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Ucraina, Wang Yi: la Cina non partecipa a giochi geopolitici

Ucraina, Wang Yi: la Cina non partecipa a giochi geopoliticiRoma, 26 set. (askanews) – La Cina “non prende parte a giochi geopolitici e non cerca vantaggi personali” sulla vicenda ucraina. L’ha affermato il ministro degli Esteri di Pechino Wang Yi, incontrando il suo omologo ucraino Andryi Sybiha, dopo che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso all’Assemblea generale delle Nazioni unite ha avuto toni duri nei confronti di Pechino e del Brasile che hanno proposto un piano di pace.


“Non partecipiamo mai a giochi geopolitici, non cerchiamo vantaggi personali e ci impegniamo sempre a promuovere la pace e il dialogo, cercando di costruire consenso per la pace”, ha affermato Wang Yi, incontrando l’omologo ucraino a margine dell’Assemblea generale Onu, secondo quanto ha comunicato il ministero degli Esteri di Pechino. Wang ha ricordato che Cina e Ucraina hanno “una lunga tradizione di amicizia e hanno già stabilito una partnership strategica”. Nonostante l’impatto della guerra, entrambe le parti “stanno gradualmente riprendendo la cooperazione pratica, con il volume degli scambi commerciali che è aumentato del 17% nella prima metà dell’anno rispetto all’anno precedente”. E ha aggiunto che la Cina “è disposta a lavorare insieme all’Ucraina per mantenere un trend di sviluppo stabile delle relazioni bilaterali”.


E’ tuttavia sulla questione della guerra russo-ucraina che Wang Yi ha insistito, ribadendo che la posizione della Cina è basata sui “quattro principi” proposti dal presidente Xi Jinping. La Cina – ha detto Wang – “ha sempre sostenuto la risoluzione pacifica delle controversie e ritiene che tutte le questioni scottanti debbano essere risolte attraverso il dialogo politico, compresa la questione ucraina”. Wang ha ricordato come Pechino abbia Lafornito quattro lotti di aiuti umanitari e si sia detta disposta a offrire ulteriori aiuti in base alle esigenze ucraine. Ha anche espresso l’auspicio che l’Ucraina adotti misure efficaci per garantire la sicurezza del personale e delle istituzioni cinesi presenti nel Paese.


Inoltre, ha chiarito ancora Wang, la Cina è disposta a mantenere “la comunicazione con tutte le parti, compresa l’Ucraina, e a continuare a fare ciò che ritiene giusto per raggiungere la pace il prima possibile”. Ieri Zelensky è stato piuttosto aspro nei confronti di Cina e Brasile, accusati di aver proposto un accordo monco, che alla fine favorisce la Russia. “Quando il duo cinese-brasiliano – ha detto il presidente ucraino – cerca di diventare un coro di voci, con qualcuno in Europa, con qualcuno in Africa, che dice qualcosa di alternativo a una pace completa e giusta, sorge la domanda: qual è il vero interesse? Tutti devono capire che non potete aumentare il vostro potere a spese dell’Ucraina. E il mondo ha già attraversato guerre coloniali e cospirazioni di grandi potenze a spese di chi è più piccolo. Ogni paese, compresi Cina, Brasile, le nazioni europee, le nazioni africane, il Medio Oriente, tutti capiscono perché questo deve rimanere nel passato”.

Giappone, dichiarato innocente dopo 46 anni di braccio della morte

Giappone, dichiarato innocente dopo 46 anni di braccio della morteRoma, 26 set. (askanews) – Iwao Hakamada ha 88 anni, 46 dei quali li ha trascorsi nel braccio della morte di una prigione giapponese, rischiando di essere portato ogni giorno, senza preavviso, nella sala delle impiccagioni. Era considerato l’uomo che più a lungo ha atteso l’esecuzione al mondo. “Era” perché da oggi può dirsi un uomo libero: un processo di revisione l’ha mandato infine assolto, mettendo in crisi il sistema giudiziario e la pratica della pena di morte nipponica.


I fatti per i quali era stato condannato sono avvenuti ben 58 anni fa nell’area di Shizuoka. Una famiglia di quattro persone fu sterminata e della strage fu accusato Hakamada. I tribunali lo riconobbero colpevole e fu condannato a morte, nonostante continuasse indefessamente a proclamarsi innocente e nonostante i dubbi che la sentenza lasciava aperti. Il Tribunale distrettuale di Shizuoka, nella sentenza di revisione emessa oggi, lancia in realtà un atto d’accusa, sostenendo che le autorità investigative avrebbero manipolato le prove per ottenere una condanna. In conseguenza di ciò, la corte ha concluso che “non si può concludere che Hakamada sia il colpevole” del quadruplice omicidio.


Hakamada era stato, in particolare, condannato sulla base di due prove: alcuni indumenti macchiati di rosso-sangue trovati all’interno di un serbatoio di miso – la polpa di soia usata per una serie di preparazioni alimentari – e una confessione della prima ora. Ma la revisione – che è iniziata a ottobre dello scorso anno e si è composta di 15 udienze – ha smontato entrambe le prove d’accusa. “Non è plausibile che macchie di sangue rosso rimangano dopo essere state immerse nel miso per oltre un anno. È stato accertato che, molto tempo dopo l’incidente, le macchie di sangue furono aggiunte dalle autorità investigative, e gli indumenti furono nascosti nel serbatoio” ha commentato il giudice capo Tsunetaka Kunii del Tribunale distrettuale di Shizuoka.


E anche l’altra prova “schiacciante” contro Hakamada è creollata miseramente: una confessione dell’imputato è risultata essere a sua volta fabbricata dalle autorità investigative. Hakamada ha continuato a proclamare la sua innocenza anche dopo che la condanna a morte era stata confermata nel 1980. Nel 2014 era stata emessa una decisione per un nuovo processo. Tuttavia, in seguito delle obiezioni della procura, la decisione era stata revocata, ed era partita una battaglia legale con i difensori e i sostenitori del vecchio condannato, che intanto era uscito dal carcere per un’amnistia.


L’assoluzione odierna è un vero caso. E’ la prima volta in 35 anni che un processo di revisione rovescia una condanna a morte e si tratta solo del quinto caso dal dopoguerra. Il sistema giudiziario nipponico, d’altronde, è noto per essere abbastanza orientato in favore dell’accusa.

Nave da guerra giapponese nello Stretto di Taiwan per la prima volta

Nave da guerra giapponese nello Stretto di Taiwan per la prima voltaRoma, 26 set. (askanews) – Il cacciatorpediniere giapponese “Sazanami” ha attraversato lo Stretto di Taiwan, nel primo caso del genere dalla fine della seconda guerra mondiale, un’azione destinata a provocare dure proteste della Cina e che vuole rispondere ad asserite provocazioni da parte di Pechino che, secondo Tokyo, ha recentemente violato il suo spazio aereo e effettuato passaggi di navi in prossimità dell’Arcipelago nipponico.


Secondo quanto ha riferito oggi l’agenzia di stampa Kyodo, è stato lo stesso primo ministro Fumio Kishida a dare l’ordine di effettuare l’operazione. Il Sazanami si è diretto a sud dal Mar cinese irientale e ha completato la transizione ieri, impiegando più di 10 ore. Anche navi australiane e neozelandesi hanno attraversato lo Stretto nello stesso giorno nell’ambito di manovre navali congiunte.


L’agenzia di stampa ha menzionato che Kishida ha dato l’ordine di inviare la nave in risposta all’aumento delle attività militari cinesi nella regione. Tuttavia, le autorità giapponesi hanno rifiutato di commentare l’operazione. Anche il capo di gabinetto, portavoce del governo, Yoshimasa Hayashi nella sua odierna conferenza stampa si è astenuto dal fare commenti. La Cina considera Taiwan parte integrante del proprio territorio sovrano.


Il passaggio della nave giapponese viene dopo che il 18 settembre la portaerei cinese “Liaoning” e due cacciatorpedinieri lanciamissili di scorta hanno navigato a sud di Okinawa, tra le isole nipponiche di Yonaguni e Iriomote, che sono vicine a Taiwan. Le navi cinesi non sono entrate nelle acque territoriali nipponica, ma hanno navigato nelle cosiddette “acque contigue”. Questo atto è stato giudicato da Tokyo come “totalmente inaccettabile”:

Thailandia, promulgata norma che legalizza le nozze gay

Thailandia, promulgata norma che legalizza le nozze gayRoma, 25 set. (askanews) – La Thailandia ha una nuova legge matrimoniale che consente anche le nozze gay. Il re tailandese Maha Vajiralongkorn Bodindradebayavarangkun ha promulgato il Marriage Equality Bill, che è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale. Lo riferisce il Bangkokg Post.


La norma entrerà in vigore tra 120 giorni e renderà la Thailandia il terzo paese in Asia, dopo Taiwan e il Nepal, a riconoscere il matrimonio tra persone dello stesso sesso. “La legge è un passo monumentale verso la parità di diritti in Thailandia”, ha detto Waaddao Anne Chumaporn, fondatrice di Bangkok Pride.


Le coppie potranno cominciare a registrare i loro matrimoni il 22 gennaio 2025. Bangkok Pride ha in programma di organizzare un matrimonio di massa per più di mille coppie LGBTQ a Bangkok in quel giorno. Il Senato a giugno ha approvato la lettura finale del disegno di legge, dopo oltre due decenni di sforzi da parte degli attivisti. È stato sostenuto da una stragrande maggioranza di legislatori nella camera alta.


La legge matrimoniale ora utilizza termini di genere neutro al posto di “uomini”, “donne”, “mariti” e “mogli” e garantisce anche diritti di adozione ed eredità alle coppie dello stesso sesso. Il processo normativo, tuttavia, richiede che circa altre 50 leggi dovranno essere modificate, da quella sulla maternità surrogata, a quella sul riconoscimento di genere.

First Lady cinese incontra studenti Usa: iniettate energia positiva

First Lady cinese incontra studenti Usa: iniettate energia positivaRoma, 25 set. (askanews) – La “first lady” cinese Peng Liyuan si è resa protagonista di un gesto di amicizia tra Cina e Stati uniti, in un momento in cui i rapporti tra Pechino e Washington sono piuttosto tesi, andando a incontrare un gruppo di studenti cinesi e americani durante una partita di basket tra squadre di scuole superiori a Pechino. Lo ha riferito oggi la portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying.


La moglie di Xi Jinping si è presentata all’evento sportivo-culturale “Viaggio condiviso per l’amicizia Cina-Usa”, che si è tenuto ieri pomeriggio presso la Scuola superiore numero 6 di Pechino, e ha accolto la delegazione proveniente da 10 scuole superiori dello stato di Washington, che hanno recentemente visitato le province di Guizhou. Sizhuan e Shandong. Peng ha augurato ai giovani ospiti americani di avere un’esperienza genuina e amichevole della Cina, che consenta ai giovani dei due paesi di “iniettare energia positiva nelle relazioni” tra Cina e Stati uniti, secondo quanto ha riportao l’agenzia di stampa ufficiale Xinhua.


La moglie di Xi ha assistito alla partita e ha consegnati agli studenti medaglie commemorative. I ragazzi hanno anche cantato insieme canzoni in cinese e in inglese. La visita è parte di un’iniziativa voluta da Xi per invitare 50mila giovani statunitensi in Cina per programmi di scambio e studio. Si tratta di un’iniziativa che lo stesso presidente aveva lanciato a San Francisco un anno fa, quando ha incontrato il presidente americano Joe Biden e ha partecipato al summit della Cooperazione economica Asia-Pacifico (APEC).


Peng, prima di sposare Xi, era una famosa soprano dell’Esercito popolare di liberazione. Il matrimonio con l’attuale presidente, che allora era “solo” vicesindaco di Xiamen, risale al 1987. La coppia ha visitato lo stato di Washington l’ultima volta nel 2015.

Usa dispiegano contro Cina nave con cannone laser

Usa dispiegano contro Cina nave con cannone laserRoma, 25 set. (askanews) – Gli Stati uniti dispiegheranno nel Pacifico occidentale, cioè in Asia orientale, un cacciatorpediniere munito di un innovativo sistema d’arma laser ad alta energia, in grado di abbattere droni e missili. Lo scrive oggi il Nikkei Asia.


La USS Preble – cacciatorpediniere di classe Arleigh Burke – è l’unica tra le 73 navi della sua clase a essere dotata con Helios, un laser ad alta energia con sistema ottico accecante, sviluppato da Lockheed Martin. La nave è partita da San Diego per Yokosuka, in Giappone, domenica, dopo chela Marina Usa ha pubblicato il suo annale piano di navigazione che si concentra sul contrasto alla Cina, con una prospettiva temporale fino al 2027.


“Helios rimane in fase di test in mare e continuerà a essere testato come unità dispiegata in prima linea”, ha dichiarato un portavoce della Marina americana. La decisione è stata presa quattro giorni dopo che il capo delle Operazioni navali, l’ammiraglio Lisa Franchetti, la più alta ufficiale della marina, ha pubblicato il suo Piano di navigazione 2024, in cui ha dichiarato per la prima volta che l’obiettivo strategico della marina è essere pronti per la “possibilità di una guerra con la Repubblica popolare cinese entro il 2027”.


Gli strumenti attuali per abbattere i droni sono considerati insostenibili dagli esperti, perché basati sull’uso di missili terra-aria dai costi esorbitanti, rispetto all’economicità dei droni stessi. Un rapporto del Congressional Research Service, aggiornato ad agosto, ha segnalato che i laser a bordo delle navi traggono la loro energia dalla fornitura elettrica del vascello e “possono essere sparati ripetutamente, all’infinito”, a un costo stimato di meno di 10 dollari a colpo, gran parte dei quali rappresentano il costo del carburante necessario per generare l’elettricità usata nello sparo.


Modi così economici di neutralizzare droni e missili saranno necessari in scenari di combattimento contro un paese come la Cina, che non solo possiede molti droni e missili antinave, ma ha anche “una capacità di costruirne o acquisirne molti altri,” ha affermato il rapporto del CRS. Il Piano di Navigazione 2024 di Franchetti ha sottolineato che la base industriale della difesa cinese è in “modalità di guerra”, incluso il fatto che la capacità di costruzione navale più grande del mondo è ora nelle mani della Marina dell’Esercito popolare di liberazione. (Immagine tratta da sito internet Lockheed Martin)

Nordcorea, torna la sorella di Kim: armi nucleari senza limiti

Nordcorea, torna la sorella di Kim: armi nucleari senza limitiRoma, 24 set. (askanews) – La potente sorella del leader nordcoreano Kim Jong Un, Kim Yo Jong, ha avvertito oggi che la Corea del Nord continuerà a rafforzare “senza limiti” la capacità nucleare contro le “minacce” degli Stati uniti, denunciando anche l’arrivo di un sottomarino a propulsione nucleare Usa in Sudcorea.


La dichiarazione è arrivata un giorno dopo che l’USS Vermont, un sottomarino da 7.800 tonnellate, è entrato in una grande base navale a Busan per rifornimenti e permettere al personale di riposarsi. “La deterrenza nucleare della Repubblica popolare democratica di Corea (nome ufficiale della Nordcorea, ndr.) per affrontare e contenere le minacce esterne sarà rafforzata sia qualitativamente che quantitativamente in modo continuo e illimitato, poiché la sicurezza dello stato è costantemente esposta alle minacce e ricatti nucleari degli Stati uniti,” ha dichiarato Kim in una dichiarazione riportata dall’agenzia di stampa ufficiale KCNA.


Kim Yo Jong è presentata dall’agenzia come vice-direttrice del Dipartimento del Comitato centrale del Partito dei lavoratori al potere. La sorella del leader ha affermato che la visita del sottomarino è “la prova che l’ambizione degli Stati uniti di schierare spesso asset strategici nucleari, vantare la propria forza, aumentare la minaccia nei confronti dell’avversario e ‘godere’ del proprio privilegio egemonico con mezzi di forza maligna a qualsiasi costo sta diventando sempre più estrema”. Ha comunque aggiuhnto che “nulla cambierà,” sottolineando che tali sottomarini a propulsione nucleare non potranno mai essere un “motivo di paura”.

Wang Yi all’Onu: vogliamo un mondo multipolare, senza egemonie

Wang Yi all’Onu: vogliamo un mondo multipolare, senza egemonieRoma, 24 set. (askanews) – La Cina si impegnerà a costruire un mondo “multipolare” opponendosi a “a pratiche egemoniche, come le sanzioni unilaterali”. Lo ha affermato il ministro degli Esteri di Pechino Wang Yi nel suo intervento di fronte all’Assemblea generale delle Nazioni unite al Palazzo di vetro.


“I paesi del mondo devono costruire un futuro di pace e tranquillità. In questo mondo in cambiamento e turbolento, nuovi rischi e sfide continuano a emergere. Nessun paese può restare indifferente. Una maggiore solidarietà e cooperazione della comunità internazionale non è una scelta, ma una necessità. I paesi devono sostenere la visione di una sicurezza comune, globale, cooperativa e sostenibile, risolvere le controversie attraverso il dialogo, appianare le differenze tramite la consultazione e rafforzare la sicurezza attraverso la cooperazione”, ha affermato il capo della diplomazia cinese. “In particolare, i paesi più influenti devono dare l’esempio, superare i cerchi geopolitici per il bene comune, andare oltre il confronto tra blocchi e fungere da motori per la solidarietà mondiale e da ancore per la pace internazionale”, ha continuato Wang.


Per costruire un “futuro di sviluppo e prosperità”, i paesi del mondo devono comprendere che “non navigano separatamente su 190 piccole barche, ma siamo tutti a bordo di una gigantesca nave su cui è legato il nostro destino comune”. Devono quindi “condividere le opportunità di sviluppo e perseguire la cooperazione win-win”, adottando una “filosofia di sviluppo centrata sulle persone” e promuovendo “una globalizzazione economica inclusiva e universale, affinché i frutti dello sviluppo arrivino alla nostra gente e assicurare la prosperità comune a tutti i paesi”. Un approccio in cui “il vincitore prende tutto”, ha segnalato il ministro cinese, porterà “solo alla sconfitta totale”, e la logica del “piccolo cortile con alte recinzioni” finirà per “imprigionare chi lo costruisce e dividere il mondo”.


Tutti i paesi, indipendentemente dalla loro dimensione e forza, sono membri uguali della comunità internazionale, ha affermato il capo della diplomazia cinese. “Gli affari internazionali dovrebbero essere gestiti attraverso la consultazione tra tutti i paesi. Dobbiamo costruire un mondo multipolare uguale e ordinato, difendere il sistema internazionale centrato sulle Nazioni unite, l’ordine internazionale basato sul diritto internazionale e le norme fondamentali delle relazioni internazionali sostenute dai principi della Carta delle Nazioni unite”, ha detto il ministro. “Dobbiamo rafforzare – ha proseguito – l’autorità del diritto internazionale, respingere la legge della giungla dove i forti prevaricano sui deboli, opporci a pratiche egemoniche come le sanzioni unilaterali, proteggere i diritti e gli interessi legittimi dei paesi in via di sviluppo, promuovere una maggiore democrazia nelle relazioni internazionali e sostenere l’equità e la giustizia internazionali”. La Cina sostiene – ha detto ancora Wang Yi – che l’Onu deve svolgere “un ruolo centrale nella governance dell’intelligenza artificiale” e proporrà un “Piano d’azione per il potenziamento delle capacità dell’Ia per il bene e per tutti”.

Wang Yi: Giappone non politicizzi uccisione bambino a Shenzhen

Wang Yi: Giappone non politicizzi uccisione bambino a ShenzhenRoma, 24 set. (askanews) – Il Giappone non dovrebbe “politicizzare e amplificare” l’atroce delitto avvenuto a Shenzhen, in Cina, dove un bambino giapponese è stato assassinato mentre andava a scuola da un cittadino cinese. Lo ha detto il ministro degli Esteri cinese Wang Yi incontrando a New York, a margine dell’Assemblea generale dell’Onu, la sua omologa giapponese Yoko Kamikawa.


“La Cina indagherà e gestirà il caso in linea con la legge. Proteggerà sempre la sicurezza di tutti i cittadini stranieri che vivono nel paese, in accordo con le norme”, ha detto Wang alla sua collega nipponica. “La parte giapponese – ha continuato – dovrebbe avere un approccio calmo e razionale rispetto all’evento, invece di politicizzarlo e amplificarlo”. L’assassinio, avvenuto la scorsa settimana, ha creato un’ondata di commozione e sdegno in Giappone. Il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha chiesto chiarezza alle autorità cinesi e c’è stata anche la convocazione da parte del ministero degli Esteri di Tokyo del rappresentante diplomatico cinese. Pechino, invece, considera il caso “isolato”.


Kamikawa, secondo quanto ha riportato il ministero degli Esteri nipponico, ha domandato che Pechino si impegni in “un’indagine rapida e completa che includa il movente dell’autore del reato, una chiara spiegazione ai rappresentanti giapponesi e la rigorosa punizione del colpevole, oltre a misure per prevenire future recidive”. Inoltre ha chiesto “misure concrete per garantire la sicurezza dei cittadini giapponesi residenti in Cina, in particolare dei bambini” e “un’azione immediata e rigorosa per contrastare i post sui social media che diffondono affermazioni infondate e anti-giapponesi, che potrebbero mettere in pericolo la sicurezza dei bambini giapponesi”. I due ministri hanno anche affrontato la questione delle acque di scarico trattate dell’impianto nucleare di Fukushima, teatro nel 2011 del peggiore incidente atomico dai tempi di Cernobyl, per la quale Tokyo e Pechino hanno raggiunto la scorsa settimana un’intesa per far ripartire l’import di pesce giapponese in Cina a fronte di un controllo rafforzato dei livelli di radioattività nello scarico.


Infine, Kamikawa ha espresso ancora una volta le sue “serie preoccupazioni” riguardo alla situazione nel Mar cinese orientale, comprese le attività militari cinesi nelle vicinanze del Giappone, come la “recente violazione dello spazio aereo giapponese da parte di aerei cinesi ad agosto e il passaggio di portaerei nelle acque territoriali giapponesi”.

Usa-Giappone-Sudcorea stringono la cooperazione trilaterale

Usa-Giappone-Sudcorea stringono la cooperazione trilateraleRoma, 24 set. (askanews) – Stati uniti, Giappone e Corea del Sud hano concordato di istituzionalizzare la loro cooperazione trilaterale nella complessa cornice dell’Asia orientale e del Pacifico, dove i paesi alleati tra loro si scontrano con la crescente assertività cinese, le attività crescenti della Russia e la minaccia nucleare nordcoreana.


I tre ministri degli Esteri – il segretario di Stato Usa Antony Blinken, la ministra degli Esteri giapponese Yoko Kamikawa e il capo della diplomazia sudcoreana Cho Tae-yul – si sono visti a New York, a margine dell’Assemblea generale dell’Onu e hanno deciso di istituire un segretariato di cooperazione trilaterale che sarà formalizzato in un incontro che dovrà avvenire prima della fine dell’anno tra i leader dei tre paesi. Cioè prima della scadenza del mandato del presidente Usa Joe Biden, ma dopo la fine del mandato del primo ministro giapponese Fumio Kishida, che chiude con questa settimana la sua esperienza di governo. I tre ministri hanno ribadito “l’impegno condiviso nella creazione del Segretariato trilaterale Usa-Giappone-Repubblica di Corea, che sarà finalizzato dai tre leader quando si incontreranno prima della fine dell’anno”, ha affermato Matthew Miller, portavoce del Dipartimento di Stato Usa, facendo riferimento alla Corea del Sud con il suo nome ufficiale di Repubblica di Corea. “Questo passo – ha proseguito – aiuterà a istituzionalizzare questa partnership cruciale per il futuro”.


Durante i colloqui,Blinken, Kamikawa e Cho hanno discusso della necessità di una stretta collaborazione per rispondere alla crescente cooperazione militare tra Pyongyang e Mosca, che, secondo loro, minaccia la stabilità in Asia nordorientale ed Europa, secondo ha comunicato Miller. Inoltre – ha proseguito – hanno affermato la loro “forte” opposizione a qualsiasi tentativo unilaterale di cambiare lo status quo nell’Indo-Pacifico e hanno ribadito l’importanza di mantenere la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan come elemento “indispensabile” per la sicurezza e la prosperità nella comunità internazionale.


Le tre parti hanno espresso preoccupazione per la recente rivelazione da parte della Corea del Nord della struttura di arricchimento dell’uranio e per la sua crescente cooperazione militare con la Russia, ha affermato oggi il ministero degli Esteri di Seoul in un comunicato stampa. “Hanno concordato di continuare – ha proseguito – una stretta coordinazione per rafforzare gli sforzi nell’implementazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite rispondendo con fermezza a qualsiasi provocazione di Pyongyang”. Nelle sue osservazioni di apertura, Blinken ha detto che la cooperazione trilaterale rimarrà cruciale indipendentemente dai cambiamenti di leadership negli Stati Uniti e in Giappone. “Abbiamo transizioni politiche in Giappone e negli Stati uniti, ma questa trilaterale, indipendentemente da queste transizioni, rimarrà fondamentale per il futuro di tutti e tre i nostri paesi, un futuro che stiamo lavorando per plasmare insieme”, ha detto, secondo una trascrizione rilasciata dal Dipartimento di Stato.


Il capo della diplomazia Usa ha inoltre descritto la relazione trilaterale come uno dei “segni distintivi” dell’amministrazione Biden. Kamikawa ha sottolineato, dal canto suo, l’importanza della cooperazione trilaterale in materia di sicurezza nel contesto delle sfide di sicurezza regionali e globali. “L’ambiente di sicurezza che ci circonda sta diventando sempre più grave e l’ordine internazionale libero e aperto basato sullo stato di diritto sta affrontando sfide serie, il che rende la nostra collaborazione strategica più importante che mai”, ha affermato. “Vorremmo rafforzare ulteriormente il nostro coordinamento nell’affrontare la Corea del Nord e in un’ampia gamma di settori”. La cooperazione tra i tre paesi è sempre più stretta anche grazie al disgelo delle relazioni tra Seoul e Tokyo, iniziato dopo l’arrivo al potere in Corea del Sud del presidente Yoon Suk Yeol e la rinuncia da parte sudcoreana a richiedere una serie di risarcimenti per le atrocità nipponiche nella seconda guerra mondiale e nel periodo coloniale.