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Nvidia vuole grande base produttiva in Vietnam

Nvidia vuole grande base produttiva in VietnamRoma, 11 dic. (askanews) – Il gigante dei chip Nvidia intende stabilire una base in Vietnam per sviluppare l’industria dei semiconduttori del paese poiché considera il mercato vietnamita importante. L’ha affermato il governo vietnamita, citando l’amministratore delegato del produttore di chip statunitense Jensen Huang.

Nella sua prima visita nel paese del sud-est asiatico, Huang ha affermato che la società considera il Vietnam come la propria casa e ha di volervi creare una base produttiva. “Il punto di partenza sarà quello di attrarre talenti da tutto il mondo per contribuire allo sviluppo dell’ecosistema dei semiconduttori e della digitalizzazione del Vietnam”, ha affermato Huang nella dichiarazione del governo vietnamita dopo il suo incontro con il primo ministro Pham Minh Chinh.

Nvidia, che ha già investito 250 milioni di dollari in Vietnam, discuterà accordi di cooperazione sui semiconduttori con le aziende tecnologiche e le autorità vietnamite in un incontro lunedì, ha riferito l’agenzia di stampa Reuters. Il Vietnam già ospita fabbriche di assemblaggio di chip, tra cui la più grande di Intel a livello globale. Ma ora sta cercando di espandersi nella progettazione e possibilmente nella produzione, poiché le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina creano spazi per inserirsi, anche grazie al miglioramento delle relazioni diplomatiche con Washington.

TikTok unisce ramo e-commerce in Indonesia con GoTo

TikTok unisce ramo e-commerce in Indonesia con GoToRoma, 11 dic. (askanews) – Il gigante tecnologico indonesiano GoTo e TikTok hanno annunciato oggi che le loro divisioni e-commerce in Indoneisa uniranno le operazioni.

Tokopedia e TikTok Shop saranno integrate tra le funzioni del social network che ospita brevi video, sotto il marchio già esistente di Tokopedia in tutto il mondo. L’operazione viene dopo che l’Indonesia ha vietato le vendite dirette sulle piattaforme di social media.

Ha affermato che TikTok – di proprietà della cinese ByteDance – assumerà una partecipazione di controllo in Tokopedia e investirà oltre 1,5 miliardi di dollari nella nuova entità. Le funzionalità di acquisto all’interno dell’app TikTok in Indonesia saranno gestite e gestite dalla nuova entità. In base all’accordo, TikTok ne deterrà il 75,01% e il resto sarà detenuto da GoTo.

La dichiarazione afferma che l’accordo “inizierà con un periodo pilota condotto in stretta consultazione e supervisione da parte delle autorità di regolamentazione competenti” e dovrebbe concludersi nel primo trimestre del 2024.

Usa si rafforza sulle valute asiatiche

Usa si rafforza sulle valute asiaticheRoma, 11 dic. (askanews) – Il dollaro ha mostrato i muscoli sui mercati asiatici, rafforzandosi rispetto alle valute locali, dopo la diffusione di dati che mostrano una certa resilienza dell’economia Usa e un’intensificazione della deflazione in Cina.

Il renminbi (yuan) si è indebolito dello 0,3% a 7,1868 al dollaro, toccando il minimo di tre mesi. Lo yen è scivolato dello 0,5% a 145,64 yen per dollaro e il won è diminuito dello 0,3 per cento a 1.319,67. I dati d’inflazione della Cina, usciti sabato, hanno segnalato che i prezzi al consumo sono scesi dello 0,5% a novembre, un calo più netto del previsto nel secondo mese consecutivo di deflazione.

Isuzu Motors investe in israeliana Foretellix per guida autonoma

Isuzu Motors investe in israeliana Foretellix per guida autonomaRoma, 9 dic. (askanews) – La casa automobilistica giapponese Isuzu Motors ha investito nella startup israeliana Foretellix, che utilizza l’intelligenza artificiale per testare la sicurezza dei veicoli autonomi. Lo riferisce Nikkei Asia.

L’investimento è stato effettuato a fine novembre. L’importo non è stato reso noto. La tecnologia di Foretellix utilizza l’intelligenza artificiale per simulare le condizioni di guida che i veicoli autonomi potrebbero affrontare, come i cambiamenti meteorologici e la presenza di pedoni inattesi sulle strade. Gli investitori della società israeliana includono il produttore di chip statunitense Nvidia e Woven Capital, affiliata a Toyota Motor.

Isuzu punta a utilizzare questa tecnologia per i suoi camio a guida autonoma, che sono visti come una potenziale soluzione alla crescente carenza di autisti in Giappone. Isuzu sta sviluppando le tecnologie necessarie per portare sul mercato veicoli autonomi di livello 4. I veicoli di livello 4 possono guidare senza alcun intervento umano in determinate condizioni.

Il produttore di camion ha già annunciato piani per un totale di mille miliardi di yen (6,4 miliardi di euro) in ricerca e sviluppo e spese in conto capitale entro l’anno fiscale 2030 per la guida autonoma e l’elettrificazione.

L’imperatrice Masako, l’ex “principessa triste”, compie 60 anni

L’imperatrice Masako, l’ex “principessa triste”, compie 60 anniRoma, 9 dic. (askanews) – L’ex “principessa triste” diventata imperatrice, Masako, ha compiuto oggi 60 anni, una tappa importante per la vita di ogni giapponese. Si tratta di un passaggio che in cui s’è mostrata serena, in un momento di relativa tranquillità per l’istituzione imperiale nipponica, ma che non cela il fatto che ancora oggi la consorte del “Tenno” è in cura.

Masako, che per tanti anni si è sostanzialmente eclissata dalla vita pubblica a causa delle sue difficoltà asseritamente dovute allo stress, ha parlato in occasione del suo genetliaco attraverso l’Agenzia per la Casa imperiale, l’ufficio che sostanzialmente regola ogni passaggio della vita dei membri della Casa del Crisantemo, e ha espresso un benaugurante desiderio di “continuare a camminare verso il futuro” , ringraziando coloro che l’hanno sostenuta finora. “Sono profondamente grato a tutti coloro che si sono presi cura di me, a cominciare dai miei genitori, che mi hanno cresciuto con amore”, ha detto l’imperatrice, facendo riferimento al sessantesimo compleanno con la definizione di “kanreki”, cioè “completamento di un ciclo calendariale” di vita, un appuntamento che i giapponesi festeggiano come uno spartiacque dell’esistenza. Masako ha segnalato di aver provato una sensazione “incredibile” nel raggiungere il suo “kanreki”.

Riflettendo sugli eventi avvenuti in Giappone da quando è entrata nella famiglia imperiale, nel 1993, con il suo matrimonio con l’allora principe ereditario Naruhito, ora imperatore, Masako ha indicato come grandi shock il terremoto di Kobe del 1995 e il grante terremoto e tsunami del Giappone orientale del 2011. Ma ha anche ricordato – nel suo messaggio – le guerre attualmente in corso, che portano a tante vite innocenti perdute, a partire dai bambini, e la pandemia. Ha auspicato che si lavori a “comprendere e rispettare gli altri, attraverso il dialogo per costruire un mondo pacifico”. Masako è un’ex diplomatica, laureata ad Harvard e Oxford, che ha lasciato la carriera per seguire l’allora principe ereditario Naruhito. Dal 2003 lotta con un disturbo d’adattamento alla vita di corte, che l’ha portata ad avere una presenza scarsa sulla scena pubblica prima di diventare imperatrice.

Non è un caso che l’Agenzia per la Casa imperiale abbia oggi diffuso contestualmente anche un comunicato dello staff medico che fornisce dettagli sulle condizioni di salute dell’imperatrice. In esso i medici segnalano che “Sua Maestà l’Imperatrice è sulla strada della guarigione”, ma che i grandi eventi possono stancarla, per cui lo staff medico chiede che le sia garantito “riposo” e che “continui il suo trattamento con la comprensione e il sostegno di coloro che la circondano”. Masako, dal canto suo, si gode il momento. Il suo “kanreki”, certo, ma anche il 30mo anniversario di matrimonio. Nel suo messaggio l’imperatrice ha affermato che il suo rapporto con Naruhito è ciò che ciò che le ha consentito di “vedere questo giorno”. E un pensiero tenero è stato dedicato anche ad Aiko, la figlia della coppia imperiale, che da due anni ha raggiunto la maggiore età e che frequenta l’università, dove sta lavorando alla tesi di laurea.

Cina, Politburo segna strada per il 2024 nell’economia

Cina, Politburo segna strada per il 2024 nell’economiaRoma, 9 dic. (askanews) – La leadership cinese ha posto la stabilità economica e la ripresa della fiducia da parte degli investitori come priorità per il prossimo anno. Sotto la guida del presidente Xi Jinping, una riunione del Politburo – il sancta sanctorum del potere cinese – ha effettuato una valutazione dell’andamento dell’economia per l’anno in via di conclusione e ha definito i compiti politico-economici per il 2024.

Xi, nella riunione che si è tenuta ieri, ha sottolineato la necessità della continuità politica per consolidare la ripresaa e per migliorare le aspettative dei mercati rispetto alle performance di Pechino, secondo un resoconto fornito dall’agenzia di stampa statale Xinhua. Ha inoltre chiesto di lavorare sui fondamentali economici per attrarre capitali stranieri e stimolare la crescita. Il leader ha anche ribadito l’enfasi sulla repressione della reprimere la corruzione, chiedendo un’ulteriore spinta per “effettuare una ritorno a rette pratiche in particolare su problemi di corruzione industriale, sistemica e regionale, relativamente importanti”.

Per quanto riguarda il 2023, la valutazione del Politburo è stata che “l’economia cinese ha registrato una buona ripresa”. Gli organi decisionali di Pechino hanno fissato l’obiettivo di crescita del Pil al 5%, che è il livello più basso da diversi decenni a questa parte. L’espansione della domanda interna e gli stimoli economici, secondo questa valutazione, avrebbero contribuito a rilanciare la crescita. Tuttavia, il dato dell’andamento dei prezzi – che a novembre ha visto una deflazione più alta del previsto, con un -0,5% su base annua – suggerisce un raffreddamento di un’economia che è appesantita da una serie di problemi come la crisi di liquidità dsel settore immobiliare e il debito nascosto dei veicoli d’investimento infrastrutturali e i immobiliari delle entità locali. Il governo ha abbassato i tassi di interesse due volte quest’anno per stimolare le imprese ad accedeere maggiormente al prestitio e ha allentato i requisiti di prestito per gli acquirenti di case. Ha inoltre approvato l’emissione di 1.000 miliardi di yuan (130 miliardi di euro) in nuove emissioni di obbligazioni per sostenere la ripresa economica.

Il 2023 è stato anche caratterizzato da alcuni passaggi politici abbastanza avidenti, come la la saostituzione del ministro degli Esteri Qin Gang e di quello della Difesa Li Shangfu per motivi che rimangono oscuri. Nel resoconto della Xinhua, tra l’altro, non si fa cenno a quando il Partito comunista cinese terrà il suo terzo Plenum, un evento che definisce il tono economico per i prossimi cinque-dieci anni e che si sarebbe dovuto tenere quest’anno in questo periodo.

Il Politburo, per il 2024, ha auspicato una “politica fiscale proattiva dovrebbe essere moderatamente rafforzata” e una politica monetaria “flessibile e prudente”. Il paese “dovrebbe prevenire e disinnescare i rischi in modo continuo ed efficace nei settori chiave e salvaguardare risolutamente i profitti dai rischi sistemici”. L’incontro di dicembre dei 24 membri del Politburo spesso precede la conferenza annuale di lavoro economico, che dovrebbe iniziare la prossima settimana e dovrebbe fornire ulteriori dettagli sulle priorità politiche di Pechino per il prossimo anno.

Cina vuole turismo e taglia d’un quarto tariffa per i visti

Cina vuole turismo e taglia d’un quarto tariffa per i vistiRoma, 9 dic. (askanews) – La Cina ha dichiarato che ridurrà temporaneamente di un quarto le tariffe per i visti di viaggio in entrata, nel tentativo di attirare un numero maggiore di turisti stranieri.

Secondo il ministero degli Esteri cinese, la misura si applicherà a tutte le ambasciate cinesi all’estero da lunedì fino al 31 dicembre. “Siamo pronti a lavorare con i paesi interessati per creare condizioni favorevoli e fornire maggiore comodità per facilitare i viaggi transfrontalieri”, ha affermato il portavoce del ministero Wang Wenbin.

Il primo dicembre la Cina ha esteso la sua politica di ingresso senza visto per 15 giorni ad altri sei paesi, tra i quali Italia e Francia. L’elenco era precedentemente limitato a Singapore e Brunei. Pechino sta lavorando per estendere il periodo di esenzione dal visto a Singapore a 30 giorni, ha detto qualche giorno l’ufficio del primo ministro della città stato asiatica Lee Hsien Loong.

Cina in deflazione, prezzi al consumo novembre -0,5% su base annua

Cina in deflazione, prezzi al consumo novembre -0,5% su base annuaRoma, 9 dic. (askanews) – I prezzi al consumo della Cina sono scesi dello 0,5% anno su anno a novembre, il calo più forte in tre anni. Lo ha segnalato oggi l’Ufficio nazionale di statistica di Pechino.

Si tratta di una performance più marcata di quella che avevano previsto gli osservatori internazionali, i quali prevedevano una deflazione non superiore allo 0,2%. I prezzi alla produzione, molto influenzati dal costo delle materie prime, sono diminuiti del 3 per cento e sono rimasti in territorio negativo nell’ultimo anno.

I prezzi al consumo sono entrati in deflazione, con un effimero aumento in agosto, per poi iniziare la discesa di nuovo da ottobre. La tendenza deflazionistica segnala un raffreddamento dell’economia, in un momento in cui la Cina sta affrontando una serie di pressioni che vanno dalla crisi di liquidità nel settore immobiliare, i dati dei consumi deboli e una ripresa che pare aver perso slancio dopo la fiammata avveuta con la fine della rigida politica Zero Covid.

I decisori politici cinesi hanno fissato per quest’anno un’obiettivo di crescita del Pil del 5%, la peggiore performance da decenni a questa parte. Martedì l’agenzia di valutazioni finanzierie Moody’s ha emesso un avviso di downgrade sul rating creditizio della Cina, affermando che i costi per salvare i governi locali e le imprese statali e per controllare la crisi immobiliare peserebbero enormemente sull’economia.

Il ministero delle Finanze cinese ha definito la decisione dell’agenzia deludente, affermando che l’economia si riprenderà e che i rischi saranno controllabili.

GU, marchio gemello di Uniqlo, sbarcherà a New York

GU, marchio gemello di Uniqlo, sbarcherà a New YorkRoma, 5 dic. (askanews) – Dopo il marchio gemello Uniqlo, anche la società di abbigliamento giapponese GU mira a diventare un nome riconosciuto a livello globale, allargando le sue vendite negli Usa e aprendo un negozio permanente a New Yorke. Lo ha riferito al Nikkei l’amministratore delegato Osamu Yunoki.

“Abbiamo in programma di raddoppiare le nostre vendite portandole a 600 miliardi di yen (3,7 miliardi di euro) in cinque anni”, ha Yunoki. Il marchio, gestito da Fast Retailing che controlla anche Uniqlo, ha registrato un aumento delle vendite del 20% per l’anno fiscale terminato ad agosto a 295,2 miliardi di yen (1,85 miliardi di uero), grazie alla ripresa dalla pandemia e al successo dei suoi prodotti alla moda.

“Vogliamo raggiungere mille miliardi di yen (6,2 miliardi di euro) di vendite nel medio e lungo termine”, ha detto Yunoki. “Speriamo di mettere sulla buona strada le nostre attività negli Stati uniti e in Cina e di espanderci in Europa e nel Sud-Est asiatico”. GU gestiva 463 negozi alla fine di agosto, di cui 36 a Taiwan, Hong Kong e nella Cina continentale. Anche se la società non rivela le vendite per regione, si ritiene che faccia affidamento sul Giappone per circa il 90% del totale. Ma con il calo demografico in Giappone, giocoforza deve puntare sui mercati esteri per mantenere la sua redditività, come sta facendo il marchio gemello Uniqlo.

GU rappresenta circa il 10% delle entrate di Fast Retailing, rispetto a circa l’80% di Uniqlo. La sua espansione è fondamentale per l’obiettivo di Fast Retailing di raggiungere 10mila di yen di vendite di gruppo (62,7 miliardi di euro). Tuttavia il settore “fast fashion” è al momento molto sfidante, in particolare a causa della temibile concorrenza dell’e-commerce cinese. Shein, che ha presentato domanda la documentazione per un’offerta pubblica iniziale (IPO) negli Stati uniti, fornisce servizi in circa 150 paesi e regioni a partire dallo scorso anno e continua a guadagnare popolarità, principalmente tra i consumatori più giovani, stesso target di Fast Retailin, presentando 6.000 prodotti al giorno e offredone in tuttop 600.000 sul suo sito web in qualsiasi momento. E Temu, gestito dal gruppo di e-commerce cinese PDD Holdings, si concentra sui prodotti quotidiani.

Sudcorea, private equity MNK lancia scalata a Hankook

Sudcorea, private equity MNK lancia scalata a HankookRoma, 5 dic. (askanews) – La società di private equity MBK Partners ha lanciato oggi un’offerta pubblica di acquisto per azioni pubbliche di Hankook & Company, la holding di Hankook Tire & Technology. Lo riferiscono i media sudcoreani, fsacendo riferimento al principale produttore di pneumatici della Corea del Sud e settimo produttore al mondo.

L’offerta pubblica di acquisto consentirà a MBK Partners di assicurarsi una partecipazione di controllo in Hankook & Company, se verranno acquistate almeno 19.315.214 azioni, ovvero circa il 20,35% del totale. MBK ha già firmato un accordo con i principali azionisti di Hankook & Company, Cho Hyun-sick e Cho Hee-won, prima dell’offerta pubblica di acquisto. La loro quota complessiva ammonta al 29,54%. Sono due dei tre figli del fondatore di Hankook, Cho Yang-rai, e fratelli minori del presidente Cho Hyun-bum, incorso quest’anno in una vicenda giudiziaria.

“Le partecipazioni di controllo acquisite attraverso l’offerta pubblica si tradurranno in una gestione professionale di Hankook & Company, sostenuta da membri del consiglio di amministrazione competenti e amministratori delegati indipendenti da indebite influenze esterne”, ha affermato un funzionario di MBK, secondo quanto riferisce il Korea Times. “Ciò a sua volta rafforzerà i valori aziendali e le sane strutture di governance”. Per effettuare l’operazione, MBK ha creato una SPAC, una società a scopo speciale, Ventura Corp., con la quale presenterà l’OPA per le azioni di Hankook & Company, quotate alla Borsa coreana, al fine di ottenere il controllo della società e per migliorare la governance aziendale della società.

Il prezzo dell’offerta pubblica è fissato a 20mila won (14 euro) per azione. Il prezzo offre un premio del 41% e del 55% rispetto alla media dei prezzi azionari ponderati per il volume di un mese e di tre mesi rispettivamente. È anche superiore del 19% rispetto all’ultimo prezzo di chiusura di 16.820 won, prima dell’annuncio. L’offerta pubblica di acquisto mira a circa il 27,32% delle 94.935.240 azioni totali emesse. L’obiettivo minimo è intorno al 20,35% e l’obiettivo massimo è intorno al 27,32%.

Se il numero di azioni sottoscritte tramite l’offerta pubblica di acquisto sarà inferiore all’obiettivo minimo, nessuna azione verrà acquistata da MBK.