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Buy Now Pay Later soluzione utilizzata da quasi 1 italiano su 3

Buy Now Pay Later soluzione utilizzata da quasi 1 italiano su 3Roma, 10 ott. (askanews) – L’Italia è tra i Paesi europei più digitali con 1 utilizzatore frequente su 5. La frequenza degli acquisti online è cresciuta negli ultimi due anni ma la customer experience degli italiani si è evoluta tenendo conto degli effetti della pandemia e delle nuove tendenze di pagamento. Una ricerca condotta da Kantar e FLOA, fintech specializzata in soluzioni di pagamento Buy Now Pay Later, ha esaminato le abitudini e i costumi dei consumatori italiani nel 2022, sia online sia in negozio.

La ricerca, spiega una nota, mostra come i consumatori italiani continuino ad affrontare situazioni problematiche quando acquistano online. Il 48% trova frustrante dover scaricare un’applicazione per poter pagare, mentre il 27% trova difficoltoso dover compilare un modulo online con i propri dati prima di effettuare un acquisto. E ancora, il 17% critica l’aggiunta di altri servizi o prodotti non richiesti negativamente, e il 25% si risente di essere reindirizzato a una pagina esterna. Uno scenario che nella maggior parte dei casi porta i consumatori ad abbandonare il carrello, senza acquistare alcun prodotto. La ricerca rileva che il 47% dei consumatori italiani trova fastidiosa la mancata accettazione di alcuni metodi di pagamento e il 33% critica la compilazione obbligatoria di moduli con informazioni personali.

“La customer experience si è evoluta in modo significativo nel corso degli anni, ma ha bisogno di un’ulteriore semplificazione. Ed è quello che abbiamo fatto con le nostre soluzioni, mettendo al centro della nostra strategia l’innovazione tecnologica e la semplificazione dell’esperienza del cliente”, ha spiegato Andrea Boschi, country manager di FLOA per l’Italia. “Sia online sia in negozio, le nostre soluzioni sono progettate per essere facili da usare per i clienti e veloci da integrare per gli esercenti”. Il pagamento è un fattore chiave nella customer experience, perché i clienti vogliono poter pagare i loro acquisti con il metodo di pagamento che preferiscono. Negli ultimi anni, il Buy Now Pay Later è diventata la nuova opzione di pagamento irrinunciabile in Europa: Il 43% degli europei ha già effettuato un acquisto utilizzando questa soluzione. È una modalità di pagamento apprezzata anche dai consumatori italiani. Se confrontiamo il 2022 e il 2021, il numero di utenti di BNPL è infatti aumentato del 22%. Il segmento ha ancora un potenziale di crescita nel mercato italiano, dato che il 31% degli italiani (quasi uno su tre) utilizza questo metodo di pagamento in maniera saltuaria.

Visa e Crédit Agricole rafforzano la partnerhip

Visa e Crédit Agricole rafforzano la partnerhipRoma, 10 ott. (askanews) – Si rafforza la partnership tra Visa e Crédit Agricole Italia per far evolvere la proposta di prodotti e servizi bancari, puntando sull’innovazione e sulla sicurezza, con la nuova offerta che mette a disposizione della clientela la nuova carta di debito evoluta a canone zero.

La carta di debito evoluta su circuito Visa, spiega una nota, è abilitata su tutti i dispositivi mobili e wearable, utilizzabile sia sul canale fisico che online, è, insieme al conto online e al conto deposito Crédit Agricole, protagonista di una campagna multisoggetto firmata dall’agenzia creativa milanese Mercurio GP che con le headline “una Carta che suona una meraviglia” e “una Carta che vive freestyle” vuole esprimere la modalità d’uso semplice e immediata della carta. La campagna sarà on air in punti strategici delle città selezionate, nelle stazioni dei mezzi pubblici, su tram, bus e metro, oltre che sui canali social e online. Dedicata alla clientela consumer, la carta di debito evoluta Crédit Agricole su circuito Visa si avvale della capillarità globale della rete Visa, che consente di pagare in oltre 80 milioni di località in tutto il mondo e che connette 15.100 istituzioni finanziarie e fintech in più di 200 Paesi e territori e oltre 100 milioni di punti vendita dove Visa è accettata.

Con la carta di debito evoluta è possibile fare acquisti online e nei negozi tradizionali, oltre che prelevare contanti da tutti gli ATM di Crédit Agricole Italia. Inoltre, grazie alla tokenizzazione che permette di digitalizzare le carte fisiche su smartphone o su wearable come gli smartwatch, la nuova carta è disponibile in tutti i wallet digitali (Apple Pay, Google Pay, Samsung Pay, etc). Grazie alla tecnologia contactless è possibile pagare in modo più semplice e veloce avvicinando la carta al POS e, per gli importi più bassi, senza digitare il PIN. Contribuisce a garantire la sicurezza la rete tecnologica di Visa. La società, a livello mondiale, negli ultimi 5 anni, ha investito 9 miliardi di dollari integrando, per esempio, intelligenza artificiale, machine learning e analisi dei dati per aumentarne la capacità predittiva e di apprendimento, e garantire così maggiore protezione in ogni transazione. Grazie a questi investimenti, secondo i dati Visa , è stato possibile prevenire truffe per circa 25 miliardi di dollari all’anno rendendo i pagamenti digitali più sicuri.

Barilla: 3 mesi di congedo retribuito per ogni genitore del gruppo

Barilla: 3 mesi di congedo retribuito per ogni genitore del gruppoMilano, 10 ott. (askanews) – Barilla introduce una nuova policy di congedo di maternità e paternità che garantisce a ciascun genitore 12 settimane di congedo retribuito al 100%. La nuova policy sarà implementata dal primo gennaio 2024. Si tratta di un passo avanti per le oltre 8.700 persone che lavorano per il gruppo alimentare nel mondo, valorizzando, spiega l’azienda, “il ruolo di genitore, indipendentemente dal genere, dallo stato maritale e dall’orientamento sessuale, così che ogni tipo di famiglia possa vivere al meglio questo importante momento della vita”.

Nel caso in cui gli standard legislativi locali siano più vantaggiosi, verranno applicate le normative del Paese. In Italia, il congedo di maternità resterà quello attuale previsto dalla nostra legislazione, mentre il congedo di paternità sarà esteso da 10 giorni a tre mesi. “Siamo davvero orgogliosi di annunciare questa nuova politica aziendale che vuole valorizzare la genitorialità e ridurre uno dei fattori principali del gender gap nel lavoro, in linea con il nostro percorso nella diversity, equity & inclusion – afferma Floriana Notarangelo, chief diversity & inclusion officer del gruppo Barilla – Per questo la nostra policy è rivolta a ogni genitore, a prescindere dal genere, dallo stato maritale, dall’orientamento sessuale e se è adottivo o meno, perché in Barilla siamo consapevoli che ogni famiglia è unica e che non esiste una figura genitoriale più importante dell’altra. Il nostro obiettivo è di creare, entro gennaio 2024, tutte le condizioni necessarie affinché le nostre persone possano vivere con gioia l’arrivo di un figlio e quello di essere riconosciuti come un’azienda a misura di genitore”.

“Questa nuova politica genitoriale nasce da un processo pluriennale intrapreso dal gruppo per garantire ai propri dipendenti un migliore equilibrio tra vita e lavoro – aggiunge Maurizio Cannavacciuolo, total rewards & organization vp del gruppo Barilla – Vogliamo garantire loro il tempo necessario per stare al fianco dei propri figli, ma anche un benessere tale da permettere un ritorno al lavoro sereno”. Questa iniziativa si inserisce in un contesto che vede alcuni Paesi dove il parental leave retribuito è un lusso: negli Stati Uniti, ad esempio, la legge non prevede un congedo di maternità retribuito. L’Italia, invece, è sempre più caratterizzata da un forte child penalty gap nel mercato del lavoro. Secondo l’ultimo rapporto di Save the Children “Le equilibriste: la maternità in Italia 2023”, infatti, nel 2022 il divario lavorativo tra uomini e donne si è attestato al 17,5%, ma è ben più ampio in presenza di bambini: nella fascia di età 25-54 anni se c’è un figlio minore, il tasso di occupazione per le mamme si ferma al 63% contro il 90,4% di quello dei papà, e con due figli minori scende fino al 56,1%, mentre i padri che lavorano sono ancora di più (90,8%).

In generale, negli ultimi anni, il parental leave è diventato centrale tra i desideri di ogni dipendente. Secondo un’indagine internazionale della piattaforma HR Remote, che ha intervistato 5.708 dipendenti a tempo pieno in 10 Paesi, è emerso che il 15% non usufruisce del parental leave, dichiarando di esitare a prenderlo per intero per paura di essere discriminati. Il 47% dei dipendenti rifiuterebbe un’offerta di lavoro se le politiche genitoriali dell’azienda non soddisfacessero le proprie aspettative. L’inclusività di un’azienda è più importante per i giovani tra i 25 e i 34 anni: quasi due terzi di loro (60%) hanno dichiarato di preferire aziende con politiche di congedo parentale inclusive.

Salone della Csr: dieci azioni concrete per la sostenibilità

Salone della Csr: dieci azioni concrete per la sostenibilitàMilano, 9 ott. (askanews) – La sostenibilità è un processo in evoluzione: essere responsabili e impegnarsi concretamente è l’unica strada possibile per rispondere all’esigenza di vero cambiamento ambientale e sociale. Dall’edizione 2023 del Salone della CSR e dell’innovazione sociale che si è svolta a Milnao, in Bocconi, dal 4 al 6 ottobre, sono emersi spunti dai partecipanti per alcune azioni puntuali: pillole di sostenibilità dedicate a persone e imprese. Eccole di seguito.

Pillole di sostenibilità per le persone 1. Ridurre lo spreco alimentare concentrando l’attenzione su un cibo alla volta, ad esempio il pane, per poi procedere con il successivo e così via con i diversi alimenti. 2. Scegliere sempre e solo prodotti di stagione, possibilmente sfusi, oppure confezionati con materiali ecosostenibili e riutilizzabili.

3. Imparare a riparare, e non buttare, gli oggetti e a riutilizzare gli scarti in modo creativo con il fai-da-te. 4. Partecipare in modo continuativo e costruttivo alla vita della propria comunità, cominciando dagli ambiti che si percepiscono come più vicini, come la scuola, le iniziative di solidarietà o attività come il plogging (raccolta dei rifiuti mentre si fa jogging).

5. Condividere con parenti, amici, vicini i comportamenti virtuosi, anche attraverso la creazione di gruppi di acquisto e di condivisione. 6. Insegnare ai propri figli che la sostenibilità è un valore, coinvolgendoli direttamente con piccoli “incarichi”, come la raccolta differenziata o il mercatino dei giochi usati.

7. Fare più attività sportiva e vivere lo sport come momento di inclusione e aggregazione, partecipando attivamente alle iniziative sul territorio. 8. In casa, usare riduttori di flussi d’acqua, non lasciare dispositivi elettrici ed elettronici in stand-by, scegliere elettrodomestici a basso consumo. 9. Scegliere di andare a piedi, con i mezzi pubblici o in bicicletta per gli spostamenti in città e preferire il treno per i viaggi più lunghi. 10. Conoscere e approfondire temi legati sostenibilità anche visitando musei, mostre, biblioteche e spazi culturali. Pillole di sostenibilità per le organizzazioni 1. Investire nell’educazione dei giovani e nella formazione dei propri collaboratori. 2. Ripensare la logistica e rinnovare le flotte aziendali per ridurre l’impronta carbonica. 3. Promuovere la simbiosi industriale per migliorare l’economia circolare, dedicando maggiori risorse alle collaborazioni di filiera e all’ecodesign. 4. Creare più spazi per il verde pubblico e realizzare orti e giardini sui tetti degli edifici aziendali. 5. Facilitare e sostenere la creazione di comunità energetiche. 6. Investire risorse in cultura e migliorare la collaborazione con gli enti culturali. 7. Innovare i sistemi di welfare aziendale per renderli più vicini ai bisogni delle persone. 8. Ridurre l’impatto degli eventi musicali, sportivi e culturali. 9. Rendere etichette e confezioni più chiare per favorire ulteriormente la trasparenza verso il consumatore. 10. Definire e applicare policy DE&I. Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale è promosso da Università Bocconi, Sustainability Makers, Global Compact Network Italia, ASviS, Fondazione Sodalitas, Unioncamere, Koinètica.Grazie alla collaborazione con Bureau Veritas Italia, anche nel 2022 il Salone ha ottenuto la certificazione ISO 20121, norma internazionale che definisce i requisiti di gestione della sostenibilità degli eventi.

Salone della Csr: 4.600 presenze per 115 incontri con 500 relatori

Salone della Csr: 4.600 presenze per 115 incontri con 500 relatoriMilano, 9 ott. (askanews) – Impronta carbonica, scelte di consumo consapevoli, sostenibilità sociale d’impresa: persone e organizzazioni sono sempre più convinte dell’importanza di assumersi da subito e continuativamente la responsabilità di azioni concrete, quotidiane, per raggiungere gli obiettivi sociali ambientali ed economici fissati dall’Agenza 2030 dell’Onu. E’ il segnale che emerge con forza dalla tre giorni di lavoro dell’unicesimo edizione del Salone nazionale della CSR e dell’innovazione sociale, che si è svolto dal 4 al 6 ottobre 2023, a Milano, all’Università Bocconi.

Durante i tre giorni di attività sono state registrate 4.600 presenze e sono stati oltre 9.000 i collegamenti. Tutti i 115 incontri con oltre 500 relatori hanno visto grande partecipazione di un pubblico attento e delle 284 organizzazioni protagoniste tra aziende, istituzioni e realtà non profit. Mai come in questa edizione è stata forte la presenza dei giovani, coinvolti attivamente sia come protagonisti di diverse iniziative sia come spettatori, e oltre 300 studenti hanno fatto visita al Salone nell’arco dei tre giorni. A fare da simbolo all’edizione 2023, dedicata al tema “Abitare il cambiamento”, la straordinaria esposizione della Venere degli stracci di Michelangelo Pistoletto, risorta dalle ceneri dopo il rogo di Napoli, in esclusiva per i visitatori del Salone.

“Il Salone della CSR è sempre di più una palestra per confrontarsi e non solo un palcoscenico dove valorizzare esperienze di successo – commenta Rossella Sobrero del Gruppo promotore del Salone – E proprio dal confronto tra chi sta sperimentando modalità innovative nella gestione della propria organizzazione emerge quanto il cambiamento sia spesso una strada in salita: è stata quindi l’occasione per ascoltare i ritorni positivi dell’agire responsabile ma anche le difficoltà incontrate e le azioni messe in campo per superarle”. Tra le tante novità dell’edizione 2023 c’è stata la “Carbon Footprint Station”, realizzata da AWorld e presentata per la prima volta in Italia al Salone, per scoprire in tempo reale quanto ciascuno di noi impatta sull’ambiente con i propri acquisti, i trasporti, il cibo e la casa. Dai dati raccolti su un campione di oltre 200 persone che hanno effettuato la misurazione, emerge che la categoria di impatto principale è quella dei trasporti, con un’incidenza predominante dell’aereo, e che l’impronta lavorativa incide solo per il 14,5% su quella generale. È nella vita privata, dunque, che si possono apportare i maggiori cambiamenti. Nella generazione dei Baby Boomers, secondo il report stilato da AWorld, sono le femmine ad avere l’impatto maggiore nella categoria trasporti, mentre nella Generazione X sono i maschi a incidere maggiormente. Nelle altre generazioni l’impatto è similare. Complessivamente, la partecipazione alla misurazione ha messo in luce una maggiore consapevolezza e desiderio di modificare i propri stili di vita pensando a un futuro sostenibile.

Al progetto Carbon Footprint Station condotto durante la tre giorni milanese è collegata una Challenge che il Salone ha lanciato su AWorld app: realizzare tutti insieme entro il 31 ottobre 300mila buone azioni per il pianeta e per le persone, dopo che il primo traguardo delle 100mila è stato raggiunto in sole tre settimane. Se l’obiettivo verrà raggiunto, il Salone contribuirà al progetto “Ancora Natura per il Col di Lana”, un’iniziativa di rinascita e restauro forestale a quattro anni dalla tempesta Vaia, promosso, tra gli altri, da Rete Clima e da Pefc Italia. Il progetto prevede la messa in sicurezza e l’asportazione di legname ancora a terra per contrastare il bostrico, un insetto che distrugge i tronchi, ma anche la forestazione con circa 5mila nuovi alberi per restituire alla comunità locale il suo Colle, con le sue dinamiche sociali, paesaggistiche ed economiche. Passando alberi realizzati in carta e cartone, ovvero quelli utilizzati per gli allestimenti del Salone, tutt verranno recuperati, grazie alla collaborazione di Comieco, per dare vita in parte a giochi modulari e installazioni da donare ad associazioni, scuole e musei, e in parte ai nuovi allestimenti per la prossima edizione 2024.

Durante la tre giorni di lavori, il Salone della CSR e dell’innovazione sociale, in collaborazione con ReLearn, si è impegnato anche nel monitoraggio dei rifiuti e nell’implementazione della raccolta differenziata con l’aiuto dell’intelligenza artificiale. Dalle 922 interazioni avvenute con il sistema, è emerso che la maggior parte dei rifiuti sono stati differenziati correttamente dai visitatori del Salone. Infine, per tutta la durata della manifestazione, una delle “piazze” dove si sono svolti gli eventi è stata in parte alimentata da energia pulita prodotta dagli spettatori attraverso speciali bike, grazie a un’attività gestita da Teatro a Pedali in collaborazione con Hitachi. Pedalando sono stati prodotti circa 2KWh. L’edizione 2023 del Salone ha accolto la sfida finale di Hackathon for Impact, la maratona creativa organizzata nell’ambito del Giro d’Italia della CSR in collaborazione con Big Bloom e CiAl, che ha visto 46 studenti universitari e neolaureati di Udine, Napoli e Bologna sfidarsi nella creazione di soluzioni innovative di economia circolare. La squadra vincitrice, votata in diretta dal pubblico durante l’evento, è stata quella di Udine con il progetto “RaccontaCi”, un QRcode che consente di accedere a un video creativo di pochi secondi, realizzato dalle aziende in collaborazione con una scuola del territorio, che racconta la storia della vita di un prodotto nato dal riciclo. Sono stati premiati inoltre i vincitori della seconda edizione del Premio Impatto, dedicato a imprese e associazioni non profit che si impegnano a misurare le ricadute delle proprie attività. Per la categoria profit, i vincitori sono stati Treedom Srl SB per la valutazione dell’impatto, Poste Italiane per il piano di Rinnovo della flotta e Banca Etica per il report di impatto. La scelta della giuria è ricaduta su realtà e progetti strettamente legati alla sostenibilità ambientale o sociale. Treedom è stato il primo sito italiano a permettere di piantare alberi a distanza e seguire online la storia del progetto questi contribuiscono a realizzare. Dal 2010, anno della sua fondazione, ha permesso di piantare più di quattro milioni di alberi in Africa, America Latina, Asia e Italia, coinvolgendo 1,2 milioni di cittadini e 11.546 aziende. Anche Poste Italiane è stata premiata per il suo impegno per la riduzione dell’inquinamento: la sua flotta per la consegna della corrispondenza oggi è dotata di 70 furgoni e 1000 veicoli full electric, 1.700 veicoli a metano, più di 1.000 veicoli gpl e 41 mezzi ibridi, che insieme consentono di ridurre l’emissione di CO2 di oltre 300 tonnellate rispetto all’utilizzo di veicoli tradizionali. Banca Etica è invece l’esempio di come la finanza possa contribuire alla transizione sostenibile: nel Report di Impatto 2023 si evidenzia come il 98% del credito sia stato ceduto a organizzazioni e imprese ad impatto positivo, il 44% dei prestiti personali sia stato erogato a favore delle donne e il 10% a cittadini provenienti dal Sud del mondo. Per la categoria terzo settore, il Premio Impatto è stato assegnato a Fondazione Edoardo Garrone Ente Filantropico per il “Progetto Appennino”, che vuole realizzare un nuovo modello di riqualificazione delle terre alte puntando sulla nascita di giovani imprese, sul consolidamento di quelle esistenti e sulla sinergia tra loro; Fondazione ANT Italia Onlus per il progetto di potenziamento “Eubiosia”, un programma di ospedalizzazione domiciliare specialistico gratuito che dal 1985 ad oggi ha permesso di assistere più di 66.000 malati; e infine a Junior Achievement Italia per le idee in azione per UPSHIFT, il programma di imprenditoria sociale voluto dall’UNICEF che ha già raggiunto più di 5.000 ragazze e ragazzi in tutta Italia. Due menzioni speciali sono state assegnate a Jointly, azienda vincitrice del Premio Impatto 2022, per il suo welfare condiviso, e ad AIL Bologna OdV per la categoria non profit. Da questa edizione del Salone della CSR arriva un segnale importante: per affrontare problemi complessi bisogna adottare un approccio multistakeholder e multidisciplinare mettendo insieme le competenze e le risorse di tutti. Per arrivare ad un modello economico sostenibile è fondamentale un’azione plurale: è necessario connettere persone e organizzazioni e nessuno deve sottrarsi alle sue responsabilità.

Fnec 2023, Ucid Giovani: con i giovani un patto per cambiare la governance dell’economia

Fnec 2023, Ucid Giovani: con i giovani un patto per cambiare la governance dell’economiaRoma, 9 ott. (askanews) – “Il tipo di economia che è alla base della globalizzazione e che, come ci ha mostrato Stiglitz, ha mantenuto profonde diseguaglianze nel mondo, non è l’unica forma possibile del capitalismo”. Lo ha affermato Benedetto Delle Site, presidente nazionale del Movimento Giovani dell’Ucid (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti) intervenendo alla tavola rotonda con il Premio Nobel per l’Economia Joseph Stiglitz e i giovani di Bcc e Confcooperative nell’ambito dell’edizione 2023 del Festival Nazionale dell’Economia Civile, svoltosi a Firenze dal 28 settembre al 1 ottobre.

“Dobbiamo tornare – ha sottolineato il leader dei giovani imprenditori cattolici – alle nostre radici, alla tradizione italiana dell’Economia civile. Ci sono esempi di imprenditori illuminati e Adriano Olivetti non è il solo, che considerano l’impresa parte attiva nella promozione del bene comune. L’impresa, ci insegna la dottrina sociale della Chiesa, riceve dal territorio in cui opera e ha il dovere di restituire, contribuendo non solo al miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori bensì allo sviluppo civile del mondo circostante”. Secondo Delle Site “occorre recuperare il rapporto tra impresa, territorio e comunità. Il tipo di globalizzazione che voleva spezzare questo legame è stato definitivamente messo ko dalla pandemia. Tale modello, astratto, privo di un volto, non è resiliente alle crisi globali come quelle, ad esempio, innescate da una pandemia o da altre crisi. Dobbiamo favorire un ecosistema che incentivi davvero le scelte responsabili, che favorisca gli imprenditori e non gli speculatori contro i quali si trovano a competere purtroppo i buoni imprenditori. Una distinzione, quella tra imprenditore e speculatore, molto cara al Papa”.

“Solo con i giovani – ha concluso il presidente dei giovani Ucid – è possibile un patto per cambiare la governance e gettare le basi di una nuova economia che, a partire dai territori, si estenda a livello mondiale e soprattutto sappia coniugare creazione di valore economico e creazione di valore sociale”.

Salone della Csr: a Jointly menzione speciale del Premio Impatto

Salone della Csr: a Jointly menzione speciale del Premio ImpattoMilano, 6 ott. (askanews) – Il programma “Professione Genitori” di Jointly, prima B Corp in Italia nel corporate wellbeing, ha ottenuto la menzione speciale da parte della giuria della seconda edizione del Premio Impatto, nell’ambito del Salone della CSR e dell’innovazione sociale all’università Bocconi, a Milano.

La menzione speciale è il secondo riconoscimento che Jointly ottiene nell’ambito del Salone: lo scorso anno “Professione Genitori “si era infatti aggiudicato il Premio Impatto, ideato per portare l’attenzione sull’importanza di misurare e valutare il valore economico, sociale e ambientale alimentato da progetti e iniziative di sostenibilità. “Siamo davvero orgogliosi di poter contare su questo nuovo riconoscimento per il nostro impegno nel valutare l’impatto del programma Professione Genitori. – detto Anna Zattoni, presidente e cofounder di Jointly – Crediamo infatti che per attuare strategie di corporate wellbeing vincenti e sostenibili nel tempo, sia imprescindibile misurare i cambiamenti che le iniziative adottate generano nelle persone, nelle aziende e nel territorio. Questo approccio consente inoltre di diffondere una nuova consapevolezza sull’efficacia che lo strumento del welfare aziendale può avere, non solo per il sostegno economico delle persone, ma per avere un impatto sui grandi problemi del nostro paese come la denatalità e la disoccupazione giovanile”.

Ed è proprio grazie al report d’impatto annuale realizzato in collaborazione con Bdo Italia – e in particolare all’impegno nella rendicontazione dei benefici ottenuti dal programma – che Jointly ha ottenuto il riconoscimento di “Professione Genitori” come best practice innovativa. La misurazione d’impatto adottata da Jointly si basa su standard e metodologie internazionali come, ad esempio, la “Teoria del Cambiamento”: ovvero la capacità di generare un impatto sociale reale e diffuso, attraverso la valutazione qualitativa e quantitativa, sul breve, medio e lungo periodo, degli effetti delle attività svolte sui diversi stakeholders e comunità coinvolti. Pensato per offrire un sostegno concreto alle famiglie, “Professione Genitori” è un programma di people caring che, dal 2015, supporta i collaboratori con famiglia nell’orientamento e nelle scelte relative ai percorsi di studio e lavoro più efficaci per la crescita dei propri figli.

Dall’approfondimento sui nuovi compiti genitoriali all’orientamento scolastico e universitario, fino al corretto uso degli strumenti digitali, il programma ha coinvolto nel tempo più di 35mila tra genitori e figli, 56 aziende e oltre 40 scuole, realizzando oltre 350mila ore di formazione. “Professione Genitori “è strutturato in 4 moduli: “SOS Genitori”, pensato per affiancare i genitori con figli fino a 18 anni nello sviluppo di competenze utili al loro ruolo di cura e crescita; “Genitori digitali” che punta, invece, a sviluppare competenze utili a orientare i figli nell’utilizzo corretto del digitale; “Push to Open Junior” e “Push to Open Diplomandi”, finalizzati a supportare i genitori nell’accompagnare le scelte dei figli nel percorso di istruzione superiore e post diploma. (nella foto: Anna Zattoni, presidente e cofounder di Jointly)

Relife group acquisisce scatolificio De.Le.S

Relife group acquisisce scatolificio De.Le.SRoma, 4 ott. (askanews) – ReLife Group, il primo gruppo italiano operativo nell’economia circolare, ha siglato, tramite Relife Paper Packaging S.r.l, un accordo per acquisire Scatolificio De.Le.S S.p.A. uno dei principali operatori nazionali del comparto imballaggi cartacei e la sua controllata Ondulati Menegazzi (per un totale di due stabilimenti a Origgio e Nerviano, circa 130 dipendenti, una produzione annua di 86 milioni di mq). Lo rende noto l’azienda in un comunicato.

Il modello di crescita di ReLife, che negli anni ha portato a termine diverse acquisizioni, è basato sulla condivisione dei principi dell’economia circolare e sulla sinergia con le aziende che progettano e producono beni di consumo in vista di un loro nuovo utilizzo. Da questo punto di vista, l’operazione, il cui closing è soggetto all’approvazione dell’Autorità Antitrust, rappresenta un ulteriore progresso del Gruppo nell’offerta di soluzioni industriali finalizzate al riciclo e trasformazione dei rifiuti in nuovi prodotti. Grazie all’acquisizione di De.Le.S., la produzione della divisione Relife Paper Packaging crescerà del 40%, passando dagli attuali 173 milioni di metri quadri di cartone a circa 259 milioni di mq per un fatturato di oltre 180 milioni di euro su un fatturato globale del gruppo Relife di 380 milioni di euro. “Negli ultimi anni, il Gruppo ha portato a termine importanti acquisizioni che ci hanno consentito non solo di crescere ed espandere i nostri servizi, ma anche di garantire la circolarità dei rifiuti che diventano così una risorsa per le persone, per i clienti e per l’ambiente. La divisione ReLife Paper Packaging già oggi utilizza per l’80% della sua produzione cartone proveniente da carta riciclata, fornita anche dalla divisione ReLife Recycling. L’acquisizione di De.Le.S si situa nel solco desiderato dai nostri Clienti, che sempre di più stanno ricercando la circolarità dei prodotti come fattore distintivo, non solo ai fini ESG. La nostra strategia di M&A punta sempre di più alla massimizzazione delle sinergie, con una forte vocazione alla sostenibilità, consolidate sul territorio e con un approccio innovativo. De.Le.S. è una di queste e non possiamo che aspettarci il meglio da questa unione” ha detto Domenico Benfante, CEO di ReLife Group.

“L’ingresso di De.Le.S. è un importante tassello per la divisione Paper Packaging che si occupa di imballaggi sostenibili ottenuti dalla raccolta e dalla trasformazione della carta e del cartone riciclati. Con questa operazione, non solo aumenteremo ulteriormente la produzione ma integreremo un player altamente specializzato, tecnologico ed esperto con il quale, sono certo, raggiungeremo grandi obiettivi” ha detto Corrado Trasforini, Ceo della divisione Relife Paper Packaging. Advisor dell’operazione sono stati: per Relife, Chiomenti Studio Legale come advisor legale e Finerre come advisor finanziario; per i soci De.Le.S., EY come advisor finanziario e GVA Greco Vitali Associati come advisor legale.

Sostenibilità: per gli italiani servono più fatti e più in fretta

Sostenibilità: per gli italiani servono più fatti e più in frettaMilano, 4 ott. (askanews) – Più fatti, più in fretta: la necessità di perseguire con maggiore impegno ed efficacia gli obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica è il sentimento comune ad una quota sempre crescente degli italiani. La metà della popolazione italiana – il 46 per cento – si dichiara pronta a scendere ad ulteriori compromessi sullo stile di vita a beneficio dell’ambiente tramite il minor consumo di energia, mangiando meno carne, limitando la plastica monouso. Ma una quota importante di cittadini manifesta in modo esplicito anche scetticismo nei confronti del reale impegno di istituzioni e imprese: mediamente per gli italiani meno di un’azienda su 3 sia davvero impegnata nella trasformazione sostenibile. E’ quanto è emerso dalla nuova ricerca Ipsos sull’atteggiamento degli italiani verso la sostenibilità realizzata per l’edizione nazionale de Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale 2023 e presentata all’Università Bocconi in apertura della manifestazione.

La ricerca ha evidenziato diversi aspetti positivi: il 58% degli italiani ha già investito o sta investendo per rendere la propria casa energeticamente efficiente, il 60% è pronto a rinunciare ai viaggi in aereo, il 59% a sostituire l’auto con il treno per le lunghe percorrenze. A fronte dell’impegno individuale, è però richiesto un impegno pubblico: per finanziare la trasformazione sostenibile, oltre tre italiani su dieci sarebbero favorevoli ad aumentare le tasse sui patrimoni e a tagliare la spesa per la difesa, per la pubblica amministrazione locale e per beni artistici e culturali statali. Niente tagli invece per la spesa pensionistica, l’istruzione e la sanità, le aree più preziose per gli italiani, da salvaguardare anche in un’ottica di sostenibilità. In generale, per la metà degli italiani le tre transizioni ritenute più urgenti – quella energetica, quella ecologica e quella per la riduzione della povertà – stanno avvenendo in modo troppo lento. Per abitare il cambiamento è necessario un cambio di marcia. “Quest’anno i temi della sostenibilità sono tornati a guadagnare spazio – commenta Andrea Alemanno, Service Line Head di Ipsos -. Nella narrazione attuale della trasformazione sostenibile, però, si è sempre posto l’accento più sugli elementi di cambiamento che non sui costi o sui benefici economici. Quanto costi la trasformazione, e quanto costerebbe la non trasformazione sostenibile, dovrà essere un tema centrale nelle riflessioni future, per dare un quadro reale della situazione. C’è bisogno di uno scatto di concretezza, per evitare facili illusioni, tentazioni di greenwashing, e per accelerare i progressi”.

L’indagine mette in luce anche alcune criticità. Sul piano sociale, ad esempio, solo in pochi (5%) dedicano il proprio tempo o la propria professionalità per progetti a favore della comunità o per valorizzare il patrimonio culturale del proprio territorio (4%). Non va però sottovalutato che esiste apertura da parte degli italiani rispetto alle suddette attività: circa 6 persone su 10 si dichiarano molto o abbastanza disponibili. Una potenzialità che necessita di essere coordinata e facilitata. L’altro dato in negativo riguarda l’aumento degli “scettici” sul tema della sostenibilità: se nel 2018 rappresentavano circa un italiano su dieci, oggi rappresentano più di un italiano su cinque. Cosa possono fare le aziende, le associazioni ma anche i singoli individui per contribuire allo sviluppo sostenibile? Per dare risposta a questa domanda, Il Salone della CSR e dell’innovazione punta sulla concretezza. Lo ha fatto nel corso dei mesi, con il Giro d’Italia della CSR alla scoperta dell’impegno sostenibile dei territori. E lo fa in questi tre giorni a Milano, con i 115 eventi all’università Bocconi, strutturati in 12 aree tematiche per far sì che dalle storie di successo dei partecipanti – 284 organizzazioni tra profit e non profit con oltre 500 relatori – possano nascere indicazioni utili a chiunque si occupi di ambiti centrali come la casa, la città, la cultura, la comunità, il territorio, l’impresa, la finanza, l’energia, l’agrifood, la digitalizzazione, la mobilità e le infrastrutture, la formazione e la comunicazione.

Come focus per l’edizione 2023 il Salone della Csr ha deciso di mettere al centro dell’attenzione proprio l’urgenza del cambiamento, condizione necessaria per andare verso uno sviluppo sempre più sostenibile, come ricorda il titolo dell’undicesima edizione, “Abitare il cambiamento”. “Il Salone è sempre di più una palestra per confrontarsi non solo un palcoscenico dove valorizzare esperienze di successo – commenta Rossella Sobrero, del Gruppo promotore del Salone -. E proprio dal confronto tra chi sta sperimentando modalità innovative nella gestione della propria organizzazione emerge quanto il cambiamento sia spesso una strada in salita: il Salone sarà quindi l’occasione per ascoltare i ritorni positivi dell’agire responsabile ma anche le difficoltà incontrate e le azioni messe in campo per superarle”. Perché abitare la sostenibilità, oggi, significa portarla nelle nostre case, nelle nostre scuole, nelle nostre aziende e nelle nostre piazze. Anche la scelta di offrire a tutti i partecipanti la possibilità di misurare la propria Carbon Footprint, grazie alla nuova Station installata al Salone in collaborazione con AWorld, va nel senso della concretezza: ogni persona può fare la differenza ed è necessario l’impegno di tutti, a cominciare dai giovani. Che al Salone saranno protagonisti con numerose iniziative che li vedono coinvolti, come il progetto Meet the CSR Leaders e la sfida finale di Hackathon for Impact.

Gli incontri del Salone si svolgono dal 4 al 6 ottobre 2023, sono aperti al pubblico e visibili anche in streaming; il programma degli appuntamenti è consultabile online sul sito www.csreinnovazionesociale.it Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale è promosso da Università Bocconi, Sustainability Makers, Global Compact Network Italia, ASviS, Fondazione Sodalitas, Unioncamere, Koinètica.

La Venere degli stracci rinasce a Milano al Salone della Csr

La Venere degli stracci rinasce a Milano al Salone della CsrMilano, 3 ott. (askanews) – La Venere degli stracci rinasce a Milano. La celebre opera di Michelangelo Pistoletto – dopo essere andata distrutta nel rogo di piazza Municipio a Napoli, lo scorso luglio – sarà di nuovo allestita e ospitata dal 4 al 6 ottobre al Salone della CSR e dell’innovazione sociale, che svolge in quei giorni al presso l’Università Bocconi. L’opera sarà collocata all’ingresso, in via Roentgen 1 a Milano, per accogliere i visitatori dell’undicesima edizione di uno degli eventi più attesi in Italia sulla sostenibilità.

Il luogo scelto per questa “rinascita” non è casuale: fin da quando ha visto la luce nel 1967 la scultura viene associata al concetto del riciclo, ma non solo: la figura della Venere, che incarna un ideale di imperitura bellezza tramandato attraverso i secoli, si contrappone alla molteplicità di oggetti potenzialmente infinita e sempre cangiante degli stracci, simbolo di scarto e degrado. Anche la critica al consumismo e la denuncia dell’emarginazione sociale sono significati successivamente attribuiti alla Venere degli stracci: un’opera viva che si evolve nel tempo e nello spazio. I valori espressi dall’opera sono oggi in linea con i messaggi promossi dal Salone della CSR e dell’innovazione sociale: non solo l’economia circolare ma la riflessione sul futuro della nostra vita sul Pianeta, da cui scaturisce il titolo di questa edizione dell’evento, Abitare il cambiamento. A connotare l’identità della “versione milanese” – che si aggiunge così a quelle presenti nelle collezioni permanenti di alcuni prestigiosi musei, tra i quali il Museo d’Arte Contemporanea Castello di Rivoli, la Tate Modern di Londra, il Kröller-Müller Museum di Otterlo e l’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington – sono gli stracc , raccolti in collaborazione con l’associazione Made in Carcere, da sempre partner del Salone, che si occupa di riciclo e di riscatto sociale promuovendo la creazione di manufatti realizzati con materiali e tessuti di scarto da parte di detenute a cui viene offerto un percorso formativo con lo scopo di un definitivo reinserimento nella società lavorativa e civile.

“Il nostro contributo a questa rinascita deriva dalla volontà di affermare vicinanza al maestro dopo l’incendio della Venere – commenta Luciana Delle Donne, presidente della Onlus Officina Creativa e fondatrice di Made in Carcere – Quest’opera è sempre stata per noi un grido di allarme sulla società dei consumi e sull’inquinamento, ma anche il simbolo di come la bellezza possa sempre essere rifondata, anche attraverso modelli positivi di economia rigenerativa basati sulla creatività. Per questo, da 17 anni, utilizziamo tessuti di recupero e abbiamo introdotto la bellezza in luoghi di degrado e di emarginazione come le carceri. Quello che ne è nato oggi fa parte integrante della nuova Venere milanese”. In particolare, parte degli scarti tessili che andranno a comporre la Venere degli stracci esposta al Salone deriva dal recupero e dalla testimonianza dell’attività svolta nelle carceri di Lecce, Trani, Taranto e Matera, e nelle 20 sartorie sociali attivate in aree periferiche di tutta Italia, a cui Made in Carcere dona materiali tessili per la creazione di “brand sociali” affinché replichino il suo modello divenuto apripista anche fuori dai luoghi di detenzione.

Dopo la presenza al Salone per tutta la sua durata, la Venere degli stracci sparirà di nuovo, ma solo per un breve periodo. A confermarlo è stato lo stesso Michelangelo Pistoletto, che lo scorso 13 settembre, in occasione del conferimento del premio “La Ginestra” ha confermato l’intenzione di ricollocare la Venere in piazza Municipio a Napoli, questa volta dotandola di protezioni speciali. “La Venere è la nostra speranza di rigenerazione”, ha detto il maestro. Un auspicio condiviso anche da Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale, che ha già visto la presenza di Michelangelo Pistoletto in diverse edizioni.