Grandinata in provincia di Lecce, perse patate e altre verdureRoma, 1 apr. (askanews) – Grandinata killer in provincia di Lecce, con il 50% delle patate varietà Sieglinde e Annabella andato perso anche per il gelo e l’abbassamento repentino della temperature che stanno compromettendo gravemente piante e prodotti in campo. Lo denuncia Coldiretti Puglia dopo le verifiche in campo sugli effetti della grandinata a Martano, a Salve in località Torre Pali e delle gelate a Gallipoli, con gravi danni sulla produzione di patate, ma anche su rape, cicorie, finocchi, insalata, zucchine, fave, piselli e cavolfiori.
Sono pesanti soprattutto i danni sui campi di patate, con le piante bruciate dalla grandine e il rischio che vada persa anche la produzione più tardiva, ma si registrano anche effetti gravi sui carciofi. Come nel resto d’Italia, anche in Puglia gli imprenditori si trovano ad affrontare fenomeni controversi, dove in poche ore si alternano eccezionali ondate di maltempo a caldo fuori stagione. In questo contesto, spiega Coldiretti Puglia, è fondamentale riconoscere agli imprenditori agricoli un ruolo incisivo nella gestione del territorio, dell’ambiente e delle aree rurali” considerato che il rischio idrogeologico con differente pericolosità idraulica e geomorfologica riguarda l’81% dei comuni leccesi.
In Puglia branchi cinghiali nei canali, serve piano contenimentoRoma, 11 mar. (askanews) – Branchi di cinghiali nei canali in Puglia in cerca di refrigerio e per abbeverarsi: Coldiretti Puglia chiede di applicare subito il piano straordinario di gestione e contenimento della fauna selvatica vista la massiccia presenza di cinghiali che si registra in provincia di Taranto.
Il piano, approvato dalla Giunta regionale della Puglia e fortemente voluto da Coldiretti che ha fatto pressing anche con una manifestazione sotto il palazzo della Regione, è l’unico modo per riportare in equilibrio una “situazione diventata insostenibile in città e nelle campagne con danni economici incalcolabili alle produzioni agricole ma – sottolinea Coldiretti – viene compromesso anche l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali in aree di pregio naturalistico con la perdita di biodiversità sia animale che vegetale”. Il Piano straordinario, che riguarda tutta la fauna selvatica, con particolare attenzione proprio ai cinghiali, accompagna il PRIU, di cui la Regione Puglia si è dotata già dal 2022, adeguandolo alle norme nazionali, in un lavoro congiunto tra l’assessorato regionale all’Agricoltura e all’Ambiente, con il sistema dei parchi regionali e nazionali e delle Reti Natura 2000, i rappresentanti degli agricoltori.
In Puglia sono enormi i danni causati dalla fauna selvatica, con i cinghiali che distruggono le coltivazioni e attaccano gli uomini e gli animali allevati, come anche i lupi e i cani inselvatichiti, gli storni azzerano la produzione di olive e distruggono le piazzole, le lepri divorano letteralmente interi campi di ortaggi, i cormorani mangiano i pesci negli impianti di acquacoltura, i pappagalli verdi si cibano di frutta e mandorle e il killer dei mari, il granchio blu che stermina vongole veraci, cozze, uova, altri pesci e molluschi. Con un danno complessivo stimato pari ad oltre 30 milioni di euro.
La Pietra (Masaf): contro Xylella azione organica e condivisaRoma, 26 feb. (askanews) – “Dobbiamo procedere uniti, governo, regione e associazioni per capire dove migliorare ed effettuare un cambio di paradigma, che finalmente ci porti a elaborare una strategia condivisa da cui ripartire per nuovi stanziamenti, perché prima di chiedere soldi al governo, che si è reso disponibile fin da subito, o avanzare richieste in Europa, è opportuno, anzi doveroso, sapere come si intende impiegare i fondi che si richiedono”. Lo ha detto il sottosegretario al Masaf, senatore Patrizio La Pietra, alla riunione del tavolo sula Xylella tenutosi oggi al ministero dell’Agricoltura, al quale hanno partecipato i rappresentanti della regione Puglia e delle associazioni agricole “per affrontare finalmente il problema in maniera il più organica e condivisa possibile”.
Insieme al ministro Francesco Lollobrigida sono intervenuti anche il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, per quanto concerne gli aspetti fitosanitari e il sottosegretario all’Ambiente, Claudio Barbaro, per quanto riguarda la rigenerazione ambientale dei territori interessati dal fenomeno, il presidente del Crea, Andrea Rocchi, per la parte inerente la ricerca e il commissario straordinario Nicola Dell’Acqua per le questioni idriche. “Bisogna capire con chiarezza cosa è stato fatto fino ad ora, come sono stati impiegati i soldi stanziati, con quali risultati, così da poter elaborare, con l’apporto di tutti i soggetti interessati, un nuovo piano per il contrasto alla Xylella e per la rigenerazione del settore olivicolo pugliese, ma non solo, perché la Puglia è un elemento fondamentale per tutto il sistema nazionale – ha detto La Pietra – Ribadisco: c’è la piena disponibilità a collaborare da parte del governo, ma a fronte di idee chiare e soluzioni tanto efficaci quanto condivise, perché solo così potremo mettere la parola fine al problema Xylella”, ha concluso il sottosegretario.xye
Xylella, Confagri Puglia: bene nuovo piano rigenerazione olivicoloRoma, 26 feb. (askanews) – “La Xylella in Puglia è un problema ambientale, sanitario, ma anche sociale”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Puglia, Luca Lazzàro, intervenuto oggi al ministero dell’Agricoltura al tavolo tecnico permanente sulla Xylella fastidiosa. Un incontro, quello di oggi, indetto dal sottosegretario Masaf, Patrizio La Pietra, che ha avviato un confronto insieme ai dicasteri della Sanità e dell’Ambiente.
“Un nuovo piano di rigenerazione è necessario; apprezziamo il primo stanziamento del Masaf di 30 milioni e l’attenzione del governo verso le imprese che fanno economia e occupazione. Ora è importante che la macchina burocratica e il coordinamento tra governo e Regione renda fruibile questo fondo il più presto possibile”, ha detto Lazzàro. Per Confagricoltura i 30 milioni stanziati sono il primo segnale a favore della rigenerazione produttiva delle province di Lecce, Brindisi e Taranto e le imprese che stanno provvedendo al contenimento della malattia con risorse proprie. Il monitoraggio è puntuale, ma il costo del contenimento attualmente è sostenuto dagli agricoltori nel rispetto delle direttive sanitarie”, ha aggiunto il presidente della Federazione pugliese.
Il tavolo al ministero è servito anche a ricordare un altro problema strettamente legato alla rigenerazione dell’olivicoltura della Puglia: la carenza d’acqua nelle campagne. “La crisi idrica della regione deve essere affrontata partendo dalla rete distributiva, assolutamente inadeguata”, ha concluso Lazzàro.
Ex Ilva, Acciaierie d’Italia: 2 rilanci offerte da Baku e da JindalRoma, 15 feb. (askanews) – I commissari straordinari di Acciaierie d’Italia, in amministrazione straordinaria, e di Ilva in AS comunicano che, nella serata di ieri, a mezzanotte, si è conclusa la fase di presentazione dei rilanci, sulla base delle offerte presentate lo scorso 10 gennaio, per l’acquisizione degli stabilimenti ex Ilva.
Al termine di tale fase, riporta un comunicato, sono stati ricevuti due rilanci da parte di Baku Steel Company CJSC + Azerbaijan Investment Company OJSC e Jindal Steel International., mentre da parte di Bedrock Industries Management Co Inc non è pervenuta nessuna integrazione di quanto già presentato. I commissari straordinari, aggiunge la nota, si riservano alcuni giorni per valutare attentamente le proposte ricevute e formulare il proprio parere, che sarà trasmesso al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Coldiretti Puglia chiede incontro a Regione su siccitàRoma, 28 gen. (askanews) – Anche nell’inverno 2025 la Puglia non riesce a venire fuori dalle conseguenze della siccità, quando negli invasi artificiali della Capitanata mancano 99 milioni di metri cubi d’acqua rispetto all’anno scorso, un quantitativo insufficiente ad arrivare all’estate, ma dello scenario di crisi con campi a secco e produzioni dimezzate non si è accorto il sistema Copernicus che ha lasciato fuori comuni e colture dal decreto ministeriale sulla siccità che prevede indennizzi per gli agricoltori.
A denunciarlo è Coldiretti Puglia, che a fronte dei dati Anbi al 28 gennaio 2025 ed in considerazione della perdurante siccità che ha fatto crollare le produzioni, sollecita un incontro urgente con l’assessore regionale Pentassuglia per attivare ogni strumento, nazionale e regionale, volto al ristoro economico degli agricoltori colpiti dalla siccità, “dopo l’ingiustificata esclusione di buona parte delle aziende agricole dal decreto”. L’esclusione di 178 comuni della Puglia dal decreto siccità “fa il paio – spiega la confederazione agricola – -con l’assenza delle colture arboree, frutticole e di buona parte delle orticole”, perché i comparti produttivi individuati dal decreto sono solo quelli del grano turco, grano duro, girasole, lenticchie, pisello, loietto / loglio, vecce, triticale, broccoletto, melone, pomodoro, coriandolo, veccia sativa, avena, ceci, grano tenero, patata, erbaio, sulla, fieno greco, orzo, carciofo, nei comuni dove è stata riscontrata – aggiunge Coldiretti Puglia – una riduzione della percentuale di produttività tra il 30% ed il 50%, tra il 50% ed il 70% e oltre il 70%. “La metodologia utilizzata tramite i dati dei satelliti Sentinel di Copernicus evidentemente non ha rilevato l’esatta entità del danno”, prosegue Coldiretti Puglia.
Con questo sistema sono infatti rimasti fuori comuni che hanno vissuto un 2024 da dimenticare in Puglia a causa della siccità, ma non sono stati rilevati dai satelliti, mentre la Regione Pu glia nella declaratoria di calamità naturale ha riscontrato e cristallizzato il dato che l’intero territorio pugliese è stato colpito dalla siccità nel 2024.
Ex Ilva, Corte Ue: stop attività se rischi per salute e ambienteBruxelles, 25 giu. (askanews) – Se presenta pericoli gravi e rilevanti per l’ambiente e per la salute umana, l’attività dell’acciaieria ex Ilva di Taranto dovrà essere sospesa, e la valutazione in merito spetta ora al Tribunale di Milano, presso cui molti cittadini di Taranto hanno presentato ricorso per tutelare la propria salute.
Lo stabilisce la sentenza emessa oggi a Lussemburgo dalla Corte europea di Giustizia nella causa denominata C-626/22 sull’ex Ilva. (Segue)
Al G7 Netgroup presenta Horus, brevetto italiano contro hackerBari, 14 giu. (askanews) – Netgroup SPA lancia al G7 in Puglia il brevetto ‘Horus’, una soluzione innovativa per contrastare il problema degli attacchi ransomware. Horus combina le ultime scoperte in materia di Intelligenza Artificiale con una profonda comprensione delle minacce cibernetiche moderne: il brevetto introduce una tecnica innovativa per identificare e neutralizzare le minacce in tempo reale, riducendo drasticamente il rischio di violazioni dei dati e di interruzioni operative.
Il software sviluppato da Netgroup – si legge in una nota – è in grado di raccogliere informazioni in tempo reale sui gruppi hacker responsabili degli attacchi, le tipologie di malware (software dannosi), i bersagli e l’entità del danno e fornire informazioni cruciali mostrando la diffusione geografica degli attacchi, i gruppi hacker più attivi, il dettaglio degli attacchi e la classificazione dei settori colpiti. In caso di rilevamento di una minaccia, dunque, Horus è in grado di attivare automaticamente protocolli di sicurezza per isolare e neutralizzare il pericolo, minimizzando i danni potenziali. “Questo annuncio segna un significativo passo avanti nel campo della sicurezza informatica, evidenziando come l’IA, se ben utilizzata, possa diventare un alleato fondamentale nella protezione delle infrastrutture digitali globali. Con Horus, stiamo ridefinendo gli standard della sicurezza informatica: questo brevetto non solo rappresenta un avanzamento tecnologico, ma anche un impegno verso un futuro in cui l’IA lavora a fianco dell’uomo per creare un mondo digitale più sicuro”, dichiara il presidente di Netgroup Giuseppe Mocerino.
GreenPlanner riunisce a Bari le donne dell’economia circolareMilano, 13 mag. (askanews) – Ricercatrici, imprenditrici, studiose che danno concretezza al modello economico e sociale dell’economia circolare si riuniscono a Bari il prossimo 24 maggio. L’incontro, che si svolge sotto l’egida e il supporto dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, dà vita alla terza edizione di “Pink&Green”, il format che dà voce alle donne dell’economia circolare ideato da GreenPlanner, testata giornalistica che si occupa di Sostenibilità sociale e ambientale.
Il convegno si svolge all’interno del progetto Sustainability On Stage finanziato dal Miur, il Ministero dell’Istruzione e del Merito. “Grazie al progetto SOS – spiega a proposito Isabella Pisano, ricercatrice e docente presso il Dipartimento di Bioscienze, Biotecnologie e Ambiente di Bari e presidente del Centro di Eccellenza di Ateneo per la Sostenibilità – sono state realizzate numerose iniziative di diffusione della cultura scientifica, coinvolgendo un pubblico variegato”. I lavori dell’incontro e nell’ambito della “Settimana della biodiversità pugliese”, e della “Giornata nazionale della bioeconomia” promossa dal Cluster Spring. I lavori di “Pink&Green” si svolgono nell’ambito della “Settimana della biodiversità pugliese” e nella “Giornata nazionale della bioeconomia” promossa dal Cluster Spring. “Le biotecnologie, perno dell’economia circolare, stanno scrivendo una storia straordinaria destinata a influenzare profondamente le generazioni future – dice Isabella Pisano, sottolineando la concomitanza del convegno con la Giornata della bioeconomia – La trans-disciplinarietà assume un ruolo sempre più cruciale, unendo le forze per creare un futuro di innovazione e sostenibilità”.
Durante l’evento prenderanno la parola docenti e ricercatrici universitarie, imprenditrici e manager, nonché designer, che racconteranno come i paradigmi dell’economia circolare facciano già parte della loro quotidianità e professione. In particolare, nella mattinata, verranno presentati case study di industrie provenienti da tutta Italia e appartenenti a diversi settori, dall’agrifood al fashion e al tessile, alla blue economy. Obiettivo è presentare buone pratiche replicabili che evitano l’estrazione di materie prime attraverso l’utilizzo degli scarti in ottica di biosimbiosi industriale. Saranno poi illustrati progetti e processi biotecnologici alla base di nuove produzioni, oltre che realtà creative che fanno del riuso la base dei loro prodotti.
In agenda anche focus sulle politiche che incentivano l’economia circolare, i consorzi di riuso, la gestione dei progetti europei e delle procedure per ottenere i finanziamenti. La partecipazione alla terza edizione di “Pink&Green” – evento patrocinato da ASviS che l’ha inserito all’interno del proprio calendario 2024 – è gratuita, ma è necessario iscriversi online su eventbrite.
La partecipazione al convegno dà diritto crediti formativi per l’Ordine dei Giornalisti e per l’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali di Bari e Provincia (iscrizioni sulle loro piattaforme). Agli studenti Uniba verranno riconosciuti 0,25 CFU per la mattinata e altrettanti per chi si ferma nel pomeriggio. A tutti i partecipanti verrà consegnata una copia gratuita dell’edizione 2024 della GreenPlanner, l’Almanacco settimanale dei progetti sostenibili.
Ex Ilva, Urso: “Chiedermo all’Ue un prestito ponte”Roma, 27 apr. (askanews) – Sul rilancio dell’ex Ilva di Taranto, su cui lunedì il ministero di Imprese e Made in Italy presenterà il piano industriale e finanziario ai sindacati, il governo intende chiedere alla Commissione europea il via libera a un “prestito ponte”, con l’obiettivo di tornare a produrre 6 milioni di tonnellate di acciaio nel 2025. Lo ha riferito il ministro di imprese made in Italy, Adolfo Urso nel suo intervento durante uno dei dibattiti alla conferenza programmatica di Fratelli d’Italia, a Pescara.
“Ci siamo riappropriati di quella che era la più grande industria siderurgica in Europa, che è la Ex Ilva di Taranto. Lunedì presenteremo ai sindacati il piano industriale e finanziario per dimostrare anche alla Commissione europea, a cui credo chiederemo un prestito ponte, che nel 2025 la cosiddetta ex Ilva può tornare a produrre 6 milioni di tonnellate di acciaio”. “Acciaio – ha rilevato Urso -: per questo abbiamo accolto a Piombino due investitori che realizzeranno investimenti significativi in tecnologie green, che ci consentiranno di fare di Piombino il polo siderurgico green più importante del Mediterraneo. Per questo stiamo concludendo l’accordo di programma per far rinascere la siderurgia di Terni e stiamo sostenendo le acciaierie del Nord, orgogliosi del fatto che siamo il primo paese per produzione siderurgica d’Europa”. (fonte immagine: FdI).