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Cina, WuXi Biologics perde un altro 11% dopo crollo di ieri

Cina, WuXi Biologics perde un altro 11% dopo crollo di ieriRoma, 5 dic. (askanews) – WuXi Biologics, una delle principali società cinesi di ricerca e produzione medica a contratto, ha continuato oggi a scivolare in basso alla Borsa di Hong Kong, lasciando sul terreno un ulteriore 11%, dopo il -23,8% di ieri, e contribuendo a una giornata negativa sulla piazza della città semi-autonoma cinese.

In un aggiornamento aziendale pubblicato lunedì, WuXi Biologics ha dichiarato che probabilmente non riuscirà a raggiungere il suo obiettivo di crescita annuale a causa dell’indebolimento dei finanziamenti biotecnologici, del calo dei redditi legati al Covid-19 e di un più ampio rallentamento del settore. Un rallentamento dei finanziamenti ha portato quest’anno a una riduzione dei nuovi progetti di ricerca sui farmaci, cancellando quasi 300 milioni di dollari di entrate, ha affermato la società. Nel frattempo, il ritardo nell’approvazione regolatoria di tre nuovi farmaci ha influito sul reddito dell’azienda di circa 100 milioni di dollari.

WuXi Biologics ha stimato una perdita netta lorda di 100 milioni di dollari nel 2023 a causa dell’aumento della capacità produttiva e del rallentamento degli affari. Le preoccupazioni sulle prospettive di business della società hanno innescato svendite, cancellando 44 miliardi di dollari di Hong Kong (5,6 miliardi di dollari) dal suo valore di mercato durante le contrattazioni di ieri. Le azioni della società sono scese del 45% quest’anno a causa del calo delle vendite e della crescita dei profitti.

WuXi Biologics è uno dei principali operatori di ricerca e produzione medica cinesi. Ha fornito gli ingredienti per il vaccino Covid-19 di AstraZeneca. WuXi Biologics aveva precedentemente previsto una crescita dei ricavi del 30% per il 2023, subordinata a un’espansione a livello di settore del 15%. Tuttavia, nell’aggiornamento di lunedì, la società ha affermato di prevedere una crescita del settore inferiore al 10% nei prossimi due anni a causa del rallentamento del sostegno finanziario.

La società ha affermato di aspettarsi una “inversione di tendenza positiva” nella seconda metà del 2024 e una crescita costante nei prossimi anni.

Cina, sentenza: opera d’arte generata con IA soggetta a copyright

Cina, sentenza: opera d’arte generata con IA soggetta a copyrightRoma, 1 dic. (askanews) – Il Tribunale di Internet di Pechino ha riconosciuto il copyright su un contenuto generato dall’intelligenza artificiale nella prima sentenza di questo genere in Cina. Lo segnala oggi il South China Morning Post.

In una decisione prodotta lunedì, la corte ha affermato che un’immagine, generata tramite il software di conversione testo-immagine Stable Diffusion della start-up statunitense StabilityAI, dovrebbe essere considerata un’opera d’arte protetta dalle leggi sul copyright in base alla “originalità” e all’input intellettuale del suo creatore umano, secondo un documento redatto della sentenza condiviso da IPcode, un account del settore legale sulla piattaforma di social media WeChat. La causa per violazione della proprietà intellettuale (IP) è stata avviata a maggio dal querelante soprannominato Li, che ha utilizzato Stable Diffusion per creare un’immagine di una giovane donna asiatica e l’ha pubblicata sulla piattaforma cinese Xiaohongshu, che è simile a Instagram. Li ha citato in giudizio un blogger di cognome Liu per aver utilizzato l’immagine senza permesso in un post su Baijiahao, un’altra piattaforma cinese di condivisione di contenuti di proprietà di Baidu.

Il Tribunale Internet di Pechino ha stabilito che l’immagine generata dall’intelligenza artificiale è un’opera dell’ingegno e ha ordinato all’imputato Liu di presentare pubbliche scuse e di pagare al querelante 500 yuan (64 euro) di danni e 50 yuan (6,4 euro) per le spese processuali. La decisione è soggetta a ricorso presso il Tribunale per la proprietà intellettuale di Pechino. La corte ha affermato che Li “ha fatto un certo grado di investimento intellettuale” nell’impostazione dei parametri e nella progettazione della presentazione, tra i vari input per generare l’immagine. Inoltre ha aggiunto continuamente suggerimenti e regolato ripetutamente i parametri per ottenere un’immagine che riflettesse la sua “scelta estetica e giudizio personalizzato”.

“Incoraggiare la creazione è lo scopo essenziale del sistema del diritto d’autore”, ha affermato la corte nel documento. “Nel contesto della tecnologia, finché un’immagine generata dall’intelligenza artificiale riflette l’investimento intellettuale originale di un essere umano, dovrebbe essere considerata un’opera protetta dalle leggi sul copyright”. La sentenza della corte cinese è in netto contrasto con l’approccio di alcuni suoi omologhi a livello globale, incluso l’Ufficio per il copyright degli Stati Uniti. A febbraio, il Copyright Office ha stabilito che le immagini generate dall’intelligenza artificiale non sono soggette a copyright

Giappone, tasso di disoccupazione di ottobre sceso al 2,5%

Giappone, tasso di disoccupazione di ottobre sceso al 2,5%Roma, 1 dic. (askanews) – Il tasso di disoccupazione del Giappone è sceso al 2,5% in ottobre dal 2,6% del mese precedente, migliorando per il secondo mese consecutivo. L’ha annunciato oggi il ministero della Salute, del Lavoro e del Welfare.

L’indice di disponibilità di lavoro è aumentato di 0,01 punti da settembre a 1,30, indicando che c’erano 130 opportunità di lavoro ogni 100 persone in cerca di lavoro. Questo vuol dire che ci sono meno persone in cerca di lavoro. In particolare, l’occupazione è cresciuta nel settore dei servizi di alloggio e ristorazione del 2,2% rispetto all’anno precedente, sulla scia della ripresa del turismo in entrata.

L’occupazione nei settori manifatturiero e edile, invece, è diminuita rispettivamente del 10,6% e del 6,2%, a causa degli elevati prezzi dei materiali che hanno aumentato i costi. Il numero totale di persone con un lavoro è sceso dello 0,1% rispetto al mese precedente a 67,49 milioni destagionalizzato, mentre il numero di disoccupati si è attestato a 1,75 milioni, in calo dell’1,1% rispetto al mese precedente.

Tra questi, 770.000 persone hanno lasciato volontariamente il lavoro, in aumento dell’1,3%, mentre 370.000 persone hanno lasciato il lavoro per altri motivi, come licenziamento o pensionamento, in calo del 2,6% rispetto al mese precedente. Il tasso di disoccupazione maschile si è attestato al 2,6%, in calo di 0,2 punti rispetto al mese precedente, mentre quello femminile è aumentato di 0,2 punti al 2,5% poiché sempre più donne sono entrate nel mercato del lavoro, ha spiegato il ministero.

Sudcorea, presidente pone il veto a legge pro-sindacati

Sudcorea, presidente pone il veto a legge pro-sindacatiRoma, 1 dic. (askanews) – Si preparano mesi caldi in Corea del Sud. Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol ha usato oggi il suo potere di veto per bloccare la nuova normativa sulla relazioni sindacali e quella sull’editoria radio-televisiva. Lo riferiscono i media sudcoreani

I due progetti di legge erano stati presentati dal Partito democratico, la principale formazione di opposizione di centrosinistra, che detiene la maggioranza nell’Assemblea nazionale, dalla quale il 17 novembre è stata approvata. Yoon aveva una finestra di 15 giorni per porre il veto, prima della sua promulgazione formale. E all’ultimo giorno disponibile, inesorabile, è arrivato lo stop. I progetti di legge torneranno ora al parlamento, dove per essere approvati avrebbero bisogno dell’approvazione di due terzi, circostanza che difficilmente si verificherà, visto che il partito di Yoon – Partito del potere del popolo – controlla 111 dei 298 seggi.

Il punto contestato dal presidente nella legge sulle relazioni sindacali, in particolare, è una clausola che vieta alle aziende di citare in giudizio i lavoratori per le perdite subite a seguito degli scioperi. Le origini del disegno di legge risalgono al 2009, quando i lavoratori della casa automobilistica SsangYong Motor hanno effettuato uno sciopero prolungato che ha portato loro a ricevere sanzioni milionarie. Stamani il primo ministro Han Duck-soo ha detto che il veto sul disegno di legge è imposto perché la norma “incoraggerebbe gli scioperi illegali, causerebbe disagi al pubblico e grandi difficoltà per l’economia del paese”.

Invece la legge sulla stampa si pone l’obiettivo di riorganizzare le emittenti pubbliche e rendere più difficile per ai dirigenti insediati dai governi influenzare la linea editoriale a loro favore. Il veto è l’ultima fase della battaglia di Yoon con i sindacati e i media. Da quando è entrato in carica lo scorso anno, il presidente ha identificato entrambi come minacce all’ordine democratico della Corea del Sud.

Yoon ha accusato i sindacati, soprattutto nel settore edile, di corruzione e di uso di violenza e intimidazione per ottenere appalti. Sotto il suo controllo, i pubblici ministeri hanno fatto irruzione negli uffici sindacali per sequestrare materiale contabile. Il presidente, un ex procuratore, ha avuto un rapporto altrettanto difficile con i media, che ha criticato per aver diffuso informazioni false o distorte. Contro di loro ha anche mosso le procure. Yoon ha finora ora posto il veto su un totale di quattro leggi. All’inizio di quest’anno ha bocciato un disegno di legge che imponeva l’intervento del governo per sostenere i prezzi dei cereali e un disegno di legge separato che avrebbe ampliato la portata legale del lavoro degli infermieri. Gli oppositori accusano Yoon di autoritarismo per l’uso eccessivo del potere di veto. Il predecessore, il progressista Moon Jae-in, non ha mai utilizzato questo potere durante il suo mandato. La Confederazione coreana dei sindacati ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che il veto di Yoon sulla legge sul lavoro costituisce “un atto dittatoriale che calpesta la volontà del popolo”. Martedì, ci sono state manifestazioni in diverse città a favore della legge.

Giappone sempre meno tech: a metà classifica nel ranking mondiale

Giappone sempre meno tech: a metà classifica nel ranking mondialeRoma, 1 dic. (askanews) – Il Giappone è scivolato a un nuovo minimo nella classifica annuale sulla competitività digitale stilata dall’International Institute for Management Development, segnalando un ulteriore allarme rispetto alla capacità di Tokyo di coltivare talenti e di ospitare progressi tecnologici, una capacità di cui un tempo il paese andava fiero nel mondo.

Tokyo nel ranking 2023 è sceso al 32mo posto su 64 economie valutate nella nuova classifica mondiale della competitività digitale della business school svizzera, scivolando di ulteriori tre posizioni rispetto allo scorso anno, raggiungendo la posizione peggiore dall’inizio della classifica nel 2017. Il Giappone è molto indietro rispetto ai suoi vicini dell’Asia orientale: la Corea del Sud si colloca al sesto posto, Taiwan al nono e la Cina al 19mo. Subito dietro al Giappone si gtrovano i paesi emergenti Malaysia e Kazakistan, rispettivamente al 33mo e 34mo posto.

La classifica è stilata sulla base di dati governativi e risposte ai sondaggi da parte dirigenti aziendali. Sono valutati tre elementi fondamentali: conoscenza, tecnologia e preparazione futura. Nella tecnologia, il Giappone è sceso al 32mo posto rispetto al 30mo dello scorso anno. Secondo il giudizio, Tokyo è lenta ad assumere personale straniero e i finanziamenti per lo sviluppo tecnologico rimangono un elemento di fragilità.

Per quanto riguarda, invece, la proiezione sul futuro, il Giappone non è riuscito a utilizzare appieno la tecnologia dei big data e dell’analisi, perdendo quattro posizioni e scendendo al 32mo posto. L’unico fattore rispetto al quale la sua posizione è rimasta immutata è la conoscenza, per la uqale si è piazzato al 28mo posto.

Il ranking vede al primo posto gli Usa, che sono saliti di un gradino grazie soprattutto al dominio nel campo dell’intelligenza artificiale generativa esercitato dalle sue Big Tech, da OpenAI con la sua ChatGPT a Google e Meta. Corea del Sud e Taiwan sono cresciute di due posizioni ciascuna, grazie agli sforzi del governo per i servizi digitali. Ospitano anche multinazionali come Samsung Electronics, Hyundai Motor e Taiwan Semiconductor Manufacturing Co., che rappresentano innovatori tecnologici e fulcri del mondo digitale. La Cina è scesa invece di due posizioni, colpita dalla sua rigorosa politica zero-Covid e dalla recente repressione delle aziende tecnologiche. L’Italia è collocata al 43mo posto, tra il Cile e la Croazia.

Cina, Pechino avverte i governi locali: non falsificate dati

Cina, Pechino avverte i governi locali: non falsificate datiRoma, 1 dic. (askanews) – L’Ufficio nazionale di statistica (NBS) cinese ha lanciato un nuovo avvertimento alle autorità locali riguardo alla falsificazione di statistiche e all’intervento nella raccolta di dati per gonfiare eccessivamente le prestazioni. Lo riferisce oggi il South China Morning Post.

NBS, nel suo avvertimento, ha accusato alcune regioni nella provincia sudoccidentale di Guizhou di avere falsificato i dati, mentre ha affermato che alcuni governi di contea nella provincia nordoccidentale dello Shaanxi erano intervenuti nella raccolta dei dati per abbellirli. Non ha fornito nomi e dati coinvolti, né ha rivelato alcuna punizione. Gli analisti sono da sempre scettici sull’accuratezza e l’autenticità dei dati cinesi, nonché per la mancanza di trasparenza.

Giappone, indice Jibun PMI industria in calo

Giappone, indice Jibun PMI industria in caloRoma, 1 dic. (askanews) – Le condizioni generali dell’attività tra i produttori industriali giapponesi si sono deteriorate per il sesto mese consecutivo a novembre, a causa di forti riduzioni sia della produzione che dei nuovi ordini. Questo l’esito dell’indagine Jibun Bank Manifacturing PMI, che nel mese appena concluso è scesa a 48,3 da 48,7 di ottobre, rispetto a un livello di parità di 50.

Le aziende comunemente associano il calo alla debole domanda dei clienti nei mercati nazionali e internazionali, nonché alla mancanza di lancio di nuovi prodotti. Allo stesso tempo, i produttori hanno segnalato che l’inflazione dei prezzi alla produzione ha avuto una tendenza al ribasso a metà dell’ultimo trimestre, con l’ultimo aumento delle spese operative che rappresenta il più lento da luglio 2021. Nonostante la persistente debolezza dei dati principali, le imprese sono rimaste fiduciose sul lancio di nuovi prodotti e un’ampia ripresa economica nazionale e globale consentirebbe un aumento dei livelli di produzione nei prossimi 12 mesi.

Anche se modesta, la riduzione dell’indice è stata la più forte da febbraio. A contribuire al valore inferiore a 50,0 del PMI è stata un’ulteriore contrazione dei livelli di produzione, la più forte degli ultimi nove mesi. Secondo quanto riferito dai manager, la flessione riflette gli aggiustamenti della produzione in risposta alla domanda più debole e alla mancanza di lancio di nuovi prodotti.

Si è verificata anche una contrazione prolungata dei nuovi ordini a metà dell’ultimo trimestre del 2023. Il tasso di calo si è accentuato a partire da ottobre in un contesto di raffreddamento della domanda sia sui mercati nazionali che internazionali. Pertanto, le vendite estere di manufatti giapponesi si sono ridotte per il ventunesimo mese consecutivo. Inoltre, il tasso di riduzione è stato il più forte registrato da giugno.

Cina, spariti due alti dirigenti della banca ombra Zhongzi

Cina, spariti due alti dirigenti della banca ombra ZhongziRoma, 1 dic. (askanews) – Due società legate alla travagliata banca ombra cinese Zhongzhi Enterprise Group hanno comunicato di aver perso i contatti con i loro presidenti, una circostanza che fa pensare ad arresti. Lo riferiscono oggi Nikkei Asia e Financial Times.

Ma Changshui, presidente della Xinjiang Tianshan Animal Husbandry Bio-Engineering, non è raggiungibile, ha annunciato giovedì la sua società. Un giorno fa Dalian My Gym Education Technology ha dichiarato di non essere in grado di contattare il suo presidente, Ma Hongying. Entrambe le società hanno affermato di aver cercato di contattare i propri presidenti direttamente tramite telefono, WeChat e altri mezzi, nonché indirettamente tramite i familiari.

Le sparizioni fanno seguito all’annuncio di sabato da parte dell’Ufficio di pubblica sicurezza di Pechino secondo il quale sono state adottate “misure restrittive” contro persone legate al gruppo aziendale Zhongzhi. Le misure restrittive possono significare mettere le persone sotto sorveglianza, detenzione o arresto. Zhongzhi Enterprise Group è un importante finanziatore che opera al di fuori del quadro normativo bancario. La settimana scorsa la società ha dichiarato agli investitori di essere “gravemente insolvente”, provocando un’indagine da parte delle autorità di Pechino. Si parla di qualcosa come 33 miliardi di euro di esposizione.

Ma Changshui si è dimesso anche dal consiglio di amministrazione di Shenzhen Success Electronics, produttore di display e moduli a cristalli liquidi, ha annunciato sabato la società, adducendo “motivi personali”. Xinjiang Tianshan, Dalian My Gym e Shenzhen Success Electronics sono tutte società quotate a Shenzhen, un tempo controllate tramite quote di maggioranza da Xie Zhikun, il defunto fondatore di Zhongzhi Enterprise Group. Xie è morto nel dicembre 2021 per un attacco cardiaco.

Secondo Nikkei, Ma Changshui e Ma Hongying sono i principali attori del gruppo Zhongzhi. Ma Changshui è un ex banchiere presso l’istituto di credito statale Industrial and Commercial Bank of China e ricopre il doppio ruolo di vicepresidente di Zhongzhi Enterprise Group. Ma Hongying, ex contabile presso Deloitte, ha ricoperto la carica di direttore finanziario presso Zhongzhi Enterprise Group fino allo scorso anno. Attualmente ricopre anche il ruolo di membro del consiglio di amministrazione di numerose affiliate di Zhongzhi, tra cui Hengqin Life Insurance. Zhongzhi Enterprise Group possiede partecipazioni di controllo in otto società quotate, con le conseguenze che probabilmente si estenderanno oltre le tre società. Un fondo di investimento che si trova sotto l’ala di Zhongzhi ha mancato i pagamenti su una serie di prodotti di investimento, innescando le contestazioni degli investitori. Grandi quantità dei suoi investimenti, soprattutto nel settore immobiliare, sembrano essere diventati irrecuperabili. Zhongzhi Enterprise Group ha dichiarato in una lettera che le sue passività hanno superato le sue attività di 220 miliardi di yuan fino a 260 miliardi di yuan (da 28 a 33,5 miliardi di euro).

Cina, indice Caixin PMI: manifatturiero è in espansione

Cina, indice Caixin PMI: manifatturiero è in espansioneRoma, 1 dic. (askanews) – L’indice dei responsabili degli acquisti di produzione (PMI) in Cina di Caixin è salito a 50,7 punti, con un incremento mensile inatteso in particolare dopo che il PMI ufficiale, pubblicato ieri, ha mostrato invece una contrazione.

In particolare, secondo la rilevazione di Caixin, la produzione è stata spinta da un aumento degli ordini interni, mentre c’è starto un calo delle attività di esportazione. Il Caixin China General Manufacturing Purchasing Managers’ Index (PMI), sponsorizzato dal rispettato giornale economico Caixin e compilato dal fornitore internazionale di informazioni e analisi dei dati IHS Markit, è osservato da vicino dagli investitori come uno dei primi indicatori disponibili ogni mese della forza dell’economia cinese.

Il rapporto si basa sui dati compilati dalle risposte mensili ai questionari inviati ai dirigenti degli acquisti in oltre 500 aziende manifatturiere. Le risposte al sondaggio riflettono il cambiamento, se presente, nel mese in corso rispetto al mese precedente sulla base dei dati raccolti a metà mese. Così come accade per il PMI ufficiale, un dato superiore a 50 indica l’espansione, mentre un numero inferiore a 50 indica la contrazione. Rispetto a l’indice Caixin PMI, il PMI ufficiale pone una maggiore enfasi sulla grande impresa statale.

Seoul chiede a Usa d’allentare restrizioni Inflation Reduction Act

Seoul chiede a Usa d’allentare restrizioni Inflation Reduction ActRoma, 30 nov. (askanews) – Il ministro del Commercio della Corea del Sud Ahn Duk-geun ha incontrato oggi il vice consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Mike Pyle per colloqui sulle persistenti incertezze riguardanti l’Inflation Reduction Act (IRA) e altre questioni commerciali di reciproca preoccupazione. L’ha affermato il ministero dell’Industria di Seoul, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Yonhap.

Ahn ha chiesto al funzionario americano di prestare molta attenzione alle preoccupazioni delle aziende sudcoreane riguardo al potenziale impatto dell’IRA, che fornisce crediti d’imposta fino a 7.500 dollari agli acquirenti di veicoli elettrici (EV) assemblati solo in Nord America. La norma richiede inoltre che le batterie dei veicoli elettrici siano prodotte con una certa porzione di minerali estratti o lavorati negli Stati Uniti o in paesi che hanno accordi di libero scambio con Washington.

“Ahn ha sottolineato che le linee guida previste dall’IRA dovrebbero prendere in considerazione la struttura e la stabilità delle catene di approvvigionamento globali dei principali minerali e dei componenti delle batterie”, ha affermato il ministero in un comunicato. Si prevede che gli Stati Uniti presenteranno all’inizio del mese prossimo una guida sulle norme sulle “entità straniere di interesse”, o FEOC, che escludono i produttori di batterie sotto il controllo di Cina, Russia e altre nazioni interessate dagli incentivi previsti dall’IRA.

Le aziende sudcoreane hanno mantenuto partnership con entità cinesi per la produzione di veicoli elettrici e batterie. Ahn ha anche richiamato l’attenzione di Washington sulle aziende sudcoreane che investono negli Stati Uniti nel corso dell’attuazione del CHIPS and Science Act.

Secondo la legge, i produttori di chip stranieri possono ricevere sussidi e incentivi fiscali per la creazione di impianti di produzione negli Stati Uniti. Proibisce inoltre l’espansione materiale della capacità produttiva di semiconduttori per strutture avanzate in “paesi stranieri di interesse” per 10 anni dalla data dell’aggiudicazione, nell’apparente tentativo di rallentare i progressi tecnologici della Cina. Washington ha concluso i negoziati sulla questione tariffaria con l’Unione Europea, il Giappone e la Gran Bretagna nel 2022.