Tajani: puntiamo molto su progetto Pnrr dedicato a turismo radiciRoma, 25 ott. (askanews) – “Noi puntiamo molto sul progetto del Pnrr gestito dal ministero degli Esteri e dedicato al Turismo delle radici” e “io credo tantissimo in questa strategia per far scoprire piccoli borghi che devono essere valorizzati da un punto di vista turistico, luoghi nei quali nessuno andrebbe perchè non li conoscono”: lo ha detto il vice premier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel suo intervento all’assemblea annuale dell’Anci a Genova.
Tajani ha spiegato che il progetto ha “l’obiettivo di far tornare nel paese di origine della propria famiglia, un po’ come ha fatto Papa Francesco e come ha fatto Nancy Pelosi (ex presidente della Camera Usa, ndr), italiani o cittadini di origine italiana che vivono in giro per il mondo”, precisando che ad oggi sono “7 milioni gli italiani che vivono fuori dai nostri confini”. “Il Turismo delle radici serve a far riscoprire a chi magari è emigrato tre generazioni fa in America, in Australia o in canada, il paese di origine e scoprire quello che mangiavano i nonni, dove si erano sposati i bisnonni”, ha aggiunto il ministro.
Proprio per valorizzare i piccoli borghi del paese, ha spiegato Tajani, si stanno definendo “accordi con compagnie aeree, agenzie di viaggio, per incrementare le presenze e far sì che questo progetto, che sarà operativo nel 2024, sia portatore di risultati per i territori”.
M.O., Onu, Massari: Serve soluzione politica a due StatiNew York, 25 ott. (askanews) – Ha richiamato l’urgenza di una soluzione politica a due Stati, il rappresentante italiano alle Nazioni Unite, Maurizio Massari intervenendo martedì nel tardo pomeriggio, alla seduta del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla crisi tra Iraele e Hamas.
Massari ha valorizzato l’intensa attività diplomatica del governo italiano dall’inizio della crisi ed espresso forte condanna nei confronti dei brutali atti terroristici di Hamas. L’ambasciatore, invocando l’immediato rilascio degli ostaggi e manifestando piena solidarietà a Israele, ha sottolineato il diritto alla difesa da parte dello stato ebraico, ma “nel rispetto del diritto internazionale, dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario”. L’Ambasciatore ha sottolineato che Hamas non rappresenta il popolo palestinese, “che sta soffrendo immensamente a Gaza”, e ha insistito sulla necessità di accesso umanitario sicuro.
“Evitare spillover nella regione resta la preoccupazione principale” dell’Italia, ha spiegato Massari, ribadendo l’impegno del nostro Paese per il dialogo tra tutti i partner della regione mediorientale, come provano la recente missione della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni in Egitto e i contatti del ministro degli esteri Antonio Tajani con gli stati dell’area.
M.O., Tajani: notizie abbastanza confortanti su connazionali a GazaRoma, 24 ott. (askanews) – “Stiamo lavorando in tutti i modi possibili per garantire la sicurezza degli italiani a Gaza, che sono seguiti con grande attenzione. Sappiamo che grazie ai convogli umanitari, hanno ricevuto qualcosa da mangiare e da bere. Ci sono notizie abbastanza confortanti sui nostri concittadini” nell’area. Lo ha detto oggi il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Start, su Skytg24, dopo aver ricordato che oltre agli ostaggi in mano ad Hamas “c’è un gruppo di italiani abbastanza consistente nel nord” della Striscia, “in uno dei luoghi bersagliati da Hezbollah”.
“L’ambasciata al Cairo è pronta ad andare a recuperare i nostri connazionali quando ci sarà l’apertura del valico di Rafah”, ha aggiunto Tajani.
Senegal, convegno su formazione a distanza: Italia protagonistaRoma, 23 ott. (askanews) – Hanno suscitato grande interesse e discussione gli interventi dei rappresentanti di Università ed Istituzioni di Ricerca italiani, tra i numerosi partecipanti al convegno “AfricaDigitalEdu 2023” tenutosi a Dakar. I professori Andrea Prati dell’Università di Parma, Oleg Missikoff dell’Università La Sapienza di Roma, Carlo Mariconda dell’Università di Padova e Andrea Ungari dell’Università Telematica Guglielmo Marconi, la Dott.sa Gaia Ballerini dell’Università di Bologna e il Dr. Manuel Gentile dell’Istituto di Didattiche del CNR hanno dato il loro contributo alla discussione in merito a metodi, sistemi e risultati conseguiti in esperienze di insegnamento remoto e di applicazione dell’Intelligenza Artificiale ai sistemi educativi.
Il convegno organizzato in modalità ibrida dall’Università telematica senegalese Sheikh Hamidou Kane è stata l’occasione di incontro tra ricercatori, esperti e professionisti, provenienti per la maggior parte dall’Africa Occidentale, per presentare le esperienze e discutere le soluzioni per migliorare il futuro dell’istruzione superiore a distanza in Africa facendo ricorso alle moderne tecnologie della comunicazione e dell’intelligenza artificiale. L’elevato livello dei contributi italiani, i più numerosi tra quelli provenienti dall’estero, è stato riconosciuto dagli organizzatori del convegno. È stato infatti attribuito il premio di migliore presentazione del convegno alla Dott.sa Gaia Ballerini dell’Università di Bologna che nel suo intervento ha riferito dell’esperienza svolta in Senegal sull’adozione di sistemi di insegnamento digitali per favorire l’inclusione sociale.
Il successo della presenza italiana all’evento è frutto delle azioni svolte dall’Addetto Scientifico dell’Ambasciata di Dakar, Dott Eugenio Cavallo, che ha promosso presso gli organizzatori e coordinato la partecipazione dei rappresentanti delle istituzioni italiane. Un’iniziativa di diplomazia scientifica che ha condotto a una numerosa e qualificata partecipazione di istituzioni italiane a questo evento, consentendo di mettere in evidenza il sistema dell’educazione superiore e della ricerca italiani come un possibile qualificato partner in iniziative di collaborazione con i sistemi e le istituzioni di educazione superiore, ricerca ed innovazione dell’Africa Occidentale. Il Senegal con questo evento si conferma come paese leader nell’Africa Occidentale nel promuovere ed adottare le tecnologie più avanzate per assicurare la crescita sociale ed economica del paese. In particolare, il Senegal ha da tempo inaugurato una strategia ed un sistema di educazione superiore con l’introduzione dell’insegnamento da remoto con l’istituzione dell’università telematica Sheikh Hamidou Kane, un ateneo che assicura la formazione universitaria in numerosi campi della conoscenza con lezioni in remoto e la periodica interazione insegnate-studente in luoghi fisici distribuiti nel paese. A distanza di 10 anni dalla sua fondazione il numero di iscritti di questa università è secondo solamente ai 2 maggiori atenei del paese.
M.O., Tajani: auspico il prima possibile uscita italiani da GazaRoma, 23 ott. (askanews) – “Stiamo seguendo minuto per minuto” la situazione degli italiani in Israele e a Gaza “e lavoriamo perché ci possa essere una situazione che vada verso la pace e non verso un incremento del clima di guerra”, inoltre “seguiamo minuto per minuto” l’evoluzione per gli italiani, “ostaggi e non” perché c’è “più di una famiglia italiana nel nord di Israele, nelle zone dove Hezbollah attacca. Abbiamo due ostaggi e abbiamo un altro gruppo di italiani nel sud della Striscia di Gaza che ci auguriamo possano uscire il prima possibile dal corridoio di Rafah”, ha detto arrivando al Consiglio affari europei il ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Cerimonia di commemorazione al Sacrario militare italiano di MiloviceRoma, 23 ott. (askanews) – Su iniziativa dell’Ambasciata d’Italia Praga, anche quest’anno il Sacrario militare italiano di Milovice, luogo di sepoltura di 5.276 soldati italiani e di militari di altre nazionalità, ha accolto la tradizionale cerimonia di commemorazione dei caduti in Repubblica Ceca durante le due Guerre mondiali. Il toccante momento della deposizione delle corone di fiori ai piedi del monumento ai caduti da parte dell’Ambasciatore Mauro Marsili e dei rappresentanti delle autorità civili e militari, è stato preceduto dall’esecuzione de “La canzone del Piave” e degli inni nazionali italiano e ceco a cura della banda militare del Comando della guarnigione di Praga.
La cerimonia si è conclusa con la declamazione della “Preghiera del soldato” da parte del Carabiniere in servizio all’Ambasciata d’Italia, Vincenzo D’Alfonzo. Tra i numerosi ospiti, il presidente del gruppo interparlamentare di amicizia tra la Repubblica Ceca e l’Italia, onorevole Vojtech Munzar, il Direttore del Comando militare regionale di Praga e membro del consiglio di sicurezza, colonnello di Stato maggiore Roman Tkacík, il presidente dell’A. R. Mi. – Associazione Militare del Ricordo di Milovice e membro del direttivo dell’Unione degli ufficiali e sottufficiali delle forze armate della Repubblica Ceca, colonnello Svetozar Plesnik, il presidente del Comites – Comitato degli italiani residenti all’estero della Repubblica Ceca, Roberto Massa, e una delegazione di alpini coordinata dalle Sezioni di Belluno e di Conegliano. Le celebrazioni continueranno nel corso della giornata con una visita guidata al museo militare cittadino e una Santa Messa nella chiesa di Santa Caterina d’Alessandria.
Tajani dispone ispezione ad ambasciate di Kinshasa e BrazzavilleRoma, 23 ott. (askanews) – E’ in corso in questi giorni l’ispezione disposta dal Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, On. Antonio Tajani, nelle ambasciate in Repubblica Democratica del Congo e nella Repubblica del Congo, finalizzata ad accertare possibili irregolarità legate alle procedure relative al rilascio di visti per Italia.
Le risultanze dell’ispezione, a cui ha preso parte anche personale proveniente dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza, saranno oggetto di un dettagliato rapporto per l’adozione delle misure interne necessarie che sarà messo a disposizione delle autorità competenti per gli eventuali seguiti, si legge in una nota della Farnesina. “L’obiettivo del Governo è il contrasto ad ogni forma di ingresso illecito in Italia” ha dichiarato il Vice Premier Tajani, “e con questo obiettivo ho dato stringenti disposizioni a tutta la rete diplomatico-consolare di adottare ogni misura per rafforzare la lotta contro il malaffare e i tentativi di ingresso illegale in Italia, anche per difendere al meglio i nostri confini. Il Governo, con il sostegno del Parlamento, intende proseguire l’impegno per dare alle nostre sedi all’estero le risorse di cui hanno bisogno”.
La missione ispettiva presso le ambasciate di Kinshasa e Brazzaville, al pari di quelle realizzate lo scorso agosto nelle ambasciate in Sri Lanka, Bangladesh e Pakistan, è parte di un’azione a tutto campo che il Vice Premier Tajani ha intensificato per contrastare e prevenire fenomeni illeciti e per continuare a migliorare la qualità dei servizi all’estero.
Rientro cervelli, Cgie: governo ritiri misura che riduce incentiviRoma, 21 ott. (askanews) – Il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (Cgie) ha espresso in una nota forte preoccupazione in merito alla proposta del governo di tagliare le agevolazioni fiscali per chi torna in Italia dopo aver lavorato e conseguito titoli di studio all’estero.
“Una scelta che rappresenta un passo indietro e mette in discussione gli interventi normativi adottati negli anni precedenti che andavano nella direzione di contribuire alla crescita del Paese favorendo la circolarità e il rientro dei talenti italiani in fuga e dei connazionali che avevano svolto esperienze di lavoro e di studio all’estero”, ha denunciato il segretario generale del Cgie, Michele Schiavone. La misura – ricorda la nota – è contenuta nell’allegato alla manovra finanziaria del decreto sulla fiscalità internazionale approvato dal Consiglio dei Ministri il 16 ottobre. Se dovesse superare il vaglio parlamentare, si sottolinea, getterebbe un’ombra di incertezza riguardo al futuro di tanti italiani che sono già tornati o che stanno programmando il loro rientro proprio in virtù delle agevolazioni fiscali previste dal Decreto Impatriati del 2015 e dal decreto Crescita del 2019, che aveva portato l’esenzione Irpef al 70 percento per i lavoratori e al 90 percento per docenti e ricercatori che abbiano operato per almeno due anni in centri di ricerca o università straniere. Un’agevolazione valida di norma per 4 anni, che possono salire però fino a 13 in caso di figli minorenni o se si acquista un’abitazione in Italia. Per i pensionati, la pensione di fonte estera gode poi di imposta sostitutiva del 7 percento.
La nuova norma prevederebbe una riduzione della percentuale di detassazione, trasformandola in un abbattimento dell’imponibile fiscale del 50 percento su un reddito non superiore a 600mila euro, introdurrebbe poi requisiti più stringenti per accedere all’agevolazione, quali un periodo più lungo di residenza fiscale all’estero del contribuente (tre anni) nonché di permanenza in Italia dopo il rientro (cinque anni). Sarebbe inoltre eliminata la tassazione al 10 per cento del proprio reddito imponibile per chi decide di trasferire la residenza in una regione del Sud. “Il Cgie chiede al governo di ritirare questa misura – ha spiegato Schiavone – o in alternativa di procrastinarne l’entrata in vigore per non vanificare dall’oggi al domani il progetto di vita di coloro che avevano programmato di tornare in Italia e non creare difficoltà a quanti sono già rientrati proprio in virtù delle agevolazioni introdotte in passato”.
Il mondo dei ricercatori italiani all’estero si sta mobilitando e ha chiesto a gran voce il supporto del Cgie affinché eserciti pressione sul governo e sul legislatore per riconsiderare la misura e trovare soluzioni che possano promuovere il ritorno dei cittadini italiani dall’estero senza disincentivarli economicamente. Hanno già chiesto al Governo di ripensare la proposta anche i Parlamentari del Pd eletti nella Circoscrizione Estero, i senatori Andrea Crisanti e Francesco Giacobbe e l’onorevole Toni Ricciardi. La questione è stata inoltre oggetto di un’interrogazione parlamentare al ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti da parte del deputato della Lega eletto all’estero, Simone Billi. Il Cgie – conclude la nota – sollecita tutti i dodici parlamentari eletti nella circoscrizione estero a promuovere un’iniziativa trasversale comune, coinvolgendo i propri gruppi parlamentari di riferimento, finalizzata al mantenimento dello status quo legislativo fiscale sia per i ricercatori e gli accademici, sia per i connazionali che decidono di rientrare in Italia per contribuire al progresso e alla crescita economica del nostro Paese.
Morto uno degli italo-israeliani, Tajani: impegno per rintracciare gli altri due dispersiRoma, 17 ott. (askanews) – E’ morto Eviatar Moshe Kipnis, cittadino italiano-israeliano di 65 anni, irreperibile da sabato 7 ottobre dopo l’attacco terroristico contro il kibbutz di Be’eri, in Israele. L’Ambasciata d’Italia a Tel Aviv è già in contatto con la famiglia per assicurare loro ogni possibile assistenza in questo difficile momento. In una nota il ministero degli Esteri ha spiegato che le autorità israeliane hanno certificato attraverso l’esame del Dna il decesso di Eviatar Moshe Kipnis, dato per disperso dopo l’attacco lanciato da Hamas contro Israele.
“Con grande tristezza confermo il decesso di Eviatar Moshe Kipnis, cittadino italo-israeliano disperso dopo l’attacco terroristico di Hamas in Israele. Sono vicino alla famiglia, in particolare ai suoi due figli che ho conosciuto durante la mia missione a Tel Aviv”, ha scritto su X il ministro degli Esteri Antonio Tajani. E “nell’esprimere le condoglianze ai familiari il vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, ribadisce il massimo impegno del Governo per rintracciare gli altri due cittadini italo-israeliani tutt’ora irreperibili”, si legge nella nota.
IIC Bucarest: Mostra “Are They Rocks or Clouds?” di Marina CaneveRoma, 17 ott. (askanews) – Nell’ambito della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest inaugura giovedì 19 ottobre 2023, presso la sua sede, la mostra fotografica di Marina Caneve “Are They Rocks or Clouds?”
“Are They Rocks or Clouds? è un progetto di ricerca interdisciplinare che si fonda sull’ipotesi del verificarsi nelle Dolomiti di una catastrofe idrogeologica di grandi dimensioni, analoga a quella del 1966, entro i prossimi cinquanta anni. Confrontarsi con lo spettro di una catastrofe in un futuro prossimo, ma non immediato, ha dato l’opportunità a Marina Caneve di oltrepassare la necessità di documentare un evento collettivo nel momento del suo accadimento e di svuotare il tradizionale immaginario della montagna della sua naturale fascinazione per creare un nuovo immaginario incerto che permetta di esplorare e decodificare il paesaggio e ri-osservarlo rispetto alla nostra vulnerabilità nel viverlo.
La mostra a Bucarest, a cura di Alessandro Dandini de Sylva, si sviluppa in due parti. Nella sede razionalista dell’Istituto Italiano di Cultura, viene esplorata la possibilità del dispositivo espositivo di evocare l’esperienza del rischio connesso all’abitare territori fragili attraverso un’installazione che assume la stratificazione e il glissamento, tipici del rischio idrogeologico, come fondamento per la fruizione dell’apparato visivo. Nello spazio espositivo di Switch Lab presso l’iconica Casa Scânteii, anche conosciuta come Casa della Stampa Libera, viene invece indagato il ruolo delle immagini d’archivio in relazione alla produzione visiva contemporanea e la possibilità di svincolarsi da una posizione narrativa diretta e frontale a favore di una stratificazione di visioni evocative indirette, e laterali.
I display disegnati da Etaoin Shrdlu Studio per entrambi gli spazi espositivi sono centrali nella costruzione del progetto perché si rifanno da un lato alla strutturale fragilità geologica della montagna e dall’altro alla ricerca di una visione multidisciplinare e multidimensionale dell’abitare il paesaggio.