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A Terni dibattito sulla produttività delle mPMI umbre

A Terni dibattito sulla produttività delle mPMI umbreRoma, 6 dic. (askanews) – Si è svolto a Terni, il primo Tavolo di discussione sulla produttività promosso da Entrobordo in collaborazione con il Comune. Un focus sull’innovazione, le sfide economiche e le opportunità delle micro, piccole e medie imprese umbre, con la partecipazione di esperti, istituzioni e rappresentanti del territorio.


L’Associazione Entrobordo, promotrice della campagna nazionale “Spedizione dei Mille”, ha inaugurato il primo Tavolo della Produttività, evento del suo percorso di sensibilizzazione e supporto dedicato alle mPMI italiane. Il Tavolo di discussione, ospitato presso la Sala convegni del Museo Diocesano e Capitolare di Terni, ha visto la partecipazione attiva di imprenditori locali, rappresentanti delle istituzioni, sindacati e associazioni di categoria, oltre che di esperti nel campo della produttività e dell’innovazione. Nel corso della mattinata del 3 dicembre, sono stati affrontati temi cruciali per la competitività delle imprese umbre. Il dibattito moderato dal giornalista Federico Zacaglioni – che ha coinvolto i relatori in un confronto su tematiche centrali come l’accesso alle tecnologie innovative, l’ottimizzazione dei processi aziendali, le sfide e le opportunità offerte dall’attuale contesto economico e sociale – è entrato subito nel vivo della discussione con l’intervento di Marco Travaglini, Presidente di Entrobordo, organizzatrice dell’evento. Travaglini ha aperto i lavori sottolineando l’importanza di creare una rete territoriale capace di accompagnare le imprese nel loro percorso di crescita.


“Riteniamo che questi eventi siano fondamentali perché non si limitano a parlare di problemi o a proporre ricette lontane dalla realtà quotidiana, come spesso accade in altri contesti. In questo Tavolo affrontiamo temi concreti, proponendo passi operativi che possano realmente fare la differenza, offrendo certezze su come avviare un percorso di innovazione e produttività per le piccole imprese”. In rappresentanza della città ternana erano presenti Sergio Cardinali, Assessore allo sviluppo economico del Comune di Terni, e Nadia Pellegrini, Coordinatrice regionale per le politiche del lavoro e della previdenza, i quali hanno sottolineato l’importanza dell’iniziativa per il territorio e il ruolo chiave delle sinergie tra istituzioni e imprese. “Mai come oggi, in una fase di transizione così cruciale per le imprese e i territori, è essenziale avere realtà che sappiano affrontare la complessità e offrire soluzioni concrete – ha dichiarato l’Assessore Cardinali – Le piccole imprese, in particolare, trovano spesso difficoltà nell’abbracciare l’innovazione e gestire i cambiamenti. Per questo è fondamentale garantire loro accesso a strumenti, ricerca e supporto finanziario. Chi riesce a mediare tra queste esigenze e le imprese diventa un partner strategico e imprescindibile per la pubblica amministrazione”.


A ribadire il concetto anche Nadia Pellegrini: “La consapevolezza è il punto di partenza per ogni impresa: significa riconoscere pregi, difetti, necessità e scelte, siano esse economiche o socioculturali. Con il progetto presentato, si vuole dare un’opportunità concreta alle piccole e medie imprese, artigiane o individuali, spingendole a uscire dall’isolamento e ad abbracciare l’innovazione digitale e la rete d’impresa. Questo percorso punta a sostenere il futuro economico delle aziende, valorizzando la tecnologia, le performance del personale qualificato e, di conseguenza, la produttività, elementi chiave per lo sviluppo del territorio e dell’intera Regione Umbria”.

A Terni il primo Tavolo della Produttività sulle mPMI umbre

A Terni il primo Tavolo della Produttività sulle mPMI umbreRoma, 26 nov. (askanews) – L’Associazione Entrobordo porta la Spedizione dei Mille a Terni il 3 dicembre: un tavolo di discussione per rilanciare la produttività delle mPMI umbre in collaborazione con il Comune di Terni e in presenza delle associazioni di categoria


L’Associazione Entrobordo, promotrice della campagna nazionale “Spedizione dei Mille”, assieme al suo Centro Studi ProduttivItalia, in collaborazione con il Comune di Terni, organizza un tavolo di discussione dedicato al tema della produttività e dell’innovazione nelle micro, piccole e medie imprese (mPMI) del territorio, che si terrà il 3 dicembre 2024 nella città di Terni. “L’evento – sottolinea una nota – rappresenterà un’importante occasione per imprenditori, amministrazioni locali, sindacati, associazioni di categoria, enti di ricerca e istituti universitari per confrontarsi sulle sfide e sulle opportunità per migliorare la competitività delle aziende localiW. L’incontro sarà il primo di una serie di eventi in programma, a cui seguirà un tavolo di discussione a L’Aquila, un momento fondamentale per aprire un dialogo diretto tra imprenditori locali, rappresentanti delle istituzioni, sindacati, associazioni di categoria, enti di ricerca e istituti universitari. Durante il tavolo di discussione, verranno affrontati temi cruciali come l’accesso alle tecnologie innovative, l’ottimizzazione dei processi aziendali e il miglioramento della produttività nelle mPMI, con un focus particolare sulle peculiarità delle imprese del territorio umbro.


L’evento entrerà nel vivo del dibattito con un tavolo di discussione moderato da esperti, dove imprenditori e amministratori locali si confronteranno sulle possibilità di migliorare la produttività delle mPMI del territorio con progetti realizzabili e azioni concrete, sfruttando le opportunità offerte dall’innovazione per diventare più competitive sul mercato. A parlarne saranno Marco Travaglini, Presidente dell’Associazione Entrobordo, organizzatrice dell’evento; Alessandro Pajewski, direttore della Fondazione Gran Sasso Tech; Guido Verdecchia, Presidente del Gruppo Consiliare di maggioranza; Sergio Cardinali, Assessore con delega allo sviluppo economico; Confartigianato Imprese Terni. A moderare il dibattito sarà il giornalista di Tag24 Umbria, Federico Zacaglioni. L’obiettivo principale è creare una rete territoriale di collaborazione tra gli attori chiave per favorire lo sviluppo economico e produttivo della zona. Durante l’evento verranno annunciati i 50 Percorsi di Consapevolezza gratuiti, che saranno distribuiti alle prime imprese del territorio che si registreranno. Percorsi progettati per aiutare le imprese a prendere decisioni più informate, evitando fornitori inaffidabili, investimenti sbagliati e motivando il cambiamento. Ognuno di questi strumenti offre un percorso concreto verso l’innovazione, comprensivo di 3 ore di consulto gratuito e una relazione tecnica dettagliata, che include un piano di marketing e di comunicazione, nonché indicazioni per ottenere finanziamenti e risorse per la crescita aziendale. Questo strumento rappresenta il primo passo concreto verso un cambiamento che mira a rendere le PMI più competitive e resilienti sul mercato.


La Spedizione dei Mille è una campagna di ricerca e sperimentazione sul territorio, ideata da Entrobordo e il Centro Studi ProduttivItalia in collaborazione con la Fondazione Gran Sasso Tech con l’obiettivo di promuovere una cultura dell’innovazione e della produttività nelle mPMI italiane. Il progetto è volto a ridefinire il concetto di produttività nel contesto delle micro, piccole e medie imprese (mPMI) italiane. La visione si basa sulla convinzione che la produttività non sia semplicemente una questione di ore lavorate o di unità prodotte, ma che sia legata alle competenze progettuali e alla capacità di cambiamento. Le mPMI italiane, pur essendo il cuore pulsante dell’economia nazionale, spesso si trovano intrappolate in un “mercato OFF”, tagliato fuori dall’innovazione e dai processi di ottimizzazione della produttività. La “Spedizione dei Mille” vuole colmare questo divario, offrendo strumenti concreti e creando un ecosistema di supporto per queste imprese. Il progetto prevede l’organizzazione di eventi in tutto il Paese, con la collaborazione di amministrazioni comunali, associazioni di categoria, sindacati, enti di ricerca e istituti universitari.


Attraverso la distribuzione gratuita di 1000 Percorsi di Consapevolezza in tutto il territorio italiano e il lavoro di promozione di decine di Project Promoter sparsi nelle varie regioni, la campagna mira a colmare il divario che separa le PMI italiane dall’innovazione, favorendo l’accesso a strumenti pratici per migliorare la produttività. La missione di Entrobordo è creare una rete territoriale di supporto per le PMI, mettendo in contatto imprenditori, istituzioni e consulenti esperti per facilitare l’adozione di pratiche innovative. L’Umbria, con i suoi 854.000 abitanti, si distingue per una bassa densità abitativa e un tessuto economico fortemente caratterizzato da micro, piccole e medie imprese. La regione, ricca di patrimoni culturali e tradizioni, presenta una demografia particolarmente concentrata nelle aree urbane, come Perugia e Terni, mentre le zone rurali continuano a registrare uno spopolamento significativo. Questo fenomeno, unito alla mancanza di figure professionali altamente qualificate, influisce direttamente sulle opportunità di crescita delle mPMI umbre. Nonostante un aumento del numero di lavoratori dipendenti, il tasso di crescita del PIL regionale rimane inferiore alla media nazionale, accentuando l’urgenza di strategie che supportino la competitività e l’innovazione. Il panorama economico umbro si basa prevalentemente su settori come manifattura, commercio e turismo, che, sebbene siano pilastri locali, hanno visto un calo delle attività imprenditoriali, evidenziando le difficoltà economiche dell’area. Tuttavia, si osserva un’evoluzione positiva nell’adozione del digitale: il 75% delle imprese umbre è oggi presente online, con significativi progressi nel cloud computing e nell’uso della banda larga. L’internazionalizzazione mostra segnali promettenti, con una crescita delle esportazioni del 30% tra il 2019 e il 2023, posizionando l’Umbria oltre la media del Centro Italia in questo ambito. L’accesso a buone infrastrutture stradali, ferroviarie e aeree, con l’aeroporto di Perugia che collega la regione a importanti destinazioni italiane ed europee, aggiunge valore strategico alla regione. Le mPMI umbre si trovano in una fase cruciale, con numerosi punti di forza, tra cui il patrimonio culturale e turistico, la sinergia pubblico-privato e la collocazione geografica vantaggiosa. Tuttavia, debolezze come lo spopolamento, l’invecchiamento demografico, la scarsità di competenze avanzate e una digitalizzazione ancora parziale evidenziano l’importanza di un approccio strutturato. Minacce come il rischio sismico, i cambiamenti climatici e la concorrenza internazionale mettono alla prova la resilienza delle imprese locali. Nonostante queste sfide, le opportunità offerte dai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresentano una leva fondamentale per sostenere la transizione verso una maggiore digitalizzazione, la sostenibilità e l’espansione delle imprese umbre. In questo contesto, la Spedizione dei Mille si pone come una risposta concreta e attiva, volta a fornire alle PMI regionali idee e strumenti per affrontare il cambiamento.

Cnpr Forum: sisma 2016, commercialisti in campo per ricostruzione

Cnpr Forum: sisma 2016, commercialisti in campo per ricostruzioneMilano, 13 mag. (askanews) – “Gli eventi straordinari di questi ultimi anni, pandemia e guerre in primis, hanno influito molto sulla ricostruzione del post terremoto del Centro Italia. C’è stato un complessivo indebolimento delle strutture produttive oltre al fenomeno della bolla inflattiva che ha prodotto l’aumento dei costi delle materie prime e delle lavorazioni. Un terzo elemento che reso difficile la situazione è stato il superbonus 110% che ha impegnato tante imprese, attratte da questa opportunità. Tutti eventi negativi che abbiamo gestito al meglio”. Lo ha detto Guido Castelli, senatore di Fratelli d’Italia e Commissario straordinario Ricostruzione sisma 2016, nel corso del Cnpr forum “Ricostruzione: istituzioni e professionisti in campo per la rinascita dei territori colpiti dal sisma” promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili presieduta da Luigi Pagliuca.


“Siamo intervenuti con ordinanze specifiche che consentissero l’integrazione finanziaria dei quadri economici approvati e nel 2023 c’è stato il cambio di passo con l’incremento del 73% delle liquidazioni fatte rispetto al 2021. Il governo Meloni – ha aggiunto – ha voluto aggiungere il termine ‘riparazione’ a quello ‘ricostruzione’ per rilanciare economicamente il ‘cratere’ di 8mila km quadrati che ha subito ben quattro terremoti in cinque mesi. Abbiamo dato il via al finanziamento di centinaia di progetti d’impresa grazie al Fondo complementare NextAppennino di oltre 1 mld e 780 milioni di euro. Commercialisti ed esperti contabili stanno contribuendo alla gestione di questi sistemi macchinosi sostenendo le imprese e le famiglie in particolare nell’abbinamento tra il contributo sisma e bonus edilizi. Ricostruire non avrebbe senso in assenza di una strategia di rilancio che ha bisogno del supporto dei professionisti”. Sui ritardi, nel corso dell’incontro, si è espressa anche Irene Manzi, deputata del Partito democratico e componente della Commissione Cultura a Montecitorio. “La ricostruzione del territorio interessato dai tragici eventi sismici del 2016 e del 2017 deve rappresentare un momento di grande ripensamento dello sviluppo di quella vasta area interna del Centro Italia che affrontava situazioni di difficoltà economica e logistica già prima dei terremoti – ha detto – Un lavoro di collaborazione che deve coinvolgere il mondo professionale e quello produttivo con i quali è fondamentale avere un confronto. Ci sono stati eventi, come il conflitto tra Ucraina e Russia che dal 2022 coinvolge una parte dell’Europa, che hanno inciso sia sulle tempistiche di attuazione dei lavori che dovevano essere avviati, sia sui costi dei materiali che sono aumentati. Ci sono state delle misure significative che l’allora commissario alla ricostruzione, Giovanni Legnini, ha adottato rispetto al Covid, con specifici provvedimenti sia di semplificazione sia di ristoro e sostegno per i cantieri e i settori direttamente coinvolti. Ricordo anche un’ordinanza per la revisione del prezzario unico all’interno del cratere proprio per venire incontro a quelli che erano gli aumenti dei costi dei materiali che rischiavano di disallineare il prezzo originariamente preventivato”.


Per Raffaele Nevi, portavoce nazionale di Forza Italia, “ogni questione che riguardi gli assetti geopolitici ha un’influenza diretta sulla nostra economia e quindi anche sulla ricostruzione in un territorio particolarmente complesso come quello del centro Italia”. “Sicuramente la guerra in Ucraina ha prodotto un innalzamento dei prezzi delle materie prime che ha avuto il suo impatto negativo determinante sulla ricostruzione post terremoto – ha argomentato Nevi – Ne è seguito un rallentamento dei lavori e sono stati necessari degli aggiustamenti. Il sisma ha significato anche un momentaneo spopolamento di quelle zone che stiamo cercando di contrastare in tutti i modi. Da quel dramma è possibile far nascere un’opportunità di sviluppo per tante imprese ma anche per tanti professionisti che con il loro lavoro contribuiscono a mandare avanti la ricostruzione. Noi abbiamo un apparato legislativo-normativo molto impattante anche sull’andamento dei lavori pubblici; abbiamo varato il nuovo codice degli appalti nel tentativo di semplificare, razionalizzare e snellire le procedure che portano all’inizio di un cantiere. Non sempre ci si riesce, ma laddove c’è l’esigenza di andare veloci come nel caso della ricostruzione abbiamo il dovere di provarci”. Critico Roberto Cataldi, del M5s e segretario della commissione Affari costituzionali a Palazzo Madama: “La pandemia può aver bloccato i lavori per un paio d’anni ma noi stiamo parlando di un sisma che si è verificato nel 2016 e un altro paio di eventi sismici nel 2017. Quindi le ragioni dei ritardi sono altre. Per esempio non sono stati ancora sufficientemente adeguati i costi parametrici, quindi esistono delle quote di accollo per i proprietari che non sempre sono in grado di sostenere queste spose. Spesso la popolazione è composta da anziani che hanno una pensione che a malapena gli consente di ‘sbarcare il lunario’ quindi non possono permettersi di coprire i costi che non sono compresi nel contributo che dà lo Stato. Fino ad oggi si era cercato di rimediare e ridurre un po’ questa quota di accollo perché era possibile abbinare le due misure del sisma bonus e super bonus. Purtroppo per ragioni politiche il super bonus è stato colpito creando un problema anche per le aree sismiche. Poi il governo ha fatto un passo indietro, fissando una data, il 2025, assolutamente inadeguata. Serve certezza normativa, senza cambiare le regole di continuo. Ci vuole maggiore impegno da parte del governo anche nel rendere le cose più semplici”.


Nel corso dei lavori, moderati da Annamaria Belforte, il punto di vista dei professionisti è stato illustrato da Mario Chiappuella, commercialista e revisore legale dell’Odcec di Massa Carrara. “E’ del tutto evidente che la ricostruzione post-sisma del Centro Italia ha subito diverse battute d’arresto in seguito alla pandemia del Covid, prima, e gli eventi geopolitici più recenti – ha detto Chiappuella – Questi fattori hanno rallentato non poco i lavori, in un quadro come quello italiano che normalmente già sconta diversi ritardi legati alla burocrazia. La ricostruzione deve tuttavia rappresentare un volano per la crescita e lo sviluppo dell’intera area colpita dai terremoti del 2016 e 2017. Noi professionisti siamo pronti a fare la nostra parte per contribuire a questa ripresa”. Le conclusioni sono state affidate a Paolo Longoni, consigliere dell’Istituto nazionale Esperti contabili: “Spesso vengono messi in evidenza i ritardi della ricostruzione che segue un evento sismico che si è verificato nel 2016 – ha sottolineato – Non c’è da stupirsi se pensiamo che è ancora incompleta la ricostruzione del Belice che, risale a 56 anni fa, per la quale stiamo ancora pagando una percentuale sulle accise della benzina come forma di contributo. Nel nostro Paese la reazione a eventi di questo genere è sempre stata lenta. Solo quando questi accadimenti sono intervenuti in aree dove gli enti territoriali hanno forte autonomia, come in Friuli, la ricostruzione è andata meglio. Speriamo che stavolta i tempi siano più contenuti e che questo Commissariato riesca a incidere molto di più che negli anni passati. L’Italia è il Paese dei commissariati straordinari, a prescindere da eventi eccezionali e inattesi. Ne sono oltre 200, a testimonianza che norme, procedure, regolamenti e apparati burocratici non sono in grado di dare risposte in tempi giusti e serve sempre un commissario straordinario che acceleri le procedure. Tuttavia, gli eventi drammatici portano sempre anche processi di crescita sui territori che li subiscono, ed è del tutto naturale che i professionisti diano un apporto importante a questi processi”.

Transizione energetica: protocollo di intesa tra Regione Umbria e Rse

Transizione energetica: protocollo di intesa tra Regione Umbria e RseMilano, 8 set. (askanews) – Definire politiche per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti a livello europeo, nazionale e regionale in materia di transizione energetica e sviluppo sostenibile: è quanto si propone il protocollo d’intesa tra Regione Umbria e Ricerca sul Sistema Energetico-Rse, sottoscritto dalla presidente della Regione Umbria Donatella Tesei e dall’amministratore delegato di Rse Franco Cotana.

L’intesa è finalizzata alla pianificazione in materia di energia, con l’elaborazione di contributi tecnici specialistici nell’ambito dello sviluppo di un sistema energetico sicuro, resiliente, che punti a una maggiore autonomia e sicurezza energetica. L’accordo andrà a supportare la diffusione sul territorio delle comunità energetiche rinnovabili e dei gruppi di autoconsumo. Di particolare rilevanza è inoltre il sostegno ad attività di creazione di una strategia regionale dell’idrogeno: l’Umbria è infatti tra le Regioni pilota per la realizzazione di Hydrogen Valley, “progetti bandiera” del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Per la prima annualità sono previste attività legate all’analisi dello sfruttamento delle fonti rinnovabili di energia disponibili localmente, con particolare attenzione alle biomasse e al loro utilizzo per la produzione di energia elettrica, termica e di combustibili rinnovabili; lo sviluppo di reti di teleriscaldamento, realizzate secondo criteri di efficienza e sostenibilità, alimentate da fonti rinnovabili e dal recupero di calore altrimenti dissipato; l’impiego delle tecnologie dell’idrogeno a basse emissioni di carbonio, in tutta la filiera che va dalla fonte primaria, alla conversione in idrogeno, al suo stoccaggio, alla distribuzione e all’utilizzo finale, sia per il trasporto pubblico e privato che nelle industrie di processo (ad esempio siderurgica, chimica, dei materiali da costruzione) nelle quali maggiore sia il valore aggiunto dell’impiego di tale vettore; la messa a sistema e a mercato della produzione di energia elettrica da fonte solare sul territorio regionale attraverso le opportunità offerte dai contratti di Power Purchase Agreement (PPA).

“Il lavoro di ricerca e di analisi di scenari, in particolare di supporto nella definizione dei piani energetici regionali che Rse soggetto strategico sta svolgendo, è indispensabile per definire quel mix energetico che localmente può permettere di realizzare efficacemente il percorso di decarbonizzazione ormai necessario – ha affermato la presidente della Regione Donatella Tesei che ha aggiunto – Siamo ben consapevoli di quanto sia indispensabile passare a un sistema economico a basse emissioni e soprattutto progettare questa transizione, facendo leva sugli attori che hanno expertise più appropriate per affrontare un processo così complesso. Siamo comunque determinati nell’obiettivo di diventare una delle prime regioni decarbonizzate d’Italia. Un obiettivo che si sposa con la nostra identità di cuore verde d’Italia, che stiamo valorizzando sempre più perché non sia solamente un’eredità paesaggistica, ma una vera e propria missione anche in termini di efficientamento energetico e industriale. In quest’ottica, siamo tra le 5 regioni d’Italia che hanno identificato l’hydrogen valley come progetto bandiera progetto bandiera nel contesto del Pnrr. E oggi sigliamo anche l’accordo di collaborazione con Rse, che si inserisce come un tassello fondamentale della nostra strategia diversificata”. “Rse – ha detto l’amministratore delegato di Rse Franco Cotana – svolge un ruolo unico e strategico come partner scientifico di istituzioni come il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Ambientale-Mase, Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente-Arera, Province e Comuni. In particolare, Rse accompagna le Regioni nello sfidante percorso di transizione energetica. Il contributo tecnico specialistico che Rse fornirà in virtù dell’accordo siglato consentirà di sviluppare in Umbria un sistema energetico sicuro, efficiente e resiliente, in traiettoria con gli obiettivi di decarbonizzazione europei e in coerenza con il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima, a cui Rse ha dato un contributo significativo per la sua elaborazione. Particolare attenzione sarà posta sulle biomasse, utili alla produzione di energia elettrica, termica e di combustibili rinnovabili, e sulle Comunità Energetiche Rinnovabili. Ampio interesse sarà posto sulle tecnologie dell’idrogeno a basse emissioni di carbonio, con puntuali analisi sulle potenzialità d’uso di questo vettore energetico. Il know how di eccellenza acquisito da Rse è a disposizione del Paese”.

L’assessore regionale allo sviluppo economico Michele Fioroni, nel sottolineare l’importanza del protocollo di intesa, ha aggiunto che “come amministrazione abbiamo ormai ben compreso che certe sfide non possono essere affrontate da soli. L’obiettivo ambizioso, di cui parlava la presidente Tesei, di diventare una delle prime regioni decarbonizzate d’Italia richiede un livello di pianificazione complesso, in cui sarà fondamentale la collaborazione con un attore come Rse che ormai gioca un ruolo sempre più strategico a livello nazionale”. L’assessore ha infine sottolineato che “sarà indispensabile rendere questa partnership il più concreta possibile. Far sì che nei prossimi mesi vengano avviati dei tavoli di lavoro specifici su tematiche come l’individuazione delle aree idonee, le comunità energetiche, la mobilità elettrica e soprattutto lo sviluppo della filiera dell’idrogeno verde, in vista anche della definizione di una strategia regionale sull’idrogeno”. (Nella foto: l’amministratore delegato di Rse Franco Cotana e Donatella Tesei presidente della Regione Umbria)

Approda in Umbria “Energia in periferia”: sostegno a 160 famiglie

Approda in Umbria “Energia in periferia”: sostegno a 160 famiglieRoma, 9 mag. (askanews) – Approda in Umbria ‘Energia in periferia’, l’iniziativa promossa su scala nazionale da Fondazione Banco dell’energia per supportare le famiglie a rischio di povertà energetica residenti nelle zone periferiche delle città.

Il progetto, realizzato sul territorio umbro grazie al contributo di JTI Italia, fra i principali player del mercato italiano del tabacco e da sempre in prima linea sui temi della sostenibilità, darà supporto a 160 nuclei familiari – 80 nel Comune di Gubbio e 80 nel Comune di Gualdo Tadino – attraverso il sostegno diretto al pagamento delle utenze e con un percorso di educazione e consapevolezza energetica che permetta ai beneficiari di ridurre i propri consumi. L’iniziativa, che prevede anche l’istituzione di uno sportello formativo sulle tematiche dell’energia e del risparmio energetico a Città di Castello, è stata presentata oggi presso il Comune di Gubbio alla presenza del Sindaco della città Filippo Mario Stirati, del Sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti e del sindaco di Città di Castello Luca Secondi. Intervenuti nel corso dell’inaugurazione anche Marco Patuano, Presidente di Banco dell’energia, Lorenzo Fronteddu, Corporate Affairs Communication Director di JTI Italia, Ilaria Urgenti, Corporate Social Leader di Ipsos Italia, Giovanni Bruno, Presidente di Fondazione Banco Alimentare, Damiano Marinelli, Consigliere Nazionale di Unione Nazionale Consumatori, Monsignor Luciano Paolucci Bedini, Arcivescovo di Gubbio e Città di Castello, Monsignor Ivan Maffeis, Arcivescovo di Perugia e Città della Pieve e Paolo Gattini, Direttore di Servizio Opere e lavori pubblici, osservatorio contratti pubblici, ricostruzione post sisma della Regione Umbria.

Il progetto ‘Energia in periferia’ si inserisce all’interno di uno scenario preoccupante sul fronte della povertà energetica per tutto il tessuto nazionale: la vulnerabilità economica e sociale delle famiglie che rischiano di non poter accedere a un paniere minimo di beni e servizi energetici, infatti, si è aggravata sempre di più con l’incremento dei prezzi dell’energia. Il Rapporto dell’ OIPE – Osservatorio Italiano sulla Povertà Energetica – ‘La povertà energetica delle regioni italiane nel 2021’ segnala un’incidenza media del fenomeno del 6,7% in Umbria, ponendola al decimo posto sul territorio italiano. Un dato ancor più rilevante se contestualizzato su base nazionale: secondo i dati Istat 2021, infatti, il 7,5% delle famiglie italiane vive in povertà assoluta (con un andamento tendenzialmente crescente negli ultimi 15 anni) e cioè non ha risorse sufficienti per procurarsi beni e servizi considerati essenziali. Una condizione di precarietà che minaccia di allargarsi sempre di più: il rischio di povertà o esclusione sociale riguarda infatti circa un italiano su quattro (25,4%) e il fenomeno della povertà energetica segue la stessa tendenza a un’incidenza crescente, arrivando ad oggi a riguardare ben l’8,5% delle famiglie italiane (fonte OIPE).

In questo quadro drammatico, che spinge a trovare soluzioni a breve oltre che medio termine per supportare nell’immediato le persone che già vivono situazioni di grave difficoltà e per scongiurare il rischio di un sempre maggiore coinvolgimento della popolazione nel fenomeno, il progetto ‘Energia in periferia’ mira a fornire un sostegno concreto, coinvolgendo non solo il Banco dell’energia, ma anche enti non profit, soggetti accademici e aziende private, in un’ottica di networking che permetta di dare un contributo tangibile e duraturo alle comunità delle periferie colpite. ‘Energia in periferia’ Umbria ha infatti visto la collaborazione, oltre che di Banco dell’energia e JTI Italia, anche di Banco Alimentare e Adiconsum, dell’Unione Nazionale Consumatori e delle associazioni Caritas Gubbio e Banco di solidarietà Gualdo Tadino. L’iniziativa vedrà poi una fase finale dedicata a misurare l’impatto e l’efficacia del progetto attraverso un questionario di monitoraggio demografico, mirato ad analizzare il tessuto sociale in cui il programma si inserisce e a effettuare una valutazione dei risultati. Le informazioni raccolte in forma anonima saranno utilizzate dal Banco dell’energia per produrre, con il supporto dell’Osservatorio Italiano sulla Povertà Energetica, una fotografia del contesto in cui l’iniziativa si è sviluppata e dell’impatto generato, perché diventi una best practice replicabile in altri contesti di fragilità.

Il Presidente di Banco dell’energia, Marco Patuano, ha così commentato in vista della conferenza di presentazione del progetto ‘Energia in periferia’ – Umbria: ‘È motivo di orgoglio per il Banco dell’energia inaugurare un nuovo importante progetto per contribuire a sostenere attivamente le famiglie umbre che vivono nel quotidiano la difficoltà di non potere accedere pienamente all’energia. In questa fase storica, con la diffusione del telelavoro e della didattica a distanza, non avere la corrente non significa solo non poter fare una doccia calda ma anche non poter lavorare o non poter garantire gli studi ai propri figli. Con questa attività entriamo in quei territori dove il fenomeno della povertà energetica negli ultimi anni è cresciuto esponenzialmente influendo sulla parità di condizione tra le famiglie italiane. Un’iniziativa che rientra nel più ampio progetto ‘Energia in Periferia’ e attraverso la quale rafforziamo il nostro impegno per contrastare una situazione che genera disuguaglianze’. ‘Siamo davvero orgogliosi di essere al fianco di Banco dell’Energia in questa iniziativa – ha dichiarato Lorenzo Fronteddu, Corporate Affairs e Communication Director di JTI Italia. ‘Per noi di JTI, favorire la sostenibilità dei territori nei quali operiamo è un aspetto centrale del fare impresa. Qui in Umbria, abbiamo investito in modo crescente nel corso degli anni, investiamo e continueremo a investire in futuro, come testimonia il nostro recente impegno ad acquistare per i prossimi tre anni tabacco italiano. Ma siamo convinti che il ruolo della nostra azienda in questo territorio debba andare oltre l’impegno economico. In quest’ottica, lo scorso anno abbiamo siglato un contratto innovativo che supporta gli agricoltori nell’affrontare i rincari sui costi dell’energia, tutelandoli dall’aumento dei prezzi, mentre oggi inauguriamo questa iniziativa, che mette ancora una volta le persone al centro e farà la differenza per tante famiglie in difficoltà. È quindi un piacere poter dare il benvenuto a questo progetto, che vede la collaborazione di tutti gli attori oggi presenti con l’obiettivo di garantire un beneficio alla comunità: iniziative come questa ci ricordano che quando aziende, istituzioni e terzo settore lavorano insieme per il bene comune è ancora possibile dare vita a iniziative di successo, capaci di migliorare la vita delle persone’.

‘I dati sull’incidenza della povertà relativa familiare e individuale in Umbria mostrano un peggioramento rispetto alla media nazionale, e a livello locale anche il reddito medio familiare evidenzia numeri inferiori rispetto alla media umbra. I rincari delle bollette sull’energia che si sono registrati in questi primi mesi dell’anno rischiano di mettere letteralmente in ginocchio l’economia locale e le famiglie.’ Questo il commento del Sindaco di Gubbio Filippo Mario Stirati ‘Per questo è fondamentale ogni intervento atto a sostenere chi è in difficoltà: salutiamo oggi con particolare piacere l’iniziativa del Banco dell’Energia che non solo prevede un aiuto diretto alle famiglie tramite il pagamento delle utenze, ma anche un importante percorso di educazione all’utilizzo dell’energia. Non c’è dubbio rispetto al fatto che spetterà al Governo affrontare il tema celermente e con risorse adeguate, così da frenare conseguenze che potrebbero rivelarsi devastanti su un tessuto sociale già duramente colpito prima dalla crisi economica e poi dagli effetti della pandemia, ma iniziative come quella che presentiamo questa mattina possono dare un importante respiro e un concreto aiuto a tante situazioni difficili del nostro territorio’.