100 in in 3,8 secondi, mentre la velocità massima è limitata a 230 km/h. La versione BMW i5 eDrive40 invece ha una potenza massima di 250 kW/340 CV.
La batteria ha una capacità netta di 81,2 kWh, supporta la carica fino a 205 kW e offre un’autonomia rispettivamente fino a 516 chilometri e fino a 582 chilometri. Con la nuova funzione Maz Range, l’autonomia può essere aumentata fino al 25%, limitando la potenza e la velocità e disattivando le funzioni di comfort. I motori a benzina e diesel invece sono dotati di tecnologia mild hybrid a 48 volt e sono abbinati a un nuovo cambio Steptronic Sport a 8 rapporti. In Europa, il lancio sul mercato vedrà i modelli BMW 520i Sedan a quattro cilindri con 208 CV, la BMW 520d berlina anche integrale xDrive con 197 CV. Altri motori a benzina a quattro e sei cilindri sono disponibili al di fuori dell’Europa. Nella primavera del 2024 la gamma di modelli sarà completata da due varianti con motorizzazione ibrida plug-in. Un nuovo motore diesel a sei cilindri in linea sarà disponibile a partire dal 2024. Anche un’altra variante della BMW i5 con trazione integrale elettrica seguirà nel corso del 2024. Prezzi a partire da 67.900 euro per la 520d sDrive fino ai 100.200 per la i5 M60.
Aehra sigla partnership con austriaca Miba per sviluppo batterieMilano, 25 mag. (askanews) – Una batteria smontabile che permette di sostituire e riciclare solo le parti danneggiate, riutilizzando quelle intatte. E al tempo stesso una batteria più leggera, con una gestione termica ottimizzata, che garantisca una ricarica rapida per un numero maggiore di cicli. Sono i punti salienti della partnership siglata tra Aehra, il marchio globale italo-americano di auto elettriche di alta gamma, e il gruppo Miba, che sviluppa e produce soluzioni per batterie nella sua Volt Factory in Austria.
“Questo accordo con Miba – spiega Stefano Mazzetti, Aehra Head of Purchasing and Procurement – sottolinea come i nostri partner vedano in noi una solidità tecnica e commerciale per potersi spingere in innovazioni focalizzate sull’incremento dell’efficienza e della sostenibilità. Questi saranno due tra i principali KPI dei prossimi decenni per quanto riguarda l’automotive”. Mazzetti sottolinea inoltre come AEHRA abbia deciso di puntare con convinzione sull’Europa per quanto riguarda lo sviluppo della vettura: “La scelta di partner europei è per noi fondamentale. È in Europa che vogliamo condurre e portare avanti questo tipo di innovazione”. Un processo di sviluppo che potrebbe allargarsi anche all’Italia, in particolare per quanto riguarda la leggerezza, utilizzando materiali che oggi non vengono impiegati nelle batterie.
Aehra e Miba intendono creare insieme una batteria – con un’architettura a 900+V – caratterizzata dall’integrazione dell’innovativa tecnologia FLEXcooler, fornita dal Gruppo Miba, una soluzione di raffreddamento per la batteria leggera, efficiente e performante. Ulteriore elemento della batteria è rappresentato dalla bidirezionalità che permette di utilizzare la batteria per alimentare per esempio la propria abitazione
Auto, Unrae: a marzo torna a crescere mercato usato, +7,3%Milano, 25 mag. (askanews) – Dopo la stagnazione di febbraio, torna in buona crescita il mercato delle autovetture usate nel mese di marzo (con dati in attesa di consolidamento): con 472.528 trasferimenti di proprietà rispetto ai 440.214 dello stesso periodo 2022 si registra un incremento del 7,3%. I trasferimenti netti aumentano del 7,7% e le minivolture del 6,9%. Nel primo trimestre il mercato dell’usato è in attivo del 5,7% con 1.258.683 passaggi, verso 1.191.092 di gennaio-marzo 2022.
Fra le motorizzazioni preferite nel mercato delle auto usate, il diesel a marzo conferma la leadership, con il 47,8% delle preferenze (1 punto in meno del 2022), in linea con la quota del 1° trimestre, seguito dal benzina al 39,1% (-0,6 p.p., al 39,9% nei 3 mesi). Le ibride si posizionano al terzo posto con il 5,2% nel mese e il 4,7% nel cumulato, superando il Gpl (al 4,4% del totale nel mese e nel trimestre). Il metano sale al 2,4%, mentre i trasferimenti netti di auto elettriche pure (Bev) e plug-in si posizionano rispettivamente allo 0,5% e allo 0,6%. L’analisi per regione conferma la leadership della Lombardia con il 15,7% dei trasferimenti, seguita da Lazio, in contrazione al 9,8% di quota, e dalla Campania al 9,2%. Cresce leggermente, al 3,1% di share, la rappresentatività del Trentino Alto Adige, grazie al contributo delle società di noleggio.
Si contrae la quota dei trasferimenti netti di vetture con oltre 10 anni di anzianità, al 49,3% in marzo (50,7% nel trimestre). Sale al 15,3% la quota delle auto da 6 a 10 anni (in linea con il cumulato), cresce anche quella delle vetture da 4 a 6 anni (12,5% nel mese e 12,2% nei 3 mesi). In contrazione la quota delle auto da 2 a 4 anni (al 12% nel mese e nel trimestre), mentre cresce quella delle auto da 1 a 2 anni (4,4%) e rimane stabile quella delle auto più fresche da 0 a 1 anno (al 6,5%).
Stellantis investe in Lyten per sviluppo batterie al litio-zolfoMilano, 25 mag. (askanews) – Stellantis attraverso il fondo Stellantis Ventures, ha investito in Lyten per accelerare la commercializzazione delle applicazioni del Lyten 3D Graphene per il settore della mobilità, tra cui la batteria al litio-zolfo per EV LytCell, materiali compositi leggeri e nuovi sistemi di rilevamento a bordo.
Lyten, è un’azienda della Silicon Valley pioniera nell’impiego del grafene tridimensionale (3D) sintonizzabile che ha dimostrato una significativa riduzione delle emissioni di gas serra e farà avanzare la transizione verso la mobilità sostenibile. A differenza delle batterie tradizionali agli ioni di litio, le batterie al litio-zolfo di Lyten non utilizzano nichel, cobalto o manganese, con il risultato di un’impronta di carbonio stimata inferiore del 60% rispetto alle migliori batterie attualmente disponibili. L’approvvigionamento delle materie prime e la produzione per le batterie al litio-zolfo può avvenire localmente, in Nord America e in Europa. Questa tecnologia risponderà alle esigenze delle aziende alla ricerca di batterie leggere e ad alta densità energetica non a rischio di interruzioni della supply chain. Stellantis ha lanciato Stellantis Ventures nel 2022 con una dotazione iniziale di 300 milioni di euro da investire in startup.
“Siamo molto soddisfatti che Stellantis Ventures, abbia dimostrato di credere fortemente nei nostri supermateriali per la decarbonizzazione Lyten 3D Graphene”, ha dichiarato Dan Cook, presidente e Ceo di Lyten. “Tra le innovazioni di prodotto ci sono le batterie al litio-zolfo, potenzialmente in grado di offrire una densità energetica più che doppia rispetto alle batterie agli ioni di litio e materiali compositi leggeri”. “Siamo rimasti impressionati dal potenziale di questa tecnologia in grado di contribuire a una mobilità pulita, sicura e accessibile”, ha dichiarato Carlos Tavares, Ceo di Stellantis. “Le batterie al litio-zolfo di Lyten hanno il potenziale per diventare un ingrediente chiave nel promuovere l’adozione dei veicoli elettrici sul mercato di massa. Allo stesso modo, la tecnologia dei loro materiali potrebbe contribuire a ridurre il peso dei veicoli, un risultato che il nostro settore dovrà necessariamente ottenere per raggiungere gli obiettivi di azzeramento delle emissioni nette di carbonio”, ha aggiunto Tavares.
Inoltre considerata la grave scarsità di materiali per le batterie tradizionali agli ioni di litio, le batterie al litio-zolfo di Lyten offriranno una soluzione alternativa con catodi senza nichel, manganese e cobalto e consentiranno ai costruttori di auto di beneficiare degli incentivi previsti dalle politiche statunitensi ed europee, come quelli previsti nell’Inflation Reduction Act. Le batterie al litio-zolfo, i materiali compositi e i sensori di Lyten saranno inizialmente prodotti presso la sede dell’azienda nella Silicon Valley. Oltre alla produzione di batterie per veicoli elettrici, Lyten sta collaborando con vecchi clienti per iniziare a fornire batterie al litio-zolfo e compositi infusi con grafene 3D per mercati speciali nel 2023.
Stellantis, negli Usa 1,8 mln veicoli con sistema allerta pericoliRoma, 23 mag. (askanews) – Stellantis riferisce che oltre 1,8 milioni di veicoli a marchio Chrysler, Dodge, Ram e Jeep in circolazione negli Stati Uniti e in Canada segnalano ai guidatori la presenza di camion dei pompieri, ambulanze o altri pericoli nelle vicinanze grazie alla funzione “Emergency Vehicle Alert System” (Evas), della piattaforma per i veicoli connessi Uconnect.
Secondo quanto riporta un comunicato, il sistema Evas è una funzione di serie di Uconnect che consente ai guidatori di veicoli del 2018 e successivi di essere più consapevoli dell’ambiente che li circonda. Si tratta di un’innovazione emersa dal programma Star*Up di Stellantis, pensato per premiare e promuovere le proposte innovative dei dipendenti. “L’ampia diffusione del sistema EVAS in Nord America dimostra come Stellantis stia sfruttando la potenza della connettività V2X e della tecnologia di bordo per rendere la mobilità più sicura per i clienti”, ha dichiarato Yves Bonnefont, Chief Software Officer Stellantis.
“L’attenzione a guidatori e passeggeri, che non è seconda a nessuno in ogni mercato in cui operiamo, è il fondamento della nostra trasformazione in azienda tecnologica di mobilità sostenibile. Siamo orgogliosi di essere la prima casa automobilistica a livello mondiale ad aver reso la segnalazione digitale V2X una funzione di sicurezza offerta di serie per i clienti connessi e cerchiamo continuamente di espanderne le capacità”. Gli avvisi EVAS provengono dalla piattaforma Safety Cloud di HAAS Alert, una soluzione di segnalazione digitale e vehicle-to-everything (V2X) utilizzata da migliaia di flotte stradali pubbliche e private in Nord America. Oltre che dai veicoli di emergenza, Safety Cloud riceve e invia notifiche da carri attrezzi, vetture in panne, barriere autostradali, cantieri, cartelli segnalatori e altre attrezzature connesse presenti su strada.
Partendo dalle basi fornite dall’EVAS, prosegue il comunicato, Stellantis sta ora valutando, in collaborazione con Emergency Safety Solutions Inc., il passo successivo nella segnalazione V2X per la sicurezza attiva del conducente con il sistema Hazard Enhanced Location Protocol (H.E.L.P. ®). Il sistema H.E.L.P. fornisce avvisi ai guidatori che si avvicinano a un veicolo in panne. Le vetture con guasti ferme a bordo strada o sul ciglio della carreggiata rappresentano un grave pericolo per gli altri guidatori, in particolare di notte o quando le condizioni meteorologiche riducono la visibilità. Negli Stati Uniti, questo scenario contribuisce a causare in media un incidente ogni sette minuti e uccide o ferisce oltre 40 persone al giorno. Il dato proviene da una ricerca pubblicata su Accident Analysis and Prevention, una rivista di salute pubblica sottoposta a revisione paritaria.
Chery, spediti in Italia primi due esemplari del suv Omoda 5Milano, 22 mag. (askanews) – Il gruppo cinese Chery ha spedito dal porto Wuhu di Shanghai a Napoli i primi due esemplari del suv Omoda 5 in vista del debutto in Italia a fine 2023. Arriveranno in Italia tra circa un mese.
Le vetture saranno utilizzate sia per una messa a punto del telaio sia per una ritaratura degli Adas per il debutto in Italia. La Omoda 5, infatti, è dotata di guida autonoma di Livello 2 e sarà sottoposta a una serie di test per funzionare con la segnaletica stradale del nostro Paese. Le due Omoda 5 in arrivo in Italia sono entrambe in versione 1.6 TGDI, con motore quattro cilindri turbo benzina da 197 CV e 290 Nm di coppia, abbinato a un cambio doppia frizione a 7 marce. L’auto, lunga 440 cm, larga 183 cm e alta 158 cm, sarà affiancata dalla variante completamente elettrica, che è attesa in concessionaria per l’inizio del 2024. Nella prima metà dell’anno arriverà anche una versione full hybrid.
Il gruppo Omoda&Jaecoo debutterà in Italia con un secondo modello, il suv Jaecoo 7, anch’esso in due varianti e atteso sul mercato da fine 2023. La vettura esordirà con una versione benzina spinta da un 1,6 TGDI da 137 kW di potenza e 275 Nm di coppia, abbinato a un cambio a doppia frizione a 7 rapporti. Raggiunge la velocità massima di 210 km/h con consumi di 7,1 l/100 km. A inizio 2024 Jaecoo 7 amplierà la gamma con l’arrivo di una versione plug-in hybrid con un motore quattro cilindri turbo-benzina ma con cilindrata ridotta a 1,5 litri.