Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

G7 Finanze, a Stresa zona rossa e sponde lago pattugliate da motoscafi

G7 Finanze, a Stresa zona rossa e sponde lago pattugliate da motoscafiStresa, 23 mag. (askanews) – Si è aperta a Stresa, sulle sponde del Lago Maggiore – pattugliate meticolosamente da sofisticati motoscafi delle forze dell’ordine, moto d’acqua e gommoni – la riunione dei ministri delle Finanze e dei governatori delle banche centrali del G7, sotto la presidenza italiana. Alle 19 a dare il benvenuto ai partecipanti una cena di lavoro, sono in arrivo 29 delegazioni: 21 membership, 5 paesi ospiti (Corea, Arabia Saudita, Ucraina, Mauritania, Brasile), 3 organizzazioni internazionali (Fatf, Gavi e Afdb).


A stresa sono accreditati circa 200 tra giornalisti, fotografi e operatori da 14 paesi diversi. Oltre alla stampa italiana, secondo quanto riporta una nota, con più di 90 giornalisti, particolarmente numerosa è la presenza della stampa giapponese e tedesca. I turisti che giungono alla stazione ferroviara possono essere oggetto di inattesi controlli di sicurezza. Tutta la parte di lungo lago adiacente al Grand Hotel Des Iles Borromées – dove si svolgono le riunioni di ministri e banchieri centrali – è zona rossa, strettamente presidiata da agenti, non è consentito il passaggio alle auto, né a pedoni salvo che provvisti di apposito pass. Per i turisti presenti in questi giorni negli hotel vicini sono stati previsti dei pass, così come per la stampa per la quale è stato allestito un centro media presso l’Hotel Regina Palace.


A fare gli onori di casa il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che ha incontrato i giornalisti presenti per un punto stampa nel tardo pomeriggio di oggi, e il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta. I lavori si dipaneranno da domani mattina su 11 diverse sessioni, per concludersi nel primo pomeriggio di sabato con la conferenza stampa della presidenza italiana.

AIE: frena il mercato del libro, ma numeri oltre il pre-COVID

AIE: frena il mercato del libro, ma numeri oltre il pre-COVIDTorino, 10 mag. (askanews) – Il mercato dell’editoria di varia segna un calo del 2,2% nei primi 4 mesi del 2024 rispetto all’anno precedente, con 465,6 milioni di euro di vendite a prezzo di copertina. La flessione a copie è stata del 3,5%, con 30,1 milioni di copie vendute. Rispetto al 2019, però, si registra una crescita a valore del 15,1% e a copie dell’11,7%. Sono alcuni dei numeri presentati dall’Associazione Italiana Editori al Salone del Libro di Torino.


“La situazione del libro in Italia – ha detto ad askanews Innocenzo Cipolletta, presidente dell’AIE – è, dal punto di vista congiunturale, in una riduzione. Quest’anno siamo sotto di 2-3 punti percentuali in termini di fatturato rispetto all’anno passato. Dal punto di vista tendenziale siamo ben sopra il pre-COVID e quindi significa che abbiamo consolidato in termini positivi il vantaggio che avevamo preso durante il COVID. Ci preoccupa tuttavia questo calo nel 2024, perché è un calo che si associa al venire meno di alcune misure che il governo aveva approvato nel passato, in particolare i 30 milioni per le biblioteche e la 18 app che è stata trasformata in due nuove carte che stanno sperimentandosi e che sono state anche definanziate rispetto alla precedente. Quindi alcune preoccupazioni le abbiamo per il futuro, però constatiamo che la nostra è una industria in crescita tendenziale, forte in alcuni elementi, fragile perché fatta di tante componenti, tra cui piccoli e medie editori che sicuramente hanno le spalle meno forti per sorreggere un calo di domanda come si sta verificando in questo momento”. Secondo l’AIE alla base del segno meno ci sono diverse politiche di lancio da parte degli editori rispetto al 2023 e la flessione dei manga. E Cipolletta si rivolge anche alla politica: “Credo che sia opportuno – ha concluso il presidente AIE – che il governo vari la legge sul libro che risollevi tutta la filiera del libro, dalla carta al libro alle librerie alle biblioteche e sostenga la domanda dei lettori”.


Proprio dal palco dell’inaugurazione del Salone torinese il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha ripetuto l’impegno per le legge sul libro, ora si attendono i fatti.

Finpiemonte, rinnovato il Cda

Finpiemonte, rinnovato il CdaRoma, 6 mag. (askanews) – L’Assemblea Ordinaria di Finpiemonte S.p.A. ha approvato bilancio di esercizio dell’anno 2023 e nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione.


L’attività di gestione ha fatto registrare un risultato di conto economico con un utile netto d’esercizio pari a euro 904.936, in significativo miglioramento rispetto al dato già positivo dell’anno scorso, pari a euro 207.524, grazie ad interventi di recupero di efficienza organizzativa e all’aumento del margine di interesse, con interventi puntuali di rinegoziazione delle condizioni economiche. Con il pieno avvio della programmazione POR FESR 21-27 l’attività di gestione delle agevolazioni ha registrato un forte incremento del valore dei progetti approvati e dei fondi pubblici impegnati (144 milioni, +69% rispetto all’anno precedente). La gestione finanz iaria, oltre che sull’impiego della liquidità con un notevole incremento del margine (+138% rispetto al 2022), si è concentrata su operazioni in favore delle imprese del territorio, con investimenti in fondi di venture capital, private equity e turnaround, con l’impiego complessivo di 31 milioni di euro e ricadute importanti sul territorio. L’Assemblea dei Soci ha inoltre deliberato la conferma dell’attuale composizione del Consiglio di Amministrazione fino all’approvazione del prossimo Bilancio 2024, con l’obiettivo di garantire alla Società la stabilità necessaria per proseguire il percorso di miglioramento operativo e di consolidamento economico già avviato negli anni precedenti.


“Anche a nome dei colleghi consiglieri, ringrazio il Presidente Cirio e la Sua Giunta per la riconfermata fiducia – ha dichiarato il Presidente Vietti -. Grazie al lavoro svolto negli ultimi due anni, Finpiemonte è ora nelle condizioni per poter essere uno strumento finanziario efficace per lo sviluppo del territorio”. Il Direttore Generale Mario Alparone ha ricordato che il 2024 dovrà essere improntato da un lato alla piena realizzazione della programmazione FESR 21/27 e, dall’altro, ad un’azione più focalizzata rispetto al passato sulla componente finanziaria accompagnando le imprese del territorio anche su strumenti alternativi al credito.

Fondazione Crt: nel 2023 oltre 70 mln erogazioni, +28% dividendi incassati

Fondazione Crt: nel 2023 oltre 70 mln erogazioni, +28% dividendi incassatiMilano, 26 mar. (askanews) – Salgono a 71 milioni di euro le risorse erogate da Fondazione Crt sul territorio nel 2023. Una crescita della ricchezza distribuita, sottolinea l’ente presieduto da Fabrizio Palenzona, che si deve agli ottimi risultati del bilancio consuntivo 2023, approvato all’unanimità dal cda.


L’esercizio si è chiuso con un avanzo di 121 milioni e con una posizione finanziaria netta che si è attestata a 652 milioni, in miglioramento rispetto ai 569 milioni del 2022. Il patrimonio netto a fine dicembre ha raggiunto quota 2,5 miliardi (+6,6%). Il patrimonio investito supera invece i 3,6 miliardi a valori di mercato. Il fondo di stabilizzazione, che tutela lo svolgimento dell’attività istituzionale, è stato incrementato di 11,2 milioni e al 31 dicembre 2023 ammontava a 169 milioni (158 mln nel 2022). Nel 2023 si è registrato un incremento del 28% delle cedole incassate: i dividendi introitati hanno raggiunto 138,9 milioni, principalmente grazie al miglioramento dei flussi da parte di UniCredit e Mundys. Il totale dei proventi ordinari ha raggiunto 166,6 milioni (escludendo componenti straordinarie presenti nell’esercizio precedente), tra i migliori risultati degli ultimi 10 anni.


“Il 2023 ci ha permesso di tracciare la nuova rotta di Fondazione Crt, che ha aumentato le risorse destinate al territorio, puntando al contempo a mantenere un livello di erogazioni stabile nel tempo”, ha commentato Palenzona. “L’obiettivo è far diventare Fondazione Crt non solo un punto di riferimento per le iniziative a supporto del Piemonte e della Valle d’Aosta, ma anche un presidio di stabilità economica e finanziaria che possa intervenire a sostegno del territorio anche nelle fasi congiunturali più complesse”. Nel corso del 2023 Fondazione Crt ha deliberato risorse a favore dell’attività istituzionale per 66,9 milioni (cui si aggiungono i 4,3 milioni destinati al Fondo per il volontariato e 0,2 milioni al Fondo nazionale per le iniziative comuni istituito dall’ACRI), rendendo possibili oltre 1.300 progetti (con un aumento dell’8,6% a 42.000 euro dell’erogazione media per intervento deliberato rispetto al 2022).


La solidità gestionale espressa dal bilancio 2023 consente di guardare al futuro con ottimismo, sottolinea l’ente, con l’obiettivo di garantire lo stesso impegno erogativo anche per il 2024, anno che vedrà Fondazione crt in prima linea su diversi fronti: dalla restituzione al pubblico del Tempio di Ellesija, in occasione del Bicentenario del Museo Egizio, alla conclusione del cantiere sulla facciata di Palazzo Madama; dall’intervento su grandi beni artistico-architettonici del territorio all’impegno per l’inclusione, con un focus particolare sul tema del sostegno alle famiglie.

Torino: hackathon e podcast per scoprire l’imprenditorialità giovanile

Torino: hackathon e podcast per scoprire l’imprenditorialità giovanileTorino, 13 mar. (askanews) – Attrarre e motivare i giovani verso il “fare impresa”: è l’obiettivo che Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industriali Torino si propone di perseguire con una serie di iniziative che si muovono nell’ambito di “Torino, spazio al futuro”, il programma di Torino Capitale Italiana della Cultura d’Impresa. In Italia, infatti, solo il 10% degli Imprenditori ha meno di 35 anni, mentre le imprese giovanili – ossia le aziende con la maggioranza dei titolari o soci con meno di 35 anni – sono 522.088 al 31 dicembre 2022, con riduzioni rilevanti rispetto agli anni precedenti: -15mila 829 sul 2021, -3,4%; e ben -38mila 793 sul 2019, -9,9% (dati Infocamere-Unioncamere).


Il motivo di questa ‘crisi di vocazione imprenditoriale giovanile’ è attribuibile anche alla scarsa conoscenza delle opportunità che il ‘fare impresa’ riserva ai giovani. Da qui la scelta del Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industriali Torino di promuovere una giornata-evento dedicata alla Imprenditorialità giovanile e una miniserie di 5 podcast di ‘Storie d’Impresa’ dedicata ad altrettanti imprenditori italiani di successo. Il 12 marzo, negli spazi del Centro Congressi dell’Unione Industriali Torino, è andata in scena la giornata-evento ‘Start Hack’: hackathon – promosso dal il Gruppo Giovani Imprenditori di Torino in collaborazione con Will Media – lanciata a giovani provenienti da tutta Italia. I ragazzi sono stati chiamati a proporre un’idea di impresa per risolvere con soluzioni innovative, e con attenzione trasversale a sostenibilità e obiettivi ESG, un problema attuale nei settori dell’education, turismo&cultura, e mobilità.


Durante l’hackathon i ragazzi hanno presentato 7 idee d’ impresa innovativa di cui la maggior parte erano legate alla progettazione di software. E’ stato premiato il team composta da Umberto Fede, Giuseppe Mangione, Fabio Pizzocchero e Paolo Zanatto, che hanno sviluppato il progetto HUBby, un’idea di start up dedicata alla gestione del trasporto merci in città con l’impiego di veicoli commerciali a guida autonoma ed elettrici in un’ottica di riduzione del traffico pesante e del relativo inquinamento atmosferico. Le pergamene di riconoscimento sono state consegnate da Andrea Marangione, vice presidente di Confindustria Giovani Imprenditori di Torino. Inoltre con l’iniziativa, “Hands on – parole alle start up” è stata data ai ragazzi protagonisti della giornata, la possibilità di ascoltare due testimonianze di eccellenza d’innovazione come Erika Desanti – co-founder e director della start up italiana “we road” specializzata in viaggi avventura per il target millennial – e Andrea Ferrero, co-founder e ceo di “Young Platform”, un exchange dove comprare e vendere criptovalute.


“Le start up innovative vanno ben oltre la loro importanza economica, seppur rilevante, perché rappresentano in termini di valore della produzione 2,6 miliardi di euro nel 2022 e occupano 23,800 lavoratori ma anche per il loro valore sociale. Si pongono come laboratori di idee imprenditoriali costituendo terreno fertile per l’innovazione – ha detto Barbara Graffino, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industriali Torino aprendo i lavori della giornata – Occorre continuare a promuovere politiche ed iniziative per l’impresa in ottica di visione strategica e competitività del paese. Investire nelle start up innovative significa investire nel futuro del paese” . La seconda iniziativa dei Giovani imprenditori Torino che intende stimolare e dare degli esempi ai giovani di come fare impresa è la miniserie podcast “CEO Insights – 5 Storie d’Impresa”. La serie, realizzata da Will Media, ha come protagonisti 5 imprenditrici e imprenditori associati ad altrettante tematiche del ‘fare impresa’ oggi. Le puntate sono quindi dedicate a: “Imprenditoria familiare” con Marco Lavazza di Lavazza; “Imprenditoria femminile”con Jose Rallo di Donna Fugata; “Nuovi modelli di business” con Luca Ferrari di Bending Spoon; “Innovazione” con Stefano Buono di Newcleo; e “Nuove Imprese” con Danila di Stefano di Uno Bravo. (nella foto: un momento della finale ‘Start Hack’)

Sobrero: inserire la gestione dell’Impatto nelle strategie d’impresa

Sobrero: inserire la gestione dell’Impatto nelle strategie d’impresaMilano, 26 feb. (askanews) – Non basta essere trasparenti e rendicontare quanto realizzato nei progetti di sostenibilità: oggi la società e il mercato chiedono di raccontare quali effetti sono stati prodotti. La sfida a cui sono chiamate in particolare imprese e Enti del Terzo Settore diventa quindi misurare e valutare l’impatto generato. E sarà proprio “la gestione dell’impatto” la tematica al centro del lavori della seconda tappa del “Giro d’Italia della Csr”, in programma a Torino il 27 febbraio, organizzata dal Salone della Csr e dell’innovazione sociale in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino, CsrPiemonte e Torino Social Impact.


L’incontro, intitolato “Gestione dell’impatto: dalle contraddizioni al contraddittorio”, avrà luogo a partire dalle 10 nell’aula Jona dell’ateneo torinese, in corso Unione Sovietica 220. Ad aprire i lavori saranno Rossella Sobrero, del Gruppo promotore del Salone, Francesca Culasso, direttrice del dipartimento di Management dell’Università degli Studi di Torino e Paola Casagrande, direttore regionale Coordinamento politiche Regione Piemonte. “Oggi la società e il mercato chiedono di considerare quali sono gli effetti sociali e ambientali prodotti con la propria attività – commenta Rossella Sobrero – Il passo successivo è passare dalla misurazione e valutazione alla gestione dell’impatto, un’attività che dovrebbe essere inserita nei processi di pianificazione strategica di tutte le organizzazioni”.


L’evoluzione verso una sostenibilità più matura è richiesta anche dai cittadini: secondo l’indagine Ipsos “Abitare il cambiamento”, presentata lo scorso ottobre all’ultima edizione nazionale del Salone, il 58% degli italiani, oggi, presta al comportamento sostenibile delle imprese un’attenzione maggiore rispetto al passato. Anche la direttrice del Dipartimento di Management, Francesca Culasso, e il team di docenti e ricercatori impegnati nell’organizzazione della tappa di Torino, confermano il forte impegno nella direzione della sostenibilità evoluta. “Il nostro Dipartimento sta cambiando i contenuti della didattica in modo trasversale – spiegano – introducendo la sostenibilità come punto di vista chiave in tutte le discipline di Business e di Management. Inoltre, abbiamo appena lanciato la nuova Laurea Magistrale Interdipartimentale in Georisorse e Gestione Ecosostenibile d’Impresa. Il nostro impegno ormai pluriennale per ospitare una tappa del Giro d’Italia della Csr testimonia la nostra forte partnership con il Salone per la diffusione di una cultura della sostenibilità, e la risposta degli studenti e delle studentesse ci incoraggia a fare sempre di più”.


Dopo gli interventi introduttivi degli organizzatori, i lavori della tappa torinese del Giro d’Italia della Csr proseguiranno con Giulio Pasi, Policy Officer Social and Sustainable Investments dell’European Commission, e con Raffaella Scalisi, Senior Advisor di Torino Social Impact, network di attori pubblici e privati, profit e non profit, che ha all’attivo, tra i tanti progetti, anche la creazione della Borsa dell’Impatto Sociale. “La strategia di Torino Social Impact – spiega Raffaella Scalisi – in linea con le policy europee, è basata sulla costruzione di ecosistemi locali multi-attore per promuovere l’innovazione nelle risposte alle sfide sociali e incrementare il peso dell’economia sociale e della finanza di impatto a livello territoriale”.


La tappa di Torino proseguirà con tre panel a più voci dedicati ad altrettanti ambiti specifici. Il primo, con focus sul benessere sociale, sarà coordinato da Francesca Ricciardi, professoressa ordinaria di Organizzazione Aziendale dell’Università degli Studi di Torino, con la partecipazione di Luca Pereno, Social Impact Manager di Leroy Merlin Italia, e Alberto Zambolin, vicepresidente de “Il Quinto Ampliamento”, movimento di pensiero nato nell’ideale culla di Ivrea, località simbolo di un modo “altro” di fare impresa. Il secondo panel sarà invece dedicato all’impegno per l’ambiente, con la partecipazione di Marco Piccolo, ceo di Reynaldi, e Sergio Vazzoler, esperto di comunicazione ambientale e partner Amapola, mentre il terzo incontro si concentrerà sui servizi per i cittadini e sugli esempi positivi di innovazione in questo ambito, con la partecipazione di Enrico Sorano, docente di Economia aziendale dell’Università degli Studi di Torino, di Sandro Baraggioli, presidente Confservizi Piemonte – Valle d’Aosta e Chiara Foglietta, assessora alla Transizione ecologica e digitale della Città di Torino. Dopo Torino, il Giro d’Italia della CSR proseguirà con la tappa di Gorizia il 6 marzo 2024. Seguiranno Teramo, Verona, Messina, Bologna, Bari, Cagliari e Genova. Il Giro 2024 sarà anche l’occasione per presentare il primo Manifesto del Salone, un “manuale di intenti” che definisce gli impegni e i propositi de Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale, a dodici anni dalla sua prima edizione e in vista dell’appuntamento nazionale che si terrà dal 9 all’11 ottobre 2024 a Milano. “Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale è un’esperienza di condivisione non solo un contenitore di eventi e un’occasione di confronto di idee ed esperienze per proseguire il percorso verso lo sviluppo sostenibile – si legge nel Manifesto del Salone – Come luogo di incontro e condivisione il Salone della CSR si propone di: facilitare la conoscenza e il networking; favorire la co progettazione e la co programmazione tra soggetti pubblici, profit, non profit; promuovere la cultura della sostenibilità. Come momento di apertura e dialogo il Salone della CSR si impegna a: proporre visioni differenti per fare impresa in modo sempre più consapevole; raccontare la trasformazione degli stili di vita e di consumo delle persone; rendere i giovani protagonisti ascoltando le loro proposte; valorizzare il ruolo delle PMI nei territori e nelle filiere. Come spazio di innovazione e trasformazione il Salone della CSR si propone di:essere fonte di ispirazione non solo di aggiornamento; stimolare la generatività e la creatività; aumentare la consapevolezza nell’era della complessità; promuovere la cultura della misurazione e valutazione d’impatto”. “Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale – conclude il documento – è un riferimento per la community di chi crede nella gestione sostenibile di organizzazioni, territori, città e suggerisce tanti modi per abitare il cambiamento. Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale è promosso da Università Bocconi, Sustainability Makers, Fondazione Global Compact Network Italia, ASVIS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, Fondazione Sodalitas, Unioncamere, Koinètica.

Agroalimentare, si è spento Dario Osella, fondatore Fattorie Osella

Agroalimentare, si è spento Dario Osella, fondatore Fattorie OsellaMilano, 10 feb. (askanews) – Si è spento questa mattina l’imprenditore piemontese Dario Osella, fondatore nel 1952 del caseificio “Fattorie Osella” di Caramagna Piemonte (Cuneo).


Osella aveva 92 anni e ha guidato per oltre 40 anni l’azienda (nota per i suoi formaggi freschi) che conta oggi 120 dipendenti. “Il Piemonte si stringe alla famiglia e agli affetti di uno straordinario imprenditore, esempio di quella qualità e lungimiranza che nascono dal lavoro e dal contatto autentico con la propria terra e le proprie radici” ha dichiarato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, sottolineando che “forse proprio per questo le Fattorie Osella sono entrate a far parte del nostro immaginario, un luogo d’eccellenza e tradizione di cui Dario Osella, in tanti anni, ha reso parte anche tutti noi”.

Edison acquista 10 impianti mini-idroelettrici in Piemonte

Edison acquista 10 impianti mini-idroelettrici in PiemonteMilano, 19 dic. (askanews) – Edison ha firmato con Idronord l’accordo per l’acquisto di un portafoglio di 10 centrali mini-idroelettriche ad acqua fluente in Piemonte. Nel dettaglio, il gruppo rileva il 100% di tre società di scopo – Nuove Iniziative Energetiche (N.I.E.), Cuorgnè e IdroRessia – detenute da Idronord, accrescendo la propria presenza in una regione con un alto potenziale nel settore idroelettrico.

Gli impianti situati in Val di Susa e Valle dell’Orco hanno una potenza installata complessiva di circa 11 MW e una producibilità attesa complessiva di circa 44 GWh all’anno. Sei delle centrali sono alimentate dal fiume Dora Riparia, quattro dal torrente Orco. Pienamente integrate nel paesaggio circostante, sono in grado di soddisfare il fabbisogno energetico di 16.400 famiglie e di evitare l’emissione in atmosfera di circa 18 mila tonnellate di CO2 l’anno. Le centrali sono altamente automatizzate e la loro funzionalità è regolabile da remoto. Gli impianti rilevati da Idronord si aggiungono al portafoglio idroelttrico di Edison in Piemonte che possiede già 36 centrali per una capacità installata complessiva di 80 MW, in grado di soddisfare mediamente il fabbisogno di 118.500 famiglie all’anno. Con questa operazione, il parco idroelettrico di Edison sale a 129 impianti idroelettrici, di cui 91 mini-idro.

Dal 2016, anno che segna l’ingresso di Edison nel settore del mini-idroelettrico, il gruppo ha investito oltre 200 milioni di euro nell’acquisizione e realizzazione di impianti di piccola derivazione. L’ultima centrale idroelettrica realizzata da Edison si trova proprio in Piemonte, a Quassolo (TO). Si tratta di un impianto da 2.700 KW sul fiume Dora Baltea, che è stato inaugurato alla presenza dei rappresentati istituzionali di Regione e Comune lo scorso settembre. Alla sua realizzazione hanno preso parte anche i residenti dei territori limitrofi attraverso l’adesione alla campagna di crowdfunding Edison Crowd per Quassolo.

In Piemonte la prima tappa del “OpNet Wholesale Castle Tour”

In Piemonte la prima tappa del “OpNet Wholesale Castle Tour”Milano, 25 ott. (askanews) – Sarà il Piemonte ad ospitare la prima tappa de “OpNet Wholesale Castle Tour”, il road show dedicato alle Tlc e a loro ecosistema che si svolgerà da ottobre 2023 a febbraio 2024 in sei diversi castelli in diverse regioni italiane. La tappa piemontese si svolgerà il 26 ottobre nel Castello di Pavone, vicino Ivrea. Tra le altre tappe: Castello Bevilacqua, in Veneto il 23 novembre. Il roadshow prosegue poi in Emilia-Romagna il 14 dicembre 2023, e nell’anno nuovo farà tappa, il 18 gennaio, in Umbria, nel Castello di Rosciano. Seguiranno infine le tappe in Puglia e Sicilia.

Il roadshow dalla formula innovativa – e di cui quest’anno OpNet, Operatore 5G Wholesale Nazionale, è main sponsor nasce con l’intento di collegare operatori, fornitori e distributori per mostrare gli ultimi prodotti e servizi disponibili nel settore delle telecomunicazioni, e esplorare nuove opportunità di business anche attraverso conversazioni one-to-one tra i partecipanti. Gli argomenti trattati – 5G, Wi-Fi 6, XGS-PON, Internet of Things, Cloud Computing, Cybersecurity, Unified Communication e Edge Data Center – affrontano anche il potere trasformativo della tecnologia nel mondo interconnesso di oggi. “OpNet crede e investe nello sviluppo del territorio ed è questa l’occasione per approfondire con i diretti interessati i temi legati all’innovazione tecnologica indotta dal 5G, fondamentali per abilitare ed erogare servizi di connettività (ma non solo) sempre più performanti ed efficienti in logica di ecosistema – commenta Così ha commentato Gabriella Mauro, Head of Marketing, Communication and Commercial Partnership di OpNet – Queste aree, infatti, offrono enormi opportunità per operatori, multiutilities, aziende, industria ed enti pubblici sul territorio: abbracciando queste tecnologie e affrontando le sfide associate, sarà possibile sbloccare un futuro di maggiore connettività, efficienza e sicurezza a beneficio di tutto il sistema Paese.”.

Altri Partner dell’iniziativa sono: Fastweb, Eolo Wholesale, Cambium, FT Telecom, All-Net Italia, Visiotech, Sparkle, Avm, Avastystem, De Cix, Naquadria, Ruckus, Ruijie, Mimosa.

Il Premio Cavour 2023 ad Antonio Patuelli, presidente Abi

Il Premio Cavour 2023 ad Antonio Patuelli, presidente AbiRoma, 12 ott. (askanews) – Il Presidente dell’Abi Antonio Patuelli ha ricevuto il Premio Cavour 2023 per “l’impegno costante, la straordinaria carriera e la profonda conoscenza del Risorgimento italiano”. Secondo quanto riporta un comunicato, la cerimonia di consegna del premio si è svolta nel pomeriggio, presso la Fondazione Camillo Cavour di Santena, a Torino, e Patuelli è stato intervistato sul palco da Giovanni Minoli, insignito nel 2020 della stessa onorificenza.

Durante l’evento, sul maxischermo allestito nel Giardino delle Scuderie del Polo Cavouriano è stato proiettato il video con la motivazione del Premio, istituito nel 2007 dalla Fondazione Cavour in collaborazione con l’Associazione Amici della Fondazione. “Gli interessi culturali coltivati fin dalla gioventù, la tenacia imprenditoriale in un settore – quello agricolo – strategico per la crescita del Paese, la profonda conoscenza del sistema bancario e la conseguente credibilità internazionale, che ha permesso lo sviluppo del nascente Stato italiano, sono tratti essenziali di Camillo Cavour che si riflettono nella vita personale e professionale del Premiato 2023. La Fondazione Camillo Cavour con l’Associazione degli Amici della Fondazione Cavour riconosce l’impegno costante e la straordinaria carriera di Antonio Patuelli – recita la motivne – Cavaliere al Merito del Lavoro e profondo conoscitore del Risorgimento italiano, i cui valori etici e di responsabilità sono sempre stati per lui un orizzonte di riferimento e il coerente risultato della sua attività”.

Il Premio Camillo Cavour – che consiste in una riproduzione in oro degli occhiali del celebre statista piemontese – è assegnato ogni anno a un italiano eccellente ed è destinato alle persone che hanno contribuito e contribuiscono a continuare l’opera alla quale Camillo Benso di Cavour dedicò tutta la vita: l’Unità d’Italia, il rafforzamento della struttura dello Stato nazionale, la appartenenza politica ed economica del nostro Paese alla comunità europea. Giunto alla XVII edizione, il Premio Cavour è stato attribuito all’ex Presidente della Repubblica italiana Carlo Azeglio Ciampi (2007), all’oncologo e politico Umberto Veronesi (2008), al giornalista e divulgatore scientifico Piero Angela (2009), a Giorgio Napolitano ad personam (2010), all’étoile Carla Fracci (2010), al politico Antonio Vassallo, vittima della camorra (2011, in memoriam), al fondatore di Slow Food Carlo Petrini (2012), agli imprenditori Bruno Ceretto (2013) e Brunello Cucinelli (2014), alla Marina Militare Italiana (2015), all’economista, ex Presidente della BCE e Presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi (2016), all’astronauta Samantha Cristoforetti (2017), al navigatore Giovanni Soldini (2018), al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco (2019), al giornalista e dirigente televisivo Giovanni Minoli (2020), all’ex Presidente del Consiglio dei ministri ed ex Presidente della Commissione europea Romano Prodi (2021) e all’onorevole Renato Brunetta (2022).

Classe 1951, il Presidente dell’Abi Antonio Patuelli è imprenditore agricolo, giornalista editorialista de il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno e Presidente de La Cassa di Ravenna SpA, a capo dell’omonimo Gruppo bancario privato e indipendente. Nel 2009 è stato nominato Cavaliere al Merito del Lavoro dal Presidente della Repubblica. La cerimonia di conferimento del Premio Cavour 2023 è stata trasmessa in diretta streaming