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Giappone potrebbe partecipare a riunione trattato anti-nucleare

Giappone potrebbe partecipare a riunione trattato anti-nucleareRoma, 15 ott. (askanews) – Il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba ha dichiarato che prenderà in seria considerazione l’idea che il Giappone partecipi come osservatore a una riunione del prossimo anno su un trattato delle Nazioni unite che vieta le armi nucleari. Lo riferisce l’agenzia di stampa Kyodo.


Il Giappone, nonostante sia l’unico paese che ha subito bombardamenti nucleari e abbia formalizzato in legge un principio – i cosiddetti “Tre no nucleari” – per il quale non produrrà, non ospiterà e non permetterà che entrino armi atomiche sul proprio territorio, non ha aderito al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari. Tuttavia, l’assegnazione del premio Nobel per la Pace 2024 all’organizzazione Nihon Hidankyo, la confederazione che riunisce le vittime delle esplosioni delle bombe atomiche e all’idrogeno (gli “hibakusha”), ha riaperto la questione a livello di opinione pubblica, anche perché questa organizzazione è stata tra quelle che più hanno spinto per la realizzazione in sede Onu del trattato.


“Non ho alcuna intenzione di sottovalutarlo. Ci penserò seriamente”, ha affermato Ishiba durante un programma con altri leader di partito sull’emittente pubblica NHK, in risposta alla proposta che il Giappone partecipi alla Riunione degli Stati parte del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari come osservatore. Il predecessore di Ishiba, Fumio Kishida, aveva invocato un mondo libero da armi nucleari, ma il governo giapponese, che si affida alla deterrenza dell’”ombrello nucleare” statunitense, non ha aderito al trattato.


Il trattato, che vieta lo sviluppo, il test, il possesso e l’uso di armi nucleari, è entrato in vigore nel 2021, dopo che almeno 50 stati hanno deciso di aderirvi. Non vi hanno aderito, però, le nazioni dotate di armi nucleari e, paradossalmente, il Giappone che è stato colpito dai bombardamenti atomici Usa nel 1945, a Hiroshima e Nagasaki. Sottolineando che il Giappone è circondato da paesi dotati di armi nucleari, Ishiba ha affermato: “Dobbiamo innanzitutto pensare a come proteggere il Giappone e, anche attraverso discussioni con i partiti di opposizione, trovare un percorso verso l’abolizione delle armi nucleari”.


Yoshihiko Noda, leader del principale partito di opposizione, il Partito costituzionale democratico del Giappone, ha dichiarato che il paese “dovrebbe partecipare come osservatore” per poter svolgere il proprio ruolo di mediatore tra i campi che sostengono la deterrenza nucleare e quelli che promuovono l’abolizione nucleare. Keiichi Ishii, leader del partner di coalizione minore dell’LDP, il partito Komeito, ha anch’egli chiesto che il Giappone partecipi come osservatore, affermando che il paese ha una “missione di trasmettere al mondo la realtà” della devastazione causata dalle bombe atomiche.

Nordcorea fa esplodere strade, fine del sogno dell’unificazione?

Nordcorea fa esplodere strade, fine del sogno dell’unificazione?Roma, 15 ott. (askanews) – Non è soltanto l’interruzione di qualche strada, ma apparentemente – e per il momento – una pagina voltata nei tormentati rapporti intercoreani e nella postura della Corea del Nord rispetto all’intera regione dell’Asia orientale, quella che si è concretizzata oggi con le esplosioni che hanno distrutto i collegamenti Nord-Sud della Penisola coreana.


Come minacciato, la Corea del Nord ha fatto esplodere le strade di collegamento alla Corea del Sud in maniera spettacolare, con delle esplosioni. Simbolicamente Kim Jong Un ha così voluto chiudere la porta a un passato in cui si tentava timidamente di mettere in campo una cooperazione intercoreana in vista di una futura riunificazione. “L’esercito nordcoreano ha condotto detonazioni, presumibilmente per tagliare le strade Gyeongui e Donghae, intorno a mezzogiorno e sta svolgendo ulteriori attività utilizzando attrezzature pesanti”, hanno dichiarato gli Stati maggiori riuniti della Corea del Sud in un messaggio inviato ai giornalisti.


Le forze sudcoreane hanno risposto alle esplosioni sparando colpi come misura di autodifesa e come avvertimento contro atti che probabilmente violano l’Accordo di Armistizio. “L’esercito sta monitorando da vicino le attività dell’esercito nordcoreano e mantiene una postura di prontezza solida, rafforzando la sorveglianza in collaborazione con gli Stati uniti”, hanno aggiunto gli Stati maggiori congiunti. Le detonazioni hanno avuto luogo in aree a soli 10 metri dalla Linea di demarcazione militare alle 11:49 sulla strada lungo la linea Gyeongui e alle 12:01 sulla strada lungo la linea Donghae, tutti orari locali, interessando percorsi terrestri che misurano decine di metri, ha detto un funzionario degli Stati maggiori


La scorsa settimana, l’esercito nordcoreano ha annunciato un piano per “separare completamente” il territorio della Corea del Nord da quello della Corea del Sud, dicendo di aver informato l’esercito statunitense della mossa per “prevenire qualsiasi errore di valutazione o conflitto accidentale”. Le due Coree sono collegate da strade e ferrovie lungo la linea Gyeongui, che collega la città di confine sudcoreana di Paju a Kaesong, in Corea del Nord, e lungo la linea Donghae sulla costa orientale. Queste evoluzioni seguono le dichiarazioni del leader supremo Kim Jong Un, che ha definito la Corea del Sud “nemico principale invariabile” e ha fatto cancellare dalla costituzione della Nordcorea ogni riferimento all’unificazione coreana.


Un funzionario sudcoreano – secondo quanto ha riportato l’agenzia di stampa Yonhap – ha ipotizzato che la Corea del Nord potrebbe costruire muri di cemento sulle strade dove sono avvenute le esplosioni, ma ha detto che è improbabile che la Corea del Nord insceni un altro “spettacolo” per dimostrare il suo intento di eliminare i segni di unificazione. Nel 2020, la Corea del Nord aveva già fatto esplodere l’ufficio di collegamento congiunto inter-coreano nella sua città di confine di Kaesong, dopo aver criticato il Sud per non aver impedito ai disertori nordcoreani in Corea del Sud di inviare volantini anti-Pyongyang attraverso il confine tramite palloni. Apparentemente la Corea del Nord mira a rafforzare l’unità interna mostrando ai suoi cittadini che tutti i legami tra le due Coree sono stati spezzati, mentre avverte il Sud che le relazioni tra le due Coree non sono più praticabili. Le tensioni sono ulteriormente aumentate dopo che la Corea del Nord ha affermato venerdì che il Sud ha inviato droni su Pyongyang tre volte questo mese. Kim Yo Jong, la potente sorella del leader nordcoreano, ha avvertito il giorno successivo che, se i droni sudcoreani sorvoleranno nuovamente la capitale nordcoreana, ci sarà un “orribile disastro”. La Corea del Sud non ha né confermato né smentito l’accusa e ha avvertito che la Corea del Nord vedrà “la fine del suo regime” se provocherà danni ai sudcoreani. La Corea del Nord ha recentemente stretto fortemente i rapporti con la Russia, firmando un accordo ci cooperazione rafforzata che include anche clausole stringenti di sicurezza. Questo atto tende a compattare un asse anti-Usa in uno scenario dell’Asia orientale sempre più polarizzato e conflittuale.

Aiea avvia monitoraggio aggiutivo acque centrale nucleare Fukushima

Aiea avvia monitoraggio aggiutivo acque centrale nucleare FukushimaRoma, 15 ott. (askanews) – L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) ha annunciato oggi di aver avviato i monitoraggi aggiuntivei in mare vicino alla centrale nucleare di Fukushima Daiichi, teatro nel 2011 del peggiore incidente atomico dopo Chernonbyl. Questi monitoraggi sono conseguenza dell’accordo tra Giappone e Cina relativo alla graduale riattivazione delle importazioni in Cina di pesce giapponese, fermate dopo che Tokyo ha iniziato a rilasciare in mare acqua trattata dalla centrale.


L’AIEA ha eseguito campionamenti marini come passo iniziale, sfruttando la presenza di esperti di vari paesi che si trovavano in Giappone per una missione volta a raccogliere campioni per l’ultima comparazione interlaboratoriale (ILC) dell’AIEA, relativa allo scarico dell’acqua trattata dall’ALPS, il meccanismo di filtraggio messo in funzione dal Giappone per eliminare la gran parte delle sostanze radioattive dall’acqua di scarico dei reattori, che finora era stata stoccata in silos. Esperti internazionali del Terzo Istituto di Oceanografia della Cina, dell’Istituto di Sicurezza Nucleare della Corea del Sud e del Laboratorio Spiez della Svizzera — membri della rete ALMERA (Analytical Laboratories for the Measurement of Environmental Radioactivity) dell’Aiea — hanno partecipato al campionamento marino vicino alla centrale, che ha incluso attività pratiche per prelevare campioni per analisi successive nei propri laboratori ha spiegato l’agenzia Onu in un comunicato.


“L’Agenzia continuerà a coordinarsi con il Giappone e altri soggetti interessati, inclusa la Cina, per garantire che le misure aggiuntive vengano implementate adeguatamente nel quadro dell’Aiea, mantenendo l’integrità del processo con piena trasparenza per assicurarsi che i livelli di scarico dell’acqua siano, e continueranno a essere, in rigorosa conformità e coerenza con gli standard di sicurezza internazionali”, ha dichiarato il direttore generale dell’Aiea, Rafael Mariano Grossi. (Immagine tratta da comunicato Aiea)

Ishiba: non ho fatto marcia indietro su idea Nato asiatica

Ishiba: non ho fatto marcia indietro su idea Nato asiaticaRoma, 14 ott. (askanews) – Il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba ha negato oggi di aver fatto marcia indietro rispetto all’idea di creare un’alleanza in stile Nato in Asia e sulla revisione dell’accordo bilaterale con gli Usa sulla presenza delle forze americane nell’Arcipelago. Lo riferisce l’agenzia di stampa Kyodo.


“Non capisco perché vengo etichettato come se avessi cambiato idea”, ha dichiarato il nuovo leader in un’intervista con Kyodo, quando gli è stato chiesto delle opinioni secondo cui avrebbe evitato discussioni dettagliate sull’alleanza per la sicurezza regionale e la presenza militare degli Stati Uniti. Il capo di governo ha sottolineato di aver già incaricato Itsunori Onodera, responsabile della politica del suo Partito Liberal Democratico (LDP), di avviare discussioni sulla cooperazione per la sicurezza in Asia.


Ishiba ha inoltre proposto di rivedere lo Status of Forces Agreement (SOFA) tra Giappone e Stati uniti, che disciplina il funzionamento delle truppe statunitensi di stanza in Giappone, ma che spesso provoca attriti a causa dei diritti extraterritoriali concessi alle forze e al personale statunitense in Giappone. Nel frattempo, Ishiba ha precisato che le considerazioni sulla “condivisione nucleare” con gli Stati Uniti, un’idea che ha avanzato, non dovrebbero essere equiparate a discussioni sul diritto di possedere o gestire armi nucleari in Giappone, un paese impegnato nel principio di non possedere, produrre o permettere l’introduzione di armi nucleari.

Sorella di Kim Jong Un: Sudcorea ha inviato droni su Pyongyang

Sorella di Kim Jong Un: Sudcorea ha inviato droni su PyongyangRoma, 14 ott. (askanews) – La potente sorella del leader nordcoreano Kim Jong Un, Kim Yo Jong, ha accusato oggi la Corea del Sud di aver inviato droni senza pilota che trasportavano volantini su Pyongyang negli ultimi giorni.


“Sappiamo chiaramente che i principali colpevoli dell’incidente dei droni su Pyongyang sono la feccia dell’esercito sudcoreano”, ha dichiarato Kim in un comunicato diffuso dall’agenzia di stampa statale della Corea del Nord, la Korean Central News Agency (Kcna). Il ministero degli Esteri della Corea del Nord venerdì ha affermato che droni sudcoreani che trasportavano volantini contro il Nord sono stati rilevati sopra Pyongyang il 3 ottobre, così come mercoledì e giovedì della scorsa settimana, avvertendo di una possibile rappresaglia se i voli fossero continuati.


Il ministro della Difesa sudcoreano, Kim Yong-hyun, ha dichiarato di non poter confermare le accuse della Corea del Nord. Kim Yo Jong ha anche puntato il dito contro gli Stati uniti, affermando che la responsabilità ultima delle azioni dei “cani” ricade sul loro “padrone”.


La sua dichiarazione è arrivata un giorno dopo che il ministero della Difesa sudcoreano aveva condannato il Nord per aver minacciato l’uso della forza e avvertito di una “terribile catastrofe” riguardo agli incidenti con i droni, senza neanche confermare la fonte dei voli.

Taiwan, concluse le esercitazioni cinesi attorno all’isola

Taiwan, concluse le esercitazioni cinesi attorno all’isolaRoma, 14 ott. (askanews) – L’Esercito popolare di liberazione (PLA) ha annunciato di aver concluso le esercitazioni di blocco attorno a Taiwan, iniziate all’alba, con la partecipazione della portaerei Liaoning, che avevano suscitato forte allarme a Taipei.


Un portavoce dell’esercito ha affermato che l’esercito ha “pienamente testato le capacità operative integrate”, come previsto. Le manovre Joint Sword-2024B si sono svolte a nord, sud ed est di Taiwan e nello Stretto di Taiwan. Si sono svolte pochi giorni dopo che Pechino ha criticato un discorso pronunciato dal presidente taiwanese William Lai Ching-te che, secondo la Cina, ha rilanciato l’idea dell’indipendenza. Pechino considera Taiwan parte integrante del proprio territorio.


Il portavoce cinese ha definito le manovre come “una severa deterrenza contro gli atti separatisti delle forze indipendentiste di Taiwan”. Il gruppo navale guidato della portaerei Liaoning e altre forze hanno simulato attacchi aerei e marittimi nello spazio aereo e marittimo a est di Taiwan.


Il ministero della Difesa di Taiwan ha dichiarato ieri che la Liaoning ha attraversato le acque vicino al Canale di Bashi e ha proseguito verso il Pacifico occidentale. Stamani ha rilevato 17 navi della marina cinese attorno a Taiwan, oltre a 17 imbarcazioni della Guardia costiera cinese. Gli aerei cinesi hanno effettuato 125 sortite vicino all’isola, compresi i velivoli partiti dalla Liaoning. “Finora, nessuna nave o velivolo del PLA è entrata nelle nostre acque territoriali o nel nostro spazio aereo”, ha affermato un portavoce del ministero taiwanese.

Nobel Pace a Nihon Hidankyo: una scelta che parla all’oggi

Nobel Pace a Nihon Hidankyo: una scelta che parla all’oggiRoma, 11 ott. (askanews) – Un premio che guarda all’ieri, ma parla all’oggi, e con voce chiara: il Nobel per la Pace 2024, assegnato all’organizzazione delle vittime della bomba atomica, gli hibakusha Nihon Hidankyo, è un messaggio cristallino in un momento in cui leader mondiali evocano con leggerezza sconcertante l’uso di armi nucleari.


Erano le 18 in Giappone, quando alle 11 di Oslo è stato annunciato il premio all’organizzazione giapponese. Tomoyuki Mimaki seguiva dal municipio di Hiroshima, prima città bombardata con l’atomica statunitense, la diretta. Il rappresentante di Nihon Hidankyo, racconta la tv pubblica giapponese NHK, non ha trattenuto le lacrime e si è pizzicato incredulo le guance: “E’ come un sogno, sembra incredibile”. E deve sembrare davvero incredibile, dopo decenni di lotte contro le armi nucleari nel mondo, dopo essere stati ignorati anche dallo stesso governo giapponese – come ha denunciato il segretario generale Kiichi Kido – , ottenere oggi questo riconoscimento, che non fa che confermare la giustezza della battaglia. Mimaki lo ha ribadito con frasi semplici e precise: “Continueremo a chiedere al mondo l’abolizione delle armi nucleari e la realizzazione di una pace duratura”. Sembra una prospettiva astratta, mentre le bombe cadono a Kiev, a Beirut, a Gaza e in tanti altri scenari di conflitto; mentre leader mondiali minacciano l’uso di queste terribili armi (gli ultimi: il presidente russo Vladimir Putin, il leader nordcoreano Kim Jong Un); mentre gli arsenali delle potenze si riempiono di nuovi e più sofisticati strumenti di morte; mentre aumentano i bilanci militari degli Stati uniti, della Cina, della Francia, dell’India e dello stesso Giappone, impegnato a rafforzarsi militarmente, persino con qualche esponente politico che evoca la possibilità che Tokyo stessa possa abbandonare la politica dei “Tre principi non nucleari” (non produrre, non ospitare, non far transitare armi nucleari). Sembra una prospettiva astratta, la rinuncia alle armi atomiche e all’uso della guerra, ma non lo è per chi da decenni lotta proprio per questo avendo conosciuto l’orrore di Hiroshima e Nagasaki.


“I sopravvissuti alle bombe atomiche hanno realizzato l’adozione e l’entrata in vigore del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari. Penso che questo premio riconosca proprio questo impegno. Tutto è iniziato dagli atti disumani di Hiroshima e Nagasaki, quando siamo stati colpiti dagli Stati Uniti e abbandonati per lungo tempo dal governo giapponese”, ha ricordato Kiichi Kido, segretario generale di Nihon Hidankyo. “Mentre affrontavano l’angoscia e il dolore nel profondo del loro cuore, i nostri predecessori hanno lottato con il desiderio di non permettere che si producessero altre vittime di bombardamenti atomici. Continuo a vedere i loro volti uno dopo l’altro”. E Norio Nakamura, che fu esposto alle radiazioni della bomba al plutonio americana nel 1945 a Nagasaki quando aveva solo un anno, chiarisce alla NHK che loro non faranno un passo indietro: “Sono estremamente felice. Il fatto che il nostro lungo impegno per denunciare l’inumanità delle armi nucleari, incluso il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, sia stato riconosciuto è una gioia immensa. È grazie al sostegno di tutti. Continueremo a lavorare per eliminare le armi nucleari e porre fine sia alla guerra che al nucleare”. Nihon Hidankyo è stata fondata dagli hibakusha nel 1956, 11 anni dopo il lancio delle bombe atomiche. In quel periodo, il movimento per il divieto delle armi nucleari e a idrogeno si era intensificato in Giappone, in seguito all’esposizione dei membri dell’equipaggio del peschereccio giapponese “Daigo Fukuryu Maru” ai test nucleari condotti dagli Stati uniti nell’atollo di Bikini, nel Pacifico.


Da 68 anni, Nihon Hidankyo continua la sua lotta per l’abolizione delle armi nucleari e per ottenere sostegno da parte del governo giapponese per le vittime dei bombardamenti atomici. Durante la Guerra fredda, Nihon Hidankyo ha inviato delegazioni a tre sessioni speciali delle Nazioni unite dedicate al disarmo, in cui i sopravvissuti hanno condiviso le loro esperienze e lanciato il grido “No More Hibakusha” per chiedere l’abolizione delle armi nucleari. Nihon Hidankyo è stata determinante nella raccolta di circa 3 milioni di firme a sostegno del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, contribuendo alla sua adozione. Successivamente, l’organizzazione ha presentato circa 13,7 milioni di firme alle Nazioni unite per chiedere che tutti i paesi aderissero al trattato.


Il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari è entrato in vigore nel gennaio 2021 e, in occasione della prima Conferenza delle Parti tenutasi in Austria nel giugno dello stesso anno, i sopravvissuti inviati da Nihon Hidankyo hanno ribadito il loro appello per l’abolizione delle armi nucleari. Negli ultimi anni, a causa della pandemia di COVID-19 e dell’invecchiamento dei sopravvissuti, molti eventi sono stati ridotti o cancellati. Tuttavia, Nihon Hidankyo ha intensificato gli sforzi per trasmettere le testimonianze dei sopravvissuti attraverso piattaforme online. Il Comitato norvegese per il Nobel ha dichiarato che Nihon Hidankyo è stata premiata per il suo impegno nella realizzazione di un mondo senza armi nucleari e per aver dimostrato, attraverso testimonianze, che tali armi non devono mai più essere utilizzate. L’ultimo Premio Nobel per la Pace giapponese risale a 50 anni fa, quando l’ex primo ministro Eisaku Sato fu premiato nel 1974 per aver fatto votare alla Dieta giapponese i “Tre Principi Non Nucleari” (Hikaku sangensoku) del Giappone e per aver firmato il Trattato di Non Proliferazione Nucleare (NPT).

Nordcoreano riesce a fuggire verso Sudcorea per via marittima

Nordcoreano riesce a fuggire verso Sudcorea per via marittimaRoma, 11 ott. (askanews) – Un nordcoreano ha attraversato il confine marittimo occidentale de facto verso la Corea del Sud a bordo di una barca di legno, attuando un tipo di fuga dal regime di Kim Hong Un rara perché particolarmente pericolosa. Secondo quanto ha riferito oggi l’agenzia di stampa Yonhap si tratta della terza defezione in due mesi.


L’esercito sudcoreano ha monitorato le sue attività e successivamente lo ha assistito nell’arrivo in Corea del Sud, quando la sua piccola imbarcazione ha attraversato la cosiddetta “Northern Limit Line” vicino all’isola di confine Baengnyeong, nel Mar Giallo, nelle prime ore del 17 settembre. “L’operazione si è svolta normalmente sin dall’inizio”, ha detto l’ufficiale, senza fornire ulteriori dettagli sull’identità del defezionista o sull’operazione.


L’annuncio dell’ultima defezione è arrivato solo due giorni dopo che l’esercito nordcoreano ha dichiarato che avrebbe “chiuso e bloccato permanentemente il confine meridionale”, in quella che l’ammiraglio Kim Myung-soo, presidente dello Stato maggiore congiunto della Corea del Sud, ha definito un tentativo d’impedire la fuga di persone dalla Corea del Nord. Dopo che il leader nordcoreano Kim Jong Un ha definito le relazioni intercoreane come quelle tra “due stati ostili” alla fine dello scorso anno, il Nord ha adottato misure per chiudere le rotte terrestri intercoreane, rafforzando le fortificazioni di confine e rimuovendo le rotaie che una volta collegavano le due Coree.


Nella prima metà dell’anno, il numero di nordcoreani che sono fuggiti al Sud ha raggiunto i 105, in leggero aumento rispetto ai 99 dell’anno precedente. Ad agosto, un soldato nordcoreano ha attraversato il confine terrestre fortificato tra le due Coree, mentre un altro residente nordcoreano ha disertato attraversando la zona neutrale dell’estuario del fiume Han.

Incontro Li Qiang-Ishiba: Cina-Giappone rafforzino rapporto

Incontro Li Qiang-Ishiba: Cina-Giappone rafforzino rapportoRoma, 11 ott. (askanews) – Nel loro primo incontro, il premier cinese Li Qiang e il nuovo primo ministro giapponese Shigeru Ishiba hanno auspicato di rafforzare il rapporto tra Pechino e Tokyo in una chiave reciprocamente vantaggiosa.


I due capi di governo si sono visti in Laos, dove si trovano per prendere parte agli eventi connessi al vertice Asean. Si tratta della prima possibilità di confronto tra i due, dopo che Ishiba è diventato primo ministro il primo ottobre. Li Qiang ha esortato a promuovere relazioni strategiche, mantenendo la stabilità delle catene di approvvigionamento globali, e ha dichiarato di sperare che Giappone e Cina possano “incontrarsi a metà strada e mantenere la relazione sulla giusta rotta”, rafforzando continuamente il dialogo e la cooperazione, secondo il ministero degli Esteri cinese.


Entrambe le parti stanno cercando di stabilizzare i rapporti dopo l’uccisione di un bambino giapponese in Cina il mese scorso e una serie di contenziosi diplomatici su diversi temi tra Pechino e Tokyo. Nell’incontro Ishiba ha chiesto che Pechino chiarisca rapidamente il caso e implementi misure per proteggere gli espatriati giapponesi e reprima i post sui social media ostili al Giappone. Li,, dal canto suo ha affermato che “i due Paesi dovrebbero sfruttare bene il meccanismo di dialogo sul controllo delle esportazioni e salvaguardare congiuntamente la stabilità delle catene industriali e di approvvigionamento e il sistema di libero commercio globale”. Secondo il resoconto giapponese, Ishiba ha affermato che il Giappone “non intende disaccoppiare o interrompere le catene di approvvigionamento, ma spera di approfondire la cooperazione pratica in vari settori”.


Il capo del governo giapponese ha inoltre colto l’occasione per esprimere le preoccupazioni di Tokyo per le crescenti manovre militari cinesi intorno al Giappone, tra cui l’incursione di un aereo da ricognizione cinese nello spazio aereo giapponese ad agosto e il passaggio vicino alle acque territoriali giapponesi della portaerei Liaoning e di due cacciatorpediniere a settembre.

Nobel per la letteratura alla scrittrice sudcoreana Han Kang

Nobel per la letteratura alla scrittrice sudcoreana Han KangRoma, 10 ott. (askanews) – Il premio Nobel per la Letteratura è stato assegnato oggi ad Han Kang per “la sua intensa prosa poetica, che affronta traumi storici e la fragilità della vita umana”. Si tratta di una prima volta per un rappresentante del mondo letterario sudcoreano.


Han Kang è nata il 27 novembre 1970 e in precedenza aveva vinto il Booker International Prize per il suo best seller “La vegetariana”, il romanzo che l’ha fatta conoscere anche fuori dalla Corea del Sud è “La vegetariana” del 2007, “un’opera potente e poetica che esplora le conseguenze violente del rifiuto della protagonista di mangiare carne”, ha spiegato Anders Olsson, presiente del Comitato Nobel per la letteratura. “L’empatia fisica di Han Kang per le vite vulnerabili, spesso femminili, è palpabile e rinforzata dalla sua prosa ricca di metafore”, ha continuato Olsson. Figlia di Han Seung-won, un importante scrittore sudcoreano, ha pubblicato le sue prime composizioni poetiche nel 1993.La sua letteratura affronta temi come la violenza, l’identità, la perdita.


Nel romanzo “L’ora di greco” del 2011, si sviluppa un amore tenero tra una donna che ha perso la capacità di parlare e un insegnante di greco antico che sta progressivamente perdendo la vista. “Il libro diventa una meditazione delicata sulla perdita, l’intimità e le condizioni fondamentali del linguaggio”, ha detto ancora Olsson. “Atti umani” del 2014 è un romanzo che verte un evento storico avvenuto nella città di Gwangju, dove è cresciuta, e in cui centinaia di studenti e civili disarmati furono massacrati nel 1980 dai militari. In questa rappresentazione brutale, Han Kang si avvicina al genere della letteratura testimoniale.


In “The White Book” del 2016, lo stile poetico di Han Kang domina ancora una volta. Il libro è un’elegia dedicata a una persona che avrebbe potuto essere la sua sorella maggiore, ma che morì poche ore dopo la nascita. Il romanzo si conclude con un’ultima riflessione rivolta ai morti: “All’interno di quel bianco, di tutte quelle cose bianche, respirerò l’ultimo respiro che hai rilasciato”. Con “We Do Not Part”, nel 2021, Han Kang è tornata su un tema storico-politico. Il libro s’incentra su un massacro avvenuto alla fine degli anni ’40 sull’isola di Jeju, in Corea del Sud, dove decine di migliaia di persone furono fucilate.


Han Kang “ha una singolare consapevolezza delle connessioni tra corpo e anima, tra i viti e morti, e nel suo stile poetico e sperimentale è diventata un’innovatrice nella prosa contemporanea”, ha detto ancora Olsson. Le sue opere sono pubblicate in diverse lingue europee. In Italia alcuni dei suoi romanzi sono apparsi per Adelphi.