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Donne ed educazione finanziaria: la sfida per colmare un gap in crescita

Donne ed educazione finanziaria: la sfida per colmare un gap in crescitaMilano, 21 set. (askanews) – L’ultima indagine Pisa/Ocse sulle competenze finanziarie degli studenti italiani mostra un divario di genere allarmante. Non solo: l’alfabetizzazione finanziaria dei ragazzi supera di 20 punti quella delle ragazze, ma questo divario è cresciuto di 8 punti in 10 anni. I motivi? Sociali, culturali, psicologici. Eppure, promuovere l’alfabetizzazione finanziaria delle donne apre loro la strada per percorsi di vita e professionali liberi da condizionamenti.


Le sfide dell’empowerment finanziario femminile saranno al centro di un incontro, che si svolgerà a Roma il 25 settembre alle 10.30 nella Sala Zuccari del Senato, ideato dall’associazione Side by side, con il patrocinio di Rai per la sostenibilità Esg, Inclusione donna, No women no Panel, Global thinking foundation e il supporto di di De Vizia. A partire dagli ultimi dati, un panel di esperti analizzerà la fotografia attuale dell’emancipazione finanziaria delle donne, per capire come trasformare le evidenze in strategie concrete e operative, capaci di guidare il cambiamento. All’incontro, che sarà aperto dalla vice presidente del Senato, Licia Ronzulli, parteciperanno Alessia Salmaso, co-founder e presidente di Side by side, Fiona May, ambassador di Side by Side, Claudia Segre e Martina Rogato, Inclusione Donna e Co-chair Women 7, l’economista e scrittrice Azzurra Rinaldi, Alessandra Staderini, vice capo servizio educazione finanziaria Banca d’Italia e Maurizio Mosca, esperto di gender mainstreaming e politiche di genere.

Osservatorio AUB: 65% PMI italiane sono a gestione famigliare

Osservatorio AUB: 65% PMI italiane sono a gestione famigliareMilano, 4 lug. (askanews) – Le PMI a gestione famigliare sono il 65% del tessuto imprenditoriale italiano; in queste, nelle aziende di più grandi dimensioni, la leadership è nelle mani della famiglia imprenditoriale (65,7%) mentre nelle realtà più piccole lo è addirittura nel 78,8% dei casi. Sono i dati della XV edizione dell’osservatorio AUB del 2024. La ricerca evidenzia che, nel triennio 2020 – 2022, complice la pandemia, è iniziata una prima transizione efficiente da parte di molte PMI verso un modello di gestione collegiale: oltre il 33,9% è guidata da uno o più amministratori delegati. “Questo è in linea con una più ampia professionalizzazione del management e con una maggiore apertura verso manager esterni alla famiglia nel passaggio generazionale” spiega Fabio Speranza avvocato di Partner d’Impresa, network professionale che riunisce un team multidisciplinare di oltre 200 professionisti tra commercialisti, legali, fiscalisti e consulenti del lavoro. Le analisi confermano che il turnover al vertice nelle imprese familiari italiane tende ad avvenire in momenti di necessità, evidenziando una difficoltà diffusa nel preparare per tempo il ricambio. “La maggior parte delle imprese italiane, prevalentemente a conduzione familiare, passa di generazione in generazione solo in seguito alla morte dell’imprenditore, con frequenti difficoltà da parte degli eredi, che improvvisamente devono gestire imprese che non conoscono, spesso senza le necessarie capacità”. conclude Speranza.


Nello scenario di impresa attuale, dove la competitività è alta e le competenze necessarie diventano sempre più diversificate e specialistiche, un manager non familiare può apportare all’azienda know-how specifici non presenti e relazioni delle quali essa non dispone. Può divenire fondamentale nel rafforzare i processi decisionali interni, nel sopperire alla mancanza di eredi con competenze adeguate e nel ridurre il grado di emotività, tipicamente presente nelle imprese di famiglia, aiutando a prendere decisioni in maniera più obiettiva. La ricerca evidenzia inoltre che, per quanto non sia in crescita il numero di leader over 70, risulta ancora molto alto e questo significa che saranno moltissime le aziende a dover gestire in questi anni il delicato tema del passaggio generazionale. La loro crescita nell’ultimo biennio si è comunque rallentata a favore dell’ingresso di professionisti più giovani (under 50) esterni all’asse famigliare. Il post Covid ha quindi avviato un trend che è necessario agevolare e fortificare attraverso una corretta cultura di impresa, in quanto, le imprese che hanno avviato i ricambi al vertice agevolando l’ingresso di leader under 50 e con un CDA aperto verso i non familiari hanno registrato una crescita di fatturati. Il fondatore del gruppo Benetton ha denunciato di recente l’atteggiamento arrogante e poco capace del manager esterno che aveva in gestione l’azienda dal 2019 e che, nel corso degli anni, avrebbe generato un buco finanziario da 100 milioni di euro. Un caso che ha portato l’azienda a tornare sui suoi passi, recuperando la gestione amministrativa che è così tornata in mano a un componente della famiglia: Alessandro Benetton. “L’ insuccesso di questa azienda non è un motivo valido per non vedere il valore aggiunto che può portare all’interno di una struttura aziendale di famiglia una delega a un manager esterno, che può essere un valido supporto alla crescita di impresa e una soluzione determinante al fondamentale momento del passaggio generazionale. Questo in Italia, più che in altri Paesi, è un processo che si fa fatica a gestire, ma che in tante saranno obbligate a fare in questi prossimi anni”, specifica Speranza.

Coca-Cola: prolungata di 8 anni partnership con Special Olympics

Coca-Cola: prolungata di 8 anni partnership con Special OlympicsMilano, 27 giu. (askanews) – Coca Cola ha annunciato un prolungamento di 8 anni della partnership globale con Special Olympics. Si tratta del rinnovo più lungo nella storia di questa collaborazione, che ora si estende fino al 2031 e testimonia “la rinnovata fiducia dell’azienda nella missione di Special Olympics: valorizzare il potenziale illimitato delle persone con disabilità intellettive e celebrare il potere unificante e trasformativo dello sport”. Coca-Cola è infatti socio fondatore e sponsor globale dal 1968, anno in cui si disputarono i primi Special Olympics Games.


“Siamo onorati e grati di confermare la nostra partnership di lunga data con Coca-Cola per creare un mondo inclusivo per tutti” – ha affermato Mary Davis, CEO di Special Olympics. “In qualità di nostro partner fondatore e sponsor globale negli ultimi 56 anni, Coca-Cola ci ha aiutato a trasformare la vita di una delle popolazioni più emarginate in tutto il mondo: le persone con disabilità intellettive. Coca-Cola è stata un agente di questo cambiamento, creando di esperienze e opportunità per i nostri milioni di Atleti, allenatori e volontari, e ispirando un cambiamento nel modo in cui il mondo vede l’inclusione” “Special Olympics, proprio come Coca-Cola, unisce le persone attraverso lo sport, l’inclusività e la condivisione” – ha dichiarato James Quincey, Presidente e CEO di The Coca-Cola Company e membro del Consiglio di Amministrazione di Special Olympics. “Siamo orgogliosi di continuare ad affiancare questa importante organizzazione, tifando per ogni atleta che persegue coraggiosamente i propri sogni”. La scorsa estate la partnership ha fatto leva sulla portata globale del brand Coca-Cola per promuovere il più grande evento umanitario del 2023: i Giochi Mondiali Estivi di Special Olympics a Berlino. Più di 6.500 Atleti degli Special Olympics e partner unificati in rappresentanza di oltre 170 paesi hanno gareggiato davanti a più di 300.000 spettatori. La delegazione italiana, composta da 142 persone tra cui 97 Atleti, 41 Coach e 4 Delegati, ha partecipato all’evento gareggiando nelle seguenti discipline sportive: Atletica, Badminton, Bocce, Bowling, Calcio a 5 unificato, Equitazione, Ginnastica artistica e ritmica, Golf, Nuoto, Pallacanestro tradizionale e unificata, Pallavolo unificata, Beach Volley unificata, Tennis e Tennistavolo. Tutte le gare si sono svolte seguendo i principi di Special Olympics, prevedendo attività di sport unificato con la contemporanea presenza di giocatori con e senza disabilità.


A Berlino, Coca-Cola ha lanciato la campagna “Your Support is Real Magic”, raccontando le storie coinvolgenti degli Atleti partecipanti alle competizioni Special Olympics. Durante i Giochi, l’azienda ha rinfrescato gli Atleti e i tifosi con le proprie bevande e ha coinvolto una rete di dipendenti volontari. I Giochi Mondiali Special Olympics sono il più grande evento sportivo globale inclusivo e si tiene ogni due anni, alternando edizioni estive e invernali. I prossimi Giochi Mondiali Invernali si terranno in Italia e Francia nel 2025 mentre i Giochi Mondiali Estivi si svolgeranno a Santiago, in Cile, nel 2027. Grazie a donazioni e a iniziative di volontariato e di sensibilizzazione, Coca-Cola sostiene i programmi, gli Atleti e gli eventi Special Olympics in tutto il mondo. Oltre a questi grandi eventi, supporta anche le competizioni e i programmi locali di Special Olympics. In Italia Coca-Cola supporta l’organizzazione da oltre 25 anni e recentemente, ha affiancato la realizzazione dei XXXV Giochi Nazionali Invernali che si sono svolti a marzo 2024 in alcuni comuni della provincia di Torino e Cuneo, nei siti di Sestriere, Pragelato, Entracque e Borgo San Dalmazzo. In vista dei prossimi Giochi Mondiali Invernali, l’azienda ha deciso di supportare attraverso una donazione Special Olympics Italia nei programmi di allenamento e preparazione degli Atleti italiani alle prossime competizioni globali.

Siglato rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale dei giocattoli

Siglato rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale dei giocattoliMilano, 12 giu. (askanews) – – In occasione della prima edizione della Giornata Internazionale del Gioco promossa dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e celebrata in oltre 140 Paesi, Assogiocattoli ha annunciato il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del Settore Giocattolo per il triennio 2024-2026. Oltre all’incremento economico che riconosce il valore e l’impegno degli addetti ai lavori, i temi centrali riguardano la vita quotidiana di chi contribuisce con passione alla crescita del settore, ponendo molta attenzione al benessere e alla valorizzazione delle persone.


L’accordo, scaduto il 31 dicembre 2023, è stato sottoscritto da Assogiocattoli, l’Associazione nazionale che raggruppa le principali aziende del settore, e dalle rappresentanze sindacali di Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil, che rappresentano tutti i lavoratori del comparto. A un mese dalla scadenza del precedente contratto, a novembre 2023 le parti si sono incontrate e sono rapidamente giunte a un punto di incontro di reciproca soddisfazione, in un clima di collaborazione costruttiva che da sempre ha contraddistinto i rapporti sindacali del settore. Un grande segnale di fiducia per i dipendenti e per l’intero comparto, un’intesa frutto di un dialogo proficuo e di una visione condivisa tra le parti sociali, si distingue per il suo approccio volto al benessere ed alla valorizzazione delle persone. Oltre all’incremento economico che riconosce il valore e l’impegno dell’intero comparto, gli elementi centrali riguardano la vita quotidiana di chi contribuisce con passione alla crescita del settore. In primis, con un chiaro supporto alla genitorialità, introducendo permessi specifici pensati per favorire un miglior bilanciamento tra lavoro e gestione della famiglia. Grande attenzione sulla tutela delle persone, con un chiarissimo impegno etico per contrastare la violenza di genere che si traduce in un ambiente di lavoro sicuro e inclusivo. Ampiamente valorizzata la formazione personale, con permessi che promuovono il diritto allo studio e allo sviluppo professionale grazie all’aggiornamento delle competenze dei lavoratori.


In più, il nuovo Contratto Collettivo Nazionale del Settore Giocattolo favorisce la conciliazione vita privata-lavoro, definendo delle linee guida per lo smart working che permettono ai dipendenti di lavorare in modo flessibile e produttivo. Per finire, è stato anche concordato un miglioramento di previdenza e sanità integrativa dei lavoratori, garantendo maggior stabilità e sicurezza. “Siamo certi – ha dichiarato il presidente di Assogiocattoli Gianfranco Ranieri – che il nuovo CCNL garantirà un sostanziale sviluppo a tutto il mercato, un settore che vanta un notevole potenziale di crescita. Ringraziamo tutte le parti coinvolte e continuiamo a guardare con fiducia al futuro, certi che insieme possiamo contribuire all’evoluzione di un comparto dove i lavoratori siano valorizzati e le aziende messe nelle condizioni di crescere e prosperare”.

Tecnologia e inclusività, Lenovo sosrtiene Fondazione ASPHI

Tecnologia e inclusività, Lenovo sosrtiene Fondazione ASPHIMilano, 16 mag. (askanews) – In occasione del Global Accessibility Awareness Day, Lenovo annuncia il proprio sostegno alla Fondazione ASPHI Onlus, organizzazione no profit che mira a promuovere l’inclusione delle persone con disabilità nella scuola, nel lavoro e nella società attraverso l’uso delle tecnologie digitali. Grazie alla partnership, sostenuta da Lenovo Foundation, il braccio filantropico di Lenovo che opera a livello globale, Lenovo fornirà ad ASPHI la dotazione tecnologica necessaria per potenziare la ricerca e lo sviluppo dei progetti di accessibilità, know how e ore di volontariato dei propri dipendenti per supportare gli eventi dell’associazione sul territorio nazionale.


Fondata nel 1979 con l’obiettivo di formare e inserire nel mondo del lavoro persone non vedenti come programmatori di computer, nel tempo, Fondazione ASPHI Onlus è diventata un punto di riferimento nazionale per l’accessibilità digitale e le tecnologie assistive per l’inclusione delle persone con disabilità, promuovendo l’innovazione continua e influenzando il cambiamento culturale. Questo ha permesso di sviluppare progetti innovativi per l’inclusione delle persone con disabilità nella scuola, nel lavoro e per la partecipazione sociale. Per supportare la missione di Fondazione ASPHI Onlus, Lenovo metterà a disposizione del centro di ricerca, smartphone Motorola, PC, monitor, accessori e software, che aiuteranno i ricercatori e le persone di ASPHI ad accelerare e potenziare i processi di sviluppo e validazione di ambienti inclusivi attraverso l’utilizzo di tecnologie digitali, migliorare l’esperienza delle persone con disabilità nell’utilizzo della tecnologia e colmare le barriere nell’utilizzo del digitale. Per fare questo, Lenovo darà supporto anche attraverso il proprio Product Diversity Office, un gruppo internazionale, instituito nel 2019, per lo studio dell’accessibilità e il design inclusivo delle tecnologie di Lenovo che ha l’ambizione di validare entro il 2025 il 75% delle soluzioni hardware e software dell’intero portafoglio dell’azienda, affinché siano accessibili a tutti indipendentemente dalle competenze e dalle abilità.


“Siamo grati per il sostegno di Lenovo, che con le sue avanzate tecnologie e il suo expertise contribuisce significativamente alla nostra missione di rendere la società più inclusiva. L’accesso alle ultime tecnologie non solo potenzia i nostri progetti di ricerca e sviluppo, ma migliora anche la vita quotidiana delle persone con disabilità, permettendo loro di partecipare più attivamente alla società. La collaborazione con una azienda globale come Lenovo ci permette di spingere ancora più avanti i confini dell’innovazione accessibile” ha dichiarato Cristina Manfredini, Segretaria Generale, Fondazione ASPHI Onlus. “Grazie al sostegno di organizzazioni come ASPHI, al servizio delle persone con disabilità, promuoviamo un approccio collaborativo all’accessibilità. Attraverso questa collaborazione, infatti, otteniamo preziose informazioni e feedback sulle sfide dell’accessibilità, essenziali per la creazione di prodotti inclusivi. Solo coinvolgendo attivamente le persone con disabilità nel processo di progettazione, ci assicuriamo che il prodotto finale soddisfi efficacemente le loro esigenze e necessità” ha aggiunto Ada Lopez, Responsabile UX & Design Diversity di Lenovo. “Inoltre, questo tipo di collaborazioni ci forniscono risorse per aiutare i nostri team a comprendere meglio l’importanza delle pratiche di progettazione accessibili, contribuendo a una società più inclusiva.” Lenovo supporterà gli eventi di ASPHI sul territorio nazionale, attraverso il volontariato dei propri dipendenti, come in occasione di Handimatica 2024, l’evento nazionale dedicato alle tecnologie digitali per l’inclusività, che si terrà a Bologna nel mese di novembre. Durante l’evento, Lenovo e ASPHI porteranno al pubblico un’esperienza di gaming immersivo e accessibile per tutti, facendo leva sulla gamma di soluzioni gaming Lenovo Legion, dai PC alle consolle, con l’ausilio di accessori e monitor all’avanguardia.


Alessandro de Bartolo, Country GM, ISG, Italy in Lenovo ha aggiunto: “Entrare in contatto con ASPHI ci consente ancora una volta di mettere alla prova la nostra tecnologia. Oggi il digitale è pervasivo, ha trasformato ogni aspetto della nostra società. Ma il potenziale è ancora enorme, soprattutto con l’avvento dell’AI e ciò che questa disciplina porta con sé per semplificare l’uso del digitale. Grazie ad ASPHI, il nostro Product Diversity Office e Lenovo Foundation, faremo un altro passo avanti nella nostra missione, che è quella di contribuire con le nostre soluzioni a creare una società digitale più sicura, inclusiva e connessa”. Santiago Mendez Galvin, Responsabile EMEA Corporate Citizenship, Lenovo: “Supportando ASPHI con le nostre soluzioni per ampliare l’accessibilità dell’e-gaming, non solo sosteniamo la nostra missione di fornire a tutti una tecnologia più intelligente, ma otteniamo anche risposte su come rendere i nostri prodotti più accessibili. Oltre alla tecnologia forniamo anche la nostra risorsa più grande; le persone di Lenovo. Grazie a questo progetto 30 dei nostri dipendenti hanno avuto l’opportunità di apprendere e interagire con i clienti ASPHI facendo volontariato durante il servizio Lenovo Love On Month”.


Lenovo Foundation è il braccio filantropico di Lenovo, che fa leva sull’esperienza dei dipendenti, la diversità globale e l’innovazione dei prodotti per creare un impatto sempre maggiore nelle comunità in cui Lenovo opera. Gli investimenti filantropici di Lenovo crescono di anno in anno, nell’ultimo anno fiscale riportato hanno generato più di 30 milioni di dollari in beneficenza per le comunità di tutto il mondo (investimenti di fondi, prodotti e stima del tempo di volontariato) incidendo su più di 16 milioni di vite.

Calcio, Poste: francobollo dedicato al primo scudetto della Lazio

Calcio, Poste: francobollo dedicato al primo scudetto della LazioRoma, 12 mag. (askanews) – Poste Italiane comunica che oggi 12 maggio 2024 viene emesso dal ministero delle imprese e del made in italy un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “lo Sport” dedicato al primo scudetto della S.S. Lazio, nel 50esimo anniversario. Ha un valore della tariffa B pari a 1,25 euro. Avrà una tiratura di cinquecentomilaquaranta esemplari di francobolli e duecentocinquantamila foglietti. Ci saranno quarantacinque esemplari per ogni foglio.


Il francobollo, stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato in rotocalcografia – si spiega – su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente, è frutto di un bozzetto a cura di Matias Hermo. Su un fondino biancoceleste, che richiama i colori della Società Sportiva Lazio e su cui è ripetuto a tappeto il nome del Club, sono riprodotti, rispettivamente a sinistra e a destra, i loghi d’epoca e attuale della Società; in alto a destra è riprodotto lo scudetto tricolore, rappresentativo della vittoria nel Campionato di calcio italiano 1973-74; delimita la vignetta, in basso, un nastro celeste e blu. Riproduce, in primo piano, una foto raffigurante la squadra guidata da mister Maestrelli e dal bomber Chinaglia alla conquista dello scudetto. Sullo sfondo, su una campitura celeste su cui è ripetuto a tappeto il nome del club, si staglia, al centro, l’aquila stilizzata, emblema della Società, tratta dal logo. In alto a destra, è incastonato il medesimo francobollo.

Caffè, donne, diritti e opportunità: il progetto Mwanyi in Uganda

Caffè, donne, diritti e opportunità: il progetto Mwanyi in UgandaKampala (Uganda), 3 mag. (askanews) – Un progetto quinquennale per migliorare le competenze agricole e finanziarie di donne e giovani nello scenario della produzione di caffè in Uganda. Lo hanno lanciato nel 2022 Caffè Borbone e Ofi – Olam Food Ingredients, con l’obiettivo di migliorare la qualità dei raccolti e sostenere lo sviluppo dei piccoli produttori locali, in un’ottica di sostenibilità produttiva, ambientale e sociale. Siamo stati nei distretti di Bushenyi e Ibanda per farci raccontare come sta sviluppandosi il progetto.


“Abbiamo sviluppato un progetto in Uganda con Olam-Ofi, con cui abbiamo un rapporto pluriennale di trust e di relazione – ha spiegato ad askanews Marco Schiavon, amministratore delegato di Caffè Borbone -. Si chiama Mwanyi, che in lingua locale significa caffè”. Il progetto si struttura su tre grandi elementi: quello agronomico, per migliorare la produzione e la qualità dei raccolti; quello di cooperazione ed educazione al risparmio e alle pratiche di accesso al credito per le piccole comunità e le donne che posseggono le piantagioni e infine i giovani fino ai 24 anni, ai quali sono dedicati progetti per sviluppare competenze nell’utilizzo della chimica legata alla coltivazione di caffè e nella creazione delle cosiddette “nursery”, dove si coltivano le nuove piante di caffè.


“L’Uganda, forse fra i tanti Paesi dove si fanno iniziative di questo genere – ha aggiunto Schiavon – è uno degli ultimi, nel senso che tante iniziative ci sono in Brasile, moltissime in India, tante in Vietnam: l’Africa in questo senso è un continente un po’ meno prioritario. Ma lo è per noi, quindi abbiamo voluto scegliere l’Uganda come Paese nel quale intervenire”. L’Uganda è il Paese da dove arriva la qualità di caffè Robusta, di cui è il primo produttore nel continente. Nel complesso la produzione di caffè contribuisce al 2% del PIL nazionale, ma quello che si sta cercando di fare con il progetto Mwanyi riguarda in particolare le donne delle piccole comunità rurali.


“Le donne ora sono diventate sicure dal punto di vista economico – ci ha detto Dorcus una delle formatrici di Ofi specializzate negli aspetti legati al risparmio e ai finanziamenti – hanno entrate stabili, perché possono vendere il loro caffè senza che debbano intervenire gli uomini, che finora avevano controllato la loro vita”. “Essere una donna che possiede una farm – ha aggiunto una delle donne proprietarie delle piantagioni coinvolte nel progetto – ha cambiato la mia vita: perché mi permette di sostenere mio marito e la famiglia e mandare i figli a scuola, ma anche perché la piantagione adesso appartiene davvero a me”.


La sensazione, arrivando nei villaggi e nelle comunità, è quella di un progetto che, pur con dimensioni relativamente limitate, con mille produttori coinvolti nell’arco dei 5 anni, rappresenta qualcosa di reale e concreto per le persone, con un impatto sociale significativo. “Oggi – ha concluso Carlo Pesenti, amministratore delegato di Italmobiliare, che controlla il 60% del capitale sociale di Caffè Borbone – si parla di nuovi obiettivi, si parla di catena di forniture, di catena del valore ed è la ragione per cui siamo qui: parliamo di caffè, parliamo di catena di fornitura del caffè, ormai l’impresa responsabile e sostenibile non può dimenticare, non può non valutare con grande attenzione tutta la catena del valore, quindi deve presidiarla, deve capirla, conoscerla e aiutarla a crescere e svilupparsi”. E nello specifico il valore più forte è quello umano, quello dei diritti e delle opportunità per tutti e per tutte.

Intesa SP: formati oltre 4300 under 30, tasso assunzione 80%

Intesa SP: formati oltre 4300 under 30, tasso assunzione 80%Milano, 2 mag. (askanews) – Sono più di 4300 i giovani che dal 2019 hanno frequentato i corsi di formazione gratuita di Giovani e Lavoro, programma di Intesa Sanpaolo per giovani non occupati tra i 18 e i 29 anni in cerca di opportunità e con voglia di mettersi in gioco, realizzato con la Fondazione Generation Italy, iniziativa non profit creata da McKinsey & Company. 2400 imprese sono state coinvolte e hanno avuto così la possibilità di organizzare colloqui con i giovani formati, senza costi, nelle attività scelte.


Il tasso di assunzione per le classi con attività di placement concluso è superiore all’80% (dati al 31/03/2024). Nei prossimi mesi partiranno 15 nuove classi di formazione in tutta Italia per un totale di più di 300 posti gratuiti. In Italia da anni si verifica quello che comunemente viene chiamato “il paradosso della disoccupazione giovanile”, che vede da un lato circa 1 milione di giovani disoccupati e dall’altro 1,14 milioni di posizioni di lavoro, anche entry level, disponibili e considerati dalle imprese come difficili da ricoprire (Fonte: dati Istat e Unioncamere, 2022).


Il programma Giovani e Lavoro è finalizzato a far incontrare offerta e domanda di lavoro nei settori più richiesti ovvero Hi-Tech (Java, Salesforce, Cyber Security e Data Engineer), Industria meccanica di precisione (CNC), Vendite, Alberghiero e Ristorazione: ai giovani è offerta la formazione gratuita finalizzata allo sviluppo di competenze tecniche, attitudinali e comportamentali (soft skills); alle aziende garantisce un bacino di persone formate per soddisfare le loro richieste. I percorsi durano tra le 3 e le 14 settimane a seconda del profilo formativo, sono tenuti per il 90% da remoto e per il 10% con attività laboratoriale, con 2 docenti sempre presenti in aula e un mentor che segue i giovani dall’inizio dei corsi fino al termine del placement. Per poter accedere ai corsi non è richiesta nessuna competenza pregressa né particolari titoli di studio ma solo il superamento di un test online e un colloquio motivazionale.


Giovani e lavoro ha inizialmente preso il via nelle aree a maggiore presenza di disoccupazione giovanile e posizioni aperte come Napoli, Roma, Milano per poi estendersi progressivamente sul territorio nazionale fino a coinvolgere 15 regioni. Intesa Sanpaolo attraverso le proprie divisioni commerciali coinvolge le imprese clienti come potenziali employer degli studenti; inoltre mette a disposizione la squadra di formatori interni della struttura Impact Learning ed erogano la maggior parte dei moduli di soft skills. Il programma rientra pienamente nell’impegno ESG di Intesa Sanpaolo a favore della crescita del Paese, un impegno che si declina con grande attenzione verso i giovani, il diritto all’istruzione, la formazione e l’accesso al mondo del lavoro.


(Fonte immagine: Intesa Sanpaolo)

Appello delle Università al G7: aumentare accesso all’istruzione nel mondo

Appello delle Università al G7: aumentare accesso all’istruzione nel mondoMilano, 12 apr. (askanews) – Lavorare insieme ai governi del G7 per aumentare l’accesso all’istruzione a livello globale. E’ la richiesta che più di 80 rappresentanti universitari provenienti da 18 Paesi hanno rivolto ai leader dei sette grandi della Terra, in vista della riunione di giugno in Puglia. “Crediamo che sostenere lo sviluppo di un settore dell’istruzione forte, che offra un accesso equo a un’istruzione di qualità, debba essere fatto in partnership con i governi con l’obiettivo di trasformare le vite degli individui, favorire la crescita economica e lo sviluppo globale e, in definitiva, fornire alle comunità di tutto il mondo l’opportunità di raggiungere il benessere e la prosperità”, si legge nello statement che è stato consegnato giovedì al ministro italiano dell’Università, Anna Maria Bernini.


Lo statement rappresenta un impegno formale sottoscritto dai presidenti di 46 università dell’alleanza U7+, in occasione del summit presidenziale, l’incontro annuale dell’alleanza tenutosi questa settimana in Bocconi. “Le università svolgono un ruolo cruciale in ciascuna delle nostre comunità e in tutto il mondo per promuovere la prosperità e lo sviluppo. Abbiamo la responsabilità di ridurre le barriere all’istruzione superiore, in collaborazione con altre università e attraverso la cooperazione con organizzazioni multilaterali come il G7”, ha dichiarato Meric Gertler, presidente dell’Università di Toronto e chair dell’Alleanza U7+. Il tema del summit di quest’anno, che ha visto anche la partecipazione della Statale e del Politecnico di Milano, è stato “Inclusive education for inclusive society” ed ha visto tre sessioni di lavoro la prima delle quali ha riguardato appunto l’accesso equo all’istruzione superiore, una sfida all’interno delle singole istituzioni, tra di esse e tra le regioni del mondo. La seconda sessione è stata dedicata al cambiamento climatico un tema sul quale le università possono agire in tre direzioni: “Accelerando la lotta in veste di educatori, – ha spiegato Gertler – attraverso la ricerca che porta innovazione e poi perchè le università hanno un impatto molto grande loro stesse dal punto di vista operativo. A Toronto noi abbiamo oltre 120mila persone nei nostri campus, 260 edifici diversi e 300 ettari di terreno: è una grossa impronta la nostra e su questa stiamo lavorando. Ecco se non si sfrutta il potere delle università nella lotta al cambiamento climatico si perde una grandissima opportunità”. La terza sessione, invece, ha affrontato il tema dell’intelligenza artificiale centrata sull’uomo che ha visto la rettrice del Politecnico di Milano, Donatella Scuito, come relatrice: “Abbiamo ragionato su come l’AI possa essere a supporto dell’educazione, come strumento nelle scienze sociali – ha detto – l’idea è riuscire a formare i ragazzi in modo che siano in grado di utilizzare questi strumenti per il bene della società sapendo benissimo che l’AI può essere usata in tanti modi, quindi ragionare su come utilizzarla e quali bias evitare per un corretto utilizzo”.


“Il mondo ha bisogno di università che risolvano le sfide più immediate, ma che lavorino al contempo a beneficio delle generazioni future”, ha dichiarato Francesco Billari, rettore dell’Università Bocconi. “Una strategia concreta che possiamo adottare è quella di lavorare con i Paesi del G7 per sostenere la facilità di mobilità di studenti e studiosi, riducendo l’onere dei visti e assicurando che i rifugiati in fuga da persecuzioni e violenze possano condividere il coinvolgimento in termini di didattica, ricerca e comunità che le università offrono”. Nella dichiarazione, i presidenti delle università U7+ hanno chiesto l’impegno e la collaborazione del G7 in quattro aree chiave, tra cui la continua attenzione allo sviluppo di sistemi d’istruzione di alta qualità e inclusivi, dall’istruzione primaria fino all’istruzione superiore, il sostegno agli investimenti nell’istruzione superiore nei Paesi a basso e medio reddito, la fornitura di fondi per sostenere gli studenti delle comunità emarginate a livello locale e globale e il sostegno e priorità ai visti per gli studenti e gli studiosi che fuggono da regimi oppressivi, conflitti armati o minacce di conflitto. Queste richieste di impegno da parte del G7 si allineano con gli obiettivi della Presidenza del G7 2024 dove il Governo italiano osserva che “il rapporto con i Paesi in via di sviluppo e le economie emergenti sarà centrale. L’impegno con l’Africa sarà una priorità fondamentale. Lavoreremo per costruire un modello di cooperazione basato su partenariati reciprocamente vantaggiosi, lontano da logiche paternalistiche o predatorie”

Sicurezza stradale, Autostrade per l’Italia in tour nelle scuole

Sicurezza stradale, Autostrade per l’Italia in tour nelle scuoleMilano, 29 feb. (askanews) – Sensibilizzare le nuove generazioni al rispetto delle norme sulla sicurezza stradale. Con quest’obiettivo Polizia di Stato e Autostrade per l’Italia hanno portato il loro progetto didattico e culturale al Liceo e Istituto Tecnico “Primo Levi” di Bollate (Città Metropolitana di Milano). Un percorso interattivo composto da workshop didattici, eventi live e un contest dedicato ai partecipanti che coinvolge fino a maggio oltre 200 istituti selezionati sui territori attraversati dalla rete ASPI e oltre 12mila ragazze e ragazzi che frequentano gli ultimi tre anni della scuola secondaria di secondo grado.


La Polizia Stradale è costantemente impegnata nelle iniziative di prossimità volte ad accrescere la consapevolezza del pericolo che si corre sulla strada a causa di condotte scorrette o azzardate. È infatti l’attività di prevenzione la via privilegiata per contrastare l’incidentalità stradale che, per i giovani fino a 30 anni, rappresenta la prima causa di morte. Prevenzione da attuarsi non solo, attraverso un’azione di controllo capillare, ma anche attraverso la modifica dei comportamenti dei conducenti. Per tale ragione, la Polizia Stradale partecipa a progetti di sensibilizzazione come “Non chiudere gli occhi” portati avanti con i partner istituzionali e storici quale è Autostrade per l’Italia, per promuovere la cultura della legalità.


“Per il Gruppo Autostrade per l’Italia – afferma la presidente di Autostrade per l’Italia Elisabetta Oliveri – la sicurezza è la priorità. Lavoriamo quotidianamente per innalzare i livelli di sicurezza a tutela degli utenti e di chi ogni giorno lavora sulle nostre infrastrutture. Grandi passi avanti in questo senso sono stati fatti anche grazie al supporto delle nuove tecnologie, ma molta strada è ancora da percorrere. Occorre infatti anche un grande cambiamento culturale in tema di sicurezza, a cui stiamo attivamente contribuendo con le nostre campagne rivolte, in particolare, alle giovani generazioni, affinché si adottino comportamenti responsabili alla guida per raggiungere finalmente l’obiettivo di zero incidenti. Un obiettivo sfidante che, insieme alla Polizia di Stato, continueremo a perseguire con grande determinazione”. In particolare la Regione Lombardia, pilastro infrastrutturale e cluster di soluzioni innovative e sostenibili alla mobilità, vanta una rete autostradale tra le più complesse del Paese. La Direzione II Tronco di Milano di Autostrade per l’Italia, infatti, gestisce nel complesso 307,1 km di autostrada, di cui la A4, parte del corridoio Mediterraneo, la A1, nel perimetro di interconnessione tra Milano e il Corridoio Scandinavo-Mediterraneo e la A8/A9, parte del corridoio Reno-Alpi.


“Lungo le tratte di nostra competenza – afferma il direttore del Tronco di Milano di Autostrade per l’Italia, Luca Beccaccini – transita il 21% del traffico che scorre sull’intera rete Aspi, sebbene solamente l’11% dei km siano gestiti dalla Direzione di Tronco di Milano. Per governare la complessità infrastrutturale abbiamo sviluppato soluzioni che agevolano la mobilità degli utenti, in un orizzonte di sostenibilità e sicurezza. Viaggiando da Milano a Dalmine, per esempio, si percorre in A4 la IV^ Corsia Dinamica, primo tratto di smart road del Paese e unica soluzione possibile per consentire l’ampliamento di carreggiata in un tratto urbano tra i più trafficati in Italia. Nonostante l’indubbia portata innovativa del Gruppo Autostrade, gli investimenti sul futuro non riguardano esclusivamente le innovazioni tecnologiche. La formazione, infatti, resta imprescindibile. Specialmente l’educazione alla sicurezza”. Il progetto nelle scuole prevede un test personalizzato, da seguire in aula individualmente su smartphone, che porta ogni ragazzo guidato dal docente a seguire da vicino i temi sulla sicurezza stradale. Con il supporto dei professori, i giovani potranno approfondire lo studio con workshop e materiale educativo multimediale predisposto da ASPI.