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Usa2024, italiana in Florida racconta: “Qui festeggiamenti pro-Trump”

Usa2024, italiana in Florida racconta: “Qui festeggiamenti pro-Trump”Roma, 22 lug. (askanews) – “Una manciata di minuti dopo il ritiro di Joe Biden alla corsa alle presidenziali 2024, in Florida, roccaforte repubblicana, la gente ha iniziato a festeggiare per strada e in spiaggia tra grida di entusiasmo e bandiere sventolanti pro Trump”. A raccontare ad askanews la prima istantanea reazione degli americani nel secondo Stato più popoloso d’America dove l’onda rossa repubblicana ha reso il Sunshine state, lo swing state per eccellenza, è Francesca Di Matteo, giornalista, volto, per anni, dei telegiornali di Mediaset e ora al comando di StrategicA Communication, società di comunicazione con sede a New York.


“Bastava osservare le persone per strada, per capire che la fatidica decisione, quella che si attendeva ormai da giorni, da parte dell’attuale Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, era stata presa ed ufficializzata”. “Sembrava che non si attendesse altro e che la vittoria di Donald Trump sia ora una certezza concreta”, afferma Francesca Di Matteo. “Se dovesse essere Kamala Harris a correre per le prossime presidenziali, il duello non sarà cosi semplice come la gente immagina. Staremo a vedere cosa accadrà alla Convention democratica che si terrà a Chicago dal 19 al 22 agosto, dove uscirà il nome del candidato democratico”, aggiunge la giornalista italiana che ora vive negli States. Di certo è che la scelta di Joe Biden di ritirarsi sia di fatto una decisione storica, mai presa in passato, come spiega Francesca Di Matteo. “Non facile per un presidente in carica, abbandonare la sfida quando si è già in corsa. Questo dimostra l’umiltà e la saggezza di chi non teme di fare un passo indietro e di affidare la corsa alle elezioni americane 2024 a una donna, molto più giovane di lui che a detta del suo entourage saprà dare filo da torcere a Donald Trump”.


La domanda per la giornalista televisiva resta questa: “L’America che non era pronta ad avere alla guida del Paese una donna come Hillary Clinton, sarà pronta ora per una donna di origine asiatica e afroamericana capace di diventare la prima donna a occupare la carica di presidente degli Stati Uniti, rompendo barriere di genere e razza?” La prima risposta ci arriverà dalla convention democratica.

Centro Studi Americani, “Conventions” nuovo podcast di Maria Latella

Centro Studi Americani, “Conventions” nuovo podcast di Maria LatellaRoma, 15 lug. (askanews) – Con il ciclo di podcast ideato e condotto da Maria Latella e intitolato “Conventions”, il Centro Studi Americani intende raccontare che cosa sono, come sono nate e che cosa significano non solo per gli Stati Uniti ma anche nel mondo questi eventi unici nella storia della politica americana. Quattro appuntamenti imperdibili da ascoltare sulle principali piattaforme di streaming.


Maria Latella: “Inizia oggi a Milwaukee la Convention del partito repubblicano che nominerà Donald Trump candidato del partito alla Casa Bianca. Dopo l’attentato subito da Trump durante un comizio a Butler in Pennsylvania il clima è più che mai teso. Le interviste che ascolterete sono state tutte registrate prima degli eventi di Butler e vi raccontano di che cosa è una Convention e dell’importanza acquisita da quello che è un vero e proprio spettacolo politico. Ma questa volta il clima è molto meno gioioso di quanto non sia accaduto in passato e riporta alle enormi tensioni di un’altra Convention americana, quella democratica del 1968, a Chicago” Appuntamenti attesissimi dai simpatizzanti e dai delegati di ciascuno dei due partiti, giornate dense di emozioni e tensione, a volte anche di vere e proprie sorprese.


Da oggi al 18 luglio al Fiserv Forum di Milwaukee, in Wisconsin, oltre 50.000 persone e giornalisti da tutto il mondo parteciperanno al grande evento repubblicano. La sera del 18 luglio, verosimilmente, Trump accetterà la nomina e annuncerà chi diventerà il suo vice in caso di vittoria a novembre. La Convention del Partito Democratico, invece, si terrà dal 19 al 22 agosto al United Center a Chicago, Illinois. Anche qui enorme partecipazione. Nonostante alcuni malumori all’interno del Partito, Joe Biden sembra non voler ritirarsi. Nel caso in cui sarà lui ad accettare la nomina, verrà confermata nuovamente la vicepresidenza di Kamala Harris.


Roberto Sgalla, direttore del Centro Studi Americani, ha detto come “Conventions” sia “un podcast per comprendere meglio i meccanismi e l’importanza di questi momenti in chiave geopolitica, europea e mondiale.” Maria Latella e i suoi ospiti italiani e americani vi porteranno a Denver, dove nel 2008 si tenne la Convention del Partito Democratico che scelse il primo candidato afroamericano alla Casa Bianca, Barack Obama, e a New York, dove la Convention repubblicana incoronò George W. Bush, nella Chicago degli anni Sessanta e naturalmente in quella del 2024, come pure a Milwaukee per la Convention repubblicana del 15 luglio.


Alla prima puntata, già disponibile su tutte le principali piattaforme di streaming, hanno partecipato tre ospiti che hanno conosciuto e assistito alle grandi convention americane: Bill Press, analista politico e conduttore radiofonico del Delaware, Federico Leoni, giornalista di Sky TG24 e Maxwell Anderson, autore e storico di New York. Il podcast è stato realizzato con la collaborazione di Carl Alfiero e Tullio Lo Cascio del Centro Studi Americani e con il supporto tecnico e sound design di Alessandro Chiappini.

Prodi (Cgie): focus sugli italiani all’estero, dobbiamo contare

Prodi (Cgie): focus sugli italiani all’estero, dobbiamo contareRoma, 20 giu. (askanews) – Maria Chiara Prodi, eletta segretaria generale del Consiglio generale degli italiani all’estero all’inizio della settimana, lancia le sfide del suo mandato, “dell’inizio di un nuovo capitolo”, in cui gli italiani all’estero, “il 10% della popolazione nazionale”, “devono contare ed essere nel corpo della nostra Repubblica” presenti e attivi. Un riflettore acceso sugli italiani all’estero come punto di partenza, con le necessità e le esigenze delle comunità dei connazionali, tra cui i problemi legati alla legge sulla cittadinanza e alle trafile burocratiche per i documenti, ben chiare e di assoluta priorità, ha spiegato la neosegretaria generale ad askanews.


“E’ l’inizio di un nuovo capitolo di questa consiliatura, del mio mandato come segretaria generale. Abbiamo cominciato i nostri lavori con un minuto di silenzio per ricordare Michele Schiavone, ed è stato un momento commovente che ci ha dato la marcia in più nel ricordo della sua generosità a trovare strade nuove, di unità e di ambizione per tutto il Consiglio”, ha sottolineato parlando di “un segnale di partenza per tutti i nostri connazionali all’estero” che “possono raggiungere le nostre rappresenze con fiducia, perché siamo là per unire le forze a fare sentire la nostra voce tutti insieme”. La segretaria generale del Cgie ha voluto quindi ringraziare i “quasi 2.000 volontari nei nostri Comites nel mondo perché fanno un lavoro straordinario, la capilarità di questo sistema, per come è stato pensato, ci può permettere di fare grandi cose se riusciamo a lavorare di squadra”.


Prodi sta guidando in questi giorni l’Assemblea Plenaria in cui si è discusso di cultura, di regolamenti, di lingua italiana, di rappresentanza ma anche di esigenze e di priorità per le comunità di italiani all’estero. “Ho voluto la bici e adesso pedalo ma passiamo dal meccanico – ha commentato facendo una battuta sulla necessità di alcuni aggiustamenti per migliorare l’operatività del Cgie – . Abbiamo lavorato al regolamemto per riuscire ad essere efficaci da subito e in particolare da quando non avremo più questa grande, immensa fortuna e necessità di vederci in presenza, perché lo spirito di squadra si può costruire lavorando con tanti webinar ma quando ci si si vede è tutta un’altra cosa”. “E poi vogliamo intervenire da subito su alcuni temi che sono centrali: dalla legge sulla cittadinanza alle questioni dei servizi consolari, su cui abbiamo avuto una riunione animata – ha sottolineato la segretaria generale Prodi – Siamo qui per portare le istanze dei nostri connazionali all’estero in un ottica collaborativa, perché c’è un tema di alleanze e di necessità, di sentirsi tutti dalla stessa parte. Se i nostri connazionali sono in sofferenza perché non hanno i loro documenti (e ricordiamo che all’estero non è come in Italia che serve per viaggiare, all’estero serve un documento di identità per vivere) si tratta di una necssità estrema, e a queste necessità bisogna dare una risposta” “anche nella serenità degli operatori e dei funzionari, dei nostri consoli, del corpo diplomatico consolare, si tratta di mettersi attorno a un tavolo e di studiare le strategie per riuscire a rendere più efficiente il sistema per non andare a discapito dei connazionali”.


Altro tema centrale è quello delle questioni di attualità e del ruolo degli italiani nel mondo nei momenti cruciali del voto: “In questi giorni si parla di premierato, una legge su cui gli italiani all’estero a un certo punto, come accade in Italia, si troveranno un riflettore puntato addosso. In quel momento si scoprirà che esistono – ha commentato ironicamente Prodi – Ma questo riflettore cercheremo di farlo avere sempre puntato sulla nostra presenza all’estero, perché siamo il 10% della popolazione nazionale e quindi dobbiamo contare ed essere nel corpo della nostra Repubblica tutti insieme”. Il Cgie, quindi, intende portare la sua visione e il suo contributo sugli argomenti “che ci riguardano, su cui abbiamo molto da dire e siamo aperti a creare nuovi contatti, perché in questi anni di vita del Cgie si sono moltiplicati gli attori di tutte le origini, associative, confederative e istituzionali, che creano politiche per gli italiani all’estero e noi, come Cgie, siamo per legge degli interlcoutori e questo ruolo lo vogliamo assumere pienamente”.


(di Daniela Mogavero)

Plenaria Cgie: integrità identità culturale e linguistica è primaria

Plenaria Cgie: integrità identità culturale e linguistica è primariaRoma, 20 giu. (askanews) – Il mantenimento dell’integrità dell’identità culturale e linguistica italiana è primario. E’ quanto è emerso in una delle sessioni dell’Assemblea Plenaria del Consiglio generale degli italiani all’estero in corso alla Farnesina a Roma.


La IV Commissione tematica, “Lingua e Cultura”, “considera fondamentale il ruolo delle collettività di italiani all’estero per la promozione della cultura e della lingua italiana all’estero”, ha sottolineato la presidente Lidia Campanale. Oltre agli enti promotori e gestori “serve un nuovo modello agile, per rispondere alle necessità dettate dalle specificità delle aree geografiche”. Per la Commissione è centrale lavorare per non “perdere l’identità culturale e linguistica italiana in un mondo che punta a una multiculturalità”. Presente alla sessione il ministro Filippo La Rosa, responsabile della rete degli Istituti Italiani di Cultura del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale: “La Direzione generale è impegnata fortemente per aumentare la promozione e rendere più efficace la promozione della cultura e della lingua italiana nel mondo, non è un impegno facile, c’è competizione per acquisire quote crescenti di soft power”.


Per ottenere l’obiettivo “siamo impegnati ad estendere il nostro pubblico, coloro che in giro per il mondo per diversi interessi si avvicinano ai nostri corsi, alle scuole statali, paritarie, ai nostri dipartimenti di italianistica, alle attività degli Istituti italiani di cultura – ha spiegato La Rosa – . Ma nel mondo i pubblici sono diversi, non può funzionare la stessa cosa ovunque, dobbiamo impegnarci per capire cosa meglio funzioni in ogni Paese e ponderare un’offerta che soddisfi certe esigenze senza lasciare indietro altri linguaggi che è nostro interesse portare avanti. Abbiamo grande necessità di alimentare un pubblico nuovo. Chi ci cerca nel mondo ha un’età media alta. Oggi dobbiamo rinnovare gli input, lanciare messaggi che siano accattivanti per un pubblico giovane. E per farlo serviamo tutti, con un approccio non da monade ma facendo attività congiunta”.

MNAR-Muzeul, Ambasciata e IIC Bucarest: Sonnabend&Arte povera

MNAR-Muzeul, Ambasciata e IIC Bucarest: Sonnabend&Arte povera

Roma, 11 giu. (askanews) – Con la mostra ILEANA SONNABEND & ARTE POVERA, il MNAR-Muzeul National de Arta al României, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia in Romania, l’Istituto Italiano di Cultura a Bucarest e Antonio Homem della Sonnabend Collection Foundation, rende omaggio alla vita e all’opera della gallerista di origine romena Ileana Sonnabend dal 26 giugno.


Ileana Sonnabend nasce il 25 ottobre 1914 a Bucarest, in una delle famiglie più agiate dell’alta borghesia ebraica della città, gli Schapira, e scompare a New York il 21 ottobre 2007. Aperta fin da piccola all’arte e alla cultura, conosce a Bucarest Leo Castelli, uno dei più importanti promotori della pop art americana, che sposa nel 1933. I due partono per New York alla vigilia dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, dove fondano una galleria d’arte che diventerà una delle più importanti per la diffusione dell’arte americana a metà del XX secolo. Ileana torna in Europa con il secondo marito, Michael Sonnabend, prima a Roma e poi a Parigi. Queste esperienze segnano il percorso che farà di Ileana Sonnabend un’esponente di spicco dell’arte del XX secolo, promuovendo un dialogo tra l’arte americana e quella europea attraverso l’attività della galleria d’arte che apre a Parigi nel 1962 con Michael Sonnabend e successivamente anche a New York.


Negli anni Sessanta, oltre a sostenere artisti americani come Jim Dine, Jasper Johns, Roy Lichtenstein, Claes Oldenburg, Robert Rauschenberg, Andy Warhol, Ileana Sonnabend ebbe profondi e continuativi rapporti con l’Italia, prestando una specifica attenzione nei confronti dell’Arte Povera, che – teorizzata nel 1967 dal critico Germano Celant – è ancora oggi il movimento artistico italiano più noto al mondo. Al fine di sottolineare questa sua lungimiranza e apertura verso l’arte italiana, la mostra al MNAR si concentra sul rapporto della gallerista con gli artisti dell’Arte Povera da lei seguiti: Michelangelo Pistoletto, Gilberto Zorio, Mario Merz, Giovanni Anselmo, Pier Paolo Calzolari, Giulio Paolini, Jannis Kounellis. Come premessa al focus sull’Arte Povera, la mostra accoglie altresì un omaggio a Mario Schifano in quanto primo artista italiano che Ileana Sonnabend espose, che segna dunque l’inizio del profondo legame tra la galleria Sonnabend e l’arte italiana sviluppato dalla seconda metà degli anni Sessanta.


La mostra non è soltanto la prima che la Romania dedica alla gallerista romena, ma anche la prima a lei dedicata nel mondo non basata sulle opere attualmente appartenenti alla sua collezione, la Sonnabend Collection. Al fine di differenziarsi dai precedenti progetti espositivi e di sottolineare l’ancora forte legame tra la storia di Ileana Sonnabend e l’Italia tramite l’Arte Povera, la mostra al MNAR include opere ancora oggi di proprietà degli artisti o dei loro eredi, nonché di musei, fondazioni, collezionisti privati, galleristi italiani, esposte dalla gallerista in occasione di mostre presso la sua galleria oppure da lei organizzate altrove. Le opere incluse, per lo più realizzate tra i primi anni Sessanta e i primi anni Settanta, sono ormai divenute icone della storia dell’arte. Tra queste, si menzionano i quadri specchianti Due uomini in camicie (1963) e Ragazza che cammina (1966) di Pistoletto, Torsione (1968) di Anselmo fino all’Apoteosi di Omero (1970-71) di Paolini.


Anticipa la visione delle opere un approfondimento cronologico, testuale e fotografico, su Ileana Sonnabend e un secondo approfondimento, testuale e fotografico, sul suo rapporto con gli artisti dell’Arte Povera. La mostra si conclude con un documentario video sulla gallerista e l’arte italiana, realizzato per l’occasione da 3D Produzioni e destinato in seguito ad essere trasmesso dalla televisione italiana. Questa esposizione ha una notevole rilevanza sia per l’Italia, poiché permette di far meglio conoscere all’estero l’arte italiana, sia soprattutto per la Romania in quanto è la prima volta che il leggendario lavoro di Ileana Sonnabend viene presentato nel suo Paese d’origine. La curatrice della mostra è Ilaria Bernardi, storica dell’arte contemporanea specializzata nell’arte italiana del dopoguerra, con particolare attenzione agli artisti dell’Arte Povera, ricerca a cui ha anche dedicato un importante mostra al Wits Art Museum, a Johannesburg, nell’ottobre 2023. Ha collaborato, tra gli altri, con Germano Celant, teorizzatore dell’Arte Povera, e con Carolyn Christov Bakargiev. Ha curato mostre per istituzioni pubbliche organizzate in importanti spazi espositivi in Italia e all’estero, tra cui: a Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Palazzo delle Esposizioni, MAXXI; in Lombardia, Triennale di Milano; Villa e Collezione Panza, Varese; negli Stati Uniti, Magazzino Italian Art, Cold Spring (NY), ArtOmi (Gent, NY); Sudafrica, Keyes Art Mile e Wits Art Museum, Johannesburg; 6 Spin Street, Cape Town. “Lo sguardo di Ileana Sonnabend è stato capace di percepire l’essenza creativa delle ricerche artistiche europee e americane della seconda metà del Novecento, individuando artisti e opere che hanno inciso profondamente nella storia dell’arte internazionale. Tra questi ci sono sicuramente gli artisti italiani da lei supportati; in particolare, quelli dell’Arte Povera di cui ha capito subito la potenza del loro linguaggio e di conseguenza l’esportabilità delle loro opere nel contesto europeo e statunitense. La mostra a Bucarest desidera rendere omaggio a quel suo sguardo così efficace ma anche all’importanza dell’Arte Povera nel contesto internazionale dell’arte” (Ilaria Bernardi, curatrice della mostra). “Proponiamo al pubblico romeno questa mostra dedicata a Ilena Sonnabend, la prima organizzata in uno spazio museale dopo quella al MOMA di New York, che è estremamente rilevante, attraverso il materiale documentario e le eccezionali opere d’arte incluse, per il ruolo che ha giocato a consacrare l’arte d’avanguardia della seconda parte del Novecento. Questa mostra fa parte degli sforzi che il MNAR sta compiendo quest’anno per includere nel suo programma espositivo progetti realizzati in collaborazione con partner stranieri.” (Calin Stegerean, Direttore generale del MNAR). Oltre a tutti gli artisti, i loro archivi e i prestatori delle opere, si ringrazia Antonio Homem, erede di Ileana e Michael Sonnabend, per l’indispensabile aiuto nell’elaborazione di questo progetto e nelle ricerche necessarie per realizzarlo. BIOGRAFIA ILEANA SONNABEND La vita nell’arte di Ileana Schapira ha inizio nel 1935, quando si trasferisce a Parigi con il marito triestino Leo Castelli (Trieste, 4 settembre 1907 – New York, 21 agosto 1999), il quale, nella capitale francese, apre una galleria grazie all’aiuto finanziario del padre della moglie, un industriale romeno. Al momento della dichiarazione di guerra i due coniugi si trasferiscono a New York, dove nel 1957 Leo Castelli apre una sua galleria, mentre la moglie inizia a interessarsi e a collezionare le opere degli artisti seguiti dal marito, prevalentemente esponenti della neo-avanguardia statunitense. Dopo aver divorziato da Castelli ed essersi risposata con Michael Sonnabend, da cui prende il cognome, nei primissimi anni Sessanta si trasferisce a Roma con il nuovo marito, amante di Dante e Michelangelo e appassionato mentore di giovani artisti americani. Assieme iniziano a mostrare ai mercanti e ai critici italiani la documentazione sugli artisti della Pop Art americana entrati a far parte della loro collezione, ma riscontrano molte difficoltà. Nel 1962 decidono allora di aprire a Parigi la prima galleria, col nome Ileana Sonnabend, con l’intento di mettere in dialogo l’arte americana con quella europea, dimostrandone l’affinità. È però con l’Italia che i rapporti iniziano a rivelarsi i più fruttuosi, in quanto parallelamente è proprio l’Italia a divenire la culla di due importanti risposte sia alla Pop Art sia alla Minimal Art degli Stati Uniti, grazie alla nascita prima della Pop Art italiana e poi dell’Arte Povera. Per questa ragione, nel 1963 la Galleria Sonnabend dedica una personale a Mario Schifano e include nella collettiva Dessins Michelangelo Pistoletto, a cui poi dedicherà una personale nel 1967, anno anche della personale di un altro artista italiano, Piero Gilardi. Nella seconda metà degli anni Sessanta stringe inoltre forti rapporti con il gallerista italiano Gian Enzo Sperone e con il critico Germano Celant, che proprio nella galleria torinese di Sperone trova un alleato per promuovere gli artisti del movimento dell’Arte Povera, da Celant stesso teorizzato nel 1967. Dall’intenso rapporto di Ileana Sonnabend con Sperone e Celant derivano nel 1969 le personali di Gilberto Zorio, Mario Merz, Giovanni Anselmo. Sebbene la sede di Parigi rimanga attiva fino al 1980, Ileana Sonnabend e il marito nel 1970 aprono una seconda sede a New York. Nel 1970 vi si tengono le personali di Giorgio Griffa, Mario Merz, Pier Paolo Calzolari; nel 1971 di Pier Paolo Calzolari e Mario Merz; nel 1972 di Piero Manzoni, Giulio Paolini e Jannis Kounellis. Nel 1972 Ileana Sonnabend dà avvio a Sonnabend Press, affidandone la direzione proprio a Germano Celant. Da qui le numerose monografie dedicate agli artisti dell’Arte Povera, edite da Sonnabend Press. Oltre a ulteriori personali degli artisti italiani già citati, nel 1975 Vincenzo Agnetti e nel 1976 Luigi Ontani fanno il loro ingresso nella Galleria Sonnabend. Ma, tra tutti, è con Kounellis che Ileana Sonnabend stringerà il più assiduo rapporto, fatto di ben altre sette mostre personali fino al 1987. Alla fine degli anni Novanta la Galleria Sonnabend si trasferisce a Chelsea e rimarrà attiva per alcuni anni anche dopo la morte della sua fondatrice, avvenuta nel 2007.

Expo 2025 Osaka, Vattani a V edizione Stati Generali Sostenibilità

Expo 2025 Osaka, Vattani a V edizione Stati Generali SostenibilitàRoma, 4 giu. (askanews) – Il Commissario Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka, Ambasciatore Mario Vattani, sarà ospite della V Edizione della Phygital Sustainability Expo® – Gli Stati Generali Europei sulla Sostenibilità 2024.


Mercoledì 5 giugno, alle ore 13:30, Vattani presenterà il Padiglione Italia a Expo 2025 Osaka. L’intervento sarà visibile in live streaming su RaiNews.it e su Today.it “Il tema di Expo 2025 Osaka è “Disegnare la Società del Futuro per le nostre Vite” – un invito a riflettere sulle sfide di oggi per creare il mondo di domani, quello che vivranno i più giovani”, spiega Vattani. “Il Padiglione Italia, progettato da Mario Cucinella, sarà un avamposto del Sistema Italia nel quale promuovere il “saper fare italiano” e l’innovazione delle nostre industrie creative nel palcoscenico globale di Expo.


Vale la pena ricordare che nel 2023 le esportazioni di prodotti moda verso i Paesi dell’Asia Orientale sono stati pari a circa 5,5 miliardi di euro, di cui quasi 1 miliardo in Giappone, con un incremento a doppia cifra sull’anno precedente. Il Made in Italy è sinonimo di bello e ben fatto, di alta qualità, elemento necessario per parlare di sostenibilità”. Expo 2025 Osaka si svolgerà in Giappone dal 13 aprile al 13 ottobre 2025. Partecipano 160 nazioni e sono previsti 30 milioni di visitatori provenienti principalmente dal Giappone e dai Paesi asiatici.


Il Phygital Sustainability Expo®, manifestazione internazionale dedicata alla transizione sostenibile del Made in Italy, si svolgerà il 4 e 5 Giugno 2024 presso i Mercati di Traiano dei Fori Imperiali a Roma. Tra i partner il Parlamento europeo e la Commissione europea, a cui si aggiungono il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (ITA) e l’Assessorato ai Grandi Eventi, Turismo, Sport e Moda di Roma Capitale.

Euro 2024, Tajani: nessun problema di sicurezza per italiani

Euro 2024, Tajani: nessun problema di sicurezza per italianiRoma, 3 giu. (askanews) – “Nessun problema di sicurezza” è stato “evidenziato” per gli italiani che seguiranno le partite dell’Italia all’europeo di calcio in Germania. Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a margine della presentazione alla Farnesina, con i colleghi Matteo Piantedosi e Andrea Abodi, del Punto Italia, una sorta di consolato mobile che sosterrà i supporters italiani.


“Il Punto Italia è un modo per dare un servizio dello Stato. Il parto da un principio: lo Stato è al servizio del cittadino, non è il cittadino al servizio dello Stato”, ha spiegato Tajani. “In questo caso lo Stato rappresentato dal ministero degli Esteri, dal ministero dell’Interno e dal ministero dello Sport si mette al servizio dei cittadini italiani, dei tanti tifosi che arriveranno in Germania”, ha commentato il ministro.

IIC Bucarest: per la Romanian Design Week la mostra di La Pietra

IIC Bucarest: per la Romanian Design Week la mostra di La PietraRoma, 31 mag. (askanews) – Nell’ambito della Romanian Design Week, in programma a Bucarest dal 24 maggio al 2 giugno 2024, e per celebrare l’Italian Design Day, l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest presenta la mostra di Ugo La Pietra “Attrezzature urbane per la collettività. Dai dissuasori ai gazebi”.


La mostra fa riferimento alle ricerche di Ugo La Pietra sul rapporto individuo/ambiente e in particolare sullo spazio collettivo urbano. Fin dalla fine degli anni Sessanta, La Pietra ha indagato il territorio urbano, espressione formalizzata delle contraddizioni della vita sociale: dalle periferie (Gradi di Libertà, Recupero e Reinvenzione) alle attrezzature urbane, segni che sottolineano molto bene la differenza tra abitare domestico e abitare urbano. Le “Attrezzature Urbane” analizzate dall’autore sono espressione emblematica dei problemi che affliggono la nostra società, dalla mancanza di un progetto culturale alla progettazione di uno spazio collettivo abitabile. La mostra si sviluppa attraverso una serie di opere bidimensionali, arredi, oggetti tridimensionali, filmati, un’urna per la votazione, schede per il pubblico.


Le sezioni della mostra sono: Analisi – Abitare è essere ovunque a casa propria (“Riconversione progettuale”, 1979), Decodificazione – Lettura delle contraddizioni urbane e abitative (“La città senza morale”, 2000), Metaprogetti – Attrezzature urbane per la collettività (“Per arredare e abitare la città”, 2000), Referendum – Il miglior dissuasore (“Vota il miglior dissuasore per la città di Milano”, 2023), Luoghi di decompressione – Attrezzature urbane per la collettività (“Recupero valori ambientali”, 2023), Gazebi (2023). Architetto, artista, designer, teorico ma soprattutto instancabile sperimentatore, fin dagli anni sessanta Ugo La Pietra porta avanti una riflessione sul rapporto tra uomo e ambiente, tra spazio privato e spazio pubblico, ovvero tra l’abitare e il contesto urbano, ripensando lo spazio collettivo e gli oggetti che lo abitano.

Premiazione del progetto PCTO “Alla Scoperta dell’America”

Premiazione del progetto PCTO “Alla Scoperta dell’America”Roma, 28 mag. (askanews) – Il Centro Studi Americani ha ospitato oltre 400 studenti nel corso dell’anno presso la propria sede a Roma. Un ciclo di 20 incontri per ragazzi del quarto e quinto liceo condotti da professori, giornalisti e rappresentanti delle istituzioni.


Oggi la cerimonia conclusiva che premia i video vincenti per ogni categoria: storia e istituzioni, letteratura e relazioni internazionali. Per la categoria letteratura ha vinto la 4L del liceo Sulpicio di Veroli, con un approfondimento su Edgar Allan Poe, per la storia la 4C del Liceo Filetico di Ferentino che ha analizzato la figura di Donald Trump negli ultimi anni, per la categoria relazioni internazionali la 5D del Liceo Gassman di Roma con un video sulle istituzioni statunitensi di ieri e di oggi. Menzione speciale per il video della 5B del Liceo Leopoldo Pirelli di Roma.


La giuria che ha decretato i vincitori è composta dai professori che hanno tenuto le lezioni e i responsabili del progetto. Alla cerimonia presenti gli studenti delle classi premiate, i professori che hanno tenuto le lezioni, un rappresentante dell’Ambasciata degli Stati Uniti, i rappresentanti dell’Ufficio Scolastico Regionale – Lazio e gli sponsor del progetto: Fondazione Vodafone, COPOMIAO e Hard Rock Cafe3. Rome. Il progetto ha come obiettivo quello di favorire la conoscenza della cultura, della politica e della società americana tra i giovani e sensibilizzarli ai temi della storia, della letteratura e della geopolitica d’oltreoceano per favorire la relazione e il confronto tra il popolo italiano e americano.


Così il direttore del CSA, Roberto Sgalla: “abbiamo voluto fornire ai ragazzi un quadro di conoscenze sulla società americana con le luci e le ombre di una grande democrazia, il loro ruolo nel mondo e l’importanza che rivestono le relazioni internazionali. L’obiettivo è quello di rendere questi giovani consapevoli della complessità delle vicende umane e politiche.” Carola Franchino, responsabile del progetto, spiega: “La cerimonia di premiazione è solo l’incoronamento di un percorso che ha accompagnato gli studenti tutto l’anno. Siamo orgogliosi e contenti dei tanti riscontri positivi, verso autunno daremo il via alla quarta edizione del progetto”.


Numerose infatti le testimonianze positive dei ragazzi “Gli incontri al Centro sono stati molto interessanti, è stato bello venire qui ad assistere alle tante lezioni” dice Fabrizio C, “Questo percorso mi ha fatto appassionare alle relazioni internazionali” ha affermato Silvia C”.

Laika vola a Londra e dedica un’opera ad Assange: “Melt the Chains”

Laika vola a Londra e dedica un’opera ad Assange: “Melt the Chains”Roma, 20 mag. (askanews) – Nella giornata dedicata al giornalista Julian Assange, l’attivista e street artist Laika è volata a Londra per dedicargli la sua nuova opera dal titolo “Melt the Chains”.


Il poster affisso nei pressi di Brick Lane, nel giorno in cui l’Alta Corte di Giustizia britannica ha concesso al giornalista australiano la possibilità di fare ricorso, ritrae Assange che si libera dalle manette grazie al fuoco di una candela che le scioglie. La candela è il simbolo di Amnesty International, ONG che fin dall’inizio si batte contro l’estradizione del fondatore di WikiLeaks. Sullo sfondo campeggiano le bandiere USA e del Regno Unito.


“Julian Assange rischia seriamente di essere sottoposto a violazioni di diritti umani se venisse estradato negli Stati Uniti”, ha dichiarato l’artista romana in un comunicato. “Sono qui a Londra per sostenere la sua liberazione, con un poster che vuole essere un grido di libertà e di difesa dei diritti umani”, ha aggiunto. Laika si è unita così al coro di chi si batte per la libertà di Assange, per chiedere al Regno Unito di liberarlo dopo 5 anni di detenzione e agli Usa di annullare la richiesta di estradizione.