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AI, Fondazione Fair: 115 mln Pnrr a ricerca e Pmi

AI, Fondazione Fair: 115 mln Pnrr a ricerca e PmiRoma, 4 mar. (askanews) – La Fondazione Fair, che gestisce il finanziamento del PNRR di 115 milioni di euro sul tema dell’Intelligenza Artificiale, lancia i bandi nazionali ‘a cascata’ per grandi aziende, Pmi e startup interessate a sviluppare progetti sull’Ai.


Oggi a Firenze sono stati annunciati i dieci ambiti di ricerca fra i quali le aziende potranno scegliere, spaziando dall’intelligenza artificiale green alla cosiddetta ‘human-centered AI’, cioè l’AI costruita intorno agli umani che la utilizzano, disegnata per potenziare le loro capacità e immaginare servizi sempre più performanti. Ma ci sono anche i grandi argomenti teorici destinati a disegnare l’AI del futuro, che sia robusta, affidabile, basata su dati di qualità, resiliente in caso di attacchi o problemi, adattabile ai contesti più diversi. I bandi sono coordinati dalle principali università e enti di ricerca italiani che si occupano di AI e usciranno a partire dalla fine di marzo per tutto il mese di aprile. Le aziende potranno contare su di un totale di circa 12 milioni di euro, ma soprattutto sui risultati ottenuti dai 350 ricercatori riuniti in Fair, il più grande ‘cervello italiano’ sull’intelligenza artificiale.


L’obiettivo di lungo termine è di riunire l’ecosistema dell’Ai italiana, affiancando aziende che sviluppano tecnologie su questo tema alle 27 realtà che compongono il Partenariato Esteso FAIR, costituito da 14 università, 4 enti di ricerca, 7 grandi aziende e altri 100 soggetti tra aziende e PA che hanno dato il loro endorsement al progetto. “La Fondazione nasce per riunire mondo della ricerca e dell’impresa dentro un grande progetto comune per disegnare la via italiana all’intelligenza artificiale – commenta Giuseppe De Pietro, presidente della Fondazione FAIR -. Il progetto del partenariato esteso pubblico-privato FAIR ha tra i suoi obiettivi anche quello di coinvolgere tutto l’ecosistema italiano sul tema dell’AI. Vi è la necessità di fare squadra, perché sfida internazionale che si gioca sull’AI vede coinvolte le big company del settore e l’unico modo per le nostre aziende di essere competitive è collaborare con il mondo della ricerca e della pubblica amministrazione”.


“L’avvio dei bandi a cascata della Fondazione rappresenta una straordinaria opportunità per le tante imprese ad alto tasso tecnologico che operano nel nostro Paese – ha dichiarato la presidente del Cnr Maria Chiara Carrozza -. E’ un passo concreto per favorire nuovi modelli di partenariato tra il mondo della ricerca e quello imprenditoriale e avviare collaborazioni per sviluppare il potenziale di innovazione”.

Invest in Tuscany, pil pro capite cresce più di media nazionale

Invest in Tuscany, pil pro capite cresce più di media nazionaleFirenze, 17 gen. (askanews) – Perché un’impresa dovrebbe insediarsi in Toscana ? Perché una famiglia dovrebbe decidere di risiedere in Toscana? Perché un turista dovrebbe decidere di venire o uno studente studiare in Toscana e non altrove? E’ a questo tipo di domande che cerca di dare elementi concreti per una risposta la seconda edizione del Rapporto “Community Toscana” 2024 di The European House – Ambrosetti, che ha reso disponibile ai decision maker il Tableau de Bord regionale per il supporto alle decisioni strategiche. Una fotografia aggiornata, presentata oggi a Firenze durante il meeting annuale Invest in Tuscany, delle performance ottenute dal territorio su diverse aree-chiave dello sviluppo utile a predisporre politiche coerenti per orientare e gestire in maniera efficace lo sviluppo della Regione.

Secondo i dati elaborati dal Rapporto, il Pil per abitante in Toscana nel 2022 è pari a 31.891 euro, il 6,5% in più della media italiana, collocando la regione all’ottava posizione a livello nazionale. La variazione rispetto al 2021 è stata del 6,3 per cento, rispetto al 3,9 per cento nazionale. Il dato del Pil pro capite toscano nel 2022 risulta in crescita dello 0,8 per cento rispetto a quello pre pandemia del 2019. Sul fronte demografico la Toscana nel 2023 presenta un’età media della propria popolazione superiore rispetto al dato nazionale (47,8 anni rispetto a 46,4 in Italia). Inoltre, la quota della popolazione compresa tra i 15 e i 24 anni ammonta nel 2023 al 19,1%, un dato leggermente inferiore rispetto alla media nazionale del 20,4%, che colloca la regione al diciottesimo posto in Italia. In questa fascia di età comunque, rispetto al 2019 la quota di popolazione è in Toscana in leggero aumento (+0,3%).

Sul fronte produttivo, si legge nel Rapporto, “la Toscana vanta una solida vocazione manifatturiera. Il settore infatti, incide sul Valore aggiunto regionale per il 19,2%, circa il 2 per cento in più rispetto alla media nazionale e circa un punto in più rispetto al Valore aggiunto regionale del 2019”. Osservando l’andamento della quota del Valore aggiunto manifatturiero della Toscana tra il 2000 e il 2021 è possibile notare come l’andamento regionale segua il trend nazionale. Con una contrazione in corrispondenza del periodo 2008-2009 caratterizzato dalla crisi finanziaria e durante l’anno pandemico 2020. Considerando i dati del 2021, il valore registrato nel 2008 a livello nazionale e regionale è stato progressivamente recuperato (17,2 e 20%). Va tenuto conto, in ogni caso, che l’incidenza del Valore aggiunto manifatturiero sul totale regionale si è progressivamente contratto di 4,4 punti percentuali rispetto agli anni Duemila, quando ammontava al 23,6%: tale variazione è stata quasi doppia rispetto al decremento registrato a livello nazionale tra il 2000 e il 2001 (-2,3%). Tale andamento evidenzia non solo il crescente peso del settore dei servizi in Toscana, ma anche la riduzione del peso economico di alcune produzioni industriali tradizionalmente insediate nel territorio.

Invest in Tuscany, la Regione spinge su ricerca e innovazione

Invest in Tuscany, la Regione spinge su ricerca e innovazioneFirenze, 17 gen. (askanews) – Con un prodotto interno lordo pro capite sopra la media nazionale (6,5% in più), un valore aggiunto manifatturiero in crescita rispetto agli ultimi due anni e un’occupazione femminile che sfiora il 70% la Regione Toscana rilancia la propria strategia di attrazione di investimenti esteri in occasione dell’Annual Meeting di Invest in Tuscany, la direzione che da oltre 10 anni lavora per sostenere le aziende che vogliono mettere radici sul territorio.

“Tra gli obiettivi immediati – ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani – vorrei sottolineare il bando di prossima apertura in ricerca e sviluppo per l’attrazione di investimenti. Si tratta di un nuovo bando sperimentale, complementare ad altre misure, messo a punto dialogando con Confindustria e altre associazioni, con l’obiettivo di portare nuove attività di ricerca in Toscana e favorire l’insediamento di nuove attività. Si parte con una dotazione di 5 milioni di euro di fondi europei che potrà salire a 10 milioni di euro ed è una scommessa per avere uno strumento in più con cui dialogare e attirare nuovi investitori sul territorio o favorire anche imprese che hanno già qui l’attività produttiva e potrebbero aggiungere la funzione della ricerca. Sarà fondamentale – ha aggiunto – la collaborazione con altri soggetti per diffondere la cultura dell’attrazione, mappare le opportunità nel territorio, creare competenze e favorire il radicamento delle imprese e la valorizzazione delle competenze degli addetti. Stiamo inoltre studiando – ha proseguito – altre misure come la mappatura di aree industriali dismesse, per favorire l’insediamento di nuove imprese senza aumentare il consumo di suolo, la creazione di un gruppo di lavoro interdirezionale, per velocizzare e semplificare il rapporto tra imprese e Regione e la messa a punto di ‘pacchetti’ di incentivi multimisura che supportino i nuovi insediamenti relativamente a costi di insediamento, ricerca e sviluppo, formazione del personale. Con un possibile punto di approdo di questo lavoro: dotarsi di una legge specifica sull’attrazione, così come fatto in tempi recenti da altre Regioni”. Sono circa 3000 le unità locali di aziende multinazionali in Toscana (il 6,2% del dato nazionale), con oltre 80mila lavoratori: rappresentano lo 0,9% delle unità locali toscane ma contribuiscono al 19,5% del valore aggiunto (11,2 miliardi) e al 18,1% del fatturato (37,2 miliardi). I vertici delle imprese multinazionali a controllo estero in Toscana risiedono principalmente in Francia, seguono gli Stati Uniti e la Gran Bretagna. Numeri in aumento tra il 2017 e il 2023, nonostante le incertezze che hanno segnato l’economia a livello globale. Secondo il Rapporto della Community Toscana 2024 realizzato da The European House – Ambrosetti e presentato oggi, il 74% degli indicatori economici analizzati in Toscana a confronto con le altre regioni, presentano una variazione positiva nell’ultimo anno (26 su 35). Cinque le aree strategiche prese in esame per valutare la competitività: apertura al business verso l’esterno (a partire da export, imprenditoria e turismo), innovazione e transizione digitale, mercato del lavoro e istruzione/formazione, transizione verde ed energetica, dotazione infrastrutturale materiale e immateriale (ovvero infrastrutture legate ai trasporti e alla connettività).

Tra gli ambiti su cui la Toscana supera la media nazionale la percentuale di nuove imprese avviate in rapporto alla popolazione (seconda regione in Italia), l’incidenza delle rinnovabili al netto dell’idroelettrico (95,4% rispetto al 74,5% di media nazionale, che rende la regione tra le meno vulnerabili rispetto alla dipendenza dalle fonti fossili), l’export che rappresenta il 42,4% del PIL regionale contro una media del 31,9% (+14,3% rispetto al 2021). Ampie potenzialità di crescita invece sulle vendite online da parte delle aziende toscane (ancora solo l’11,8% del totale, percentuale su cui incide anche la dimensione media delle imprese), le infrastrutture ferroviarie con particolare riferimento ai collegamenti tra i principali porti toscani – tra i più importanti in Italia – e il resto del Paese, e l’incidenza dell’esportazione di prodotti hi-tech.

“Le analisi della Community Toscana 2024 hanno fatto emergere, anche dal confronto con la comunità imprenditoriale della regione – tre macro-ambiti di intervento: innanzitutto l’importanza di adeguare l’offerta formativa alle nuove esigenze del mercato del lavoro, soggetto sempre più a una forte accelerazione sul fronte tecnologico. Ad oggi il 41,9% delle assunzioni è di difficile reperimento, così come si dovrebbe favorire una maggiore specializzazione del sistema post-diploma (ITS e Università) sulle discipline STEM. In seconda battuta, dalla transizione green possono derivare importanti opportunità per la decarbonizzazione dell’economia e l’abbattimento dei costi energetici, ad esempio favorendo investimenti sulle fonti rinnovabili e su nuove tecnologie (come l’idrogeno). Infine le aziende richiedono una migliore connettività a livello regionale per i flussi delle merci, aspetto strategico insieme alla promozione di una crescente digitalizzazione dei processi e dei modelli di business”, afferma Pio Parma, Senior Consultant The European House – Ambrosetti e responsabile della Community Toscana. La mattinata ha visto anche l’insediamento Advisory Board di Invest in Tuscany – il tavolo consultivo regionale previsto dal protocollo tra Confindustria, Confindustria Toscana e Regione Toscana – che si occupa di favorire il confronto e la risposta istituzionale alle esigenze delle imprese estere o di rilevanza nazionale già presenti nel territorio regionale o che intendono investire in Toscana. All’Advisory hanno partecipato i componenti della Commissione multinazionali di Confindustria Toscana. “Siamo convinti che lavorando fianco a fianco, la Regione potrà rappresentare un acceleratore dei nuovi progetti industriali e che sarà possibile tracciare una via toscana all’innovazione non solo per le grandi corporation, ma anche e soprattutto per le PMI a cui esse sono legate da consolidati rapporti di filiera”, ha spiegato Paolo Ruggeri, coordinatore della Commissione multinazionali di Confindustria Toscana e vice presidente Baker Hughes – Nuovo Pignone.

Abi, sabato a Firenze Nardella consegna il Fiorino d’Oro a Patuelli

Abi, sabato a Firenze Nardella consegna il Fiorino d’Oro a PatuelliRoma, 11 gen. (askanews) – Sabato 13 gennaio, alle 11.30, nella Sala degli Elementi di Palazzo Vecchio a Firenze, il Sindaco Dario Nardella consegnerà il Fiorino d’Oro ad Antonio Patuelli, presidente dell’Associazione Bancaria Italiana. Ne riferisce la stessa Associazione, spiegando con un comunicato come il Fiorino d’Oro sia la massima onorificenza della città di Firenze, assegnato su proposta del Sindaco, a cittadini che per la “notoria opera nell’ambito della cultura, delle arti, del lavoro in ogni sua espressione, della politica, dell’assistenza, della filantropia, dello sport e delle attività internazionali abbiano dato lustro particolare alla Città ed alle istituzioni e reso servizio alla comunità nazionale ed internazionale e siano degni, pertanto di essere additati al pubblico encomio”.

Il Fiorino d’Oro, antica moneta istituita nel momento di grande espansione di Firenze, nel 1252, quando sempre più mercanti, banchieri e uomini d’affari stavano eleggendo la città toscana come la Wall Street del Medioevo, ha un valore simbolico straordinario per Firenze, rappresenta con il suo Giglio Fiorentino e l’immagine di San Giovanni Patrono della Città, un riconoscimento speciale per l’attività svolta, oltre che un simbolo ambito di identità e vicinanza alla città. Una vicinanza che Antonio Patuelli, aggiunge l’Abi, ha dimostrato fin dal periodo degli studi, laureandosi nel 1975 nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Firenze e che poi ha proseguito negli anni sia nella sua intensa attività culturale, sia in quella economica e bancaria come Presidente dell’Abi.

Ex Ilva, Urso: governo in campo per salvare siderurgia, interverremo

Ex Ilva, Urso: governo in campo per salvare siderurgia, interverremoFirenze, 9 gen. (askanews) – “Il Governo e quindi lo Stato è in campo, oggi più che mai, per salvare e rilanciare la siderurgia italiana, anche e soprattutto quella rappresentata dall’ex Ilva di Taranto, da quello che era il più grande sito siderurgico europeo. Se interverremo? Certo che sì”. Lo ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, questa mattina a Firenze, a margine dell’inaugurazione della 105esima edizione di Pitti Uomo alla Fortezza da Basso.

“Il Governo è in campo con la ferma intenzione di rilanciare la siderurgia italiana – ha aggiunto Urso -. E’ in campo qui in Toscana, dove a breve annunceremo ulteriori investimenti nel sito siderurgico di Piombino; è in campo a Terni, dove entro poche settimane concluderemo l’accordo di programma per il rilancio di quel sito siderurgico; è in campo con le acciaierie del Nord che hanno aperto recentemente i nuovi stabilimenti produttivi green, anche con la partecipazione ovviamente delle risorse pubbliche”. “Ed è in campo – ha concluso il ministro – con Acciaierie d’Italia, cioè con l’ex Ilva, perché riprenderemo in mano la situazione dopo i disastri che sono stati realizzati dai governi precedenti, per fare di quel sito il più grande sito siderurgico green d’Europa. Noi siamo convinti di riuscirci”.

Moda, Cisl: a Firenze Cassa raddoppiata e rischio licenziamenti

Moda, Cisl: a Firenze Cassa raddoppiata e rischio licenziamentiFirenze, 11 dic. (askanews) – “Il settore moda dell’area fiorentina, dopo diversi anni di spinta continua e crescita a due cifre, sta conoscendo una brusca frenata, con richieste di ammortizzatori sociali raddoppiate rispetto a un anno fa, tanto che entro i primi due mesi del 2024 molte aziende artigiane avranno finito gli strumenti di sostegno e rischiamo un taglio importante di posti di lavoro.” E’ l’allarme lanciato da Fabio Franchi segretario generale Cisl Firenze-Prato e dal referente moda della Femca-Cisl Firenze-Prato, Gianluca Valacchi, che parlano di una “tempesta perfetta che si sta preparando sul settore, nel silenzio di tutti, a cominciare da chi sta a capo delle varie filiere e dalla politica, troppo impegnata in vista delle imminenti elezioni” e per questo chiedono l’urgente convocazione di un tavolo con tutti i soggetti coinvolti “se vogliamo che il nostro distretto abbia un futuro e un futuro sano”.

“Il comparto moda toscano ha registrato un -9,2% complessivo nel secondo trimestre rispetto allo stesso periodo del 2022, con un -8,8% per l’abbigliamento e un -25,9% per le calzature. Tutto questo oggi ha portato all’impennata delle richieste di cassa integrazione e di accesso al fondo solidarietà bilaterale del settore artigiano che da ottobre sta investendo, come un uragano, l’intera filiera della moda (tessile, pelletteria, calzaturiero) e i settori collegati al distretto scandiccese, coinvolgendo migliaia di lavoratrici e lavoratori. A Firenze, nel settore moda, nel settembre 2022 erano state autorizzate da Inps 38mila ore di Cassa integrazione; quest’anno, nello stesso mese, le ore sono state 75mila, quasi il doppio.”

Maltempo, task force Autostrade per l’Italia in aiuto a Toscana

Maltempo, task force Autostrade per l’Italia in aiuto a ToscanaRoma, 4 nov. (askanews) – La Direzione di Tronco di Firenze di Autostrade per l’Italia ha messo a disposizione del territorio di Campi Bisenzio, una delle zone più colpite dall’alluvione, oltre 20 uomini e 10 mezzi per interventi a supporto della Comunità, come la pulizia delle strade e il ripristino della viabilità ordinaria. Lo rende noto un comunicato dell’azienda.

Dopo aver concluso, ieri, i lavori di ripristino della A11 Firenze-Pisa nel tratto compreso tra Prato ovest-Prato est, la task force di Aspi continua a operare per far fronte ai disagi determinati dal maltempo. In accordo con le Istituzioni Locali e la Protezione Civile la squadra, che potrà contare anche su risorse delle imprese appaltatrici, sarà operativa da oggi fino a fine emergenza. La task force aiuterà in particolare nella pulizia delle strade e nel ripristino della viabilità ordinaria anche grazie a mezzi di supporto come furgoni, autospurghi, lavastrade e spazzatrici.

Maltempo, 100 mln a imprese da Farnesina e agenzie commercio estero

Maltempo, 100 mln a imprese da Farnesina e agenzie commercio esteroMilano, 3 nov. (askanews) – Il Vice Presidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani, ha avuto questa sera incontri e contatti telefonici con i vertici di Cdp, Ice, Simest, Sace per predisporre un rapido intervento a favore delle aziende nelle aree colpite dal maltempo in Toscana.

Lunedì 6 novembre alle ore 10.30 il ministro Tajani incontrerà presso il Comune di Prato le autorità regionali, i Sindaci e gli esponenti del mondo imprenditoriale. “Il Governo è vicino alle popolazioni colpite e alle imprese danneggiate dalle alluvioni. Sarò a Prato per esprimere profondo cordoglio alle famiglie delle vittime e massima solidarietà ai rappresentanti delle zone alluvionate”, ha dichiarato Tajani, che, nell’occasione, annuncerà l’impegno straordinario del Sistema Italia della Promozione al fianco delle aziende danneggiate dal maltempo.

La Farnesina e le agenzie per il commercio estero stanno predisponendo: la rapida attivazione con un provvedimento di urgenza di un fondo Simest non inferiore a 100 milioni di euro per far fronte ai danni subiti dalle aziende e per il ristoro dei danni alla produzione destinata a soddisfare ordini internazionali; immediata attivazione di uno sportello informativo presso il Maeci mediante l’indirizzo e-mail dedicato export.emergenza2023@esteri.it; moratoria per la restituzione delle rate delle garanzie Sace; moratoria per la restituzione delle rate dei finanziamenti in essere con la Simest; attivazione di un canale di agevolazione presso l’Ice per la partecipazione a fiere internazionali per le aziende colpite dall’alluvione.

Terna, entra in esercizio il collegamento elettrico Elba-Piombino

Terna, entra in esercizio il collegamento elettrico Elba-PiombinoRoma, 4 set. (askanews) – È entrato in esercizio il collegamento elettrico in cavo sottomarino a 132 kV di Terna tra l’Isola d’Elba e Piombino (Livorno).

L’elettrodotto ha una lunghezza complessiva di circa 37 km, di cui 34 sottomarini e 3 completamente interrati, spiega la società in una nota, e porterà a raddoppiare le linee di connessione tra il sistema elettrico nazionale e la rete dell’isola. “Il nuovo collegamento fra l’Isola d’Elba e la Toscana riveste un’importanza particolare per molte ragioni. Innanzitutto, grazie a un investimento da parte di Terna di 90 milioni di euro, migliora significativamente la sicurezza e l’affidabilità della rete elettrica dell’isola. Il progetto è stato inoltre realizzato seguendo i più elevati standard di sostenibilità: il collegamento è infatti invisibile e per la sua posa sono state utilizzate avanzate tecnologie in grado di tutelare l’importante biodiversità marina del territorio” ha commentato Giuseppina Di Foggia, amministratore delegato e direttore generale di Terna.

Il cavo sottomarino è stato posato dalla nave Leonardo Da Vinci di Prysmian a una profondità massima di circa 70 metri sotto il livello del mare, partendo dall’approdo isolano di Portoferraio e procedendo verso la costa continentale di Piombino. “L’azienda che gestisce la rete elettrica di trasmissione nazionale ha tutelato l’habitat marino presente nell’area – sottolinea la stessa società – Nei mesi precedenti all’avvio delle attività di posa del cavo, infatti, sono state riposizionate nel Golfo di Follonica circa 53.000 talee di Posidonia oceanica, pianta acquatica tipica del Mar Mediterraneo che ha un ruolo fondamentale per l’intero ecosistema marino, per un totale di 1650 m² di habitat. Gli approdi del cavo, inoltre, sono stati realizzati tramite la tecnica della trivellazione orizzontale controllata (TOC), che permette, da un lato, di installare la tubazione limitando l’interferenza con le piante acquatiche annullando l’impatto dei lavori sul litorale e, dall’altro, di garantire la necessaria protezione meccanica del collegamento elettrico”.

McLaren Applied e Greybull annunciano l’acquisto di Fimer

McLaren Applied e Greybull annunciano l’acquisto di FimerFirenze, 21 ago. (askanews) – McLaren Applied e Greybull annunciano di aver raggiunto un accordo vincolante e irrevocabile con il Consiglio di Amministrazione e gli azionisti di Fimer per l’acquisizione del pieno controllo e della proprietà dell’azienda di Arezzo, che produce inverter fotovoltaici. McLaren Applied, con il supporto di Greybull Capital, acquisirà il 100% di Fimer a fronte di un investimento di 50 milioni di euro orientato a sostenere il rilancio dell’azienda. Il Consiglio di Amministrazione ha scelto McLaren Applied in considerazione delle importanti sinergie strategiche e industriali e del solido commitment finanziario dimostrato nel corso delle trattative.

Più in particolare, l’investimento di McLaren applied prevede un conferimento iniziale di 5 milioni di euro immediatamente dopo l’autorizzazione da parte del Tribunale di Milano. All’accettazione della procedura concordataria seguirà un ulteriore conferimento di 5 milioni di euro. I rimanenti 40 milioni di euro verranno apportati alla chiusura del concordato (omologa). In termini di governance, McLaren Applied assumerà il pieno controllo del Consiglio di Amministrazione e nominerà un Chief Restructuring Officer (CRO). Gli attuali azionisti avranno il diritto di nominare un amministratore fino alla chiusura della procedura di concordato (omologa). “L’azienda ha affrontato una crisi turbolenta, trovandosi a un passo dal fallimento. Questo accordo ci permette di andare avanti e di lanciare un messaggio di speranza e ottimismo. Ribadiamo la nostra fiducia nelle potenzialità di Fimer. Ci impegneremo non solo finanziariamente, ma soprattutto industrialmente, per sostenere il percorso di rilancio dell’azienda e accompagnarla verso il futuro che merita”, ha dichiarato Marc Meyohas, Managing Partner di Greybull Capital.

“Sosteniamo pienamente la decisione del Consiglio di Amministrazione di scegliere McLaren Applied come investitore per Fimer, che ora può guardare avanti con fiducia. Auguriamo a tutte le parti coinvolte il meglio per il futuro”, ha aggiunto Ambrogio Carzaniga a nome degli attuali azionisti. “Il protrarsi delle trattative ha avuto un impatto eccessivo su Fimer e sui suoi lavoratori. Per questo motivo, Clementy con senso di responsabilità ha deciso di revocare la sua offerta di investimento in Fimer”, ha concluso Pierre Louvrier per conto di Clementy.

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