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Nordcorea annuncia lancio missile con testata gigante

Nordcorea annuncia lancio missile con testata giganteRoma, 19 set. (askanews) – La Corea del Nord ha affermato oggi di aver effettuato con successo il lancio di prova di un nuovo missile balistico tattico in grado di trasportare una testata di grandissime dimensioni, un giorno dopo che la Corea del Sud ha dichiarato che Pyongyang ha lanciato una raffica di missili balistici a corto raggio.


Il nuovo missile, chiamato Hwasongpho-11-Da-4.5, era dotato di una testata convenzionale da 4,5 tonnellate durante il lancio di prova condotto mercoledì dall’Amministrazione missilistica della Corea del Nord, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa ufficiale KCNA. “Il lancio di prova mirava a verificare l’accuratezza del colpo a media distanza di 320 km e la potenza esplosiva della testata super-grande con un missile caricato con tale testata”, ha dichiarato la KCNA.


La KCNA ha riferito che l’Amministrazione missilistica ha anche effettuato il lancio di prova di un missile da crociera strategico, le cui prestazioni sono state notevolmente migliorate per l’uso in combattimento. Il leader nordcoreano Kim Jong Un ha supervisionato i lanci di prova ed espresso grande soddisfazione, ha affermato l’agenzia.


“La situazione militare e politica nella regione, che minaccia l’attuale ambiente di sicurezza, indica che il rafforzamento della capacità militare per l’autodifesa deve essere l’obiettivo più importante del paese”, ha dichiarato Kim. Il Comando congiunto delle Forze armate della Corea del Sud ha dichiarato ieri di aver rilevato i lanci intorno alle 6:50 del mattino dall’area di Kaechon, nella provincia di Phyongan Sud, a nord di Pyongyang, e i missili hanno percorso circa 400 chilometri.

Fukushima, nuovo stop per recupero materiale altamente radioattivo

Fukushima, nuovo stop per recupero materiale altamente radioattivoRoma, 17 set. (askanews) – La TEPCO, compagnia elettrica che gestisce la centrale nucleare di Fukushima Daiichi, teatro nel 2011 del peggiore incidente atomico dai tempi di Cernobyl, ha annunciato oggi di aver nuovamente interrotto l’inedita operazione di recupero di materiali altamente radioattivi che ancora adesso si trovano nei reattori andati in fusione dell’impianto.


Da una settimana la Tokyo Electric Power Company ha avviato un primo tentativo di recupero dei materiali readioattivi dal reattore 2 della centrale. Dopo che aveva dovuto una prima volta rimandare, la compagnia è stata costretta anche oggi a fermare l’attività perché le telecamere installate sul braccio robotico ad altissima tecnologia che si inoltra nel reattore hanno smesso di funzionare. TEPCO sta cercando di identificare la causa del problema e di ripristinare il funzionamento delle apparecchiature, ma non ha una stima dei tempi di riattivazione.


Al momento non è ancora stato recuperato neanche un grammo di questo materiale fuso altamente radioattivo. E assolutamente impsosibile effettuare operazioni che comportino presenza umana a quei livelli di esposizione. Il braccio robotizzato, fino a ieri, si è mosso per estendersi all’interno del contenitore di sicurezza e iil dispositivo sviluppato per afferrare i detriti, collegato tramite cavi, è arrivato vicino al fondo del contenitore. E’ anche entrato in contatto con delle concrezioni che si pensa siano detriti radioattivi. Tuttavia oggi, all’inizio della verifica di funzionamento dell’attrezzatura, due delle quattro telecamere installate su di essahanno smesso di funzionare e non è stato possibile riattivarle. Quindi la TEPCO ha deciso di sospendere l’attività.


TEPCO aveva pianificato di cominciare il recupero dei detriti all’inizio di questa settimana. A partire da domani si cercherà di individuare la causa del problema e di ripristinare le apparecchiature, senza poter ancora prevedere una data di ripresa delle operazioni. “Stiamo procedendo con la verifica della causa, dando la massima priorità alla sicurezza. Consideriamo normale che le apparecchiature possano rompersi, e in quel caso è fondamentale fermarsi e procedere con cautela. Continueremo a gestire la situazione con la massima attenzione”, ha detto un rappresentante della compagnia elettrica in una conferenza stampa.


La questione dei residui di combustibile nucleare altamente radioattivo è il principale ostacolo allo smantellamento definitivo della centrale, i cui reattori 1, 2 e 3 andarono in fusione in seguito al devastante terremoto tsunami dell’11 marzo 2011 nel Giappone nordorientale. Si stima che all’interno dei serbatoi di contenimento dei tre reattori vi siano circa 880 tonnellate di detriti di combustibile nucleare fuso. Un primo tentativo di recupero era iniziato il 22 agosto scorso, ma era stato interrotto in seguito a un errore nella configurazione dei tubi per l’inserimento nel serbatoio di contenimento dell’attrezzatura retrattile necessaria al recupero del materiale pericoloso. TEPCO ha scelto il reattore No. 2 come il primo da cui iniziare l’attività, poiché la situazione all’interno è più chiara rispetto agli altri, essendo l’unico tra i tre reattori interessati alla fusione del materiale radioattivo a non aver subito anche un’esplosione di idrogeno. Secondo il piano, TEPCO spera di recuperare fino a 3 grammi di detriti utilizzando un dispositivo telescopico dotato di uno strumento di presa. Il dispositivo può estendersi fino a 22 metri e accedere ai detriti attraverso un punto di penetrazione nel contenitore primario di contenimento. Secondo il programma di smantellamento stabilito dal governo e da TEPCO, la rimozione dei detriti sarà la terza e ultima fase del processo, che si prevede durerà tra i 30 e i 40 anni. Il dispositivo tubolare è inserito attraverso un punto di penetrazione situato sul lato del contenitore del reattore, che ha un diametro interno di circa 55 cm e una lunghezza di circa 2 metri. Oltre la “valvola d’isolamento”, c’è un binario di circa 7,2 metri collegato alla base del recipiente a pressione del reattore, dove si trovano i detriti. Una volta raggiunto questo binario, un braccio situato all’estremità del tubo ruota verso il basso per spostarsi verso la base. L’estremità del tubo è dotata di una pinza metallica a due punte per afferrare i detriti. Il tubo sarà poi estratto dal contenitore del reattore seguendo lo stesso percorso, e i detriti saranno collocati in una scatola di trasporto, che verrà poi trasferita tramite un carrello in una “glove box” nucleare, progettata per la manipolazione di materiale radioattivo all’interno dell’edificio del reattore. Dopo aver misurato i livelli di radiazione e altri parametri all’interno della scatola, i detriti saranno trasferiti in un contenitore di trasporto per essere portati in un impianto di analisi nella vicina prefettura di Ibaraki.

Giappone, numero degli ultracentenari supera 95mila

Giappone, numero degli ultracentenari supera 95milaRoma, 17 set. (askanews) – Il numero dei centenari in Giappone ha superato all’inizio di questo mese quota 95mila. Lo segnala oggi il Ministero del Welfare e del Lavoro nipponico, avvertendo che rispetto allo stesso momento dello scorso anno, il numero delle persone che hanno superato questa è età è cresciuto di 2.980 unità.


Sono 54 anni di seguito che la crescita degli ultracentenari prosegue ininterrotta. Il primo settembre il loro numero era precisatente di 95.119. Di questi, l’88% (83.958) dono donne, mentre gli uomini sono 11.161. La giapponese più vecchia si chiama Tomomi Itooka e ha 116 anni. E’ nata insomma quando in Giappone era ancora imperatore Meiji, il grande riformatore del Giappone moderno, e il mondo non era ancora entrato nell’”inutile carneficina” della Prima guerra mondiale. Per quanto riguarda gi uomini, invece, il più vecchio si chiama Kiyotaka Mizuno e ha “solo” 110 anni.


L’area con più centenari in rapporto alla popolazione resta, come da 12 anni a questa parte, quella sudoccidentale della prefettura Shimane, mentre quella con meno centenari da 35 anni a questa parte è la prefettura di Saitama, nell’area della Grande Tokyo. Un’indicazione ulteriore del fatto che la grande città non aiuta a vivere più a lungo.

Nordcorea cambierà Costituzione per definire Sud “nemico principale”

Nordcorea cambierà Costituzione per definire Sud “nemico principale”Roma, 17 set. (askanews) – La Corea del Nord terrà il 7 ottobre una riunione chiave dell’Assemblea suprema del popolo, organo legislativo del regime di Kim Jong Un, per emendare la Costituzione in termini bellicosi rispetto alla Corea del Sud, la quale non sarà più indicata come un possibile partner per l’unificazione, a un “nemico principale invariabile”. Lo riferisce l’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap.


“L’11ma sessione della 14,a Assemblea Suprema del Popolo (SPA) si terrà a Pyongyang il 7 ottobre”, secondo quanto ha comunicato il giornale ufficiale del Partito dei lavoratori coreani, il partito unico del regime nordcoreano. Durante una riunione dello stesso organo a gennaio, il leader nordcoreano ha ordinato di rivedere la Costituzione per definire la Corea del Sud come “nemico principale invariabile” e codificare l’impegno a “occupare completamente” il territorio sudcoreano in caso di guerra. Dalla Costituzione andranno quindi eliminate tutte le definizioni che suggeriscono un accordo per l’unificazione e tutte le precedenti clausole di accordi per i confini.


Si tratta della presa d’atto di un deterioramento delle relazioni tra le due Coree con la presidenza a Sud di Yoon Suk Yeol e la nuova piattaforma dei rapporti intercoreani elaborata da Kim, che vede le due Coree come “Stati ostili”. Il prossimo passo potrebbe essere anhce l’abrogazione di un accordo firmato da Seoul e Pyongyang nel 1991, che definisce i rapporti tra i due Stati come una “relazione speciale”. L’Assemblea suprema del popolo, secondo la Costituzione, sarebbe il massimo organo del potere statale in Corea del Nord, ma in effetti è semplicemente un organo che si limita a prendere atto e formalizzare le decisioni del leader supremo.

I giapponesi non viaggiano più: crollo dei turisti in uscita

I giapponesi non viaggiano più: crollo dei turisti in uscitaRoma, 17 set. (askanews) – I folti gruppi di turisti giapponesi che, macchina fotografica alla mano, invadono l’Europa sono solo un ricordo del passato. Oggi, nonostante il boom impressionante dei flussi di visitatori in entrata in Giappone, sono sempre più scarsi quelli in uscita e questo sta contribuendo a creare un problema per “lo sviluppo di una mentalità globale”, oltre a rischiare di diventare un limite anche per l’evoluzione del turismo in ingresso. L’allarme è stato lanciato dal presidente dell’Associazione giapponese dei tour operator Hiroyuki Takahashi.


Un po’, a deprimere la voglia di viaggiare dei giapponesi, ci si è messo il lungo periodo del Covid-19. Ma anche il cambio particolarmente sfavorevole, con lo yen debole rispetto a valute che si sono rafforzate – il dollaro e l’euro, su tutte – a causa della politica di alti tassi delle banche centrali, rende sempre meno propensi i giapponesi a mettere il naso fuori dai confini. Sicché, secondo quanto segnala Takahashi in un’intervista all’agenzia di stampa Kyodo, nel 2023 soltanto circa il 17% dei giapponesi possedeva un passaporto e, in particolare, erano i giovani ad avere poche “opportunità di viaggiare all’estero”. Da qui a sua proposta: il governo dovrebbe immediatamente e gratuitamente offrire passaporti ai più giovani, non appena abbiano raggiunto i 18 anni d’età.


Secondo l’Organizzazione nazionale del turismo del Giappone (JNTO), il numero di cittadini giapponesi che hanno viaggiato all’estero tra gennaio e luglio 2024 è stato di 6,85 milioni, con un calo del 38,9% rispetto allo stesso periodo nel 2019, prima della pandemia. Takahashi ritiene che regalare ai nuovi adulti un passaporto di cinque anni potrebbe incoraggiare i viaggi all’estero, e che un’altra opzione sarebbe fornire passaporti ai ragazzi al termine della scuola media, per aumentare il numero di scuole superiori che organizzano viaggi di studio all’estero.


Oltre al problema della mentalità aperta al mondo, c’è anche un problema pratico a muovere la proposta di Takahashi. Se il Giappone non esprimerà numeri più consistenti di turismo in uscita, le compagnie aeree straniere non saranno incentivate ad “aprire nuove rotte verso il Giappone”. Questo perché, per aprire una rotta, c’è bisogno che il traffico sia bidirezionale. Il governo giapponese punta ad arrivare a un flusso turistico in entrata di 60 milioni di visitatori entro il 2030. Ma, se entro quell’anno, non ci saranno anche 30 milioni di visitatori in uscita, l’idea diventa insostenibile, secondo Takahashi. Si tratta, insomma, entro il 2025 di tornare allo stesso livello del 2019, per poi salire ancora.

Giappone, si alzano le quotazioni per possibile primo premier donna

Giappone, si alzano le quotazioni per possibile primo premier donnaRoma, 17 set. (askanews) – Nell’appassionante gara per la leadership del Partito liberaldemocratico in Giappone e, di conseguenza, per la premiership, si alzano le possibilità che, per la prima volta nella storia, a capo del governo di Tokyo possa esserci una donna. Secondo l’ultimo sondaggio odierno condotto dall’agenzia di stampa Kyodo, l’ex ministra della Sicurezza economica Sanae Takaichi sarebbe in testa tra i sostenitori del partito di maggioranza.


In realtà la gara e assolutamente aperta ed equilibrata, in una tornata elettorale interna al partito che non ha mai avuto così tanti candidati da quando, nel 1972, è stato istituito questo sistema di selezione. In nove hanno presentato le 20 firme di parlamentari necessarie a concorrere. Takaichi, nel sondaggio Kyodo, appare in testa con il 27,7%, seguita dall’ex ministro della Difesa, il veterano Shigeru Ishiba, con il 23,7%. Al terzo posto il 43enne figlio dell’ex primo ministro Junichiro Koizumi, Shinjiro Koizumi (ex ministro dell’Ambiente), con il 19,1%. Quest’ultimo era segnalato in testa in sondaggi precedenti, condotti da altre testate giornalistiche. Le elezioni del partito si terranno il 27 settembre e si sono aperte in questa maniera assai concorrenziale dopo che il primo ministro Fumio Kishida ha annunciato che non avrebbe concorso, assumendosi la responsabilità politica degli scandali sull’uso irregolare di fondi politici che ha provocato uno smottamento nei consensi del suo governo e del partito.


La corsa non sarà affatto semplice, sia per l’aleatorietà dei dati che escono dai sondaggi – nella platea degli elettori, il sondaggio Kyodo vede in testa Koizumi con il 27,9%, seguito da Takaichi con il 21,4% e Ishiba con il 19,7% – sia per il sistema elettorale in sé. La platea dei grandi elettori è fatta da 367 parlamentari e 367 membri di base. Se nessuno dei candidati dovesse raggiungere la maggioranza assoluta al primo turno, si terrà un ballottaggio tra i primi due classificati e voteranno i 367 parlamentari e ognuna delle 47 articolazioni territoriali del partito esprimeranno un voto. Il termine per il voto dei membri di base è fissato per il 26 settembre e il prossimo capo del PLD sarà selezionato per un mandato di tre anni il 27 settembre. Il leader sarà poi eletto primo ministro in parlamento, probabilmente il primo ottobre. Chiunque vinca la corsa diventerà primo ministro, poiché la coalizione guidata dal Partito liberaldemocratico e il suo partner di minoranza, Komeito, controllano entrambe le camere del parlamento. Tuttavia, il campo affollato di candidati, con un numero record di nove, rende difficile prevedere chi si assicurerà la vittoria.


La campagna è iniziata giovedì scorso e tutti i candidati hanno promesso di rinnovare l’immagine del partito. Secondo l’ultimo sondaggio, il 66,1% dei sostenitori ritiene che i legislatori del partito che hanno ricevuto fondi neri dalle loro fazioni interne debbano spiegare in parlamento come e perché sono stati in grado di accumulare tali somme. Dal fine dello scorso anno, l’LDP è sotto intenso controllo per alcune delle sue fazioni, tra cui quella più grande guidata dal defunto ex primo ministro Shinzo Abe, che non hanno dichiarato parte dei loro introiti provenienti da feste di raccolta fondi, creando fondi neri.


Sul fronte delle politiche, i nove candidati sono divisi sulla possibilità di permettere alle coppie sposate in Giappone di usare cognomi diversi, un punto controverso per il LDP da oltre 30 anni, in quanto il partito dà importanza ai valori tradizionali della famiglia. Secondo il sondaggio di Kyodo News, il 41,4% dei sostenitori del partito favorevole all’introduzione del sistema opzionale di cognomi separati per le coppie sposate, mentre il 43,2% è contrario.

Nella Tv cinese mostrato come potrebbe avvenire attacco a Taiwan

Nella Tv cinese mostrato come potrebbe avvenire attacco a TaiwanRoma, 17 set. (askanews) – La Cina mostra i denti. Con un docuntentario, trasmesso sulla televisione di Stato CCTV, l’Esercito di liberazione del popolo ha mostrato una simulaizone di come potrebbe essere uno sbarco anfibio contro Taiwan, in un momento di tensione tra le due sponde dello Stretto, con Pechino che intensifica le sue manovre militari.


Secondo quanto riporta il South China Morning Post, la serie di documentari “Quenching” include un episodio trasmesso ieri sera, in cui si mostrano esercitazioni di forze di terra, di marina e della brigata missilsitica dell’esercito, descrivendo in maniera dettagliata uno sbarco. Tra le operazioni mostrate, un assalto aereo su larga scala con elicotteri da parte dell’unità di aviazione delle forze di terra, contromisure elettroniche da parte di un gruppo d’attacco di portaerei e un’esercitazione con missili a lungo raggio. Il programma di 20 minuti si è aperto con un soldato che esprimeva un desiderio di unificare il paese.


Il documentario ha poi dettagliato l’uso di droni da ricognizione e da attacco per aiutare gli elicotteri a consegnare le truppe di sbarco sull’isola. Durante l’esercitazione simulata, i droni di sorveglianza ad alta quota sono stati inviati all’inizio dell’operazione, mentre gli elicotteri volavano a bassa quota per portare i sub più vicino possibile alle aree di sbarco previste. Gli elicotteri e le truppe di sbarco hanno incontrato resistenza da parte delle forze nemiche, che hanno cercato di fermarli con missili portatili antiaerei (MANPADS).


Un ufficiale del PLA ha sottolineato che le armi portatili antiaeree rappresentano una minaccia significativa per gli elicotteri e ha aggiunto che “dobbiamo trovare nuovi modi per vincere nelle battaglie reali”. Taiwan ha acquistato 250 missili MANPADS FIM-92 Stinger dagli Stati Uniti e, all’inizio del mese, ha annunciato l’intenzione di procurarsene altri 1.985. Nel documentario, il PLA ha mostrato l’impiego di contromisure a infrarossi, manovre di evasione e il lancio di missili per eliminare le difese aeree nemiche.


Il segmento navale del programma ha evidenziato il ruolo di sentinella del più avanzato cacciatorpediniere della Cina, il Type 055 da 12.000 tonnellate, durante un’esercitazione di guerra elettronica orchestrata da un gruppo di portaerei.

Di fronte al rapido invecchiamento, la Cina innalza età pensionabile

Di fronte al rapido invecchiamento, la Cina innalza età pensionabileRoma, 13 set. (askanews) – La Cina ha deciso di aumentare l’età pensionabile fino a cinque anni, in un momento in cui Pechino affronta un’inedita crisi economica e la crescente pressione dovuta all’invecchiamento della popolazione. Lo riferisceil South China Morning Post.


L’età pensionabile per gli uomini aumenterà da 60 a 63 anni, mentre per le donne passerà da 55 a 58 anni, in seguito alla decisione presa del Comitato permanente dell’Assemblea nazionale del popolo, il principale organo legislativo del paese. L’aumento maggiore riguarda le operaie, che in precedenza potevano andare in pensione a 50 anni ma ora dovranno aspettare fino ai 55 anni.


Le vecchie età pensionabili erano ben al di sotto di quelle della maggior parte delle economie sviluppate. In Giappone, ad esempio, le persone possono iniziare a ricevere la pensione a 65 anni, mentre in Corea del Sud l’età pensionabile è fissata a 63 anni. L’Accademia cinese delle scienze ha recentemente avvertito che, con le tendenze attuali, il sistema pensionistico esaurirà i fondi entro il 2035.

Kim ispezione fabbrica bombe nucleari: pronti contro minaccia Usa

Kim ispezione fabbrica bombe nucleari: pronti contro minaccia UsaRoma, 13 set. (askanews) – Il leader supremo nordcoreano Kim Jong Un, visitando la struttura che si occupa di produrre materiali necessari alla costruzione di ordigni nucleari, ha affermato oggi che “le minacce nucleari perpetrate dalle forze vassalle guidate dagli imperialisti statunitensi sono diventate più palesi e hanno superato la linea rossa”, pertanto Pyongyang deve continuare a rafforzare il suo arsenale nucleare per “confrontarsi costantemente con gli Stati Uniti e contenerli”.


L’agenzia di stampa ufficiale nordcoreana KCNA ha mostrato alcune foto della visita del numero uno del regime nordcoreano, in cui si vede Kim ispezionare una sala fitta di centrifughe, dando indicazioni a quattro persone, due in divisa militare, due in abiti civili con la caratteristica spilletta del Partito dei lavoratori coreani, il partito unico. Secondo la KCNA, il “rispettato compagno” Kim era accompagnato da Hong Sung Mu, primo vicesirettore del Comitato centrale del Partito dei lavoratori di Corea. Il dispaccio dell’agenzia ha sottolineato come il leader ha “elogiato altamente gli scienziati, i tecnici e i funzionari del settore della produzione di armi nucleari per aver portato a termine senza fallire il piano di produzione di materiali nucleari necessari alla fabbricazione di testate, nutrendo uno spirito rivoluzionario fermo e incrollabile”.


Kim ha visitato la sala di controllo della base di arricchimento dell’uranio e le centrifughe separatrici. Ha sottolineato “la necessità di aumentare ulteriormente il numero di centrifughe per incrementare esponenzialmente le armi nucleari per autodifesa, fedeli alla linea del Partito sulla costruzione delle forze armate nucleari, senza accontentarsi dei successi ottenuti”. La visita segue un forte invito da parte del leader a spingere ulteriormente sul fronte della produzione di armi nucleari dei giorni scorsi, in un momento in cui Pyongyang sta stringendo fortemente la sua partnership con la Russia, anche a costo di qualche mal di pancia da parte dell’altro grande alleato storico del paese, la Cina.


L’enfasi sullo sviluppo nucleare, però, potrebbe anche essere legato alla necessità di sviare l’attenzione sui problemi interni che si sono determinati con le recenti alluvioni, le quali hanno provocato ingenti danni a un’economia già particolarmente fragile. Secondo il servizio d’intelligence della Corea del Sud, NIS, diversi funzionari sono stati giustiziati perché ritenuti responsabili della scarsa risposta all’emergenza. In ogni caso, la Corea del Nord è già oggi una potenza nucleare con un considerevole arsenale. Secondo un recente rapporto della Federation of American Scientists (FAS), a gennaio 2024 Pyongyang aveva già pronte 50 testate nucleari e in deposito materiale fissile per assembleare 90 testate.


“Dall’anno 2006, la Corea del Nord ha fatto esplodere sei dispositivi nucleari, aggiornato la sua dottrina nucleare per riflettere il ruolo irreversibile delle armi nucleari per la sua sicurezza nazionale, e ha continuato a introdurre una varietà di nuovi missili testati su nuove piattaforme di lancio”, ha dichiarato Hans Kristensen, direttore del progetto di informazione nucleare della FAS. La situazione di questo arsenale resta incerta rispetto alla sua utilizzabilità, ma la Corea del Nord ha ormai anche sviluppato una forza missilistica altamente diversificata in tutte le principali categorie di gittata. I ricercatori della FAS hanno documentato come siano stati sviluppati missili tattici a corto raggio, missili basati sul mare e nuove piattaforme di lancio, come i silo e le piattaforme sottomarine. Inoltre, hanno rilevato progressi della Corea del Nord nella tecnologia dei missili a combustibile solido, che migliorerà la sopravvivenza e la mobilità della sua forza missilistica.

Iniziato il processo per l’assassinio “Don Giovanni del Giappone”

Iniziato il processo per l’assassinio “Don Giovanni del Giappone”Roma, 12 set. (askanews) – In un’aula di tribunale di Wakayama, in Giappone, si sta svolgendo uno dei processi più clamorosi degli ultimi anni per il Sol levante. Si tratta del procedimento contro la 28enne Saki Sudo, accusata di aver ucciso il ricco anziano marito, che non era una persona qualunque ma quello che era soprannominato il “Don Giovanni del Giappone”.


Kosuke Nozaki era famoso per aver pubblicato un’autobiografia intitolata “Don Giovanni di Kishu: L’uomo che ha dato 3 miliardi di yen a 4.000 belle donne” nel 2016, paragonandosi al leggendario seduttore spagnolo. Kishu è il nome storico per la regione della prefettura in cui viveva e 3 miliardi di yen corrispondono a poco meno di 20 milioni di euro. Nozaki era il ricco proprietario di una società che produceva alcolici e di un’altra attività che operava nel settore finanziario e immobiliare. Uno, insomma, che non aveva problemi economici. Nel 2016 aveva raccontato nel suo libro, che era assurto a immediata, come era stato in grado di spendere una cifra-monstre in regali alle “4.000 donne” della sua vita. Questa pubblicazione l’aveva portato in televisione e quindi lo aveva reso famoso, a 75 anni.


Poi però aveva incontrato la giovane Saki Sudo e l’aveva sposata nel 2018. Lui 77 anni, lei 22. E, nell’accordo matrimoniale, era inserito anche il fatto che alla moglie doveva spettare 1 milione di yen (6.400 euro) al mese, neanche troppo in fondo. Peccato che, secondo la ricostruzione portata oggi in tribunale, “Don Giovanni” non fosse soddisfatto della scarsa presenza della giovane moglie, la quale viaggiava un po’ troppo spesso a Tokyo. E, quindi, avesse deciso di divorziare. Fu in quel contesto che il corpo di Nozaki fu trovato senza vita a giugno 2018. Tre anni dopo la giovane moglie fu arrestata, con l’accusa di averlo assassinato. Le prove? Innanzitutto, a quanto sostiene l’accusa, Sudo da febbraio ricercava sui motori di ricerca internet parole chiave come “crimine perfetto”, “uccidere”, “droga”. Inoltre sarebbe riuscita ad acquistare 3 grammi di uno stimolante da uno spacciatore, una dose che poteva essere letale.


Sudo ha dichiarato di aver trovato Nozaki collassato nella loro casa, secondo le fonti investigative. L’autopsia ha confermato come causa della sua morte un’intossicazione acuta da stimolanti, ma sul corpo dell’uomo non sono stati trovati segni di aghi. E, ancora, le telecamere di sicurezza della casa non mostrano che altre persone siano entrate o uscite quando l’uomo è morto. Da queste considerazioni, la ricostruzione fatta dall’accusa: Sudo fatto assumere al marito lo stimolante a sua insaputa.


Le prove, in realtà, sono esclusivamente circostanziali e, quindi, la corte è chiamata a esprimere una sentenza sulla base di un materiale sdrucciolevole. E’ anche vero, però, che il sistema giudiziario giapponese tende spesso a favorire l’accusa rispetto al diritto di difesa. Sudo, dal canto suo, oggi si è dichiarata del tutto innocente. “Non l’ho ucciso – ha detto durante l’udienza – né gli ho mai fatto ingerire alcuna droga stimolante”. La sentenza è attesa per il 12 dicembre. Oltre all’opinione pubblica, ci sono anche diversi spettatori interessati nella famiglia, visto che va decisa anche la sorte di un’eredità da 13 miliardi di yen, più di 80 milioni di euro che “Don Giovanni” non ha fatto in tempo a sperperare.