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Collisioni e polemiche tra navi cinesi e Filippine

Collisioni e polemiche tra navi cinesi e FilippineRoma, 19 ago. (askanews) – Un nuovo incidente ha innescato una polemica tra Cina e Filippine rispetto alla sovranità su vaste aree contese del Mar cinese meridionale. Navi della Guardia costiera cinese e imbarcazioni filippine sono entrate in collisione e Pechino che Manila si sono oggi reciprocamente accusate della responsabilità dell’incidente.


Pechino ha sostenuto che due navi della Guardia costiera filippina sono entrate “illegalmente” nelle acque vicine alla scogliera di Xianbin, cioè le isole Spratly, senza autorizzazione delle autorità cinesi. Sono, in realtà, acque che la Cina rivendica come proprie, ma altri paesi comprese le Filippine negano questa autorità,. “Alle 3.24 a.m. (20.24 del 18 agosto in Italia), la nave filippina numero 4410 ha ignorato ripetuti e severi avvertimenti da parte cinese e ha deliberatamente speronato la nave cinese numero 21551, che stava svolgendo attività di routine per l’applicazione della legge, in modo non professionale e pericoloso”, si legge nella dichiarazione rilasciata dalla Guardia costiera cinese.


Pechino rivendica qualcosa come l’80% del Mari cinese meridionale, a dispetto delle opposizioni di diversi paesi della regione e degli Stati uniti. Le Filippine, in particolare, hanno fatto ricorso a un tribunale internazionale, ottenendo nel 2016 una sentenza che respinge le pretese cinesi. Ma la Repubblica popolare non ha riconosciuto tale verdetto. Da parte sua, l’ente filippino responsabile della questione – secondo quanto ripoera l’agenzia di stampa France Presse – ha dichiarato che due navi della loro guardia costiera sono state danneggiate dopo essere entrate in collisione con navi cinesi che effettuavano “manovre illegali e aggressive” vicino all’atollo Sabina. Queste manovre hanno “provocato collisioni che hanno causato danni strutturali a entrambe le navi della guardia costiera filippina”.


La televisione pubblica cinese CCTV, dal canto suo, ha trasmesso delle immagini che a dire di Pechino dimostrerebbero l’effettuazione di una manovra “non professionale” da parte di una nave filippina. (La foto è tratta dalle immagini della CGTN cinese)

Tv pubblica Sudcorea nei guai (anche per colpa di Puccini)

Tv pubblica Sudcorea nei guai (anche per colpa di Puccini)Roma, 18 ago. (askanews) – La televisione pubblica sudcoreana KBS è finita nei guai per aver mandato in onda l’inno nazionale giapponese – “Kimigayo” – e la Madama Butterfly di Giacomo Puccini il 15 agosto, che in Corea del Sud è il Giorno della Liberazione dalla dominazione coloniale nipponica.


La commissione di vigilanza ha chiarito oggi che intende mettere in cantiere misure punitive nei confronti dei responsabili, secondo quanto ha riportato l’agenzia di stampa Yonhap. In maniera piuttosto maldestra, KBS ha messo in onda proprio il 15 agosto la “Madama Butterfly”, l’opera di Puccini che è notoriamente ambientata in Giappone e quindi presenta splendidi costumi di tema giapponese. E, ancor peggio, all’interno della performance trasmessa è anche inclusa un’esecuzione del “Kimigayo”, l’inno nazionale nipponico, che era tale anche durante il periodo coloniale (1910-1945) e che è dedicato all’Imperatore del Giappone.


La Commissione per gli Standard delle Comunicazioni della Corea, il corrispettivo della nostra Commissione di vigilanza, ha dichiarato di aver ricevuto 28 reclami da parte degli spettatori infuriati e prevede di inserire la questione come punto all’ordine del giorno per una decisione accelerata durante la riunione plenaria prevista per lunedì. Questo vuol dire che le misure punitive dovrebbero arrivare nello spazio di due settimane. La versione dell’opera mandata in onda il 15 agosto è una registrazione filmata al Seoul Arts Center alla fine di giugno.


Nel 2014, la commissione aveva emesso un avvertimento contro un’altra emittente, JTBC, per aver trasmesso l’inno giapponese durante la presentazione di un panelista giapponese.

Softbank ha provato a creare con Intel concorrente chip IA di Nvidia

Softbank ha provato a creare con Intel concorrente chip IA di NvidiaRoma, 18 ago. (askanews) – Il gruppo giapponese SoftBank di Masayoshi Son ha tenuto colloqui con Intel sulla produzione di un chip per l’ intelligenza artificiale che possa competere col dominatore del settore, Nvidia, ma il piano è caduto. Lo scrive oggi il Financial Times.


Le trattative per collaborare con Intel avrebbero accelerato gli sforzi di SoftBank per combinare i progetti di chip della sua controllata Arm con l’esperienza produttiva della sua ultima acquisizione, Graphcore. L’amministratore delegato di SoftBank Masayoshi Son prevede di investire miliardi di dollari nel tentativo di mettere il gruppo giapponese al centro del boom dell’IA creando un rivale dei chip di Nvidia.


Il suo ambizioso schema, che ha presentato alle grandi aziende tecnologiche, comprende la produzione di chip e il software fino alla fornitura di energia per i data center che ospiterebbero i suoi processori. I colloqui con Intel sono falliti negli ultimi mesi, prima dell’annuncio del produttore di chip statunitense di drastici piani di taglio dei costi, tra cui migliaia di licenziamenti, all’inizio di agosto, hanno detto queste persone.


SoftBank si sta ora concentrando sulle discussioni con Taiwan Semiconductor Manufacturing Co, il più grande produttore di chip a contratto al mondo. L’utilizzo della fonderia statunitense di Intel per produrre chip AI avrebbe potuto consentire a SoftBank di attingere ai finanziamenti del Chips Act dell’amministrazione Biden per aumentare la produzione nazionale di semiconduttori.

Leader Usa-Giappone-Sudcorea: rafforziamo collaborazione sicurezza

Leader Usa-Giappone-Sudcorea: rafforziamo collaborazione sicurezzaRoma, 18 ago. (askanews) – I leader di Stati uniti, Corea del Sud e Giappone hanno posto l’enfasi, in una dichiarazione congiunta emessa oggi, sui risultati della loro cooperazione trilaterale in materia di sicurezza, raggiunti dopo il loro storico vertice a Camp David di un anno fa, e hanno promesso di rafforzare i loro legami.


Il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol, il presidente degli Stati uniti Joe Biden e il primo ministro giapponese Fumio Kishida – questi ultimi due entrambi a fine mandato e senza prospettive di rielezione – hanno celebrato i progressi nella cooperazione trilaterale: “Lavoriamo insieme per raggiungere i nostri obiettivi comuni di promuovere la sicurezza e la prosperità per la regione e per il mondo”, si legge nella dichiarazione. “Ribadiamo – hanno continuato – il nostro impegno a consultare le sfide regionali, le provocazioni e le minacce che riguardano i nostri interessi e la nostra sicurezza collettiva”. I tre leader hanno evidenziato importanti successi nel campo della sicurezza, tra cui il lancio dell’esercitazione multidominio trilaterale “Freedom Edge” a giugno e la firma di un nuovo “Quadro di Cooperazione per la sicurezza trilaterale” il mese scorso. Hanno inoltre riconosciuto gli sforzi di un gruppo di lavoro trilaterale nel contrastare il finanziamento dei programmi di armi di distruzione di massa della Corea del Nord attraverso il cybercrimine e altri mezzi illeciti.


“Siamo determinati a mantenere la pace e la stabilità nell’Indo-Pacifico, rimaniamo allineati nella nostra visione condivisa e siamo pronti ad affrontare le sfide più grandi del mondo”, si legge nella dichiarazione. “Abbiamo una convinzione incrollabile che la cooperazione tra Giappone, Repubblica di Corea e Stati Uniti sia indispensabile per affrontare le sfide di oggi e gettare le basi per un futuro prospero”. I tre partner, anche superando una serie di contrasti in particolare tra Seoul e Tokyo, hanno intensificato la loro cooperazione di sicurezza a fronte dell’accresciuta assertività della Cina nello scacchiere pacifico, della minaccia nucleare nordcoreana e del rafforzarsi dei legami tra Mosca e Pechino, anche con il contributo di Pyongyang. Tra l’altro, Corea del Nord e Russia hanno firmato a giugno un patto di mutua difesa e i paesi occidentali accusato il regime di Kim Jong Un di fornire armi a Mosca per la guerra in Ucraina.


Martedì scorso i media statali di Pyongyang hanno avvertito che il rafforzamento dei legami tra Corea del Sud, Giappone e Stati uniti rischia di trasformare i loro popoli in “carne da cannone” in caso di attacco nucleare. La dichiarazione congiunta trilaterale è stata rilasciata in vista dell’esercitazione annuale “Ulchi Freedom Shield” tra Corea del Sud e Stati Uniti, che inizierà domani e proseguirà fino al 29 agosto, comprendendo un’esercitazione principale basata su simulazioni al computer, addestramenti sul campo e prove di difesa civile.


L’esercitazione arriva in un contesto di crescenti preoccupazioni per il continuo sviluppo di armi da parte di Pyongyang, evidenziato dai suoi 37 lanci di missili balistici solo quest’anno, e dalle crescenti tensioni transfrontaliere a seguito della recente campagna di palloni di propaganda del Nord. Gli alleati hanno dichiarato che l’esercitazione di quest’anno rifletterà le minacce provenienti da tutti i domini, inclusi i missili nordcoreani, le interferenze GPS e gli attacchi informatici, nonché le lezioni apprese dai recenti conflitti armati. L’esercitazione sarà simile per dimensioni a quella dell’anno scorso, coinvolgendo circa 19.000 soldati sudcoreani. Includerà 48 eventi di addestramento sul campo, come sbarchi anfibi e esercitazioni a fuoco vivo, rispetto ai 38 eventi sul campo dell’anno scorso. Il numero di esercitazioni a livello di brigata aumenterà inoltre a 17 quest’anno, rispetto ai quattro dell’anno precedente.

Meloni ponte tra Cina e Ue? Scetticismo del SCMP

Meloni ponte tra Cina e Ue? Scetticismo del SCMPRoma, 17 ago. (askanews) – Giorgia Meloni vuol davvero fare da ponte tra la Cina e l’Unione europea? Se lo chiede oggi in un articolo di apertura del sito internet il South China Morning Post (SCMP), una testata importante in Asia con sede a Hong Kong e di proprietà di Alibaba, poco più di due settimane dopo la visita della presidente del Consiglio a Pechino.


Il viaggio dello scorso mese aveva l’obiettivo di rilanciare le relazioni con la Cina dopo l’uscita dell’Italia dall’iniziativa “Belt and Road” di Xi Jinping un anno fa, segnala il SCMP, precisando che il principale risultato di questo viaggio è stato la firma di un piano d’azione triennale per aumentare la cooperazione in vari settori, dal commercio allo sviluppo sostenibile. Inoltre, Pechino ha chiesto a Meloni di aiutare a promuovere le sue relazioni con l’Unione europea, che in questo momento sono ai minimi storici. Proprio su questo, il SCMP però mostra un certo scetticismo, citando tra gli osservatori interpellati per il suo articolo anche Michele Geraci, ex sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico del governo giallo-verde che nel 2019 spinse per l’accesso dell’Italia – allora unico paese G7 ad averlo fatto – in Belt and Road. Alla fine, Meloni ha portato fuori l’Italia dall’accordo, affermando che sono mancati i benefici economici.


Secondo il giornale di Hong Kong, la decisione di non rinnovare l’intesa è legata alla strategia di “de-risking” adottata dall’Ue nei confronti della Cina, rispetto alla quale ha un deficit commerciale di 300 miliardi di euro e che minaccerebbe il mercato europeo con un’invasione di veicoli elettrici. Inoltre, Pechino è vista da Bruxelles come sostenitrice della Russia. Durante il viaggio a Pechino, Meloni auspicato relazioni commerciali più “eque” e un deficit commerciale più ridotto con la Cina. Il piano d’azione triennale punta proprio a espandere gli investimenti bilaterali. Tuttavia Michele Geraci vede questa firma più come un modo per “salvare la faccia” dopo l’uscita dall’iniziativa Belt and Road, che nell’idea originaria era concepito per durare almeno dieci anni. Geraci inoltre ricorda che Meloni ha adottato posizioni critiche nei confronti della Cina.”Voleva boicottare le Olimpiadi di Pechino, uscire dalla Belt and Road… è un rischio per la relazione Ue-Cina” ha detto Geraci al SCMP.


Il giornale di Hong Kong, ancora, segnala che le critiche di Meloni alla Cina “risalgono almeno al 2008, quando era ministra della Gioventù e chiese agli atleti italiani di boicottare la cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Pechino a causa delle presunte violazioni dei diritti umani in Tibet”. Inoltre, dopo essere diventata capo del governo, “ha permesso a Taiwan di aprire un ufficio di rappresentanza a Milano e ha esortato l’Ue a dare sostegno all’isola”. Secondo Francesca Ghiretti, assistente di ricerca specializzata nelle relazioni Ue-Cina presso il King’s College di Londra, sempre interpellata dal SCMP, rispetto alla Cina l’Italia sta avendo un approccio simile a quello delle altre grandi economie europee. “La differenza con altri paesi europei, come la Germania e la Francia, è che l’Italia tende a cercare vittorie di marketing che, tuttavia, spesso sono vuote di contenuto. Questo è stato il caso con la Belt and Road ed è presto per dirlo, ma è probabile che sia il caso anche per il contenuto della recente visita”.


Non tutti gli analisti citati dal giornale, però, esprimono scetticismo su un impegno di Meloni per il miglioramento dei legami economici con la Cina. Long Jing, vice direttore del Centro per gli Studi Europei presso il Shanghai Institutes for International Studies, ritiene che Meloni abbia dovuto confermare la sua fedeltà agli Usa non rinnovando l’accordo Belt and Road. Ma, dal momento che non è riuscita a ottenere posizioni di rilievo nell’esecutivo europeo dopo le elezioni di giugno, potrebbe assumere alcune scelte in discontinuità rispetto a Bruxelles “in modo da massimizzare gli interessi del proprio paese”. E’ tuttavia una voce isolata tra quelle interpellate dal giornale di Alibaba. Wang Yiwei, specialista dell’Europa presso la Renmin University, è invece molto più tranchant: “La relazione tra Cina e Occidente deve ancora affrontare grandi problemi. Se ci sono alcuni nuovi segni con l’Italia, la Cina sarà sicuramente felice. Ma non possiamo fare affidamento su questo. Gli italiani sono piuttosto volubili”.

Giappone, finito allarme per il tifone, torna quello per il caldo

Giappone, finito allarme per il tifone, torna quello per il caldoRoma, 17 ago. (askanews) – In Giappone è passata la bufera, o meglio il tifone. Ampil – un importante tifone che si era pericolosamente avvicinato all’area di Tokyo – ha lasciato l’Arcipelago senza aver lasciato troppi danni per dirigersi verso l’Oceano Pacifico al largo.


Il traffico dei treni ad alta velocità, per quanto ritardato, è ripreso, mentre sono state molte le cancellazioni di voli nazionali e internazionali. Ma ormai l’allarme che l’Agenzia meteorologica nazionale rilancia non è più per gli effetti del tifone, bensì per il caldo estremo che è tornato su larga parte del paese, in un anno che ha già battuto tutti i record in questo senso. Ampil in realtà non è arrivato alle coste, ha girato al largo, attenuando ulteriormente il rischio. Venti a oltre 160 km all’ora hanno battuto l’area di Tokyo, secondo la valutazione del Kishocho (l’agenzia meteorologica giapponese).


Ma i danni veri non si sono visti, tranne il disagio per alcune migliaia di case rimaste senza energia elettrica per un po’ di ore e i ritardi per la tanta gente che doveva cominciare il contro-esodo. Sì, perché in queste ore si chiude la festività del Bon, una delle principali per i giapponesi, i quali approfittano di questa ricorrenza per tornare alle loro città di origine e visitare le tombe di famiglia. (Immagine tratta dal sito internet dell’Agenzia meteorologica nazionale del Giappone)

Seoul a Nordcorea: apriamo una piattaforma di dialogo

Seoul a Nordcorea: apriamo una piattaforma di dialogoRoma, 16 ago. (askanews) – Il ministro dell’Unificazione della Corea del Sud, Kim Yung-ho, ha esortato venerdì la Corea del Nord a rispondere all’offerta della Corea del Sud di creare una piattaforma di dialogo ufficiale e a riprendere i canali di comunicazione intercoreani sospesi. Lo riferisce l’agenzia di stampa Yonhap.


L’appello di Kim è arrivato il giorno dopo che il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol ha proposto alla Corea del Nord l’istituzione di un canale di dialogo a livello operativo che possa “affrontare qualsiasi questione” durante un discorso in occasione della Giornata della Liberazione. Yoon ha presentato una visione per l’unificazione basata sulla libertà con la Corea del Nord e ha promesso di espandere l’afflusso di informazioni esterne nel Nord.


“Poiché il presidente ha proposto l’istituzione di un canale di dialogo tra le due Coree, esorto la Corea del Nord ad accettarlo”, ha dichiarato Kim durante una conferenza stampa. Il ministro ha affermato che la Corea del Sud è disposta a discutere qualsiasi argomento, inclusa la denuclearizzazione della Corea del Nord, le questioni umanitarie e gli scambi intercoreani. “A tal fine, la linea di comunicazione di collegamento intercoreano e le linee dirette militari che la Corea del Nord ha unilateralmente sospeso dovrebbero essere riattivate”, ha aggiunto.


La visione di unificazione di Yoon è stata presentata come un aggiornamento alla formula di unificazione del governo svelata nel 1994, che prevede la ricerca della riconciliazione e della cooperazione, la creazione di una confederazione coreana e il completamento di un paese unificato.

Cina rafforza controlli doganali contro vaiolo delle scimmie

Cina rafforza controlli doganali contro vaiolo delle scimmieRoma, 16 ago. (askanews) – Le autorità cinesi hanno annunciato un rafforzamento delle misure di controllo e nei porti di ingresso per prevenire l’importazione del virus del vaiolo delle scimmie (mpox), in seguito all’aumento dei casi a livello globale. Lo riferisce oggi l’agenzia di stampa ufficiale Xinhua.


Le persone provenienti da paesi e regioni in cui sono stati confermati casi di mpox e che presentano sintomi devono dichiarare le proprie condizioni alle dogane al momento dell’ingresso, ha intimato l’Amministrazione Generale delle Dogane della Cina (GAC). Gli ufficiali doganali applicheranno misure mediche e condurranno campionamenti e test in conformità con le procedure prescritte. Veicoli, container e merci provenienti da paesi e regioni in cui sono stati segnalati casi di mpox saranno sottoposti a sanificazione. Queste misure saranno valide per sei mesi, ha specificato la GAC.


L’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato mercoledì l’mpox un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale, lanciando l’allarme per il suo potenziale di ulteriore trasmissione internazionale.

Tokyo attende il potente tifone Ampil, voli e treni cancellati

Tokyo attende il potente tifone Ampil, voli e treni cancellatiRoma, 16 ago. (askanews) – Il potente tifone Ampil sta avendo pesanti conseguenze sui trasporti in Giappone, con le principali compagnie aeree che hanno dichiarato di aver cancellato circa 650 voli internazionali e nazionali da e per l’aeroporto di Haneda a Tokyo e l’aeroporto di Narita, a est della capitale, colpendo circa 120.000 passeggeri.


Il tifone ha continuato la sua avanzata verso Tokyo e altre aree orientali del Giappone nella mattinata di oggi, con l’agenzia meteorologica che ha esortato la popolazione a prepararsi a venti forti, frane, alte onde e inondazioni, poiché le forti piogge aumenteranno drasticamente il rischio di disastri. Il tifone viene in un momento particolare, siamo nel pieno infatti del periodo festivo del Bon in Giappone, uno dei più importanti dell’anno, in cui tra l’altro c’è la tradizione di tornare alle località di origine per fare il cosiddetto haka-mairi, cioè curare le tombe degli antenati. La cancellazionedi molti trasporti ferroviari e aerei rischia di creare un importante problema.


Alle 10 locali (3 del mattino in Italia) di stamani, secondo quanto scrive l’agenzia di stampa Kyodo, Ampil si trovava a circa 100 chilometri a est-nordest dell’isola di Hachijo, situata a sud della capitale giapponese. Il tifone si muove verso nord a una velocità di 20 km all’ora, secondo l’agenzia meteorologica. Ha una pressione atmosferica di 950 hectopascal al suo centro e venti che raggiungono fino a 216 kmh. La rete ferroviaria JR Central ha sospeso tutti i servizi del treno ad alta velocità Tokaido Shinkansen tra Tokyo e Nagoya, nel Giappone centrale, per l’intera giornata. Oltre Nagoya, la compagnia prevede di far circolare un numero limitato di treni da e per Osaka via Kyoto, nel Giappone occidentale.


JR East – che gestisce gli shinkansen nelle aree orientali, nordorientali e centrali – cancellerà anche alcuni treni proiettile su parti delle linee Tohoku, Joetsu e Yamagata dal pomeriggio. Nella prefettura di Chiba, vicino a Tokyo, alcuni complessi commerciali sono stati chiusi, inclusi i grandi magazzini Sogo.


Nelle 24 ore a partire dalle 6 di venerdì mattina, si prevede che il tifone porterà fino a 300 millimetri di pioggia nella regione di Kanto-Koshin, che comprende Tokyo, 200 mm nella regione di Tohoku e 120 mm nella regione di Tokai. (Immagine tratta dal sito internet dell’Agenzia meteorologica giapponese)

Paetongtarn Shinawatra eletta prima ministra della Thailandia

Paetongtarn Shinawatra eletta prima ministra della ThailandiaRoma, 16 ago. (askanews) – Il parlamento thailandese ha eletto oggi Paetongtarn Shinawatra, leader trentasettenne del partito di governo Pheu Thai, come primo ministro, due giorni dopo che Srettha Thavisin è stato rimosso dalla carica dalla Corte Costituzionale.


Paetongtarn è la figlia più giovane dell’ex primo ministro Thaksin Shinawatra. L’esponente politica ha ottenuto il sostegno di oltre 250 membri della Camera bassa, raggiungendo la maggioranza necessaria di voti. Nessun candidato era stato indicato dall’opposizione.


In una conferenza stampa giovedì, ha dichiarato che continuerà a portare avanti le politiche del suo partito. L’ex primo ministro Srettha è stato destituito dalla corte per aver violato la costituzione nominando un ex detenuto nel suo gabinetto. Oltre alla rimozione di Srettha, la corte ha anche ordinato a tutto il gabinetto di dimettersi.


(Foto dal profilo X di Paetongtarn Shinawatra)