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Pmi, Confedercontribuenti:Con taglio incentivi governo si accanisce

Pmi, Confedercontribuenti:Con taglio incentivi governo si accanisceRoma, 20 dic. (askanews) – “Con il taglio previsto degli incentivi alle imprese il Governo Meloni conferma un accanimento verso le piccole e medie imprese italiane”. Lo afferma in una nota il Presidente di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro, commentando l’ipotesi del taglio degli sgravi alle imprese che l’esecutivo avrebbe previsto nella manovra. “Crollano gli sgravi alle imprese – afferma Finocchiaro -, gli incentivi a legislazione vincente, caleranno di oltre 7 miliardi, passando da 26,8 a 19,7 miliardi di euro e questo costituirà una debacle per migliaia di Pmi”.

Riferendosi alle misure che l’esecutivo ha allo studio per il prossimo anno, il Presidente di Confedercontribuenti ricorda che “nel 2024 altri adempimenti ammazza-imprese sono previsti dal Governo come il rating di affidabilità, per il quale le imprese dovranno istituire un sistema di identificazione e gestione del rischio, nell’ambito della tutela ambientale, della salute, della sicurezza pubblica e della sicurezza dei lavorati. Tale adempimento – aggiunge Finocchiaro – avrà una incidenza anche nei rapporti bancari, visto che con il ricevimento sulle norme E.S.G. entro il 6 luglio 2024 le aziende che non si adegueranno ai parametri di cui sopra si vedranno chiudere i conti corrente e gli affidamenti bancari”. Misure che – secondo Finocchiaro – potrebbero “costituire la debacle per migliaia di imprese piccole e medie che in tempi brevissimi non potranno adeguarsi a tali norme a causa dei gravi momenti di difficoltà che stanno vivendo rispetto alla liquidità”.

Per far fronte a questa situazione il Presidente di Confedercontribuenti propone al Governo di “aprire una seria riflessione sui temi e i problemi che attanagliano le PMI invece che continuare ad ascoltare i poteri forti del settore industriale o le lobby datate delle vecchie associazioni di categoria”.

Askoll Eva: 4aim Sicaf acquista il 2,2% della società

Askoll Eva: 4aim Sicaf acquista il 2,2% della societàRoma, 20 dic. (askanews) – Askoll EVA S.p.A. – azienda leader nel mercato della mobilità sostenibile che sviluppa, produce e commercializza e-bike ed e-scooter, nonché kit e componenti nell’area dei motori elettrici e delle batterie – comunica che 4AIM SICAF S.p.A. (Società di Investimento per azioni a Capitale Fisso quotata sul mercato Euronext Growth Milan) ha acquistato 587,000 azioni Askoll EVA (pari al 2,2% della Società) tramite un’operazione BTF-Block Trade Facility dall’azionista di maggioranza Askoll Holding S.r.l., la cui quota di controllo pertanto è scesa dal 67% al 64,8%. Lo rende noto l’azienda in comunicato.

Gian Franco Nanni, Amministratore Delegato di Askoll EVA, ha affermato: “Siamo orgogliosi che un investitore istituzionale come 4AIM Sicaf abbia deciso di investire in Askoll EVA. La loro fiducia rappresenta per noi un ulteriore stimolo verso il raggiungimento dei nostri obiettivi di sviluppo e testimonia la bontà del progetto di business che stiamo portando avanti. La validità delle scelte strategiche effettuate è confermata dal rafforzamento della leadership di Askoll EVA sul mercato italiano degli scooter a zero emissioni, la cui vendita è salita al 16,7% a fine giugno 2023, posizionandoci sul primo gradino del podio nelle categorie L1 e L3. Siamo stati tra i pionieri della mobilità sostenibile in Europa e continueremo ad innovare e a perseguire la nostra missione di promuovere la mobilità elettrica come parte essenziale di un futuro più verde e sostenibile per tutti”. Giovanni Natali, Amministratore Delegato e Direttore Generale di 4AIM Sicaf ha commentato: “La quota in Askoll EVA rappresenta per noi un investimento di lungo periodo, in un settore, quello della mobilità sostenibile e a basso impatto sull’ambiente, in cui crediamo fortemente. Siamo lieti di affiancare Askoll EVA, pioniere in questo settore, nel suo percorso di crescita accelerato dal continuo rinnovo della gamma prodotti e dall’espansione della rete commerciale”.

Klimahouse 2024, a Bolzano i “futuri” dell’edilizia sostenibile

Klimahouse 2024, a Bolzano i “futuri” dell’edilizia sostenibileMilano, 19 dic. (askanews) – Per preservare il parco immobiliare esistente e avviare un nuovo corso di edifici sostenibili, efficienti, ecologici occorre adottare un pensiero “disruptive” in grado di immaginare più scenari possibili. Per il domani dell’edilizia sostenibile servono approcci creativi e audaci, e concepire un nuovo paradigma dell’abitare, più efficiente e green. Sono questi i focus di Klimahouse 2024, l’evento fieristico dedicato all’innovazione nel settore dell’edilizia sostenibile e dell’efficienza energetica, in programma a Fiera Bolzano dal 31 gennaio al 3 febbraio 2024 Un evento sviluppato intorno al concept “Costruire bene, vivere bene”. La manifestazione quest’anno conta oltre 100 appuntamenti, con circa 400 aziende partecipanti, di cui 17 startup. In questa edizione torna per le strade di Bolzano il fuorisalone. In presenza ci sarà un B2B match, che amplificherà le occasioni di networking tra i partecipanti. “Fiera Bolzano porta avanti con la consapevolezza che il mondo deve trasformarsi e con Klimahouse si fa portavoce di questo mutamento con il suo impegno a catalizzare menti, avvicinare attori del settore, promuovere pratiche virtuose”, ha detto Thomas Mur, direttore di Fiera Bolzano nel corso della presentazione dell’evento.

Fabio Millevoi, direttore Ance Friuli Venezia Giulia, ha sottolineato l’importanza di anticipare e comprendere i molteplici “futuri” dell’edilizia: “Nel viaggio verso i prossimi futuri, vanno costruite sinergie, la competizione si deve fare tra ecosistemi e non tra imprese e avranno successo quelli che attueranno la collaborazione non solo come una sfida etica, ma come uno strumento per costruire il domani”. Ulrich Santa, direttore dell’Agenzia CasaClima, ha illustrato il programma del Klimahouse Congress, quest’anno intitolato “Build the Future”. L’evento, suddiviso in due giornate, si terrà al MEC Meeting & Event Center di Bolzano l’1 e il 2 febbraio. La prima parte sarà dedicata all’Inspiration, con un’agenda tutta al femminile, novità di quest’anno, e la seconda, incentrata sull’Innovation, avrà una direzione più tecnico-formativa.

Enrico Deluchi, direttore del PoliHub del Politecnico di Milano, ha esplorato il ruolo delle start-up nell’ecosistema dell’innovazione: “Il ruolo di Polihub è amplificare le voci delle startup, ossia delle realtà che ci permettono oggi di beneficiare di tutte le innovazioni fino a ieri difficili anche da immaginare – ha spiegato – Con il nostro Innovation Hub ci posizioniamo come mediatori culturali, affinché rappresenti un incubatore di innovazione, ma anche uno spazio per le imprese tradizionali, dove trovare stimoli per evolversi”. Manuel Benedikter, architetto, ha presentato il Wood Architecture Prize 2024. La seconda edizione del premio di Klimahouse, a cui hanno partecipato 80 progetti, valutati da una giuria composta che ha selezionato 13 opere finaliste e una menzione speciale per un lavoro di progettisti under 35. Ci sarà anche la Wood Architecture Academy by Klimahouse e il suo Short Master “Wood Architecture”, guidato da Alessandro Cecchini, direttore YACademy Bologna. “Sono oltre 200 mila gli studenti formati con i nostri percorsi. Al centro del master il tema dell’architettura in legno, con un panel di esperti autorevoli, che hanno elevato l’uso di questo materiale nei loro progetti”.

Bnl e Bnp Paribas in Italia per Telethon: raccolti 8,2 milioni

Bnl e Bnp Paribas in Italia per Telethon: raccolti 8,2 milioniRoma, 18 dic. (askanews) – Trasformare le speranze in prospettive è l’impegno ultratrentennale di BNL BNP Paribas a favore della Fondazione Telethon per la ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare. La raccolta del 2023 è arrivata ad 8,2 milioni di euro, superando la cifra realizzata lo scorso anno, per un totale di oltre 336 milioni di euro in 32 anni di partnership.

L’annuncio è arrivato in diretta su Rai 1 da parte della Presidente di BNL BNP Paribas e Findomestic Banca, Claudia Cattani, e Francesca Pasinelli, Consigliere Delegato della Fondazione Telethon. «È forte l’emozione – si legge in una nota di sintesi – nel condividere questo straordinario risultato di raccolta fondi; e lo è ancora di più perché è la mia prima volta come Presidente di BNL BNP Paribas e Findomestic Banca», ha dichiarato Claudia Cattani. «Il Gruppo BNP Paribas in Italia, attraverso le donne e gli uomini che vi lavorano, ha nuovamente confermato passione ed impegno concreto al fianco della Fondazione. Ai 16mila colleghe e colleghi, attivi su tutto il territorio nazionale, va il mio personale ringraziamento che estendo a quanti – tra clienti, amici della Banca e del Gruppo in Italia e milioni di persone nel Paese – hanno dato il proprio contributo alla ricerca scientifica, che è investimento sul futuro ed è vita per chi attende una cura con la forza della speranza e della fiducia».

Lombardia, Piemonte e Friuli-Venezia Giulia al Nord, Toscana e Lazio al Centro, Campania e Puglia al Sud sono solo alcune delle regioni che si sono maggiormente distinte quest’anno nelle donazioni, seguite da tutte le altre in una gara di solidarietà nazionale, che vede però tutti vincitori. Non hanno fatto mancare il proprio sostegno i territori dell’Emilia-Romagna e della Toscana, nonostante le difficoltà seguite alle alluvioni che hanno colpito diverse province appena qualche mese fa. Questi dati testimoniano come la ricerca sia effettivamente “un impegno che parla al plurale”, riprendendo il claim di BNL per Telethon.

Grazie alla partnership tra la Banca e la Fondazione Telethon – una delle maggiori iniziative di raccolta fondi in Europa – sono stati supportati finora 2.960 progetti di ricerca, con 1.720 ricercatori coinvolti e 630 malattie studiate. La Fondazione Telethon ha recentemente reso disponibile la prima terapia genica al mondo con cellule staminali, destinata al trattamento dell’ADA-SCID, una grave immunodeficienza che compromette le difese dell’organismo fin dalla nascita. Per la Banca, Telethon rappresenta, inoltre, il più importante progetto di volontariato aziendale, con circa 5.000 collaboratori coinvolti, che in totale dedicano ogni anno a questa attività oltre 30.000 ore.

Grande successo per gli eventi di solidarietà presso 52 agenzie BNL BNP Paribas sul territorio nazionale, aperte straordinariamente ieri, sabato 16 dicembre, che hanno accolto le tantissime persone che hanno donato. Si può contribuire a Telethon tutto l’anno, con bonifico bancario per i?privati sul c/c n.9500 intestato alla?Fondazione Telethon IBAN IT82J0100503215000000009500; per leimprese sul c/c n.11100, intestato alla Fondazione Telethon, IBAN IT55L0100503215000000011100, oppure tramite carta di credito sul sito bnl.it.

AI etica e sostenibile: premiato il progetto IIT-Inail “ergoCub”

AI etica e sostenibile: premiato il progetto IIT-Inail “ergoCub”Milano, 18 dic. (askanews) – Il progetto ergoCub coordinato da Daniele Pucci, responsabile del laboratorio Artificial Mechanical Intelligence, risultato della collaborazione tra l’Istituto italiano di tecnologia e l’Inail, è stato premiato al summit “Global Partnership on Artificial Intelligence – GPAI”, che si è tenuto a New Delhi, come progetto “Responsible AI Change Makers”, meritevole di essere inserito nella lista dei progetti nel campo dell’intelligenza artificiale etica e responsabile in grado di cambiare lo scenario attuale e futuro.

Il riconoscimento a ergoCub è il risultato di un lungo percorso iniziato a luglio, quando il progetto è stato selezionato dalla GPAI tra i 7 progetti internazionali (Italia, Rwanda, India, Messico, Canada, Svizzera, Germania) da monitorare, poiché affronta problemi di rilievo per la comprensione di come soluzioni di Robotica e AI possano crescere dal punto di vista di affidabilità e etica. Dei 5 finalisti solo ergoCub, unico progetto italiano, si è distinto nello scenario internazionale ricevendo il titolo di “Responsible AI Change Maker”. Dopo la selezione iniziale il team è stato chiamato a produrre specifici documenti per descrivere come ergoCub contribuisca concretamente alla definizione di nuovi standard per lo sviluppo di una intelligenza artificiale etica e affidabile, in grado di raccogliere e elaborare dati derivanti dalle tecnologie indossabili nel rispetto della privacy.

“Questo riconoscimento per noi è molto importante perché attesta che il progetto ergoCub si propone di essere una piattaforma non solo tecnologica ma anche normativa per lo sviluppo di un’intelligenza artificiale etica, responsabile e affidabile, la cosiddetta Trustworthy AI, che tutela i lavoratori su più livelli – ha detto Daniele Pucci, coordinatore del progetto ergoCub e ricercatore IIT – Il lavoro svolto per ottenere il riconoscimento è il primo passo verso la comprensione dell’impianto legislativo che abiliterà l’Embodied AI, ossia la Robotica guidata dall’AI di ultima generazione, nei futuri luoghi di lavoro a minimo rischio per gli essere umani”. GPAI è un’iniziativa multi-stakeholder che mira a colmare il divario tra teoria e pratica sull’intelligenza artificiale sostenendo la ricerca all’avanguardia e le attività applicate sulle priorità legate all’intelligenza artificiale, con il compito di monitorare e indirizzare lo sviluppo etico, sostenibile e responsabile dell’intelligenza artificiale. Nata dalle presidenze canadese e francese del G7 nel 2018 e nel 2019, la GPAI è stata proposta ufficialmente da Francia e Canada al vertice di Biarritz nell’agosto 2019.

Costruita attorno a un impegno condiviso nei confronti della raccomandazione dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico – OCSE sull’intelligenza artificiale, la GPAI riunisce menti e competenze impegnate nel campo della scienza, dell’industria, della società civile, dei governi, delle organizzazioni internazionali e del mondo accademico per promuovere la cooperazione internazionale. ergoCub è un progetto che sviluppa tecnologie innovative per accelerare la trasformazione digitale necessaria per la riduzione del numero di malattie muscolo-scheletriche correlate al rischio biomeccanico di lavoratori e lavoratrici del futuro. In particolare il progetto riguarda la progettazione e integrazione di tecnologie indossabili, robot umanoidi e intelligenza artificiale, monitorando l’accettabilità delle tecnologie stesse e in pieno rispetto di etica e sostenibilità.

Il nuovo umanoide ergoCub sviluppato in IIT è un robot umanoide dotato di intelligenza incarnata ed è stato co-progettato per l’interazione ergonomica con gli esseri umani e una locomozione efficiente. È alto 150 cm e pesa 55,7 kg. Ha lo scopo di ridurre al minimo il rischio e l’affaticamento per i lavoratori dell’industria e della sanità. Rispetto alla versione più recente del robot iCub (iCub3), ergoCub è stato progettato per massimizzare l’accettabilità all’interno dell’ambiente di lavoro. Le sue mani sono ottimizzate per il trasporto di carichi pesanti, il suo viso ha un display OLED flessibile che gli conferisce interazioni più espressive ed è dotato di una fotocamera Realsense D455 per la visione in profondità e di un lidar RPLIDAR S2 per la navigazione. L’intelligenza artificiale del robot gli consente di riconoscere visivamente oggetti e azioni e di manipolare un oggetto con entrambe le mani in scenari collaborativi. Pertanto il robot ergoCub è in grado di rilevare quando una persona intende dargli un oggetto, può raccogliere l’oggetto con le mani e poi restituirlo alla persona. Il robot sarà presentato insieme all’ultima generazione della tuta sensorizzata iFeel, una tecnologia indossabile per la valutazione dei rischi per i lavoratori del futuro. Si compone di due tute e scarpe sensorizzate, per il monitoraggio on-line della biomeccanica umana nelle applicazioni sanitarie e industriali. Gli algoritmi di intelligenza artificiale elaborano le informazioni dei sensori per il monitoraggio online della biomeccanica umana e per la valutazione e la previsione del rischio online. Sia il robot ergoCub che i dispositivi indossabili iFeel sono attualmente in fase di sviluppo nell’ambito del progetto ergoCub coordinato da Daniele Pucci, Head of the Artificial and Mechanical Intelligence Lab, con il contributo del Humanoid Sensing and Perception Lab guidato da Lorenzo Natale e dell’iCub Tech Facility guidata da Marco Maggiali. Il progetto ergoCub è sostenuto dall’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL). ErgoCub nasce infatti da una collaborazione tra i due enti avviata nel 2021 con un progetto triennale, che ha richiesto un investimento di circa cinque milioni di euro. Gli sforzi dei ricercatori sono volti alla realizzazione di umanoidi e tecnologie indossabili, capaci, grazie all’intelligenza artificiale, di leggere il movimento e gli sforzi dei lavoratori e analizzare i dati relativi alle sollecitazioni fisiche, fornendo avvisi in tempo reale in modo da evitare il verificarsi di infortuni e tecnopatie in contesti industriali e sanitari. Il nome unisce il focus sull’ergonomia con l’umanoide bambino iCub dell’IIT, che ha costituito la piattaforma di riferimento per lo sviluppo del progetto.

Superbonus,Confedercontribuenti:proroga per unifamiliari e condomini

Superbonus,Confedercontribuenti:proroga per unifamiliari e condominiRoma, 15 dic. (askanews) – Sul SuperBonus 110%, il governo deve concedere una proroga per le villette unifamiliari che hanno realizzato almeno il 60% dei lavori e una proroga di sei mesi per i condomini. Inoltre, deve predisporre delle misure strutturali permanenti per contrastare il rischio sismico. Sono le proposte di Confedercontribuenti che – a pochi giorni dalla scadenza del termine per beneficiare dell’aliquota del 110% – auspica un cambio di atteggiamento da parte del governo Meloni nei confronti di questa misura.

Secondo i dati pubblicati oggi dall’Enea, sottolinea una nota, grazie al SuperBonus sono stati aperti 446.878 cantieri, gli investimenti ammessi a detrazione hanno raggiunto gli 98 miliardi di euro, mentre quelli per i lavori conclusi valgono 81,3 miliardi, pari all’84,1% dei lavori realizzati. “Queste cifre dimostrano che il SuperBonus è stato un successo e non uno spreco di risorse pubbliche – commenta Carmelo Finocchiaro, Presidente di Confedercontribuenti. – Il governo non deve dimenticare che, per gli immobili che hanno beneficiato del Super Bonus, il consumo annuo di gas per il riscaldamento domestico si è ridotto del 40% e la spesa annua per il gas del 43%, di conseguenza le emissioni di Co2 sono calate del 51%. Senza contare che per gli immobili sottoposti a lavori di efficientamento sismico, il rischio di riportare danni dovuti a terremoti si è pressoché azzerato”. A pochi giorni dalla scadenza dei termini, Confedercontribuenti denuncia quindi l’atteggiamento discutibile del governo Meloni che ha deciso di non intervenire per sbloccare i crediti. “Anzi – prosegue il Presidente Finocchiaro – attraverso ‘un patto riservato’ con il sistema bancario italiano, ha creato di fatto un ostacolo gravissimo, agevolando nuovi usurai che lucrano sullo sblocco dei crediti fiscali. Il governo però contestualmente pretende il pagamento immediato dell’IVA e dei contributi fiscali da parte delle imprese per i lavori eseguiti e non pagati ormai da anni. Insieme alle imprese, però, le difficoltà riguardano anche i professionisti e il mondo dell’indotto che si tradurranno anche in ritardi nell’erogazione degli stipendi per migliaia di lavoratori”.

Secondo il Presidente Finocchiaro, infatti, “La cancellazione di questa misura, che ha fortemente rilanciato l’economia nazionale creando un indotto virtuoso, avrà invece un pesante impatto nel 2024, quando certamente si registrerà un aumento dell’8% del tasso di disoccupazione, con almeno un miliardo aggiuntivo di oneri sociali per i contribuenti. Il Superbonus ha fatto emergere il ‘nero’ nell’edilizia poiché tutte le imprese e i tecnici impegnati nei lavori di efficientamento energetico e sismico sono stati obbligati a essere in regola. La misura ha inoltre permesso di mantenere elevati standard nel campo della sicurezza sul lavoro. Per questo, da parte del governo, è stato gravissimo aver preso per truffatori e delinquenti coloro che hanno beneficiato del SuperBonus”. Confedercontribuenti, quindi, vuole lanciare un “allarme per la sopravvivenza di migliaia di imprese e per la salute di migliaia di imprenditori vittime del cinico atteggiamento del governo Meloni che con la ‘falsa propaganda’ sta minando la tenuta del sistema delle piccole e medie imprese”.

Ricerca Ipsos: un’impresa italiana su 5 adotta misure per clima

Ricerca Ipsos: un’impresa italiana su 5 adotta misure per climaMilano, 10 dic. (askanews) – Solo un’impresa italiana su cinque dichiara di avere adottato un piano per contrastare il cambiamento climatico, il 17% ha fissato obiettivi di riduzione delle proprie emissioni di gas climalteranti. È quanto emerge dalla ricerca “L’impegno delle aziende italiane per il net-zero” realizzata da Ipsos e dal Network italiano del Global Compact delle Nazioni Unite (UNGC), la più grande iniziativa di sostenibilità d’impresa al mondo. La ricerca, con una prefazione del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, è stata presentata il 10 dicembre presso il Padiglione Italia di COP28 a Dubai.

“I dati della ricerca ci dicono che tra le aziende italiane c’è ancora molto da fare, il rapporto tra chi ha adottato un piano sul clima e chi non lo ha fatto è di uno a cinque, decisamente basso considerato il peso della nostra economia, ha dichiarato Marco Frey, Presidente UN Global Compact Network Italia. Il ruolo del settore privato è cruciale, ma è necessario sviluppare e implementare iniziative di supporto che possano guidare le imprese nell’ambizioso percorso verso il net-zero. Dobbiamo lavorare da un lato per consolidare e accelerare i progressi delle aziende virtuose e dall’altro per coinvolgere le imprese che non hanno ancora affrontato la questione climatica”. Per Daniela Bernacchi, Direttore Esecutivo UN Global Compact Network Italia “non c’è dubbio che nel mondo aziendale esista una forte consapevolezza del tema ambientale”. L’88% delle imprese italiane riconosce, infatti, che la sostenibilità dovrebbe orientare tutte le scelte aziendali, ma al tempo stesso solo una su 10 afferma di avere “molto chiaro” il concetto stesso di sostenibilità. “Un limite che si traduce in una mancanza di iniziative sul clima – aggiunge Bernacchi, che sottolinea invece come “i riscontri pervenuti dalle aziende che fanno parte del Global Compact delle Nazioni Unite rivelino differenze significative rispetto all’universo di riferimento”. Se si considerano solo le risposte degli aderenti italiani a UNGC, il 64% di essi ha infatti già definito un programma di contrasto al cambiamento climatico (contro una media nazionale del 22%) e otto aderenti su 10 calcolano le proprie emissioni (contro una media nazionale di un’impresa su dieci). “Una conferma – conclude Bernacchi – di quanto sia importante la condivisione di questo percorso insieme ad altre imprese in una logica di rete. Il Global Compact ONU vuole essere proprio questo, uno strumento per pianificare obiettivi ambiziosi, facendo leva sulla forza del network per raggiungere anche le PMI”.

Il ministro Pichetto Fratin, introducendo la ricerca, afferma infatti che “a valle dell’impegno già in essere delle grandi aziende, l’obiettivo è integrare le piccole e medie in un percorso di transizione industriale nazionale: questo dovrà tenere conto di misure a supporto che riguardano l’accesso alla finanza e le agevolazioni, il tema delle competenze tecniche e la competitività nel lungo periodo”.

Assogiocattoli: I giocattoli diventano strumenti didattici

Assogiocattoli: I giocattoli diventano strumenti didatticiRoma, 6 dic. (askanews) – Buone notizie per tutti gli insegnanti italiani: è stato confermato il bonus per l’acquisto di materiale ludico-didattico come aggiornamento professionale all’interno della carta del docente. Un incentivo di ben 500 euro che si arricchisce di nuove opportunità: grazie all’intervento congiunto di Assogiocattoli e dell’Onorevole Maria Chiara Gadda, tramite un’interrogazione al Ministero dell’Istruzione, informa una nota, è stata richiesta la possibilità di estendere l’utilizzo della carta del docente anche per l’acquisto di giocattoli e giochi in scatola, sottolineando così l’importanza della sperimentazione didattica nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa scolastica.

“Il gioco è fondamentale, non solo perché è uno strumento potentissimo di inclusione sociale per i nostri ragazzi – conferma l’Onorevole Gadda – i giochi educativi e la ludo-didattica, infatti, sono stati riconosciuti come strumenti efficaci per lo sviluppo delle competenze nelle discipline STEM”. Non a caso, proprio il Ministero dell’Istruzione ha evidenziato l’importanza di rendere gli studenti partecipi del loro percorso di apprendimento attraverso modalità interattive come giochi e giocattoli, esperimenti e dibattiti, al fine di arricchire sempre di più l’esperienza educativa. L’obiettivo principale resta sempre quello di migliorare la didattica all’interno della scuola: l’estensione dell’utilizzo della carta del docente anche per giochi e giocattoli, riflette la volontà del legislatore di consentire l’acquisto di qualsiasi bene o servizio utile all’aggiornamento e all’ampliamento delle competenze dei docenti.

“Siamo molto fieri di questo riconoscimento che segna un passo fondamentale nella storia del nostro paese – conclude il Presidente Assogiocattoli Gianfranco Ranieri – i giocattoli sono molto più di semplici oggetti di intrattenimento, sono bensì strumenti fondamentali che supportano lo sviluppo e la crescita dei bambini, contribuendo alle loro abilità motorie, cognitive, sociali ed emotive”. Dopo aver elevato il giocattolo a bene primario, per Assogiocattoli arriva il riconoscimento del gioco come strumento utile a formare le nuove generazioni anche a scuola. È così che continua il percorso virtuoso della Campagna Istituzionale Gioco per Sempre, che da anni si pone l’obiettivo di diffondere la cultura del gioco e celebrarne l’universalità.

Concorrenza,Parchi divertimento: Ue agisca contro norme italiane

Concorrenza,Parchi divertimento: Ue agisca contro norme italianeRoma, 5 dic. (askanews) – L’Associazione Parchi Permanenti Italiani – Federturismo Confindustria si è appellata nei giorni scorsi alla Commissione Europea e ha promosso un’interrogazione parlamentare per valutare la legittimità della normativa italiana che regola i sistemi di biglietteria automatizzata, alla luce della disciplina sulla libera concorrenza nel mercato interno dell’Unione. Normativa che, secondo stime al ribasso, genererebbe ogni anno perdite per 15 milioni di euro in termini di mancati introiti da biglietteria, per un danno totale di oltre 100 milioni di euro, considerando anche i ricavi ancillari, legati ad esempio alla ristorazione e al merchandising, a favore dei parchi negli altri paesi europei.

Maurizio Crisanti, segretario nazionale dell’Associazione Parchi Permanenti Italiani, dichiara in una nota: “Si tratta di una normativa senza eguali in Europa che deve essere sottoposta a una profonda semplificazione. Impone vincoli tecnici e formali tali da rendere di fatto impossibile ai parchi italiani la distribuzione dei biglietti sulle piattaforme e-commerce internazionali, alcune delle quali vendono oltre 120 milioni di biglietti di parchi nel mondo ogni anno. Oltre ai mancati introiti, rileviamo un danno competitivo, perché i parchi degli altri paesi europei possono avvalersi di questo canale distributivo. Non è quindi possibile competere a parità di condizioni con le imprese degli altri Stati membri”. Il problema è noto ed è stato segnalato all’Agenzia delle Entrate: tra le norme più restrittive, il limite di 10 biglietti per singola transazione online e l’obbligo di certificare l’intero processo di vendita attraverso il sistema “opt-in”, ovvero l’inserimento di un codice ricevuto via SMS per confermare l’acquisto, che, oltre a limitare le potenzialità di vendita, offre una pessima esperienza di acquisto.

“Sarà interessante conoscere le valutazioni della Commissione, chiamata a esprimersi entro sei settimane – aggiunge il presidente dell’Associazione, Luciano Pareschi – soprattutto in riferimento all’impossibilità per i parchi italiani di competere in Europa. Il nostro è un paese a vocazione turistica: ci sono parchi con oltre il 30% di clientela straniera che è abituata ad acquistare i biglietti online prima della partenza sulle piattaforme e-commerce. Tra inflazione, tassi di interesse alle stelle e continui investimenti in innovazione, l’industria italiana dei parchi non può essere penalizzata nelle sue potenzialità di crescita”. Con l’interrogazione parlamentare si vuole stimolare le istituzioni italiane ad affrontare finalmente in modo oggettivo i limiti di una normativa secondaria, nata per limitare il fenomeno del secondary ticketing, ed erroneamente applicata anche al settore dei parchi, che non è soggetto a bagarinaggio e rivendita a prezzo maggiorato. Una disciplina che al momento ha l’unico effetto di limitare le vendite e i flussi di ospiti stranieri nei parchi divertimento italiani.

Banca Etica: gli armamenti non rientrano nella finanza sostenibile

Banca Etica: gli armamenti non rientrano nella finanza sostenibileMilano, 5 dic. (askanews) – “Inaccettabile che investimenti in armi vengano inclusi tra gli investimenti sostenibili”: è la presa di posizione espressa dalla presidente di Banca Etica Anna Fasano e dal presidente di Etica Sgr Marco Carlizzi a seguito dichiarazione congiunta dei ministri della Difesa UE – riuniti nell’Agenzia Europea della Difesa – nella quale si lamenta come diffondersi della finanza ESG stia producendo una riduzione del flusso di investimenti nella industria degli armamenti da parte delle banche e delle società finanziarie. La finanza ESG seleziona gli investimenti non solo sulla base dei rendimenti attesi, ma anche in virtù dei comportamenti delle imprese sul piano sociale, ambientale e di governance; ed esclude quindi dalle scelte di investimento attività non sostenibili e non etiche.

Nella riunione dello steering board dell’Agenzia europea della Difesa, lo scorso 14 novembre, i ministri dei paesi membri hanno chiesto alle istituzioni europee misure che consentano alle industrie degli armamenti di accedere a ulteriori e maggiori finanziamenti sia pubblici sia privati. In particolare hanno sollecitato – tra le altre indicazioni – “un maggiore coordinamento tra le istituzioni nazionali e quelle dell’Ue sulle questioni ESG per mitigare gli effetti negativi sull’EDTIB – il comparto industriale e tecnologico della Difesa – e a trovare modi alternativi per consentire ulteriori investimenti nella Difesa, rendendoli più attraenti per gli investitori”. E ancora che le istituzioni Ue facilitino l’accesso dei finanziamenti al settore della Difesa e che “le politiche di finanza sostenibile, tengano conto del peculiare ruolo svolto dall’industria degli armamenti”. La richiesta – secondo operatori di finanza etica – sarebbe in sostanza quella di includere il settore della produzione di armi tra gli investimenti considerati sostenibili dall’Unione Europea.

“La richiesta di includere la produzione di armamenti tra gli investimenti sostenibili avanzata dai ministri della difesa dell’Unione Europea è inaccettabile – ribadiscono in una dichiarazione congiunta la presidente di Banca Etica Anna Fasano e il presidente di Etica Sgr Marco Carlizzi – Non sorprende che i ministri della difesa chiedano maggiori finanziamenti per gli armamenti. È inaccettabile però la pretesa che gli investimenti in armi vengano inclusi tra gli investimenti sostenibili”. “La finanza etica è nata in Europa una trentina di anni fa proprio per proporre sul mercato strumenti finanziari che escludessero i settori più controversi tra cui le armi e i combustibili fossili – prosegue la dichiarazione di Fasano e Carlizzi – Negli ultimi anni anche le banche e le società di investimento mainstream si sono avvicinate ai temi della sostenibilità e hanno iniziato a proporre, accanto ai prodotti di investimento tradizionali, che non applicano alcun criterio di esclusione, anche prodotti pensati per il pubblico più sensibile alle istanze sociali e ambientali. La cosiddetta finanza sostenibile si è diffusa rapidamente, tanto che l’Unione Europea ha iniziato da qualche anno a varare normative per definire cosa si possa definire sostenibile. Uno sforzo che risulta già pesantemente indebolito da quando la UE ha deciso di includere nell’universo degli ‘investimenti sostenibili’ contemplati dalla cosiddetta Tassonomia green anche quelli nelle filiere di gas ed energia nucleare, disattendendo così lo spirito originario della normativa. Se ora dovesse passare l’idea che persino gli investimenti in missili, bombe e carri armati sono considerati sostenibili, l’intero concetto di “finanza sostenibile” sarebbe così diluito da finire con il diventare inconsistente. Quale differenza ci sarebbe mai tra un fondo sostenibile e uno che non si dichiarasse tale, se entrambi possono proporre investimenti nei settori dei combustibili fossili e dell’industria bellica?”.

L’industria degli armamenti riceve già da sempre ingenti finanziamenti sia pubblici sia privati. Parlando esclusivamente delle armi nucleari, il report ‘Don’t bank on the bomb’ ha messo in luce ad esempio come lo scorso anno 338 istituzioni finanziarie abbiano finanziato produttori di armi nucleari per 685 miliardi di dollari. “Tutte le industrie che producono armi, nucleari e non, stanno vivendo un periodo di forti rialzi nei loro profitti e nelle loro quotazioni a causa delle nuove guerre che dall’inizio del 2022 stanno insanguinando il mondo: visti i rendimenti che garantiscono non crediamo che abbiano difficoltà a trovare investitori – aggiungono la presidente di Banca Etica e il presidente di Etica Sgr – È inconcepibile e inaccettabile pretendere che gli investimenti in armi siano anche chiamati sostenibili o rientrino tra quelli in linea coi parametri ESG”. Proprio la scorsa settimana si è tenuta a New York, presso la sede dell’ONU, la seconda Conferenza degli Stati Parte del Trattato per l’abolizione delle armi nucleari (TPNW). Il Trattato rappresenta oggi il primo e unico accordo internazionale che prevede di mettere al bando un’ampia gamma di attività legate alle armi nucleari tra cui l’uso, la minaccia dell’uso, lo sviluppo, il possesso e lo stoccaggio. Etica Sgr era presente e, insieme ad ICAN, associazione insignita del Premio Nobel per la Pace nel 2017, ha ribadito il proprio impegno verso il disarmo nucleare.

Etica Sgr ha presentato una Dichiarazione agli investitori per incoraggiare tutti i Paesi ad aderire al Trattato e invitare gli Stati Parte a richiedere che il settore privato e le imprese statali, incluse le banche centrali e i fondi sovrani, integrino completamente il divieto del Trattato su tutte le forme di assistenza; quest’anno la Dichiarazione è già stata sottoscritta da oltre 90 istituzioni finanziarie internazionali, che rappresentano oltre mille miliardi di dollari di masse in gestione.