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Cina, XPENG acquisirà ramo Smart EV di DiDi Global

Cina, XPENG acquisirà ramo Smart EV di DiDi GlobalRoma, 28 ago. (askanews) – La casa automobilistica cinese produttrice di veicoli elettrici XPENG ha annunciato oggi l’avvio di una partnership strategica con la DiDi Global, piattaforma tecnologica di mobilità anch’essa cinese, che si esplicherà attraverso l’acquisizione del progetto Smart EV di DiDi.

XPENG prevede di lanciare un nuovo marchio di veicoli elettrici nel 2024, attualmente in fase di sviluppo con il nome di progetto “MONA”. La compagnia sfrutterà il nuovo marchio per espandersi nel segmento del mercato di massa della fascia di prezzo di 150.000 RMB (circa 20mila euro) e accelerare l’adozione di Smart EV e di tecnologie in questo segmento con un enorme potenziale di mercato. Un modello Smart EV di classe A sarà lanciato nel 2024 come prodotto di debutto del nuovo marchio dell’azienda. Il nuovo modello e marchio saranno differenziati dai prodotti a marchio XPENG e dal marchio principale. DiDi fornirà supporto dal suo ecosistema di mobilità per il progetto “MONA” con accesso al suo mercato nazionale della mobilità condivisa.

XPENG emetterà azioni ordinarie di Classe A per circa il 3,25% del capitale azionario in circolazione al completamento dell’emissione per acquisire attività relative al progetto Smart EV di DiDi. DiDi diventerà così azionista strategico di XPENG, con un periodo di lock-up di 24 mesi dopo il closing iniziale. Inoltre, l’accordo tra la Società e DiDi prevede anche meccanismi di incentivazione basati sulla performance della produzione in serie di “MONA” e obiettivi di vendita, in base ai quali DiDi avrà diritto a ricevere incentivi azionari. Sulla base di questo accordo, XPENG diventerà la prima azienda produttrice di automobili con il supporto completo dell’ecosistema DiDi. Entrambe le parti esploreranno la cooperazione strategica in una serie di aree, tra cui marketing, servizi finanziari e assicurativi, ricarica, Robotaxi e espansione del mercato internazionale.

Giappone, governo prevede una “graduale crescita” dell’economia

Giappone, governo prevede una “graduale crescita” dell’economiaRoma, 28 ago. (askanews) – Il governo giapponese vede una “graduale crescita” dell’economia, incentrata soprattutto sul rafforzamento delle esportazioni. Questo si evince dal Rapporto economico mensile licenziato oggi dall’esecutivo guidato da Fumio Kishida.

Il livello delle esportazioni è aumentato, anche grazie al fatto che la carenza di semiconduttori si è attenuata e che le esportazioni di automobili verso gli Stati uniti e l’Europa sono aumentate, secondo il governo. Inoltre l’esecutivo vede un irrobustimento dei consumi privati, con una forte espansione di quelli legati al turismo e alla ristorazione, anche grazie al declassamento del Covid-19 a malattia stagionale a basso rischio.

Invece, l’inflazione porta le famiglie ad acquistare di meno elettrodomestici e generi alimentari. “Generalmente piatto” invece è giudicato l’andamento della costruzione di alloggi residenziali, zavorrato dall’aumento dei costi dei materiali e del lavoro.

Nonostante l’esecutivo mantenga una valutazione di crescita moderata, tuttavia nel documento evidenzia anche la necessità di mantenere alta l’attenzione al contesto internazionale. “E’ necessario – si legge – prestare molta attenzione agli effetti della stretta monetaria globale, così come alle preoccupazioni per il futuro dell’economia cinese, dove il mercato immobiliare ristagna da molto tempo, così come nonché rischi al ribasso per le economie d’oltremare”.

Raimondo a Pechino: Usa non fanno compromessi su sicurezza nazionale

Raimondo a Pechino: Usa non fanno compromessi su sicurezza nazionaleRoma, 28 ago. (askanews) – La segretaria al Commercio Usa Gina Raimondo ha avvertito oggi che gli Usa non intendono fare compromessi sulla sicurezza nazionale in nome dell’interscambio economico con la Cina, nel suo primo giorno di visita a Pechino, incontrando il suo omologo Wang Wentao.

“Naturalmente in termini di sicurezza nazionale, non c’è margine di compromesso o negoziazione”, ha detto Raimondo, secondo quanto riferisce il Financial Times. Ma, ha aggiunto, “la grande maggioranza del nostro commercio e delle relazioni d’investimento non coinvolge preoccupazioni di sicurezza nazionale e, su questo, siamo impegnati a promuovere commercio e investimenti nelle aree di interesse reciproco”. La visita di Raimondo, che è arrivata ieri, dura quattro giorni e ha lo scopo di far ripartire le relazioni bilaterali economiche in un momento di tensione tra Washington e Pechino.

Il segretario al Commercio è tradizionalmente l’esponente principale della comunità d’affari americana nelle relazioni con l’estero e Raimondo si trova ad avere un ruolo chiave su dossier cruciali come i controlli e le limitazioni alle esportazioni di prodotti tech, a partire dai chip. La visita s’inquadra nell’”approccio che sta adottando l’amministrazione Biden, in cui siamo impegnati in un’intensa competizione con la Cina, ma un’intensa competizione richiede un’intensa diplomazia per gestire tale competizione in modo che non si trasformi in conflitto “, ha detto recentemente il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan.

Da ottobre 2022, l’amministrazione Biden ha vietato l’esportazione di tecnologie avanzate per i semiconduttori e apparecchiature di produzione dei chip in Cina. Quest’anno Pechino ha limitato la possibilità delle aziende cinesi di fare acquisti dal produttore americano di chip Micron Technology e ha rafforzato i controlli sulle esportazioni di materiali semiconduttori. Inoltre questo mese il presidente Usa Joe Biden ha firmato un ordine esecutivo per limitare alcuni investimenti americani in Cina in settori come l’intelligenza artificiale e l’informatica quantistica. La Cina si è detta pronta ad adottare le misure necessarie in risposta.

Raimondo è il quarto alto esponente dell’amministrazione americana a visitare la Cina negli ultimi tre mesi. Prima di lei si sono recati nel paese il segretario di Stato Antony Blinken, la presidente della Federal Reserve Janet Yellen e l’inviato speciale della Casa bianca per il clima John Kerry.

Evergrande torna in borsa Hong Kong e fa un tonfo: -78%

Evergrande torna in borsa Hong Kong e fa un tonfo: -78%Roma, 28 ago. (askanews) – E’ stato un ritorno sul mercato rumoroso, in senso negativo, quello di Evergrande, il gigante immobiliare cinese con un indebitamento da capogiro. Dopo oltre un anno e mezzo di sospensione del titolo sulla borsa di Hong Kong, oggi è tornato sul mercato e alla fine della giornata ha perso il 78% arrivando a sfiorare durante le contrattazioni un crollo del 90%.

Le azioni di China Evergrande hanno aperto in ribasso dell’87% e hanno chiuso la giornata a 0,35 dollari di Hong Kong (0,04 euro). Quando il titolo fu sospeso, il 21 marzo 2022, valeva 1,65 dollari HK (0,19 euro). La riapertura delle contrattazioni per Evergrande ha coinciso con l’annuncio che un incontro con i creditori per discutere della ristrutturazione del debito offshore è stato rinviato da lunedì al 26 settembre. Ha citato varie ragioni per il ritardo, tra cui “numerosi resoconti dei media che hanno interpretato in modo errato” l’istanza di protezione dal fallimento presentata dall’azienda in un tribunale di New York il 17 agosto.

Evergrande è al centro della crisi immobiliare cinese. Quando ha cominciato a traballare era il più grande propmotore immobiliare della Cina. Ma negli ultimi anni non è riuscito a onorare una serie di obblighi debitori e ha lasciato molti clienti con case ancora da completare e fornitori con fatture da pagare. La società aveva chiesto la revoca della sospensione delle negoziazioni venerdì sera, dopo aver affermato di aver onorato gli obblighi posti dalla borsa di Hong Kong.

Ieri, inoltre, sono stati annunciati i risultati semestrali della compagnia, con una perdita di 33 miliardi di yuan (4,2 miliardi di euro). Il dato è stato giudicato migliore del previsto: lo scorso anno nello stesso periodo perdeva il doppio circa: 66,35 miliardi di yuan (8,5 miliardi di euro). La compagnia inoltre ha dichiarato ricavi del primo semestre in aumento del 44% rispetto all’anno precedente a 128,2 miliardi di yuan (16,4 miliardi di euro). La situazione, tuttavia, resta precaria per Evergrande: le passività, seppure sono leggermente scese dai 2.440 miliardi di yuan (312 miliardi di euro) della fine del 2022, restano a 2.390 miliardi di yuan (305,7 miliardi di euro). Inoltre la compagnia è invischiata in vari contenziosi.

Non se la vede bene neanche la controllata per i veicoli elettrici, China Evergrande New Energy Vehicle Group, che ha registrato nel semestre una perdita di 6,86 miliardi di yuan ( La sua unità di veicoli elettrici China Evergrande New Energy Vehicle Group venerdì sera ha annunciato separatamente una perdita netta di 6,86 miliardi di yuan (877 milioni di euro) per i primi sei mesi dell’anno, sostanzialmente dimezzata rispetto alle perdite dello stesso periodo dello scorso anno. Ed è precaria anche la sua situazione debitoria: quasi 13 miliardi di yuan (1,7 miliardi di euro) tra debiti non pagati e fatture scadute. Questa è una brutta notizia anche alla luce del fatto che Evergrande ha individuato nella vendita della sua controllata per i veicoli elettrici alla NWIN Automobile di Alan Wu uno dei punti qualificanti del suo piano di ristrutturazione.

Gina Raimondo in Cina per parlare di chip e intelligenza artificiale

Gina Raimondo in Cina per parlare di chip e intelligenza artificialeRoma, 27 ago. (askanews) – La segretaria al Commercio degli Stati uniti Gina Raimondo inizia oggi la sua visita in Cina, in un momento di tensione tra Pechino e Washington, per affrontare un difficile dialogo su tematiche come i semiconduttori e l’intelligenza artificiale.

E’ previsto che Raimondo incontri il ministro del Commercio cinese Wang Wentao durante la visita che durerà fino a mercoledì e prevederà tappe a Pechino e Shanghai. Possibile che veda inoltre anche altri esponenti del governo cinese responsabili di temi economici. Il segretario al Commercio è tradizionalmente l’esponente principale della comunità d’affari americani nelle relazioni con l’estero e Raimondo si trova ad avere un ruolo chiave su dossier cruciali come i controlli e le limitazioni alle esportazioni di prodotti tech, a partire dai chip.

Prima di partire – secondo il Financial Times – Raimondo ha assicurato che gli Usa non puntano a isolare la Cina e a disconnetterla dal sistema del commercio americano. La visita s’inquadra nell’”approccio che sta adottando l’amministrazione Biden, in cui siamo impegnati in un’intensa competizione con la Cina, ma un’intensa competizione richiede un’intensa diplomazia per gestire tale competizione in modo che non si trasformi in conflitto “, ha detto recentemente il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan.

Da ottobre 2022, l’amministrazione Biden ha vietato l’esportazione di tecnologie avanzate per i semiconduttori e apparecchiature di produzione dei chip in Cina. Quest’anno Pechino ha limitato la possibilità delle aziende cinesi di fare acquisti dal produttore americano di chip Micron Technology e ha rafforzato i controlli sulle esportazioni di materiali semiconduttori. Inoltre questo mese il presidente Usa Joe Biden ha firmato un ordine esecutivo per limitare alcuni investimenti americani in Cina in settori come l’intelligenza artificiale e l’informatica quantistica. La Cina si è detta pronta ad adottare le misure necessarie in risposta.

Raimondo è il quarto alto esponente dell’amministrazione americano a visitare la Cina negli ultimi tre mesi. Prima di lei si sono recati nel paese il segretario di Stato Antony Blinken, la presidente della Federal Reserve Janet Yellen e l’inviato speciale della Casa bianca per il clima John Kerry.

Sudcorea spinge per accordi libero scambio con 7 paesi emergenti

Sudcorea spinge per accordi libero scambio con 7 paesi emergentiRoma, 26 ago. (askanews) – La Corea del Sud sta spingendo per siglare accordi di libero scambio con sette paesi emergenti e ad alto potenziale – tra le quali figurano Kenya, Serbia e Thailandia – nel tentativo di stimolare la crescita e diversificare il proprio portafoglio commerciale. L’ha reso noto il ministero del Commercio, Industria ed Energia di Seoul,

Il paese asiatico sta lavorando per firmare accordi bilaterali di partenariato economico con Kenya, Tanzania, Marocco, Thailandia, Pakistan, Serbia e Repubblica Dominicana. “Le sette nazioni hanno un elevato potenziale di crescita e hanno ampio spazio per una cooperazione reciprocamente vantaggiosa con la Corea del Sud”, ha affermato Roh Keon-ki, vice ministro per i negoziati commerciali di Seoul- Le nazioni possono fungere da testa di ponte per la Corea del Sud per espandere ulteriormente la sua rete commerciale, ha aggiunto.

Quest’anno la Corea del Sud mira a concludere accordi di libero scambio con più di 10 paesi e un quadro di promozione commerciale con oltre 20 paesi.

Giappone, prime analisi acqua Fukushima: radioattività sotto tetto

Giappone, prime analisi acqua Fukushima: radioattività sotto tettoRoma, 25 ago. (askanews) – Le prime analisi del livello di radioattività nell’acqua della centrale nucleare di Fukushima dopo l’inizio dello scarico in mare giovedì sono conclusive, ha annunciato venerdì Tepco, il gestore della centrale che ha effettuato questi test: il livello di radioattività nei campioni prelevati è in linea con le previsioni e al di sotto del tetto fissato a 1.500 becquerel/litro, ha detto un portavoce della Tepco. Lo standard giapponese per questo tipo di sversamenti, modellato sullo standard internazionale, è di 60.000 Bq/L.

Baidu lancerà entro l’anno Ernie 4, sfida cinese a ChatGPT

Baidu lancerà entro l’anno Ernie 4, sfida cinese a ChatGPTRoma, 23 ago. (askanews) – Il gigante cinese dei motori di ricerca Baidu prevede di lanciare Ernie 4, la prossima versione del suo modello di linguaggio di grandi dimensioni con intelligenza artificiale generativa, entro la fine di quest’anno. L’ha comunicato oggi il fondatore Robin Li, secondo quanto riferisce Nikkei Asia.

Baidu ha rilasciato Ernie 3.5 a giugno, sostenendo che ha ampiamente superato ChatGPT 3.5 di OpenAI e ha battuto il più avanzato GPT 4 in alcune competenze della lingua cinese. Ernie Bot, la prima risposta pubblica cinese al bot di chat generativo di OpenAI, è stata presentata da Baidu a marzo. Ernie Bot rimane disponibile solo per un numero limitato di utenti poiché Baidu attende il via libera da Pechino per il lancio al pubblico delle app rivolte ai consumatori.

“Non abbiamo una data esatta, ma la tendenza è molto promettente”, ha detto Li agli analisti in una teleconferenza, affermando che “abbiamo osservato che il governo cinese è stato sempre più favorevole allo sviluppo dell’intelligenza artificiale e dei bot… siamo piuttosto ottimisti riguardo al futuro di un contesto normativo migliore.” Li ha aggiunto che l’intelligenza artificiale generativa “è piuttosto nuova ed è comprensibile che le persone possano avere preoccupazioni sulla privacy degli utenti, sulla protezione (della proprietà intellettuale) e sull’etica dell’IA. Quindi dovrebbero essere definiti determinati requisiti normativi”.

Le nuove normative cinesi sull’intelligenza artificiale generativa, le prime e più dettagliate al mondo sull’intelligenza artificiale, sono entrate in vigore la scorsa settimana. Una legislazione più completa arriverà quando il Consiglio di Stato, cioè il governo, presenterà quest’anno un progetto di legge sull’intelligenza artificiale per la revisione da parte del principale organo legislativo del paese. L’annuncio di Ernie 4 da parte di Li arriva mentre la rivale nazionale Tencent Holdings si prepara a svelare il suo modello di base Hunyuan quest’anno. Alibaba Cloud ha presentato il suo servizio simile Tongyi Qianwen ad aprile.

Spinto dalla crescita della pubblicità, ieri Baidu ha registrato ricavi migliori del previsto per il trimestre terminato il 30 giugno, in crescita del 15% su base annua a 34,06 miliardi di yuan (4,67 miliardi di dollari).

Cina, ergastolo per funzionario che favorì mining criptovalute

Cina, ergastolo per funzionario che favorì mining criptovaluteRoma, 23 ago. (askanews) – Un tribunale cinese ha condannato all’ergastolo oggi un ex alto funzionario a livello provinciale, Xiao Yu, che fu licenziato nel 2021 per aver sostenuto il mining di criptovalute come amministratore locale, nonostante il divieto imposto da Pechino. Lo riferiscono i media cinesi.

Xiao, ex segretario del Partito comunista cinese a Fuzhou ed ex membro della Conferenza consultiva politica del popolo cinese, è stato condannato sulla base della prammatica accusa di corruzione. L’alto funzionario era finito in disgrazia per aver fornito tra il 2017 e il 2021 sostegno fiscale, di capitale e di elettricità alle società locali di mining di criptovalute, in violazione della legge, ha affermato la Corte intermedia del popolo di Hangzhou.

Inoltre ha anche accettato circa 125 milioni di yuan (17 milioni di dollari) in tangenti tra il 2008 e il 2021 e ha fornito favori ad alcune aziende e individui, secondo il tribunale di Hangzhou. Xiao, 61 anni, è il funzionario cinese più anziano ad essere stato punito per aver sostenuto il mining di criptovalute. All’inizio di quest’anno, è stato pubblicamente svergognato in un programma televisivo nazionale della tv pubblica CCTV, secondo la quale avrebbe aiutato una società locale di mining di criptovalute a mascherare le sue attività.

Pechino mantiene un’intensa ostilità nei confronti delle attività legate alle criptovalute. Nel programma andato in onda a gennaio, si segnalava come Xiao avrebbe incaricato un’azienda locale chiamata Jiumu Group Genesis Technology, che il funzionario ha presentato come un esempio dell’economia digitale locale, di “mettere in piedi una messinscena” durante le visite e le ispezioni di altri funzionari governativi. L’ex funzionario ha anche chiesto ai dipartimenti governativi competenti di falsificare i dati, per nascondere l’elevato consumo energetico dell’azienda – risultato dell’utilizzo di 160mila macchine per il mining di criptovalute – che rappresentavano il 10% del consumo totale di elettricità di Fuzhou.

“Sono un peccatore per la gente di Fuzhou e li ho delusi”, ha detto Xiao davanti alla telecamera nel programma, una forma di autocritica mediatica. “A causa della mia visione distorta dei risultati politici… ho agito in modo sconsiderato, causando perdite così gravi”.

Usa chiedono a Cina più trasparenza sui dati della sua economia

Usa chiedono a Cina più trasparenza sui dati della sua economiaRoma, 23 ago. (askanews) – Il consigliere di sicurezza nazionale con delega all’Asia, Jake Sullivan, ha chiesto alla Cina una maggiore trasparenza rispetto ai dati relativi al suo rallentamento economico, che potrebbe inficiare la crescita globale. Lo riferisce il Financial Times.

Pechino ha interrotto la scorsa settimana la pubblicazione dei dati relativi alla disoccupazione giovanile, che è un indicatore della fragilità della ripresa post-pandemica dell’economia cinese. “Non sono, per il nostro modo di vedere, passi responsabili”, ha detto Sullivan in una conferenza stampa. “Per la fiducia globale, per l’affidabilità e per la capacità del resto del mondo di prendere decisioni efficaci, è importante che la Cina mantenga un livello di trasparenza nella pubblicazione dei suoi dati”.

Sullivan ha denunciato una “riduzione dei livelli di trasparenza e apertura rispetto ai dati più basilari”.