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Firmato accordo tra Confindustria Serbia e Camera commercio Vojvodina

Firmato accordo tra Confindustria Serbia e Camera commercio VojvodinaRoma, 12 ott. (askanews) – E’ stato stipulato un accordo di cooperazione tra Confindustria Serbia, associazione degli industriali italiani in Serbia, e la Camera di commercio della Vojvodina. L’intesa è stata firmata Novi Sad, dai rispettivi presidenti Patrizio Dei Tos e Boško Vucurevic, secondo una nota della rappresentanza confindustriale.

L’Accordo sarà il punto di partenza per la cooperazione e la promozione del potenziale della Vojvodina verso le imprese e gli investitori italiani, formalizzando l’inizio di un impegno comune verso nuove vie di collaborazione: l’accordo prevede una cooperazione a lungo termine volta alla rappresentanza degli interessi delle aziende associate alle due organizzazioni, la partecipazione ad iniziative legate all’internazionalizzazione e alla promozione di collaborazione tra le imprese italiane e quelle serbe provenineti dalla Vojvodina, comprendendendo anche conferenze, incontri bilaterali, partecipazione eventi fieristici. “Come presidente di Confindustria Serbia, ma anche da imprenditore che nove anni fa ha scelto di avviare la produzione proprio in Vojvodina, intendo dedicarmi con grande entusiasmo e lavorare insieme alla mia squadra per raggiungere gli obiettivi dell’accordo che abbiamo firmato oggi. Solo tra i soci di Confindustria Serbia vi sono oltre 50 aziende operanti nel territorio della Vojvodina, che danno lavoro a quasi 7.000 persone. Credo che questi dati e queste cifre dicano molto su come gli investitori italiani vedono questa parte della Serbia. Il Veneto e la Vojvodina sono delle regioni più produttive dei reciproci paesi, ci accomuna la voglia di fare economia, di progredire ed essere all’avanguardia, pronti alle sfide globali. Abbiamo molte cose in comune: Sremska Mitrovica si chiamava Sirmium, dall’antica Roma, la Serbia e l’Italia da sempre insieme e oggi più che mai abbiamo bisogno di crescere insieme!”, ha dichiarato Patrizio Dei Tos, presidente di Confindustria Serbia, in occasione della firma dell’accordo.

“Con la concretizzazione e l’attuazione dell’accordo, vogliamo migliorare ulteriormente le relazioni e creare un ambiente economico ancora migliore, ha sottolineato il presidente della Camera di commercio della Vojvodina, Boško Vucurevic. L’intero scambio commerciale tra la provincia autonoma di Vojvodina e la Repubblica italiana nei primi sei mesi ammontava ad un miliardo di euro, rappresentando il 38,5% dell’interscambio totale tra la Serbia e l’Italia. Dal 2001, le aziende italiane hanno investito nella provincia autonoma di Vojvodina un miliardo di euro. In questo momento ci sono 69 aziende attive che impiegano oltre 12.000 lavoratori”, ha aggiunto. Francesco Masci, Presidente del Consiglio Esecutivo di DDOR osiguranje, e Membro del Consiglio Generale di Confindustria Serbia, ha sottolineato che questa iniziativa rappresenta un ulteriore passo verso il rafforzamento dei rapporti tra Italia e Serbia ed è parte di un più ampio spettro di attività e progetti, che contribuiranno allo sviluppo ulteriore della Voivodina e del paese.

Oltre al presidente di Confindustria Serbia Patrizio Dei Tos, hanno partecipato alla firma dell’Accordo: Irena Brajovic, direttore di Confindustria Serbia, Francesco Masci, membro del Consiglio Generale di Confindustria e CEO di DDOR osiguranje, cosi come Rade Berbakov, rappresentante territoriale di Confindustria Serbiaper la Vojvodina e direttore della società GLM-RS di Zrenjanin e Jovan Palalic, presidente del gruppo interparlamentare di amicizia con l’Italia presso l’Assemblea Nazionale della Repubblica di Serbia.

Ufficio israeliano turismo: no notizie certe su turisti italiani

Ufficio israeliano turismo: no notizie certe su turisti italianiRimini, 11 ott. (askanews) – “Non abbiamo notizie certe” sulla presenza di turisti italiani presenti nelle zone in cui è scoppiato il conflitto sabato mattina dopo l’attacco di Hamas a Israele. Ma “sappiamo che stanno rientrando e il nostro ministero sta facendo ogni sforzo per facilitare tutto questo”. Lo ha detto Kalanit Goren, direttrice dell’Ufficio nazionale israeliano del turismo a Milano, interpellata in occasione del Ttg Expo in corso a Rimini.

“Io mi trovo nel sud del Paese, nella zona di Arad, nel deserto – ha riferito Goren -. Questa è una zona lontana dall’area delle tensioni. E’ una zona tranquilla adattissima ai bimbi, ancora sconosciuta in pate agli italiani. Ma davvero splendida”. Riflettendo sulle conseguenze degli scontri nella struscia di Gaza sul turismo, la direttrice dell’Ufficio nazionale israeliano del turismo a Milano ha ricordato che “il ministero del Turismo di Israele si è subito messo in contatto l’Incoming Tourism Association per monitorare in tempo reale la situazione e fornire assistenza ed aggiornamenti: la sicurezza dei turisti è la nostra assoluta priorità e siamo costantemente impegnati per garantirla. Per questo abbiamo attivato una linea WhatsApp dedicata e l’indirizzo e-mail: virtual@goisrael.gov.il”. In questi giorni “siamo stati e siamo in costante contatto con gli operatori e gli agenti di viaggio italiani ed abbiamo fornito loro in tempo reale tutte le informazioni in nostro possesso”.

“Alcune compagnie aree nelle giornate di sabato e domenica avevano ridotto le rotazioni verso Israele – ha aggiunto Goren -: per questo motivo i rientri sono stati riprogrammati in stretta collaborazione con l’associazione incoming dei Tour Operator israeliani e la Israel hotel Association che hanno fatto ogni sforzo per fornire supporto ai turisti presenti in Israele e ancora una volta la nostra filiera turistica ha messo in campo tutta la sua capacità organizzativa, in accordo ed in stretta collaborazione con il nostro ufficio di Milano”.

M.O., Farnesina-Difesa: entro domani 900 italiani rimpatriati

M.O., Farnesina-Difesa: entro domani 900 italiani rimpatriatiRoma, 10 ott. (askanews) – Su indicazione del Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, l’Unità di Crisi della Farnesina, d’intesa con la Difesa, si è immediatamente attivata per favorire il rimpatrio di viaggiatori italiani, temporaneamente in Israele, rimasti a terra a causa della cancellazione dei voli e della difficoltà di riprotezione da parte degli operatori turistici.

Per le giornate del 10 e dell’11 ottobre sono stati organizzati sette voli, tre attraverso il vettore commerciale Neos, a tariffe calmierate, e quattro voli dell’Aeronautica Militare, in collaborazione con il Ministero della Difesa. Con i sette voli saranno riportati in Italia circa 900 connazionali, in grandissima parte viaggiatori temporanei, come pellegrini e turisti.

M.O., Tajani: entro giovedì italiani che desiderano rientreranno

M.O., Tajani: entro giovedì italiani che desiderano rientrerannoRoma, 10 ott. (askanews) – “Stamattina sono rientrati 200 italiani con due voli militari che la Farnesina aveva organizzato, 180 sono rientrati con un volo privato organizzato dal ministero degli Esteri a prezzi vantaggiosi. Domani dovrebbero essere imbarcate altre 500 persone con voli militari e due voli Neos. Se le cose andranno per il verso giusto tra domani sera e dopodomani non dovrebbero rimanere molti italiani ancora in Israele a parte i residenti e coloro che non vogliono partire. Faremo tutto il possibile per continuare ad assisterli con grande efficienza ed efficacia nonostante la situazione complicata”, ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani nella replica al Senato durante la discussione sulle mozioni sulla situazione in Medio Oriente.

Italiani tornano da Israele, due dispersi. Tajani: “Forse rapiti”

Italiani tornano da Israele, due dispersi. Tajani: “Forse rapiti”Roma, 10 ott. (askanews) – Non si hanno ancora notizie certe di due italo-israeliani considerati dispersi dopo la “feroce aggressione” di Hamas a Israele. Si tratta dei coniugi Lilach Lea Havron ed Eviatar Moshe Kipnis, residenti del kibbutz di Beeri, “teatro di un massacro”, ha detto oggi il ministro degli Esteri Antonio Tajani in un’informativa alla Camera. “Probabilmente sono stati presi in ostaggio, faremo il possibile per trovarli e portarli in salvo”.

L’Unità di crisi della Farnesina, in stretto raccordo con l’ambasciata d’Italia in Israele e il consolato a Gerusalemme, sta operando incessantemente per assistere tutti i connazionali che si trovano nelle aree delle ostilità e che intendono tornare nel nostro Paese. Gli italiani residenti in Israele sono “oltre 18.000” e “tra loro ci sono numerosi cittadini con doppia cittadinanza”. “Circa 1.000 ragazzi con doppio passaporto sono arruolati nell’esercito israeliano per il servizio di leva”, mentre “nella Striscia di Gaza la presenza stimata è di dieci italiani in totale, inclusa una bambina di un anno”, ha precisato il ministro, ricordando inoltre che “è presente a Gerico un’unità di Carabinieri impegnata nella formazione della polizia palestinese”. Grazie al contributo delle nostre sedi diplomatiche, che all’aeroporto di Tel Aviv hanno anche attivato un desk apposito per l’assistenza ai connazionali in loco, un nutrito gruppo di “viaggiatori temporanei” ha già potuto fare ritorno a casa. Sul numero preciso di questi connazionali presenti, però, non c’è certezza. “Non abbiamo notizie esatte perché molti non sono registrati nelle app di Viaggiare Sicuri o del ministero degli Esteri”, ha confermato Tajani. La stima fatta è che si possa trattare di “circa 1.000” persone che “si aggiungono ai 18.000” di cui si è a conoscenza. “Stiamo lavorando per rimpatriarli tutti”, ha precisato il titolare della Farnesina.

Stamane ne sono partiti 200 con due voli militari organizzati dal ministero degli Esteri e dal ministero della Difesa, atterrati all’aeroporto di Pratica di Mare. Un terzo aereo militare attivato su richiesta della Farnesina è atteso nello stesso scalo alle 18. Altri “180 italiani dovrebbero partire oggi pomeriggio con un volo di una compagnia privata, la Neos, che dovrebbe atterrare all’aeroporto di Verona”, ha annunciato Tajani, anticipando che “nei prossimi giorni” dovrebbero essere rimpatriati “altri 500 italiani con due voli militari e altri due voli della compagnia privata Neos”. Circa 100 connazionali, infine, sono rientrati per loro conto in questi giorni con voli di compagnie private. Per continuare ad assicurare la massima assistenza, ha però avvertito Tajani, “è importante che tutti gli italiani si registrino sul sito di Viaggiare sicuri e scarichino la app dell’Unità di crisi attivando la geolocalizzazione”.

M.O., rimpatriati 200 italiani a Pratica di Mare

M.O., rimpatriati 200 italiani a Pratica di MareRoma, 10 ott. (askanews) – Due voli militari allestiti dalla Farnesina in collaborazione con il ministero della Difesa sono atterrati all’aeroporto di Pratica di Mare In totale, secondo quanto riferito, faranno ritorno in Italia circa 200 connazionali.

“Circa 200 italiani stanno rientrando da Israele su due aerei militari. I voli attivati su richiesta della Farnesina e coordinati con la Difesa arriveranno a Pratica di Mare. Orgoglioso del gioco di squadra che ha coinvolto l’Ambasciata d’Italia in Israele, il Consolato a Gerusalemme, l’Unità di crisi e i militari” ha scritto su X il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Decine di cittadini stranieri sono stati uccisi, feriti o presi in ostaggio durante l’attacco a sorpresa contro Israele da parte del gruppo estremista palestinese Hamas, che ha provocato la morte di circa 800 persone, per lo più israeliane.

Molti degli stranieri scomparsi erano presenti a un festival di musica elettronica nel deserto meridionale israeliano, durante il quale decine di manifestanti sono stati massacrati. Tra le persone attualmente “irrintracciabili” figurano anche due cittadini italiani, con doppio passaporto italiano-israeliano. Si tratta di padre e figlio, che si trovavano nel kibbutz di Beeri.

“Non sono rintracciabili e non rispondono all’appello ci auguriamo che non siano stati presi prigionieri nella Striscia di Gaza, ma al momento non abbiamo notizie. Insieme alle autorità israeliane, stiamo cercando di scoprire dove siano e che cosa sia successo loro” ha detto il Ministro Tajani, precisando che vi sono “circa mille ragazzi con doppio passaporto, che svolgono il serviio di leva nell’esercito israeliano”.

La Dante omaggia Luca Serianni

La Dante omaggia Luca SerianniRoma, 9 ott. (askanews) – In occasione della XXIII Settimana della Lingua italiana nel mondo, il Comitato di Terni della Società Dante Alighieri ricorda Luca Serianni con un evento che sarà avviato da una lectio magistralis di Alessandro Masi.

In occasione della XXIII Settimana della Lingua italiana nel mondo, giovedì 12 ottobre alle ore 16:00 a Palazzo Gazzoli a Terni (Via del Teatro Romano, 13), il Comitato di Terni della Società Dante Alighieri organizza e promuove un incontro dedicato al professor Luca Serianni. Dopo i saluti di Anna Rita Manuali, Presidente del Comitato di Terni della Società Dante Alighieri, e delle autorità locali, in programma una lectio magistralis del Segretario generale Alessandro Masi (“Le parole sono importanti”) seguita dalla proiezione del video “Un ricordo di Luca Serianni” realizzato da Lamberto Lambertini per la Società Dante Alighieri (GUARDA IL VIDEO https://vimeo.com/811956383 ).

L’omaggio proseguirà con gli interventi del prof. Fausto Dominici, Vicepresidente Nazionale FNISM (“La sua grammatica, la nostra grammatica”) e della dott.ssa Laura Staffieri, Linguista e docente di italiano presso il Comune di Karlstad in Svezia (“Luca Serianni. Il valore del suo insegnamento nel ricordo di un’allieva”). Sarà infine proiettato il video “Presenze verdi del dialetto nella comunicazione quotidiana”, a cura della prof.ssa Maria Luisa Fazio e in collaborazione con le scuole di Terni, che riprende il tema dell’edizione 2023 della Settimana della Lingua italiana nel mondo (“L’italiano e la sostenibilità”). A conclusione, Alessandro Masi consegnerà ad alcuni studenti di Terni le borse di studio dedicate a Luca Serianni.

Tajani: vorrei incrementare istituti italiani cultura nel mondo

Tajani: vorrei incrementare istituti italiani cultura nel mondoFirenze, 9 ott. (askanews) – “Vorrei incrementare il numero degli istituti italiani di cultura nel mondo. Vorrei incrementare il numero delle scuole italiane all’estero, il numero dei corsi di lingua italiana nelle università di tutto il mondo”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, agli Stati generali della diplomazia culturale a Firenze.

“In Arabia Saudita -ha aggiunto Tajani- c’è una scuola di lingua italiana a Gedda, ma vorrei far fare dei corsi di italiano anche a Riad, perché avere degli italianofili significa avere degli interlocutori che capiscono meglio la nostra realtà. Le nostre ambasciate devono essere trampolini di lancio per la internazionalizzazione delle nostre imprese”.

Tajani: Italia potenza culturale mondiale al servizio della pace

Tajani: Italia potenza culturale mondiale al servizio della paceFirenze, 9 ott. (askanews) – “L’Italia non è una grande potenza militare, non è una delle più grandi potenze nel mondo, certamente però è una grande potenza culturale, forse la più grande potenza culturale nel mondo”. Lo ha detto il ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio, Antonio Tajani, intervenendo agli Stati generali della diplomazia culturale a Firenze.

“E -ha aggiunto Tajani- noi siamo fieri della nostra storia, di quello che ha rappresentato la cultura italiana per lo sviluppo dell’umanità. Cultura è sinonimo di pace, di dialogo. Purtroppo le guerre esplodono, con la situazione in Ucraina, con la terribile e violenta aggressione di Hamas contro civili israeliani. In tutto il mondo vogliamo che la diplomazia sia lo strumento migliore per risolvere le controversie”. “La cultura unisce i popoli, è lo strumento migliore per esportare la pace, con la forza della ricerca, della scienza, delle immagini, delle idee, della cultura, contro la violenza. Noi crediamo molto nella diplomazia culturale. La politica estera la fanno tutti gli italiani che promuovono l’immagine del nostro Paese in giro per il mondo”, ha concluso Tajani.

Morto in Brasile medico di bordo Nave Vespucci, cordoglio Crosetto

Morto in Brasile medico di bordo Nave Vespucci, cordoglio CrosettoRoma, 8 ott. (askanews) – E’ morto a Fortaleza, in Brasile, il tenente di vascello Daniele Marino, imbarcato sulla Nave Vespucci come medico di bordo sulla Nave Vespucci. Marino è rimasto coinvolto in un incidente stradale.

La Difesa e il ministro Guido Crosetto esprimono i sentimenti del più profondo cordoglio e si stringono in un ideale abbraccio ai familiari del TV Daniele Marino, medico di bordo di #NaveVespucci, tragicamente scomparso in Brasile, si legge in un post del ministero.