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Pnrr e Fondi Ue, consulenti dedicati per non perdere le opportunità

Pnrr e Fondi Ue, consulenti dedicati per non perdere le opportunità


Pnrr e Fondi Ue, consulenti dedicati per non perdere le opportunità


Pnrr e Fondi Ue, consulenti dedicati per non perdere le opportunità




























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Roma, 6 giu. (askanews) – Una pioggia di soldi che però deve essere finalizzata al meglio. 209 miliardi, sommando i fondi Pnrr e quelli derivanti dal fondo Next Generation Eu, che vanno gestiti da una classe dirigente che però al Sud ancora deve essere pienamente formata. Per il periodo 2014-2020, l’Italia ha ricevuto 64,8 miliardi di euro dai fondi di coesione messi a disposizione da Bruxelles, ma la spesa complessiva certificata dagli organismi europei è stata di 35 miliardi di euro, pari cioè al 54% circa dell’ammontare. Mancano all’appello dunque ben 29,8 miliardi di euro: “Denaro -sottolinea Vincenzo Vinciguerra, analista finanziario e founder di Uropp Finance- che rischiamo di perdere. 29,8 miliardi di euro sono davvero tanti, quasi una finanziaria, è non poterli utilizzare sarebbe davvero uno spreco imperdonabile”.

Ancora più imperdonabile sarebbe gettare al vento il denaro che sta arrivando appunto dal Piano nazionale di ripresa e di resilienza e dai programmi annessi. Nel semestre in corso, l’avanzamento del Piano impone ulteriori 27 obiettivi da conseguire. Di questi, solo uno è stato centrato. Lo dice a chiare lettere la Corte dei Conti. La magistratura contabile ha infatti certificato che, escludendo le spese collegare a misure precedenti come i bonus edilizi e gli incentivi 4.0, il livello di impiego del denaro disponibile è fermo addirittura al 6%: “Il che vuol dire -ricorda Vinciguerra- che alcuni interventi, da qui al 30 giugno 2026, non potranno essere realizzati. Molti mi chiedono come ciò possa accadere. L’inghippo è nella nostra macchina burocratica che appare, rispetto agli altri Paesi europei, estremamente farraginosa e poco propensa al cambiamento. É da qui che bisogna ripartire per cambiare registro. E bisogna farlo subito per evitare di perdere occasioni che, di certo, sarà difficile possano ripetersi nei prossimi anni”. Servono per questo consulenti che sappiano accompagnare sia le imprese che le Pubbliche amministrazioni: “Come mai -dice ancora Vinciguerra- la Lombardia, tanto per fare un esempio virtuoso, riesce a spendere tutto quello che riceve e molte regioni no? Perché Piemonte e Toscana hanno risultati brillanti? La risposta è nel metodo. Al Sud, manca una classe dirigente adeguata e pronta, diciamo così, a imparare le regole dettate da Bruxelles. I fondi europei sono complessi e vanno innanzitutto capiti e ben interpretati, poiché seguono la procedura del Project Cycle Management e chiedono cronoprogrammi, come il diagramma di GANNT, con la definizione di tutte le attività dei partner europei. Se questo processo salta, si rischia di presentare progetti non conformi e quindi passibili di bocciatura. Credo allora che sia arrivato il momento di dotarsi di project manager capaci, di figure professionali che sappiano tradurre in iniziative concrete i bisogni del territorio, ma iniziative che siano compatibili con gli obiettivi che i fondi stanziati si propongono di realizzare”.

Scarse competenze, passaggi burocratici a volte esasperanti, scarsa adattabilità. I difetti italici dunque come ostacolo al progresso: “Come mai -dice ancora Vinciguerra- la Lombardia, tanto per fare un esempio virtuoso, riesce a spendere tutto quello che riceve e molte regioni no? Perché Piemonte e Toscana hanno risultati brillanti? La risposta è nel metodo. Al Sud, manca una classe dirigente adeguata e pronta, diciamo così, a imparare le regole dettate da Bruxelles. I fondi europei sono complessi e vanno innanzitutto capiti e ben interpretati, poiché seguono la procedura del Project Cycle Management e chiedono cronoprogrammi, come il diagramma di GANNT, con la definizione di tutte le attività dei partner europei. Se questo processo salta, si rischia di presentare progetti non conformi e quindi passibili di bocciatura. Credo allora che sia arrivato il momento di dotarsi di project manager capaci, di figure professionali che sappiano tradurre in iniziative concrete i bisogni del territorio, ma iniziative che siano compatibili con gli obiettivi che i fondi stanziati si propongono di realizzare”. Cambiare registro insomma si può. In Lombardia come in Puglia: “Qui, l’attuale Governatore, come quello precedente, ha capito a un certo punto che occorreva intervenire -afferma Vinciguerra. E hanno fatto una cosa semplicissima, hanno sondato il mercato e si sono affidati appunto a consulenti esperti in materia. Il risultato, in pochi anni, è arrivato. I progetti presentati non sono stati più respinti, come spesso accadeva, ma, nella stragrande maggioranza, dei casi sono stati approvati. Con benefici importanti per la regione e per i suoi cittadini, come persone fisiche e giuridiche. Un cambiamento radicale che poi ha significato una migliore qualità della vita e, perché no, servizi più efficienti e tecnologicamente più avanzati. E questo perché buona parte degli investimenti ha riguardato e deve riguardare l’innovazione digitale. Il passpartout per un futuro possibile”.

Un metodo che vale per il pubblico come per il privato: “Il ruolo del consulente che sia in grado di redigere progetti ad hoc -conclude Vinciguerra- è essenziale anche per le imprese. Questo servizio non si limita a indicare l’esistenza di bandi e agevolazioni, ma va oltre perché permette di spulciare i dati contabili dell’azienda e, quindi, di inviare, ogni settimana, una proposta su misura. Il che consente di sapere davvero le opportunità raggiungibili, di non perdere tempo e di non lasciare per strada denaro. Fare tutto questo è per me un obbligo. Non di legge ma morale. Non di legge, ma necessario per il miglioramento economico delle nostre comunità e quindi del tessuto produttivo del nostro Paese”.

Iscrizioni aperte per il Master in Europrogettazione BEEurope

Iscrizioni aperte per il Master in Europrogettazione BEEuropeMilano, 1 giu. (askanews) – Sono aperte le iscrizioni per partecipare alla nuova edizione del “Master BEEurope”, iniziativa formativa di riferimento in Italia per chi vuole diventare esperto nella progettazione europea per le organizzazioni del Terzo Settore, dell’Economia Civile, ma anche per aziende ed enti locali. Tra i punti di forza del Master BEEurope la partecipazione di docenti esperti e professionisti che lavorano a Bruxelles nella presentazione e valutazione di progetti UE e un programma didattico che prevede, oltre ad una base teorica, 40 ore di esercitazione pratica.

La novità di questa edizione: la possibilità di seguire un modulo di approfondimento verticale opzionale di 24 ore su progettazione europea in ambito Health – Life Sciences. I posti sono limitati ed è prevista una valutazione delle candidature che si svolgerà in tre step – 14 luglio, 25 agosto e 15 settembre, fino ad esaurimento delle disponibilità.

Tutte le informazioni sono reperibili al sito www.fondazionetriulza.org La nuova edizione del “Master BEEurope – L’Europa per ripartire” si svolgerà da ottobre a novembre/dicembre 2023 ed è organizzato da Fondazione Triulza in collaborazione con Consorzio Nazionale CGM, una delle principali reti di cooperative sociali in Italia con provata esperienza nella progettazione europea, DIESIS Network, rete europea con sede a Bruxelles specializzata nel sostegno allo sviluppo dell’economia sociale e delle imprese sociali, e CSVNet Lombardia, la rete dei Centri di servizio per il volontariato della Lombardia con cui è nata un’alleanza per l’internazionalizzazione del Terzo Settore. Il Master è nato nell’ambito del progetto BEEurope promosso in partnership con Fondazione Cariplo Obiettivo dei promotori del Master è duplice: valorizzare i giovani laureati con nuove competenze professionali e supportare le cooperative, le imprese sociali, gli enti del terzo settore ed enti locali nell’accedere alle risorse economiche e alle reti europee attraverso la partecipazione ai Programmi UE. Per fare ciò sono necessarie figure professionali specializzate in materia di progettazione comunitaria e ricerca di finanziamenti internazionali dedicati al Terzo Settore e all’Economia Civile Risorse UE che rappresentano oggi una concreta possibilità di crescita e di innovazione irrinunciabile e strategica per affrontare nuove e crescenti sfide economiche e sociali. “L’internazionalizzazione e l’accesso ai fondi UE deve essere una priorità strategica per le organizzazioni del terzo settore e dell’economia civile che vogliono crescere, innovare e attrarre giovani talenti. Con il Master BEEurope cerchiamo di fornire le competenze e gli strumenti per perseverare in questa direzione, coinvolgendo partner e docenti esperti che lavorano da anni a Bruxelles in progetti che mettono al centro il valore economico e sociale dell’economia civile e del non profit – spiega Massimo Minelli Presidente di Fondazione Triulza – In questa edizione abbiamo voluto approfondire la progettazione europea in ambito Health – Life per due motivi: primo perché il socio-sanitario è uno dei settori principali in cui opera il mondo del terzo settore e delle cooperative in Europa e, secondo, perché crescono le realtà del mondo della ricerca e del profit che per presentare progetti europei cercano partner del sociale con cui raggiungere i risultati d’impatto e una concreta connessione con i territori e con i diversi attori della società”.

Il Master avrà una durata complessiva di 72 ore, cui eventualmente aggiungere le ore del modulo opzionale. Sarà strutturato in una parte teorica online – venerdì e sabato – e in una parte di Esercitazione pratica di 40 ore – una settimana – che i partecipanti potranno seguire in presenza in Mind, il distretto dell’innovazione di Milano. Per chi non avrà la possibilità di presenziare, potrà accedere da remoto. Nella settimana di esercitazione saranno affrontate le tecniche di ideazione, di scrittura e di rendicontazione attraverso esercitazioni dirette sui programmi UE che saranno presentati durante il corso. La novità dell’edizione 2023 è la possibilità di svolgere un modulo opzionale di 24 ore a dicembre, che affronterà in modo specifico la progettazione UE in ambito Health – Life Sciences e che potrà essere fruibile anche singolarmente, indipendentemente dalla partecipazione al Master BEEurope. I partecipanti potranno seguire questo modulo in presenza o da remoto.

La direzione del Master è di Fondazione Triulza, affiancata per il coordinamento didattico dal Consorzio Nazionale CGM. Il team dei docenti individuato in collaborazione con DIESIS Network ed è costituito da esperti di progettazione e gestione di progetti comunitari negli ambiti previsti, con esperienze direttamente a Bruxelles ed attivi sui principali network internazionali. I docenti saranno inoltre affiancati da esperti su tematiche di approfondimento trasversali e da testimonial di buone pratiche. Nel Master BEEurope sono stati coinvolti docenti di alto profilo con esperienza internazionale e con competenze teoriche e operative sulla presentazione e/o valutazione di progetti comunitari. Gli interessati – enti e operatori del terzo settore, cooperative, imprese sociali, professionisti, neolaureati, organizzazioni ed enti locali- possono già inviare le proprie candidature che saranno valutate il 14 luglio, 25 agosto e 15 settembre, fino ad esaurimento posti. I candidati dovranno inviare il proprio CV a segreteria@fondazionetriulza.org e saranno contattati per un colloquio conoscitivo.

Dal 21 al 24 giugno il seminario di Fondazione Symbola a Mantova

Dal 21 al 24 giugno il seminario di Fondazione Symbola a MantovaRoma, 31 mag. (askanews) – Dal 21 al 24 giugno si terrà, a Mantova, il Seminario Estivo di Symbola – intitolato quest’anno “Coesione è competizione. La forza dei Territori nella Transizione Verde” promosso dalla Fondazione Symbola, Unioncamere, Comune di Mantova in collaborazione con Gruppo Tea, Gruppo Mauro Saviola.

Interverranno oltre 100 relatori tra cui Paolo Gentiloni Commissario Europeo per gli Affari Economici e Monetari, Gilberto Pichetto Fratin ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Adolfo Urso ministro delle Imprese e del Made in Italy, Attilio Fontana presidente Regione Lombardia e il contributo di molti esponenti del mondo imprenditoriale, politico, istituzionale e sociale che si confronteranno su politica, società ed economia. Saranno 13 appuntamenti, 48 partner e patrocini e 32 ore di confronto e dibattito in presenza e in diretta streaming. Nel corso del Seminario verranno presentati i rapporti di Fondazione Symbola: Coesione è Competizione con Unioncamere e Banca Intesa San Paolo; Artigiani del Futuro e le 100 Storie con Confartigianato, CNA e Casartigiani; Piccoli Comuni e Alberi Monumentali d’Italia; e un aggiornamento sul rapporto sulle Comunità Energetiche con Ipsos.

Per il presidente di Fondazione Symbola, Ermete Realacci “Il Seminario Estivo della Fondazione Symbola è un’occasione per quanti vogliono bene all’Italia. E per questo vogliono guardarla negli occhi e trovare, in tutti i campi, le energie per affrontare le sfide che abbiamo davanti, a cominciare da innovazione e coesione, transizione verde e digitale. Senza lasciare indietro nessuno. Ci aiuteranno nel confronto come sempre analisi, dati e tanti amici e partner. Perché, come dice il Manifesto di Assisi, non c’è nulla di sbagliato in Italia che non possa essere corretto con quanto di giusto c’è in Italia”.

Rilegno: 3,1 mld di ricadute economiche da riciclo e riutilizzo legno

Rilegno: 3,1 mld di ricadute economiche da riciclo e riutilizzo legnoMilano, 31 mag. (askanews) – Riciclo del legno a fine vita e rigenerazione degli imballaggi in legno: il sistema Italia, che fa capo a Rilegno, si conferma punta di eccellenza a livello europeo. Non solo la percentuale di legno raccolto e avviato al riciclo per il 2022 si conferma a circa il 63% rispetto all’immesso al consumo – 1.717.000 tonnellate pari al 62,74%, per la precisione, un livello più del doppio del target del 30% fissato dall’Unione Europea al 30% per il 2030 – ma anche la quantità di imballaggi rigenerata e reimmessa al consumo ha superato nuovamente lo scorso anno le 903mila tonnellate, con un’opera di prevenzione che riguarda circa 70 milioni di pallet. Sono alcuni dei dati che danno conto dell’attività del Consorzio Rilegno, e presentati a Bologna nel corso del convegno “Il richiamo della foresta. Summit italiano del legno sostenibile” in cui si è fatto il punto sulla filiera del legno in Italia, dalla produzione alla trasformazione al riciclo.

Rilegno garantisce in tutta Italia il riciclo e il recupero degli imballaggi di legno. Gestisce una filiera che si basa su 1.971 consorziati, 378 piattaforme di raccolta capillarmente diffuse sul territorio e 15 impianti di riciclo. Una gestione efficiente del riciclo del legno che rappresenta non solo un impegno per un mondo sempre più sostenibile, ma anche una risorsa economica, dando vita a una vera economia circolare, e che genera quindi impatti sociali, economici e ambientali rilevanti per il Paese. Impatti che Politecnico di Milano ha misurato e indicato – per quanto riguarda le filiere del riciclo e della rigenerazione gestite da Rilegno – in circa 3,1 miliardi di euro di ricadute economiche, oltre 10mila posti di lavoro e un “risparmio” nelle emissioni di CO2 pari a 1,8 milioni di tonnellate.

“Recuperare, riutilizzare e riciclare sono le priorità che guidano il nostro Consorzio da oltre 25 anni e che hanno consentito di dare vita a un sistema di economia circolare che ha prodotto risultati importanti sia in termini ambientali, sia per la capacità di creare sviluppo e occupazione a beneficio della comunità e del sistema Italia – ha dichiarato Nicola Semeraro, presidente di Rilegno – I numeri parlano da soli: in questi 25 anni sono stai immessi al consumo 63 milioni di tonnellate di imballaggi in legno, indispensabili per garantire una logistica moderna e sostenibile, sono stati avviati a riciclo 34 milioni di tonnellate di legno e sono stati riutilizzati 10 milioni di tonnellate di imballaggi, pari a 800 milioni di pallet rigenerati e reimmessi al consumo. In questi anni Rilegno ha garantito a tutto il sistema della raccolta, riutilizzo e riciclo un sostegno economico pari a 460 milioni di Euro. Possiamo affermare che il riutilizzo e il riciclo del legno in Italia sono ormai un’economia concreta e consolidata che rappresenta un’eccellenza a livello internazionale”. (nella foto: Nicola Semeraro, presidente di Rilegno)

Fondi per l’impresa: perché tante aziende non riescono a utilizzarli con successo?

Fondi per l’impresa: perché tante aziende non riescono a utilizzarli con successo?Roma, 30 mag. (askanews) – La crisi economica degli ultimi anni sta mettendo in ginocchio molte imprese italiane e anche le prospettive future non sembrano delle migliori. Nello scenario attuale, pressoché unico nella storia, per le aziende risulta prioritario adottare strategie per rispondere alle sfide del presente e anticipare con lungimiranza quelle future. In questo contesto, lo strumento della finanza agevolata rappresenta un importante motore di crescita delle aziende, favorendo lo sviluppo di nuovi progetti e la realizzazione di investimenti, incrementando la competitività delle imprese esistenti (oltre che la nascita di nuove realtà imprenditoriali). La finanza agevolata, infatti, è l’insieme degli interventi disposti dal legislatore nazionale, regionale o comunitario, che ha come obiettivo quello di mettere a disposizione delle imprese strumenti finanziari a condizioni più vantaggiose di quelle di mercato.

I vantaggi e le potenzialità sono sicuramente numerosi. Tuttavia, esistono anche degli ostacoli. Spesso le aziende non sanno come attingere alle opportunità finanziarie offerte dai bandi, oppure, una volta ottenute le concessioni, si presentano diverse difficoltà burocratiche che possono mettere a rischio il buon esito dei progetti finanziati. Proprio per questo è necessario affidarsi agli esperti del settore, capaci di guidare le aziende nel complesso ma redditizio mondo della finanza agevolata. “Tante aziende non conoscono neanche l’esistenza delle misure di agevolazione attualmente disponibili, mentre tante altre non hanno le competenze necessarie per fare domanda per i fondi, quindi in concreto non ne usufruiscono – spiega Luigino Cingolani, Ceo di Studio Manager Associati, società specializzata in finanza agevolata e finanza d’impresa – Il problema da una parte è di tipo comunicativo, dall’altro lato il grande ostacolo è la complessità normativa e i numerosi vincoli posti dai bandi stessi. D’altronde, gli Enti vogliono agevolare le realtà più meritevoli, con progetti innovativi e interessanti”.

Ma quali sono gli aspetti principali che una azienda deve tener presente per accedere a questi fondi? “Seppur l’impostazione dei bandi sia spesso simile, in definitiva ogni bando è a sé stante, per obiettivi, risorse, tipologie di investimenti e modalità di aiuto,” chiarisce Cingolani. “Occorre verificare attentamente la modulistica relativa al bando per la presentazione della domanda, così da poter capire con precisione i dati e le informazioni che l’Ente gestore del bando si aspetta di ricevere”. Ma non solo. Occorre anche prestare attenzione alle criticità del bando. “Nel caso di bando a graduatoria, – prosegue il consulente – sarà importante verificare il punteggio che potrebbe ottenere il cliente (determinato da parametri soggettivi e oggettivi) per l’ammissibilità. Nel caso di bandi a sportello, la possibilità di accesso è influenzata dalla tempestività nella presentazione della domanda. In tutti i casi, va garantita la qualità del progetto. È importante inoltre conoscere bene l’azienda cliente, in particolare la sua organizzazione e la produzione, per capire le esigenze aziendali e poter fornire una consulenza altamente personalizzata e puntuale, considerando tutte le sfaccettature: dall’approvvigionamento di materie prime, alla fase di consegna dei beni”. Attualmente esistono diverse misure per incentivare e sostenere le imprese italiane, che abbracciano più comparti aziendali e temi. A livello nazionale, è presente il Credito d’imposta per Ricerca e Sviluppo, Innovazione Tecnologica e Design e Ideazione estetica (RSID), un’agevolazione fiscale rientrante nel Piano Nazionale Transizione 4.0. L’altro grande strumento nazionale è rappresentato dal Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali 4.0 (Industria 4.0). Sempre a livello nazionale, un bando di rilievo attualmente attivo è il bando INAIL ISI 2022, per la sicurezza sui luoghi di lavoro.

Per quanto riguarda i bandi regionali, è iniziata da poco la programmazione Europea PR FESR 2021-2027 (nuovo settennio) e a breve verranno pubblicati diversi bandi con un’importante dotazione finanziaria. Con particolare riferimento alla Regione Marche, i bandi di maggior rilevanza saranno quello su Ricerca e Sviluppo (aprile 2023) e Innovazione (giugno 2023). Nella seconda metà del 2023 è poi prevista l’uscita di altri bandi relativi a industrializzazione, digitalizzazione, marketing, internazionalizzazione, economia circolare e ambiente (tra cui fotovoltaico). Per poter partecipare con successo alle diverse misure, è consigliabile affidarsi a professionisti del settore che possano inserirsi come adeguati intermediari e riuscire a far collimare gli obiettivi delle aziende con gli obiettivi dei bandi. I finanziamenti agevolati aiutano a fare innovazione; l’innovazione è la chiave del successo del business aziendale.

Ferretti, via libera soci a dual listing a Milano

Ferretti, via libera soci a dual listing a MilanoRoma, 29 mag. (askanews) – A seguito dell’approvazione delle relative delibere assembleari del 18 maggio 2023, Ferretti attualmente quotata sulla Borsa di Hong Kong conferma la propria intenzione di procedere con il dual listing delle proprie azioni ordinarie su Euronext Milan, mercato regolamentato organizzato e gestito da Borsa Italiana. A supporto della liquidità del titolo su Euronext Milan, è prevista un’offerta da parte di Ferretti International Holding delle azioni ordinarie esistenti, inclusa la greenshoe. Ai fini della Quotazione, l’Azionista Venditore, che attualmente detiene circa il 63,75% del capitale sociale della Società, ha ottenuto le necessarie autorizzazioni a vendere fino al 28,75% del capitale sociale esistente della Società.

La struttura finale dell’Offerta, insieme agli altri termini e condizioni rilevanti, saranno determinati prima del lancio dell’Offerta. L’Offerta sarà riservata esclusivamente a investitori qualificati negli Stati membri dello Spazio Economico Europeo e del Regno Unito e a investitori istituzionali esteri al di fuori degli Stati Uniti d’America ai sensi della Regulation S dello United States Securities Act del 1933, come successivamente modificato, e, negli Stati Uniti d’America, limitatamente ai “Qualified Institutional Buyers” come definiti e ai sensi della Rule 144A del Securities Act, con esclusione di quei Paesi nei quali l’offerta non è consentita in assenza di autorizzazioni da parte delle autorità competenti, in conformità con le leggi vigenti, o di esenzioni di legge o regolamenti applicabili.

Sebbene l’Asia rimanga strategica, come già comunicato dalla Società, la Quotazione consentirebbe alla Società di ampliare la composizione del proprio azionariato in alcune regioni, quali Europa, Medio Oriente e Americhe, che rappresentano i principali mercati del Gruppo. In particolare, si prevede che la Quotazione possa attrarre un maggior numero di potenziali investitori nella negoziazione delle azioni della Società, ampliando così la composizione dell’azionariato e aumentando il volume degli scambi delle azioni, con l’obiettivo di migliorare la liquidità e il profilo delle azioni della Società nel mercato globale. Compatibilmente con le condizioni di mercato, la Società intende procedere all’Offerta non appena saranno ottenute le relative autorizzazioni. A tal fine, in relazione alla Quotazione, la Società ha depositato un prospetto presso la Consob, che dovrà essere approvato dalla Consob ai sensi delle leggi e dei regolamenti applicabili.

Blue Forum Gaeta, Acampora: affermare leadership in Europa e Mediterraneo

Blue Forum Gaeta, Acampora: affermare leadership in Europa e MediterraneoRoma, 25 mag. (askanews) – “Sul tema della sostenibilità ognuno deve fare la propria parte e noi abbiamo iniziato l’anno scorso con la prima edizione del Blue Forum in cui abbiamo dato vita al Blue Forum Italia Network. Partendo dalla comunicazione 240 Final della Commissione Europea che chiedeva a tutti noi un nuovo approccio per passare da un’economia blu ad un’economia blu sostenibile e per raggiungere gli obiettivi del green deal. Abbiamo voluto dare vita ad una comunità ampia e trasversale che si riconosce nella necessità di tutelare e valorizzare la nostra risorsa più grande, il mare. Una rete di utenti del mare e che ha visto nel Manifesto Blue per un’Economia del Mare sostenibile, inclusiva e innovativa, un primo laboratorio di idee che si concluderà alla fine del 2023. Oggi l’obiettivo, invece, è riconoscersi una Nazione di Mare e affermare la nostra leadership in Europa e nel Mediterraneo. Da sempre siamo il pontile dell’Europa nel Mediterraneo, ma questa è una visione solo geografica ed è chiaro che è il momento di andare oltre. Dobbiamo fare in modo che la nostra penisola affermi il proprio ruolo anche dal punto di vista politico, sociale ed economico. Dobbiamo valorizzare le nostre eccellenze e dobbiamo saperle comunicare e farle conoscere in tutto il mondo”.

Lo ha affermato il Presidente di Assonautica Italiana, Si.Camera e Camera di Commercio Frosinone Latina, Giovanni Acampora, dando il via ai lavori del il 2° Summit Nazionale sull’Economia del Mare Blue Forum a Gaeta.

Credem piazza secondo green bond per 400 mln (richieste a 2,2 mld)

Credem piazza secondo green bond per 400 mln (richieste a 2,2 mld)Roma, 23 mag. (askanews) – Credito Emiliano ha riferito di aver effettuato con successo la sua seconda emissione obbligazionaria green, destinata a investitori istituzionali e professionali, per un ammontare pari a 400 milioni di euro. L’emissione, in formato Senior Non Preferred (“Snp”), rappresenta il terzo strumento Esg lanciato sul mercato dal Gruppo da inizio 2022.

Il bond rappresenta il primo strumento emesso sotto il nuovo Programma Emtn finalizzato a sostenere la raccolta istituzionale del Gruppo e la sua continua crescita dimensionale. Secondo quanto riferisce la banca con un comunicato, la transazione ha ottenuto grande favore da parte del mercato con una richiesta di quasi 6 volte l’offerta.

L’emissione è avvenuta nell’ambito del Green, Social & Sustainability Bonds Framework di Credem, recentemente aggiornato ad inizio maggio 2023, il quale consente al Gruppo di emettere obbligazioni destinate al finanziamento e/o al rifinanziamento di attività con un impatto positivo in termini di sostenibilità ambientale e sociale. In dettaglio, i proventi della nuova emissione saranno allocati al finanziamento e rifinanziamento di asset green, contribuendo a favorire la transizione economica del Paese e, conseguentemente, al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità che il Gruppo si è prefissato nell’ambito del proprio piano di business. Il green bond, si legge, con rating atteso Ba1 da parte di Moody’s e BBB- di Fitch, avrà una durata di 6 anni, e possibilità di rimborso anticipato al penultimo anno, al fine di massimizzare l’efficienza dal punto di vista regolamentare. Lo spread finale dell’obbligazione è di 250 punti base sopra il tasso Mid Swap di riferimento. È previsto il pagamento di una cedola annuale del 5,625%.

L’emissione obbligazionaria di Credem è stata supportata da un sindacato di banche con BNP Paribas (Arranger Programma EMTN), Barclays, Crédit Agricole CIB (Green Structuring Advisor) ed IMI-Intesa San Paolo in qualità di Joint Bookrunner. Il 55% dell’emissione è stata collocata ad investitori istituzionali italiani, mentre il restante 45% è stato collocato ad investitori stranieri, principalmente in UK e Irlanda (14%), Germania e Austria (12%) e Francia (7%). In termini di tipologia di investitori, hanno partecipato alla sottoscrizione dell’emissione società di asset managers (45%), banche (34%) e società di assicurazioni (11%). Forte partecipazione da parte di investitori ESG per la prima emissione Snp Green di Credem, pari a più della metà del totale collocato.

Banca Etica:assemblea approva bilancio,utile consolidato 17,2 milioni

Banca Etica:assemblea approva bilancio,utile consolidato 17,2 milioniRoma, 20 mag. (askanews) – I soci e delle socie di Banca Etica si sono riuniti per l’assemblea generale sabato 20 maggio a Brescia, a Siviglia e online e hanno approvato il bilancio del 2022 e rinnovato il comitato etico della prima e ancora unica banca italiana interamente dedita alla finanza etica. Lo rende noto l’istituto in un comunicato.

Per radicare la presenza di Banca Etica in Spagna, la presidente Anna Fasano ha condotto l’assemblea da Siviglia dove erano riuniti i soci e le socie spagnole in collegamento con la sede di Brescia dove si sono riuniti gli italiani. I soci che hanno partecipato in presenza o per delega nelle due sedi sono stati 1.357 mentre altri 2.586 hanno seguito i lavori in streaming e votato online. Gli appuntamenti assembleari sono stati organizzati con una forte attenzione alla riduzione degli impatti ambientali e con l’impegno a compensare le emissioni residue attraverso un programma di riforestazione in provincia di Brescia e in Burkina Faso in collaborazione con Wow Nature. L’assemblea ha votato il bilancio 2022 ratificando i risultati in continua crescita di Banca Etica.

Il Gruppo Banca Etica ha chiuso il 2022 con un utile netto consolidato di 17,2 milioni di euro derivante dai risultati positivi delle singole società: Banca Etica € 11,6 Mln; Etica Sgr € 9,6 Mln; Cresud € 48mila. Anche l’area Spagna – dove Banca Etica ha una filiale a Bilbao e uffici a Barcellona , Madrid e Siviglia – chiude per la prima volta il bilancio annuale con un risultato positivo (+0,6 mln). La crescita dell’utile riflette l’aumento dell’impegno di Banca Etica per sostenere l’economia sociale in Italia e in Spagna: gli impieghi lordi hanno superato il miliardo e 258 milioni di euro a dicembre 2022 con un +7,2% rispetto al 2021. Nello stesso periodo il settore bancario nel suo insieme – secondo ABI monthly outlook – ha visto una crescita degli impieghi quasi nulla pari al +0,3%. Dal 2018 gli impieghi di Banca Etica sono cresciuti del +35% a fronte di un aumento di appena lo 0,8% per gli impieghi della media del sistema bancario.

La raccolta diretta di risparmio dalla clientela raggiunge i 2 miliardi e 493 milioni di euro a dicembre 2022 registrando un +9,3% rispetto al 2021. Nello stesso periodo il settore bancario nel suo insieme ha registrato invece un calo del -1,2% (ABI monthly outlook). Dal 2018 Banca Etica ha visto un aumento del 61% della raccolta di risparmio, a fronte del +18% del sistema bancario nel suo insieme. Gli indici di solidità patrimoniale CET1 e Total capital ratio si attestano rispettivamente al 15,6% e 19,1% sostanzialmente allineati ai dati del 31 dicembre 2021.

“Nello scenario complesso che viviamo tra guerra, crisi ambientale, crescita delle diseguaglianze, inflazione e rialzo dei tassi di interesse l’impegno di Banca Etica è stato e rimane concentrato sull’obiettivo di facilitare l’accesso al credito per le famiglie, le persone e tutta la galassia di imprese e organizzazioni che animano l’economia sociale in Italia e in Spagna. Crediamo che il credito sia uno strumento essenziale nelle strategie di sviluppo sostenibile del Paese; la crisi climatica che si sta abbattendo con sempre più intensità sui nostri territori ci dovrebbe insegnare ad avere più rispetto per la natura; alluvioni disastrose e siccità prolungate sono la conseguenza di scelte economiche errate, di un consumo del suolo che non ha pace, di inquinamento senza requie; la finanza etica è una risposta concreta”, ha detto Anna Fasano, presidente di Banca Etica. I soci e le socie di Banca Etica sono stati chiamati a eleggere il nuovo comitato etico: un organo di cui la banca si è dotata volontariamente allo scopo di rafforzare il presidio etico sulle scelte della banca e di favorire un costante confronto dialettico. Il nuovo comitato etico è composto da:

Gabriele Bollini Urbanista, esperto di ambiente e sviluppo sostenibile, è consulente per gli enti locali in materia urbanistica e di valutazione ambientale

Francesca Feruglio Friulana, vissuta tra India e Inghilterra, lavora per una ONG internazionale che si occupa di diritti umani e ambiente

Javier Martínez Contreras Professore di Etica Civica e professionale all’Università di Deusto Bilbao. Collabora con ONG soprattutto in America latina.

Antonio Loffredo Parroco napoletano del rione Sanità, ricopre ruoli direttivi in diverse fondazioni, promuove l’attività di case-famiglia, cooperative sociali e di produzione lavoro.

Martina Pignatti Morano Economista, è direttrice Programmi della ONG Un ponte per, con cui ha viaggiato dal Medio Oriente all’Ucraina, promuove attività di lobbying per la pace presso il governo italiano e la Commissione Europea.

Maria Francesca De Tullio Laureata in giurisprudenza e con un dottorato di ricerca in Diritti umani è ricercatrice in Diritto costituzionale all’Università di Napoli Federico II e facilitatrice in diversi processi partecipativi.

Piero D’Argento Docente, consulente e formatore per enti pubblici, privati e del Terzo Settore sulle politiche sociali e sociosanitarie, sui processi di partecipazione e promozione del capitale sociale, sulle politiche di contrasto alle povertà.

Difesa, Leonardo partecipa al salone Lima in Malesia

Difesa, Leonardo partecipa al salone Lima in MalesiaRoma, 19 mag. (askanews) – La prossima settimana, Leonardo partecipa a LIMA – Langkawi International Maritime and Aerospace Exhibition, in Malesia (23-26 maggio, Chalet D02), promuovendo la propria offerta nel settore aeronautico, elicotteristico e navale le nella regione dell’Asia-Pacifico. Quest’anno Leonardo – sottolinea una nota – celebra 40 anni di presenza in Malesia, Paese con cui ha mantenuto sempre solidi legami che hanno anche portato a sceglierla come hub regionale per la manutenzione, l’addestramento e il supporto logistico dei propri elicotteri, coprendo una flotta internazionale di oltre 200 macchine in servizio, con oltre 60 elicotteri consegnati in Malesia negli ultimi 10 anni. Leonardo Malaysia, con sede a Kuala Lumpur, impiega 150 colleghi malesi, che diventano quasi 350 se si include anche il personale delle sue joint venture. Tra questi, si contano oltre 100 ingegneri altamente qualificati, tecnici specializzati, specialisti logistici e istruttori, che operano sugli elicotteri Leonardo della regione, inclusi i modelli AW119, AW109, AW139, AW169, AW189 e AW159. Inoltre, l’azienda ha fornito alla Royal Malaysian Navy sistemi di difesa come l’OTO 76/62 SR Super Rapid, il Black Shark e siluri leggeri. I radar RAT31DL e RAT31 SL/E di Leonardo sono in uso per il monitoraggio dello spazio aereo malese, sia per applicazioni civili e sia di difesa, mentre negli ultimi 30 anni l’azienda ha fornito soluzioni per la gestione del traffico aereo a clienti come l’Autorità nazionale dell’aviazione civile, Malaysia Airports Holdings Berhad e la Royal Malaysian Air Force. Leonardo è orgogliosa di essere stata scelta questa Forza Armata anche per la fornitura di due velivoli ATR 72MPA/ASW. Con la crescente richiesta di piattaforme di pattugliamento aumentare la sicurezza marittima nella regione, Leonardo propone questo velivolo come risposta più completa ed efficace. L’azienda è il OEM (Original Equipment Manufacturer) del velivolo e fornisce la piattaforma ATR dotata del sistema di missione ATOS (Airborne Tactical Observation and Surveillance), di sensori, comunicazioni e ground station. L’azienda è anche integratore di sistemi chiavi in mano per questa piattaforma, consente missioni di difesa, sicurezza interna e monitoraggio ambientale. Il sistema di missione ATOS, cuore operativo del velivolo, integra tutti i sensori di bordo del velivolo – tra cui il radar di sorveglianza Leonardo Seaspray 7300E V2 e il sistema ULISSES (Ultra-LIght SonicS Enhanced System) -, acquisendo informazioni e trasmettendole all’equipaggio attraverso un’interfaccia uomo-macchina ottimizzata. Gestendo tutti i sensori di bordo e fornendo all’operatore un’immagine completa dello scenario operativo, l’ATOS permette di ridurre l’affaticamento dell’equipaggio. Basato sulla piattaforma ATR, questo aereo per missioni speciali è ideale per soddisfare le crescenti esigenze della regione APAC, beneficiando inoltre dell’esteso supporto logistico già garantito agli operatori ATR regionali.