Cop29 ancora senza accordo, Azerbaigian esorta negoziatoriRoma, 22 nov. (askanews) – Mentre i colloqui della Cop29 di Baku appaiono sempre più impantanati e si prevede che vadano, ancora una volta, oltre i tempi previsti, l’Azerbaigian, che detiene la presidenza, ha esortato i negoziatori superare le loro divergenze per giungere a un accordo finanziario. In una nota ai delegati di venerdì, riportata da Reuters, la presidenza della Cop29 ha affermato: “Incoraggiamo le parti a continuare a collaborare all’interno e tra i gruppi con l’obiettivo di proporre proposte di collegamento che ci aiuteranno a finalizzare il nostro lavoro qui a Baku”.
Cop29, ultime ore di negoziati a Baku, per la serata attesi testiRoma, 20 nov. (askanews) – Mentre i negoziati della Cop29 restano impantanati e si lavora alle ultime bozze che potrebbero arrivare sui tavoli entro stasera, a Baku l’ex inviato francese e consigliere della Cop28 Paul Watkinson ha scritto sui social media rpoponendo un modo, provocatorio, di rivitalizzare i colloqui: per l’ex inviato il presidente dell’Azerbaigian, Ilham Aliyev, deve essere tenuto lontano dai colloqui per consentire ai negoziatori di fare il loro lavoro.
Watkinson ha citato un precedente usato per tenere leader “ingombranti” lontani dai riflettori come alla Cop26 di Glasgow quando l’allora premier britannico Boris Johnson, fu assente per la seconda settimana di negoziati: “Il Regno Unito è riuscito in qualche modo a tenere Boris Johnson e le sue gaffe lontano dalla Cop26 durante la seconda settimana, questo potrebbe essere un buon precedente da seguire per la presidenza della COP29 nei prossimi giorni”. Intanto, i negoziatori sono a lavoro freneticamente perché i prossimi testi da valutare per la chiusura della conferenza sul clima sono attesi per mezzanotte di stasera, ora di Baku, ha affermato Yalchin Rafiyev, principale negoziatore della presidenza Cop29. Il testo sull’importantissimo accordo finanziario sul clima è previsto per mezzanotte, ora di Baku (le 21 in Italia). Saranno pubblicati anche i testi sulle azioni per ridurre le emissioni (mitigazione), aumentare la protezione delle comunità dai disastri climatici (adattamento) e gli impegni nazionali per il clima (NDC). Si dovrebbe trattare di testi “più brevi, più concisi, diretti al punto” rispetto alle versioni precedenti. Rafiyev ha anche affermato che non si sta lavorando su un “testo di copertina”, che è una dichiarazione ampia per inviare un messaggio politico.
Cop29, Aliyev: idrocarburi e risorse naturali sono dono di DioRoma, 12 nov. (askanews) – Il presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev, che quest’anno ospita a Baku la COP29 sul clima delle Nazioni Unite, ha ripetuto e utilizzato l’espressione “dono di Dio” per designare gli idrocarburi che hanno fatto la ricchezza del suo paese.
“Citatemi quando dico che è un dono di Dio. Voglio ripeterlo qui oggi, davanti a questo pubblico. Qualsiasi risorsa naturale, petrolio, gas, eolico, solare, oro, argento, rame: queste sono risorse naturali e i paesi non dovrebbero essere incolpati di averle e di fornirle ai mercati, perché i mercati ne hanno bisogno”, ha dichiarato all’apertura del vertice dei leader mondiali alla COP29.
Cop28, presidenza Emirati: lavoriamo a nuova bozza su “linee rosse”Roma, 12 dic. (askanews) – Il direttore generale della Cop28 Majid Al Suwaidi ha dichiarato che la presidenza emiratina della conferenza sta lavorando a una nuova bozza di accordo basato sulle “linee rosse” espresse ieri dai Paesi che hanno respinto la prima proposta.
“Sapevamo da molto tempo che le formulazioni sui combustibili fossili erano complesse e che le opinioni erano difficili. È importante avere le formule giuste al riguardo”, ha osservato parlando ai giornalisti. “Alcuni vogliono l’uscita, altri la riduzione, altri ancora vogliono formule diverse. L’obiettivo è ottenere il consenso”, ha concluso aggiungendo che il nuovo testo dovrebbe includere obiettivi per il 2030, quindi più precisi rispetto alla bozza precedente. “Tutti vorremmo finire in tempo ma tutti vogliamo ottenere il risultato più ambizioso possibile. Questo è il nostro unico obiettivo”, ha affermato nell’ultimo giorno in programma, teoricamente, per la conferenza di Dubai.
Cop28, Guterres: il 2023 sarà l’anno più caldo della storia umanaRoma, 30 nov. (askanews) – “Quest’anno le comunità di tutto il mondo sono state colpite da incendi, inondazioni e temperature torride… Il riscaldamento globale record dovrebbe far venire i brividi lungo la schiena dei leader mondiali. E dovrebbe spingerli ad agire. Quest’anno sarà l’anno più caldo della storia umana”, ha dichiarato Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite all’inizio del vertice sul clima Cop28.
Guterres ha aggiunto che i dati dimostrano che “stiamo vivendo il collasso climatico in tempo reale”, aggiungendo che il livello del mare e la temperatura della superficie del mare hanno raggiunto livelli record e che i livelli del ghiaccio marino in Antartide hanno toccato un minimo storico.
Cop28, al via il vertice di Dubai: assenti Biden, Xi e il PapaRoma, 30 nov. (askanews) – Alla Cop28 che si apre oggi a Dubai sono attesi oltre 200 governi da tutto il mondo, ma si contano anche i grandi assenti: il presidente americano Joe Biden, il capo di stato cinese Xi Jinping e, per motivi di salute, Papa Francesco. Cina e Stati uniti saranno comunque rappresentanti all’appuntamento sulla crisi climatica a cui prenderanno parte anche ong ambientaliste, think tank, imprese e gruppi religiosi.
La COp28 è il 28esimo incontro annuale delle Nazioni Unite sul clima in cui i governi discuteranno su come limitare e prepararsi ai futuri cambiamenti climatici. In particolare il vertice di Dubai, che si svolgerà fino al 12 dicembre, sarà concentrato sull’obiettivo di 1,5 gradi C di limitazione del riscaldamento globale raggiunto a Parigi e sull’eliminazione dei combustibili fossili, tema chiave proprio negli Emirati arabi uniti che sono una delle 10 principali nazioni produttrici di petrolio al mondo. Gli Emirati hanno nominato l’amministratore delegato della compagnia petrolifera statale, Sultan al-Jaber, presidente dei colloqui per la Cop28. I documenti visionati da Bbc suggeriscono che gli Emirati Arabi uniti intendono utilizzare il proprio ruolo di Paese ospitante per concludere accordi su petrolio e gas.
Cop28, Guterres: completa eliminazione graduale combustibili fossiliRoma, 30 nov. (askanews) – Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, ha affermato che i colloqui sul clima di quest’anno dovrebbero mirare a una completa “eliminazione graduale” dei combustibili fossili, insistendo sull’obiettivo climatico di 1,5 gradi C che per il numero uno dell’Onu “non è morto, è vivo”.
Parlando all’agenzia di stampa francese AFP prima di imbarcarsi sul volo per partecipare alla conferenza Cop28 a Dubai, Guterres ha sottolineato di essere “fortemente a favore di un linguaggio che includa l’eliminazione graduale, anche con un quadro temporale ragionevole” dei combustibili fossili, perché “abbiamo il potenziale, le tecnologie, la capacità e il denaro – poiché i soldi ci sono, la questione è assicurarsi che vadano nella giusta direzione – per fare ciò che è necessario, non solo per mantenere vivi gli 1,5 gradi. L’unica cosa che ancora manca è la volontà politica”.
Gb, nuovo satellite per monitorare crisi clima e disastri naturaliRoma, 22 nov. (askanews) – Il Regno Unito contribuirà a finanziare e costruire un nuovo veicolo spaziale che aiuterà gli scienziati a monitorare la crisi climatica e i disastri naturali.
Il nuovo satellite apripista – sottolinea il Guardian – sarà finanziato con 3 milioni di sterline (3,45 milioni di euro) dall’Agenzia spaziale britannica, che si affiancherà così alla Spagna e al Portogallo nel progetto Atlantic Constellation da 80 milioni di euro (70 milioni di sterline). Il co-finanziamento sarà fornito da Open Cosmos, con sede nel campus di Harwell nell’Oxfordshire. Il progetto prevede lo sviluppo di un gruppo di satelliti per monitorare la Terra e si spera che possa fornire “dati preziosi e regolarmente aggiornati” per aiutare a rilevare, monitorare e ridurre il rischio di disastri naturali.
Clima, Martina (Fao): emergenza agricoltura, serve nuova strategiaRoma, 21 nov. (askanews) – “Negli ultimi 30 anni la produzione agricola mondiale ha subito perdite per un valore stimato di 3.800 miliardi di dollari a causa di eventi calamitosi, pari a una perdita media di 123 miliardi di dollari all’anno, ovvero il 5% del prodotto interno lordo agricolo globale”. Lo ha ricordato in un intervento sul Corriere della Sera il vice direttore generale della Fao, Maurizio Martina, spiegando che “i riflessi di questi eventi sconvolgenti sulla sicurezza alimentare sono immediati, soprattutto per i Paesi più fragili”.
“Gli eventi calamitosi in tutto il mondo sono aumentati dai 100 all’anno registrati negli anni ’70 ai circa 400 all’annonelle ultime due decadi: aumentano non solo in termini di frequenza, intensità e complessità, ma peggiorano i loro effetti sociali e ambientali”, ha precisato Martina. Ecco perché “occorrono ovunque nuove strategie immediate d’intervento almeno su tre fronti”, ha insistito: “migliorare l’analisi dei dati e delle informazioni sugli effetti delle catastrofi nei diversi settori agricoli e alimentari, incrementare gli investimenti nella tenutadei sistemi rurali, sviluppare approcci multisettoriali e multirischio per la riduzione del rischio anche attraverso nuovi strumenti assicurativi capaci di aiutare prima di tutto le piccole emedie realtà”.
Tra pochi giorni a Dubai si terrà la prossima Cop28, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. “Si attendono passi avanti operativi sulle azioni indispensabili di mitigazione e adattamento alla crisi climatica che riguarda il mondo intero, senza alcun impossibile confine o barriera. Ai Paesi più sviluppati tocca giustamente una responsabilità superiore che non può essere tradita. In tempi complessi come quelli che stiamo vivendo, serve un impegno tenace per essere all’altezza di questo cambiamento che non ammette titubanze e scorciatoie”, ha commentato Martina.
Antartide, piattaforme di ghiaccio: scioglimento inevitabileMilano, 24 ott. (askanews) – Il rapido scioglimento delle piattaforme di ghiaccio dell’Antartide occidentale può diventare inevitabile e impossibile da fermare, con conseguenze “potenzialmente devastanti” sull’innalzamento dei livelli del mare in tutto il mondo. Lo scrive un nuovo studio sul cambiamento climatico pubblicato sulla rivista Nature Climate Change.
Secondo la ricerca, come riporta la Cnn, anche se si raggiungessero gli obiettivi ambiziosi posti per limitare il surriscaldamento globale – cosa che al momento non è – l’Antartide occidentale andrà incontro al riscaldamento delle acque e allo scioglimento delle grandi piattaforme di ghiaccio. Ice shelves are tongues of ice that jut out into the ocean at the end of glaciers. They act like buttresses, helping hold ice back on the land, slowing its flow into the sea and providing an important defense against sea level rise. As ice shelves melt, they thin and lose their buttressing ability.