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Soldati Nordcorea in Russia, Yoon: misure rigorose contro Pyongyang

Soldati Nordcorea in Russia, Yoon: misure rigorose contro PyongyangRoma, 4 nov. (askanews) – Il presidente Yoon Suk-yeol ha chiesto oggi contromisure rigorose contro la cooperazione militare “illegale” tra Corea del Nord e Russia. Lo riferisce l’agenzia di stampa Yonhap.


In un discorso parlamentare letto dal primo ministro Han Duck-soo, Yoon ha promesso di rafforzare la difesa, in un momento in cui c’è forte preoccupazione in seguito al dispiegamento di truppe nordcoreane in Russia a sostegno della guerra ucraina. “La recente situazione della sicurezza internazionale e la cooperazione militare illegale tra Corea del Nord e Russia rappresentano una minaccia significativa per la nostra sicurezza nazionale,” ha dichiarato Yoon: “Esamineremo a fondo tutti i possibili scenari per preparare contromisure.”


Yoon ha affermato che la Corea del Sud ha rafforzato in modo significativo la propria deterrenza contro le minacce nucleari della Corea del Nord grazie alla sua solida alleanza con gli Stati uniti e alla cooperazione trilaterale sulla sicurezza che coinvolge il Giappone, e ha promesso di migliorare la prontezza alla sicurezza. Allo stesso tempo, Yoon si è impegnato a espandere il sostegno per i disertori nordcoreani e a sensibilizzare sulle questioni dei diritti umani in Corea del Nord organizzando dialoghi internazionali sull’argomento. “Lavoreremo – ha detto ancora Yoon – per ampliare la comprensione e il sostegno della comunità internazionale per la visione di una Corea libera e unificata”.

Prime manovre congiunte tra le due uniche portaerei cinesi

Prime manovre congiunte tra le due uniche portaerei cinesiRoma, 31 ott. (askanews) – Le due portaerei attive della Marina cinese – la Liaoning e la Shandong – hanno completato le loro prime esercitazioni congiunte nel Mar cinese meridionale. Lo ha riportato oggi l’emittente statale di Pechino CCTV.


La Tv pubblica ha mostrato immagini di vari caccia J-15 che decollavano dalla Liaoning, con almeno una dozzina di aerei impegnati in esercitazioni di combattimento dal vivo. Le due portaerei sono state inoltre riprese mentre navigavano fianco a fianco. Il ministero della Difesa ha dichiarato che le esercitazioni includevano “addestramento in scenari di combattimento reale”.


Il colonnello Zhang Xiaogang, portavoce del ministero della Difesa, ha riferito a Pechino che le esercitazioni non sono una risposta al recente passaggio di navi da guerra Usa ed europee nello Stretto di Taiwan, ma fanno parte di una “programmazione di routine prevista nel piano annuale”. Ha spiegato inoltre che le esercitazioni in mare aperto hanno incluso un “addestramento in scenari di combattimento reale” mirato a migliorare la “capacità di combattimento sistematico” come unità coesa.

Giappone, l’11 novembre sessione Parlamento per decidere premier

Giappone, l’11 novembre sessione Parlamento per decidere premierRoma, 31 ott. (askanews) – Il Partito liberaldemocratico giapponese (Jiminto), che esprime il primo ministro attuale Shigeru Ishiba, intende avviare i lavori della sessione parlamentare straordinaria che dovrà votare per il nuovo primo ministro l’11 novembre, dopo la pesante sconfitta nelle elezioni per la Camera dei rappresentanti che si sono tenute domenica.


Il Jiminto, impegnato come gli altri partiti in intense consultazioni sopra e sotto il banco, ha notificato il piano al principale partito di opposizione, il Partito costituzionale democratico, che ha registrato una forte avanzata nel voto di domenica. I parlamentari voteranno per il primo ministro il primo giorno della sessione, che dovrebbe durare durare quattro giorni. Se, come prevedibile, nessuno raggiungerà la maggioranza assoluta al primo turno, si voterà un ballottaggio tra i due leader più votati. E’ dal 1994 che non si verifica la necessità di approdare a un ballottaggio.


I due candidati che dovrebbero contendersi lo scranno sono Ishiba, che è diventato premier solo il primo ottobre, e il numero uno del Partito costituzionale democratico, l’ex primo ministro Yoshihiko Noda. Se Ishiba non dovesse farcela, sarebbe il primo ministro meno longevo della storia post-bellica del Giappone. I pezzi da ’90 dei partiti, in questi giorni, sono impegnati in trattative e negoziati, in parte pubblici. Gli esiti del voto hanno fatto perdere ampiamente la maggioranza assoluta alla coalizione tra il Jiminto e il partito minore di ispirazione buddista (tendenza Soka Gakkai) Komeito. Quindi, se questi vorranno restare al governo, dovranno trovare delle convergenze con altri partiti minori dell’attuale opposizione, in particolare il Partito democratico per il popolo e il Partito per l’innovazione (Ishin no kai) i quali potrebbero essere aghi della bilancia: anche il Partito costituzionale democratico ha bisogno di loro per esprimere un’eventuale nuova maggioranza.


Oggi, il segretario generale del Partito liberaldemocratico Hiroshi Moriyama, di fatto il numero due del partito del premier, ha incontrato alla Dieta il segretario generale del Partito democratico per il popolo Kazuya Shinba, anche lui il numero due del suo partito, presso la Dieta, per discutere di eventuali convergenze sul programma economico. Durante l’incontro, Moriyama, tenendo conto della situazione attuale in cui la coalizione di governo non detiene più la maggioranza alla Camera dei Rappresentanti, ha richiesto la collaborazione per la redazione e la discussione del bilancio supplementare per l’anno in corso e del bilancio per il prossimo anno. In risposta, Shinba ha affermato: “Ci occuperemo di ciascuna questione politica caso per caso”. I due segretari generali hanno quindi concordato di procedere con le consultazioni tra i due partiti per ciascuna questione politica, inclusi i contenuti delle nuove misure economiche.


Durante l’incontro è stato inoltre confermato che Ishiba e il leader del partito, Yuichiro Tamaki, terranno un incontro prima dell’apertura della sessione speciale della Dieta. In ogni caso, Shinba ha confermato che, in occasione dell’elezione per la nomina del primo ministro nella sessione speciale del Dieta, il partito ha deciso di votare per Tamaki, anche nel caso in cui si rendesse necessario un ballottaggio, annullando in questo ultimo caso il voto. Inoltre, Ishiba avrebbe già recuperato i voti di sei parlamentari rieletti nonostante il suo Jiminto avesse loro revocato il sostegno per il loro coinvolgimento nello scandalo dei fondi neri. I rappresentanti dovrebbero essere reintegrati. Sei legislatori a cui è stata revocata l’adesione al PLD per il loro coinvolgimento in uno scandalo di fondi politici dovrebbero essere reintegrati nel gruppo parlamentare del partito. Nel frattempo, il Komeito si sta concentrando sulla scelta di un nuovo leader per sostituire Keiichi Ishii, che ha perso il seggio domenica. Il partito deciderà la data delle elezioni di leadership in una riunione prevista per giovedì. Il Partito costituzionale democratico, che ha ottenuto molti più voti del previsto, sta a sua volta cercando il sostegno di altri partiti con l’obiettivo di ottenere la carica di primo ministro. Il leader del partito, Yoshihiko Noda, ha incontrato il numero uno del Partito per l’Innovazione, Nobuyuki Baba, e la segretaria generale del Partito comunista giapponese Tomoko Tamura, chiedendo loro di sostenerlo in un eventuale ballottaggio. Tamura ha successivamente espresso apertura a votare per Noda e deciderà dopo aver consultato gli altri membri del partito. Invece il Partito democratico per il popolo, che come il Partito costituzionale democratico nasce da una scissione del vecchio Partito democratico del Giappone (Minshuto), che tra il 2009 e il 2012 riuscì a conquistare il governo in una rara parentesi lontano dal potere del Jiminto, ha invece rifiutato una richiesta d’incontro col principale partito d’opposizione.

Kim Jong Un ha testato un nuovo missile balistico intercontinentale

Kim Jong Un ha testato un nuovo missile balistico intercontinentaleRoma, 31 ott. (askanews) – Il missile balistico intercontinentale (ICBM) lanciato oggi dalla Corea del Nord è di un nuovo modello a combustibile solido. Lo ha segnalato oggi lo Stato maggiore congiunto sudcoreano, precisando che il missile è partito alle 7.10 locali e ha percorso circa 1.000 km lungo una traiettoria elevata, ammarando nel mar del Giappone.


Si tratta di una dimostrazione di forza da parte di Pyongyang: se il missile fosse stato lanciato lungo una traiettoria normale avrebbe potuto raggiungere il territorio degli Stati uniti. Ieri, in un’audizione parlamentare, i servizi d’intelligence delle forze armate sudcoreane avevano preavvertito che il regime di Kim Jong Un aveva completato i preparativi per effettuare un nuovo test missilistico. Inoltre, hanno segnalato che sarebbero stati completati anche i preparativi presso il sito di Punggye-ri per il settimo test nucleare. I militari hanno ipotizzato che questo possa avvenire a ridosso o immediatamente dopo le elezioni presidenziali Usa.


“La valutazione preliminare ha mostrato la possibilità che (la Corea del Nord) possa aver testato un nuovo tipo di missile balistico a lungo raggio a combustibile solido,” ha dichiarato il portavoce dello Stato maggiore congiunto sudcoreano Lee Sung-jun in una conferenza stampa, secondo quanto ha riportato l’agenzia di stampa Yonhap. Secondo il ministero della Difesa giapponese, il missile balistico ha volato per un tempo record di circa 86 minuti ed è caduto verso le 8:37 (giapponesi) nel mar del Giappone, a circa 200 km a ovest dell’isola di Okushiri, al di fuori della Zona economica esclusiva (ZEE) del Giappone. Il missile avrebbe raggiunto un’altitudine record di oltre 7.000 km.


Il governo giapponese ha fornito informazioni agli aerei e alle navi che transitavano nelle vicinanze e, al momento, non sono stati segnalati danni. Ha inoltre fatto decollare un F-15 per verificare la traiettoria del missile ed eventuali danni. Il primo ministro nipponico Shigeru Ishiba è stato immediatamente informato e ha convocato una riunione d’emergenza del Consiglio di sicurezza nazionale presso la Situation Room del Kantei, la residenza del premier.


Era quasi un anno che la Corea del Nord non lanciava un missile di questa importanza. A dicembre 2023 aveva testato il missile balistico intercontinentale a combustibile solido Hwasong-18 il 18 dicembre 2023. In una mossa rara, che tradisce il valore dimostrativo del lancio in questo particolare momento, la Corea del Nord ha confermato il lancio dell’ICBM circa cinque ore dopo l’annuncio dell’esercito sudcoreano, definendolo un “test cruciale”. “Confermo che la DPRK (Repubblica democratica popolare di Corea, ndr.) non cambierà mai la sua linea di rafforzamento delle forze nucleari” ha dichiarato il leader nordcoreano Kim Jong Un in un comunicato riportato dall’agenzia KCNA. Kim ha descritto il test come un’”azione militare appropriata” volta a informare i nemici della “volontà di controazione” nordcoreana. In una riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza Nazionale tenuta poco dopo il lancio, il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol ha richiesto misure “ferme” per affrontare la provocazione della Corea del Nord. Il governo ha inoltre deciso di imporre nuove sanzioni unilaterali contro la Corea del Nord. “I capi della difesa di Corea del Sud e Stati uniti hanno concordato di dimostrare la determinazione dell’alleanza a rispondere portando avanti varie misure, come esercitazioni congiunte che coinvolgono il dispiegamento di asset strategici statunitensi,” ha dichiarato lo Stato maggiore congiunto sudcoreano. Rispetto al lancio precedente, secondo quanto ha spiegato il portavoce dello Stato maggiore sudcoreano, la Nordcorea ha sparato l’ICBM da un nuovo sistema di trasporto e lancio a 12 assi, in grado di trasportare un missile più lungo, che il Nord ha svelato il mese scorso.

Spazio, Cina dà via libera a programma per sviluppo shuttle

Spazio, Cina dà via libera a programma per sviluppo shuttleRoma, 30 ott. (askanews) – La Cina ha dato il via libera al programma per la costruzione di un nuovo shuttle spaziale più di un decennio dopo che gli Stati uniti hanno chiuso il proprio. Secondo quanto racconta oggi il South China Morning Post. Il veicolo Haolong, riutilizzabile e senza equipaggio, è progettato per ridurre i costi di trasporto del carico verso e dalla stazione spaziale cinese Tiangong e per migliorare l’efficienza.


Lin Xiqiang, vice direttore dell’Agenzia spaziale cinese per le missioni abitate, ha spiegato che l’agenzia era alla ricerca di trasportatori a basso costo per rifornire Tiangong e che Haolong è uno dei due veicoli che ha ricevuto un contratto per la verifica di volo. L’altro veicolo spaziale non sarà riutilizzabile. “Per ridurre ulteriormente i costi di trasporto del carico verso la stazione spaziale cinese, migliorare la flessibilità del trasporto e esplorare lo sviluppo di modelli spaziali commerciali, lo scorso anno abbiamo emesso un bando per sollecitare proposte per sistemi di trasporto a basso costo,” ha dichiarato Lin martedì, alla vigilia del lancio della missione Shenzhou-19 verso la stazione spaziale.


Lo shuttle cargo Haolong, progettato dall’Istituto di progettazione aeronautica di Chengdu, affiliato alla Aviation Industry Corporation of China (AVIC), è un veicolo spaziale commerciale riutilizzabile con ali che può essere lanciato tramite un razzo vettore e attraccare alla stazione Tiangong. Al rientro, sarà in grado di atterrare orizzontalmente su una pista d’aeroporto. Il design presenta una grande apertura alare e un elevato rapporto portanza-resistenza, consentendo allo shuttle di trasportare carichi di grandi dimensioni, come indicato in un post sulle piattaforme ufficiali di AVIC.


L’obiettivo del progetto è ridurre i costi di trasporto tra Terra e spazio e creare un sistema di trasporto affidabile, sicuro ed efficiente, secondo AVIC. Il design dello shuttle è stato ispirato da un prototipo creato dallo scienziato cinese Qian Xusen, che lavorò al Jet Propulsion Laboratory della NASA negli anni ’40. Qian, accusato di simpatie comuniste, lasciò gli Stati Uniti nel 1955 per tornare in Cina, dove contribuì a fondare il programma spaziale del paese.


AVIC prevede di esporre un modello dello shuttle Haolong all’Airshow di Zhuhai il prossimo mese.

Expo2025, accordo Commissariato generale con Lucca Comics&Games

Expo2025, accordo Commissariato generale con Lucca Comics&Games

Roma, 30 ott. (askanews) – È stata annunciata oggi la collaborazione tra il Commissariato Generale per l’Italia Expo 2025 Osaka e Lucca Comics & Games al fine di portare al Padiglione Italia uno dei più prestigiosi eventi italiani e internazionali dedicati a fumetto, gioco, videogioco e cinema. La notizia è stata resa nota durante la cerimonia di apertura di Lucca Comics & Games che si è svolta al Teatro del Giglio a cui hanno partecipato il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il Presidente della Provincia di Lucca Marcello Pierucci, il Sindaco di Lucca Mario Pardini, l’Ambasciatore del Giappone in Italia Satoshi Suzuki, l’artista Yoshitaka Amano, il presidente di Lucca Crea Nicola Lucchesi, il Direttore di Lucca Comics & Games Emanuele Vietina e il Commissario Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka Mario Vattani.


L’accordo mira a valorizzare l’incontro culturale tra Italia e Giappone, che culminerà a Expo 2025 Osaka con progetti e iniziative co-organizzati al Padiglione Italia anche in collaborazione con Lucca Comics & Games, rappresentando un’importante opportunità di promozione culturale per l’Italia. La firma dell’accordo è stata, inoltre, l’occasione per presentare il maestro Yoshitaka Amano, artista giapponese di fama internazionale, come uno degli Ambassador dell’Italia a Expo 2025 Osaka.


L’artista giapponese si unisce così alla lista di personalità di spicco del mondo dell’arte, della cultura, del design, che hanno accettato di farsi promotori della cultura italiana in Giappone in qualità di Ambassador del Padiglione Italia a Expo 2025 Osaka: Junko Koshino, al designer Toshiyuki Kita, al designer d’industria Ken Okuyama, allo scultore Susumu Shingu, alla Direttrice d’Orchestra Tomoni Nishimoto e all’imprenditore Yuzo Yagi. Yoshitaka Amano ha realizzato i tre poster ufficiali dell’edizione 2024 di Lucca Comics & Games, dedicati al Centenario della scomparsa di Giacomo Puccini, rafforzando ulteriormente il legame tra Italia e Giappone all’insegna della musica, dell’arte e della creatività.


“Questo accordo apre per noi una collaborazione inedita nel segno delle nuove arti, dei fumetti e del gioco, aspetti della cultura contemporanea che entrambi i Paesi condividono” ha commentato l’Ambasciatore Mario Vattani, Commissario Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka. “Lucca Comics & Games, evento italiano di eccellenza nel campo delle pop art e capace di parlare a un pubblico eterogeneo, porterà al Padiglione Italia progetti dedicati, arricchendo l’esperienza dei visitatori di Expo 2025 Osaka con il meglio della creatività italiana. Siamo felici accogliere tra i nostri “Ambassador” Yoshitaka Amano, che diviene così un ulteriore protagonista del percorso di diplomazia culturale tra Italia e Giappone”.

Giappone protesta con Onu: non metta becco su successione imperiale

Giappone protesta con Onu: non metta becco su successione imperialeRoma, 30 ott. (askanews) – Il Giappone ha presentato una protesta a un organismo di vigilanza sui diritti umani delle Nazioni Unite che ha richiesto una revisione della legge che limita la successione imperiale agli eredi maschi della linea paterna dell’Imperatore. Lo ha dichiarato oggi il portavoce del governo Yoshimasa Hayashi.


Il Comitato per l’eliminazione della discriminazione contro le donne (CEDAW) dell’Ufficio per di diritti umani dell’Onu, in un più ampio documento che raccomanda una serie di modifiche legislative per assicurare una maggiore parità di genere, ha chiesto di eliminare dalla Legge sulla casa imperiale del 1947 la formulazione per la quale solo gli eredi maschi della linea maschile della Famiglia imperiale la possibilità di ascesa al Trono del Crisantemo. Hayashi ha affermato che il sistema di successione imperiale è legato alle fondamenta del Giappone come nazione e che il governo ha informato il comitato delle Nazioni Unite, che mira a eliminare la discriminazione contro le donne, che sarebbe stato “inappropriato” trattare questo tema. “E’ estremamente deplorevole che il rapporto finale abbia incluso un riferimento alla Legge sulla Casa Imperiale,” ha detto Hayashi in una conferenza stampa. “Abbiamo presentato una protesta formale al comitato e richiesto nuovamente la rimozione di tale riferimento”.


La questione della riforma della legge di successione imperiale è particolarmente delicata per il governo giapponese. Attualmente la Famiglia imperiale vive un momento di difficoltà rispetto alla successione maschile. L’attuale Imperatore, Naruhito, ha come principe ereditario il fratello Akishino, ma per la prossima generazione di imperatori l’unico esponente maschio (e probabile prossimo Imperatore) è il giovane Hisahito, figlio di Akishino. Naruhito ha solo una figlia femmina, Aiko. I governo giapponesi hanno da molti anni tra i primi punti in agenda quello di una riforma della Legge sulla Casa imperiale ma, essendo questione particolarmente spinosa, tendono a tirare avanti la palla senza intervenire in maniera incisiva. In ogni caso, i comitati che negli anni sono stati nominati dai governi hanno solitamente escluso l’idea di aprire alla successione femminile e hanno piuttosto proposto di riportare nella Famiglia imperiale alcuni rami della famiglia che ne furono esclusi nel 1947. Invece, l’opinione pubblica giapponese è ampiamente a favore dell’idea che anche una donna possa ascendere al Trono. Un recente sondaggio ha segnalato una quasi unanimità a favore di questa ipotesi.


Nella storia, il Giappone ha avuto sei Imperatrici regnanti, due delle quali hanno occupato il Trono in due ere diverse. Ma i loro regni sono stati, solitamente, destinati più che altro a fare da ponte da due Imperatori maschi. L’ultima donna sul Trono del Crisantemo fu Go-Sakuramachi, il cui regno è collocato tra il 1762 e il 1771. Nel 2016, il Giappone a fortemente contestato una raccomandazione di modifica della Legge sulla Casa imperiale inclusa in una bozza di osservazioni conclusive della revisione di quell’anno, e la versione finale non conteneva alcun riferimento alla questione.


Nell’ultima revisione, il comitato delle Nazioni unite ha inoltre sollecitato il Giappone a riconsiderare il requisito per cui le coppie sposate devono usare lo stesso cognome. La disposizione nel Codice Civile “costringe di fatto le donne ad adottare il cognome del marito,” ha dichiarato il comitato, definendola “discriminatoria”.

Giappone, Alta Corte Tokyo: incostituzionale divieto nozze gay

Giappone, Alta Corte Tokyo: incostituzionale divieto nozze gayRoma, 30 ott. (askanews) – L’Alta Corte di Tokyo ha emesso oggi una sentenza secondo la quale la mancanza di riconoscimento legale del matrimonio tra persone dello stesso sesso viola il diritto all’uguaglianza sancito dalla Costituzione. Lo riferisce l’agenzia di stampa Kyodo.


E’ la seconda Alta corte che a dichiarare incostituzionale il divieto. Manca tuttavia ancora un pronunciamento della Corte suprema, la più alta istanza giudiziaria del Giappone. La corte ha anche stabilito che il divieto di matrimonio omosessuale viola la sezione della Costituzione che afferma che le leggi in materia di matrimonio e famiglia “devono essere promulgate dal punto di vista della dignità individuale e dell’uguaglianza sostanziale tra i sessi”.


Tuttavia, l’Alta Corte di Tokyo ha confermato una sentenza di grado inferiore che respingeva la richiesta di risarcimento dei querelanti, citando l’assenza d’una decisione della Corte suprema. Secondo la sentenza, le attuali disposizioni di diritto civile “non si basano su motivi ragionevoli” e portano a un “trattamento discriminatorio (delle persone) in base al loro orientamento sessuale”.


Il presidente della corte, Sonoe Taniguchi, ha affermato che il riconoscimento del diritto di una persona a una relazione coniugale con un partner dovrebbe essere rispettato come un “interesse legale importante” per tutti, comprese le coppie dello stesso sesso. “Il grado di accettazione sociale per garantire alle coppie dello stesso sesso la stessa protezione delle coppie eterosessuali è notevolmente aumentato”, ha aggiunto Taniguchi. Nel respingere la richiesta di risarcimento dei sette querelanti, Taniguchi ha affermato che, poiché la Corte suprema non si è ancora pronunciata sulla questione, il tribunale non può ritenere il governo responsabile per la mancata azione legislativa del Dieta.


L’Articolo 24 della Costituzione, che garantisce la libertà di matrimonio, stabilisce che “Il matrimonio deve basarsi solo sul consenso reciproco di entrambi i sessi.” La sentenza è stata accolta con gioia dai sostenitori dei movimenti LGBTQ+. “Le parole del giudice presidente sono entrate nella mia testa e ho capito che ha ascoltato veramente le nostre argomentazioni. Sono felice di essere qui oggi,” ha detto Chizuka Oe, una delle querelanti. Il portavoce del governo. Yoshimasa Hayashi, ha affermato che lo Stato monitorerà attentamente gli sviluppi di altre cause simili, aggiungendo che sarà necessario considerare i dibattiti del Dieta e i passi compiuti da alcuni governi locali per riconoscere le unioni tra persone dello stesso sesso. L’introduzione di un sistema di matrimonio per le persone dello stesso sesso “riguarda i fondamenti della vita delle persone ed è strettamente legata alla concezione di famiglia di ciascuno,” ha continuato Hayashi. I querelanti avevano presentato appello dopo che la Corte distrettuale di Tokyo aveva respinto la loro richiesta di risarcimento nel novembre 2022, pur affermando che il divieto di matrimonio tra persone dello stesso sesso era in uno “stato di incostituzionalità”. Il Giappone rimane l’unico paese del Gruppo dei Sette principali paesi industrializzati a non aver legalizzato le unioni tra persone dello stesso sesso o le unioni civili, nonostante la crescente pressione della comunità LGBTQ+ e dei suoi sostenitori. (Immagine tratta dai profili social della campagna “Marriage for All Japan”)

Nordcorea pronta per lancio missile intercontinentale

Nordcorea pronta per lancio missile intercontinentaleRoma, 30 ott. (askanews) – La Corea del Nord ha completato i preparativi per lanciare un missile balistico a lungo raggio (ICBM) e ha posizionato un lanciatore mobile. Lo ha riferito oggi l’agenzia di intelligence militare della Corea del Sud, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Yonhap.


L’Agenzia per l’intelligence della difesa sudcoreana ha fornito questa valutazione durante un’audizione parlamentare, segnalando che il lancio potrebbe avvenire prima o dopo le elezioni presidenziali negli Stati uniti, previste per il 5 novembre. “Sembra che i preparativi per un missile a lungo raggio di classe ICBM, inclusi un veicolo di lancio spaziale, siano quasi completati” ha dichiarato l’agenzia, secondo quanto riportato dai deputati Lee Seong-kweun del Partito del potere popolare al governo e Park Sun-won del principale partito di opposizione, il Partito democratico.


“I preparativi per un lanciatore sono completi, ed è stato dispiegato in una certa area,” ha aggiunto l’agenzia, pur precisando che non è stato ancora montato alcun missile. L’agenzia ha dichiarato che il lancio potrebbe coinvolgere un missile balistico intercontinentale e mirare a testare la tecnologia di rientro atmosferico della Corea del Nord.

Dopo elezioni, in Giappone formare il governo è un rebus

Dopo elezioni, in Giappone formare il governo è un rebusRoma, 29 ott. (askanews) – La batosta subita nelle elezioni per la Camera dei rappresentanti dal Partito liberaldemocratico giapponese del primo ministro Shigeru Ishiba, che ricopre solo dal primo ottobre l’incarico di capo del governo di Tokyo, apre a possibilità e scenari inediti per il sistema politico giapponese. Sebbene, infatti, fosse attesa una marcata flessione della formazione politica che dagli anni ’50 del secolo scorso ha mantenuto una presa quasi ininterrotta sul potere, non ci si aspettava addirittura che lo scranno di premier potesse diventare contendibile.


L’esito delle elezioni del più potente dei due rami della Dieta nipponica, il parlamento giapponese, ha restituito la fotografia di un sistema politico più frammentato del previsto. La coalizione che sostiene Ishiba – formata dal suo Partito liberaldemocratico (Jiminto) più il partito d’ispirazione buddista (Soka Gakkai) Komeito – ha perso la maggioranza assoluta, ottenendo 215 seggi. Le opposizioni, sommate agli indipendenti, hanno raggiunto i 250 seggi. E’ venuta a mancare, insomma, la maggioranza a Ishiba e ora parte una corsa che vede opposti Ishiba e il suo Jiminto al Partito costituzionale democratico (Rikken-minshuto), guidato dall’ex primo ministro Yoshihiko Noda, per raccogliere voti alla Dieta in modo da esprimere un nuovo governo. Il pallino resta, per il momento, in mano a Ishiba. Il Jiminto, pur perdendo 88 seggi rispetto alla Camera dei rappresentanti precedente, resta partito di maggioranza relativa con 191 rappresentanti. Mentre, l’alleato minore, il Komeito, è passato da 32 a 24 seggi. Questo vuol dire che Ishiba, se vuole rimanere capo del governo, deve riuscire a raccattare voti in altri partiti.


Ieri Ishiba ha annunciato che intende restare premier. “La mia responsabilità è dimostrare al popolo che l’LDP (acronimo inglese del Jiminto, ndr.) lavorerà per loro, indipendentemente dalle nostre divisioni interne”, ha dichiarato in una conferenza stampa. Ishiba ha anche segnalato che il suo partito non intende formare immediatamente un governo di coalizione, ma che prima terrà colloqui politici con altri partiti per guadagnare la loro fiducia. Ha 30 giorni, cioè fino al 26 novembre, per raggiungere questo risultato: tanti la legge ne concede per la prima riunione della Camera neo-eletta. Anche se, in realtà, la coalizione di governo starebbe considerando di convocare una sessione parlamentare speciale l’11 novembre. L’attuale gabinetto di Ishiba si dimetterà in occasione della prima sessione e la camera bassa appena eletta, insieme alla Camera alta, terranno un nuovo voto per selezionare un primo ministro. Se Ishiba dovesse perdere, diventerebbe il primo ministro giapponese con il mandato più breve dalla Seconda guerra mondiale. Se nessun candidato otterrà la maggioranza al primo turno, i due con più voti andranno al ballottaggio e il vincitore di questo turno diventerà primo ministro, anche senza una maggioranza.


Accanto al lavorìo di Ishiba, tuttavia, c’è anche quello di Noda e del Partito costituzional-democratico, che ha incrementato la sua presenza alla Camera dei rappresentanti da 98 seggi a 148. “Ovviamente puntiamo a far eleggere il primo ministro dal nostro partito”, ha affermato Noda durante un’apparizione televisiva domenica. Sarebbe una rottura della prassi che vede il capo del partito di maggioranza relativa in maniera quasi automatica anche a capo del governo, ma la situazione che si è venuta a determinare nella camera bassa apre anche a questa prospettiva. Noda ha incontrato ieri Tomoko Yoshino, la presidente della Confederazione dei sindacati giapponesi Rengo, la più importante organizzazione sindacale del paese, per chiedere sostegno all’ipotesi di un governo con lui a capo. Si tratta di una mossa strategica che punta a raccogliere anche i voti degli eletti del Partito democratico per il popolo, altro frammento dello scisso ex Partito democratico (come il Partito costituzionale democratico), che riuscì a battere nelle elezioni del 2009 il Jiminto aprendo una breve e sfortunata stagione al governo.


A questo punto, insomma, diventano cruciali i partiti minori dell’opposizione. E qui la partita si trasforma in un mercato, che si giocherà per lo più sottobanco: la situazione restituita dalle urne è molto frammentata. Per esempio, il Partito democratico per il popolo, uno dei più corteggiati al momento con i suoi 28 seggi ottenuti (+21 rispetto alle elezioni precedenti), ha chiarito che intende attendere e vedere cosa accade. Il suo leader, Yuichiro Tamaki, oggi ha detto che, per l’elezione a primo ministro, l’indicazione di voto al partito sarà per lui stesso. Ma che il Partito democratico per il popolo intende “collaborare su politiche valide e dire no a quelle che non lo sono”, sia che le proponga il Jiminto, sia che le proponga il partito di Noda. Non entrerà nella coalizione Jiminto-Komeito, mentre si è detto disponibile a vedere Noda e il leader dell’Alleanza per l’innovazione (Ishin no kai) – il secondo partito dell’opposizione, che ha ottenuto 38 seggi (-6 rispetto alle elezioni precedenti) – Nobuyuki Baba. Tuttavia trovare la quadra sarà opera complessa. Lo ha chiarito lo stesso Tamaki: “Sarà difficile collaborare senza un accordo sulla sicurezza nazionale, sull’energia nucleare e altre politiche energetiche, e sulla costituzione”. E d’altronde, come Tamaki, anche il leader di Ishin no kai, Baba, non ha escluso neanche alla fine di collaborare con il Jiminto di Ishiba. Un’altra formazione su cui si appunta l’attenzione in questa fase politica il Partito comunista giapponese (Kyosanto), che è passato da 10 a 8 seggi nella camera bassa. La segretaria Tomoko Tamura ha espresso apertura alla collaborazione con chi presenterà l’alternativa alla maggioranza uscente. “Questo risultato rappresenta un giudizio sulla politica del Partito liberaldemocratico. Desidero impegnarmi a fondo nella collaborazione con altri partiti, laddove sia possibile, per apportare cambiamenti nella politica”, ha detto l’esponente comunista. Per quanto riguarda l’elezione del primo ministro, Tamura ha affermato: “Valuteremo la nostra posizione, ma il risultato di queste elezioni rappresenta un ‘no’ alla coalizione LDP-Komeito. Agiremo in risposta a questa richiesta e giudizio del popolo”. Per qualsiasi primo ministro, è impossibile governare senza un controllo della camera bassa, che la più potente delle due camere. Approvare i bilanci e sopravvivere alle mozioni di sfiducia richiede una maggioranza proprio in questo ramo della Dieta. La situazione attuale, quindi, costringerà il prossimo primo ministro a una contrattazione continua. Ishiba vorrebbe costruire un rapporto duraturo anche con il Partito democratico per il popolo e Ishin no kai, il che gli garantirebbe una maggioranza solida. Inoltre, Ishiba potrebbe reintegrare i parlamentari che in precedenza sono stati privati del sostegno del partito e costretti a candidarsi come indipendenti a causa del loro coinvolgimento in uno scandalo di fondi neri. Ma questo sarebbe visto dagli elettori come un voltafaccia imbarazzante.