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Giappone ferma fondi a organismo Onu per diritti delle donne

Giappone ferma fondi a organismo Onu per diritti delle donneRoma, 30 gen. (askanews) – Il Giappone ha annunciato che congelerà i finanziamenti volontari al comitato delle Nazioni unite per i diritti delle donne, dopo che questa ha chiesto la fine della regola di successione imperiale riservata ai soli uomini. Lo riferiscono i media nipponici.


La decisione di Tokyo è una risposta a un rapporto pubblicato a ottobre dal Comitato per l’eliminazione della discriminazione contro le donne (CEDAW), che ha esortato il Giappone a rivedere la regola di successione maschile prevista dalla Legge della Casa imperiale in modo da consentire l’ascesa al trono imperiale di una donna. La legge del 1947 ricalca, per quanto riguarda le regole di successione, la precedente norma prebellica, che consentiva solo agli uomini di diventare imperatore. Questa norma era stata adottata a partire dalla Restaurazione Meiji del 1868, mentre in precedenza era possibile anche alle donne diventare imperatrici regnanti. Storicamente il Giappone ha avuto otto imperatrici regnanti, l’ultima delle quali è stata Go-Sakuramachi nella seconda parte del XVIII secolo.


Il Giappone ha informato lunedì il CEDAW che sarà escluso dall’elenco dei destinatari dei contributi volontari annuali del paese, ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri Toshihiro Kitamura. Il governo ha chiesto all’Ufficio dell’Alto commissario delle Nazioni unite per i Diritti umani, che gestisce il CEDAW, di non utilizzare i contributi giapponesi per le sue attività. Il Giappone sospenderà inoltre una visita in Giappone da parte dei membri del comitato prevista entro la fine di marzo, ha aggiunto Kitamura.


Il Capo di Gabinetto, principale portavoce del governo, Yoshimasa Hayashi a ottobre ha definito il rapporto “deplorevole” e “inappropriato”, affermando che il Giappone aveva chiesto la rimozione del riferimento dal rapporto. Kitamura ha ribadito la posizione del Giappone, secondo cui i requisiti per la successione imperiale non rientrano nei diritti fondamentali e che la successione riservata ai soli uomini prevista dalla Legge della Casa imperiale non viola i diritti fondamentali delle donne e non costituisce una forma di discriminazione.


La famiglia imperiale giapponese, in rapida diminuzione, conta attualmente solo 16 membri, di cui quattro uomini. Il più giovane membro maschio della famiglia imperiale, il principe Hisahito, è attualmente l’ultimo erede apparente, sollevando preoccupazioni per il sistema. Tuttavia, il governo conservatore sta cercando un modo per mantenere stabile la successione senza fare affidamento sulle donne, ad esempio consentendo alla famiglia di adottare nuovi membri maschi da ex famiglie nobili, che hanno perso il loro status dopo la Seconda guerra mondiale.

Trump continua a volere “completa denuclearizzazione” Nordcorea

Trump continua a volere “completa denuclearizzazione” NordcoreaRoma, 29 gen. (askanews) – Il presidente Usa Donald Trump ha affermato che la sua strategia rispetto alla Corea del Nord punterà alla “completa denuclearizzazione” di Pyongyang. L’ha riferito il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale Brian Hughes, dopo una serie di dichiarazioni che hanno sollevato il dubbio sul fatto che la Casa bianca potesse essere intenzionata a riconoscere il regime di Kim Jong Un come una potenza nucleare.


“Il presidente Trump continuerà a perseguire la completa denuclearizzazione della Corea del Nord, proprio come ha fatto nel suo primo mandato”, ha dichiarato Hughes in risposta a una domanda dell’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap. Hughes ha ricordato che Trump “ha avuto un buon rapporto con Kim Jong Un, e il suo mix di fermezza e diplomazia ha portato al primo impegno a livello di leader per la completa denuclearizzazione”. Il riferimento appare essere all’accordo raggiunto tra Trump e Kim durante il loro primo vertice a Singapore nel 2018, in cui entrambe le parti si erano impegnate a lavorare per la “completa denuclearizzazione” della penisola coreana e a stabilire nuove relazioni bilaterali. Quel ciclo di tre incontri tra Trump e Kim, però, alla fine si concluse in un nulla di fatto. Il nodo fu proprio la questione della rinuncia nordcoreana “immediata, verificabile e irreversibile” all’arma atomica.


Oggi il leader nordcoreano si è recato nell’impianto di produzione delle bombe nucleari nordcoreani e lì ha ribadito che per Pyongyang la difesa nucleare è “irrinunciabile” e ha anzi ordinato un “rafforzamento dello scudo nucleare” della Corea del Nord. Sostanzialmente un messaggio a Trump: qualsiasi trattativa deve partire per Kim dalla considerazione che ormai la Corea del Nord è parte del sistema di sicurezza della Nordcorea. Trump – che ha detto più volte già di aver intenzione di riavviare trattative con Kim, da lui giudicato un “tipo intelligente” – la scorsa settimana ha definito la Corea del Nord una potenza nucleare, un’espressione che i funzionari statunitensi evitano di usare e che ha suscitato preoccupazione in Corea del Sud, poiché potrebbe essere interpretata come un riconoscimento ufficiale della Corea del Nord come potenza nucleare. Anche il neosegretario alla Difesa, Pete Hegseth, ha utilizzato lo stesso termine durante la sua audizione di conferma al Senato all’inizio del mese.

Giappone, calano i suicidi ma è record tra gli adolescenti

Giappone, calano i suicidi ma è record tra gli adolescentiRoma, 29 gen. (askanews) – Il Giappone, da tempo attento al tema dei suicidi, ha registrato dati contrastanti per il 2024. Se il numero totale di persone che si è tolta la vita è risultato essere – secondo i dati provvisori diffusi oggi dal ministero della Salute – il più basso degli ultimi anni, con 20.268 morti rispetto ai 34.437 del picco registrato nel 2003 e 1.569 in meno rispetto al 2023, il numero dei ragazzi e adolescenti (dagli 11 anni fino ai 18 anni) è toccato il record di 527, rispetto ai 513 dello scorso anno, che era a sua volta un record.


Il dato complessivo dei suicidi rappresenta il secondo risultato migliore da quando è iniziata la raccolta dati nel 1978. Ogni anno, il Giappone registra un aumento dei suicidi tra gli adolescenti alla fine delle vacanze estive, tra la fine di agosto e l’inizio di settembre. Questo fenomeno ha spinto il governo a intensificare le campagne pubbliche per offrire supporto ai giovani in difficoltà.


Le cause precise della maggior parte dei suicidi tra gli studenti rimangono in gran parte sconosciute, ma studi precedenti hanno evidenziato che gli adolescenti affrontano numerose pressioni, tra cui quelle legate allo studio, al bullismo, alle scelte di carriera e ai problemi di salute. Nel complesso, il numero dei maschi che si suicida è circa il doppio di quello delle donne, anche se questo gap risulta in calo negli ultimi anni: 13.763 maschi suicidi, 6.505 donne.

Tokyo studia Trump: potrebbe usare gas scisto come leva negoziale

Tokyo studia Trump: potrebbe usare gas scisto come leva negozialeRoma, 29 gen. (askanews) – I rapporti tra Donald Trump e il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba non sono iniziati col piede giusto, ma ora Tokyo cerca di recuperare rispetto al fumantino leader americano, anche alla luce del fatto che l’alleanza con Washington è un elemento chiave del complesso scacchiere geopolitico dell’Asia orientale. Ishiba sta studiando come far colpo sugli interessi americani e – secondo quanto scrive oggi Nikkei – potrebbe aver individuato questa leva in un aumento delle importazioni di gas di scisto, lo “shale gas”, dagli Usa.


Ishiba aveva chiesto un incontro a Trump prima dell’insediamento alla Casa bianca, come era avvenuto per l’allora premier giapponese, il defunto Shinzo Abe, al primo mandato del tycoon. Ma il team di transizione del presidente ha respinto la proposta, definendola inopportuna in quella fase, salvo poi ricevere altri capi di governo, tra i quali anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. A Tokyo il no all’incontro è stato vissuto con estrema preoccupazione e la diplomazia s’è mossa per cercare di organizzare al più presto un incontro tra i due. Washington ha proposto un incontro nella prima metà di febbraio, entro la finestra temporale proposta dai giapponesi e prima del previsto primo discorso di Trump al Congresso degli Stati Uniti in questo mandato, previsto per il 4 marzo. Ishiba determinerà la data in base alla tabella parlamentare.


Il primo ministro giapponese avrebbe intenzione, a questo punto, di porre la diplomazia delle risorse al centro della sua agenda. Trump ha sottolineato la sua volontà di rafforzare la produzione ed esportazione di energia, affermando che gli Stati Uniti possiedono “la maggiore quantità di petrolio e gas di qualsiasi altro paese sulla Terra”. Il famoso slogan “Drill, baby, drill”. Quindi – secondo una fonte che ha parlato con Nikkei – Ishiba ritiene che l’approvvigionamento di gas di scisto è un “tema adatto per la diplomazia negoziale con Trump”. Gli Stati uniti hanno iniziato a esportare gas di scisto verso il Giappone nel 2017, dopo che il boom dello scisto alla fine degli anni 2000 ha significativamente incrementato la produzione di petrolio e gas naturale e in seguito alla difficoltà giapponese di produrre energia elettrica, dopo l’incidente di Fukushima, che ha messo in ginocchio la produzione di elettricità da centrali nucleari.


L’Australia, la Malaysia e la Russia insieme hanno fornito più del 60% delle importazioni giapponesi di gas naturale liquefatto (GNL) nel 2023 in termini di volume. Espandere le importazioni dagli Stati uniti, che rappresentavano l’8% del totale, potrebbe rafforzare la sicurezza energetica del Giappone. Il GNL americano viene inviato dall’area del Golfo del Messico al Giappone attraverso il Canale di Panama, una rotta con pochi rischi geopolitici. L’agenda del vertice Trump-Ishiba è già oggetto di consultazioni tra Tokyo e Washington. Il 21 gennaio, il ministro degli Esteri giapponese Takeshi Iwaya ha incontrato il segretario di Stato statunitense Marco Rubio sull’argomento. Inoltre si preparano incontri a livello di funzionari dei ministeri degli Esteri, Commercio, Finanze e Difesa per discutere gli argomenti che saranno oggetto dell’incontro.


Inoltre, Ishiba sta raccogliendo informazioni e all’inizio del mese ha incontrato a lungo il magnate Masayoshi Son, fondatore del gruppo SoftBank, che ha dimostrato di avere buoni rapporti con Trump, anche al grazie al fatto che il gruppo di Son si è messo a disposizione di Trump per l’investimento da 500 miliardi di dollari per le infrastrutture dell’intelligenza artificiale, assieme a OpenAI e Oracle. Si tratta del futuribile progetto Stargate (criticato da Elon Musk, il patron di Tesla alleato di Trump). In questo senso, è certo che anche il tema dell’IA e dei semiconduttori sarà portato da Ishiba sul tavolo con Trump, alla ricerca di una collaborazione più profonda tra Giappone e Stati uniti, anche alla luce della sfida che arriva su questo fronte dalla Cina, che con DeepSeek e ora anche con il nuovo Qwen (di Alibaba) dice di essersi allineata e anzi di aver superato gli Usa. Intanto, però, Ishiba non trascura di bussare all’altra porta, quella della Cina. Ieri il primo ministro giapponese ha dichiarato, nella sessione plenaria della Camera dei Consiglieri del Parlamento giapponese, che intende rafforzare la comunicazione con la Cina, mirando a costruire “una relazione bilaterale costruttiva e stabile”. Questo in vista di un possibile incontro con il presidente cinese Xi Jinping.

IA, Marina Usa vieta a suoi dipendenti uso di DeepSeek

IA, Marina Usa vieta a suoi dipendenti uso di DeepSeekRoma, 29 gen. (askanews) – La Marina degli Stati uniti, a causa di “potenziali problemi di sicurezza ed etici”, ha richiesto al personale di evitare l’uso in qualsiasi forma del modello DeepSeek. Lo riferisce la CNBC.


Dopo il lancio, il modello R1 cinese di DeepSeek è salito in cima alla classifica delle applicazioni gratuite per il download nell’App Store di Apple negli Stati Uniti, scuotendo il mondo tecnologico e Wall Street. Oltre a suscitare ampie discussioni, ha anche generato preoccupazioni relative alla sicurezza. Un portavoce della US Navy ha confermato a CNBC l’invio di un avviso via email al personale, ricordando loro di “non scaricare, installare o utilizzare in alcuna forma il modello DeepSeek”.


Intanto, da ieri il sito ufficiale di DeepSeek ha segnalato attacchi di “malintenzionati” su larga scala e le registrazioni ai servizi online sono state rallentate. Analisti cinesi sostengono che gli attacchi sono arrivati da IP situati negli Usa. Il presidente statunitense Donald Trump ha dichiarato che l’improvvisa ascesa di DeepSeek “dovrebbe essere un campanello d’allarme” per le aziende tecnologiche americane. David Sacks, zar dell’intelligenza artificiale e delle criptovalute nell’amministrazione Trump, ha scritto lunedì su X che DeepSeek R1 “dimostra che la corsa all’IA sarà molto competitiva”, aggiungendo di essere “fiducioso nelle capacità degli Stati Uniti, ma non possiamo permetterci di essere compiacenti”.


Secondo quanto riportato da The Information, Meta ha istituito quattro war rooms (unità di crisi) all’interno del suo dipartimento di IA generativa per monitorare DeepSeek. L’azienda ha sviluppato i propri modelli open-source di intelligenza artificiale denominati Llama. Intanto, però, dalla Cina potrebbe arrivare un’altra sfida. Secondo quanto riferisce oggi Nikkei Asia, anche Alibaba ha rilasciato un aggiornamento del suo modello linguistico IA Qwen, che con la versione 2.5-Plus, che secondo un messaggio diffuso su WeChat dalla compagnia, sarebbe “superiore come performance a GPT-4o, DeepSeek-V3 e Llama-3.1-405B”.


Secondo quanto ha riferito oggi Bloomberg, inoltre, Microsoft avrebbe avviato un’indagine sulla base del sospetto che “il gruppo collegato a DeepSeek” abbia ottenuto “impropriamente dati di OpenAI”, la compagnia proprietaria di ChatGPT.

Kim Jong Un visita impianto bombe nucleari: sono irrinunciabili

Kim Jong Un visita impianto bombe nucleari: sono irrinunciabiliRoma, 29 gen. (askanews) – Il leader supremo della Corea del Nord, Kim Jong Un, ha effettuato un’ispezione presso la struttura di produzione dei materiali nucleari per la costruzione degli ordigni atomici del paese, lanciando un messaggio – probabilmente al suo possibile futuro interlocutore Donald Trump – sull’irrinunciabilità per Pyongyang del suo dispositivo strategico.


E’ la seconda volta che i media ufficiali nordcoreani mostrano gli impianti, comprese apparentemente le decine di centrifughe che si trovano all’interno di questa struttura di produzione, con tanta enfasi. “Il rispettato compagno Kim Jong Un ha elogiato gli scienziati, i tecnici, i lavoratori e i funzionari del settore della produzione di armi nucleari per i notevoli successi ottenuti nei nuovi progetti a lungo termine. Ha sottolineato il loro impegno nell’affrontare i compiti assegnati dall’Undicesima Riunione Plenaria dell’VIII Comitato centrale del Partito dei lavoratori coreani, dopo che il settore della produzione di materiali nucleari, l’Istituto per le armi nucleari e altre aree correlate hanno registrato risultati straordinari nel 2024”, si legge nel comunicato diffuso dai media statali.


Kim “ha sottolineato che il 2025 sarà un anno cruciale, poiché segnerà il completamento degli obiettivi quinquennali assegnati dall’Ottavo Congresso ai settori della ricerca e della produzione di armi nucleari. Ha affermato che questo sarà un punto di svolta fondamentale per l’attuazione della linea strategica del Partito e del governo della Repubblica democratica popolare di Corea (DPRK) per il rafforzamento delle forze nucleari. Ha inoltre ribadito la necessità di mantenere alto lo spirito combattivo e di raggiungere successi epocali nel superamento degli obiettivi di produzione di materiali nucleari a uso militare e nel rafforzamento dello scudo nucleare del Paese”, secondo quanto ha riferito la nota. Il leader nordcoreano, ancora, ha “ribadito che garantire la pace e la sicurezza attraverso la forza è la modalità di lotta più giusta e un principio immutabile” e ha “evidenziato la gravità della situazione esterna che la DPRK sta affrontando, sottolineando come le forze ostili stiano cercando di rafforzare la propria supremazia militare”. In tal senso, ha continuato Kim, “l’unica forza assoluta capace di contenere completamente i nemici e di prendere l’iniziativa nel controllo della situazione non si ottiene con dichiarazioni o slogan, ma attraverso l’accumulo e l’aumento esponenziale della capacità nucleare pratica”.


Kim ha inquadrato la questione della sicurezza della Corea del Nord, che si trova nella regione “più instabile al mondo”, nel quadro di un “rafforzamento continuo dello scudo nucleare per affrontare non solo le minacce esistenti, ma anche i potenziali pericoli futuri”. E ha sottolineato che “questo è essenziale per garantire la sovranità, gli interessi e il diritto allo sviluppo dello Stato, non solo per il presente, ma anche per le prossime generazioni”, aggiungendo che “ogni sforzo deve essere subordinato al rafforzamento del prestigio dello Stato e alla difesa dei suoi interessi e che lo sviluppo illimitato della postura di contro-reazione nucleare del Paese è un compito politico e militare imprescindibile”. La visita, mostrata con ampiezza di immagini dalla stampa ufficiale nordcoreana, appare essere un messaggio al presidente Usa Trump, appena tornato alla Casa bianca, che vorrebbe tornare a intrecciare un dialogo con Kim, dopo i tre summit tenuti nel suo primo mandato, che avevano fatto sperare in un accordo, ma che poi si sono risolti in un nulla di fatto. Il nodo che fu possibile, allora, sciogliere fu proprio quello della rinuncia immediata, totale e irreversibile alle armi nucleari da parte della Corea del Nord, che Washington voleva preventivamente alla normalizzazione dei rapporti, con la revoca delle sanzioni.


L’enfasi di Kim sull’irrinunciabilità delle armi atomiche potrebbe essere un posizionamento preventivo rispetto alla futura apertura di un tavolo di negoziato con Trump. Dall’amministrazione americana – prima dal neosegretario alla Difesa Pete Hegseth, poi dallo stesso Trump – sono arrivate timide aperture su questo fronte, quando la Corea del Nord è stata definita una “potenza nucleare”. Questo è proprio il riconoscimento che Pyongyang vorrebbe. Tuttavia di fronte a queste affermazioni non formali arrivate da Washington, la Corea del Sud è intervenuta, segnalando al partner americano che il Trattato di non proliferazione nucleare barra la strada alla creazione di nuove potenze nucleari.

Bombe atomiche Hiroshima-Nagasaki, Trump invitato a commemorazione

Bombe atomiche Hiroshima-Nagasaki, Trump invitato a commemorazioneRoma, 29 gen. (askanews) – I sindaci di Hiroshima e Nagasaki hanno invitato il presidente Usa Donald Trump per le commemorazioni dell’80mo anniversario dei bombardamenti atomici sulle due città giapponesi. Lo hanno annunciato i due primi cittadini nipponici, che hanno invitato il presidente americano con una lettera congiunta.


I due sindaci hanno chiesto a Trump di recarsi nelle città per ascoltare di persona le testimonianze degli “hibakusha”, i sopravvissuti alle bombe atomiche. “Speriamo sinceramente che lei si allontani dall’idea della dipendenza nucleare e che prenda iniziative concrete per l’abolizione delle armi atomiche e l’instaurazione di una pace mondiale duratura”, si legge nella lettera, di cui dà notizia l’agenzia di stampa France Presse.


Nel 2016, Barack Obama è stato il primo presidente degli Stati Uniti in carica a visitare Hiroshima, seguito da Joe Biden nel 2023. Durante il suo primo mandato, Donald Trump non ha mai visitato Hiroshima e Nagasaki, nonostante un precedente invito dei due sindaci. Gli Stati uniti sganciarono una bomba atomica su Hiroshima il 6 agosto 1945 e un’altra su Nagasaki il 9 agosto. I due casi restano gli unici due nella storia in cui le armi nucleari sono state usate in guerra. Si stima che circa 140.000 persone siano morte a Hiroshima e 74.000 a Nagasaki.


Nel 2024, il Premio Nobel per la Pace è stato assegnato a “Nihon Hidankyo”, l’associazione giapponese di sopravvissuti ai bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki, che da decenni lotta per la messa al bando delle armi nucleari.

Sudcorea, aereo di linea va a fuoco in pista aeroporto

Sudcorea, aereo di linea va a fuoco in pista aeroportoRoma, 28 gen. (askanews) – Un aereo passeggeri ha preso fuoco oggi presso l’aeroporto internazionale nella città sudorientale di Busan, causando quattro feriti durante l’evacuazione. Lo riferisce l’agenzia di stampa Yonhap.


Le autorità dei vigili del fuoco hanno riferito che un aereo della compagnia Air Busan, un Airbus A321-200 diretto a Hong Kong dall’aeroporto internazionale di Gimhae a Busan, ha preso fuoco nella coda prima del decollo. Tutti i 169 passeggeri, sei membri dell’equipaggio e un tecnico di manutenzione a bordo sono stati evacuati tramite uno scivolo gonfiabile. Quattro persone hanno riportato ferite non gravi durante l’evacuazione. Due di queste sono state curate in un ospedale nelle vicinanze.


La causa dell’incendio non è stata ancora determinata. Air Busan non aveva registrato alcun incidente negli ultimi dodici anni.

Giappone, incendiò studio animazione: condanna a morte è definitiva

Giappone, incendiò studio animazione: condanna a morte è definitivaRoma, 28 gen. (askanews) – La Corte d’Appello di Osaka ha reso noto che Shinji Aoba, il 46enne condannato in primo grado per aver dato fuoco allo studio “Kyoto Animation” (Kyo-ani) causando la morte di 36 tra disegnatori e altri dipendenti, ha rinunciato all’appello. Di conseguenza, la sua condanna a morte è diventata definitiva. Lo riferisce la rete pubblica giapponese NHK.


Aoba era accusato di strage e incendio doloso per aver appiccato un incendio nel luglio 2019 presso lo studio di animazione “Kyoto Animation” a Kyoto, provocando la morte di 36 persone e ferendone altre 32. Nel processo, il dibattito si era concentrato sulla capacità dell’imputato di distinguere il bene dal male. Nel gennaio 2024, il Tribunale distrettuale di Kyoto aveva riconosciuto tale capacità e aveva emesso una condanna a morte, dichiarando: “La perdita di 36 vite preziose è un fatto estremamente grave e tragico”.


Aoba aveva inizialmente presentato appello contro la sentenza e i suoi avvocati avevano dichiarato l’intenzione di contestare la valutazione della sua capacità di intendere e volere in secondo grado. Tuttavia, il 27 gennaio, Aoba ha ritirato l’appello, concludendo così il processo e rendendo definitiva la condanna a morte. “Non conosciamo il motivo del ritiro, ma come famiglia delle vittime, vogliamo credere che Aoba abbia sentito una sorta di responsabilità per le vite che ha tolto e che il gesto sia un segno di rimorso”, ha dichiarato uno dei genitori dei disegnatori deceduti nella strage. “Ogni vita – ha continuato – è insostituibile, e non credo che una sola vita, quella dell’imputato, possa compensare la perdita di 36 persone. Mi auguro che la società nel suo insieme prenda provvedimenti per evitare che simili tragedie si ripetano”.


Keihiro Ueda, psichiatra dell’Ospedale universitario di Tottori che curò Aoba dopo l’incendio, ha detto di non sapere cosa lo abbia portato a ritirare l’appello, ma – ha aggiunto – “durante il trattamento ho percepito in lui un senso di rimorso e pentimento. Spero che, nonostante la condanna definitiva, continui a riflettere sulle sue azioni per il resto della sua vita”. All’epoca della strage, Aoba disse di aver agito spinto dalla rabbia e accusò lo studio di animazione di “plagio”. Ma, in seguito, si seppe che l’uomo aveva mostrato in passato segni di squilibrio.

Presidente arrestato Yoon difende imposizione legge marziale

Presidente arrestato Yoon difende imposizione legge marzialeRoma, 28 gen. (askanews) – Il presidente sudcoreano sospeso Yoon Suk-yeol ha difeso la sua decisione di dichiarare la legge marziale il 3 dicembre, durante un incontro con i suoi rappresentanti legali, due giorni dopo la sua incriminazione formale per insurrezione. Lo riferisce oggi l’agenzia di stampa Yonhap.


Seok Dong-hyeon, uno degli avvocati di Yoon, ha riferito ai giornalisti che il presidente si è chiesto come la sua decisione di imporre la legge marziale il 3 dicembre potesse essere considerata un atto di insurrezione, dato che “tutto è stato fatto nel rispetto dei confini della Costituzione”. I legali hanno incontrato Yoon presso il Centro di detenzione di Seoul, due giorni dopo che Yoon è diventato il primo presidente sudcoreano in carica a essere incriminato in stato di detenzione.


Yoon è accusato di aver cospirato con l’ex ministro della Difesa Kim Yong-hyun e altri per incitare un’insurrezione il 3 dicembre, dichiarando lo stato di emergenza, nonostante l’assenza di segni di guerra, conflitti armati o una crisi nazionale comparabile. L’accusa sostiene inoltre che Yoon abbia inviato truppe militari all’Assemblea nazionale per impedire ai parlamentari di respingere la dichiarazione di legge marziale e che avesse pianificato l’arresto di figure politiche chiave. Secondo Seok, Yoon ha affermato di aver esercitato i suoi diritti costituzionali per dichiarare la legge marziale e informare la popolazione sulla crisi che la nazione stava affrontando, con il principale partito di opposizione, il Partito democratico, che aveva preso il controllo del parlamento. Yoon ha anche sottolineato di aver immediatamente revocato la legge marziale una volta che l’Assemblea nazionale ha respinto la sua dichiarazione.


Il presidente sospeso ha detto ai suoi avvocati che la sua azione non poteva essere considerata un atto di insurrezione, poiché non ci sono stati spargimenti di sangue o vittime, né sono stati effettuati arresti politici. Il legale ha anche segnalato che la first lady Kim Keon-hee ha avuto recentemente problemi di salute. Yoon, che non vede sua moglie dal 15 gennaio, giorno in cui è stato arrestato, ha detto di essere preoccupato per le condizioni di salute della moglie.