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Sostenibilità, sfide e contraddizioni: i temi del Salone della Csr 2024

Sostenibilità, sfide e contraddizioni: i temi del Salone della Csr 2024Milano, 10 lug. (askanews) – “Sfidare le contraddizioni” è il titolo e il tema della dodicesima edizione del Salone della CSR e dell’innovazione sociale, in programma all’Università Bocconi di Milano dal 9 all’11 ottobre 2024. Ogni visione, affermazione, scelta ha infatti al proprio interno il seme della contraddizione; ciò vale anche per il vasto tema della sostenibilità soprattutto in un contesto economico e geopolitico come quello che stiamo vivendo che impone a chi fa impresa virtuosa non solo di abitare il cambiamento ma anche leggere i problemi in modo nuovo. Per questo il del Salone della CSR e dell’innovazione sociale ha scelto di mettere al centro dei lavori dell’edizione 2024 le sfide e le criticità che le organizzazioni sono chiamate a fronteggiare nelle loro scelte sostenibili.


Il programma culturale del Salone 2024, consultabile nel dettaglio sul sito www.csreinnovazionesociale.it è ricco e articolato, con oltre 100 eventi suddivisi per aree tematiche. Il 9 ottobre sarà dedicata attenzione in particolare all’ambiente, il 10 ottobre il tema principale sarà l’impegno nei confronti delle persone e della comunità; l’11 ottobre il focus sarà sulla governance. Sono oltre 260 le organizzazioni protagoniste, mentre si conta di superare il numero dei partecipanti della scorsa edizione che ha visto 4.600 presenze e 9.000 connessioni da remoto. La tre giorni milanese sarà, anche quest’anno, una palestra dove potranno confrontarsi diverse realtà, condividendo le esperienze positive, ma anche le difficoltà incontrate, così come è accaduto nel corso dell’anno con il Giro d’Itala della CSR 2024, partito da Torino a febbraio e conclusosi a Genova a giugno. Con oltre 200 relatori e 2.000 partecipanti in presenza e online, anche quest’anno il tour promosso dal Salone della CSR si è confermato un appuntamento atteso da chi sui territori vuole confrontarsi su strategie e azioni sostenibili.


“Durante i diversi incontri è emersa dalle imprese, dalle istituzioni, dagli Enti del Terzo Settore la consapevolezza che bisogna imparare a superare difficoltà, ostacoli, contraddizioni di una realtà che diventa sempre più complessa – conferma Rossella Sobrero, del Gruppo promotore del Salone -. Per costruire soluzioni condivise è però necessario mettersi in gioco e confrontarsi con tutti gli stakeholder”. Il confronto stimolato dal Salone della CSR e dell’innovazione sociale, coinvolgendo in prima persona chi sta sperimentando soluzioni innovative, è anche un termometro per misurare il cambiamento negli stili di vita delle persone e la crescita dell’impegno delle imprese. Nella giornata di apertura del Salone, il 9 ottobre, si terrà la presentazione dei risultati della ricerca realizzata da IPSOS sulle contraddizioni tra le dichiarazioni di individui, aziende e istituzioni e la percezione delle loro azioni concrete.


Il Salone quest’anno comincia – per così dire – con due giorni d’anticipo: il 7 e 8 ottobre, con la prima edizione del Salone CAMP, che precede il Salone nazionale e che ha l’obiettivo di promuovere un’interazione più informale tra soggetti diversi rispetto a quella che avviene durante i tre giorni della manifestazione. Salone CAMP intende infatti favorire ulteriormente il dialogo tra imprese, giovani e organizzazioni della società civile. Saranno organizzati una serie di incontri con modalità diverse (workshop, role play, world cafè etc.) e saranno coinvolti Enti del Terzo Settore, aziende, giovani o organizzazioni informali guidate da giovani. Un’altra novità dell’edizione 2024 è Ideathon, un’iniziativa che rappresenta lo sviluppo degli “Hackathon For Impact” organizzati lo scorso anno. Il tema di quest’anno è come riuscire ad ingaggiare ragazzi diffidenti o indifferenti in azioni concrete per contrastare la crisi climatica. L’attività si svolgerà il 9 ottobre mattina e la proclamazione del team vincitore avverrà nella stessa giornata.


Infine, a conclusione dei lavori della prima giornata, il 9 ottobre, verranno comunicati i vincitori del terzo Premio Impatto, promosso dal Salone per portare l’attenzione sull’importanza di misurare e valutare l’impatto generato. La novità di questa edizione è l’inserimento di una terza categoria dedicata alla pubblica amministrazione, che si affianca alle due categorie imprese e ETS. La scadenza per partecipare al concorso è il 31 agosto 2024: sempre sul sito del Salone è possibile prendere visione del regolamento e presentare la propria candidatura. Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale è promosso da Università Bocconi, Sustainability Makers, Fondazione Global Compact Network Italia, ASVIS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, Fondazione Sodalitas, Unioncamere, Koinètica. Grazie alla collaborazione con Bureau Veritas Italia, anche nel 2023 il Salone ha ottenuto la certificazione ISO 20121, norma internazionale che definisce i requisiti di gestione della sostenibilità degli eventi.

Banca Etica proroga i sostegni per alleggerire le rate dei mutui

Banca Etica proroga i sostegni per alleggerire le rate dei mutuiMilano, 9 lug. (askanews) – Banca Etica – prima e unica banca italiana interamente dedita alla finanza etica – ha deciso unilateralmente di destinare circa il 10% dell’utile maturato nel 2022 a un pacchetto di misure di sostegno delle persone socie e clienti con mutuo prima casa a tasso variabile in condizioni di particolare fragilità socio-economica. Sebbene ad oggi si sia interrotta la sequela gravosa di rialzi del costo del denaro e del tasso d’inflazione, Banca Etica, tra le altre iniziative, ha deciso di prorogare fino al 31 dicembre 2024 alle stesse condizioni la misura di sostegno per le persone fisiche che ne beneficiarono l’anno scorso, garantendo una riduzione dell’importo delle rate. Inoltre al sostegno per le persone fisiche si affianca ora anche una misura di supporto per le imprese e le organizzazioni clienti cui viene applicato uno sconto del 50% della commissione omnicomprensiva del secondo e terzo trimestre 2024. Le due misure rientrano nell’ambito delle politiche redistributive di Banca Etica.


Il sostegno per le persone fisiche -raddoppiato se si tratta di clientela anche socia di Banca Etica- si traduce in una riduzione transitoria dello spread del tasso variabile con scadenza fissata inizialmente dopo nove mensilità e ora prorogata per altre nove mensilità, a meno di ulteriori eventuali prolungamenti, e la sua assegnazione risponde a criteri di proporzionalità, costruiti a partire dai livelli di reddito certificati tramite il modello Isee dei richiedenti, in modo da favorire persone e nuclei con i redditi più bassi. “La stagione dei rialzi dei tassi di interesse da parte della BCE, dopo un lunghissimo periodo di tassi bassi, ha creato pressione sulle famiglie e sulle piccole e medie imprese con mutui e prestiti a tasso variabile mentre ha favorito la crescita degli utili di tutte le banche – commenta Riccardo Dugini, vicedirettore generale di Banca Etica – C’è un dibattito in corso su come le banche possano e debbano redistribuire alla clientela parte degli incrementi degli utili derivanti dall’aumento dei tassi. Alcune banche hanno offerto ai clienti la possibilità di dilazionare i pagamenti delle rate allungando la durata del mutuo: una misura che può essere utile in alcuni casi, ma che comporta complessivamente un aumento dei costi per il cliente nel lungo periodo. In molti auspicano un aumento generalizzato dei tassi di remunerazione dei conti correnti. Banca Etica nella stagione dei tassi bassi non ha mai applicato tassi negativi sulla raccolta, e dallo scorso anno abbiamo aumentato il rendimento di conti deposito e prestiti obbligazionari. Consapevoli però che l’aumento dei tassi sulla raccolta favorisce principalmente i clienti con maggiori disponibilità sul conto corrente, abbiamo puntato soprattutto su un pacchetto di misure che fosse in grado di concentrare i benefici sulle fasce di clientela più in difficoltà in base all’ISEE che hanno potuto avvalersi di una riduzione tangibile delle rate. Per le persone giuridiche abbiamo deciso invece di agire sulla riduzione delle commissioni. Questo è il nostro modo di fare finanza etica nel segno di una concreta redistribuzione”.


Circa 800 persone e famiglie, pari a oltre il 36% della clientela con mutuo a tasso variabile della banca, hanno beneficiato di questa misura. Per quanto riguarda le persone giuridiche, Banca Etica ha deciso di intervenire orizzontalmente a favore delle organizzazioni che finanzia e che contribuiscono allo sviluppo dell’economia reale rispettando criteri di valutazione sociale e ambientale definiti secondo gli standard della finanza etica e producendo impatti positivi misurati e diffusi pubblicamente ogni anno. La scelta è stata quella di ridurre del 50% la commissione omnicomprensiva -chiamata anche CMDF- del secondo e terzo trimestre 2024, ovvero l’unica commissione che può essere applicata nei contratti con cui si concede un fido.


Tra persone fisiche e persone giuridiche le due iniziative coinvolgeranno approssimativamente 4 mila soggetti beneficiari per un intervento complessivo da circa 1,5 milioni di euro. Entrambe le misure valorizzano il principio di mutualità che sta alla base dell’idea di finanza etica e della forma cooperativa di Banca Etica.

Donne, rifugiati, Mezzoggiorno: accordo BEI e Banca Etica da 60 mln

Donne, rifugiati, Mezzoggiorno: accordo BEI e Banca Etica da 60 mlnMilano, 2 lug. (askanews) – Promuovere l’integrazione nel mondo del lavoro e migliori servizi per i rifugiati, facilitare l’accesso al credito a imprese guidate da donne e sostenere progetti realizzati nelle regioni di coesione. Questi sono gli obiettivi principali dell’accordo da 60 milioni di euro siglato da Gelsomina Vigliotti, vicepresidente della Banca europea per gli investimenti (BEI), e Anna Fasano, presidente di Banca Etica. Si stima che l’operazione contribuirà a stimolare investimenti nell’economia reale per oltre 165 milioni di euro, creando un impatto positivo duraturo nella società.


“Questo accordo rappresenta un passo fondamentale per sostenere tre pilastri cruciali per il futuro dell’Italia e dell’Europa: la parità di genere, migliori condizioni di vita e inclusione sociale per i rifugiati, e lo sviluppo economico del Mezzogiorno – ha dichiarato Gelsomina Vigliotti, vicepresidente della BEI – Tramite il nostro supporto finanziario e i servizi di advisory, la BEI si impegna a sostenere l’economia reale, favorire uno sviluppo inclusivo e una società più equa e sostenibile”. “Banca Etica ha nella sua mission l’impegno a finanziare l’economia sociale sostenendo le imprese e le persone maggiormente a rischio di esclusione finanziaria, tra cui le persone rifugiate e le donne. È importante per noi essere la prima banca italiana a stipulare un accordo con la BEI per fare ancora di più in questo campo e un riconoscimento del know-how specifico che abbiamo sviluppato in 25 anni di lavoro per l’erogazione di servizi finanziari a favore di iniziative dal forte impatto sociale che più difficilmente trovano credito nel sistema finanziario mainstream” ha aggiunto la presidente di Banca Etica, Anna Fasano.


Nello specifico, l’accordo è suddiviso in tre segmenti volti a supportare altrettante priorità. Il primo prevede che almeno il 30% delle risorse messe a disposizione dalla BEI venga destinato a sostenere piccole e medie imprese guidate da donne. Il secondo segmento prevede che almeno il 30% dei fondi venga destinato a progetti volti a migliorare le infrastrutture e i servizi sociali per i rifugiati, nonché a supportarne l’integrazione nel mondo professionale. Questo punta a creare condizioni di vita migliori e a favorire l’emancipazione economica dei rifugiati attraverso investimenti in abitazioni, istruzione e formazione professionale. Infine, il terzo e ultimo segmento prevede che almeno il 30% delle risorse sia destinato a progetti promossi da piccole e medie imprese che operano nelle Regioni di coesione, contribuendo a rafforzare il tessuto economico e sociale, creare opportunità di lavoro e ridurre le disparità regionali. Inoltre, nell’ambito del programma Social Inclusive Finance Technical Assistance (SIFTA), la BEI fornirà anche servizi di assistenza tecnica gratuiti. Questi sono finanziati da InvestEU Advisory Hub e contribuiranno ad aiutare Banca Etica nell’allocazione delle risorse a favore delle PMI guidate da donne, dei servizi per i rifugiati e delle imprese operanti nelle regioni di coesione. Lanciato nel 2022, il programma SIFTA ha sostenuto circa 60 operatori di microfinanza e istituti di credito che investono in imprese a forte impatto sociale in oltre 20 paesi dell’Unione Europea, supportando la preparazione di investimenti, analisi del portafoglio e la creazione di una pipeline di operazioni. (nella foto, da sinistra: Anna Fasano, presidente di Banca Etica, Gelsomina Vigliotti, vicepresidente della BEI)

Visa: partnership con Intesa Sanpaolo per digitalizzazione Pmi

Visa: partnership con Intesa Sanpaolo per digitalizzazione PmiRoma, 2 lug. (askanews) – Visa e Intesa Sanpaolo rafforzano la partnership nei pagamenti digitali per favorire la competitività delle imprese, anche di piccole dimensioni, attraverso un miglior controllo delle spese e dei flussi di cassa. È stato creato un nuovo servizio di rendicontazione evoluta, informa una nota, Visa Business Solutions, sulle carte Credit Commercial Visa, che include Visa Spend Clarity e permette di semplificare i processi interni delle imprese, in particolare, quelli di riconciliazione tra pagamenti, ricevute ed estratti conto a fine mese, portando efficienza e garantendo all’impresa una conseguente maggiore competitività. Non solo in ottica riduzione costi, ma anche in termini di risorse che possono concentrarsi su attività a più alto valore aggiunto.


Il World Economic Forum prevede che il 70% del nuovo valore creato nell’economia in questo decennio si baserà su modelli abilitati dal digitale . In questo scenario, riportare in ambito b2b esperienze di pagamento fluide, simili a quelle della vita di tutti i giorni, rappresenta un trend ormai in atto da diversi anni: gli imprenditori, e le imprese e i dipendenti, sono alla ricerca di strumenti e soluzioni semplici e veloci che possano aiutarli nella pianificazione, nell’ottimizzazione del flusso di cassa, nel budgeting, nel monitoraggio delle spese, etc. Con la crescente integrazione di queste applicazioni, imprenditori e direttori finanziari saranno sempre più in grado di gestire queste attività con un semplice click, dal palmo della propria mano. Claudia Vassena, Responsabile Sales & Marketing Digital Retail di Intesa Sanpaolo: “I pagamenti digitali sono sempre più determinanti per la competitività delle imprese di qualunque dimensione. Il ruolo del nostro Gruppo è quello di accompagnare lo sviluppo di nuove modalità di servizio per migliorare il posizionamento anche digitale delle imprese, attraverso soluzioni transazionali tra le più evolute e con i migliori standard tecnologici”.


“La tecnologia, ancora una volta, si conferma un importante abilitatore della crescita delle imprese in Italia e nel mondo. Come Visa, grazie alla nostra rete, aiutiamo le aziende a semplificare e ottimizzare il modo in cui pagano e vengono pagate, in modo sicuro, semplice e tecnologicamente all’avanguardia. Abbiamo contribuito al commercio globale processando oltre 212 miliardi di transazioni in tutto il mondo – sottolinea Stefano M. Stoppani, Country Manager Visa Italia che aggiunge: “E negli ultimi tre anni, in sinergia con clienti e partner, ci siamo impegnati ad accelerare la digitalizzazione di 13,5 milioni di PMI in Europa e di oltre 1 milione in Italia. Un impegno che oggi consolidiamo grazie alla collaborazione con Intesa Sanpaolo”.

Dl Casa, presentati emendamenti che recepiscono richieste FIMAA

Dl Casa, presentati emendamenti che recepiscono richieste FIMAARoma, 2 lug. (askanews) – “Ringraziamo gli Onorevoli deputati che hanno deciso di sostenere le richieste avanzate dalla FIMAA-Confcommercio, presentando delle proposte di modifica al DL Casa che recepiscono le nostre richieste” – lo dice Santino Taverna, Presidente nazionale della Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari, commentando il fascicolo di emendamenti segnalati in Commissione Ambiente della Camera. “Si tratta di misure necessarie e urgenti che mirano ad agevolare il settore delle compravendite immobiliari e a garantire maggiori tutele sia agli acquirenti, sia ai venditori di un immobile” spiega ancora Taverna.


Tra le proposte di maggiore rilevanza – che il Vicepresidente vicario Maurizio Pezzetta aveva caldeggiato in audizione il 19 giugno di fronte alla stessa Commissione Ambiente – ci sono gli emendamenti per favorire il cambio di destinazione d’uso degli immobili e quelli per agevolare il mercato delle compravendite immobiliari, introducendo misure di semplificazione e intervenendo sull’agibilità degli immobili, sulle dichiarazioni di conformità, sulle sanzioni per lievi difformità e sulla nullità degli atti di compravendita. “Ringraziamo gli On. Fabrizio Rossi, Stefano Benvenuti Gostoli, Elisa Montemagni, Mauro Del Barba per la sensibilità che hanno mostrato verso i nostri temi – commenta Pezzetta – Auspichiamo che tutti i membri della Commissione condividano la necessità di questi interventi e che le proposte emendative vengano approvate” sottolinea il Vicepresidente vicario, che evidenzia anche il dispiacere della Federazione per l’inammissibilità dell’emendamento volto a reintrodurre la cedolare secca al 21% per gli immobili diversi da quelli ad uso abitativo, tema sul quale la FIMAA continua a lavorare con grande attenzione.

Dl salva casa, tende, schermature solari e zanzariere diventano intervento edilizio

Dl salva casa, tende, schermature solari e zanzariere diventano intervento edilizioRoma, 28 giu. (askanews) – “Il settore ora ha la possibilità di affrontare al meglio il mercato e dialogare con più facilità con la Pubblica Amministrazione verso cui resta fondamentale coordinare i relativi regolamenti urbanistici. Il Decreto riconosce e valorizza il lavoro svolto dalle nostre aziende e dalla nostra associazione ‘Assotende’ per portare in evidenza i contenuti tecnici e normativi italiani ed europei che caratterizzano il mercato della protezione solare così che il nostro ordinamento urbanistico possa valutarne il suo adeguamento”, Questo il commento di Marco Marcantoni, consigliere di Assotende e Ceo di Sharknet, azienda che esporta il Made in Italy in oltre 50 nazioni nel mondo.


Con queste novità – si legge in una nota di Assotende – si possono effettuare interventi, in attività edilizia libera, nel rispetto dei diritti di terzi e di eventuali vincoli istituzionali. Regolamenti che dovranno certo tenere conto delle variazioni introdotte dal decreto seppur adattandole al contesto locale. Noi ora, come operatori di settore, abbiamo un dovere morale fondamentale, dobbiamo cioè continuare a valorizzare le nostre competenze nella protezione solare perché il risparmio energetico che le nostre soluzioni mettono a disposizione della nostra edilizia e della nostra architettura siano sempre più conosciute, apprezzate e usate”. In particolare, Assotende considera positivamente gli emendamenti all’articolo 6 comma 1, con l’aggiunta dei porticati alle installazioni di vetrate panoramiche e delle opere di protezione dal sole e dagli agenti atmosferici la cui struttura principale sia costituita da tende, tende da sole, tende da esterno, tende a pergola con telo retrattile, anche impermeabile, tende a pergola con elementi mobili o regolabili. In questo elenco sono annesse anche le zanzariere che, nella normativa europea, vengono equiparate a una tenda e a una schermatura solare.


“Serve inoltre – ricorda Marcantoni – che la struttura sia addossata o annessa agli immobili o alle unità immobiliari, anche con strutture fisse necessarie al sostegno e all’estensione dell’opera. In ogni caso, le opere non possono determinare la creazione di uno spazio stabilmente chiuso, con conseguente variazione di volumi e di superfici, devono avere caratteristiche tecnico-costruttive e profilo estetico tali da ridurre al minimo l’impatto visivo e l’ingombro apparente e devono armonizzarsi alle preesistenti linee architettoniche”.

Finanza.Tech entra a far parte di Assofintech

Finanza.Tech entra a far parte di AssofintechRoma, 27 giu. (askanews) – Finanza.tech, fintech company quotata su Euronext Growth Milan e guidata dall’ad e founder Nicola Occhinegro e dal presidente Stefano Tana, annuncia l’ingresso in Assofintech, l’Associazione italiana degli operatori Fintech e Insurtech, con l’obiettivo, si legge in una nota, di contribuire all’evoluzione dell’ecosistema fintech in Italia e creare la nuova generazione di soluzioni digitali che facilitano la gestione finanziaria e l’accesso al mercato dei capitali da parte delle PMI.


Fin dalla sua nascita nel 2012, con l’obiettivo di aiutare le imprese ad accedere al mercato dei capitali grazie a dati e tecnologia, Finanza.tech è da sempre sulla frontiera dell’innovazione, grazie a una piattaforma frutto di 6 anni di progettazione e a un software interamente ideato, scritto e ingegnerizzato in Italia, per portare la gestione finanziaria delle aziende a un livello più evoluto ed efficiente. “A un contesto consumer molto avanzato tecnologicamente anche dal punto di vista finanziario, nel quale ormai tutti possono monitorare e gestire le loro finanze tramite una app sul cellulare – commenta Nicola Occhinegro, CEO & Founder di Finanza.tech – non corrisponde un grado egualmente avanzato della gestione finanziaria da parte delle imprese. Ancora oggi, nel 90% dei casi, se per esempio si vuole fare l’analisi sullo stato di un’azienda o sul suo futuro, si apre un foglio Excel e si inizia un lungo processo che spesso dura mesi. A danno soprattutto delle stesse imprese che faticano a reperire fondi e a fare quel salto dimensionale utile a consolidarsi sul mercato. Finanza.tech è da sempre impegnata a rivoluzionare la gestione finanziaria e le logiche di partecipazione al mercato dei capitali, rendendoli accessibili alle imprese in modo semplice, veloce, sicuro e digitale. La partnership con Assofintech ci permetterà di collaborare con numerose realtà leader del panorama fintech in Italia e di contribuire alla crescita dell’ecosistema”.


In qualità di membro dell’Advisory Board, Stefano Tana porterà in Assofintech la solida esperienza maturata in Finanza.tech e nel settore bancario, dove ha ricoperto, tra gli altri, il ruolo di Amministratore Delegato di Cabel Holding e Cabel Industry e rivestito posizioni manageriali in Credem Banca, Credemtel, Banca Agricola Mantovana e Banca Commerciale Italiana.

Carburanti, nuova joint venture tra Q8 e Fox Petroli, nasce Eco Fox

Carburanti, nuova joint venture tra Q8 e Fox Petroli, nasce Eco FoxRoma, 26 giu. (askanews) – Q8 Italia e Fox Petroli hanno sottoscritto oggi l’atto definitivo di acquisto da parte di Q8 del 50% di Eco Fox S.r.l., azienda totalmente controllata dalla stessa Fox Petroli. Lo rendono noto le aziende in un comunicato.


La Eco Fox opera nel mercato dei carburanti di origine biogenica in Italia sin dagli anni ’90, producendo una gamma di biodiesel avanzati e di sottoprodotti per uso industriale. Dispone di uno stabilimento sito a Vasto con una capacità produttiva di 200.000/tonnellate, di un deposito fiscale di 30.000mc di stoccaggio e di una logistica a supporto in grado di ricevere e spedire i prodotti via mare e via terra. L’acquisizione delle quote societarie da parte di Q8 è stata approvata dalla Direzione Generale della Concorrenza dell’Unione Europea, dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e sottoposta alla disciplina del Golden Power (Legge 21/2012 e s.m.i.).


In data odierna si è tenuto, altresì, il primo Consiglio di Amministrazione della Eco Fox che risulta composto da due Amministratori Delegati, espressione dei due soci e cinque Consiglieri di Amministrazione, di cui 3 di nomina Ecofox e 2 Q8 Italia. “Un’acquisizione particolarmente importante – ha affermato Fadel Al Faraj, Executive Vice President Marketing di Kuwait Petroleum International – poiché rappresenta un punto di partenza per il gruppo Q8 nell’implementazione della propria visione di diventare un player di primo piano nella produzione di biocarburanti sostenibili in Europa. Quest’anno in cui il marchio Q8 festeggia 40 anni in Italia, la nostra storia si intreccia con l’evoluzione della nostra supply chain per garantire ai clienti una mobilità sostenibile, integrata nel nostro modello di business, che assicuri altresì il valore dell’azienda nel lungo periodo e consenta di facilitare una transizione energetica equa e sostenibile. Una sfida complessa – ha proseguito Al Faraj – ma realizzabile con il supporto del nostro prezioso ecosistema di stakeholder”.


“Siamo molto entusiasti per la nuova joint venture con un’azienda come Q8 Italia, parte di un prestigioso gruppo internazionale – ha dichiarato Marco De Simoni, Presidente di Fox Petroli -. Siamo certi che la rinnovata compagine sociale, oltre ad apportare importanti sinergie anche in campo logistico e distributivo, consentirà al gruppo FOX di rafforzare in chiave strategica i piani di sviluppo per il futuro, rendendolo sempre più competitivo nel mercato di riferimento attraverso il produttivo incontro di culture aziendali diverse ma con la stessa visione aziendale per contribuire concretamente alla transizione energetica del paese”.

Protezione sociale italiana: In 5 anni abbiamo cancellato un record di oltre 180 mln di euro di debiti

Protezione sociale italiana: In 5 anni abbiamo cancellato un record di oltre 180 mln di euro di debitiRoma, 25 giu. (askanews) – Tre storiche sentenze. Recentemente il Tribunale di Roma, grazie all’ausilio della Legge 3, ha azzerato oltre 10 milioni di euro di debiti che gravavano sull’ex proprietario di un noto gruppo capitolino di alberghi. A Bergamo, invece, due ex soci di una azienda metallurgica si sono visti azzerare 7,5 milioni di euro di debiti con banche, Agenzia Entrate Riscossione, fornitori e Comune, offrendo ai creditori il ricavato della vendita all’asta di alcuni immobili di proprietà per un valore stimato di 570.000 euro. A Lodi, infine, un ex titolare di una azienda produzione materiale plastico ha azzerato 1,3 milioni di euro di debiti con banche e Agenzia Entrate Riscossione. Il tutto grazie all’Organismo di composizione di Protezione sociale italiana che ha proposto di risolvere la situazione di indebitamento offrendo ai creditori la somma mensile di euro 650 per la durata di 36 mesi.


Tre sentenze che segnano un ulteriore passo in avanti per dare un futuro a chi pensa di non averne. Protezione sociale Italiana, da anni, si schiera al fianco degli imprenditori e delle famiglie italiane contro un fenomeno ormai diffusissimo come il sovraindebitamento. Il suo presidente è l’avvocato Letterio Stracuzzi che denuncia un aumento esponenziale delle richieste e parla della situazione italiana: “In 5 anni di attività abbiamo aiutato più di 750 famiglie e imprese e cancellato la cifra record di oltre 180 milioni di euro di debiti. Il che spiega come sia possibile cassare, con proposte adeguate, posizioni aperte verso chiunque, siano esse banche, finanziarie o l’Agenzia delle Entrate. Ma occorre fare ancora di più. Si tratta di una norma emanata con lo scopo di colmare una grave lacuna dell’ordinamento giuridico italiano che consente anche ai soggetti non fallibili di accedere, per risolvere il problema, a specifiche procedure concorsuali. Abbiamo fatto un calcolo: negli ultimi tre anni registriamo un aumento del 90 per cento di nuovi casi. Un numero spaventoso che dà il senso della situazione storica che stiamo vivendo. In tutto, abbiamo raggiunto quasi 5mila persone e abbiamo attivato 1.000 iter procedurali. Sono numeri importanti. E, dietro quelle cifre, ci sono storie di persone in sofferenza che vivono sulla propria pelle un disagio enorme”. Stracuzzi spiega quindi come è stata risolta la vicenda dell’albergatore romano: “Grazie all’Organismo di Composizione di Protezione Sociale Italiana, si è proposto di offrire ai creditori un sesto del ricavato della vendita dell’unico immobile all’asta per un valore stimato di 67mila euro. L’istituto della legge 3 che l’Organismo ha deciso di applicare in favore di Luigi è quello della liquidazione controllata. L’applicazione dell’istituto non richiede che la proposta del debitore ottenga il consenso dei creditori. Il Tribunale di Roma ha accolto la proposta e lo ha ammesso ad ottenere il beneficio dell’esdebitazione. Ma non parliamo di un caso isolato. Far conoscere le storie che vanno a buon fine, è fondamentale per due ragioni: la prima perché vogliamo lanciare un grido di allarme alle istituzioni. In Italia esiste il problema del sovraindebitamento ed è un problema che non può essere trascurato e deve esser risolto. In secondo luogo, perché vogliamo dare una speranza alle migliaia di famiglie e imprese che in questo momento si trovano in una situazione disperata e pensano di non avere futuro. Futuro che è invece ancora possibile, ricorrendo appunto ai benefici della legge 3. Considerando peraltro che l’indebitamento di famiglie e imprese sta diventando sempre più pressante”.


Un problema legato all’indebitamento, ricorda Stracuzzi, è quello dei suicidi. “Dal 2012 ad oggi sono oltre 3.000 i suicidi per motivi economici. Una cifra preoccupante che poteva essere decisamente più alta, forse anche del doppio, se non avessimo avuto la possibilità di ricorrere a questa normativa. E, dietro quelle cifre, ci sono storie di persone in sofferenza che vivono sulla propria pelle un disagio enorme: Angela da Palermo, ad esempio, aveva un sogno. Apre un piccolo centro estetico a ma l’attività va male e i suoi genitori chiedono dei prestiti per sanare i debiti contratti. Angela, in più, perde il lavoro come cassiera di un supermercato e iniziano i guai. Con il marito Lucio non riescono a pagare le rate del finanziamento e nemmeno quelle del mutuo. Un debito complessivo di 278mila euro che li inabissa senza soluzione. Si rivolgono così al nostro Organismo di composizione della crisi e propongono di onorare il debito vendendo casa, per un importo ricavabile di 95mila euro, aggiungendo anche il versamento di una rata mensile di 250 euro per quattro anni”. Altro tema delicato è quello del caro mutui: “Le famiglie – spiega Stracuzzi – sono sempre più in difficoltà, strozzate dalle rate del mutuo a tasso variabile, aumentate nel solo 2024, fino al 119%. Ma non solo, il 12% di queste sono addirittura finite all’asta. L’aumento, voluto dalla Banca centrale europea per contrastare l’inflazione galoppante, sta mettendo in ginocchio le famiglie italiane che, in media, sono costrette a pagare rate di mutuo con un aumento medio di circa il 50%. Il budget delle nostre famiglie è stato già eroso per mettere nel carrello della spesa pane, pasta, riso, verdura, carne e pesce. Ora si aggiunge anche l’impennata dei mutui che peraltro è difficile rinegoziare”.


Tra le vittime di violenza economica, fa notare ancora Stracuzzi, ci sono anche le donne: “37 su 100 ricorrono ai Centri antiviolenza proprio per questo tipo di pressione, psicologica e non. La Legge 3 corre in loro aiuto ma ancora in pochi ne parlano. Eppure il Codice della Crisi ha permesso di cancellare situazioni al limite e far ritrovare la serenità perduta. I numeri parlano chiaro: in Italia, ancora oggi, il 40% delle donne non dispone di un proprio conto corrente e il 37,8% di quelle che si rivolgono a un Centro antiviolenza lo fa anche per casi di violenza economica, un retaggio culturale e un tabù sociale alquanto duri da spezzare. Purtroppo le scarse conoscenze economico finanziaria espongono il gentil sesso a altro tipo di violenza, esercitata dai loro mariti, compagni o ex mariti. Capita molto spesso che le donne che hanno proprietà immobiliari o un rapporto di lavoro fisso, sono quasi costrette a prestare garanzie personali per le attività del marito, sia in attività artigiane, quindi piccoli imprenditori, sia in società commerciali. Poi, quando l’impresa del marito cessa o fallisce, il marito comunque scappa via, e la donna si trova a sopportare le spese”. Purtroppo, conclude Stracuzzi, non tutti possono accedere a questi benefici ma una soluzione ci sarebbe: “Noi di Protezione sociale italiana vogliamo rendere operativa, per tutti, questa legge salva suicidi. Come? Creando un fondo per pagare le spese della procedura. Il 30% delle famiglie rinunciano perché non riescono, per motivi economici, ad avviarla. Serve un fondo per permettere a tutti di accedere ai benefici previsti contro il sovraindebitamento. Una questione di giustizia sociale”.

Cnpr Forum: giovani e Terzo settore per lo sviluppo delle periferie

Cnpr Forum: giovani e Terzo settore per lo sviluppo delle periferieMilano, 17 giu. (askanews) – “Il tema delle periferie finalmente è arrivato al centro dell’agenda politica del nostro Paese. Ora c’è un’azione molto forte da parte dello Stato in stretta sinergia con le Amministrazioni locali, a stretto contatto con le parrocchie, le associazioni del Terzo settore e le istituzioni scolastiche per dare una risposta alla richiesta di attenzione da parte di quei cittadini che si sono sentiti per troppi anni di serie B”. Lo ha dichiarato Alessandro Battilocchio (FI), presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie, nel corso del Cnpr forum “Futuro urbano: lo sviluppo sostenibile tra riqualificazione e inclusione” promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca.


“Anche l’istituzione della Commissione parlamentare d’inchiesta che ho l’onore di presiedere – ha aggiunto Battilocchio – si inserisce in questa cornice. Stiamo lavorando ad una triplice azione: da un lato l’approfondimento e l’analisi della situazione attuale, dall’altro formulando proposte concrete sul tema vivibilità delle periferie, stato di degrado e sicurezza; e terzo aspetto, non meno importante, presenza sui territori che in maniera sempre più corposa richiedono la partecipazione dello Stato alle dinamiche delle comunità locali. Il decreto Caivano, che è stato approvato nei mesi scorsi che è nel pieno della sua attuazione, può e deve rappresentare un modello di azione che prevede progettualità specifiche e di qualità”. Sul ‘caso Caivano’ si è espresso Pasqualino Penza (M5s), segretario della Commissione Affari Costituzionali alla Camera dei Deputati: “Se noi troviamo contesti, come ad esempio il Parco Verde di Caivano, con edilizia popolare fatiscente degli anni ’80 costituita prevalentemente di prefabbricati che avrebbero dovuto avere una durata limitata, con condizioni di vita poco dignitose per i residenti, è evidente il rischio di ghettizzazione e che questi luoghi diventino centri di reclutamento della criminalità. Solo con l’intervento repressivo il governo è riuscito a limitare i danni, ma evidentemente non basta. Dobbiamo guardare al futuro ma sono preoccupato per la mancanza di proposte di questo governo sul tema della riqualificazione. A Caivano – ha rimarcato – manca l’anima stessa della città, è un comune che sta morendo. Bisogna attrarre investimenti per incentivare l’occupazione giovanile; bisogna abbattere gli ecomostri e ricostruire n modo sostenibile, puntare sulla scuola per fare in modo che ritorni la voglia di ricostruire. E’ importante puntare sul Terzo settore e come Movimento 5 stelle abbiamo lanciato una proposta di riqualificazione del patrimonio artistico del comune fatto di chiese storiche e del castello medievale”.


Il ruolo del Terzo settore è stato sottolineato da Massimo Milani (FdI), segretario della Commissione Ambiente a Montecitorio: “Le periferie vivono una situazione di abbandono da molti anni. Con il decreto Caivano si è accesa finalmente l’attenzione non solo su quello specifico comune ma più in generale sul tema della sicurezza delle nostre periferie. Ci sono una serie di interventi previsti nel Pnrr per investimenti specifici, con nuovi capitoli di spesa, che puntano alla valorizzazione e riqualificazione delle aree periferiche. C’è una forte attenzione del governo per recuperare anche altre risorse per fare fronte anche alle altre emergenze. L’esempio Caivano va portato anche in altri contesti come modello virtuoso ma servono più fondi. Gli enti del Terzo settore hanno estrema importanza per questo lavoro di riqualificazione, dal mondo dello sport, alla cultura e a quello dell’associazionismo religioso. Abbiamo grande attenzione per il tema della sussidiarietà e per queste esperienze perché sono quelle che meglio di tutte incidono sul territorio. Esistono, ad esempio, finanziamenti specifici e piani d’intervento per portare l’aggregazione sportiva nelle periferie come principale elemento di contrasto al degrado”. I ritardi della politica su questi temi sono stati evidenziati da Devis Dori, parlamentare di AVS in Commissione Giustizia alla Camera: “Le nuove generazioni vivono una situazione di grande disagio. Le scuole testimoniano queste dinamiche, mentre la politica se ne accorge sempre troppo tardi quando queste situazioni, come ad esempio Caivano, si sono già trasformate in fenomeni criminali. Lo Stato non può abbandonare le scuole sempre più sole e in prima linea su questo fronte. Anche l’urbanizzazione e il modo di gestire le città deve aiutare a combattere questi fenomeni. Partendo da cose semplici come la pulizia e il decoro urbano dei luoghi pubblici. Fin dall’inizio della legislatura questo governo opera o con misure spot o con mere azioni repressive. Noi riteniamo che si debba agire in via preventiva. Abbiamo portato avanti il tema della prevenzione del contrasto al bullismo e cyberbullismo, spesso anticamera della criminalità delle baby gang. Abbiamo riformato con la legge 70/2024, entrata in vigore il 14 giugno, le misure amministrative per i minorenni per intercettare il disagio con progetti educativi e di recupero in collaborazione con scuole e servizi sociali. Agire a livello educativo è la priorità con il coinvolgimento del territorio e delle famiglie che, purtroppo, sempre più spesso risultano assenti”.


Nel corso del dibattito, moderato da Anna Maria Belforte, il punto di vista dei professionisti è stato espresso da Sabatino Broccolini, commercialista e revisore legale dell’Odcec di Teramo: “Fatti di cronaca come quello di Caivano hanno portato all’attenzione dell’opinione pubblica la situazione di degrado spesso estremo nel quale vivono i residenti delle periferie delle grandi città. Bisogna rendere le periferie più sicure, verdi e sostenibili, ma soprattutto occorre lavorare per garantire che i benefici delle future e auspicabili riqualificazioni siano accessibili e inclusivi per tutti. Un ruolo fondamentale nella riqualificazione urbanistica e sociale delle aree periferiche può essere giocato dalle giovani generazioni, nei confronti delle quali bisogna attuare politiche accurate per ‘trattenerle’ in Italia senza ascoltare le tante sirene provenienti dall’estero. Insieme al terzo settore, che attraverso la sua rete territoriale è in grado di giocare un ruolo altrettanto fondamentale per rendere incisive le misure nei tessuti sociali di riferimento”. Le conclusioni dei lavori sono state affidate a Paolo Longoni, consigliere dell’Istituto nazionale esperti contabili: “Per fortuna in Italia non è all’ordine del giorno il processo di gentrificazione come negli Stati Uniti, dove le periferie degradate e dequalificate sono oggetto di interventi edilizi di riqualificazione che tendono a sostituire chi abita e chi commercia in quei luoghi con centri commerciali, di affari e palazzi di uffici. Finalmente torna all’ordine del giorno la sicurezza, tema fondamentale per i cittadini ma spesso trascurato dalla politica, che non significa stato di polizia o violenza da parte di chi esercita funzione di controllo, bensì attività di vigilanza e presenza sul territorio che negli ultimi anni è rimasto abbandonato. Gli ETS svolgono una funzione fondamentale contro il degrado urbano ma quello che risolverà il problema delle periferie è solamente il lavoro. Se non c’è è inevitabile lo scivolamento nelle zone grigie. Lavoro vero, non precario o sottopagato”.