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Sudcorea-Giappone, Kishida e Yoon Suk-yeol si vedranno domenica

Sudcorea-Giappone, Kishida e Yoon Suk-yeol si vedranno domenicaRoma, 18 mag. (askanews) – Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol e il primo ministro giapponese Fumio Kishida terranno un vertice bilaterale a margine del summit del Gruppo dei Sette (G7) a Hiroshima questo fine settimana. L’ha comunicato oggi ha l’ufficio presidenziale di Seoul.

Yoon e Kishida si vedranno domenica nell’ultimo giorno della visita di tre giorni di Yoon a Hiroshima. Sarà il terzo vertice Yoon-Kishida da marzo, a sancire ulteriormente il disgelo nelle relazioni tra i due paesi a lungo congelate per le dispute storiche. Inoltre Yoon e Kishida avranno anche un vertice trilaterale con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden.

Gli altri vertici bilaterali di Yoon saranno venerdì con il primo ministro australiano Anthony Albanese e il primo ministro vietnamita Pham Minh Chinh, e sabato con il primo ministro indiano Narendra Modi, il presidente indonesiano Joko Widodo e il primo ministro britannico Rishi Sunak. La Corea del Sud non è un membro del G7, ma è stata invitata al vertice come una delle otto nazioni ospiti dalla presidenza giapponese.

Pechino: Ucraina in Nato non aiuterà stabilità in Europa

Pechino: Ucraina in Nato non aiuterà stabilità in EuropaRoma, 18 mag. (askanews) – La stabilizzazione e la pace in Europa non passa attraverso l’adesione dell’Ucraina alla Nato. L’ha affermato oggi il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin nella quotidiana conferenza stampa a Pechino, rispondendo a una domanda su un’intervista all’ex segretario di Stato Usa Henry Kissinger, personalità americana particolarmente apprezzata in Cina, nella quale questi sosteneva che un eventuale ingresso di Kiev nell’alleaza sarebbe anche nell’interesse di Mosca perché impedirebbe un eventuale avventurismo ucraino.

“Nella situazione attuale, tutte le parti dovrebbero mantenere la calma e la moderazione, evitare di intraprendere azioni che possano amplificare e complicare la crisi, costruire un’architettura di sicurezza europea equilibrata, efficace e sostenibile attraverso il dialogo e la consultazione e trovare veramente una soluzione che favorisca una stabilità a lungo termine in Europa”, ha detto Wang. “La sicurezza di quella regione non si può garantire rafforzando o addirittura espandendo i blocchi militari, né può avvenire a scapito della sicurezza di altri paesi. Ci auguriamo che tutte le parti aderiscano a un concetto di sicurezza comune, globale, cooperativa e sostenibile, costruendo un’architettura di sicurezza equilibrata ed efficace attraverso il dialogo e la consultazione sulla base del rispetto delle reciproche legittime preoccupazioni di sicurezza, in modo da raggiungere pace e stabilità a lungo termine in Europa”, ha continuato il portavoce cinese.

Wang ha anche ricordato l’incontro tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e l’inviato speciale cinese per le questioni euroasiatiche Li Hui. “Non esiste una panacea per risolvere la crisi: tutte le parti devono partire da se stesse, accumulare fiducia reciproca e creare le condizioni per porre fine alla guerra e ai colloqui di pace”, ha segnalato oggi un comunicato del ministero degli Esteri diffuso dopo l’incontro. “La Cina – si legge – è disposta a promuovere nella comunità internazionale uno sforzo affinché formi un massimo comune denominatore per la risoluzione della crisi ucraina e ad adoperarsi per fermare la guerra, cessare il fuoco e riportare la pace il prima possibile. La Cina ha svolto un ruolo costruttivo nell’alleggerire la situazione umanitaria in Ucraina a suo modo e continuerà a fornire assistenza nell’ambito delle sue capacità”.

Kishida a Biden: G7 mostri incrollabile determinazione

Kishida a Biden: G7 mostri incrollabile determinazioneRoma, 18 mag. (askanews) – Il G7 deve “dimostrare la sua incrollabile determinazione a sostenere l’ordine internaizonale libero e aperto basato sullo stato di diritto”. L’ha affermato oggi il primo ministro giapponese Fumio Kishida aprendo il suo incontro bilaterale con il presidente Usa Joe Biden alla vigilia dell’inizio del summit di Hiroshima.

“Col questo vertice vorrei si dimostrasse l’incrollabile determinazione del G7 a sostenere l’ordine internazionale libero aperto basato sullo stato di diritto, a cui aderiscono Giappone e Stati uniti”, ha affermato Kishida incontrando Biden, arrivato oggi a Hiroshima. Kishida ha sottolineato come l’alleanza tra Giappone e Stati uniti sia la “pietra angolare della pace e della stabilità nella regione Indo-pacifica” e come la collaborazione tra i due paesi non si limiti alla sicurezza.

Biden incontra Kishida: uniti rendiamo mondo più sicuro

Biden incontra Kishida: uniti rendiamo mondo più sicuroRoma, 18 mag. (askanews) – L’unità tra Stati uniti e Giappone rende il mondo più sicuro. L’ha sostenuto il presidente Usa Joe Biden all’inizio del vertice bilaterale con il primo ministro giapponese Fumio Kishida, alla vigilia dell’inizio del summit G7 di Hiroshima.

“Credo che il mondo sia più sicuro quando i nostro paese è unito. Grazie per avermi invitato qui. Non vedo l’ora che arrivino i prossimi giorni (del summit)”, ha detto il leader americano. Biden ha inoltre ricordato a Kishida l’incontro che hanno avuto a gennaio alla Casa bianca. “Allora sottolineasti come il contesto di sicurezza sia diventato più complicato – ha proseguito – ed è assolutamente così. Sono orgoglioso che Stati uniti e Giappone lo stiano affrontando”.

Durante l’incontro, i due leader hanno sottolineato la necessità di rafforzare ulteriormente le capacità di deterrenza e risposta alle minacce strategiche dell’alleanza Giappone-Usa, tenendo conto del fatto che il contesto di sicurezza nell’Asia orientale sta diventando sempre più grave a causa di fattori quali l’espansione marittima della Cina e lo sviluppo nucleare e missilistico della Corea del Nord.

Pechino: su Taiwan i Paesi del G7 non giochino col fuoco

Pechino: su Taiwan i Paesi del G7 non giochino col fuocoRoma, 18 mag. (askanews) – Chi gioca col fuoco si dà fuoco: non si può essere per la pace e la stabilità nello stretto di Taiwan senza essere a favore della riunificazione alla Cina. Lo ha affermato oggi nella quotidiana conferenza stampa il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin, rispondendo a una domanda sul summit G7 che si apre domani a Hiroshima e che ha tra i suoi temi prioritari proprio la questione dell’isola che Pechino considera una provincia ribelle.

Wang Wenbin ha puntato il dito contro il Partito democratico progressista della presidente taiwanese Tsai Ing-wen, che è la “vera minaccia alla pace e alla stabilità nello lo Stretto di Taiwan” perché si rifiuterebbe di riconoscere il principio dell’”Unica Cina” e promuoverebbe “ostinatamente le attività separatiste per l”indipendenza di Taiwan’”, cercando di “cambiare lo status quo”. Quest’ultima formula richiama l’ammonimento a non tentare di cambiare lo “status quo” che arriverà dal G7. Secondo Pechino, “pensare di mantenere la pace attraverso lo Stretto di Taiwan, ma non opporsi all”indipendenza di Taiwan’ e alla secessione incoraggerà solo le forze separatiste”, creando ulteriore instabilità. “Parlare di risolvere pacificamente la questione di Taiwan senza sostenere la riunificazione della Cina è essenzialmente un tentativo di ostacolare la grande causa della unità della Cina e di creare una spaccatura tra le due sponde dello Stretto di Taiwan, che sarà fermamente contrastata dal popolo cinese”.

La prospettiva a cui mira Pechino, ha detto ancora Wang, è quella di uno sforzo per la “riunificazione pacifica attraverso lo stretto con la massima sincerità e impegno”, non accettando però che “nessuno o alcuna forza, con il pretesto di mantenere la pace attraverso lo stretto di Taiwan, ci impedisca di frenare le attività separatiste”. Sono “affari interni della Cina e non permetteremo mai a nessuno di interferire”, ha insistito il portavoce cinese. Wang Wenbin ha esortato “gli Stati Uniti, il Giappone e gli altri Paesi a rispettare i documenti politici su cui si basano le loro relazioni bilaterali con la Cina, a rispettare il principio dell”Unica Cina’, a smettere di tramare e sostenere le forze di separatiste, a smettere di provocare e giocare con fuoco sulla questione di Taiwan e di marginalizzare oltre 1,4 miliardi di persone, il popolo cinese: chi gioca con il fuoco si dà fuoco”.

Cina-Asean, accordo per procedere su codice Mar cinese meridionale

Cina-Asean, accordo per procedere su codice Mar cinese meridionaleRoma, 18 mag. (askanews) – Il codice di condotta del Mar cinese meridionale completerà la sua seconda lettura quest’anno, a seguito di un accordo tra le parti negoziali cinese e l’Associazione delle nazioni del Sudest asiatico (Asean) nel loro primo incontro formale dal giugno 2021. L’ha reso noto il ministero degli Esteri cinese.

Il documento giuridicamente vincolante avrebbe dovuto entrare in vigore lo scorso anno per regolamentare il comportamento nell’area marittima contesa che è al centro di una disputa tra Pechino e diversi paesi della regione e che contribuisce ad accrescere la tensione geopolitica anche con Usa e Giappone. Il consenso per “accelerare le consultazioni e completare la seconda lettura del testo entro l’anno” è stato raggiunto nella città vietnamita di Ha Long, al 20mo incontro tra alti funzionari della Cina e dell’Asean, dopo i colloqui iniziati lo scorso maggio.

La sicurezza passa per i chip: al G7 saranno una priorità

La sicurezza passa per i chip: al G7 saranno una prioritàRoma, 18 mag. (askanews) – Tra i grandi temi economici e, ancor di più, geopolitici che si presentano di fronte ai leader G7 nel summit annuale che inizia domani a Hiroshima, c’è certamente quello dei semiconduttori, della catena di forniture di chip cruciali per l’industria, compresa l’industria della difesa. Questi approvvigionamenti hanno mostrato colli di bottiglia preoccupanti durante la pandemia Covid-19 e potenze come gli Stati uniti si sono mosse in maniera aggressiva per riportare in patria una produzione che negli anni è stata abbandonata e delegata a realtà come Taiwan.

Uno degli annunci è quello di una partnership tra il Regno unito e il Giappone per la produzione di semiconduttori. Il primo ministro Rishi Sunak è arrivato oggi in Giappone. E, sempre oggi, il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha incoraggiato maggiori investimenti nell’industria giapponese dei chip incontrando i dirigenti di sette importanti società di semiconduttori della Corea del Sud, Taiwan, Stati Uniti ed Europa. La Gran Bretagna non è uno dei grandi produttori di chip, ma ospita alcune delle proincipali società globali di progettazione di chip ARM e Imagination Technologies. Ospita anche aziende che sviluppano semiconduttori composti, o chip realizzati con materiali diversi dal silicio, che servono per consumare meno energia.

La Gran Bretagna intende ridurre la sua dipendenza dalle importazioni di semiconduttori da paesi come Taiwan, che sono al centro di un’endemica instabilità geopolitica. La sicurezza – che è il tema centrale di questo G7 – passa anche attraverso le forniture di semiconduttori e la necessità di mantenere il gap tecnologico tra il raggruppamento incentrato sugli Usa e la Cina. Nei decenni, Pechino è riuscita ad attrarre grandi investimenti, anche nel settore dei semiconduttori. Studi recenti segnalano come in molti settori la Cina è oggi il principale vettore d’innovazione e il progetto di Pechino di diventare entro la metà del secolo la più grande potenza tecnologia del mondo non sembra essere campato in aria. A Washington e nelle capitali europee, oltre che in Giappone, si ritiene che il mantenimento dell’attuale ordine internazionale passi anche attraverso il vantaggio tecnologico su Pechino.

Uno dei temi più controversi, in questo senso, è lo sviluppo e le incognite dell’Intelligenza artificiale, un settore in frenetico sviluppo che apre prospettive al momento del tutto non pronosticabili. Gli Stati uniti, rispetto ai paesi europei, sono avanti nella strategia di ritorno alla produzione dei semiconduttori. Col CHIPS Act e con una serie di incentivi e restrizioni, Washington ha di fatto costretto giganti di paesi amici – la TSMC di Taiwan e la Samsung Electronics della Corea del Sud, in particolare – ad investire fortemente in centri di produzione di chip avanzati in America.

Anche il Giappone si sta muovendo. La Samsung Electronics sta costruendo un grande centro di viluppo a Yokohama, favorita anche dalla riapertura del dialogo tra Tokyo e Seoul, che è stato per lungo tempo congelato. Ma anche la collaborazione con giganti americani è fase di sviluppo. La Micron Technology – secondo quanto ha scritto il Nikkei – ha in programma un investimento di 3,6 miliardi di dollari in Giappone e sono in corso colloqui tra Kioxia e Western Digital per la produzione di memorie flash. Inoltre la taiwanese TSMC – il più grande fornitore di chip a contratto del mondo – investirà miliardi di dollari nella città meridionale di Kumamoto per produrre chip logici.

Guterres: Onu farà di tutto per allentare tensioni a Taiwan

Guterres: Onu farà di tutto per allentare tensioni a TaiwanRoma, 17 mag. (askanews) – Le Nazioni unite faranno del loro meglio per allentare le tensioni ed evitare un’emergenza nello stretto di Taiwan. L’ha dichiarato il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres in un’intervista ai media giapponesi presso il Palazzo di Vetro.

Sebbene le Nazioni Unite siano vincolate dalle risoluzioni che definiscono la politica dell’”Unica Cina”, cercheranno di prevenire l’escalation delle tensioni attraverso negoziati e altri mezzi, coinvolgendo tutte le parti interessate, ha affermato Guterres, secondo quanto riporta il Nikkei che ha preso parte all’intervista. Le Nazioni unite “faranno tutto il possibile per creare un contesto di minore tensione” nello stretto di Taiwan, ha affermato il numero uno dell’Onu.

Descrivendo l’invasione russa in corso dell’Ucraina come “una situazione molto drammatica”, Guterres ha affermato che “al momento sarà molto difficile avere fruttuosi negoziati di pace”. Guterres ha anche espresso la sua speranza che vi siano progressi sul tema disarmo nucleare durante il vertice G7 del fine settimana: “Questo è il momento in cui dobbiamo insistere sulla necessità di rivitalizzare il disarmo, e in particolare il disarmo nucleare. Crediamo sia giunto il momento per le potenze nucleari non solo di affermare che non saranno mai i primi utilizzatori di armi nucleari, ma che non lo faranno in nessuna circostanza”.

Taiwan, Kuomintang ha scelto candidato alla presidenza: Hou Yu-ih

Taiwan, Kuomintang ha scelto candidato alla presidenza: Hou Yu-ihRoma, 17 mag. (askanews) – Il principale partito di opposizione di Taiwan, il Kuomintang (KMT), ha scelto oggi il sindaco di Nuova Taipei Hou Yu-ih come candidato per le elezioni presidenziali di gennaio, che sono viste come un referendum sul futuro dell’isola e un passaggio cruciale nei rapporti con Pechino. Lo segnala il South China Morning Post.

Il 65enne è stato nominato dal partito – che ha una posizione molto più accomodante con Pechino – per concorrere con l’attuale vicepresidente William Lai Ching-te del Partito progressista democratico al governo e con Ko Wen-je, che guida il più piccolo Partito popolare di Taiwan ed è visto come un potenziale terzo incomodo. “Sulla base dei conteggi e del livello di sostegno dei sindaci, dei magistrati e dei legislatori del KMT, annuncio solennemente che il nostro compagno Hou Yu-ih concorrerà alle elezioni presidenziali del 2024”, ha dichiarato il leader del partito Eric Chu Li-luan dopo una riunione del KMT per decidere il suo candidato.

Chu, che è stato il predecessore di Hou come sindaco, ha descritto il candidato come un “promotore della giustizia con esperienza e una forte prospettiva in termini di leadership”. Ha detto di ritenere che Hou sarà in grado di unire il partito e lavorare per gli interessi di Taiwan e il benessere della sua gente, se eletto presidente. In risposta, Hou ha ringraziato i membri del partito per il loro sostegno e ha sottolineato che farà del suo meglio per unire il KMT, allentare le tensioni attraverso lo Stretto, offrire speranza e futuro ai giovani di Taiwan e, cosa più importante, riportare il KMT al potere nel 2024.

Il partito non ha tenuto le primarie per selezionare il suo candidato presidenziale, scegliendo invece un nome sulla base deo sondaggi, del sostegno tra i capi e i parlamentari del governo locale del KMT e di una sereie di altre valutazioni interne. Hou, che è uno dei sindaci più popolari dell’isola con un alto indice di consenso da parte degli elettori, ha dovuto superare la concorrenza del miliardario fondatore della Foxconn, Terry Gou.

Giappone, ddl anti-discriminazioni LGBTQ in parlamento prima del G7

Giappone, ddl anti-discriminazioni LGBTQ in parlamento prima del G7Roma, 17 mag. (askanews) – La coalizione di governo giapponese ha approvato un disegno di legge quadro per fermare le discriminazioni nei confronti delle persone LGBTQ+ e vorrebbe presentarlo alla Dieta, il parlamento nipponico, prima del vertice del G7, che inizia dopodomani a Hiroshima. Lo riferisce oggi il Nikkei.

Il disegno di legge arriva due anni dopo che l’opposizione all’interno del Partito liberaldemocratico (Ldp) al governo aveva affossato una versione precedente. Nel frattempo la pressione internazionale è cresciuta, ma il rapido passaggio rimane ancora incerto. I parlamentari del Ldp e del partito buddista Komeito, partner minore della coalizione, hanno approvato il disegno di legge che richiede al governo di formulare un piano per promuovere la comprensione delle minoranze sessuali e per aggiornare il pubblico sulla sua attuazione.

Prima di questo passaggio, il Consiglio generale del Ldp aveva approvato all’unanimità il disegno di legge per la presentazione alla Dieta, nonostante molte voci sollecitassero cautela. Data l’opposizione interna nel LDP, il disegno di legge approvato dalla coalizione di governo è stato notevolmente modificato rispetto a una versione elaborata da un’alleanza di legislatori apartitici due anni fa.

La versione precedente affermava che la discriminazione basata sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere “non dovrebbe essere consentita”, ma la versione approvata dalla coalizione afferma che “la discriminazione ingiusta non deve verificarsi”. Tuttavia, il suo passaggio durante l’attuale sessione di dieta è incerto. Il segretario generale del Partito democratico costituzionale – principale formazione dell’opposizione – Katsuya Okada si è scagliato contro la legislazione in una conferenza stampa. “Rappresenta un importante passo indietro rispetto alla versione precedente concordata da legislatori apartitici”, ha affermato il parlamentare. “Questo è un cambiamento in peggio che è difficile da capire”, ha aggiunto, annunciando che il suo partito intende presentare la versione precedente come controproposta.

Dato che si tratta di una legge che riguarda i diritti delle minoranze sessuali, il Ldp spera di approvarla con il sostegno dell’opposizione. Martedì ha proposto la presentazione congiunta del disegno di legge al Partito Democratico per il Popolo e al Japan Innovation Party. Entrambe le parti intendono discutere la questione a loro interno. L’obiettivo del Ldp è presentare il disegno di legge prima del vertice del G7. Il Giappone è l’unico membro del G7 senza un quadro giuridico che proibisca la discriminazione contro le minoranze sessuali o che consenta il matrimonio tra persone dello stesso sesso o le unioni civili.

Venerdì scorso, 15 istituzioni diplomatiche straniere in Giappone, comprese quelle di Stati Uniti, Europa e Australia, hanno emesso un videomessaggio in cui si chiedeva al governo giapponese di approvare una legge per proteggere i diritti LGBTQ+, che è stato svelato dall’ambasciatore degli Stati Uniti in Giappone Rahm Emanuel.