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La Cina guarda con attenzione frattura Usa-Europa su Ucraina

La Cina guarda con attenzione frattura Usa-Europa su UcrainaRoma, 17 feb. (askanews) – A Pechino guardano con molta attenzione le divisioni che si stanno manifestando tra Europa e Stati uniti in merito al percorso per un cessate-il-fuoco in Ucraina, dopo la Conferenza sulla sicurezza di Monaco, dove Washington ha fatto capire chiaramente che intende procedere unilateralmente in trattative con Mosca e Kiev per porre termine al conflitto.


Oggi è arrivato un ulteriore segnale di attenzione dalla Cina. Il portavoce del ministero degli Esteri Guo Jiakun ha ricordato che quest’anno ricorre il cinquantesimo anniversario dell’instaurazione di relazioni diplomatiche tra Cina ed Europa, in un momento di grande cambiamento del contesto internazionale. “Attualmente, con l’ascesa dell’unilateralismo e del protezionismo e con fattori incerti e instabili che si intrecciano, la comunità internazionale desidera la pace e la stabilità più che mai, attende una relazione sino-europea sana e stabile più che in passato e spera, più che mai, che la cooperazione tra Cina ed Europa diventi una forza costruttiva nel trasformare il mondo”, ha detto Guo. La dichiarazione viene dopo una serie d’interventi molto precisi del ministro degli Esteri Wang Yi, che ha partecipato alla Conferenza di Monaco e ha visitato Irlanda e Gran Bretagna. Il capo della diplomazia cinese, rispetto al pericolo che gli Usa procedano da soli sulla questione ucraina, ha espresso l’opinione che la soluzione della questione ucraina non può prescindere da una partecipazione dell’Europa. “La crisi ucraina si svolge in territorio europeo e l’Europa dovrebbe svolgere un ruolo importante nell’affrontare le cause della crisi”, ha detto Wang.


Anche sulla stampa cinese sono apparse analisi approfondite sulla frattura che si è venuta a determinare tra i partner europei e gli Usa rispetto alla questione ucraina. Cui Hongjian, dell’Istituto di studi avanzati in governo regionale e globale dell’Università di Lingue Straniere di Pechino, in un’intervista a ThePaper, una testata ufficiale cinese, ha osservato che durante la Conferenza di Monaco di quest’anno sono emerse in maniera esaustiva le “contraddizioni” tra Stati uniti ed Europa. “Anche qualora gli Stati uniti presentassero una cosiddetta ‘proposta’, agli occhi degli europei non sarebbe affatto accettabile”, ha affermato. Cui, in particolare, non vede un’azione decisiva da parte americana. “Gli obiettivi degli Stati uniti sono molto semplici: primo, fermare il conflitto, idealmente attraverso negoziati; secondo, che il processo di soluzione politica sia guidato dagli Stati uniti; terzo, che in questo processo gli Stati uniti non subiscano perdite, ma ottengano quantificabili benefici, inclusi risorse ucraine e un maggiore impegno di responsabilità da parte dell’Europa”. Tuttavia, continua, “in termini concreti, c’è un notevole divario tra gli obiettivi statunitensi e la realtà: gli Stati uniti evitano deliberatamente di affrontare le radici del conflitto tra Russia e Ucraina; per loro il cessate il fuoco non è una questione di principi, ma semplicemente una transazione, senza considerare gli interessi dell’Europa e dell’Ucraina”.


L’osservatore cinese, in questo senso, ha spiegato di aver avuto l’impressione che, durante la Conferenza di Monaco, i padroni di casa europei avessero “invitato” i partner a un banchetto, ma che gli Usa – in particolare il vicepresidente JD Vance – abbiano “cambiato il menù”. Per come ha visto lui i preparativi, “il tema principale dell’organizzazione di quest’anno doveva essere la situazione globale di sicurezza e il problema della ‘multipolarità’, per poi focalizzarsi sull’Ucraina e, da lì, estendere il discorso alla sicurezza in Europa e nel mondo”. Invece, “le conversazioni tra i leader Usa e russi, le dichiarazioni di alcuni alti funzionari statunitensi, e soprattutto il discorso di Vance, hanno completamente scombussolato l’agenda”. Quindi, la conferenza “si è trasformata in un palcoscenico su cui le divergenze politiche tra Europa e Stati uniti hanno preso il sopravvento, oscurando gli argomenti di sicurezza e di politica che il convegno doveva affrontare”.

Xi riunisce i leader del mondo tech cinese: abbracciate patriottismo

Xi riunisce i leader del mondo tech cinese: abbracciate patriottismoRoma, 17 feb. (askanews) – Xi Jinping ha chiamato oggi a rapporto il mondo della tecnologia cinese, a partire dai nuovi gioielli dell’Intelligenza artificiale come DeepSeek, per dare loro un indirizzo politico nella sfida globale verso lo sviluppo, in particolare rispetto all’attuale posizione dominante degli Stati uniti.


“Le imprese private devono abbracciare l’imprenditorialità e il patriottismo, concentrarsi sul rafforzamento, l’ottimizzazione e l’espansione delle loro attività, e contribuire in modo determinato alla costruzione del socialismo con caratteristiche cinesi e all’avanzamento della modernizzazione cinese”, ha affermato Xi. Il presidente ha convocato il primo incontro di questo genere dal 2018 nella sua veste di segretario generale del Partito comunista cinese (Pcc) e poco prima che il mondo politico della seconda economia del mondo entri nell’annuale periodo delle “Due Sessioni”, cioè la riunione dell’Assemblea del popolo cinese – l’organo legislativo – e della Conferenza consultiva politica del popolo cinese. “I principi fondamentali e le politiche del governo per l’economia privata, che sono saldamente integrate nel sistema socialista, rimarranno ferme e inamovibili”, ha dichiarato Xi, secondo quanto riportato dall’agenzia Xinhua. “Queste politiche – ha chiarito il numero uno di Pechino – non cambieranno”, assicurando costante sostegno governativo e accesso al mercato.


“Il settore privato gode di ampie prospettive e di un grande potenziale in questo nuovo percorso nella nuova era. E’ il momento ideale per le imprese private e per gli imprenditori di esprimere appieno le proprie capacità”, ha dichiarato ancora il presidente cinese, mettendo in evidenza il sostegno che Pechino intende dare al mondo tech, che sta dando particolari soddisfazioni sul fronte della sfida tecnologica, dopo l’affermazione a sorpresa del modello di chatbot basato sull’Intelligenza artificiale di DeepSeek, che sugli store digitali americani è risultato recentemente preferito ai concorrenti Usa. Al forum hanno partecipato alcuni dei grandi nomi dell’imprenditoria privata cinese, tra i quali Jack Ma di Alibaba – che negli ultimi anni ha volato piuttosto basso dopo anni di attivismo, schiacciato da una serie di attacchi regolatori da parte delle autorità cinesi – ma anche Lei Jun (fondatore e capo di Xiaomi), oltre che Pony Ma Huateng (fondatore di Tencent), Wang Chuanfu (fondatore della casa automobilistica elettrica BYD), Ren Chengfei (numero uno di Huawei), Wang Xingxing di Unitree Robotics. Inoltre, c’era il giovane fondatore di DeepSeek Ling Wenfeng in un informale jeans.


Sul coté delle autorità, oltre al presidente, alla riunione ha presenziato anche il premier Li Qiang, i membri del Politburo Ding Xuexiang e Wang Huning, che è anche il pesidente del Comitato nazionale della Conferenza consultiva politica del popolo cinese. Xi, dopo anni in cui c’è stata una certa pressione regolatoria su diverse compagnie tech, è parso molto incoraggiante rispetto all’imprenditoria privata avanzata. “Il partito e il paese garantiscono che le entità economiche, indipendentemente dalla forma di proprietà, abbiano pari accesso ai fattori di produzione in conformità con la legge, competano sul mercato a pari condizioni e siano protette dalla legge in modo equo”, ha detto. “Il percorso nella nuova era ha offerto abbondanti opportunità e uno spazio maggiore per lo sviluppo del settore privato”, ha aggiunto Xi. Ha sottolineato che le difficoltà e le sfide attuali che il settore privato deve affrontare possono essere superate e ha invitato a mantenere la fiducia nel futuro.


Il presidente ha auspicato che vengano eliminati gli ostacoli che impediscono alle imprese di accedere in modo equo ai fattori di produzione e di competere lealmente nel mercato, a proseguire nell’apertura equa delle aree competitive delle infrastrutture a vari soggetti economici, e a compiere costantemente solidi sforzi per risolvere le difficoltà che le imprese private incontrano nel reperire finanziamenti a costi accessibili. Ha inoltre sottolineato l’importanza della protezione efficace, in conformità con la legge, dei diritti e degli interessi legittimi delle imprese private e degli imprenditori. Nello stesso tempo, ha chiarito che “qualsiasi attività illegale da parte delle imprese, indipendentemente dalla tipologia di proprietà, deve essere indagata e affrontata a fondo” e che “qualunque decisione presa dal Comitato centrale del Partito deve essere rigorosamente attuata senza compromessi”.

Corea del Sud sospende scaricamenti app Ia cinese DeepSeek

Corea del Sud sospende scaricamenti app Ia cinese DeepSeekRoma, 17 feb. (askanews) – L’autorità per la privacy della Corea del Sud ha annunciato oggi di aver sospeso temporaneamente i nuovi download del chatbot cinese basato sull’Intelligenza artificiale (Ia) DeepSeek a causa di preoccupazioni relative alle pratiche di raccolta dati.


La Commissione per la protezione delle informazioni personali ha comunicato che il servizio è stato sospeso alle 18:00 di sabato e verrà ripristinato dopo che saranno effettuati “miglioramenti e correzioni” in linea con le leggi sudcoreane sulla protezione dei dati personali. Gli utenti esistenti dell’app continueranno ad avere accesso al servizio, sebbene la commissione abbia invitato alla prudenza. “Chi ha già scaricato DeepSeek e lo sta utilizzando, così come chi lo usa online, deve fare attenzione poiché esistono rischi di violazione della privacy” ha dichiarato ai giornalisti Nam Seok, un funzionario della commissione, secondo quanto riporta l’agednzia di stampa Yonhap.


La misura è stata adottata dopo che diversi ministeri e agenzie governative hanno bloccato l’accesso interno al servizio Ia di DeepSeek, a causa delle preoccupazioni riguardanti le pratiche di gestione dei dati della startup. La commissione ha spiegato di aver sollevato le problematiche con DeepSeek, e che l’azienda ha acconsentito alla sospensione temporanea del servizio, in attesa che vengano messe in atto le necessarie correzioni. La commissione aveva inviato un’inchiesta formale a DeepSeek il mese scorso, chiedendo chiarimenti sui metodi di raccolta e gestione dei dati del servizio. In risposta, l’azienda ha designato un rappresentante legale in Corea del Sud, riconoscendo le carenze nel considerare le leggi locali sulla protezione dei dati e manifestando la volontà di collaborare attivamente con la commissione.

Xi invita a Pechino i “Sei Piccoli Draghi” del tech e Ia cinesi

Xi invita a Pechino i “Sei Piccoli Draghi” del tech e Ia cinesiRoma, 14 feb. (askanews) – Il presidente cinese Xi Jinping ospiterà la prossima settimana un incontro con i principali imprenditori del paese, a partire dai cosiddetti “Sei piccoli draghi”, cioè le sei startup cinesi che puntano a rivoluzionare la geopolitica tecnologica del mondo. Lo riferisce oggi il South China Morning Post.


Secondo fonti, che hanno chiesto l’anonimato, tra 20 e 30 fondatori e amministratori delegati delle più grandi aziende tecnologiche cinesi sono attesi a Pechino lunedì prossimo in un incontro che punta a dare un riconoscimento e sostegno al settore privato tech, dopo la sorpresa destata in tutto il mondo dall’avvento del chatbot a Intelligenza artificiale (Ia) DeepSeek. L’incontro riveste un particolare significato, anche perché si svolgerà immediatamente prima delle cosiddette “Due Sessioni”, cioè la doppia riunione dell’Assemblea nazionale del Popolo, l’organo legislativo, e la Commissione centrale consultiva politica. Si tratta dell’appuntamento politico più importante dell’anno, quando non sono previsti congressi del Partito comunista cinese.


Durante le “Due Sessioni” è prevista anche l’afozione di una serie di misure legislative che puntano a proteggere il settore privato, in un momento in cui l’economia cinese si trova ad affrontare un momento di crescita meno spedita e alcune criticità finanziarie preoccupanti, dalla crisi immobiliare al rischio connesso al debito “nascosto” degli enti territoriali. Nonostante le difficoltà legate alle limitazioni tech imposte dagli Stati uniti e da altri paesi alleati di Washigton, aziende come DeepSeek e Huawei sono riuscite a fare impressionanti passi avanti, introducendo nuovi servizi e prodotti che hanno reso meno ampio il gap con la superpotenza tecnologica americana. In particolare, a dicembre scorso la startup DeepSeek ha lanciato un modello linguistico di grandi dimensioni a basso costo, il DeepSeek V3, che conta 671 miliardi di parametri e, secondo l’azienda con sede a Hangzhou, è stato addestrato in circa due mesi per 5,58 milioni di dollari. Sono dati che, se confermati, rappresentano una sfida vitale per il dominio della Silicon Valley statunitense nel campo dell’Ia, al momento guidata da giganti come OpenAI, Microsoft, Google.


Ma dietro DeepSeek si muove una galassia di proposte Ia cinesi, a partire dal nuovo upgrade dell’LLM di Alibaba, Qwen 2.5-Max, o anche Hunyuan3D 2.0 del gigante Tencent. Questa settimana, Alibaba ha siglato un accordo per fornire Qwen per il funzionamento sugli iPhone di Apple in Cina. Huawei, dal canto suo, ha sorpreso il mondo nel settembre 2023 lanciando il suo smartphone di punta Mate 60 Pro, dotato del proprio processore Kirin 9000s, in grado di supportare la connettività 5G. Questa mossa ha superato le restrizioni all’esportazione statunitensi del 2020, che impediscono a Huawei di ottenere circuiti integrati avanzati dai principali produttori di chip a contratto in tutto il mondo.


Le aziende invitate all’incontro includono, a quanto riferisce il South China Morning Post (testata di proprietà di Alibaba), Huawei Technologies, Tencent Holding, Xiaomi, DeepSeek, Alibaba e Unitree Robotics. I portavoce di Huawei, Tencent, Xiaomi, DeepSeek, Alibaba e Unitree si sono rifiutati di commentare. I “Sei Piccoli Draghi”, in particolare, saranno al centro dell’attenzione. Si tratta di sei startup con base a Hangzhou, capoluogo della provincia di Zhejiang, che stannno stupendo il mondo con le loro applicazioni. Oltre a DeepSeek, si tratta dei produttori di robot Unitree, Deep Robotics; lo studio ddi videogiochi Game Science; il realizzatore di interfacce cervello-macchina BrainCo; lo sviluppatore di software per il design d’interni 3D Manycore.

Dazi Trump, Giappone: valuteremo, poi risponderemo appropriatamente

Dazi Trump, Giappone: valuteremo, poi risponderemo appropriatamenteRoma, 14 feb. (askanews) – Il Giappone è in contatto con gli Stati uniti riguardo al piano del presidente Donald Trump d’imporre dazi ritorsivi e risponderà “in modo appropriato” dopo aver esaminato il loro impatto. L’ha affermato oggi il capo di gabinetto Yoshimasa Hayashi, principale portavoce del governo di Tokyo.


Ieri il presidente americano ha annunciato un piano per imporre dazi “reciproci” sui partner commerciali che applicano dazi più elevati o barriere non tariffarie sui prodotti americani. L’amministrazione americana prevede di preparare un rapporto che dettagli le proposte paese per paese entro 180 giorni, concentrandosi in primo luogo su quelli con surplus commerciali significativi nei confronti degli Stati uniti. “Abbiamo già avviato le comunicazioni con gli Stati uniti a seguito dell’annuncio. Esamineremo attentamente i dettagli (delle tariffe ritorsive) e il loro impatto sul Giappone, e risponderemo in modo appropriato”, ha dichiarato Hayashi durante una conferenza stampa.


Gli Stati uniti rappresentano un partner commerciale importante per il Giappone, che esporta una varietà di prodotti come automobili ed elettronica. Secondo i dati del governo giapponese, il Giappone ha registrato un surplus commerciale di 8.640 miliardi di yen (54 miliardi di euro) con gli Stati uniti lo scorso anno. Tokyo ha già chiesto un’esenzione all’amministrazione Trump per quanto riguarda gli annunciati dazi su acciaio e alluminio.

Taiwan cerca d’attenuare dazi di Trump: investirà negli Stati uniti

Taiwan cerca d’attenuare dazi di Trump: investirà negli Stati unitiRoma, 14 feb. (askanews) – Il presidente di Taiwan Lai Ching-te ha dichiarato oggi che la sua amministrazione avvierà un’ampia iniziativa volta ad espandere gli investimenti e gli appalti negli Stati uniti, nel tentativo di riequilibrare il bilancio commerciale tra le due economie e attenuare la pressione esercitata dal presidente Usa Donald Trump con i suoi dazi.


“Taiwan è un partner indispensabile per gli Stati uniti per ricostruire il proprio settore manifatturiero e consolidare il proprio potere tecnologico, a partire dai semiconduttori,” ha detto Lai ai giornalisti a Taipei, dopo aver ospitato una riunione sulla sicurezza nazionale in mattinata, a quanto riferisce Nikkei Asia Lai ha affermato che l’economia leader nel settore dei chip rafforzerà la sua collaborazione con Washington e lavorerà a stretto contatto con gli americani sul “sviluppo e la produzione di chip per l’intelligenza artificiale e semiconduttori avanzati.” Ha inoltre annunciato che la sua amministrazione incoraggerà un maggior numero di aziende taiwanesi a investire negli Stati uniti.


Il presidente ha aggiunto che proporrà un “bilancio speciale” per aumentare la spesa per la difesa a oltre il 3% del prodotto interno lordo dell’isola, suggerendo che potrebbe acquistare ulteriori armamenti dagli Stati uniti. Si tratta di una questione delicata, perché la Cina considera Taiwan parte del suo territorio e gli acquisti di armi suscitano solitamente gravi tensioni con Pechino. I commenti di Lai giungono poche ore dopo che Trump ha ordinato al suo team di proseguire i preparativi per imporre da parte degli Stati uniti dazi “reciproci” sui partner commerciali che applicano dazi più elevati o barriere non tariffarie sui prodotti americani.


Il disavanzo commerciale statunitense con Taiwan ha raggiunto i 73,9 miliardi di dollari nel 2024, con un incremento del 54,6% rispetto al 2023, secondo l’Ufficio del Rappresentante commerciale degli Stati uniti. Trump ha ripetutamente criticato il fiore all’occhiello dell’industria dei chip di Taiwan, affermando giovedì che “Taiwan ci ha portato via il nostro business dei chip”. Il presidente americano ha minacciato di imporre tariffe fino al 100% sulle esportazioni di semiconduttori taiwanesi e punta ad aiutare gli Stati Uniti a riportare la produzione avanzata di chip sul suolo americano.


“Risponderemo con cautela e rafforzeremo la comunicazione tra Stati uniti e Taiwan per aumentare la reciproca comprensione,” ha affermato Lai, annunciando che la sua amministrazione proporrà un’”iniziativa globale per una catena di fornitura democratica dei semiconduttori”. L’industria dei chip di Taiwan è la seconda per fatturato dopo quella degli Stati uniti. La sua principale azienda, Taiwan Semiconductor Manufacturing Co. (TSMC), è il più grande produttore di chip a contratto al mondo e fornisce la maggior parte dei principali sviluppatori di chip globali, tra cui Apple, Intel, Nvidia, Qualcomm, Broadcom e Amazon. E’ inoltre leader nella fornitura di chip all’avanguardia, necessari per l’Intelligenza artificiale.

Cina: Australia ha violato spazio aereo su Mar cinese meridionale

Cina: Australia ha violato spazio aereo su Mar cinese meridionaleRoma, 14 feb. (askanews) – Continua la polemica a distanza tra Cina e Australia, dopo un incontro ravvicinato tra un aereo della Royal Australian Air Force (RAAF) e un caccia cinese nei cieli sulle isole Paracel, nell’area contesa del Mar cinese meridionale. Pechino ha ribadito oggi l’accusa a Canberra di aver violato il proprio spazio aereo.


“L’11 febbraio, l’Australia ha deliberatamente violato i diritti della Cina e provocato la parte cinese nel Mar cinese meridionale e, nonostante la loro colpa, sono stati i primi a presentare un reclamo, diffondendo narrazioni false. Ci opponiamo fermamente a ciò e abbiamo formulato una forte protesta nei confronti dell’Australia” ha dichiarato Zhang Xiaogang, portavoce del ministero della Difesa cinese, in una conferenza stampa. Ieri il governo australiano ha presentato un protesta formale. “Il governo australiano ha espresso le sue preoccupazioni al governo cinese a seguito di un’interazione pericolosa e non professionale con un aereo dell’esercito” popolare di liberazione cinese, dichiarato il ministero della Difesa di Canberra in un comunicato.


Secondo la ricostruzione australiana, l’aereo australiano – un 8A Poseidon – stava svolgendo un pattugliamento di routine, quando un caccia cinese si è avvicinato e “ha sganciato razzi illuminanti in prossimità”. Il portavoce cinese, dal canto suo, ha affermato che allontanare gli aerei australiani dallo spazio aereo cinese è del tutto “giustificato e legale”.


Pechino rivendica la sovranità su gran parte del Mar cinese meridionale, in contrasto con le affermazioni di diversi altri paesi, tra i quali le Filippine e il Vietnam. Gli Usa e gli alleati degli americani sono presenti in quell’area sulla base dell’affermazione di voler garantire la libertà di navigazione.

Pechino: proposta Trump summit a tre? Usa diano esempio

Pechino: proposta Trump summit a tre? Usa diano esempioRoma, 14 feb. (askanews) – Gli Stati uniti comincino a dare l’esempio sul fronte del disarmo, cominciando a diminuire la spesa militare. Lo ha affermato oggi il portavoce del ministero degli Esteri cinese Guo Jiakun, nella prima reazione di Pechino alla proposta del presidente Usa Donald Trump di tenere un summit Usa-Russia-Cina sulla questione delle armi nucleari, per una possibile riduzione del 50% delle spese per la difesa.


“Abbiamo preso atto delle notizie in merito. E’ universalmente riconosciuto che gli Stati uniti e la Russia possiedono oltre il 90% delle armi nucleari mondiali e il disarmo nucleare deve seguire principi fondamentali, fra cui il mantenimento della stabilità strategica globale e la garanzia che la sicurezza di tutti i paesi non venga compromessa. Gli Stati Uniti e la Russia, in quanto paesi dotati del più grande arsenale nucleare, dovrebbero concretamente adempiere alla loro responsabilità prioritaria in materia di disarmo nucleare, riducendo in modo sostanziale e significativo i loro arsenali e creando le condizioni necessarie affinché gli altri Stati dotati di armi nucleari possano entrare nel processo di disarmo. Questa convinzione è condivisa dalla comunità internazionale da tempo”, ha affermato Guo nella quotidiana conferenza stampa a Pechino. La Cina, ha continuato, persegue un via di sviluppo “pacifico” e adotta “una politica di non primo uso delle armi nucleari” che si basa sull’autodifesa, mantenendo “costantemente le proprie forze nucleari al livello minimo necessario per la sicurezza nazionale, senza partecipare ad alcuna corsa agli armamenti”. Quindi, ha detto ancora, “è disposta a collaborare con tutte le parti e sostiene fermamente, nell’ambito di un meccanismo multilaterale di controllo degli armamenti incentrato sulle Nazioni unite, il mantenimento della pace e della sicurezza internazionali”.


Per quanto riguarda le spese militari, Guo ha osservato che “nel 2024, la spesa militare degli Stati uniti ha rappresentato il 40% della spesa militare globale”, un livello superiore “alla somma delle spese dei successivi otto paesi”. Il disegno di legge Usa per l’autorizzazione alla spesa della difesa per l’anno fiscale 2025, inoltre, “prevede un ulteriore aumento, portando le spese a circa 895 miliardi di dollari”. Quindi, “se gli Stati uniti promuovono la politica ‘America First’, dovrebbero dare l’esempio anche in materia di riduzione della spesa militare”.

Iwaya: Giappone deve trovare reciproca comprensione con Mosca

Iwaya: Giappone deve trovare reciproca comprensione con MoscaRoma, 14 feb. (askanews) – Il ministro degli Esteri giapponese Takeshi Iwaya ha giudicato oggi “difficili” le relazioni tra Russia e Giappone, ma ha chiarito che tra Mosca e Tokyo è necessario trovare una comprensione reciproca.


“Se parliamo delle relazioni giapponesi-russe, da un lato ci sono molte questioni tra i nostri paesi, e le relazioni sono in una condizione difficile, ma, dall’altro, siamo convinti che la Russia sia un paese vicino, per cui è necessario un reciproco comprendersi. Continueremo a costruire i nostri rapporti con la Russia sulla base di ciò che, nella nostra politica estera, serve agli interessi nazionali giapponesi” ha dichiarato Iwaya. La risposta viene dopo che il presidente russo Vladimir Putin e il presidente degli Stati uniti Donald Trump hanno avuto una telefonata durante la quale hanno concordato di avviare immediatamente colloqui per risolvere il conflitto in Ucraina.

Ne Zha 2 il film cinese più visto nella storia

Ne Zha 2 il film cinese più visto nella storiaRoma, 13 feb. (askanews) – Il film d’animazione cinese Ne Zha 2 è diventato il film cinese più visto nella storia, superando i 10 miliardi di yuan (1,4 miliardi di dollari d’incasso) ed è diventato uno dei 20 film più visti nella storia. Lo segnala oggi il Global Times.


Secondo i dati, il film cinese ha superato Deadpool e Wolverine come incassi al box office. Ne Zha 2 è un action fantasy diretto da Jiaozi come sequel del film del 2019 Ne Zha. Il film è liberamente tratto da un romanzo cinese del XVI secolo, il Fengshen Yanyi (L’investitura degli dei), un racconto che mescola mitologia e avventura.


Il protagonista è modellato su Nezha, una divinità protettiva comune a diverse tradizioni religiose – Buddhismo, Confucianesiumo, Taoismo – ed è anche conosciuto come “Maresciallo dell’Alta centrale” o “Principe del Terzo loto”. Il film è uscito nei cinema cinesi il 29 gennaio, nel giorno del capodanno lunare cinese.