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Transizione energetica: protocollo di intesa tra Regione Umbria e Rse

Transizione energetica: protocollo di intesa tra Regione Umbria e RseMilano, 8 set. (askanews) – Definire politiche per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti a livello europeo, nazionale e regionale in materia di transizione energetica e sviluppo sostenibile: è quanto si propone il protocollo d’intesa tra Regione Umbria e Ricerca sul Sistema Energetico-Rse, sottoscritto dalla presidente della Regione Umbria Donatella Tesei e dall’amministratore delegato di Rse Franco Cotana.

L’intesa è finalizzata alla pianificazione in materia di energia, con l’elaborazione di contributi tecnici specialistici nell’ambito dello sviluppo di un sistema energetico sicuro, resiliente, che punti a una maggiore autonomia e sicurezza energetica. L’accordo andrà a supportare la diffusione sul territorio delle comunità energetiche rinnovabili e dei gruppi di autoconsumo. Di particolare rilevanza è inoltre il sostegno ad attività di creazione di una strategia regionale dell’idrogeno: l’Umbria è infatti tra le Regioni pilota per la realizzazione di Hydrogen Valley, “progetti bandiera” del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Per la prima annualità sono previste attività legate all’analisi dello sfruttamento delle fonti rinnovabili di energia disponibili localmente, con particolare attenzione alle biomasse e al loro utilizzo per la produzione di energia elettrica, termica e di combustibili rinnovabili; lo sviluppo di reti di teleriscaldamento, realizzate secondo criteri di efficienza e sostenibilità, alimentate da fonti rinnovabili e dal recupero di calore altrimenti dissipato; l’impiego delle tecnologie dell’idrogeno a basse emissioni di carbonio, in tutta la filiera che va dalla fonte primaria, alla conversione in idrogeno, al suo stoccaggio, alla distribuzione e all’utilizzo finale, sia per il trasporto pubblico e privato che nelle industrie di processo (ad esempio siderurgica, chimica, dei materiali da costruzione) nelle quali maggiore sia il valore aggiunto dell’impiego di tale vettore; la messa a sistema e a mercato della produzione di energia elettrica da fonte solare sul territorio regionale attraverso le opportunità offerte dai contratti di Power Purchase Agreement (PPA).

“Il lavoro di ricerca e di analisi di scenari, in particolare di supporto nella definizione dei piani energetici regionali che Rse soggetto strategico sta svolgendo, è indispensabile per definire quel mix energetico che localmente può permettere di realizzare efficacemente il percorso di decarbonizzazione ormai necessario – ha affermato la presidente della Regione Donatella Tesei che ha aggiunto – Siamo ben consapevoli di quanto sia indispensabile passare a un sistema economico a basse emissioni e soprattutto progettare questa transizione, facendo leva sugli attori che hanno expertise più appropriate per affrontare un processo così complesso. Siamo comunque determinati nell’obiettivo di diventare una delle prime regioni decarbonizzate d’Italia. Un obiettivo che si sposa con la nostra identità di cuore verde d’Italia, che stiamo valorizzando sempre più perché non sia solamente un’eredità paesaggistica, ma una vera e propria missione anche in termini di efficientamento energetico e industriale. In quest’ottica, siamo tra le 5 regioni d’Italia che hanno identificato l’hydrogen valley come progetto bandiera progetto bandiera nel contesto del Pnrr. E oggi sigliamo anche l’accordo di collaborazione con Rse, che si inserisce come un tassello fondamentale della nostra strategia diversificata”. “Rse – ha detto l’amministratore delegato di Rse Franco Cotana – svolge un ruolo unico e strategico come partner scientifico di istituzioni come il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Ambientale-Mase, Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente-Arera, Province e Comuni. In particolare, Rse accompagna le Regioni nello sfidante percorso di transizione energetica. Il contributo tecnico specialistico che Rse fornirà in virtù dell’accordo siglato consentirà di sviluppare in Umbria un sistema energetico sicuro, efficiente e resiliente, in traiettoria con gli obiettivi di decarbonizzazione europei e in coerenza con il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima, a cui Rse ha dato un contributo significativo per la sua elaborazione. Particolare attenzione sarà posta sulle biomasse, utili alla produzione di energia elettrica, termica e di combustibili rinnovabili, e sulle Comunità Energetiche Rinnovabili. Ampio interesse sarà posto sulle tecnologie dell’idrogeno a basse emissioni di carbonio, con puntuali analisi sulle potenzialità d’uso di questo vettore energetico. Il know how di eccellenza acquisito da Rse è a disposizione del Paese”.

L’assessore regionale allo sviluppo economico Michele Fioroni, nel sottolineare l’importanza del protocollo di intesa, ha aggiunto che “come amministrazione abbiamo ormai ben compreso che certe sfide non possono essere affrontate da soli. L’obiettivo ambizioso, di cui parlava la presidente Tesei, di diventare una delle prime regioni decarbonizzate d’Italia richiede un livello di pianificazione complesso, in cui sarà fondamentale la collaborazione con un attore come Rse che ormai gioca un ruolo sempre più strategico a livello nazionale”. L’assessore ha infine sottolineato che “sarà indispensabile rendere questa partnership il più concreta possibile. Far sì che nei prossimi mesi vengano avviati dei tavoli di lavoro specifici su tematiche come l’individuazione delle aree idonee, le comunità energetiche, la mobilità elettrica e soprattutto lo sviluppo della filiera dell’idrogeno verde, in vista anche della definizione di una strategia regionale sull’idrogeno”. (Nella foto: l’amministratore delegato di Rse Franco Cotana e Donatella Tesei presidente della Regione Umbria)

Approda in Umbria “Energia in periferia”: sostegno a 160 famiglie

Approda in Umbria “Energia in periferia”: sostegno a 160 famiglieRoma, 9 mag. (askanews) – Approda in Umbria ‘Energia in periferia’, l’iniziativa promossa su scala nazionale da Fondazione Banco dell’energia per supportare le famiglie a rischio di povertà energetica residenti nelle zone periferiche delle città.

Il progetto, realizzato sul territorio umbro grazie al contributo di JTI Italia, fra i principali player del mercato italiano del tabacco e da sempre in prima linea sui temi della sostenibilità, darà supporto a 160 nuclei familiari – 80 nel Comune di Gubbio e 80 nel Comune di Gualdo Tadino – attraverso il sostegno diretto al pagamento delle utenze e con un percorso di educazione e consapevolezza energetica che permetta ai beneficiari di ridurre i propri consumi. L’iniziativa, che prevede anche l’istituzione di uno sportello formativo sulle tematiche dell’energia e del risparmio energetico a Città di Castello, è stata presentata oggi presso il Comune di Gubbio alla presenza del Sindaco della città Filippo Mario Stirati, del Sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti e del sindaco di Città di Castello Luca Secondi. Intervenuti nel corso dell’inaugurazione anche Marco Patuano, Presidente di Banco dell’energia, Lorenzo Fronteddu, Corporate Affairs Communication Director di JTI Italia, Ilaria Urgenti, Corporate Social Leader di Ipsos Italia, Giovanni Bruno, Presidente di Fondazione Banco Alimentare, Damiano Marinelli, Consigliere Nazionale di Unione Nazionale Consumatori, Monsignor Luciano Paolucci Bedini, Arcivescovo di Gubbio e Città di Castello, Monsignor Ivan Maffeis, Arcivescovo di Perugia e Città della Pieve e Paolo Gattini, Direttore di Servizio Opere e lavori pubblici, osservatorio contratti pubblici, ricostruzione post sisma della Regione Umbria.

Il progetto ‘Energia in periferia’ si inserisce all’interno di uno scenario preoccupante sul fronte della povertà energetica per tutto il tessuto nazionale: la vulnerabilità economica e sociale delle famiglie che rischiano di non poter accedere a un paniere minimo di beni e servizi energetici, infatti, si è aggravata sempre di più con l’incremento dei prezzi dell’energia. Il Rapporto dell’ OIPE – Osservatorio Italiano sulla Povertà Energetica – ‘La povertà energetica delle regioni italiane nel 2021’ segnala un’incidenza media del fenomeno del 6,7% in Umbria, ponendola al decimo posto sul territorio italiano. Un dato ancor più rilevante se contestualizzato su base nazionale: secondo i dati Istat 2021, infatti, il 7,5% delle famiglie italiane vive in povertà assoluta (con un andamento tendenzialmente crescente negli ultimi 15 anni) e cioè non ha risorse sufficienti per procurarsi beni e servizi considerati essenziali. Una condizione di precarietà che minaccia di allargarsi sempre di più: il rischio di povertà o esclusione sociale riguarda infatti circa un italiano su quattro (25,4%) e il fenomeno della povertà energetica segue la stessa tendenza a un’incidenza crescente, arrivando ad oggi a riguardare ben l’8,5% delle famiglie italiane (fonte OIPE).

In questo quadro drammatico, che spinge a trovare soluzioni a breve oltre che medio termine per supportare nell’immediato le persone che già vivono situazioni di grave difficoltà e per scongiurare il rischio di un sempre maggiore coinvolgimento della popolazione nel fenomeno, il progetto ‘Energia in periferia’ mira a fornire un sostegno concreto, coinvolgendo non solo il Banco dell’energia, ma anche enti non profit, soggetti accademici e aziende private, in un’ottica di networking che permetta di dare un contributo tangibile e duraturo alle comunità delle periferie colpite. ‘Energia in periferia’ Umbria ha infatti visto la collaborazione, oltre che di Banco dell’energia e JTI Italia, anche di Banco Alimentare e Adiconsum, dell’Unione Nazionale Consumatori e delle associazioni Caritas Gubbio e Banco di solidarietà Gualdo Tadino. L’iniziativa vedrà poi una fase finale dedicata a misurare l’impatto e l’efficacia del progetto attraverso un questionario di monitoraggio demografico, mirato ad analizzare il tessuto sociale in cui il programma si inserisce e a effettuare una valutazione dei risultati. Le informazioni raccolte in forma anonima saranno utilizzate dal Banco dell’energia per produrre, con il supporto dell’Osservatorio Italiano sulla Povertà Energetica, una fotografia del contesto in cui l’iniziativa si è sviluppata e dell’impatto generato, perché diventi una best practice replicabile in altri contesti di fragilità.

Il Presidente di Banco dell’energia, Marco Patuano, ha così commentato in vista della conferenza di presentazione del progetto ‘Energia in periferia’ – Umbria: ‘È motivo di orgoglio per il Banco dell’energia inaugurare un nuovo importante progetto per contribuire a sostenere attivamente le famiglie umbre che vivono nel quotidiano la difficoltà di non potere accedere pienamente all’energia. In questa fase storica, con la diffusione del telelavoro e della didattica a distanza, non avere la corrente non significa solo non poter fare una doccia calda ma anche non poter lavorare o non poter garantire gli studi ai propri figli. Con questa attività entriamo in quei territori dove il fenomeno della povertà energetica negli ultimi anni è cresciuto esponenzialmente influendo sulla parità di condizione tra le famiglie italiane. Un’iniziativa che rientra nel più ampio progetto ‘Energia in Periferia’ e attraverso la quale rafforziamo il nostro impegno per contrastare una situazione che genera disuguaglianze’. ‘Siamo davvero orgogliosi di essere al fianco di Banco dell’Energia in questa iniziativa – ha dichiarato Lorenzo Fronteddu, Corporate Affairs e Communication Director di JTI Italia. ‘Per noi di JTI, favorire la sostenibilità dei territori nei quali operiamo è un aspetto centrale del fare impresa. Qui in Umbria, abbiamo investito in modo crescente nel corso degli anni, investiamo e continueremo a investire in futuro, come testimonia il nostro recente impegno ad acquistare per i prossimi tre anni tabacco italiano. Ma siamo convinti che il ruolo della nostra azienda in questo territorio debba andare oltre l’impegno economico. In quest’ottica, lo scorso anno abbiamo siglato un contratto innovativo che supporta gli agricoltori nell’affrontare i rincari sui costi dell’energia, tutelandoli dall’aumento dei prezzi, mentre oggi inauguriamo questa iniziativa, che mette ancora una volta le persone al centro e farà la differenza per tante famiglie in difficoltà. È quindi un piacere poter dare il benvenuto a questo progetto, che vede la collaborazione di tutti gli attori oggi presenti con l’obiettivo di garantire un beneficio alla comunità: iniziative come questa ci ricordano che quando aziende, istituzioni e terzo settore lavorano insieme per il bene comune è ancora possibile dare vita a iniziative di successo, capaci di migliorare la vita delle persone’.

‘I dati sull’incidenza della povertà relativa familiare e individuale in Umbria mostrano un peggioramento rispetto alla media nazionale, e a livello locale anche il reddito medio familiare evidenzia numeri inferiori rispetto alla media umbra. I rincari delle bollette sull’energia che si sono registrati in questi primi mesi dell’anno rischiano di mettere letteralmente in ginocchio l’economia locale e le famiglie.’ Questo il commento del Sindaco di Gubbio Filippo Mario Stirati ‘Per questo è fondamentale ogni intervento atto a sostenere chi è in difficoltà: salutiamo oggi con particolare piacere l’iniziativa del Banco dell’Energia che non solo prevede un aiuto diretto alle famiglie tramite il pagamento delle utenze, ma anche un importante percorso di educazione all’utilizzo dell’energia. Non c’è dubbio rispetto al fatto che spetterà al Governo affrontare il tema celermente e con risorse adeguate, così da frenare conseguenze che potrebbero rivelarsi devastanti su un tessuto sociale già duramente colpito prima dalla crisi economica e poi dagli effetti della pandemia, ma iniziative come quella che presentiamo questa mattina possono dare un importante respiro e un concreto aiuto a tante situazioni difficili del nostro territorio’.