Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Australia protesta con Cina: azione pericolosa d’un suo caccia

Australia protesta con Cina: azione pericolosa d’un suo cacciaRoma, 13 feb. (askanews) – L’Australia ha protestato oggi formalmente contro la Cina, sostenendo che un aereo da caccia dell’Esercito di liberazione popolare cinese ha avuto un comportamento “pericoloso” nel Mar cinese meridionale nei confronti di un velivolo dell’aeronautica militare australiana.


“Il governo australiano ha espresso le sue preoccupazioni al governo cinese a seguito di un’interazione pericolosa e non professionale con un aereo dell’esercito”, dichiarato il Ministero della Difesa in un comunicato, precisando che l’incidente è due giorni fa. Secondo la ricostruzione di Canberra, l’aereo australiano stava svolgendo un pattugliamento di routine, quando un caccia cinese si è avvicinato e “ha sganciato razzi illuminanti in prossimità”.


Pechino, dal canto suo, ha risposto accusando l’Australia di violazione del suo spazio aereo. “Un aereo militare australiano è entrato deliberatamente nello spazio aereo delle isole cinesi Xisha, senza l’autorizzazione della Cina, violando così la sovranità cinese e mettendo a rischio la sicurezza nazionale della Cina”, ha dichiarato nella quotidiana conferenza stampa a Pechino il portavoce del ministero degli Esteri cinese Guo Jiakun. Le isole Xisha sono, nella denominazione cinese, le isole Paracel, che attualmente sono sotto il controllo di Pechino, ma fanno parte di quella vasta area del Mar cinese meridionale che è oggetto di contesa tra la Cina, le Filippine e diversi altri paesi della regione.

Nordcorea, nel weekend primo incontro ministri esteri Usa-Sudcorea

Nordcorea, nel weekend primo incontro ministri esteri Usa-SudcoreaRoma, 13 feb. (askanews) – Il ministro degli Esteri sudcoreano Cho Tae-yul terrà il suo primo incontro con il segretario di Stato statunitense Marco Rubio questa settimana a Monaco di Baviera, in Germania, a margine della conferenza multilaterale sulla sicurezza. L’ha annunciato oggi il ministero degli Esteri di Seoul. Si tratta di un incontro importante per Cho, alla luce del rischio che il presidente Usa Donald Trump assuma iniziative unilaterali di dialogo con il leader nordcoreano Kim Jong Un.


Durante l’incontro, Cho e Rubio discuteranno probabilmente delle questioni nucleari nordcoreane, della cooperazione trilaterale con il Giappone e della cooperazione economica bilaterale, ha dichiarato il portavoce del ministero Lee Jae-woong durante una conferenza stampa. Si tratterà del primo faccia a faccia tra i massimi diplomatici della Corea del Sud e degli Stati uniti, da quando Trump è tornato alla Casa bianca.


Il viaggio a Monaco è anche la prima missione all’estero di Cho dallo sconvolgimento politico in Corea del Sud, scaturito dal tentativo fallito d’imporre legge marziale del presidente Yoon Suk-yeol ora sospeso e arrestato. Seoul e Washington stanno inoltre organizzando colloqui trilaterali, anche con la partecipazione del ministro degli Esteri giapponese Takeshi Iwaya ai margini della conferenza, anch’essi previsti per sabato.


Nel corso del loro incontro bilaterale, Cho e Rubio si aspetta di ribadire il loro impegno a rafforzare l’alleanza tra Corea del Sud e Stati uniti sotto il secondo mandato di Trump e coordinare le rispettive politiche riguardo alla desnuclearizzazione della Corea del Nord. Cho discuterà inoltre probabilmente dei contributi della Corea del Sud al mantenimento delle forze statunitensi presenti nel paese e della posizione di Seoul, anche in relazione all’annuncio recente di Trump sui nuovi dazi sulle importazioni, secondo quanto riportato dal ministero.


Cho e Rubio hanno tenuto la loro prima telefonata il 23 gennaio e hanno concordato di mantenere una stretta collaborazione sulle questioni nucleari nordcoreane. Tuttavia, Trump ha dato segnali contrastanti sulla questione, segnalando che intende dialogare con Kim Jong Un e chiamando la Nordcorea una “potenza nucleare”, definizione questa che ha allarmato i diplomatici sudcoreani, i quali temono che il presidente americano voglia porre sul tavolo negoziale il riconoscimento di Pyongyang come detentore dell’arma atomica.

Giappone, dopo 15 anni modificato sito internet della Casa imperiale

Giappone, dopo 15 anni modificato sito internet della Casa imperialeRoma, 12 feb. (askanews) – L’Agenzia della casa imperiale giapponese (Kunaicho), che cura la vita e le attività della più antica dinastia del mondo, s’è scrollato un po’ di polvere di dosso e, dopo lunghi anni, ha aggiornato il design del suo sito internet, che appariva fermo a criteri dei primi anni 2000, con un design più social.


Il nuovo sito, contiene anche immagini a 360 gradi del Palazzo imperiale di Tokyo. Per potenziare la comunicazione, l’Agenzia ha reclutato personale anche dal settore privato, istituendo lo scorso anno un ufficio stampa e iniziando ad utilizzare i social media, mentre lavorava al rinnovamento del sito web volto a trasmettere le attività degli Imperatori, dell’Imperatrice e dei membri della famiglia imperiale.


E’ la prima volta dopo 15 anni (un’eternità in termini informatici) che il sito, inaugurato nel 1999, viene sottoposto a una ristrutturazione su larga scala. Il nuovo sito, reso pubblico alle 15:00 di oggi (ore 8 in Italia), presenta un design semplificato e organizzato attorno alle tre parole chiave: “vedere”, “conoscere” e “visitare”. Raccoglie in maniera più chiara informazioni sugli impegni dell’imperatore Naruhito e dell’imperatrice Maasako, sui comunicati stampa, sulle istituzioni e la cultura legate alla Casa imperiali, oltre a dettagli riguardanti le visite pubbliche ai Palazzi imperiali di Tokyo e Kyoto.

Tensione Cina-Filippine per dispiegamento missili Usa

Tensione Cina-Filippine per dispiegamento missili UsaRoma, 12 feb. (askanews) – E’ tensione tra la Cina e le Filippine a causa del dispiegamento nell’arcipelago del Sudest asiatico di batterie di missili Typhon statunitensi. Oggi il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Guo Jiakun, ha avvertito Manila e i filippini di non commettere “ulteriori errori” e di non farsi “del male da soli”.


“Esortiamo le Filippine a cambiare rotta e a compiere una scelta strategica che sia veramente nell’interesse fondamentale della nazione e del suo popolo”, ha detto Guo nella quotidiana conferenza stampa a Pechino. “Non commettete – ha aggiunto – ulteriori errori in merito al sistema missilistico a medio raggio Typhon: non fatevi del male da soli”. Manila e Washington sono legati da un patto di mutua difesa e le recenti tensioni nel Mar cinese meridionale tra Filippine e Cina hanno portato a un aumento delle forze Usa nell’area. In occasione di recenti esercitazioni, sono state portate batterie di missili Typhon e dislocate sulle coste di fronte alla Cina, senza essere mai ritirate.


A inizio mese, il presidente filippino Ferdinand Marcos Jr. ha lanciato un messaggio a Pechino: se la Cina la smetterà con i suoi comportamenti “aggressivi e coercitivi”, Manila ritirerà i missili che hanno fatto infuriare le autorità cinesi, le quali hanno parlato di un “incitamento alla corsa agli armamenti”. Marcos ha detto di “non comprendere i commenti cinesi sui missili Typhon”, visto che loro stessi hanno sistemi missilistici “mille volte più potenti di quelli che abbiamo noi”. E ha aggiunto: “Facciamo un accordo con la Cina: smettetela di rivendicare il nostro territorio, di minacciare i nostri pescatori e fate aver loro una vita, smettetela di abbordare le nostre barche, di usare i cannoni ad acqua sulla nostra gente, di sparare laser contro di noi, smettetela insomma con i vostri comportamenti aggressivi e coercitivi (…). Se lo farete, noi in cambio restituiremo i missili Typhon agli Stati uniti”. Guo Jiakun ha ribadito oggi che il dispiegamento di quei missili comporta gravi rischi e ha segnalato che Manila aveva promesso che quello schieramento sarebbe stato solo “temporaneo”, fino al termine delle esercitazioni congiunte con gli Usa. Invece, questo impegno è stato “disatteso” e si è arrivati persino a dichiarare l’intenzione di acquistare un proprio sistema di missili a medio raggio per ottenere capacità deterrente, collegando apertamente la questione del Mar cinese meridionale al problema dei missili. “Un’approccio che non solo appare assurdo, ma estremamente pericoloso”, ha detto Guo, aggiungendo: “E’ risaputo che il sistema missilistico a medio raggio Typhon è un’arma strategica offensiva, la cui gittata copre la maggior parte dei paesi del Sud-est asiatico. Lo schieramento, da parte degli Stati uniti, di questi missili nelle Filippine mina gravemente la pace e la stabilità regionale, danneggiando i legittimi interessi di sicurezza degli altri paesi”.


Le Filippine, ha detto ancora il portavoce, “collaborando con gli Stati uniti nell’introduzione del sistema Typhon, stanno consegnando la propria sicurezza e la difesa nazionale, introducendo inoltre il rischio di contrapposizioni geopolitiche e di una corsa agli armamenti nel territorio nazionale, un atto che nuoce sia a loro stessi che agli altri”. La Cina – ha proseguito – “non resterà a guardare mentre i propri interessi di sicurezza vengono minacciati o danneggiati, e neppure gli altri paesi della regione accetteranno comportamenti così devianti”.

Giappone chiede agli Usa esenzione da dazi acciaio-alluminio

Giappone chiede agli Usa esenzione da dazi acciaio-alluminioRoma, 12 feb. (askanews) – Il Giappone ha chiesto oggi che i suoi prodotti in acciaio e alluminio siano esenti dai dazi del 25% imposti dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Lo ha comunicato oggi il capo di gabinetto Yoshimasa Hayashi, portavoce e numero due del governo di Tokyo.


La richiesta è stata formalmente presentata all’Ambasciata giapponese presso gli stati uniti. Secondo la Casa Bianca, i dazi dovranno entrare in vigore il 12 marzo. Si tratta del primo ordine di dazio settoriale emanato da Trump da quando ha assunto l’incarico il mese scorso.


Nel 2018, durante il suo primo mandato, Trump impose dazi del 25% sull’acciaio e del 10% sull’alluminio, invocando preoccupazioni legate alla sicurezza nazionale. Tuttavia, diversi partner commerciali degli Stati uniti, incluso il Giappone, avevano ottenuto quote esenti sotto l’amministrazione di Joe Biden. Tokyo, in particolare, poteva esportare negli Usa 1,25 tonnellate annue di acciaio esenti da dazio. Lunedì Trump ha firmato dei ordini esecutivi che eliminano tali eccezioni, provocando una promessa di ritorsioni da parte dell’Unione Europea. Tokyo presenta questa richiesta dopo il summit di venerdì tra Trump e il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba a Washington. In quell’occasione, è stata riformulata la proposta del gigante dell’acciaio nipponico Nippon Steel di acquisire le storiche acciaierie americane US Steel, che sono in grave difficoltà, in un importante investimento.

Cina condanna divieto Taiwan a uso DeepSeek: è assurdo

Cina condanna divieto Taiwan a uso DeepSeek: è assurdoRoma, 12 feb. (askanews) – La Cina ha condannato oggi il divieto imposto al modello di linguaggio esteso basato sull’intelligenza artificiale (Ia) cinese DeepSeek da parte del governo di Taiwan, definendolo “assurdo”. Lo segnala oggi il South China Morning Post.


L’Ufficio per gli affari di Taiwan (TAO) del Consiglio di Stato, il governo cinese, ha inoltre sottolineato la “popolarità” globale del modello Ia sviluppato dalla start-up cinese, minimizzando le preoccupazioni in materia di sicurezza. “La Ia cinese ha guadagnato una popolarità diffusa tra gli utenti di internet in tutto il mondo,” ha dichiarato mercoledì la portavoce del TAO, Zhu Fenglian, esortando i taiwanesi a utilizzare il programma e a sostenere la collaborazione tra le due sponde dello Stretto di Taiwan. “Il governo del Partito progressista Democratico (DPP) è guidato da ‘paura della Cina’ ed è ‘anticinese’. Temono e disprezzano i prodotti provenienti dalla terraferma, usando la sicurezza nazionale come pretesto per imporre divieti”, ha affermato Zhu. Ha aggiunto che questo approccio è dannoso per gli interessi delle imprese e dei cittadini taiwanesi, definendolo “irragionevole e assurdo”.


Il commento arriva una settimana dopo che le autorità taiwanesi hanno vietato DeepSeek a causa di preoccupazioni legate alla “sicurezza nazionale”. Il 31 gennaio, il Ministero degli Affari Digitali di Taiwan ha emesso delle linee guida consigliando agli enti governativi, alle infrastrutture critiche e alle scuole pubbliche di limitare l’uso dei prodotti IA di DeepSeek, citando preoccupazioni riguardo alla trasmissione transfrontaliera dei dati e a possibili fughe di informazioni. “Poiché DeepSeek Ia è un prodotto cinese, sorgono crescenti preoccupazioni in merito alla trasmissione transfrontaliera dei dati e alle potenziali perdite di informazioni. Pertanto, DeepSeek è classificato come un prodotto che comporta rischi per la sicurezza informatica nazionale”, ha dichiarato il ministero in un comunicato.


Il 3 febbraio, il primo ministro taiwanese Cho Jung-tai ha annunciato durante una riunione del gabinetto che a tutti gli enti governativi è stato imposto il divieto di utilizzare l’IA di DeepSeek, al fine di salvaguardare la “sicurezza informatica” dell’isola autogovernata. La crescente popolarità di DeepSeek ha sollevato preoccupazioni di sorveglianza e ha portato a divieti in diversi paesi. Negli Usa è stata presentata una proposta di legge bipartisan per vietare l’utilizzo del software di DeepSeek sui dispositivi governativi. Altre limitazioni sono arrivate dall’Italia e dall’Australia.

Cina lancia satelliti con nuovo vettore Lunga Marcia-8A

Cina lancia satelliti con nuovo vettore Lunga Marcia-8ARoma, 11 feb. (askanews) – La Cina ha lanciato nell’orbita bassa attorno alla Terra un nuovo gruppo di satelliti dal centro di lancio spaziale Wenchang, nella provincia meridionale di Heinan. Lo riferiscono i media di stato di Pechino.


I satelliti sono stati portati in orbita con un vettore Long March-8A modificato. Si tratta del primo lancio effettuato con questo vettore. Secondo i media cinesi, i satelliti sono stati messi in orbita con successo. La China Aerospace Science and Technology Corporation (CASC) ha dichiarato il successo del lancio poco più di un’ora dopo il decollo, rivelando che il carico consisteva in satelliti per internet a bassa orbita terrestre. Si ritiene che i veicoli spaziali facciano parte della mega-costellazione a banda larga nazionale Guowang (SatNet).


La CASC non ha rivelato quanti satelliti siano stati inviati in orbito. Il primo lancio del gruppo Guowang, avvenuto a bordo del più potente Long March 5B, ha trasportato 10 satelliti. Il Long March 8A è una variante potenziata del Long March 8 standard, che ha fatto il suo debutto nel dicembre 2020. Presenta lo stesso primo stadio e i booster laterali dell’originale, ma include un nuovo secondo stadio a idrogeno-ossigeno di 3,35 metri di diametro, che consente l’uso di un involucro per il carico utile di 5,2 metri di diametro.


Il razzo ha una lunghezza di 50,5 metri, una massa al decollo di 371.000 kg e produce una spinta di circa 480 tonnellate. Il razzo può trasportare circa sette tonnellate. Il lancio odierno è il settimo della Cina nel 2025 ed il primo dal Capodanno lunare. I lanci precedenti hanno visto il quarto lotto di satelliti Qianfan partire a bordo di un Long March 6A da Taiyuan e un lancio con un Long March 3B da Xichang, che ha inviato il satellite di prova TJS-14 verso la fascia geostazionaria.

Giappone, sempre più rara tradizione del cioccolato di S.Valentino

Giappone, sempre più rara tradizione del cioccolato di S.ValentinoRoma, 11 feb. (askanews) – In Giappone sta svanendo la caratteristica tradizione del cioccolato di San Valentino. Secondo un sondaggio, di cui dà notizia oggi l’agenzia di stampa Kyodo, solo il 12,5% delle donne prevede di regalare il cioccolato di San Valentino, rispettando la tradizione consolidata.


In particolare, ad ammazzare questa abitudine, sarebbe la sempre maggiore diffusione del telelavoro. Fatto sta che si tratta della cifra più bassa mai registrata, secondo Nippon Life Insurance, che ha prodotto lo studio. In Giappone, le donne tradizionalmente regalano una scatola di cioccolatini agli uomini della loro vita per San Valentino, il cosiddetto, oltre a portare cioccolatini “obbligatori” (il cosiddetto “giri-choko”) ai colleghi e ad altri. Gli uomini sono chiamati poi a ricambiare il 14 marzo.


Tuttavia, questa tradizione rischia di scomparire, perché del 70% degli intervistati ha dichiarato di ritenere non necessario o superfluo distribuire regali di cioccolatini sul posto di lavoro. Il sondaggio online ha raccolto risposte da 11.716 persone, con oltre la metà degli intervistati che hanno tra i 50 e i 60 anni. E’ stato condotto tra il 4 e il 15 gennaio.


“Le relazioni personali sul posto di lavoro si sono indebolite con il diffondersi del telelavoro e con la frequenza dei cambi di lavoro” ha affermato Naoko Kuga, ricercatrice presso il NLI Research Institute, all’agenzia Kyodo. In totale, il 35,3% degli intervistati ha dichiarato di avere intenzione di fare un regalo a qualcuno, in calo di 2,3 punti percentuali rispetto all’anno precedente; di questi, il 64,3% ha indicato coniugi o partner come destinatari principali.

Ia, intelligence Sudcorea irritata con DeepSeek per il “kimchi”

Ia, intelligence Sudcorea irritata con DeepSeek per il “kimchi”Roma, 10 feb. (askanews) – Ai coreani toccate tutto, ma non il “kimchi”, il tipico piatto tradizionale coreano, fatto di verdure fermentate con spezie (peperoncino in polvere, scalogno, aglio e zenzero). L’agenzia nazionale d’intelligence NIS ha avvertito contro l’utilizzo di DeepSeek, il modello d’intelligenza artificiale cinese, in ministeri e uffici governativi per i rischi sulla sicurezza dei dati, ma ha puntato il dito anche su come il chatbot descrive il piatto nazionale coreano.


Interpellato, DeepSeek ha risposto a utenti in lingua coreana e inglese che il kimchi è “un piatto che rappresenta la cultura e la storia coreana”. Ma, se la domanda è fatta in cinese, dice che il piatto è “originario della Cina, non della Corea”, definendo il piatto “pao cai”, il nome in mandarino del piatto, indicando un piatto con verdure sottaceto diffuso nel Sichuan. Al di là delle questioni gastronomiche, il NIS ha dichiarato di aver testato le capacità del chatbot e di aver constatato che raccoglie una quantità “eccessiva” di informazioni personali, informazioni che, secondo l’agenzia, vengono conservate su server esteri.


Secondo il NIS, il chatbot utilizza tutti i dati inseriti per addestrare ulteriormente il suo modello linguistico e condivide le informazioni degli utenti con inserzionisti commerciali e imprese, operando con “pochi vincoli”. Una delle cose rilevate dal NIS è il fatto che il chatbot fornisce risposte diverse a seconda della lingua della domanda, come per il “kimchi”. Per esempio, DeepSeek afferma agli utenti in lingua coreana che il Dano, una festività tradizionale basata sul calendario lunare coreana è una festività coreana. Invece, agli utenti in lingua cinese viene presentata come una festività cinese.


DeepSeek era già finito sotto scrutinio in Occidente per quella che sembra essere una censura delle domande sensibili riguardanti la Cina, come la soppressione delle proteste di Piazza Tiananmen del 1989 e lo status di Taiwan. (Foto tratta da Korea.net/ Korean Culture and Information Service)

Cina a caccia d’energia in Asia centrale (dopo avvio dazi agli Usa)

Cina a caccia d’energia in Asia centrale (dopo avvio dazi agli Usa)Roma, 10 feb. (askanews) – Nel bel mezzo di una guerra di dazi con gli Stati uniti, poche ore dopo che Pechino ha reagito a nuove tariffe imposte dal presidente Usa Donald Trump avviando un corteggiamento dei paesi dell’Asia centrale.


La Cina, da oggi, ha attivo un aumento del 15% dei dazi su otto prodotti provenienti dagli Stati Uniti, tra cui carbone e gas naturale liquefatto (GNL), oltre a un incremento del 10% dei dazi su ulteriori 72 prodotti, che comprendono petrolio greggio e macchinari agricoli. Secondo la televisione di stato cinese CCTV, un gruppo di dirigenti cinesi del settore petrolifero e del gas, subito dopo l’entrata in vigore dei dazi, ha preso un volo diretto verso il Kazakistan per esplorare nuove opportunità commerciali.


I rappresentanti – secondo quanto riporta il South China Morning Post – facevano parte di una delegazione più ampia guidata dal China Council for the Promotion of International Trade (CCPIT), un ente commerciale semi-ufficiale, che coinvolge oltre 30 aziende operanti in settori quali energia, petrolchimica e macchinari industriali. Il CCPIT prevede di organizzare ulteriori missioni commerciali per aiutare le aziende cinesi a sfruttare le opportunità nei mercati del Medio Oriente, dell’Asia Centrale, dell’Europa, dell’Africa e in altre regioni, in settori quali petrolio e gas, automobili e macchinari agricoli, ha aggiunto il rapporto.


La Cina è il principale importatore mondiale di energia. Sta diversificando le fonti delle proprie importazioni per rafforzare la sicurezza energetica nazionale. Il Kazakistan è tra i principali fornitori di gas naturale per Pechino. Il commercio bilaterale tra Cina e Kazakistan ha raggiunto i 43,8 miliardi di dollari nel 2024, registrando un aumento del 6,8% su base annua, secondo i dati forniti dalla Dogana cinese.