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Presidente Sudcorea: truppe Nordcorea in Ucraina minaccia per mondo

Presidente Sudcorea: truppe Nordcorea in Ucraina minaccia per mondoRoma, 29 ott. (askanews) – Il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol ha dichiarato oggi che il dispiegamento di truppe nordcoreane in Russia rappresenta una minaccia per la sicurezza sia della Corea del Sud sia del mondo intero. Lo riferisce l’agenzia di stampa Yonhap.


“Questa cooperazione militare illegale tra Russia e Corea del Nord è una significativa minaccia alla sicurezza per la comunità internazionale e potrebbe rappresentare un grave rischio per la nostra sicurezza nazionale”, ha affermato Yoon. “Dobbiamo valutare accuratamente – ha proseguito – tutte le possibilità e preparare contromisure. Invito tutti a impegnarsi nella gestione dei rischi con un alto livello di vigilanza”.

Ucraina, servizi Sudcorea: soldati Nordcorea forse già in prima linea

Ucraina, servizi Sudcorea: soldati Nordcorea forse già in prima lineaRoma, 29 ott. (askanews) – Alcuni generali e soldati nordcoreani inviati in Russia sono nella prima linea del conflitto con l’Ucraina. Lo ha riferito oggi l’agenzia di spionaggio sudcoreana NIS, riferendo a una commissione parlamentare gli ultimi aggiornamenti sulla vicenda del contingente di soldati nordcoreani inviati ad addestrarsi in Russia, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Yonhap.


Il NIS ha condiviso l’informazione con i parlamentari durante un’audizione a porte chiuse della commissione parlamentare per l’intelligence, secondo quanto riferito dal deputato Lee Seong-Kweun del partito di governo – Partito del potere del popolo – e dal deputato Park Sun-won del principale partito d’opposizione, Partito democratico. “La mobilitazione di truppe tra Corea del Nord e Russia è in corso”, ha dichiarato il NIS, secondo fonti parlamentari interpellate da Yonhap. “Stiamo verificando la possibilità che alcuni membri del personale (nordcoreano), inclusi alti funzionari militari, siano stati dispiegati in prima linea”.


Il NIS ha dichiarato che l’esercito russo sta insegnando oltre 100 termini militari in russo ai soldati nordcoreani, ma ha rilevato problemi di comunicazione dovuti alle barriere linguistiche. Riguardo alla visita della ministra degli Esteri nordcoreana Choe Son Hui in Russia, iniziata oggi, il NIS ha dichiarato che probabilmente verranno discussi ulteriori dispiegamenti e altre consultazioni sui compensi in cambio delle truppe nordcoreane.


Quanto alla possibilità di provocazioni da parte della Corea del Nord, l’agenzia di spionaggio ha affermato che il Nord potrebbe lanciare missili balistici ipersonici a medio raggio o intercontinentali. “Con l’acquisto di componenti avanzati e la cooperazione tecnologica dalla Russia, la Corea del Nord sembra pronta a lanciare un satellite di ricognizione militare, dopo il fallito tentativo di maggio”, ha affermato il NIS. “Stiamo monitorando da vicino – ha aggiunto – la possibilità del settimo test nucleare, che potrebbe avvenire dopo le elezioni presidenziali statunitensi”.


Il NIS ha anche riferito che circa 4.000 lavoratori nordcoreani sono stati inviati in Russia quest’anno.

Ministra Esteri Nordcorea partita per visita in Russia

Ministra Esteri Nordcorea partita per visita in RussiaRoma, 29 ott. (askanews) – La ministra degli Esteri nordcoreana Choe Son Hui è partita oggi per la Russia per una visita ufficiale. Lo riferisce l’agenzia di stampa statale nordcoreana KCNA, dopo che gli Stati uniti hanno affermato che la Corea del Nord ha inviato circa 10.000 soldati nella Russia orientale per addestramento.


Durante la visita in Russia, Choe dovrebbe affrontare la questione di una potenziale visita del leader nordcoreano Kim Jong Un a Mosca, nel quadro di legami militari sempre più stretti tra i due paesi. Choe ha lasciato l’aeroporto internazionale di Pyongyang lunedì, ha riferito la KCNA. E’ stata salutata dal vice ministro degli Esteri Kim Jong Gyu e dall’ambasciatore russo in Corea del Nord, Alexander Matsegora.


La sede diplomatica russa a Pyongyang ha dichiarato sul proprio account Facebook che la visita di Choe fa parte di un “dialogo strategico” concordato dai leader di entrambi i paesi. La notizia è arrivata dopo che la NATO ha confermato lunedì che le truppe nordcoreane sono state schierate nella regione di Kursk, sul fronte occidentale della Russia. La mossa potrebbe essere finalizzata a supportare le forze russe nel prossimo futuro.


“È difficile fare ipotesi, poiché la Corea del Nord non ha chiarito l’agenda, ma prevediamo un possibile coordinamento su risposte specifiche al dispiegamento delle truppe in Russia”, ha dichiarato un funzionario del ministero dell’Unificazione, sotto anonimato. La Corea del Nord e la Russia hanno rafforzato la cooperazione militare e altri ambiti, con Kim e Putin che hanno firmato a giugno a Pyongyang un nuovo trattato di partenariato che include una clausola di difesa reciproca.

Elezioni in Giappone, Ishiba rischia d’indebolirsi

Elezioni in Giappone, Ishiba rischia d’indebolirsiRoma, 25 ott. (askanews) – Per il Partito liberaldemocratico (Jiminto) le elezioni di domenica per il rinnovo della Camera dei Rappresentanti – il più rilevante dei due rami della Dieta giapponese – saranno le più difficili degli ultimi dieci anni. I sondaggi segnalano che la formazione del primo ministro Shigeru Ishiba rischia di non riuscire a mantenere la maggioranza assoluta della camera, pur rimanendo maggioranza relativa. E questo potrebbe aprire scenari nuovi sul fronte politico.


In palio ci sono 465 seggi. Di questi, 289 saranno assegnati a candidati eletti direttamente in collegi uninominali. Altri 176 saranno selezionati attraverso la rappresentanza proporzionale suddivisa in 11 circoscrizioni. In totale sono in corsa 1.344 candidati, rispetto ai 1.051 dell’ultima elezione del 2021. Per la prima volta il numero delle candidate ha superato il 20% del totale: sono in lizza 314 donne, rispetto alle 186 delle precedenti elezioni. L’ultimo sondaggio, pubblicato dal Nikkei shimbun, mostra il Partito liberaldemocratico e il suo alleato, il partito buddista Komeito, legato alla Soka Gakkai, in calo. Nella Camera dei Rappresentanti appena sciolta insieme detenevano 279 dei 465 seggi. Si prevede che il Jiminto sia destinato a vincere solo circa il 30% dei 289 distretti uninominali. Anche includendo i distretti che tendono verso il partito di Ishiba, il totale rimane comunque leggermente al di sotto del 50%.


Per quanto riguarda i 176 seggi a rappresentanza proporzionale, il partito ne aveva ottenuti 72 nelle ultime elezioni del 2021, ma ora si prevede che ne perderà più di 10. Rimane quindi incerto se riuscirà a ottenere la maggioranza assoluta di 233 seggi da solo. Anche Komeito potrebbe perdere alcuni dei 32 seggi che deteneva prima della convocazione delle elezioni. A Osaka, tutti e quattro i candidati del partito nei distretti uninominali sono in svantaggio rispetto a quelli dei partiti d’opposizione, in particolare il Partito costituzionale democratico (CDP) e il Partito dell’innovazione del Giappone (JIP).


Invece, il CDP – guidato dall’ex premier Yoshihiko Noda – appare in netta crescita e punta a ottenere 150 seggi, rispetto ai 98 della precedente legislatura. Invece il secondo partito dell’opposizione, il JIP, parrebbe aver perso slancio nei sondaggi per la rappresentanza proporzionale e dovrebbe ottenere meno seggi rispetto ai 43 precedenti. Il Partito comunista giapponese, secondo il sondaggio, sta consolidando il controllo sui suoi nove precedenti seggi a rappresentanza proporzionale, con la possibilità di aggiungerne altri. Il Partito democratico per il popolo ha visto un aumento delle sue proiezioni di guadagno e potrebbe ora raggiungere i 20 seggi. Il Partito socialdemocratico potrebbe mantenere il suo unico seggio.


I nuovi partiti anti-establishment emergenti sono in crescita. La formazione Reiwa Shinsengumi è vicina a raddoppiare i suoi tre seggi, mentre Sanseito e il Partito conservatore del Giappone potrebbero ciascuno ottenere diversi seggi. Il sondaggio telefonico condotto questa settimana mostra che oltre il 10% degli elettori è ancora indeciso riguardo ai candidati nell’uninominale. Poco meno del 10% è incerto su come voterà per i seggi a rappresentanza proporzionale. Ishiba ha convocato le elezioni immediatamente dopo essere diventato, il primo ottobre, premier giapponese sulla scorta della vittoria in caotiche elezioni presidenziali interne al Jiminto, segnate dallo scandalo dei fondi neri gestiti da diversi esponenti politici. Così, il premier ha deciso di togliere il sostegno del partito a 15 candidati implicati nello scandalo, in particolare quelli legati alla corrente del defunto ex premier Shinzo Abe. Tuttavia nei giorni scorsi la stampa ha fatto emergere che, nonostante i candidati siano stati “scaricati”, le sezioni locali di cui essi sono espressione hanno comunque ottenuto il sostegno finanziario elettorale erogato dal partito. Sul fronte dell’opposizione, tuttavia, pare mancare ancora un denominatore comune che possa consentire di costruire una credibile alternativa alla maggioranza Jiminto-Komeito. Questa poca coordinazione avrà i primi effetti già nelle urne, dove nei collegi uninominali non ci sono state desistenze e dichiarazioni di voto che prospettino una convergenza su candidati che possano vincere. In ogni caso, un’avanzata delle opposizioni e un calo della maggioranza aumenterebbe il potere d’interdizione rispetto ad alcuni fondamentali temi nel programma del governo Ishiba, a partire da quello più controverso: la riforma della Costituzione, in particolare dell’Articolo 9 che formalmente impedisce al Giappone di dotarsi di forze armate. Questo articolo è parzialmente superato dall’istituzione già dagli anni ’50 del secolo scorso di Forze di autodifesa, che però si trovano a dover operare nell’ambito di stringenti vincoli costituzionali, a causa dei quali l’operatività è limitata. Questa riforma, già piuttosto difficile con una solida maggioranza del Partito liberalmocratico (che però trova nel partner di maggioranza, Komeito, un’opposizione) si allontanerebbe ulteriormente con un’avanzata del Partito costituzionale democratico (che ha nel nome stesso la difesa della Costituzione scritta dalle forze d’occupazione Usa nel dopoguerra), dei comunisti e delle altre forze contrarie alla riforma.

Giappone, elezioni decisive per battaglia femminista doppio cognome

Giappone, elezioni decisive per battaglia femminista doppio cognomeRoma, 25 ott. (askanews) – Le elezioni giapponesi di domenica potrebbero essere importanti anche per portare a meta una battaglia che diversi gruppi progressisti e femministi portano avanti da anni: la possibilità per le coppie sposate di scegliere cognomi separati. Lo riferisce oggi l’agenzia di stampa Kyodo, che riporta le posizioni dei diversi partiti sulla questione.


Il partito di maggioranza del primo ministro Shigeru Ishiba, Jiminto, rimane diffidente nel modificare il Codice civile del 1896, che impone alle coppie sposate di avere lo stesso cognome, cioè solitamente quello del marito, mentre il partner minore di coalizione, il partito buddista Komeito, legato alla Soka Gakkai, ha una posizione vicina a quella di diverse formazioni di opposizione, tra le quali il Partito costituzionale democratico del Giappone, che sostengono una revisione. “Non ho mai visto il tema dei doppi cognomi diventare un argomento di dibattito così importante in un’elezione,” ha detto alla Kyodo Megumi Ueda, 47 anni, una delle 12 persone che hanno intentato una causa contro il governo a marzo, sostenendo che la clausola è incostituzionale. In questa situazione, secondo lei, anche il Jiminto (Partito liberaldemocratico) potrebbe essere costretto a non dire no, specialmente dopo che la Keidanren (la “confindustria giapponese”) ha esortato il governo a giugno ad introdurre rapidamente l’opzione dei cognomi separati dopo il matrimonio.


Keidanren ha evidenziato che, sebbene la maggior parte delle aziende giapponesi consenta ai lavoratori di continuare a usare il proprio cognome originale sul posto di lavoro, molte persone hanno avuto problemi dovendo usare due nomi diversi. Con l’aumento delle donne nel mondo del lavoro, “è un potenziale rischio per le aziende” ha dichiarato Keidanren. Poi ci sono le ripetute richieste del Comitato delle Nazioni unite per l’eliminazione della discriminazione contro le donne di rivedere la clausola, con i dati ufficiali giapponesi che mostrano che nel 95 percento dei casi la moglie adotta il cognome del marito, un sistema criticato dall’organizzazione.


Tuttavia, alcuni esperti sostengono che un cambiamento sia improbabile finché il partito conservatore rimane al potere, anche se il suo alleato di coalizione è favorevole a una modifica del requisito legale, che esiste solo in Giappone tra i paesi del G7. Questo perché le organizzazioni più conservatrici, che sostengono il partito di Ishiba, temono che la separazione dei cognomi possa in qualche modo minare l’unitarietà del concetto di famiglia. E, in un momento in cui il partito è in difficoltà nel tenere compatti i ranghi del suo elettorato, non può permettersi di perdere voti a destra. Il primo ministro Shigeru Ishiba ha in passato espresso il suo sostegno per la revisione della clausola, affermando la necessità di eliminare lo svantaggio per le donne e sottolineando che “prima si fa, meglio è”. Ma, dopo essere diventato presidente del partito di maggioranza, ha moderato la sua posizione, chiedendo invece “ulteriori discussioni” e affermando che si sarebbe “astenuto dall’esprimere la propria opinione personale”.


I parlamentari liberaldemocratici hanno bloccato un cambiamento nella legge sin dalla prima proposta da parte del consiglio legislativo del ministero della Giustizia nel 1996, ma oggi il sostegno pubblico per un cambiamento è chiaro. Un sondaggio tra gli elettori dello scorso fine settimana condotto da Kyodo, ha mostrato che il 67 percento dei rispondenti sostiene il diritto di scegliere cognomi separati, mentre il 21,7 percento è contrario.

Sudcorea protesta con Russia per ratifica trattato con Nordcorea

Sudcorea protesta con Russia per ratifica trattato con NordcoreaRoma, 25 ott. (askanews) – La Corea del Sud ha espresso oggi “gravi preoccupazioni” riguardo alla ratifica da parte della Russia del trattato bilaterale con la Corea del Nord che include una clausola di difesa reciproca. Lo riferisce l’agenzia di stampa Yonhap.


La Duma di Stato russa, camera bassa del parlamento del paese, ha ratificato ieri il disegno di legge in una sessione plenaria. “Il governo esprime gravi preoccupazioni per il fatto che la Russia stia procedendo con la ratifica del trattato Russia-Corea del Nord nel bel mezzo del dispiegamento di truppe nordcoreane in Russia”, ha dichiarato un funzionario del ministero degli Esteri.


“Esortiamo con forza il Nord a ritirare immediatamente le sue truppe dalla Russia e a interrompere la sua cooperazione illegale” con Mosca, ha aggiunto il funzionario. Il governo di Seoul ha annunciato che prenderà misure corrispondenti a seconda del livello di cooperazione tra i due stati, rispondendo fermamente in sintonia con la comunità internazionale.


Il leader nordcoreano Kim Jong Un e il presidente russo Vladimir Putin hanno firmato un trattato di “partenariato strategico globale” a giugno a Pyongyang. In questo è inclusa una clausola che impegna i due stati a fornire supporto militare “senza indugio” se uno dei due dovesse essere attaccato. Secondo notizie fornite dai servizi d’intelligence sudcoreani NIS, circa 3mila soldati nordcoreani sono stati già inviati in Russia per addestrarsi in vista di un potenziale impiego nel conflitto ucraino. Sarebbero un’avanguardia di un contingente che potrebbe annoverare altri 10mila militari di Kim.

Cina, sotto inchiesta editor che scoprì “Il problema dei Tre Corpi”

Cina, sotto inchiesta editor che scoprì “Il problema dei Tre Corpi”Roma, 24 ott. (askanews) – L’editor cinese che ha scoperto e fatto pubblicare “Il problema dei Tre Corpi”, il pluripremiato romanzo di fantascienza da cui è stata tratta la nota serie Netflix, è finito in Cina per corruzione. Lo riferisce oggi il South China Morning Post.


Yao Haijun, vicedirettore della prestigiosa rivista “Science Fiction World”, è accusato di “gravi violazioni della disciplina del partito e della legge”, ha dichiarato l’autorità della provincia di Sichuan, utilizzando la consueta formula che viene usata in Cina per indicare la corruzione. L’annuncio è stato pubblicato mercoledì sul sito web dell’organo di sorveglianza anticorruzione del Sichuan, che ha citato una revisione disciplinare del dipartimento per la scienza e la tecnologia. Il dipartimento ha incaricato l’organo di ispezione disciplinare della città di Luzhou di condurre la revisione, secondo quanto riportato dalla notifica. Non sono stati forniti ulteriori dettagli.


Yao ha 58 anni e ha iniziato la sua carriera nell’editoria di fantascienza più di trent’anni fa. E’ uno dei padri della fantascienza cinese, perché è stato il fondatore della rivista “Nebula”. Poi si unì alla rivista “Science Fiction World” a Chengdu, la capitale dei Sichuan. Nel 2005 divenne vicedirettore e nel 2018 fu nominato direttore della società.


Yao è noto per aver riconosciuto il valore commerciale della trilogia di fantascienza dell’autore cinese Liu Cixin, “Il ricordo del passato della Terra”, che inizia con “Il problema dei Tre Corpi”. L’opera fece il suo debutto a puntate su “Science Fiction World”, prima di essere pubblicata come libro nel 2008. Yao ne divenne l’editor e il promotore, ponendo le basi per il suo grande successo globale.


La trilogia, le cui altre parti sono intitolate “La foresta oscura” e “La fine della morte”, tratta della lotta dell’umanità contro civiltà aliene attraverso i secoli, a partire dalla Rivoluzione culturale cinese. Avviata dal defunto leader Mao Zedong nel 1966. La trilogia è stata tradotta in inglese dall’autore sino-americano Ken Liu. Nel 2015, “Il problema dei Tre Corpi” divenne la prima opera di un autore asiatico a vincere il “Premio Hugo” per il miglior romanzo. Il romanzo è stato adattato in una serie di otto episodi su Netflix all’inizio di quest’anno. Il caso di Yao si inserisce nel contesto della campagna anticorruzione del presidente cinese Xi Jinping, che è ormai entrata nel suo secondo decennio. La settimana scorsa, la principale rivista ideologica del Partito comunista, “Qiushi”, ha ripubblicato un appello di Xi contro la corruzione nella letteratura e nelle arti.

Ferrovia giapponese denuncerà influencer che ballano sui treni

Ferrovia giapponese denuncerà influencer che ballano sui treniRoma, 24 ott. (askanews) – Il turismo di massa porta anche fastidi, che per i ben abituati giapponesi risultano spesso poco tollerabili. Così la linea ferroviaria Fujikyu, che gestisce una linea diretta al turistico monte Fuji, ha annunciato che sta valutando di intentare una causa legale contro alcuni turisti-influencer stranieri che hanno inscenato degli scatenati balletti all’interno delle loro vetture.


Recentemente sempre più spesso emergono video su TikTok e altre piattaforme social nei quali si mostrano giovani stranieri impegnarsi in evoluzioni all’interno dei treni giapponesi, sfiorando gli sconcertati passeggeri locali, abituati a una rigida quanto necessaria etichetta all’interno di vagoni che, a certi orari, possono diventare anche molto affollati. In un dibattito sempre più acceso nell’Arcipelago sul tema dell’overtourism, ultimamente anche questi comportamenti sono diventati materia di attenzione da parte delle autorità.


“La nostra azienda non tollera in alcun modo comportamenti pericolosi, azioni moleste o atti che possano interferire con la sicurezza dell’operatività del treno”, ha scritto in un comunicato la Fujikyu, facendo riferimento a un video che mostra giovani ballerini stranieri inscenare una break dance molto movimentata in un treno sotto lo sguardo attonito dei passeggeri giapponesi. “Abbiamo richiesto alla società che gestisce il social media di rimuovere il video in questione” ha continuato la compagnia ferroviaria, annunciato di aver “segnalato il comportamento molesto e il video alle autorità competenti” di star “valutando ulteriori misure legali”.


I giovani che hanno inscenato i balletti – andando anche a scontrarsi con le ginocchia dei passeggeri – sono stati individuati in alcuni influencer sui social con decine di migliaia di follower.

Giappone, partito di Ishiba nella tempesta a ridosso elezioni

Giappone, partito di Ishiba nella tempesta a ridosso elezioniRoma, 24 ott. (askanews) – Il Partito Liberaldemocratico (LDP) giapponese, la formazione che esprime il primo ministro Shigeru Ishiba, è finito nuovamente nella tempesta, a pochi giorni da cruciali elezioni per il rinnovo della camera bassa, dopo che si è saputo che ha fornito fondi ad alcune sezioni locali guidate da membri coinvolti nello scandalo dei fondi politici usati irregolarmente. Lo riferisce l’agenzia di stampa Kyodo.


Secondo una fonte del partito, l’LDP ha destinato 20 milioni di yen (circa 121mila euro) a ciascuna sezione, indipendentemente da chi la guida. Tuttavia, questa pratica ha subito attirato critiche da parte dei leader dei partiti di opposizione, che l’hanno vista come un modo per sostenere segretamente i membri coinvolti nello scandalo, nonostante il partito abbia loro ritirato l’endorsement. Si tratta di un colpo per le ambizioni di Ishiba di ricostituire attorno alla formazione che guida il Giappone in maniera quasi ininterrotta dagli anni ’50 del secolo scorso una fiducia dell’opinione pubblica.


L’ultimo sondaggio dell’agenzia di stampa Kyodo, pubblicato all’inizio di questa settimana, ha mostrato che la coalizione di governo formata dall’LDP e dal partito buddista legato alla Soka Gakkai Komeito, pur essendo in vantaggio sull’opposizione, potrebbe non riuscire a mantenere la maggioranza assoluta nella Camera dei Rappresentanti, composta da 465 membri. Hiroshi Moriyama, segretario generale dell’LDP, ha insistito sul fatto che i fondi in questione non sono stati forniti ai candidati che partecipano alle elezioni, ma sono destinati alle sezioni locali come “spese di attività per l’espansione della forza del partito.”


Yoshihiko Noda, leader del principale partito di opposizione, il Partito costituzionale democratico del Giappone, ha accusato il partito di Ishiba di “ingannare gli elettori” e ha sostenuto che dare soldi alle sezioni “non è diverso dal dare endorsement ufficiali (ai membri coinvolti nello scandalo)”. I membri del partito che non ricevono l’endorsement ufficiale devono candidarsi come indipendenti e non possono ricevere lo stesso livello di supporto finanziario di cui godono i candidati ufficiali durante la campagna elettorale. Tuttavia, la somma di 20 milioni di yen ricevuta dalle sezioni è equivalente a quella ricevuta da una sezione dell’LDP con un candidato approvato dal partito dalla sede centrale.


Secondo un funzionario dell’LDP, i fondi provengono dai sussidi del partito, ovvero denaro dei contribuenti destinato a promuovere le attività politiche. Shigeru Ishiba, diventato primo ministro il primo ottobre, che cerca un mandato pubblico. Il premier ha deciso di ritirare l’endorsement per 15 membri coinvolti nello scandalo dei fondi neri che ha scosso il partito nell’ultimo anno ed è costato probabilmente il posto al suo predecessore Fumio Kishida. Tra gli esponenti liberaldemocratici coinvolti nello scandalo ci sono importanti personalità del partito, spesso legati alla fazione del defunto ex primo ministro Shinzo Abe. Dieci di loro si candidano nei distretti uninominali per le elezioni. L’erogazione di fondi da parte dell’LDP alle sezioni locali è stata riportata per la prima volta da Akahata shimbun, il quotidiano del Partito comunista giapponese. In un articolo questo giornale afferma che il denaro è stato distribuito dopo l’inizio della campagna ufficiale per la camera bassa, il 15 ottobre.

Premio Nobel Mourou, genio dei laser, si trasferisce in Cina

Premio Nobel Mourou, genio dei laser, si trasferisce in CinaRoma, 24 ott. (askanews) – Un tempo università di tutto il mondo si contendevano i “cervelli” cinesi in fuga. Ma le cose cambiano e oggi accade che anche scienziati di punta (e in settori sensibili) decidano di optare per la Repubblica popolare come luogo in cui proseguire la loro ricerca e la loro carriera. Uno dei casi più eclatanti è quello del fisico francese premio Nobel Gérard Mourou che, secondo quanto scrive oggi il South China Morning Post, si è unito alla Scuola di fisica dell’Università di Pechino come professore ordinario.


Il progetto è quello che Mourou diventi l’iniziatore e il cuore di un nuovo istituto focalizzato sulla ricerca all’avanguardia e sulle collaborazioni internazionali. L’incarico di Mourou è stato annunciato lunedì sul sito dell’istituzione accademica. L’ottantenne fisico ha iniziato a lavorare dal 12 ottobre e, secondo quanto riportato, sta trascorrendo le prime settimane incontrando studenti e ricercatori di spicco presso le strutture d’insegnamento e ricerca.


Il nuovo istituto si occuperà di settori quali la fisica dei laser, la fisica delle particelle e nucleare, la fisica medica e l’astrofisica. Mourou ha condiviso il premio Nobel per la Fisica nel 2018 per il suo lavoro pionieristico sull’amplificazione a impulsi chirpati (CPA), una tecnica che ha permesso l’applicazione dei laser ultraveloci in campi come la chirurgia oculare e la produzione di precisione. Nel corso della sua carriera, Mourou ha collaborato con numerose università e istituzioni in Cina e ha parlato positivamente dei progressi scientifici del paese.


Mourou ha svolto un ruolo chiave nello sviluppo di una struttura multi-beam alimentata a laser — un progetto congiunto tra l’Università di Pechino, l’École Polytechnique di Parigi e la società tecnologica globale Thales. Durante un evento pubblico a Pechino, poco dopo aver ricevuto il premio Nobel, Mourou aveva espresso la sua ammirazione per i progressi scientifici della Cina: “Il divario si sta davvero riducendo. Sono rimasto sorpreso nel vedere i progressi. Non so come si possa fare meglio di così”.


Il fisico ha condiviso il premio Nobel con la sua allieva, la canadese Donna Strickland, che è stata la prima donna a vincere il premio per la fisica in 55 anni. Mourou ha poi lavorato all’Università del Michigan, dove ha fondato il Centro per la Scienza Ottica Ultraveloce, e successivamente all’École Polytechnique, prima di trasferirsi a Pechino. E’ anche noto per aver avviato l’Extreme Light Infrastructure, la più grande e avanzata infrastruttura laser ad alta potenza del mondo, che comprende strutture nella Repubblica ceca, in Ungheria e in Romania. (L’immagine è uno screenshot da profili social del Premio Nobel)