Fimaa: Mimit modifichi norme accesso professione agente immobiliareRoma, 19 ott. (askanews) – Un pacchetto di misure per la riforma del settore della mediazione. La Fimaa ribadisce in una nota, la richiesta di modifica dell’attuale normativa che regola il comparto ma nella maniera opportuna, e lo fa in un documento molto articolato, che il vicepresidente vicario nazionale, Maurizio Pezzetta, ha presentato all’on. Marcello Coppo, membro della Commissione Lavoro pubblico e privato della Camera. Il ministero delle imprese e del made in Italy – ricorda la Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari -, in relazione anche a quanto richiesto dalla Commissione Europea, sta lavorando all’individuazione di percorsi alternativi ulteriori a quelli esistenti, ma le modifiche alla normativa non vanno nella direzione giusta. In particolare, per quanto riguarda l’accesso alla professione di agente immobiliare, secondo la federazione, questo dovrebbe essere garantito attraverso un corso di formazione, o un praticantato professionale di 12 mesi unito però ad una formazione teorica, oppure un idoneo titolo universitario, in ogni caso, con una verifica finale del livello di preparazione acquisito, certificata da un soggetto super partes come le CCIAA.
Inoltre, il MIMIT prevede che il tutor presso il quale poter svolgere il periodo di praticantato debba essere iscritto nel RI o nel REA da almeno tre anni, la Federazione chiede invece un periodo di almeno cinque o dieci anni. Secondo la Fimaa per evitare la mercificazione del praticantato, è necessario stabilire che ogni tutor possa seguire un solo praticante per volta. Il praticantato deve essere di almeno 20 ore settimanali con un programma ben articolato, seriamente frequentato e certificato, come già previsto per altre figure professionali. La Federazione – nel documento – chiede però che si possa accedere alla professione oltre che con il percorso attuale che prevede il corso di formazione e gli esami presso la CCIAA competente e quello che potrà derivare dal praticantato, anche attraverso un idoneo titolo universitario. A prescindere da quale percorso abbia scelto, per la Fimaa il candidato dovrà comunque superare un esame per appurare che abbia maturato le competenze necessarie a esercitare la professione. L’esame tuttavia dovrà essere graduato sulla base del percorso formativo, professionale e di pratica svolto dall’aspirante agente immobiliare. “Anche una volta acquisita la qualifica professionale – sottolinea Pezzetta -, gli agenti immobiliari dovranno aggiornare costantemente le proprie competenze attraverso un percorso di formazione continua obbligatoria, come già avviene per l’esercizio di altre professioni. Questa richiesta di prevedere una idonea preparazione, una reale competenza e un aggiornamento professionale continuo, rappresenta una fondamentale esigenza che una professione importante e delicata come questa esige, a tutela prima di tutti del Consumatore che mette in ballo, il più delle volte, i risparmi di una vita. Per questo il ministero ascolti le nostre indicazioni sulle corrette modifiche fondamentali per la tutela del Consumatore, del Mercato e della Categoria che deve essere sempre più specializzata e non improvvisata”.
Nel pacchetto di proposte presentate all’on. Coppo Fimaa chiede inoltre di ripristinare l’incompatibilità tra le professioni di agente immobiliare e mediatore creditizio; di consentire agli agenti immobiliari di iscriversi anche nella Sezione IV del REA per chiarire finalmente da interpretazioni diverse una lacuna normativa laddove si va a vendere un immobile attraverso la cessione di quote o azioni societarie; di cancellare l’obbligo di indicare – negli atti notarili – il compenso percepito dagli agenti immobiliari, e di sostituirlo con la sola indicazione degli estremi della fattura elettronica, per garantire ancor meglio sicuramente la lotta all’evasione, ma per rispettare anche le disposizioni dettate dalla normativa sulla privacy . La Federazione indica infine una serie di modifiche al decreto sugli affitti brevi cui sta lavorando il Ministero del Turismo, considerando anche questa una criticità da risolvere che sta fortemente condizionando il mercato e che tocca sia l’aspetto economico che quello sociale.
UN Global Compact: misurare l’impatto è fondamentaleRoma, 19 ott. (askanews) – L’integrazione della sostenibilità nel business aziendale ha raggiunto un forte livello di maturità, in Italia e nel mondo. Il focus delle imprese si deve ora concentrare sulla dimensione dell’impatto generato e sulla capacità del settore privato di creare valore condiviso all’interno e all’esterno dell’azienda. Si tratta di una sfida prioritaria, dato che, a metà del percorso fissato dall’Agenda 2030, l’85% dei target fissati è ancora in netto ritardo con la tabella di marcia. È quanto emerso nel corso dell’Italian Business & SDGs Annual Forum, l’appuntamento annuale e itinerante promosso dalla rete italiana dell’UN Global Compact, la più grande iniziativa di sostenibilità d’impresa al mondo. L’edizione 2023 del Forum è stata incentrata sul tema ‘Imprese e impatto: sostenibilità 5.0’ e si è svolta a Palermo presso il Palazzo Reale.
L’UN Global Compact insieme ad Accenture ha realizzato la ricerca Global Private Sector Stocktake, condotta su 2.800 aziende mondiali, di cui oltre 130 del nostro Paese. Dallo studio emerge che il 94% delle imprese italiane è consapevole del ruolo del settore privato in termini di potenzialità di impatto sui Sustainable Development Goals (SDGs) e l’87% è impegnato per il raggiungimento di questi obiettivi. Tuttavia, solo il 48% crede che gli SDGs saranno raggiunti entro il 2030. Tra le barriere strutturali percepite dalle aziende italiane per il completamento degli obiettivi ci sono le difficoltà nel coinvolgimento delle catene di fornitura (per il 90% degli intervistati), un periodo di ritorno troppo lungo degli investimenti in sostenibilità (per l’84% del campione), la mancanza di metodologie e tecniche condivise di valutazione dell’impatto delle imprese (per il 79% degli intervistati) e la scarsità di incentivi per il settore privato (per l’86% del campione). ‘La sostenibilità è ampiamente riconosciuta dal settore privato come un approccio irreversibile e necessario per favorire la competitività e la resilienza sui mercati e nel lungo periodo, ha dichiarato Marco Frey, Presidente UN Global Compact Network Italia. Le aziende hanno sempre più il ruolo di generare cambiamento e il loro potenziale di contribuire a migliorare il benessere dei cittadini, delle comunità e dell’ambiente circostante. Tuttavia, la scarsità di metodologie e tecniche condivise di valutazione dell’impatto delle imprese sullo sviluppo sostenibile è percepita come una delle barriere strutturali al raggiungimento degli SDGs’.
‘Misurare il proprio impatto rappresenta la manifestazione della volontà, capacità e responsabilità dell’azienda di contribuire attivamente al miglioramento della qualità della vita delle persone e del Pianeta, in perfetta coerenza con quanto promosso dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, ha dichiarato Daniela Bernacchi, Executive Director UN Global Compact Network Italia. È fondamentale per le imprese abbandonare l’approccio di pura rendicontazione e abbracciarne uno di tipo trasformativo, che consenta alle aziende di fissare obiettivi di miglioramento e riflettere sulle proprie strategie’. Il tema è stato approfondito anche nel corso della Tavola Rotonda a cui hanno preso parte Nicola Monti, Amministratore Delegato di Edison e Presidente di Fondazione Eos – Edison Orizzonte Sociale, Giulia Giuffrè, Board Member and Sustainability Ambassador Irritec, Davide Dal Maso, Partner & Fondatore Avanzi, Giada Platania, Responsabile Area Internazionalizzazione, Sicindustria/Enterprise Europe Network, Beatrice Pasciuta, Prorettrice all’Inclusione, Pari Opportunità e Politiche di Genere dell’Università di Palermo, e Marco Frey.
‘140 anni fa abbiamo avviato il processo di elettrificazione del Paese e inaugurato una nuova era. Oggi Edison è protagonista di una nuova rivoluzione, quella della transizione ecologica, in cui ci impegniamo a costruire una società caratterizzata da un modello di energia sostenibile, sicura, diffusa e partecipata, ha dichiarato Nicola Monti, Amministratore Delegato di Edison e Presidente di Fondazione Eos – Edison Orizzonte Sociale. Crediamo che la realizzazione di un futuro equo e rispettoso dell’ambiente passi attraverso la necessità di perseguire obiettivi di sostenibilità e inclusività. Per questo motivo abbiamo in piano 10 miliardi di investimenti entro il 2030, di cui l’85% in linea con i Sustainable Development Goals (SDG’s) dell’ONU. Un percorso industriale di impatto attraverso la promozione della produzione e dell’utilizzo di energie rinnovabili e di soluzioni di flessibilità, lo sviluppo delle energie low-carbon e dei green gas, l’offerta di servizi energetici e ambientali per la decarbonizzazione di clienti residenziali, industriali e della Pubblica Amministrazione. Edison crede inoltre in una transizione socialmente responsabile che si concretizza nel contrasto alla povertà energetica, nello sviluppo delle competenze delle persone, nella gestione responsabile della propria catena di fornitura, e nel contributo al progresso sociale. In questo ambito opera anche la nostra Fondazione EOS – Edison Orizzonte Sociale, con cui perseguiamo l’obiettivo di massimizzare il ruolo sociale di Edison come attore abilitatore del cambiamento verso un modello di sviluppo sostenibile’. ‘Siamo felici di ospitare i lavori dell’Italian Business & SDGs Annual Forum nella nostra terra, la Sicilia. È un’occasione di confronto tra imprese sull’impatto da generare per l’attuazione dei princìpi dell’Agenda 2030. La cooperazione è fondamentale per affrontare la transizione verso un modello socioeconomico sempre più sostenibile: noi di Irritec partiamo dal campo offrendo soluzioni di irrigazione di precisione per migliorare l’efficienza in agricoltura, riducendo l’impatto ambientale e contribuendo alla sostenibilità della filiera agroalimentare. Dal 1974 lavoriamo per raggiungere questi obiettivi ed oggi, come Società Benefit, crediamo ancora di più nell’importanza della condivisione di dati ed esperienze fra imprese per offrire un contribuito rilevante a beneficio delle persone, dell’ambiente e del Pianeta. Anche per questo rendicontiamo annualmente i nostri risultati e obiettivi all’interno del nostro Rapporto di Sostenibilità di Gruppo’ afferma Giulia Giuffrè, Board Member and Sustainability Ambassador Irritec.
‘La misurazione dell’impatto è soprattutto un processo di apprendimento. Non è tanto importante il risultato in sé, che spesso è un numero molto opinabile. L’importante è quello che impariamo dalla continua verifica degli esiti del nostro lavoro. La valutazione serve più a chi la fa che ai soggetti esterni cui talvolta è destinata. Cioè funziona meglio come strumento di supporto alle decisioni strategiche di un’organizzazione che come forma di rendicontazione o di comunicazione’ ha dichiarato Davide Dal Maso, Partner & Fondatore di Avanzi. ‘Sicindustria è partner da oltre 15 anni di Enterprise Europe Network (EEN), la rete lanciata dalla Commissione Europea per aiutare le PMI a crescere, innovarsi e internazionalizzarsi. Grazie al sostegno di Sicindustria/EEN, in questi anni, oltre 10mila imprese siciliane hanno potuto acquisire o accrescere le proprie competenze, partecipare a missioni e fiere, trovare partner commerciali o tecnologici in tutto il mondo, accedere a finanziamenti nazionali ed europei, prepararsi alle sfide della transizione digitale ed ecologica. Ogni giorno, la nostra struttura accoglie le istanze più disparate da ogni parte della Sicilia e si confronta con gli altri partner della Rete, con la Commissione europea e con altri stakeholder esterni’ ha affermato Giada Platania, Responsabile Area Internazionalizzazione di Sicindustria/Enterprise Europe Network. ‘La nostra comunità – per dimensioni e complessità della sua mission – rappresenta certamente una sfida al concetto stesso di sostenibilità. Ed è per questo che ci stiamo impegnando a 360°, con la creazione di un Centro di Ateneo per la sostenibilità che si articola sugli obiettivi dell’Agenda 2030. Abbiamo istituito un Prorettorato all’inclusione pari opportunità e politiche di genere, che ho l’onore e l’onore di guidare, abbiamo lanciato il primo Bilancio di genere di Unipa; abbiamo approvato il Gender Equality Plan e adottato un ‘Codice di condotta per la prevenzione delle violenze, molestie e discriminazioni nel contesto universitario’. Una politica fatta di misure concrete che sta già cominciando a dare i suoi frutti e che testimonia l’attenzione alla dimensione sociale della sostenibilità da parte dell’Università’ ha spiegato Beatrice Pasciuta, Prorettrice alla Inclusione, Pari Opportunità e Politiche di Genere dell’Università degli Studi di Palermo. Giunto all’ottava edizione, l’Italian Business & SDGs Annual Forum è l’appuntamento annuale organizzato dall’UN Global Compact Network Italia. Ha l’obiettivo di favorire il dialogo e lo scambio di esperienze tra rappresentanti del mondo delle aziende, delle istituzioni, della società civile e di enti accademici, sul ruolo del settore privato nel raggiungimento dell’Agenda 2030 ONU per lo Sviluppo Sostenibile. Il Forum è rivolto alle aziende e alle organizzazioni italiane aderenti al Global Compact delle Nazioni Unite, ma accoglie anche attori esterni all’iniziativa onusiana impegnati per lo sviluppo sostenibile, soprattutto quelli presenti sul territorio che ospita l’evento. L’SDG Forum 2023 è stato organizzato con il supporto di Edison e Irritec (main sponsor). L’iniziativa ha ottenuto il Patrocinio dell’Assemblea Regionale Siciliana, della Regione Siciliana Presidenza, della Città di Palermo, di Sicindustria e dell’Università di Palermo.
Chaberton Partners inaugura la nuova sede di Roma. Davide Cefis alla guidaRoma, 18 ott. (askanews) – Chaberton Partners, la società di executive search fondata nel 2017 da Christian Vasino, inaugura oggi la nuova sede di Roma, per la cui crescita e sviluppo è stato chiamato Davide Cefis, professionista attivo da quasi 20 anni nelle aree dell’executive search e leadership consulting. Precedentemente, informa una nota, Cefis ha anche ricoperto ruoli di primo piano come senior executive nel settore della comunicazione d’impresa e degli affari istituzionali: come responsabile dei Government Affairs di Microsoft Corporation per il Sud Europa prima e, successivamente, come responsabile della Comunicazione e delle Relazioni Esterne del gruppo bancario BNL.
“La nostra scelta di investire in una presenza diretta a Roma” ha dichiarato Christian Vasino, fondatore e CEO di Chaberton Partners, “nasce dalla volontà di cogliere appieno le opportunità legate alla fase di significativa crescita che sta conoscendo la Città, a cominciare dal settore dell’hospitality ed agli importanti progetti imprenditoriali che vedranno la capitale protagonista nell’ambito delle infrastrutture, trasporti, servizi, energia, media & entertainment. Sfide che richiedono alle grandi aziende coinvolte l’identificazione di figure manageriali esperte in grado di guidare in maniera efficace importanti processi di trasformazione”. Chaberton Partners continua così il suo percorso di crescita, con l’obiettivo di superare i 30 milioni di euro di fatturato nel 2023, in forte crescita rispetto ai 20,4 milioni di euro conseguiti nel 2022. Il piano di aperture di nuove sedi interesserà anche il 2024 ed è teso a rafforzare la presenza in Europa, con particolare riguardo ai mercati della Germania, Paesi Bassi e Spagna.
“I nostri piani prevedono una continua espansione, con l’obiettivo di consolidare a livello internazionale la nostra capacità di identificare talenti di prim’ordine e di offrire servizi pensati per garantire il successo a lungo termine delle organizzazioni, ha concluso Christian Vasino – rimarremmo però sempre fedeli al nostro approccio consulenziale all’executive search e manterremo una struttura societaria a capitale interamente privato che è unica nel mercato e ci consente di sviluppare agilmente i nostri progetti nel lungo termine”.
Pmi, da Bei-Cdp 400 milioni per investimenti greenRoma, 16 ott. (askanews) – Nuova finanza per 400 milioni da destinare agli investimenti in ricerca, sviluppo, innovazione e transizione green di piccole e medie imprese e di aziende a media capitalizzazione italiane, da realizzarsi sia nel nostro Paese che in altri Stati dell’Unione Europea. Questo l’obiettivo dell’accordo firmato presso la sede di Cassa Depositi e Prestiti da Fabio Massoli, Direttore Amministrazione, Finanza e Controllo di Cdp e Gilles Badot, Direttore per le operazioni in Italia della Banca Europea per gli Investimenti. Il nuovo finanziamento – si legge in un comunicato – rientra in una più ampia operazione congiunta tra Bei e Cdp di importo complessivo pari a 500 milioni, suddivisa in due tranche: la prima da 400 milioni annunciata oggi e una seconda da 100 milioni che verrà stanziata una volta esaurito il primo plafond. I finanziamenti serviranno a stimolare gli investimenti e a mobilitare nuove risorse in favore delle aziende. I fondi concessi da Bei, che grazie al rating tripla A beneficia di migliori condizioni di raccolta sui mercati internazionali in termini di tassi di interesse, consentono a Cdp di offrire alle imprese finanziamenti a condizioni favorevoli e hanno una durata massima fino a 12 anni. La linea di credito della Bei avrà un periodo di disponibilità di 24 mesi.
Banca Mondiale,Giappone iniziativa energia pulita.C’è anche ItaliaMarrakech, 11 ott. (askanews) – Creare posti di lavoro e affrontare il cambiamento climatico sono due delle maggiori sfide nella lotta alla povertà. Una nuova partnership innovativa lanciata oggi tra la Banca Mondiale e il Giappone, a cui si aggiungono Italia, Repubblica di Corea, Canada e Regno Unito, si rivolge a entrambi.
L’iniziativa RISE (Resilient and Inclusive Supply-chain Enhancement) aiuterà i mercati emergenti e i paesi in via di sviluppo (EMDC) ad aumentare la produzione di prodotti a energia pulita e ad aumentare la loro partecipazione all’industria dei minerali, portando a posti di lavoro locali di qualità e alla crescita economica. Giappone, Canada, Italia, Repubblica di Corea e Regno Unito – informa una nota – si sono impegnati a donare un contributo totale iniziale di oltre 40 milioni di dollari a RISE, e si prevede che altri donatori contribuiranno. Il ministro delle Finanze giapponese Suzuki Shunichi e il presidente della Banca mondiale Ajay Banga hanno annunciato la partnership durante un evento di lancio che hanno co-ospitato in occasione della riunione annuale della Banca mondiale e del Fondo monetario internazionale del 2023 a Marrakech. All’evento hanno partecipato il Cile e l’India, nonché i rappresentanti dei potenziali paesi beneficiari, e hanno sottolineato l’importanza di questa partnership.
“Questo è esattamente il tipo di iniziative di cui abbiamo bisogno in questo momento”, ha affermato il presidente della Banca mondiale Ajay Banga. “Questa partnership darà ai paesi in via di sviluppo la promessa di un futuro più luminoso, con un’economia sana e un pianeta vivibile. I paesi avranno nuove opportunità economiche nelle industrie dell’energia pulita e dei minerali, creando posti di lavoro che li aiuteranno a costruire una vita migliore per se stessi e i loro famiglie.” La transizione energetica creerà un mercato da trilioni di dollari, con decine di milioni di posti di lavoro lungo le catene globali del valore dei minerali. Rappresenta un’opportunità per gli EMDC di sviluppare capacità produttiva, stimolare la crescita dell’occupazione e rafforzare lo sviluppo economico a lungo termine.
“Il Giappone prevede di contribuire con un totale di 25 milioni di dollari a RISE per sostenere lo sviluppo sostenibile dei paesi a basso e medio reddito e la diversificazione della catena di approvvigionamento di prodotti energetici puliti. Porteremo avanti con fermezza questa iniziativa in stretta collaborazione con un insieme diversificato di parti interessate, ” ha affermato il ministro delle Finanze giapponese, Suzuki Shunichi. “Le nostre economie pulite saranno più forti quando lavoreremo insieme. Il Canada è orgoglioso di contribuire alla partnership RISE, che aiuterà ad accelerare un’importante crescita economica nei paesi a basso e medio reddito, rafforzando al tempo stesso la nostra essenziale fornitura condivisa di energia pulita e minerali critici catene”, ha affermato Chrystia Freeland, vice primo ministro e ministro delle finanze del Canada.
Il Ministro italiano dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha dichiarato: “La transizione all’energia pulita rappresenta un’opportunità unica di crescita sostenibile per i paesi in via di sviluppo e per l’Africa in particolare. La partnership RISE aumenterà il valore aggiunto alla produzione mineraria, rafforzando così il ruolo di quei paesi nel le catene di fornitura globali, con elevati ritorni economici e sociali. L’Italia contribuirà a RISE e ne sosterrà l’attuazione nel 2024, sotto la Presidenza italiana del G7.” “Il programma RISE creerà ulteriore valore svolgendo un ruolo chiave nei processi midstream e downstream e porterà a nuove opportunità di crescita per i paesi in via di sviluppo”, ha affermato Choo Kyungho, vice primo ministro e ministro dell’Economia e delle finanze della Repubblica di Corea. Il Cancelliere dello Scacchiere, Jeremy Hunt, ha dichiarato: “Il Regno Unito è orgoglioso di aderire al partenariato RISE e di sostenere la sua missione volta a portare maggiori investimenti nei paesi a basso e medio reddito. Un futuro più verde porterà benefici in tutto il mondo e riusciremo meglio raggiungere questo obiettivo lavorando insieme.” Il partenariato RISE aiuterà a costruire economie resilienti e a promuovere catene di valore minerarie globali più sostenibili e diversificate, fondamentali nella lotta contro il cambiamento climatico. Rafforzando le politiche ambientali, gli standard sociali e il buon governo, il programma eliminerà anche alcune delle barriere esistenti agli investimenti sia privati che pubblici in minerali critici, produzione di energia pulita e infrastrutture associate.
Buy Now Pay Later soluzione utilizzata da quasi 1 italiano su 3Roma, 10 ott. (askanews) – L’Italia è tra i Paesi europei più digitali con 1 utilizzatore frequente su 5. La frequenza degli acquisti online è cresciuta negli ultimi due anni ma la customer experience degli italiani si è evoluta tenendo conto degli effetti della pandemia e delle nuove tendenze di pagamento. Una ricerca condotta da Kantar e FLOA, fintech specializzata in soluzioni di pagamento Buy Now Pay Later, ha esaminato le abitudini e i costumi dei consumatori italiani nel 2022, sia online sia in negozio.
La ricerca, spiega una nota, mostra come i consumatori italiani continuino ad affrontare situazioni problematiche quando acquistano online. Il 48% trova frustrante dover scaricare un’applicazione per poter pagare, mentre il 27% trova difficoltoso dover compilare un modulo online con i propri dati prima di effettuare un acquisto. E ancora, il 17% critica l’aggiunta di altri servizi o prodotti non richiesti negativamente, e il 25% si risente di essere reindirizzato a una pagina esterna. Uno scenario che nella maggior parte dei casi porta i consumatori ad abbandonare il carrello, senza acquistare alcun prodotto. La ricerca rileva che il 47% dei consumatori italiani trova fastidiosa la mancata accettazione di alcuni metodi di pagamento e il 33% critica la compilazione obbligatoria di moduli con informazioni personali.
“La customer experience si è evoluta in modo significativo nel corso degli anni, ma ha bisogno di un’ulteriore semplificazione. Ed è quello che abbiamo fatto con le nostre soluzioni, mettendo al centro della nostra strategia l’innovazione tecnologica e la semplificazione dell’esperienza del cliente”, ha spiegato Andrea Boschi, country manager di FLOA per l’Italia. “Sia online sia in negozio, le nostre soluzioni sono progettate per essere facili da usare per i clienti e veloci da integrare per gli esercenti”. Il pagamento è un fattore chiave nella customer experience, perché i clienti vogliono poter pagare i loro acquisti con il metodo di pagamento che preferiscono. Negli ultimi anni, il Buy Now Pay Later è diventata la nuova opzione di pagamento irrinunciabile in Europa: Il 43% degli europei ha già effettuato un acquisto utilizzando questa soluzione. È una modalità di pagamento apprezzata anche dai consumatori italiani. Se confrontiamo il 2022 e il 2021, il numero di utenti di BNPL è infatti aumentato del 22%. Il segmento ha ancora un potenziale di crescita nel mercato italiano, dato che il 31% degli italiani (quasi uno su tre) utilizza questo metodo di pagamento in maniera saltuaria.
Visa e Crédit Agricole rafforzano la partnerhipRoma, 10 ott. (askanews) – Si rafforza la partnership tra Visa e Crédit Agricole Italia per far evolvere la proposta di prodotti e servizi bancari, puntando sull’innovazione e sulla sicurezza, con la nuova offerta che mette a disposizione della clientela la nuova carta di debito evoluta a canone zero.
La carta di debito evoluta su circuito Visa, spiega una nota, è abilitata su tutti i dispositivi mobili e wearable, utilizzabile sia sul canale fisico che online, è, insieme al conto online e al conto deposito Crédit Agricole, protagonista di una campagna multisoggetto firmata dall’agenzia creativa milanese Mercurio GP che con le headline “una Carta che suona una meraviglia” e “una Carta che vive freestyle” vuole esprimere la modalità d’uso semplice e immediata della carta. La campagna sarà on air in punti strategici delle città selezionate, nelle stazioni dei mezzi pubblici, su tram, bus e metro, oltre che sui canali social e online. Dedicata alla clientela consumer, la carta di debito evoluta Crédit Agricole su circuito Visa si avvale della capillarità globale della rete Visa, che consente di pagare in oltre 80 milioni di località in tutto il mondo e che connette 15.100 istituzioni finanziarie e fintech in più di 200 Paesi e territori e oltre 100 milioni di punti vendita dove Visa è accettata.
Con la carta di debito evoluta è possibile fare acquisti online e nei negozi tradizionali, oltre che prelevare contanti da tutti gli ATM di Crédit Agricole Italia. Inoltre, grazie alla tokenizzazione che permette di digitalizzare le carte fisiche su smartphone o su wearable come gli smartwatch, la nuova carta è disponibile in tutti i wallet digitali (Apple Pay, Google Pay, Samsung Pay, etc). Grazie alla tecnologia contactless è possibile pagare in modo più semplice e veloce avvicinando la carta al POS e, per gli importi più bassi, senza digitare il PIN. Contribuisce a garantire la sicurezza la rete tecnologica di Visa. La società, a livello mondiale, negli ultimi 5 anni, ha investito 9 miliardi di dollari integrando, per esempio, intelligenza artificiale, machine learning e analisi dei dati per aumentarne la capacità predittiva e di apprendimento, e garantire così maggiore protezione in ogni transazione. Grazie a questi investimenti, secondo i dati Visa , è stato possibile prevenire truffe per circa 25 miliardi di dollari all’anno rendendo i pagamenti digitali più sicuri.
Barilla: 3 mesi di congedo retribuito per ogni genitore del gruppoMilano, 10 ott. (askanews) – Barilla introduce una nuova policy di congedo di maternità e paternità che garantisce a ciascun genitore 12 settimane di congedo retribuito al 100%. La nuova policy sarà implementata dal primo gennaio 2024. Si tratta di un passo avanti per le oltre 8.700 persone che lavorano per il gruppo alimentare nel mondo, valorizzando, spiega l’azienda, “il ruolo di genitore, indipendentemente dal genere, dallo stato maritale e dall’orientamento sessuale, così che ogni tipo di famiglia possa vivere al meglio questo importante momento della vita”.
Nel caso in cui gli standard legislativi locali siano più vantaggiosi, verranno applicate le normative del Paese. In Italia, il congedo di maternità resterà quello attuale previsto dalla nostra legislazione, mentre il congedo di paternità sarà esteso da 10 giorni a tre mesi. “Siamo davvero orgogliosi di annunciare questa nuova politica aziendale che vuole valorizzare la genitorialità e ridurre uno dei fattori principali del gender gap nel lavoro, in linea con il nostro percorso nella diversity, equity & inclusion – afferma Floriana Notarangelo, chief diversity & inclusion officer del gruppo Barilla – Per questo la nostra policy è rivolta a ogni genitore, a prescindere dal genere, dallo stato maritale, dall’orientamento sessuale e se è adottivo o meno, perché in Barilla siamo consapevoli che ogni famiglia è unica e che non esiste una figura genitoriale più importante dell’altra. Il nostro obiettivo è di creare, entro gennaio 2024, tutte le condizioni necessarie affinché le nostre persone possano vivere con gioia l’arrivo di un figlio e quello di essere riconosciuti come un’azienda a misura di genitore”.
“Questa nuova politica genitoriale nasce da un processo pluriennale intrapreso dal gruppo per garantire ai propri dipendenti un migliore equilibrio tra vita e lavoro – aggiunge Maurizio Cannavacciuolo, total rewards & organization vp del gruppo Barilla – Vogliamo garantire loro il tempo necessario per stare al fianco dei propri figli, ma anche un benessere tale da permettere un ritorno al lavoro sereno”. Questa iniziativa si inserisce in un contesto che vede alcuni Paesi dove il parental leave retribuito è un lusso: negli Stati Uniti, ad esempio, la legge non prevede un congedo di maternità retribuito. L’Italia, invece, è sempre più caratterizzata da un forte child penalty gap nel mercato del lavoro. Secondo l’ultimo rapporto di Save the Children “Le equilibriste: la maternità in Italia 2023”, infatti, nel 2022 il divario lavorativo tra uomini e donne si è attestato al 17,5%, ma è ben più ampio in presenza di bambini: nella fascia di età 25-54 anni se c’è un figlio minore, il tasso di occupazione per le mamme si ferma al 63% contro il 90,4% di quello dei papà, e con due figli minori scende fino al 56,1%, mentre i padri che lavorano sono ancora di più (90,8%).
In generale, negli ultimi anni, il parental leave è diventato centrale tra i desideri di ogni dipendente. Secondo un’indagine internazionale della piattaforma HR Remote, che ha intervistato 5.708 dipendenti a tempo pieno in 10 Paesi, è emerso che il 15% non usufruisce del parental leave, dichiarando di esitare a prenderlo per intero per paura di essere discriminati. Il 47% dei dipendenti rifiuterebbe un’offerta di lavoro se le politiche genitoriali dell’azienda non soddisfacessero le proprie aspettative. L’inclusività di un’azienda è più importante per i giovani tra i 25 e i 34 anni: quasi due terzi di loro (60%) hanno dichiarato di preferire aziende con politiche di congedo parentale inclusive.
Salone della Csr: dieci azioni concrete per la sostenibilitàMilano, 9 ott. (askanews) – La sostenibilità è un processo in evoluzione: essere responsabili e impegnarsi concretamente è l’unica strada possibile per rispondere all’esigenza di vero cambiamento ambientale e sociale. Dall’edizione 2023 del Salone della CSR e dell’innovazione sociale che si è svolta a Milnao, in Bocconi, dal 4 al 6 ottobre, sono emersi spunti dai partecipanti per alcune azioni puntuali: pillole di sostenibilità dedicate a persone e imprese. Eccole di seguito.
Pillole di sostenibilità per le persone 1. Ridurre lo spreco alimentare concentrando l’attenzione su un cibo alla volta, ad esempio il pane, per poi procedere con il successivo e così via con i diversi alimenti. 2. Scegliere sempre e solo prodotti di stagione, possibilmente sfusi, oppure confezionati con materiali ecosostenibili e riutilizzabili.
3. Imparare a riparare, e non buttare, gli oggetti e a riutilizzare gli scarti in modo creativo con il fai-da-te. 4. Partecipare in modo continuativo e costruttivo alla vita della propria comunità, cominciando dagli ambiti che si percepiscono come più vicini, come la scuola, le iniziative di solidarietà o attività come il plogging (raccolta dei rifiuti mentre si fa jogging).
5. Condividere con parenti, amici, vicini i comportamenti virtuosi, anche attraverso la creazione di gruppi di acquisto e di condivisione. 6. Insegnare ai propri figli che la sostenibilità è un valore, coinvolgendoli direttamente con piccoli “incarichi”, come la raccolta differenziata o il mercatino dei giochi usati.
7. Fare più attività sportiva e vivere lo sport come momento di inclusione e aggregazione, partecipando attivamente alle iniziative sul territorio. 8. In casa, usare riduttori di flussi d’acqua, non lasciare dispositivi elettrici ed elettronici in stand-by, scegliere elettrodomestici a basso consumo. 9. Scegliere di andare a piedi, con i mezzi pubblici o in bicicletta per gli spostamenti in città e preferire il treno per i viaggi più lunghi. 10. Conoscere e approfondire temi legati sostenibilità anche visitando musei, mostre, biblioteche e spazi culturali. Pillole di sostenibilità per le organizzazioni 1. Investire nell’educazione dei giovani e nella formazione dei propri collaboratori. 2. Ripensare la logistica e rinnovare le flotte aziendali per ridurre l’impronta carbonica. 3. Promuovere la simbiosi industriale per migliorare l’economia circolare, dedicando maggiori risorse alle collaborazioni di filiera e all’ecodesign. 4. Creare più spazi per il verde pubblico e realizzare orti e giardini sui tetti degli edifici aziendali. 5. Facilitare e sostenere la creazione di comunità energetiche. 6. Investire risorse in cultura e migliorare la collaborazione con gli enti culturali. 7. Innovare i sistemi di welfare aziendale per renderli più vicini ai bisogni delle persone. 8. Ridurre l’impatto degli eventi musicali, sportivi e culturali. 9. Rendere etichette e confezioni più chiare per favorire ulteriormente la trasparenza verso il consumatore. 10. Definire e applicare policy DE&I. Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale è promosso da Università Bocconi, Sustainability Makers, Global Compact Network Italia, ASviS, Fondazione Sodalitas, Unioncamere, Koinètica.Grazie alla collaborazione con Bureau Veritas Italia, anche nel 2022 il Salone ha ottenuto la certificazione ISO 20121, norma internazionale che definisce i requisiti di gestione della sostenibilità degli eventi.
Salone della Csr: 4.600 presenze per 115 incontri con 500 relatoriMilano, 9 ott. (askanews) – Impronta carbonica, scelte di consumo consapevoli, sostenibilità sociale d’impresa: persone e organizzazioni sono sempre più convinte dell’importanza di assumersi da subito e continuativamente la responsabilità di azioni concrete, quotidiane, per raggiungere gli obiettivi sociali ambientali ed economici fissati dall’Agenza 2030 dell’Onu. E’ il segnale che emerge con forza dalla tre giorni di lavoro dell’unicesimo edizione del Salone nazionale della CSR e dell’innovazione sociale, che si è svolto dal 4 al 6 ottobre 2023, a Milano, all’Università Bocconi.
Durante i tre giorni di attività sono state registrate 4.600 presenze e sono stati oltre 9.000 i collegamenti. Tutti i 115 incontri con oltre 500 relatori hanno visto grande partecipazione di un pubblico attento e delle 284 organizzazioni protagoniste tra aziende, istituzioni e realtà non profit. Mai come in questa edizione è stata forte la presenza dei giovani, coinvolti attivamente sia come protagonisti di diverse iniziative sia come spettatori, e oltre 300 studenti hanno fatto visita al Salone nell’arco dei tre giorni. A fare da simbolo all’edizione 2023, dedicata al tema “Abitare il cambiamento”, la straordinaria esposizione della Venere degli stracci di Michelangelo Pistoletto, risorta dalle ceneri dopo il rogo di Napoli, in esclusiva per i visitatori del Salone.
“Il Salone della CSR è sempre di più una palestra per confrontarsi e non solo un palcoscenico dove valorizzare esperienze di successo – commenta Rossella Sobrero del Gruppo promotore del Salone – E proprio dal confronto tra chi sta sperimentando modalità innovative nella gestione della propria organizzazione emerge quanto il cambiamento sia spesso una strada in salita: è stata quindi l’occasione per ascoltare i ritorni positivi dell’agire responsabile ma anche le difficoltà incontrate e le azioni messe in campo per superarle”. Tra le tante novità dell’edizione 2023 c’è stata la “Carbon Footprint Station”, realizzata da AWorld e presentata per la prima volta in Italia al Salone, per scoprire in tempo reale quanto ciascuno di noi impatta sull’ambiente con i propri acquisti, i trasporti, il cibo e la casa. Dai dati raccolti su un campione di oltre 200 persone che hanno effettuato la misurazione, emerge che la categoria di impatto principale è quella dei trasporti, con un’incidenza predominante dell’aereo, e che l’impronta lavorativa incide solo per il 14,5% su quella generale. È nella vita privata, dunque, che si possono apportare i maggiori cambiamenti. Nella generazione dei Baby Boomers, secondo il report stilato da AWorld, sono le femmine ad avere l’impatto maggiore nella categoria trasporti, mentre nella Generazione X sono i maschi a incidere maggiormente. Nelle altre generazioni l’impatto è similare. Complessivamente, la partecipazione alla misurazione ha messo in luce una maggiore consapevolezza e desiderio di modificare i propri stili di vita pensando a un futuro sostenibile.
Al progetto Carbon Footprint Station condotto durante la tre giorni milanese è collegata una Challenge che il Salone ha lanciato su AWorld app: realizzare tutti insieme entro il 31 ottobre 300mila buone azioni per il pianeta e per le persone, dopo che il primo traguardo delle 100mila è stato raggiunto in sole tre settimane. Se l’obiettivo verrà raggiunto, il Salone contribuirà al progetto “Ancora Natura per il Col di Lana”, un’iniziativa di rinascita e restauro forestale a quattro anni dalla tempesta Vaia, promosso, tra gli altri, da Rete Clima e da Pefc Italia. Il progetto prevede la messa in sicurezza e l’asportazione di legname ancora a terra per contrastare il bostrico, un insetto che distrugge i tronchi, ma anche la forestazione con circa 5mila nuovi alberi per restituire alla comunità locale il suo Colle, con le sue dinamiche sociali, paesaggistiche ed economiche. Passando alberi realizzati in carta e cartone, ovvero quelli utilizzati per gli allestimenti del Salone, tutt verranno recuperati, grazie alla collaborazione di Comieco, per dare vita in parte a giochi modulari e installazioni da donare ad associazioni, scuole e musei, e in parte ai nuovi allestimenti per la prossima edizione 2024.
Durante la tre giorni di lavori, il Salone della CSR e dell’innovazione sociale, in collaborazione con ReLearn, si è impegnato anche nel monitoraggio dei rifiuti e nell’implementazione della raccolta differenziata con l’aiuto dell’intelligenza artificiale. Dalle 922 interazioni avvenute con il sistema, è emerso che la maggior parte dei rifiuti sono stati differenziati correttamente dai visitatori del Salone. Infine, per tutta la durata della manifestazione, una delle “piazze” dove si sono svolti gli eventi è stata in parte alimentata da energia pulita prodotta dagli spettatori attraverso speciali bike, grazie a un’attività gestita da Teatro a Pedali in collaborazione con Hitachi. Pedalando sono stati prodotti circa 2KWh. L’edizione 2023 del Salone ha accolto la sfida finale di Hackathon for Impact, la maratona creativa organizzata nell’ambito del Giro d’Italia della CSR in collaborazione con Big Bloom e CiAl, che ha visto 46 studenti universitari e neolaureati di Udine, Napoli e Bologna sfidarsi nella creazione di soluzioni innovative di economia circolare. La squadra vincitrice, votata in diretta dal pubblico durante l’evento, è stata quella di Udine con il progetto “RaccontaCi”, un QRcode che consente di accedere a un video creativo di pochi secondi, realizzato dalle aziende in collaborazione con una scuola del territorio, che racconta la storia della vita di un prodotto nato dal riciclo. Sono stati premiati inoltre i vincitori della seconda edizione del Premio Impatto, dedicato a imprese e associazioni non profit che si impegnano a misurare le ricadute delle proprie attività. Per la categoria profit, i vincitori sono stati Treedom Srl SB per la valutazione dell’impatto, Poste Italiane per il piano di Rinnovo della flotta e Banca Etica per il report di impatto. La scelta della giuria è ricaduta su realtà e progetti strettamente legati alla sostenibilità ambientale o sociale. Treedom è stato il primo sito italiano a permettere di piantare alberi a distanza e seguire online la storia del progetto questi contribuiscono a realizzare. Dal 2010, anno della sua fondazione, ha permesso di piantare più di quattro milioni di alberi in Africa, America Latina, Asia e Italia, coinvolgendo 1,2 milioni di cittadini e 11.546 aziende. Anche Poste Italiane è stata premiata per il suo impegno per la riduzione dell’inquinamento: la sua flotta per la consegna della corrispondenza oggi è dotata di 70 furgoni e 1000 veicoli full electric, 1.700 veicoli a metano, più di 1.000 veicoli gpl e 41 mezzi ibridi, che insieme consentono di ridurre l’emissione di CO2 di oltre 300 tonnellate rispetto all’utilizzo di veicoli tradizionali. Banca Etica è invece l’esempio di come la finanza possa contribuire alla transizione sostenibile: nel Report di Impatto 2023 si evidenzia come il 98% del credito sia stato ceduto a organizzazioni e imprese ad impatto positivo, il 44% dei prestiti personali sia stato erogato a favore delle donne e il 10% a cittadini provenienti dal Sud del mondo. Per la categoria terzo settore, il Premio Impatto è stato assegnato a Fondazione Edoardo Garrone Ente Filantropico per il “Progetto Appennino”, che vuole realizzare un nuovo modello di riqualificazione delle terre alte puntando sulla nascita di giovani imprese, sul consolidamento di quelle esistenti e sulla sinergia tra loro; Fondazione ANT Italia Onlus per il progetto di potenziamento “Eubiosia”, un programma di ospedalizzazione domiciliare specialistico gratuito che dal 1985 ad oggi ha permesso di assistere più di 66.000 malati; e infine a Junior Achievement Italia per le idee in azione per UPSHIFT, il programma di imprenditoria sociale voluto dall’UNICEF che ha già raggiunto più di 5.000 ragazze e ragazzi in tutta Italia. Due menzioni speciali sono state assegnate a Jointly, azienda vincitrice del Premio Impatto 2022, per il suo welfare condiviso, e ad AIL Bologna OdV per la categoria non profit. Da questa edizione del Salone della CSR arriva un segnale importante: per affrontare problemi complessi bisogna adottare un approccio multistakeholder e multidisciplinare mettendo insieme le competenze e le risorse di tutti. Per arrivare ad un modello economico sostenibile è fondamentale un’azione plurale: è necessario connettere persone e organizzazioni e nessuno deve sottrarsi alle sue responsabilità.