Fnec 2023, Ucid Giovani: con i giovani un patto per cambiare la governance dell’economiaRoma, 9 ott. (askanews) – “Il tipo di economia che è alla base della globalizzazione e che, come ci ha mostrato Stiglitz, ha mantenuto profonde diseguaglianze nel mondo, non è l’unica forma possibile del capitalismo”. Lo ha affermato Benedetto Delle Site, presidente nazionale del Movimento Giovani dell’Ucid (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti) intervenendo alla tavola rotonda con il Premio Nobel per l’Economia Joseph Stiglitz e i giovani di Bcc e Confcooperative nell’ambito dell’edizione 2023 del Festival Nazionale dell’Economia Civile, svoltosi a Firenze dal 28 settembre al 1 ottobre.
“Dobbiamo tornare – ha sottolineato il leader dei giovani imprenditori cattolici – alle nostre radici, alla tradizione italiana dell’Economia civile. Ci sono esempi di imprenditori illuminati e Adriano Olivetti non è il solo, che considerano l’impresa parte attiva nella promozione del bene comune. L’impresa, ci insegna la dottrina sociale della Chiesa, riceve dal territorio in cui opera e ha il dovere di restituire, contribuendo non solo al miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori bensì allo sviluppo civile del mondo circostante”. Secondo Delle Site “occorre recuperare il rapporto tra impresa, territorio e comunità. Il tipo di globalizzazione che voleva spezzare questo legame è stato definitivamente messo ko dalla pandemia. Tale modello, astratto, privo di un volto, non è resiliente alle crisi globali come quelle, ad esempio, innescate da una pandemia o da altre crisi. Dobbiamo favorire un ecosistema che incentivi davvero le scelte responsabili, che favorisca gli imprenditori e non gli speculatori contro i quali si trovano a competere purtroppo i buoni imprenditori. Una distinzione, quella tra imprenditore e speculatore, molto cara al Papa”.
“Solo con i giovani – ha concluso il presidente dei giovani Ucid – è possibile un patto per cambiare la governance e gettare le basi di una nuova economia che, a partire dai territori, si estenda a livello mondiale e soprattutto sappia coniugare creazione di valore economico e creazione di valore sociale”.
Salone della Csr: a Jointly menzione speciale del Premio ImpattoMilano, 6 ott. (askanews) – Il programma “Professione Genitori” di Jointly, prima B Corp in Italia nel corporate wellbeing, ha ottenuto la menzione speciale da parte della giuria della seconda edizione del Premio Impatto, nell’ambito del Salone della CSR e dell’innovazione sociale all’università Bocconi, a Milano.
La menzione speciale è il secondo riconoscimento che Jointly ottiene nell’ambito del Salone: lo scorso anno “Professione Genitori “si era infatti aggiudicato il Premio Impatto, ideato per portare l’attenzione sull’importanza di misurare e valutare il valore economico, sociale e ambientale alimentato da progetti e iniziative di sostenibilità. “Siamo davvero orgogliosi di poter contare su questo nuovo riconoscimento per il nostro impegno nel valutare l’impatto del programma Professione Genitori. – detto Anna Zattoni, presidente e cofounder di Jointly – Crediamo infatti che per attuare strategie di corporate wellbeing vincenti e sostenibili nel tempo, sia imprescindibile misurare i cambiamenti che le iniziative adottate generano nelle persone, nelle aziende e nel territorio. Questo approccio consente inoltre di diffondere una nuova consapevolezza sull’efficacia che lo strumento del welfare aziendale può avere, non solo per il sostegno economico delle persone, ma per avere un impatto sui grandi problemi del nostro paese come la denatalità e la disoccupazione giovanile”.
Ed è proprio grazie al report d’impatto annuale realizzato in collaborazione con Bdo Italia – e in particolare all’impegno nella rendicontazione dei benefici ottenuti dal programma – che Jointly ha ottenuto il riconoscimento di “Professione Genitori” come best practice innovativa. La misurazione d’impatto adottata da Jointly si basa su standard e metodologie internazionali come, ad esempio, la “Teoria del Cambiamento”: ovvero la capacità di generare un impatto sociale reale e diffuso, attraverso la valutazione qualitativa e quantitativa, sul breve, medio e lungo periodo, degli effetti delle attività svolte sui diversi stakeholders e comunità coinvolti. Pensato per offrire un sostegno concreto alle famiglie, “Professione Genitori” è un programma di people caring che, dal 2015, supporta i collaboratori con famiglia nell’orientamento e nelle scelte relative ai percorsi di studio e lavoro più efficaci per la crescita dei propri figli.
Dall’approfondimento sui nuovi compiti genitoriali all’orientamento scolastico e universitario, fino al corretto uso degli strumenti digitali, il programma ha coinvolto nel tempo più di 35mila tra genitori e figli, 56 aziende e oltre 40 scuole, realizzando oltre 350mila ore di formazione. “Professione Genitori “è strutturato in 4 moduli: “SOS Genitori”, pensato per affiancare i genitori con figli fino a 18 anni nello sviluppo di competenze utili al loro ruolo di cura e crescita; “Genitori digitali” che punta, invece, a sviluppare competenze utili a orientare i figli nell’utilizzo corretto del digitale; “Push to Open Junior” e “Push to Open Diplomandi”, finalizzati a supportare i genitori nell’accompagnare le scelte dei figli nel percorso di istruzione superiore e post diploma. (nella foto: Anna Zattoni, presidente e cofounder di Jointly)
Relife group acquisisce scatolificio De.Le.SRoma, 4 ott. (askanews) – ReLife Group, il primo gruppo italiano operativo nell’economia circolare, ha siglato, tramite Relife Paper Packaging S.r.l, un accordo per acquisire Scatolificio De.Le.S S.p.A. uno dei principali operatori nazionali del comparto imballaggi cartacei e la sua controllata Ondulati Menegazzi (per un totale di due stabilimenti a Origgio e Nerviano, circa 130 dipendenti, una produzione annua di 86 milioni di mq). Lo rende noto l’azienda in un comunicato.
Il modello di crescita di ReLife, che negli anni ha portato a termine diverse acquisizioni, è basato sulla condivisione dei principi dell’economia circolare e sulla sinergia con le aziende che progettano e producono beni di consumo in vista di un loro nuovo utilizzo. Da questo punto di vista, l’operazione, il cui closing è soggetto all’approvazione dell’Autorità Antitrust, rappresenta un ulteriore progresso del Gruppo nell’offerta di soluzioni industriali finalizzate al riciclo e trasformazione dei rifiuti in nuovi prodotti. Grazie all’acquisizione di De.Le.S., la produzione della divisione Relife Paper Packaging crescerà del 40%, passando dagli attuali 173 milioni di metri quadri di cartone a circa 259 milioni di mq per un fatturato di oltre 180 milioni di euro su un fatturato globale del gruppo Relife di 380 milioni di euro. “Negli ultimi anni, il Gruppo ha portato a termine importanti acquisizioni che ci hanno consentito non solo di crescere ed espandere i nostri servizi, ma anche di garantire la circolarità dei rifiuti che diventano così una risorsa per le persone, per i clienti e per l’ambiente. La divisione ReLife Paper Packaging già oggi utilizza per l’80% della sua produzione cartone proveniente da carta riciclata, fornita anche dalla divisione ReLife Recycling. L’acquisizione di De.Le.S si situa nel solco desiderato dai nostri Clienti, che sempre di più stanno ricercando la circolarità dei prodotti come fattore distintivo, non solo ai fini ESG. La nostra strategia di M&A punta sempre di più alla massimizzazione delle sinergie, con una forte vocazione alla sostenibilità, consolidate sul territorio e con un approccio innovativo. De.Le.S. è una di queste e non possiamo che aspettarci il meglio da questa unione” ha detto Domenico Benfante, CEO di ReLife Group.
“L’ingresso di De.Le.S. è un importante tassello per la divisione Paper Packaging che si occupa di imballaggi sostenibili ottenuti dalla raccolta e dalla trasformazione della carta e del cartone riciclati. Con questa operazione, non solo aumenteremo ulteriormente la produzione ma integreremo un player altamente specializzato, tecnologico ed esperto con il quale, sono certo, raggiungeremo grandi obiettivi” ha detto Corrado Trasforini, Ceo della divisione Relife Paper Packaging. Advisor dell’operazione sono stati: per Relife, Chiomenti Studio Legale come advisor legale e Finerre come advisor finanziario; per i soci De.Le.S., EY come advisor finanziario e GVA Greco Vitali Associati come advisor legale.
Sostenibilità: per gli italiani servono più fatti e più in frettaMilano, 4 ott. (askanews) – Più fatti, più in fretta: la necessità di perseguire con maggiore impegno ed efficacia gli obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica è il sentimento comune ad una quota sempre crescente degli italiani. La metà della popolazione italiana – il 46 per cento – si dichiara pronta a scendere ad ulteriori compromessi sullo stile di vita a beneficio dell’ambiente tramite il minor consumo di energia, mangiando meno carne, limitando la plastica monouso. Ma una quota importante di cittadini manifesta in modo esplicito anche scetticismo nei confronti del reale impegno di istituzioni e imprese: mediamente per gli italiani meno di un’azienda su 3 sia davvero impegnata nella trasformazione sostenibile. E’ quanto è emerso dalla nuova ricerca Ipsos sull’atteggiamento degli italiani verso la sostenibilità realizzata per l’edizione nazionale de Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale 2023 e presentata all’Università Bocconi in apertura della manifestazione.
La ricerca ha evidenziato diversi aspetti positivi: il 58% degli italiani ha già investito o sta investendo per rendere la propria casa energeticamente efficiente, il 60% è pronto a rinunciare ai viaggi in aereo, il 59% a sostituire l’auto con il treno per le lunghe percorrenze. A fronte dell’impegno individuale, è però richiesto un impegno pubblico: per finanziare la trasformazione sostenibile, oltre tre italiani su dieci sarebbero favorevoli ad aumentare le tasse sui patrimoni e a tagliare la spesa per la difesa, per la pubblica amministrazione locale e per beni artistici e culturali statali. Niente tagli invece per la spesa pensionistica, l’istruzione e la sanità, le aree più preziose per gli italiani, da salvaguardare anche in un’ottica di sostenibilità. In generale, per la metà degli italiani le tre transizioni ritenute più urgenti – quella energetica, quella ecologica e quella per la riduzione della povertà – stanno avvenendo in modo troppo lento. Per abitare il cambiamento è necessario un cambio di marcia. “Quest’anno i temi della sostenibilità sono tornati a guadagnare spazio – commenta Andrea Alemanno, Service Line Head di Ipsos -. Nella narrazione attuale della trasformazione sostenibile, però, si è sempre posto l’accento più sugli elementi di cambiamento che non sui costi o sui benefici economici. Quanto costi la trasformazione, e quanto costerebbe la non trasformazione sostenibile, dovrà essere un tema centrale nelle riflessioni future, per dare un quadro reale della situazione. C’è bisogno di uno scatto di concretezza, per evitare facili illusioni, tentazioni di greenwashing, e per accelerare i progressi”.
L’indagine mette in luce anche alcune criticità. Sul piano sociale, ad esempio, solo in pochi (5%) dedicano il proprio tempo o la propria professionalità per progetti a favore della comunità o per valorizzare il patrimonio culturale del proprio territorio (4%). Non va però sottovalutato che esiste apertura da parte degli italiani rispetto alle suddette attività: circa 6 persone su 10 si dichiarano molto o abbastanza disponibili. Una potenzialità che necessita di essere coordinata e facilitata. L’altro dato in negativo riguarda l’aumento degli “scettici” sul tema della sostenibilità: se nel 2018 rappresentavano circa un italiano su dieci, oggi rappresentano più di un italiano su cinque. Cosa possono fare le aziende, le associazioni ma anche i singoli individui per contribuire allo sviluppo sostenibile? Per dare risposta a questa domanda, Il Salone della CSR e dell’innovazione punta sulla concretezza. Lo ha fatto nel corso dei mesi, con il Giro d’Italia della CSR alla scoperta dell’impegno sostenibile dei territori. E lo fa in questi tre giorni a Milano, con i 115 eventi all’università Bocconi, strutturati in 12 aree tematiche per far sì che dalle storie di successo dei partecipanti – 284 organizzazioni tra profit e non profit con oltre 500 relatori – possano nascere indicazioni utili a chiunque si occupi di ambiti centrali come la casa, la città, la cultura, la comunità, il territorio, l’impresa, la finanza, l’energia, l’agrifood, la digitalizzazione, la mobilità e le infrastrutture, la formazione e la comunicazione.
Come focus per l’edizione 2023 il Salone della Csr ha deciso di mettere al centro dell’attenzione proprio l’urgenza del cambiamento, condizione necessaria per andare verso uno sviluppo sempre più sostenibile, come ricorda il titolo dell’undicesima edizione, “Abitare il cambiamento”. “Il Salone è sempre di più una palestra per confrontarsi non solo un palcoscenico dove valorizzare esperienze di successo – commenta Rossella Sobrero, del Gruppo promotore del Salone -. E proprio dal confronto tra chi sta sperimentando modalità innovative nella gestione della propria organizzazione emerge quanto il cambiamento sia spesso una strada in salita: il Salone sarà quindi l’occasione per ascoltare i ritorni positivi dell’agire responsabile ma anche le difficoltà incontrate e le azioni messe in campo per superarle”. Perché abitare la sostenibilità, oggi, significa portarla nelle nostre case, nelle nostre scuole, nelle nostre aziende e nelle nostre piazze. Anche la scelta di offrire a tutti i partecipanti la possibilità di misurare la propria Carbon Footprint, grazie alla nuova Station installata al Salone in collaborazione con AWorld, va nel senso della concretezza: ogni persona può fare la differenza ed è necessario l’impegno di tutti, a cominciare dai giovani. Che al Salone saranno protagonisti con numerose iniziative che li vedono coinvolti, come il progetto Meet the CSR Leaders e la sfida finale di Hackathon for Impact.
Gli incontri del Salone si svolgono dal 4 al 6 ottobre 2023, sono aperti al pubblico e visibili anche in streaming; il programma degli appuntamenti è consultabile online sul sito www.csreinnovazionesociale.it Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale è promosso da Università Bocconi, Sustainability Makers, Global Compact Network Italia, ASviS, Fondazione Sodalitas, Unioncamere, Koinètica.
La Venere degli stracci rinasce a Milano al Salone della CsrMilano, 3 ott. (askanews) – La Venere degli stracci rinasce a Milano. La celebre opera di Michelangelo Pistoletto – dopo essere andata distrutta nel rogo di piazza Municipio a Napoli, lo scorso luglio – sarà di nuovo allestita e ospitata dal 4 al 6 ottobre al Salone della CSR e dell’innovazione sociale, che svolge in quei giorni al presso l’Università Bocconi. L’opera sarà collocata all’ingresso, in via Roentgen 1 a Milano, per accogliere i visitatori dell’undicesima edizione di uno degli eventi più attesi in Italia sulla sostenibilità.
Il luogo scelto per questa “rinascita” non è casuale: fin da quando ha visto la luce nel 1967 la scultura viene associata al concetto del riciclo, ma non solo: la figura della Venere, che incarna un ideale di imperitura bellezza tramandato attraverso i secoli, si contrappone alla molteplicità di oggetti potenzialmente infinita e sempre cangiante degli stracci, simbolo di scarto e degrado. Anche la critica al consumismo e la denuncia dell’emarginazione sociale sono significati successivamente attribuiti alla Venere degli stracci: un’opera viva che si evolve nel tempo e nello spazio. I valori espressi dall’opera sono oggi in linea con i messaggi promossi dal Salone della CSR e dell’innovazione sociale: non solo l’economia circolare ma la riflessione sul futuro della nostra vita sul Pianeta, da cui scaturisce il titolo di questa edizione dell’evento, Abitare il cambiamento. A connotare l’identità della “versione milanese” – che si aggiunge così a quelle presenti nelle collezioni permanenti di alcuni prestigiosi musei, tra i quali il Museo d’Arte Contemporanea Castello di Rivoli, la Tate Modern di Londra, il Kröller-Müller Museum di Otterlo e l’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington – sono gli stracc , raccolti in collaborazione con l’associazione Made in Carcere, da sempre partner del Salone, che si occupa di riciclo e di riscatto sociale promuovendo la creazione di manufatti realizzati con materiali e tessuti di scarto da parte di detenute a cui viene offerto un percorso formativo con lo scopo di un definitivo reinserimento nella società lavorativa e civile.
“Il nostro contributo a questa rinascita deriva dalla volontà di affermare vicinanza al maestro dopo l’incendio della Venere – commenta Luciana Delle Donne, presidente della Onlus Officina Creativa e fondatrice di Made in Carcere – Quest’opera è sempre stata per noi un grido di allarme sulla società dei consumi e sull’inquinamento, ma anche il simbolo di come la bellezza possa sempre essere rifondata, anche attraverso modelli positivi di economia rigenerativa basati sulla creatività. Per questo, da 17 anni, utilizziamo tessuti di recupero e abbiamo introdotto la bellezza in luoghi di degrado e di emarginazione come le carceri. Quello che ne è nato oggi fa parte integrante della nuova Venere milanese”. In particolare, parte degli scarti tessili che andranno a comporre la Venere degli stracci esposta al Salone deriva dal recupero e dalla testimonianza dell’attività svolta nelle carceri di Lecce, Trani, Taranto e Matera, e nelle 20 sartorie sociali attivate in aree periferiche di tutta Italia, a cui Made in Carcere dona materiali tessili per la creazione di “brand sociali” affinché replichino il suo modello divenuto apripista anche fuori dai luoghi di detenzione.
Dopo la presenza al Salone per tutta la sua durata, la Venere degli stracci sparirà di nuovo, ma solo per un breve periodo. A confermarlo è stato lo stesso Michelangelo Pistoletto, che lo scorso 13 settembre, in occasione del conferimento del premio “La Ginestra” ha confermato l’intenzione di ricollocare la Venere in piazza Municipio a Napoli, questa volta dotandola di protezioni speciali. “La Venere è la nostra speranza di rigenerazione”, ha detto il maestro. Un auspicio condiviso anche da Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale, che ha già visto la presenza di Michelangelo Pistoletto in diverse edizioni.
Sostenibilità, Bruschetta: coinvolgere i consumatori in azioni virtuoseMilano, 2 ott. (askanews) – Eridania torna a raccontarsi, questa volta esplorando il tema dell’educazione alimentare: dalle iniziative per responsabilizzare i più giovani sull’uso consapevole dello zucchero e sull’importanza di una corretta alimentazione, fino ai progetti dedicati ai consumatori, per sensibilizzarli e coinvolgerli in comportamenti virtuosi. Nel corso del “Salone della CSR e dell’innovazione sociale, uno degli appuntamenti italiani più attesi in materia di sostenibilità, Alessio Bruschetta, amministratore delegato dell’azienda, interverrà ad una delle tavole rotonde previste dal programma culturale e dedicata al contribuito che la filiera agroalimentare può portare nell’educazione del consumatore. Alessio Bruschetta racconterà l’impegno di Eridania nel campo dell’educazione alimentare e affrontando varie tematiche: dalle iniziative per responsabilizzare i più giovani sull’uso consapevole dello zucchero e sull’importanza di una corretta alimentazione, fino ai progetti dedicati ai consumatori, per sensibilizzarli e coinvolgerli in comportamenti virtuosi dal punto di vista dell’impatto ambientale. L’appuntamento è per il 4 novembre all’evento “Educazione alimentare: un’alleanza virtuosa tra produzione e distribuzione” fissato a parte dalle ore 15,15.
Eridania da ormai un decennio è impegnata in un percorso di sviluppo sostenibile sotto il profilo ambientale, produttivo, sociale e d’impresa che rientra, a partire dal 2022, all’interno del programma “Il Futuro Chiede Dolcezza” che prevede anche importanti iniziative a carattere educativo-informative per aiutare le persone a comprendere le caratteristiche dei prodotti anche in funzione del loro impatto sull’ambiente e stimolarle, in qualche modo e nel loro piccolo, ad un cambiamento. In quest’ottica che, nei prossimi mesi, Eridania lancerà una nuova linea di bustine di zucchero Classico in edizione limitata raffiguranti “20 gesti per un futuro migliore”: dall’utilizzo della borraccia, all’attenzione a non disperdere i rifiuti nell’ambiente, fino al preferire il treno, ove possibile, per le lunghe distanze. Un modo per coinvolgere i consumatori in comportamenti virtuosi, promuovendo azioni quotidiane più consapevoli e attente all’ambiente. Eridania ha inoltre rinnovato, per il terzo anno consecutivo, la sua attività di informazione ed educazione all’interno delle scuole primarie con il programma “A Scuola di Dolcezza”, volto a diffondere, attraverso la chiave del gioco, una cultura del benessere e della salute e ad aiutare i bambini a prendere consapevolezza dell’importanza di una corretta alimentazione, in riferimento al consumo equilibrato e responsabile di carboidrati e zucchero. Anche per l’anno scolastico 2023/24, il programma educativo, coinvolgerà 1.500 classi delle scuole primarie per circa 28.000 alunni in tutta Italia.
“Le imprese sono tenute a rispondere del loro impatto sulla società e hanno la grande opportunità di contribuire al cambiamento del modello economico. La responsabilità che, come Eridania, ci assumiamo nel campo dell’educazione alimentare e della nutrizione responsabile è parte di un impegno globale nel perseguire la sostenibilità non soltanto dal punto di vista ambientale, ma anche produttivo e sociale – ha dichiarato Alessio Bruschetta – Per questo, da anni ci impegniamo in attività e iniziative sia per i nostri consumatori, al fine di sensibilizzarli e coinvolgerli in comportamenti virtuosi, sia per i più giovani, i “consumatori del domani”, affinché siano informati e responsabilizzati sull’importanza di una sana e corretta alimentazione. È proprio in questo concetto di “sostenibilità estesa” che risiede la chiave della campagna “Il futuro chiede dolcezza”, lanciata lo scorso anno. Il nostro intento è quello di garantire al domani una maggiore cura e attenzione in ogni ambito, dalla tutela della salute dei bambini, all’assistenza ai più fragili, all’impegno concreto per la protezione dell’ambiente per il contenimento dell’impatto sul Pianeta”. (nella foto: Alessio Bruschetta, amministratore delegato di Eridania Italia)
Visa lancia GetP@id, per aiutare i creator della Gen Z a trasformare la loro passione in un lavoroRoma, 28 set. (askanews) – Proprio nei giorni di massima esposizione internazionale di Milano quale capitale della moda, Visa, tra i leader mondiali nei pagamenti digitali, lancia in Italia la prima edizione di “GetP@id”, iniziativa dedicata ai giovani content creator e influencer della Gen Z per supportarli nel trasformare la loro passione in una carriera redditizia.
Oggi, informa una nota, circa 50 milioni di creator costituiscono quella che molti chiamano la creator economy, ovvero l’insieme informale di musicisti, artisti, gamer e altri creativi che svolgono il lavoro che amano, a tempo pieno o parziale, derivandone un reddito. La creazione di contenuti è però solo il primo passo. In un mondo in cui i canali più diretti, più social, più partecipativi, continuano a guadagnare terreno, tutti hanno una chance, è riuscire a capitalizzarla che può essere difficile. Ecco perché Visa ha creato GetP@id, il programma in cui i creator mostrano ai creator come fare. Con GetP@id, i creator di domani, grazie ai consigli e all’esperienza di mentor affermati, potranno spingersi oltre i limiti, costruire il loro brand e aumentare le opportunità di monetizzazione. In Italia, hanno preso parte al progetto Beatrice Valli, influencer, imprenditrice e modella, con 3.2mln di follower su IG, Luca Vezil, fashion blogger e influencer appassionato di fotografia, con 1mln di follower su IG e Zoe Massenti, content creator e influencer, oltre che debuttante attrice e scrittrice, con 986mila followers su IG. Ogni giorno, fino alla fine di settembre, Beatrice, Luca e Zoe posteranno contenuti video in cui racconteranno il loro percorso personale, gli insegnamenti e le sfide incontrate nel passaggio da hobby a creator di contenuti di successo, e condivideranno consigli, trucchi e raccomandazioni per muovere con successo i primi passi nella creator economy.
“Con l’iniziativa ‘GetP@id’, – sottolinea Serena Di Matteo, Marketing Director di Visa – puntiamo a favorire il successo della prossima generazione di imprenditori e a colmare il gap tra arte e impresa. Il nostro obiettivo è creare un ecosistema collaborativo in cui i creator più esperti insegnano gli strumenti del mestiere a quelli più giovani e li accompagnano e ispirano nel trasformare la loro passione in un’attività fiorente. Avere lanciato l’iniziativa proprio durante la Fashion Week ha rappresentato un’enorme opportunità per supportare gli aspiranti fashion creator.” L’iniziativa rientra nell’impegno Visa per promuovere una maggiore inclusione finanziaria delle generazioni più giovani, dare loro ispirazione, fiducia e opportunità fornendo gli strumenti e i sistemi che possono aiutarli a capitalizzare. L’iniziativa segue il programma Visa NFT Creator e il Visa Ready Creator Commerce: programmi che mirano a fornire a un numero sempre maggiore di creatori gli strumenti e i sistemi di cui hanno bisogno per trasformare gli hobby in un vero e proprio business.
Fondazione Sodalitas entra nell’alleanza Open-esMilano, 26 set. (askanews) – Fondazione Sodalitas entra a far parte della partnership Open-es, l’iniziativa di sistema che unisce gruppi industriali, banche, associazioni ed istituzioni per supportare tutte le imprese nel percorso di misurazione e miglioramento delle proprie performance ESG. Open-es si pone l’obiettivo di supportare in maniera inclusiva il processo di sviluppo sostenibile di tutte le realtà, attraverso una gestione semplice e sicura del processo di condivisione dei dati ESG e offrendo soluzioni per il miglioramento delle performance con un approccio innovativo e intuitivo. Una piattaforma digitale aperta che, focalizzandosi sulla supply chain, consente la misurazione, il miglioramento e la valorizzazione delle performance di sostenibilità ambientale, sociale e economica, con la possibilità di condividerle con i propri stakeholder. Una community che raccoglie oltre 13.000 aziende in 91 paesi del mondo e 66 settori industriali, che collaborano per il raggiungimento di obiettivi comuni in ambito sostenibilità. Attraverso la partnership, Fondazione Sodalitas si impegna a coinvolgere i propri stakeholder e le imprese associate nell’utilizzo della piattaforma Open-es e nell’adesione alle iniziative congiunte che verranno promosse con la volontà di creare un ecosistema collaborativo tra le aziende per la valorizzazione della sostenibilità nel sistema imprenditoriale. Va in questa direzione il primo evento co-organizzato da Fondazione Sodalitas, Open-es e CSR Europe dal titolo “Responsible Trucking: come migliorare le condizioni di lavoro degli autotrasportatori” che si terrà online giovedì 28 settembre alle ore 10. “Fondazione Sodalitas è da sempre impegnata ad affermare e rendere riconoscibile la leadership delle imprese nel realizzare uno sviluppo sostenibile e costruisce insieme alle imprese associate partnership per la crescita della comunità, generando valore sociale e contribuendo a un futuro di inclusione e sviluppo – ha detto Alberto Pirelli, presidente di Fondazione Sodalitas. Ci è sembrato dunque naturale aderire a Open-es, l’alleanza di riferimento per lo sviluppo sostenibile e la gestione delle trasformazioni necessarie lungo le catene del valore. Siamo convinti, infatti, che Open-es possa rappresentare un’importante occasione per coinvolgere in modo diffuso le PMI in un percorso di crescita sostenibile, obiettivo fondamentale per il nostro Paese”. “Siamo orgogliosi dell’ingresso di Fondazione Sodalitas nell’alleanza Open-es. L’obiettivo è quello di unire tutti gli attori del mondo industriale, finanziario e associativo che vogliono contribuire al percorso delle imprese nel miglioramento delle caratteristiche ESG – ha commentato Stefano Fasani, Program manager di Open-es – “Fare sistema, coinvolgere le filiere e mettere al centro le persone sono elementi essenziali per vincere questa sfida. Valori chiave che accomunano le nostre realtà e che guideranno le iniziative progettuali oggetto di questa collaborazione”.
Sace, 197 mln a Green Light per progetti sostenibili nei ComuniRoma, 22 set. (askanews) – City Green Light, società attiva nel settore dell’illuminazione pubblica, dell’efficienza energetica e dei servizi per la smart city, ha ottenuto da un pool di istituti finanziari risorse di poco inferiori ai 200 milioni di euro per sostenere il proprio piano di crescita e gli investimenti nell’efficientamento energetico e nella digitalizzazione, anche attraverso nuovi business e con operazioni di M&A.
Le risorse saranno principalmente destinate alla realizzazione di progetti d’investimento dedicati alla transizione energetica e alla digitalizzazione delle amministrazioni pubbliche, promuovendo, così, soluzioni integrate di efficienza energetica in settori chiave, tra cui l’illuminazione pubblica, la gestione degli edifici pubblici e le comunità energetiche. Nel dettaglio, gli istituti di credito coinvolti nell’operazione, assistita parzialmente dalla Garanzia Green di Sace per 96 milioni, sono Intesa Sanpaolo, che attraverso la Divisione IMI Corporate & Investment Banking ha agito in qualità di Lender Coordinator, Bookrunner, Mandated Lead Arranger, Banca Agente e Sace Agent, Cassa Depositi e Prestiti, UniCredit, BNL BNP Paribas e Sparkasse – Cassa di Risparmio di Bolzano in qualità di Bookrunners e Mandated Lead Arrangers. Intesa Sanpaolo ha agito, inoltre, in qualità di Green Loan Coordinator per la strutturazione delle linee green, per un importo di 192 milioni sul totale di 197 milioni di euro complessivi del finanziamento, finalizzate al sostegno dei progetti green che rientrano nel piano della Società.
City Green Light, nata nel 2017, è partecipata dal Fondo Italiano per l’Efficienza Energetica, Marguerite Infrastructure Italy II, e da Banca Europea per gli Investimenti – BEI (mediante Ipin 2E). Con la propria attività serve oltre 250 Comuni in tutta Italia, vantando una forte esperienza nella gestione di oltre 900.000 punti luce, 100 gallerie stradali e 1.600 telecamere di sicurezza. Il finanziamento, della durata di circa 7 anni, rientra negli obiettivi del Green New Deal, grazie all’impatto positivo in termini di mitigazione del cambiamento climatico.
“In un contesto generale che come non mai impone priorità all’implementazione di azioni per favorire la transizione green, l’operazione di finanziamento appena conclusa ci permetterà di proseguire nell’esecuzione di un piano industriale trasformativo che ha quale obiettivo il completamento della nostra evoluzione da puro operatore del settore della pubblica illuminazione a leader nella fornitura alle amministrazioni pubbliche italiane di servizi smart e di efficienza energetica a 360 gradi”, afferma Eugenio Colla, Chief Financial Officer di City Green Light.
Abitare il cambiamento: in Bocconi, a ottobre, il Salone della CsrMilano, 12 set. (askanews) – Dal 4 al 6 ottobre torna a Milano Il Salone nazionale della Csr e dell’Innovazione sociale, il più importante evento nazionale dedicato alla sostenibilità e alla responsabilità sociale d’impresa. In programma all’Università Bocconi 115 incontri con oltre 450 relatori e 283 organizzazioni protagoniste tra aziende, istituzioni e realtà non profit. L’edizione 2023, dedicata al tema “Abitare il cambiamento”, si articola in 12 aree: Abitare la casa, Abitare la città, Vivere la cultura, Vivere la comunità, Abitare il territorio, Abitare l’impresa, Innovare la finanza, Innovare l’energia, Innovare l’agrifood, Vivere la digitalizzazione, Innovare mobilità e infrastrutture, Innovare formazione e comunicazione.
Tante le novità previste, a cominciare dalla presentazione, mercoledì 4 alle 10.30, della nuova ricerca Ipsos per il Salone della CSR sui cambiamenti in atto. Al centro dell’indagine, le preferenze dei cittadini e le rinunce che sono disposti a fare per cambiare il mondo che abitano. A commentare i risultati della ricerca insieme ai relatori di Ipsos, alcuni giovani che apriranno così la manifestazione. Saranno proprio i giovani i protagonisti di diverse iniziative e che avranno luogo della tre giorni del Salone. Tra queste, il 6 ottobre alle 12 la sfida finale di “Hackathon for Impact”, la maratona creativa organizzata nell’ambito del Giro d’Italia della CSR che ha visto studenti universitari e neolaureati di Udine, Napoli e Bologna sfidarsi nella creazione di soluzioni innovative di economia circolare.
Sempre ai giovani è dedicata “Meet the Csr Leaders”, l’iniziativa realizzata in collaborazione con Amapola che permette agli studenti, per tutti i tre giorni dell’evento, di prenotare una sessione di orientamento one-to-one in presenza, della durata di circa 30 minuti, con uno degli esperti di sostenibilità presenti al Salone. Misurare il proprio impatto ambientale e capire come migliorarlo: tutti i partecipanti al Salone potranno accedere a questa esperienza grazie alla Carbon Footprint Station, realizzata da AWorld e presentata per la prima volta in Italia al Salone della Csr e dell’innovazione sociale. Da una postazione dedicata sarà possibile scoprire in tempo reale la propria carbon footprint e ricevere una “climate therapy” personalizzata, un set di azioni virtuose suggerite in base ai principali fattori di impatto individuale, ovvero consumi, trasporti, lifestyle, shopping. E fin d’ora è possibile partecipare alla Challenge che il Salone lancia su AWorld app: l’obiettivo è realizzare tutti insieme entro il 31 ottobre 100.000 buone azioni per il pianeta e per le persone.
Sempre in tema ambientale, la tre giorni milanese contribuisce al progetto “Plastic Pull” di Piantando. Inoltre una delle “piazze” dove si svolgono gli eventi sarà in parte alimentata da energia pulita prodotta dagli spettatori attraverso speciali bike, grazie a un’attività gestita da Teatro a Pedali in collaborazione con Hitachi. Tra i tanti incontri in programma anche il nuovo format “Ping Pong”, pensato per attivare un confronto tra esperti con due punti di vista diversi sulla sostenibilità mettendo in luce opportunità e criticità in diversi ambiti: comunità, economia sociale, cultura e finanza. Il 4 ottobre alle 17.30 saranno invece premiati i vincitori della seconda edizione del Premio Impatto, dedicato a imprese e associazioni non profit che si impegnano a misurare le ricadute delle proprie attività.
Per partecipare al Salone nazionale, sia in streaming che dal vivo, è necessario iscriversi sul sito del Salone, https://www.csreinnovazionesociale.it/ dove è possibile consultare il programma completo degli eventi, che si svolgeranno in contemporanea in quattro “piazze” e due aule seminari all’interno dell’Università Bocconi in Via Roentgen 1, edificio Grafton. Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale è promosso da Università Bocconi, Sustainability Makers, Global Compact Network Italia, ASviS, Fondazione Sodalitas, Unioncamere, Koinètica.