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Xi Jinping: la Cina risponderà a “shock esterni”

Xi Jinping: la Cina risponderà a “shock esterni”Roma, 27 gen. (askanews) – Il presidente cinese Xi Jinping ha chiesto rinnovati sforzi per contrastare i rischi economici e gli “shock esterni” nel suo messaggio per il Capodanno lunare, in un momento in cui Pechino guarda con preoccupazione il ritorno di Donald Trump alla Casa bianca.


“La Cina rimane un motore chiave della crescita economica global,” ha affermato Xi, durante il ricevimento a Pechino per accogliere l’Anno del Serpente, che inizia dopodomani. Ha sottolineato la necessità di perseveranza e ha dichiarato che il Paese deve “rafforzare la nostra convinzione e fiducia, affrontare direttamente problemi e ostacoli e affrontare rischi e sfide senza esitazione”, puntando su uno sviluppo “di qualità”, spingendo le “riforme” e “l’apertura” e “neutralizzando i rischi nelle aree chiave e gli shock esterni”.


Xi ha anche ribadito l’impegno per la campagna anti-corruzione. Il leader cinese ha annunciato che quest’anno saranno elaborate proposte per il prossimo piano quinquennale del Paese, che coprirà il periodo dal 2026 al 2030.


La Cina continua a confrontarsi con una ripresa economica instabile dopo la pandemia e con sfide alla crescita a lungo termine. Sebbene la crescita economica abbia raggiunto l’obiettivo del 5% lo scorso anno, la disoccupazione giovanile rimane alta, il sentimento degli investitori è fragile, i governi locali lottano con il debito e una crisi demografica incombe a causa del calo del tasso di natalità e dell’invecchiamento rapido della popolazione. Al ricevimento, cui hanno partecipato oltre 2.000 persone e il primo ministro Li Qiang, Xi ha rivolto i suoi auguri per il Festival di Primavera al popolo cinese di tutti i gruppi etnici, ai cittadini delle Regioni amministrative speciali di Hong Kong e Macao, a Taiwan (che la Cina considera parte integrante del suo territorio) e ai cinesi all’estero.

Xi Jinping: con gli Usa possiamo essere partner e amici

Xi Jinping: con gli Usa possiamo essere partner e amiciRoma, 27 gen. (askanews) – Cina e Stati uniti “condividono vasti interessi comuni e ampi spazi di cooperazione”, per cui “possono diventare partner e amici”. Lo ha scritto il presidente cinese Xi Jinping in un messaggio di auguri per il Capodanno lunare agli amici nello stato dell’Iowa.


“Quarant’anni fa ho visitato il bellissimo stato dell’Iowa e ho ricevuto una calorosa accoglienza da parte vostra, un ricordo che conservo ancora vivo nella memoria”, ha ricordato il presidente cinese. “Cina e Stati Uniti condividono vasti interessi comuni e ampi spazi di cooperazione: possono diventare partner e amici, sostenendosi a vicenda, prosperando insieme e portando benefici ai due Paesi e al mondo intero”, ha continuato Xi. “Spero che i popoli dei due Paesi – ha scritto ancora il leader di Pechino – possano intensificare gli scambi e le interazioni, continuando a scrivere nuove storie di amicizia tra le due nazioni, contribuendo così allo sviluppo delle relazioni bilaterali”.

Cina: Usa smettano di politicizzare origini del Covid-19

Cina: Usa smettano di politicizzare origini del Covid-19Roma, 27 gen. (askanews) – Gli Stati uniti devono smettere di politicizzare le origini del Covid-19 e fornire, invece, spiegazioni chiare sulle attività dei loro laboratori biologici. L’ha affermato oggi la portavoce del ministero degli Esteri cinese Mao Ning, dopo che ieri il New York Times ha rivelato che la Cia è orientata a pensare che il coronavirus sia sfuggito da un laboratorio di Wuhan, in Cina.


“Gli Stati uniti devono smettere di politicizzare la questione dell’origine del virus e di accusare altri paesi” ha affermato Mao, aggiungendo che Washington deve “dissipare i dubbi pubblici” sui suoi laboratori biologici e fornire alla comunità internazionale spiegazioni responsabili sulle loro operazioni. Questa formula usata da Mao richiama quella che è stata utilizzata da Pechino negli anni dal 2020 ogni volta che veniva lanciato un sospetto sulla possibilità che il virus fosse uscito da un laboratorio cinese.


Mao ha anche ricordato che uno studio congiunto condotto da esperti cinesi e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), basato su visite ai laboratori di Wuhan, ha concluso che una fuga dal laboratorio è “estremamente improbabile”. Ha inoltre ribadito che l’origine del coronavirus è una questione scientifica, che dovrebbe essere lasciata ai ricercatori affinché la indaghino in modo obiettivo e basato su prove. Dopo un’indagine durata due anni, i membri del Congresso degli Stati uniti hanno affermato che il coronavirus molto probabilmente ha avuto origine in un laboratorio e si è diffuso a causa di una fuga accidentale.


In precedenza, gli Stati Uniti avevano annunciato pubblicamente un’indagine sulle origini del coronavirus, mettendo sotto i riflettori l’Istituto di Wuhan. Successivamente, gli Stati Uniti hanno accusato questa istituzione di ricerca di rifiutarsi di collaborare e di non fornire la documentazione richiesta.

Giappone sconvolto da scandalo sessuale nel mondo della Tv

Giappone sconvolto da scandalo sessuale nel mondo della TvRoma, 27 gen. (askanews) – Il mondo dell’intrattenimento e della televisione giapponese è al centro di uno dei più grandi scandali della sua storia, che ha investito in particolare la rete televisiva privata nazionale Fuji Television Network, i vertici della quale oggi hanno annunciato le dimissioni. Tutto è iniziato con accuse per abusi sessuali nei confronti di una ex popstar, membro del celebre gruppo musicale SMAP Masahiro Nakai.


A dicembre, diversi media hanno riferito che Nakai – uno dei personaggi più popolari dell’intrattenimento nipponico – avrebbe raggiunto un accordo extragiudiziale pagando 90 milioni di yen (circa mezzo milione di euro) a una donna che avrebbe costretto a un’attività sessuale non consensuale. I fatti sarebbero accaduti durante una cena organizzata da un dipendente di Fuji TV. Nel tentativo di disinnescare la notizia, i vertici del network hanno organizzato una conferenza stampa “a porte chiuse”, con un numero limitato di giornalisti e senza telecamere, che ha provocato un boomerang reputazionale per la rete, con oltre 50 sponsor che hanno ritirato la pubblicità.


Lo stesso primo ministro giapponese Shigeru Ishiba è dovuto intervenire sulla questione alla Camera dei rappresentanti, annunciando che “il Ministero delle Comunicazioni ha chiesto a Fuji TV di avviare rapidamente un’indagine attraverso un comitato indipendente e di intraprendere azioni adeguate basate sui risultati” dell’indagine. Oggi Fuji TV ha tenuto un’ulteriore conferenza stampa, nella quale è stato annunciato che il presidente Koichi Minato e il presidente del Consiglio d’Amministrazione Shuji Kano si dimettono con effetto immediato, assumendosi la responsabilità della vicenda. Hanno presentato le rituali scuse, inchinandosi all’opinione pubblica.


Inizialmente, la rete aveva negato qualsiasi coinvolgimento nello scandalo, subendo l’accusa di scarsa trasparenza. Lo scandalo ha innescato una reazione a catena tra gli sponsor, con aziende di rilievo come SoftBank, Toyota e Nintendo che hanno ritirato i loro annunci pubblicitari. Alcune aziende considerano persino rischioso avere rapporti con l’emittente, limitando l’invio di comunicati stampa o l’accesso ai loro prodotti.


Dalton Investments, che insieme a Rising Sun detiene il 7% delle azioni di Fuji Media Holdings, ha criticato la gestione della crisi, definendo la conferenza stampa del presidente Minato “un vero disastro”. Inoltre, Dalton ha espresso preoccupazione per l’età avanzata del consiglio di amministrazione, sostenendo la necessità di un rinnovamento nella governance. Il caso Nakai si inserisce in una serie di scandali di cattiva condotta sessuale che hanno coinvolto il settore dell’intrattenimento giapponese, a partire dalla vicenda del fondatote dell’agenzia di talenti Johnny & Associates, fondatore Johnny Kitagawa, accusato nel 2023 di reiterati abusi sessuali. Kitagawa avrebbe continuato condotte abusanti dal 1988.

Cina, internauti contro Disneyland: s’appropria del nostro Capodanno

Cina, internauti contro Disneyland: s’appropria del nostro CapodannoRoma, 27 gen. (askanews) – Capodanno cinese o Capodanno lunare? Mentre si apre la festività che segna l’inizio dell’anno in base al calendario lunare, nel cyberspazio si è innescata una polemica a forti tinte nazionalistiche attorno a un video di auguri di Disneyland, del tutto innocente nelle intenzioni. Questo video, infatti, augura il buon Capodanno “lunare” e la cosa non è stata gradita a molti internauti cinesi che hanno protestato, parlando di “appropriazione culturale”.


Il video, pubblicato sull’account Instagram di Disneyland il 18 gennaio, mostra le celebrazioni del Capodanno lunare al Disney California Adventure Park, anche con Topolino e Minnie che salutano indossando l’”hanbok”, l’abito tradizionale coreano, davanti a un cartello con scritto “Lunar New Year”. Una sovraimpressione mostra la scritta “Lunar New Year” e auguri di buon anno in coreano, vietnamita e cinese. Anche i sottotitoli del video includono “Happy Lunar New Year” in inglese e auguri nelle tre lingue. Nella sezione dei commenti, utenti cinesi indignati hanno affermato che la festività dovrebbe essere chiamata Capodanno cinese, accusando il video di appropriazione culturale. Altri commentatori, invece, hanno difeso la scelta, segnalando che la festività è effettivamente basata sul calendario lunare ed è comune a molti paesi dell’area sinica e dell’Asia orientale.


Un utente cinese ha scritto persino che “Corea e Vietnam sono province della Cina”, mentre un altro utente ha chiesto di “rispettare l’origine di questa festa, proprio come noi rispettiamo le altre feste, per esempio il Natale”. Il Capodanno lunare è celebrato nelle comunità cinesi di tutto il mondo, quindi sempre più spesso si tende a definirlo “Capodanno cinese”. Tuttavia, dal momento che è una festività anche per altri paesi dell’Asia, a partire da Corea e Vietnam, è corretto definirlo Capodanno lunare.

Sudcorea, presidente Yoon formalmente incriminato per insurrezione

Sudcorea, presidente Yoon formalmente incriminato per insurrezioneRoma, 26 gen. (askanews) – I procuratori sudcoreani hanno formalmente incriminato il presidente sospeso Yoon Suk-yeol per il fallito tentativo di imporre la legge marziale il 3 dicembre, con l’accusa d’insurrezione. Lo riferisce l’agenzia di stampa Yonhap.


Con l’incriminazione, Yoon è diventato il primo presidente in carica nella storia della Corea del Sud a essere incriminato mentre si trova in stato di detenzione. Yoon è accusato di aver cospirato con l’ex ministro della Difesa Kim Yong-hyun e altri per incitare un’insurrezione il 3 dicembre dichiarando uno stato di emergenza incostituzionale e illegale, nonostante l’assenza di segnali di guerra, conflitto armato o una crisi nazionale paragonabile.


E’ anche accusato di aver dispiegato i militari presso l’Assemblea nazionale, nel tentativo di impedire ai parlamentari di votare contro la dichiarazione di legge marziale. Ancora, è sospettato di aver pianificato l’arresto e la detenzione di figure politiche di rilievo, tra cui il presidente dell’Assemblea nazionale Woo Won-shik e i leader dei partiti rivali, oltre a funzionari dell’autorità elettorale.


La mossa della procura arriva un giorno prima della fine del periodo di detenzione di Yoon, fermato dall’Ufficio per le indagini sulla corruzione dei funzionari di alto livello (CIO) il 15 gennaio e formalmente arrestato il 19 gennaio. Il CIO, che ha condotto l’indagine su Yoon, ha trasferito il caso alla procura la scorsa settimana, poiché l’agenzia non ha il mandato legale per incriminare un presidente. Stamani i procuratori capo di tutto il paese si sono riuniti per discutere i prossimi passi nel caso di Yoon, senza aver avuto l’opportunità di interrogarlo direttamente. Un tribunale di Seoul ha respinto per due volte la richiesta di estensione di detenzione, per consentire un proseguimento delle indagini. L’incriminazione formale, quindi, serve anche a impedire che Yoon torni in libertà.


Il team della procura che indaga sul caso ha dichiarato di aver esaminato le prove e, sulla base di una revisione complessiva, ha stabilito che incriminare, come richiesto dal CIO, l’imputato è appropriato. I procuratori dovranno ora dimostrare la sua colpevolezza in tribunale, senza avere l’opportunità di interrogarlo direttamente. “La decisione del tribunale di negare due volte l’estensione del periodo di detenzione è difficile da comprendere, poiché ha impedito anche le più basilari indagini supplementari, come l’interrogatorio diretto dell’imputato”, ha dichiarato la procura. Nonostante tali difficoltà, i procuratori hanno dichiarato di aver incriminato Yoon esclusivamente per l’accusa di insurrezione, citando preoccupazioni sul fatto che potesse distruggere prove. L’insurrezione è punibile con l’ergastolo o la pena di morte. Tuttavia, la Corea del Sud non esegue condanne a morte da decenni. Parallelamente, Yoon affronta anche un processo di conferma di impeachment presso la Corte costituzionale. La destituzione è stata decisa dall’Assemblea nazionale, dovrà essere ora o confermata o respinta dalla massima istanza di giustizia costituzionale. Se dovesse essere confermata, entro 60 giorni dalla sentenza ci dovranno essere elezioni presidenziali. Se dovesse essere respinta, invece, a Yoon dovrebbero essere restituiti i poteri. La Corte ha fino a 180 giorni per decidere.

Nordcorea lancia missili da crociera, messaggio a Trump?

Nordcorea lancia missili da crociera, messaggio a Trump?Roma, 26 gen. (askanews) – La Corea del Nord ha testato missili guidati strategici da crociera mare-terra, Lo ha affermato oggi l’agenzia di stato nordcoreana KCNA, in quello che potrebbe essere un messaggio alla nuova amministrazione Usa di Donald Trump, il quale ha detto di voler dialogare con il leader di Pyongyang Kim Jong Un.


L’Amministrazione per i missili della Corea del Nord ha effettuato il test ieri, come “parte dei piani per costruire capacità di difesa nazionale al fine di aumentare l’efficacia del controllo strategico contro potenziali nemici,” ha dichiarato la KCNA. I missili, a suo dire, hanno colpito con precisione i bersagli dopo aver percorso orbite di volo ellittiche e a forma di otto di 1.500 chilometri, ha riferito l’agenzia, aggiungendo che il lancio non ha avuto alcun impatto negativo sulla sicurezza dei paesi vicini.


A supervisionare il lancio è stato lo stesso leader Kim Jong Un, il quale ha osservato che “i mezzi di deterrenza bellica delle forze armate della Repubblica democratica popolare di Corea (DPRK) vengono perfezionati in modo sempre più approfondito”, secondo quanto riportato dalla KCNA. Kim ha anche affermato che “la DPRK farà sempre sforzi vigorosi in modo responsabile per adempiere alla sua importante missione e dovere di difendere una pace sostenibile e duratura e la stabilità sulla base di una forza militare più potente in futuro”.


Lo Stato maggiore sudcoreano ha confermato il lancio di missili, rilevando che sono stati lanciati diversi missili da crociera da un’area interna della Corea del Nord verso il Mar Giallo intorno alle 16:00 locali di sabato. Sulla base delle immagini rilasciate dalla KCNA, i missili sembrano essere stati lanciati utilizzando il metodo del lancio a freddo, tipicamente associato ai sistemi di lancio verticale da sottomarini e navi.


A gennaio dello scorso anno, la Corea del Nord ha testato nuovi missili strategici da crociera lanciati da sottomarini, chiamati Pulhwasal-3-31 in due occasioni, sollevando dubbi sul fatto che i missili più recenti possano essere una versione migliorata di quelli dell’anno scorso.

Nordcorea agli Usa: riconoscete i nostri interessi o reagiremo

Nordcorea agli Usa: riconoscete i nostri interessi o reagiremoRoma, 26 gen. (askanews) – Il ministero degli Esteri della Corea del Nord ha dichiarato oggi che Pyongyang dovrebbe adottare “le più dure contromisure” contro gli Stati uniti, finché questi si rifiuteranno di rispettare la sovranità e gli interessi di sicurezza del paese.


Il regime di Kim Jong Un ha puntato il dito contro le esercitazioni aeree congiunte tra Corea del Sud e Stati uniti, pochi giorni dopo che il presidente Usa Donald Trump ha espresso l’intenzione di mettersi nuovamente in contatto con il leader nordcoreano Kim Jong Un. “La realtà sottolinea che la Repubblica popolare democratica di Corea (DPRK) deve contrastare gli Stati uniti con la più dura contromisura, dalla A alla Z, finché rifiuteranno la sovranità e gli interessi di sicurezza della DPRK, e questa è la migliore modalità per affrontare gli Stati uniti”, si legge nella dichiarazione riportata dall’agenzia di stampa ufficiale KCNA.


Il ministero degli Esteri ha fatto riferimento a un’esercitazione aerea congiunta di quattro giorni tra Seoul e Washington, condotta presso una base aerea a Wonju, in Corea del Sud, la scorsa settimana, nonché a un’altra recente esercitazione aerea trilaterale che ha coinvolto anche il Giappone, definendole una “grave sfida” per la pace e la stabilità nella penisola coreana. Il ministero ha avvertito che “tali mosse comporteranno una contromisura riflessiva”, aggiungendo che il paese “non permetterà uno squilibrio di forze (…) e adotterà le più dure contromisure per difendere il diritto sovrano e gli interessi di sicurezza dello stato e garantire a fondo pace e stabilità nella regione”.

Giappone, crisi demografica s’aggrava: nel 2024 sotto 700mila nati?

Giappone, crisi demografica s’aggrava: nel 2024 sotto 700mila nati?Roma, 25 gen. (askanews) – Il numero di nascite in Giappone nel 2024 probabilmente è stato inferiore a 700mila per la prima volta da quando vengono raccolti questi dati statistici. Lo dimostrano dati del governo secondo i quali nei primi 11 mesi dell’anno scorso sono nati 661.577 bambini, con un crollo del 5,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.


Questa tendenza è la conseguenza un fenomeno sempre più evidente in Giappone: molti giovani in età fertile scelgono di non sposarsi o di ritardare il matrimonio, si per le preoccupazioni legate alla carriera sia per l’aumento del costo della vita. I dati preliminari rilasciati dal ministero della Salute, del Lavoro e del Welfare includono i nati da cittadini stranieri tra gennaio e novembre. Tuttavia, il dato annuale completo dovrebbe escludere i bambini nati da genitori stranieri.


Il numero di nascite in Giappone è in costante calo: è sceso sotto le 900.000 nel 2019 e sotto le 800.000 nel 2022. Nel 2023, il numero è diminuito ulteriormente a 727.277, il livello più basso mai registrato da quando sono disponibili dati comparabili, a partire dal 1899. Un calo del 3,8% rispetto al 2023 porterebbe il dato al di sotto delle 700.000 nascite. Tra gennaio e agosto 2024, la diminuzione rispetto all’anno precedente è stata del 5,9%.


L’Istituto nazionale di ricerca sulla popolazione e sulla sicurezza sociale aveva stimato per il 2024 un totale di 755.000 nascite e previsto che il numero sarebbe sceso sotto le 700.000 solo entro il 2038. Se si confermasse il calo che si prospetta, anche queste stime andrebbero riviste al ribasso fornendo al governo un segno di ulteriore urgenza.

Sudcorea, procura chiede proroga arresti presidente Yoon

Sudcorea, procura chiede proroga arresti presidente YoonRoma, 25 gen. (askanews) – I procuratori sudcoreani hanno presentato un’altra istanza per estendere la detenzione del presidente sospeso Yoon Suk-yeol, nell’ambito dell’indagine sul suo fallito tentativo d’imporre il 3 dicembre la legge marziale, dopo che un tribunale di Seoul ha respinto ieri una richiesta simile. Lo riferisce l’agenzia di stampa Yonhap.


Quattro ore dopo il rifiuto del tribunale, il team speciale di pubblici ministeri che indaga sul caso di Yoon ha depositato una nuova richiesta presso il Tribunale distrettuale centrale di Seoul per prolungare la detenzione di Yoon fino al 6 febbraio, secondo quanto riferito dagli investigatori. La richiesta è arrivata dopo che l’Ufficio per le indagini sulla corruzione dei funzionari di alto grado (CIO) ha trasferito il caso di Yoon alla procura. “Alla luce di casi precedenti in cui i pubblici ministeri hanno condotto indagini supplementari, inclusi raid, su casi trasferiti dal CIO, e delle disposizioni del Codice di procedura penale, il diritto dei pubblici ministeri a un’indagine supplementare è naturalmente riconosciuto”, ha dichiarato la procura. “Pertanto, è necessaria un’estensione del periodo di detenzione”.


Nel frattempo, il team di pubblici ministeri starebbe preparando un atto di accusa contro Yoon, nel caso in cui la corte respinga la seconda richiesta. Secondo la legge, un sospettato può essere detenuto fino a 10 giorni, con una possibile estensione di altri 10 giorni. Yoon è stato arrestato domenica. Ieri il tribunale ha respinto la richiesta di estensione, affermando che è difficile vedere una ragione significativa per proseguire l’indagine da parte della procura, dato che il CIO ha già investigato sul caso e l’ha trasferito con una richiesta d’incriminazione. Il CIO ha effettuato il trasferimento di competenze, poiché l’agenzia non ha il mandato legale per accusare un presidente. In seguito alla mossa della procura, il team legale di Yoon ha nuovamente chiesto il suo rilascio immediato, sostenendo l’illegalità del procedimento.


Yoon è accusato di aver collaborato con l’allora ministro della Difesa Kim Yong-hyun e altri per avviare un colpo di mano, dichiarando la legge marziale e di aver abusato del suo potere inviando truppe all’Assemblea Nazionale per impedire ai parlamentari di votare contro il decreto. Parallelamente al procedimento penale, è in corso una procedura d’impeachment votata dall’Assemblea nazionale, che dovrebbe essere perfezionata a valle di un processo in corso presso la Corte costituzionale, che ha il compito di confermare la destituzione decisa dal parlamento o negarla e riconsegnare i poteri a Yoon.


In caso di conferma della destituzione, scatterà l’obbligo di tenere nuove elezioni presidenziali entro 60 giorni.