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”Oppenheimer” uscirà in Giappone? Al momento non c’è una data

”Oppenheimer” uscirà in Giappone? Al momento non c’è una dataRoma, 20 lug. (askanews) – Molti lo considerano l’evento cinematografico dell’anno: il film di Christopher Nolan “Oppenheimer”, dedicato al fisico che riunì a Los Alamos gli scienziati i quali costruirono la bomba atomica, raggruppa alcune delle principali star hollywoodiane. Ma c’è un paese – e non un paese secondario in questa storia – che ancora non ha una data d’uscita per il kolossal: si tratta del Giappone.

Non c’è al momento né un bando rispetto al film, né ci sono notizie ufficiali che facciano pensare a un blocco. Tuttavia ci sono, soprattutto sul web, speculazioni sul fatto che in effetti nel paese che subì le conseguenze delle azioni di J Robert Oppenheimer, con i due bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki, potrebbe non esserci molta voglia di vedere un film su questo personaggio. In particolare al ridosso degli annniversari dei bombardamenti, che avvennero il 6 e 9 agosto 1945. Il film esce domani negli Stati uniti e in Gran Bretagna, in Italia è atteso per il 23 agosto. Si tratta di un progetto-monstre anche per gli standard di Hollywood. Tratto dalla biografia “American Prometheus” scritta da Kai Bird e Martin J. Sherwin, ha un cast assolutamente stellare: Cillian Murphy interpreta Oppenheimer, Emily Blunt la moglie, ma ci sono anche Robert Downey jr., Matt Damon, Lewis Strauss, Casey Affleck, Kenneth Branagh

A Variety un portavoce per la Universal Picture, che ha prodotto il film, ha smentito che in Giappone ci sia un blocco, spiegando che ancora non c’è “una finalizzazione dei piani” anche in altri mercati. I film sulla seconda guerra mondiale, anche provenienti dagli Stati uniti, in Giappone non ricevono solitamente un’accoglienza diversa da quella di altri pubblici di paesi avanzati. “Hiroshima, mon amour” di Alain Resnais del 1959 ebbe un grande successo, come lo ebbero i due film dedicati a Iwo Jima firmati da Clint Eastwood nel 2006, che furono anche premiati. Tendenzialmente non c’è una censura preventiva su questo tipo di pellicole.

In maniera del tutto incidentale, invece, un altro film di cassetta hollywodiano sta avendo problemi in Asia, nonostante sia apparentemente molto più neutro. Si tratta di “Barbie” di Greta Gerwig, dedicato alla nota bambola, e interpretato da Margot Robbie e Ryan Gosling. Il Vietnam l’ha bandito perché nel film è presentata una cartina che rispecchia le rivendicazioni cinesi nel Mar cinese meridionale e quindi, secondo il governo vietnamita, viola la sua sovranità.

Usa avranno sei nuove basi a Papua, in funzione anti-Cina

Usa avranno sei nuove basi a Papua, in funzione anti-CinaRoma, 20 lug. (askanews) – Gli Stati uniti puntano a continuare a rafforzare la loro presenza militare nel Pacifico. I militari americani avranno accesso a sei ulteriori siti in Papua Nuova Guinea, inclusa una base navale, per 15 anni sulla base di un accordo di difesa raggiunto tra i due paesi. Lo scrive Nikkei Asia.

Si tratta di un’ulteriore svolta nella vera e propria corsa che si è innescata tra Pechino e Washington per realizzare alleanze e convergenze nel Pacifico. Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha annunciato martedì che il segretario alla Difesa Lloyd Austin visiterà la Papua Nuova Guinea e l’Australia alla fine di questo mese. Riferendosi all’accordo di difesa firmato con la Papua Nuova Guinea a maggio, il Pentagono ha sottolineato che Austin “discuterà i prossimi passi” come metterlo in pratica.

Secondo il Nikkei ha ottenuto il testo completo dell’accordo, i governi di entrambi i paesi rilasceranno ufficialmente il testo dell’accordo dopo che sarà stato ratificato dal Parlamento nazionale della Papua Nuova Guinea. Il testo afferma che l’accordo ha l’obiettivo di rafforzare ulteriormente le relazioni di difesa e affrontare le “sfide di sicurezza condivise”. Sarà valido per 15 anni e prorogato se non ci sono obiezioni da nessuna delle parti. L’esercito americano utilizzerà la base navale di Lombrum e l’aeroporto di Momote nel nord della Papua Nuova Guinea, così come i porti e gli aeroporti della capitale Port Moresby e Lae nel centro del paese.

L’isola di Manus, sede della base navale di Lombrum, è strategicamente situata nell’Oceano Pacifico ed è stata teatro di feroci battaglie tra Stati Uniti e Giappone durante la seconda guerra mondiale. L’amministrazione dell’ex presidente Donald Trump ha annunciato nel 2018 che gli Stati Uniti avrebbero partecipato all’espansione della base. In collaborazione con l’Australia, gli Stati Uniti hanno esplorato l’uso della base nel medio-lungo termine. L’accordo prevede che la base venga utilizzata per “operazioni di emergenza”, oltre che per la risposta ai disastri naturali e per gli aiuti umanitari. Gli Stati Uniti potrebbero utilizzare la Papua Nuova Guinea come base operativa in caso di scontro con la Cina nello Stretto di Taiwan o nel Mar cinese meridionale.

La Cina, dal canto suo, sta stringendo legami più forti con le Isole Salomone. A luglio, Manasseh Sogavare, il primo ministro del paese, ha incontrato il presidente cinese Xi Jinping a Pechino. La nazione insulare del Pacifico ha aperto un’ambasciata a Pechino e ha firmato un accordo di cooperazione di polizia con la Cina. Pechino e le Isole Salomone hanno firmato un patto di sicurezza nell’aprile 2022. Sebbene i contenuti non siano stati divulgati, gli Stati uniti sono diventati sempre più preoccupati che l’esercito cinese possa utilizzare le Isole Salomone come base operativa a medio-lungo termine.

Kissinger vede Xi, viaggio “privato” ma con accoglienza da leader

Kissinger vede Xi, viaggio “privato” ma con accoglienza da leaderRoma, 20 lug. (askanews) – La sorprendente visita di Henry Kissinger in Cina, che è culminata oggi con un colloquio “a cuore aperto” con il presidente Xi Jinping, ha avuto una lunga e accurata preparazione, come è ovvio quando si tratta di protocollo cinese e di un viaggio d’un uomo che ha ormai compiuto 100 anni. Lo racconta oggi il South China Morning Post.

L’ex segretario di stato americano si è recato a Pechino per un “viaggio privato”, ma in realtà ha ricevuto onori da capo di stato e ha potuto avere un accesso alla leadership cinese che gli ultimi esponenti dell’amministrazione Biden che si sono affacciati a Pechino – la segretaria al Tesoro Janet Yellen e l’inviato speciale per il clima e a sua volta ex segretario di stato John Kerry – non hanno ottenuto. Segno del grande prestigio personale di cui Kissinger gode in Cina, che gli consente un approccio informale al pensiero dei vertici della seconda potenza economica del mondo. Non a caso – secondo quanto hanno riferito i media cinesi – Xi ha ricevuto oggi Kissinger nella guesthouse per gli ospiti di stato Diaoyutai a Pechino, come se fosse appunto un alto funzionario ufficiale di una nazione straniera. “Kissinger ha appena festeggiato il suo centesimo compleanno e lei ha visitato la Cina più di 100 volte. La combinazione di queste due ‘centinaia’ rende la sua visita in Cina di particolare significato”, ha affermato Xi. “I cinesi apprezzano l’amicizia e non dimenticheremo mai il nostro vecchio amico, il suo contributo storico alla promozione dello sviluppo delle relazioni Usa-Cina e al rafforzamento dell’amicizia tra cinesi e americani”, ha continuato il presidente cinese, facendo un riferimento al ruolo avuto da Kissinger nella diplomazia che portò al riconoscimento americano della Repubblica popolare cinese, nella costruzione della storica visita dell’allora presidente Richard Nixon a Pechino, nel 1972, quando fu ricevuto dal fondatore della Cina comunista Mao Zedong.

“Il mondo sta attualmente subendo grandi cambiamenti nella struttura internazionale. Cina e Stati Uniti sono ancora una volta al bivio e le due parti si trovano a dover fare un’altra scelta. Guardando al futuro, la Cina e gli Stati Uniti possono raggiungere il successo reciproco e la prosperità comune. La chiave è seguire i tre principi del rispetto reciproco, della coesistenza pacifica e della cooperazione vantaggiosa per tutti”, ha detto inoltre il leader cinese, volgendo lo sguardo a temi più internazionali. Su questa base ha proseguito – “la Cina è disposta a discutere con gli Stati Uniti su come i due paesi possono andare d’accordo e promuovere il costante sviluppo delle relazioni sino-americane, il che è vantaggioso per entrambe le parti e anche per il mondo”. Kissinger – a quanto risulta dal resoconto fornito dal ministero degli Esteri cinese – ha espresso la sua gratitudine al presidente Xi Jinping per aver scelto di incontrarlo nell’edificio 5 della Diaoyutai State Guesthouse, dove incontrò i leader cinesi – Mao e l’allora primo ministro Zhou Enlai – durante la sua storica prima visita in Cina, nel 1971. “La relazione Usa-Cina – ha detto ancora l’anziano ex segretario di Stato – è di vitale importanza per la pace e la prosperità di entrambi i paesi e del mondo. Nella situazione attuale, dovremmo rispettare i principi fissati nel ‘Comunicato di Shanghai’, comprendere l’estrema importanza del principio dell”Unica Cina’ per la Cina e promuovere lo sviluppo delle relazioni Usa-Cina in una direzione positiva. Sono disposto a continuare a compiere sforzi per migliorare la comprensione reciproca tra il popolo degli Stati Uniti e della Cina”

Secondo il SCMP, che ha sentito una fonte a conoscenza dei dettagli della visita, il viaggio di Kissinger era stato pianificato almeno due mesi fa. Questo farebbe tacere una serie di speculazioni che vertono sul fatto che il viaggio di Kissinger abbia coinciso – di datto oscurandolo – con il viaggio di Kerry. In realtà l’andata di Kissinger sarebbe stata pianificata prima dell’annuncio della visita dell’inviato di Joe Biden per la decarbonizzazione. Kissinger, oltre a Xi, ha incontrato anche il ministro della Difesa cinese Li Shangfu – una personalità sottoposta a sanzioni da parte degli Stati uniti – e il capo della politica estera del Partito comunista cinese Wang Yi. Non ha visto invece il ministro degli Esteri Qin Gang che non fa uscite pubbliche da almeno tre settimane e questo continua ad alimentare speculazioni.

Su quanto la visita dell’anziano ex segretario di stato sia apprezzata a Washington non c’è chiarezza. Due giorni fa il Dipartimento di Stato ha precisato che Kissinger non è in Cina in rappresentanza degli Stati uniti e che il segretario di Stato Antony Blinken è stato informato della possibilità di una visita del centenario un mese fa, quando a sua volta è stato in Cina e ha incontra anche Xi. Ieri Wang ha definito Kissinger un “vecchio amico”, ma ha chiarito che, se Washington punta a contenere l’ascesa cinese si illude. “La Cina mantiene un alto grado di continuità nella sua politica nei confronti degli Stati Uniti e segue fondamentalmente i principi di rispetto reciproco, coesistenza pacifica e cooperazione vantaggiosa per tutti, come propost dal presidente Xi Jinping”, ha affermato. “Lo sviluppo della Cina – ha proseguito – ha un forte slancio endogeno e un’inevitabile logica storica. È impossibile cercare di trasformare la Cina, ed è ancora più impossibile accerchiare e contenere la Cina”. Kissinger, dal canto suo, ha affermato cdi essere preoccupato per lo stato dei rapporti Usa-Cina e di essere favorevole agli sforzi per migliorare le relazioni tra i due paesi. “Non importa quanto sia difficile, entrambe le parti dovrebbero trattarsi alla pari e mantenere i contatti. È inaccettabile cercare di isolarsi o separarsi gli uni dagli altri”, ha detto Kissinger, secondo un resoconto fornito dal ministero degli Esteri dell’incontro con Wang.

Nordcorea lancia due missili a corto raggio

Nordcorea lancia due missili a corto raggioRoma, 19 lug. (askanews) – La Corea del Nord ha lanciato oggi due missili balistici a corto raggio nel Mare del Giappone. L’hanno reso noto le forze armate sudcoreane. Si tratta di un’apparente risposta all’arrivo a Busan di un sottomarino a capacità nucleare statunitense, il primo mezzo americano di questo tipo da un quarantennio arrivato in Sudcorea. L’hanno detto le forze armate di Seoul, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Yonhap.

Lo Stato maggiore congiunto sudcoreano ha reso noto di aver rilevato i lanci dall’area di Sunan a Pyongyang tra le 3:30 e le 3:46 del mattino locali e i proiettili hanno volato per circa 550 chilometri prima di cadere in mare. Il vertice militare sudcoreano ha condannato i lanci come “atti di significativa provocazione” che danneggiano la pace non solo nella penisola coreana ma anche verso la comunità internazionale, e come una “chiara” violazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni inite.

“I nostri militari manterranno una ferma posizione di prontezza basata sulle capacità di rispondere in modo schiacciante a qualsiasi provocazione nordcoreana”, ha affermato ancora lo stato maggiore. L’ufficio presidenziale ha tenuto una riunione di monitoraggio della sicurezza guidata dal vice consigliere per la sicurezza nazionale Lim Jong-deuk, secondo un funzionario presidenziale.

Il lancio ha coinciso con l’arrivo della USS Kentucky in una base navale chiave a Busan, 320 chilometri a sud-est di Seoul, segnando la prima visita in porto di un sottomarino strategico americano con capacità nucleare (SSBN) dai tempi della USS Robert E. Lee nel marzo 1981. Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol ha visitato oggi il sottomarino. “Il dispiegamento della USS Kentucky mostra chiaramente l’impegno della Corea del Sud e degli Stati uniti a schierare regolarmente risorse strategiche statunitensi e arafforzare la credibilità della deterrenza estesa”, ha detto il presidente durante la visita. “I due paesi – ha contuinuato – risponderanno in modo schiacciante e risoluto all’avanzata delle minacce nucleari e missilistiche della Corea del Nord attraverso l’NCG e il regolare dispiegamento di risorse strategiche, come l’SSBN”.

Xi Jinping: decidiamo noi passo della transizione verde della Cina

Xi Jinping: decidiamo noi passo della transizione verde della CinaRoma, 19 lug. (askanews) – Le modalità, i tempi della decarbonizzazione della Cina dipendono solo dalla Cina e non da altri. L’ha chiarito il presidente cinese Xi Jinping in una conferenza nazionale di due giorni dedicata all’ecologia davanti a funzionari di tutto il paese, proprio mentre l’inviato speciale del presidente Usa, John Kerry, è a Pechino per sollecitare un impegno cinese sulla decarbonizzazione

“Gli impegni e le azioni della Cina sul picco di carbonio e sulla neutralità carbonica, sono incrollabili, ma il percorso verso gli obiettivi, nonché il modo, il ritmo e l’intensità degli sforzi per raggiungerli dovrebbero e devono essere determinati dal Paese stesso, piuttosto che influenzato dagli altri”, ha affermato il leader cinese secondo l’agenzia di stampa Xinhua. “Dovrebbero – ha aggiunto – essere compiuti sforzi per accelerare la trasformazione dei modelli di sviluppo e aderire allo sviluppo verde a basse emissioni di carbonio come soluzione fondamentale ai problemi ecologici e ambientali”.

Xi ha anche esortato il Paese a salvaguardare la sicurezza ecologica e la sicurezza nucleare e radioattiva per “garantire che l’ambiente e le condizioni naturali, che sono alla base della sopravvivenza e dello sviluppo, non siano minacciati o danneggiati”. Alla conferenza hanno preso parte tutti e sette i membri del Comitato permanente del Politburo, il sancta sanctorum del potere cinese, nonché un’ampia gamma di organi di partito e di governo.

Kerry, la cui visita di quattro giorni si conclude oggi, ha incontrato il premier Li Qiang e il capo della politica estera del Partito comunista cinese Wang Yi. Xi ha promesso a settembre 2020 che le emissioni di carbonio della Cina raggiungeranno il picco entro il 2030 e il paese raggiungerà la neutralità carbonica carbon neutral entro il 2060.

Soldato Usa “sconfina” in Nordcorea, non è la prima volta

Soldato Usa “sconfina” in Nordcorea, non è la prima voltaRoma, 18 lug. (askanews) – Le forze Usa hanno confermato che il cittadino americano che ha attraversato oggi il confine tra le Coree, finendo sotto la custodia dei militari nordcoreani, è un soldato. E non è la prima volta che accade una fuga volontaria di un militare a stelle e strisce verso il regno dei Kim

“Un membro del servizio degli Stati Uniti in un tour di orientamento della JSA ha attraversato volontariamente e senza autorizzazione la linea di demarcazione militare nella Repubblica popolare democratica di Corea. Riteniamo che sia attualmente in custodia della Repubblica popolare democratica di Corea e stiamo lavorando con le nostre controparti dell’KPA per risolvere questo incidente”, ha affermato il colonnello Isaac Taylor delle Forze Usa in Corea (Usfk) in una breve dichiarazione ripresa dalla Bbc. La Jsa a cui fa riferimento il portavoce americano è la Joint Security Area, che si trova all’interno della Zona smilitarizzata tra le due Coree. In precedenza la Cbs News ha identificato l’uomo nel soldato di seconda classe Travis King, citando funzionari statunitensi. La storia raccontata dalla Cbs parla di un soldato che era stato messo in detenzione militare in Corea del Sud e in via di espulsione dal paese. Ma, dopo aver superato i controlli di sicurezza dell’aeroporto da cui doveva uscire dal Paese, in qualche modo sarebbe riuscito a inserirsi in un giro turistico civile diretto al confine. Secondo i media locali, mentre visitava la linea di demarcazione a Panmunjon con i turisti, l’avrebbe attraversata entrando in territorio nordcoreano.

Non è chiaro perché abbia fatto questo incredibile gesto, ma uno dei turisti che partecipava al tour e che ha visto la scena ha detto a Cbs News che l’uomo avrebbe riso e avrebbe cominciato a correre tra gli edifici. Poi c’è stata confusione. La Zona smilitarizzata che divide le due Coree è considerata il confine più blindato del mondo. Per di più, la Corea del Nord è sigillata per la pandemia Covid-19. Il fatto che il “fuggitivo” sia un soldato, ovviamente, rischia di rendere più complessa un’eventuale trattativa per il suo rilascio.

In Corea del Sud ci sono 27-28mila soldati statunitensi. Il contingente americano è presente da dopo la guerra di Corea (1950-53), interrotta da un armistizio che ha di fatto congelato i combattimenti ma non ha portato alla pace. Non è la prima volta che un soldato americano si “rifugia” in Corea del Nord. Negli anni ’60 almeno quattro soldati statunitensi si andarono a mettere nelle braccia del regime di Pyongyang: James Josepf Dresnok, Jerry Parrish, Larry Allen Abshier e Charles Robert Jenkins. Furono occupati nel cinema: sostanzialmente erano utilizzati per impersonare gli “invasori” americani. I quattro furono fatti poi sposare con donne rapite, tra le quali la pittrice rumena Doina Bumbea tratta con l’inganno in Corea del Nord mentre viveva a Roma e data in moglie a Dresnok.

In seguito solo a Jenkins – che fu fatto sposare con la rapita giapponese Hitomi Soga – venne consentito di espatriare con la famiglia in Giappone, dove si consegnò alla giustizia militare Usa che lo condannò a una pena lievissima. Morì in Giappone nel 2017, un anno dopo Dresnok che invece finì i suoi giorni in Corea del Nord. Abshier risulta morto nel 1983 e Parrish nel 1998, entrambi in Nordcorea.

CBS: cittadino Usa entrato in Nordcorea è un soldato

CBS: cittadino Usa entrato in Nordcorea è un soldatoRoma, 18 lug. (askanews) – Il cittadino statunitense arrestato dalla Corea del Nord per aver attraversato il confine è un soldato Usa, il caporale di seconda classe Travis King. L’ha affermato oggi la CBS News.

Secondo un ufficiale, che ha parlato con la CBS, il soldato americano era stato scortato fuori dal paese per motivi disciplinari, ma è riuscito a uscire dal terminal dell’aeroporto ma si è dato alla fuga unendosi a un tour che si recava verso la frontiera. Un’ulteriore fonte alla CBS ha detto che il soldato ha intenzionalmente attraversato il confine, per motivazioni che non sono affatto chiare. La sua identità non è stata ancora ufficialmente confermata.

Sono 28mila i soldati statunitensi in Corea del Sud, in una presenza ininterrotta delle forze americane in seguito alla guerra del 1950-1953. Non è la prima volta che soldati americani scappano in Corea del Nord. Negli anni ’60 almeno quattro soldati statunitensi fuggirono in Corea del Nord: James Josepf Dresnok, Jerry Parrish, Larry Allen Abshier e Charles Robert Jenkins. Furono utilizzati dal regime di Pyongyang nel cinema: sostanzialmente erano occupati per impersonare gli “invasori” americani. I quattro furono fatti poi sposare con donne rapite, tra le quali la pittrice rumena Doina Bumbea tratta in Corea del Nord dall’inganno mentre viveva a Roma e data in moglie a Dresnok.

In seguito solo a Jenkins – che fu fatto sposare con la rapita giapponese Hitomi Soga – fu consentito di espatriare con la famiglia in Giappone, dove si consegnò alla giustizia militare Usa che lo condannò a una pena lievissima. Morì in Giappone nel 2017, un anno dopo Dresnok invece che finì i suoi giorni in Corea del Nord. Abshier risulta morto nel 1983 in Nordcorea e anche Parrish è morto nel 1998 in Corea del Nord.

L’incredibile visita a sorpresa di Kissinger, 100 anni, a Pechino

L’incredibile visita a sorpresa di Kissinger, 100 anni, a PechinoRoma, 18 lug. (askanews) – In una visita a sorpresa, il centenario ex segretario di Stato Henry Kissinger ha incontrato a Pechino il ministro della Difesa cinese Li Shengfu. Lo ha riferito in un comunicato il ministero cinese.

“Sono qui come amico della Cina. Sfide e opportunità coesistono nel mondo di oggi: Stati Uniti e Cina dovrebbero eliminare le incomprensioni, coesistere pacificamente,ed evitare il confronto”, avrebbe detto Kissinger, secondo quanto riporta il comunicato del ministero della Difesa cinese. “La storia e la pratica – ha continuato il veterano diplomatico americano – hanno continuamente dimostrato che né gli Stati uniti né la Cina possono permettersi di trattare l’altro come un nemico”. Un messaggio, insomma, in linea con quella che è stata sempre la linea politica di Kissinger, che è stato il motore da capo della diplomazia americana della ripresa dei rappporti tra Pechino e Wasghington sotto la presidenza di Richard Nixon in America e la leadership di Mao Zedong in Cina. La sua storica visita del 1971 fece da apripista per la storica visita di Nixon che portò al riconoscimento della Cina popolare a scapito di Taipei.

Li Shangfu, dal canto suo, ha affermato che, di fronte alle “turbolenze” che stanno portando a “sfide senza precedenti” per l’umanità, in tutti i paesi si spera che “la Cina e gli Stati uniti si assumano responsabilità da grandi paesi, svolgendo un ruolo di primo piano e mantenendo insieme la prosperità e la stabilità mondiali”. E ha lamentato che alcuni “negli Stati Uniti non hanno voluto incontrare la Cina a metà strada, facendo sì che le relazioni sino-americane cadessero al punto più basso dall’instaurazione delle relazioni diplomatiche”. Kissinger è a Pechino per incontrare una serie di funzionari cinesi, in concomitanza con la visita di un altro ex segretario di Stato, John Kerry, che però è in Cina in visita ufficiale come inviato speciale del presidente Joe Biden per il clima.

Li è sottoposto a sanzioni statunitensi dal 2018, per l’acqusito di aerei di combattimento dalla Russia. Proprio per questo motivo, ha rifiutato d’incontrare il segretario alla Difesa statuitense Lloyd Austin recentemente a Singapore, segnando un ulteriore stop al dialogo militare tra Washington e Pechino, che sarebbe invece necessario anche per evitare possibili incidenti in particolare attorno a Taiwan.

Cina, sempre più fitto mistero su assenza ministro esteri Qin Gang

Cina, sempre più fitto mistero su assenza ministro esteri Qin GangRoma, 18 lug. (askanews) – Continua a infittirsi il mistero attorno alla lunga assenza dagli sguardi pubblici del ministro degli Esteri cinese Qin Gang, che non partecipa a iniziative ufficiali da oltre tre settimane. Oggi il South China Morning Post scrive che l’alto rappresentante agli affari esteri Ue Josep Borrell ha “provvisoriamente” accettato l’invito a recarsi in Cina a ottobre, ma senza aver ricevuto assicurazioni di incontrare il suo omologo Qin.

La notizia viene dopo che la scorsa settimana Borrell ha incontrato a Giacarta il capo della politica estera del Partito comunista cinese, Wang Yi, il quale ha sostituito Qin alla riunione ministeriale dell’Asean. Dopo questo incontro, il numero uno della diplomazia dell’Unione europea avrebbe dato un suo preventivo assenso alla visita a ottobre – dopo che una prevista visita il 5 è stata cancellata da Pechino con un minimo preavviso – senza avere alcuna assicurazione d’incontrare il suo omologo cinese, che è appunto Qin Gang, secondo quanto riporta il SCMP. Non è stata fornita alcuna spiegazione da parte cinese rispetto all’incertezza su chi prenderà parte a un incontro importante, perché propedeutico a un possibile vertice Ue-Cina che potrebbe svolgersi entro la fine dell’anno.

“Chi sarà l’interlocutore ovviamente lo diranno i cinesi. Finché questo signore è il ministro degli Esteri della Cina, è ovviamente il nostro interlocutore, ma sta a loro dire chi sarà dall’altra parte del tavolo”, ha detto un alto funzionario dell’Ue al SCMP. L’assenza di Qin sta diventando fonte di speculazioni, in particolare sul web dove sono apparsi commenti – poi solo parzialmente censurati – sull’inabissamento del ministro, considerato un fedelissimo del presidente Xi Jinping.

La non partecipazione alla riunione Asean è stata presentata come dovuta a motivi di salute. Solo che in seguito, dalla trascrizione della conferenza stampa quotidiana dell’11 luglio – dove i media internazionali hanno raccontato essere stata data la notizia dei problemi di salute -, sono spariti i cenni alla salute di Qin Gang. L’ultima uscita pubblica di Qin Gang è stata il 25 giugno, quando ha incontrato esponenti dello Sri Lanka e della Russia.

In Cina le lunghe assenze delle personalità politiche possono indicare una caduta in disgrazia, talvolta segnata anche da indagini. La portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning ieri ha detto nella quotidiana conferenza stampa a Pechino di non avere informazioni da condividere e che l’attività diplomatica cinese prosegue come di consueto. Questo commento, riportato da diversi media internazionali presenti, non si trova sul resoconto ufficiale della conferenza stampa riportato dal sito del ministero degli Esteri. Qin non ha incontrato nei giorni scorsi una serie di esponenti Usa e oggi l’inviato speciale di Washington per il clima John Kerry ha incontrato il primo ministro Li Qiang e Wang Yi.

Sottomarino nucleare Usa in Sudcorea, prima volta in 40 anni

Sottomarino nucleare Usa in Sudcorea, prima volta in 40 anniRoma, 18 lug. (askanews) – Un sottomarino con capacità nucleari statunitense ha attraccato a Busan, in Corea del Sud, per la prima volta da decenni, in un passaggio che mostra alla Corea del Nord e agli altri avversari regionali l’impegno di “deterrenza estesa” degli Usa nei confronti di Seoul. Lo ha detto oggi il coordinatore del Consiglio di sicurezza nazionale americano per gli affari dell’Indo-Pacifico Kurt Campbell in visita in Corea del Sud.

Campbell – secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Yonhap – ha segnalato che l’USS Kentucky, un sottomarino lanciamissili di classe Ohio della Marina degli Stati Uniti, fa scalo a Busan 42 anni dopo che l’USS Robert E. Lee fece un analogo scalo a marzo 1981. Nella “Dichiarazione di Washington” siglata nella capitale americana dal presidente Usa Joe Biden e dal presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol era già annunciata la disponibilità americana di inviare un sottomarino con capacità nucleari in Corea del Sud per accrescere la “visibilità” delle risorse strategiche americane nella penisola coreana, anche a scopo dissuasivo nei confronti della Corea del Nord.

Pyongayang aveva allora lanciato minacce, affermando che un gesto del genere avrebbe provocato un conflitto nucleare. Casmpbell ha preso parte a una riunione del Gruppo di contatto nucleare (NCG), un istituto che è stato creato con la Dichiarazioe di Washington che ha sancito la svolta verso una deterrenza estesa Usa in Corea del Sud. In questo documento, Washington si è impegnata a difendere con tutte le sue risorse nucleari la Corea del Sud in un eventuale attacco.