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Taiwan, Kuomintang ha scelto candidato alla presidenza: Hou Yu-ih

Taiwan, Kuomintang ha scelto candidato alla presidenza: Hou Yu-ihRoma, 17 mag. (askanews) – Il principale partito di opposizione di Taiwan, il Kuomintang (KMT), ha scelto oggi il sindaco di Nuova Taipei Hou Yu-ih come candidato per le elezioni presidenziali di gennaio, che sono viste come un referendum sul futuro dell’isola e un passaggio cruciale nei rapporti con Pechino. Lo segnala il South China Morning Post.

Il 65enne è stato nominato dal partito – che ha una posizione molto più accomodante con Pechino – per concorrere con l’attuale vicepresidente William Lai Ching-te del Partito progressista democratico al governo e con Ko Wen-je, che guida il più piccolo Partito popolare di Taiwan ed è visto come un potenziale terzo incomodo. “Sulla base dei conteggi e del livello di sostegno dei sindaci, dei magistrati e dei legislatori del KMT, annuncio solennemente che il nostro compagno Hou Yu-ih concorrerà alle elezioni presidenziali del 2024”, ha dichiarato il leader del partito Eric Chu Li-luan dopo una riunione del KMT per decidere il suo candidato.

Chu, che è stato il predecessore di Hou come sindaco, ha descritto il candidato come un “promotore della giustizia con esperienza e una forte prospettiva in termini di leadership”. Ha detto di ritenere che Hou sarà in grado di unire il partito e lavorare per gli interessi di Taiwan e il benessere della sua gente, se eletto presidente. In risposta, Hou ha ringraziato i membri del partito per il loro sostegno e ha sottolineato che farà del suo meglio per unire il KMT, allentare le tensioni attraverso lo Stretto, offrire speranza e futuro ai giovani di Taiwan e, cosa più importante, riportare il KMT al potere nel 2024.

Il partito non ha tenuto le primarie per selezionare il suo candidato presidenziale, scegliendo invece un nome sulla base deo sondaggi, del sostegno tra i capi e i parlamentari del governo locale del KMT e di una sereie di altre valutazioni interne. Hou, che è uno dei sindaci più popolari dell’isola con un alto indice di consenso da parte degli elettori, ha dovuto superare la concorrenza del miliardario fondatore della Foxconn, Terry Gou.

Giappone, ddl anti-discriminazioni LGBTQ in parlamento prima del G7

Giappone, ddl anti-discriminazioni LGBTQ in parlamento prima del G7Roma, 17 mag. (askanews) – La coalizione di governo giapponese ha approvato un disegno di legge quadro per fermare le discriminazioni nei confronti delle persone LGBTQ+ e vorrebbe presentarlo alla Dieta, il parlamento nipponico, prima del vertice del G7, che inizia dopodomani a Hiroshima. Lo riferisce oggi il Nikkei.

Il disegno di legge arriva due anni dopo che l’opposizione all’interno del Partito liberaldemocratico (Ldp) al governo aveva affossato una versione precedente. Nel frattempo la pressione internazionale è cresciuta, ma il rapido passaggio rimane ancora incerto. I parlamentari del Ldp e del partito buddista Komeito, partner minore della coalizione, hanno approvato il disegno di legge che richiede al governo di formulare un piano per promuovere la comprensione delle minoranze sessuali e per aggiornare il pubblico sulla sua attuazione.

Prima di questo passaggio, il Consiglio generale del Ldp aveva approvato all’unanimità il disegno di legge per la presentazione alla Dieta, nonostante molte voci sollecitassero cautela. Data l’opposizione interna nel LDP, il disegno di legge approvato dalla coalizione di governo è stato notevolmente modificato rispetto a una versione elaborata da un’alleanza di legislatori apartitici due anni fa.

La versione precedente affermava che la discriminazione basata sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere “non dovrebbe essere consentita”, ma la versione approvata dalla coalizione afferma che “la discriminazione ingiusta non deve verificarsi”. Tuttavia, il suo passaggio durante l’attuale sessione di dieta è incerto. Il segretario generale del Partito democratico costituzionale – principale formazione dell’opposizione – Katsuya Okada si è scagliato contro la legislazione in una conferenza stampa. “Rappresenta un importante passo indietro rispetto alla versione precedente concordata da legislatori apartitici”, ha affermato il parlamentare. “Questo è un cambiamento in peggio che è difficile da capire”, ha aggiunto, annunciando che il suo partito intende presentare la versione precedente come controproposta.

Dato che si tratta di una legge che riguarda i diritti delle minoranze sessuali, il Ldp spera di approvarla con il sostegno dell’opposizione. Martedì ha proposto la presentazione congiunta del disegno di legge al Partito Democratico per il Popolo e al Japan Innovation Party. Entrambe le parti intendono discutere la questione a loro interno. L’obiettivo del Ldp è presentare il disegno di legge prima del vertice del G7. Il Giappone è l’unico membro del G7 senza un quadro giuridico che proibisca la discriminazione contro le minoranze sessuali o che consenta il matrimonio tra persone dello stesso sesso o le unioni civili.

Venerdì scorso, 15 istituzioni diplomatiche straniere in Giappone, comprese quelle di Stati Uniti, Europa e Australia, hanno emesso un videomessaggio in cui si chiedeva al governo giapponese di approvare una legge per proteggere i diritti LGBTQ+, che è stato svelato dall’ambasciatore degli Stati Uniti in Giappone Rahm Emanuel.

Kim Jong Un ispeziona sito per satellite-spia: pronti a lanciarlo

Kim Jong Un ispeziona sito per satellite-spia: pronti a lanciarloRoma, 17 mag. (askanews) – Il leader della Corea del Nord Kim Jong Un ha ispezionato le strutture che stanno preparando il lancio del primo satellite-spia militare di Pyongyang e ha approvato il suo “futuro piano d’azione”. Lo riferisce oggi l’agenzia di stampa ufficiale nordcoreana KCNA.

Il regime ha affermato che il satellite è “pronto per il caricamento” su un razzo, dopo essere stato sottoposto al controllo finale dell’assemblaggio e ai test sulla tenuta nell’ambiente spaziale,. L’ispezione di Kim ha avuto luogo ieri, circa un mese dopo l’annuncio che il paese ha completato la costruzione del suo primo satellite-spia e che sono stati ordinati i preparativi finali per il lancio “come previsto”, durante una visita del leader all’agenzia statale per lo sviluppo aerospaziale.

Lo sviluppo di un satellite-spia militare era uno dei progetti presentati nel congresso del Partito dei lavoratori coreani, il partito unico nordcoreano nel gennaio 2021, insieme a un missile balistico intercontinentale a combustibile solido e un sottomarino a propulsione nucleare. Esperti sudcoreani, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Yonhap, hanno sostenuto che il lancio del satellite-spia non sembra essere imminente: Pyongyang potrebbe aver bisogno di “almeno tre o quattro settimane” per un vero e proprio lancio, visti i tempi necessari per le verifiche tecniche.

“Il Nord potrebbe lanciare il satellite all’inizio di giugno o a metà giugno al più presto. Ma è più probabile che il Paese calibri i tempi del lancio intorno al ‘Giorno della Vittoria’ a luglio, dopo preparativi approfonditi”, ha commentato Hong Min, ricercatore presso l’Istituto statale coreano per l’unificazione nazionale. La Corea del Nord celebrerà il 70mo anniversario del “Giorno della Vittoria” il 27 luglio, data della firma dell’armistizio che pose fine alla guerra di Corea del 1950-53.

È probabile che il Nord celebri l’anniversario imminente con una possibile parata militare, nel tentativo di vantare le sue capacità militari, poiché il Paese si è concentrato sull’espansione del suo arsenale di armi nucleari.

Giappone, Kishida convoca i giganti dei chip

Giappone, Kishida convoca i giganti dei chipRoma, 17 mag. (askanews) – Il primo ministro giapponese Fumio Kishida incontrerà domani i dirigenti dei principali produttori di chip statunitensi, taiwanesi e sudcoreani per discutere sugli investimenti in Giappone e sull’apertura di nuovi impianti di semiconduttori nel paese. Lo riferisce oggi il Nikkei Asia.

All’incontro prenderanno parte manager di Intel degli Stati Uniti, Taiwan Semiconductor Manufacturing Co. (TSMC) e Samsung Electronics della Corea del Sud. Di fronte alla crisi nella catena di forniture dei chip, Kishida si sta impegnando a migliorare la sicurezza economica del Giappone e spera di rafforzare le catene di fornitura di semiconduttori del paese.

I colloqui si svolgeranno presso il Kantei, l’ufficio di presidenza nipponico. Parteciperanno dirigenti di Intel, IBM, Micron Technology, Applied Materials, TSMC e Samsung e il presidente e CEO di IMEC, un’organizzazione belga di ricerca e sviluppo di semiconduttori. È insolito che i massimi dirigenti di società internazionali di semiconduttori si riuniscano in un unico luogo per un simile incontro. Oltre a Kishida, parteciperà alla riunione Yasutoshi Nishimura, ministro giapponese dell’economia, del commercio e dell’industria, insieme ad altri alti funzionari giapponesi.

Le società dovrebbero illustrare i loro piani di investimento e sviluppo aziendale in Giappone. È probabile che Samsung parli di un impianto di semiconduttori avanzato che prevede di aprire a Yokohama. IMEC dovrebbe anche annunciare l’intenzione di aprire il suo primo centro di ricerca in Giappone. Il governo prenderà in considerazione la possibilità di fornire sovvenzioni per i progetti ed è probabile che Kishida chieda alle società di investire in modo aggressivo.

Il Giappone ha dominato l’industria dei chip alla fine degli anni ’80, con aziende giapponesi che controllavano circa la metà del mercato globale. Tuttavia, molte di queste realtà hanno perso fortemente terreno man mano che taiwanesi, sudcoreani e cinesi sono diventati più competitivi. Negli ultimi anni, il rischio di catene di approvvigionamento frammentate nel settore dei chip è aumentato, con la comparsa di colli di bottiglia dovuti alla pandemia di COVID-19 e alle crescenti tensioni geopolitiche. I paesi di tutto il mondo stanno rispondendo muovendosi per sostenere la produzione interna.

Il governo giapponese vuole aumentare le vendite interne di semiconduttori e prodotti correlati a 15 trilioni di yen (109,9 miliardi di dollari) entro il 2030, tre volte il livello attuale.

First Lady Zelenska chiede a Sudcorea aiuti “non letali”

First Lady Zelenska chiede a Sudcorea aiuti “non letali”Roma, 16 mag. (askanews) – Olena Zelenska, in visita a Seoul, ha chiesto oggi al presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol più aiuti, anche se di natura non letale. La first lady ucraina è stata ricevuta da Yoon come inviata speciale del marito, il presidente Volodymyr Zelensky.

“Il presidente ha trasmesso il sostegno e la solidarietà del governo e del popolo sudcoreano all’Ucraina e ha espresso le sue condoglianze alle famiglie delle vittime e al popolo ucraino”, ha detto il portavoce presidenziale Lee Do-woon durante una conferenza stampa, dopo l’incontro. “Il presidente ha anche parlato molto bene degli sforzi della first lady Zelenska per condividere gli orrori della guerra in Ucraina con la comunità internazionale e dei suoi sforzi per ottenere aiuti”, ha aggiunto.

Zelenska, dal canto suo, ha ringraziato la Corea del Sud per il sostegno, la solidarietà e l’assistenza umanitaria che ha inviato finora all’Ucraina e ha chiesto di aumentare gli aiuti nelle aree in cui è possibile. “La first lady Zelenska ha detto che spera in aiuti in attrezzature militari non letali, per esempio apparecchiature per il rilevamento e la rimozione di mine o ambulanze”, ha detto Lee.

La first lady ha anche richiesto la partecipazione delle imprese sudcoreane allo sforzo di ricostruzione post-bellica dell’Ucraina, anche a Kherson, dove risiedono molti coreani. “Il presidente Yoon ha risposto che sosterremo attivamente il popolo ucraino in stretto coordinamento con gli Stati membri della NATO e la comunità internazionale”, ha affermato Lee.

Zelenska ha poi incontrato separatamente la first lady Kim Keon-hee, la quale ha promesso d’impegnarsi ulteriormente per raccogliere aiuti umanitari. La first lady ucraina non ha fatto richiesta di armi letali, che comunque non sarebbero state accordate, e ha espresso la sua comprensione per le difficoltà della Corea del Sud nel fornire questo tipo di aiuti, ha detto ai giornalisti un funzionario presidenziale.

Zelenska aveva espresso la sua intenzione di invitare Yoon e Kim in Ucraina in una recente intervista scritta con l’agenzia di stampa Yonhap. Tuttavia, secondo il portavoce presidenziale sudcoreano, tale invito non è stato fatto.

Usa: furti criptovalute finanziano i missili della Nordcorea

Usa: furti criptovalute finanziano i missili della NordcoreaRoma, 16 mag. (askanews) – La Corea del Nord finanzia “circa la metà” del suo programma missilistico con attacchi informatici e con furti di criptovalute. E’ questa la valutazione Usa, espressa recentemente dalla viceconsigliera per la sicurezza nazionale Anne Neuberger in un incontro organizzato dallo Special Competitive Studies Project, secondo quanto riporta oggi il South China Morning Post.

Pyongyang è sottoposta a un rigido regime sanzionatorio per i suoi programmi nucleare e missilistico. Le attività illegali cyber sono, secondo gli americani, il principale strumento per aggirare le sanzioni internazionali. Anne Neuberger, vice consigliere per la sicurezza nazionale per la tecnologia informatica e emergente per l’amministrazione Biden, ha affermato che “circa la metà del programma missilistico della Corea del Nord è stata finanziata da attacchi informatici e furto di criptovalute”. Ha anche affermato che le agenzie di intelligence statunitensi sta lavorando per identificare gli agenti nordcoreani e che il Tesoro degli Stati Uniti stava rintracciando la criptovaluta rubata.

Un rapporto del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite (UNSC) ad aprile ha mostrato che il 2022 è stato un anno da record per il furto di criptovaluta da parte della Corea del Nord, con esperti di sicurezza che stimano che Pyongyang abbia rubato fino a 1 miliardo di dollari di moneta virtuale l’anno scorso. La Corea del Nord “utilizza tecniche informatiche sempre più sofisticate sia per ottenere l’accesso alle reti digitali coinvolte nella finanza informatica, sia per rubare informazioni di potenziale valore per i suoi programmi di armamento”, afferma il rapporto delle Nazioni Unite.

Gli osservatori delle sanzioni delle Nazioni Unite hanno riferito nel 2019 che la Corea del Nord ha generato circa 2 miliardi di dollari tra il 2015 e il 2019 per i suoi programmi di armi di distruzione di massa, attraverso diffusi attacchi informatici.

Taiwan, Cina: Giappone non cerchi di danneggiare i nostri interessi

Taiwan, Cina: Giappone non cerchi di danneggiare i nostri interessiRoma, 16 mag. (askanews) – Il ritorno di Taiwan in Cina è “parte integrante dell’ordine internazionale del secondo dopoguerra” e, quando si dice di essere contrari a cambiamenti unilaterali dello status quo accusando la Cina, si vogliono solo “danneggiare gli interessi regionali” di Pechino. L’ha affermato oggi nella quotidiana conferenza stampa il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin, puntando il dito contro l’impostazione data dal Giappone al summit del G7 che si terrà tra il 19 e il 21 maggio a Hiroshima.

“Il Giappone è ossessionato dal provocare e creare scontri tra le parti e dal danneggiare gli interessi regionali (della Cina), approccio questo a cui la Cina si oppone fermamente”, ha detto Wang. “La parte giapponese ripete la stessa, vecchia melodia e non risparmia sforzi per diffamare i suoi vicini, e non mancano i tentativi di coprire il proprio cambiamento unilaterale dello status quo”, ha continuato. “Accordi internazionali come la Dichiarazione di Potsdam e la Dichiarazione del Cairo costituiscono la base del diritto internazionale per l’ordine internazionale del dopoguerra e tutti questi documenti affermano che il ritorno di Taiwan alla Cina è parte integrante dell’ordine internazionale del secondo dopoguerra”. Wang Wenbin, dal canto suo, ha anche affermato che da tempo “alcune forze in Giappone” si sforzano di per “abbellire la storia dell’aggressione, revocare il giudizio storico sul militarismo”, e persino affermare che una crisi a Taiwan ha un effetto diretto in Giappone. “Non è questo – ha detto ancora Wang – un tentativo di cambiare lo status quo? Se il Giappone è davvero contrario a cambiare unilateralmente lo status quo, dovrebbe inequivocabilmente fermare queste forze che cercano di riportare indietro l’orologio della storia, dovrebbe riflettere seriamente sulla propria storia di aggressione militaristica, dovrebbe chiaramente riaffermare la sua adesione al’ordine internazionale del secondo dopoguerra, e dovrebbe rispettare il principio dell’Unica Cina e lo spirito dei quattro documenti politici tra Cina e Giappone”uo.

Sudcorea cerca sostegno America latina candidatura Expo contro Roma

Sudcorea cerca sostegno America latina candidatura Expo contro RomaRoma, 16 mag. (askanews) – La Corea del Sud scopre l’America latina, “importante partner di cooperazione”, soprattutto in vista della candidatura di Busan per l’Expo 2030 in competizione con Roma. Il ministro degli Esteri sudcoreano Park Jin ha chiesto ai paesi dell’America centrale e meridionale di sostenere la candidatura di Busan, incontrando 12 alti esponenti di 11 paesi della regione, tra cui il presidente guatemalteco Alejandro Giammattei, il primo ministro del Belize Juan Antonio Briceno e il vicepresidente dell’Honduras Doris Gutierrez.

Park ha preso parte ad Antigua alla riunione del consiglio ministeriale dell’Associazione degli Stati dei Caraibi, regione per la quale evidentemente la Corea del Sud ha scoperto una vocazione particolare durante questa competizione per ottenere l’Expo 2030. Il ministro ha sottolineato che l’evento presenterà opportunità cruciali per migliorare la cooperazione pratica con le nazioni dell’America centrale e meridionale sui cambiamenti climatici, il amre e altre aree, secondo quanto ha riferito il ministero degli Esteri di Seoul.

Ha inoltre affermato che i paesi dell’America latina sono partner importanti della Corea del Sud, poiché l’amministrazione Yoon Suk-yeol sta cercando di avere un ruolo di “stato cardine globale” nell’adempimento delle proprie responsabilità internazionali. Park ha anche chiesto l’appoggio dei paesi della regione agli sforzi di Seoul per entrare a far parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite come membro non permanente per il mandato 2024-25.

Cina contro l’apertura in Giappone di un ufficio NATO

Cina contro l’apertura in Giappone di un ufficio NATORoma, 12 mag. (askanews) – La Cina ha criticato oggi il Giappone per la disponibilità a ospitare un ufficio di collegamento della NATO a Tokyo e ha affermato che l’alleanza militare sta interferendo negli affari regionali e incitando allo scontro.

“Esortiamo il Giappone a trarre lezioni dalla storia, rimanere impegnato sulla via dello sviluppo pacifico ed evitare di fare cose che potrebbero smantellare la fiducia e influenzare la pace e la stabilità in questa regione”, ha detto oggi il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino Wang Wenbin nella quotidiana conferenza stampa a Pechino. La NATO prevede di aprire l’ufficio di Tokyo il prossimo anno, alla luce anche del fatto che la Cina è ormai vista dall’alleanza come una “sfida sistemica”.

“Abbiamo visto la NATO rafforzare costantemente i legami con i paesi dell’Asia-Pacifico e decidere di andare a est in questa regione, interferendo negli affari interni e incitando al confronto tra i blocchio”, ha continuato Wang. “Il resto del mondo sta valutando attentamente se il Giappone voglia davvero aprire la porta all’espansione della NATO nell’Asia-Pacifico”.

G7 Hiroshima, Ucraina sarà uno dei temi centrali

G7 Hiroshima, Ucraina sarà uno dei temi centraliRoma, 12 mag. (askanews) – L’Ucraina sarà uno dei temi centrali del G7 che si terrà dal 19 al 21 maggio a Hiroshima, in Giappone, anche grazie al fatto che il presidente Volodymyr Zelensky prenderà parte a distanza al vertice. L’ha spiegato oggi una fonte informata giapponese, precisando che quella ucraina è una questione globale che ha un impatto anche sulle prospettive future dell’Indo-Pacifico.

La comunità internazionale è a un “punto di svolta storico”, dopo la pandemia e con l’”aggressione russa nei confronti dell’Ucraina che ha scosso le fondamenta dello stato di diritto e dell’ordine internazionale”. Zelensky parteciperà online al G7 e ci si attende che “il G7 mostri forte solidarietà, offrendo il massimo sostegno”. La presidenza di turno giapponese vuole “dimostrare la ferma determinazione del G7 nel confermare l’ordine internazionale basato sullo stato di diritto e che respinge ogni tentativo unilaterale di modificare lo status quo con la forza, con la coercizione o con la minaccia di usare le armi nucleari, come la Russia ha fatto”.

Questa enfasi sul no alle modifiche unilaterali dello status quo, dal punto di vista di Tokyo, ha anche lo scopo di fare da “deterrente per ogni possibile tentativo futuro di modificare unilateralmente lo status quo, per esempio in Asia o ovunque possa essere”. Il discorso tra i Sette, insomma, verterà sull’Ucraina, ma nella prospettiva giapponese, cioè di un paese asiatico”, con un’attenzione alle possibili ricadute sull’Indo-Pacifico. “Naturalmente Taiwan è uno di questi temi, anche se ovviamente non è citato. Per il mio personale punto di vista, lo Stretto di Taiwan potrebbe essere la prossima Ucraina”, ha spiegato la fonte. La Cina considera Taiwan parte integrante del suo territorio. Nell’ultimo anno Pechino ha fortemente aumentato la pressione militare nei confronti dell’isola. Dopo la visita dell’allora speaker della Camera dei rappresentanti Usa Nancy Pelosi a Taipei, la Cina ha risposto con esercitazioni a fuoco vivo. Inoltre, usando il pretesto della visita di Pelosi, Pechino ha per la prima volta superato con i suoi aerei la linea mediana del cielo sullo Stretto di Taiwan. Questo fatto è ormai diventato la normalità: “la Cina sostanzialmente – spiega la fonte – ha cambiato lo status quo”.

Per questo il G7 dovrebbe mandare il “forte messaggio che questo non sarà tollerato e non è nell’interesse della Cina”. Su questo tema, tutti i paesi del G7 “sono sulla stessa pagina”, secondo la fonte: anche la Francia, il cui presidente Emmanuel Macron ha detto recentemente che l’Europa non può essere “vassalla” degli Stati uniti sulla questione taiwanese, in realtà non ha cambiato la sua posizione ufficiale ed è sulla medesima linea.