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In Spagna produzione olio in ripresa ma manca ancora 1/3 volumi

In Spagna produzione olio in ripresa ma manca ancora 1/3 volumiRoma, 12 ott. (askanews) – In ripresa la produzione di olio in Spagna, che nella campagna 2023/24 ammonterà a circa 765.300 tonnellate, ovvero il 15% in più rispetto al 2022 (quando ammontò ad appena 664.000 tonnellate), ma mancano ancora un terzo dei volumi, visto che la produzione resta del 34% inferiore alla media degli ultimi quattro anni.

La prima stima del raccolto di olio di oliva arriva dal ministero dell’Agricoltura, della Pesca e dell’Alimentazione spagnolo. In questa campagna, rispetto alla precedente, la produzione aumenta nelle principali comunità autonome produttrici: Andalusia (+7%), Estremadura (+101%) e Castilla-La Mancha (+ 29%). Tuttavia, in Andalusia, la principale regione produttrice, con il 70% del produzione spagnola, il raccolto è stimato inferiore del 40% alla media, soprattutto a causa della bassa produzione prevista nelle province di Jaén, Córdoba e Granada.

Pallini (Federvini): attenzione a fase finale negoziato su Ig

Pallini (Federvini): attenzione a fase finale negoziato su IgRoma, 2 ott. (askanews) – “Auspichiamo che il voto positivo espresso dalla plenaria del Parlamento europeo lo scorso aprile, che andava nella direzione di garantire una protezione rafforzata alle Indicazioni Geografiche, tutelando ad esempio i prodotti italiani di eccellenza quali il Prosecco e l’Aceto Balsamico di Modena da imitazioni come il Prošek e l’aceto sloveno o cipriota, trovi conferma anche al termine dei triloghi con il Consiglio e la Commissione europea”. Lo ha detto la presidente di Federvini, Micaela Pallini, riferendosi alla riunione odierna a Bruxelles tra i rappresentanti degli Stati membri per definire la posizione del Consiglio in vista del trilogo del 10 ottobre prossimo.

“Chiediamo alle Istituzioni nazionali ed europee di attivare il massimo grado di attenzione in materia – è la richiesta di Federvini – affinché l’indirizzo espresso sinora sia ribadito e possa condurre alla definizione di una riforma di sistema condivisa e capace di sostenere la più efficace valorizzazione e tutela dei prodotti delle nostre filiere”. Pallini ha anche espresso apprezzamento per il discorso pronunciato dall’europarlamentare Paolo De Castro proprio pochi giorni fa, in occasione degli Stati Generali del vino a Roma.

“La partita ancora aperta che riguarda la revisione del Regolamento IG ricopre un rilievo essenziale in ottica di tutela dei prodotti e delle eccellenze delle nostre filiere del vino, spiriti e aceti – ha detto – Sposiamo pienamente le parole espresse da De Castro che ha ribadito la necessità di salvaguardare i prodotti di qualità approvando un quadro normativo in grado di assicurare una tutela estesa alle nostre eccellenze”.

Associazioni di settore a Ue: viticoltura è essenziale in Europa

Associazioni di settore a Ue: viticoltura è essenziale in EuropaRoma, 10 lug. (askanews) – La viticoltura è essenziale in Europa. Così le associazioni di rappresentanza italiane, francesi e spagnole del settore vitivinicolo rivendicano l’importanza del vino in Europa alla luce delle conclusioni del recente studio della Commissione europea sull’impatto del cosiddetto “regolamento SUR” sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, in cui si afferma che la prevedibile diminuzione della produzione di uva è da ritenere irrilevante, in quanto non si tratta di una coltura essenziale. Secondo lo studio la riduzione dei fitosanitari porterebbe a un calo produttivo del 18% in Spagna, del 20% in Italia e del 28% in Francia.

In una nota congiunta le associazioni chiedono quindi “agli Stati membri e agli eurodeputati di prendere una posizione chiara su questo tema. Il vino è un importante prodotto economico e culturale in Europa. Il nostro settore chiede di essere sostenuto – precisano – per continuare le azioni di transizione ecologica con regolamenti realistici e un calendario operativo, che permetta l’implementazione delle soluzioni alternative efficaci esistenti e in arrivo”. L’Unione Europea, spiegano le associazioni in una nota congiunta, è il primo produttore di vino al mondo, con il 45% della superficie viticola mondiale. Questo settore ad alto valore aggiunto è vitale per molte regioni rurali europee, genera milioni di posti di lavoro e contribuisce in modo significativo alla bilancia commerciale dell’UE.

Tuttavia, questo studio prevede un calo della produzione di uva dovuto agli effetti della riduzione dei fitosanitari, stimato al 18% in Spagna, al 20% in Italia e al 28% in Francia, senza nemmeno valutare l’impatto del cambiamento climatico che andrebbe aggiunto a questa cifra. La Commissione europea aggiunge nello studio che la produzione di uva non è una coltura essenziale per la sicurezza alimentare europea e che una diminuzione della produzione di vino in Europa sarebbe irrilevante. “Queste affermazioni – denunciano le associazioni – ignorano l’enorme contributo economico, sociale e culturale del settore vitivinicolo in molte regioni dell’UE”. Un atteggiamento “totalmente inaccettabile da parte delle organizzazioni rappresentative della catena del valore del vino in Spagna, Francia e Italia: è incomprensibile che la Commissione europea ipotizzi e preveda la penalizzazione di un intero settore di grande importanza per l’economia europea”.

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