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Accordo SIMEST e Confindustria Assafrica per sostegno investimenti

Accordo SIMEST e Confindustria Assafrica per sostegno investimentiRoma, 30 gen. (askanews) – SIMEST, la Società per l’internazionalizzazione delle imprese del Gruppo CDP, e Confindustria Assafrica&mediterraneo, l’associazione imprenditoriale del Sistema Confindustria che rappresenta e supporta le imprese italiane interessate a svilupparsi nel Mediterraneo, in Africa e in Medio Oriente, hanno sottoscritto oggi un accordo finalizzato a sostenere gli investimenti delle imprese italiane nell’area africana.

L’accordo è stato sottoscritto dal presidente di SIMEST, Pasquale Salzano e dal presidente di Confindustria Assafrica & Mediterraneo Massimo Dal Checco con l’obiettivo di rendere maggiormente efficace l’attività di promozione e di impiego delle risorse a disposizione. A questo fine, i due Istituti s’impegnano a valorizzare e diffondere presso le imprese associate di Confindustria Assafrica & Mediterraneo la conoscenza dei prodotti e servizi gestiti da SIMEST e di cooperare per offrire alle imprese assistenza qualificata e tempestiva. Confindustria Assafrica & Mediterraneo si impegna inoltre a raccogliere e veicolare le manifestazioni di interesse delle proprie aziende associate, organizzando sessioni dedicate ad incontri individuali con gli esperti di SIMEST.

Salzano ha dichiarato che “la firma odierna rappresenta un tassello importante nella strategia complessiva di SIMEST di supporto allo sviluppo sostenibile e duraturo dei rapporti commerciali fra Italia e Africa. L’accordo, grazie alla stretta collaborazione con Confindustria Assafrica&Mediterraneo ci permetterà infatti di raggiungere un’ampia platea d’imprese a cui offrire i nostri servizi, favorendo la realizzazione dei piani d’investimento nel Continente. SIMEST è quindi impegnata attivamente per favorire lo sviluppo dei rapporti di reciproco beneficio fra le due geografie. In linea con gli indirizzi della Farnesina, e grazie al ruolo previsto dal Piano Mattei – come ricordato ieri in occasione del ‘Vertice Italia – Africa’ dal ministro degli Esteri Antonio Tajani – SIMEST ha predisposto anche un pacchetto di finanziamenti agevolati da 200 milioni di euro a favore della crescita sinergica fra l’Italia e i Paesi del Continente africano”. Per Dal Checco l’accordo “siglato oggi con SIMEST è volto ad agevolare il settore privato italiano nei mercati africani e quindi consentirci di essere più competitivi rispetto ad altri attori del mercato globale. In Africa operano sempre di più aziende italiane di piccole e medie dimensioni, attive nei più svariati settori, per le quali l’appoggio del Sistema Paese e delle sue Istituzioni finanziarie risulta strategico, al fine poter operare in un’ottica di lungo periodo, in linea con gli interessi del continente”.

Internazionalizzazione, SIMEST investe 15 mln in Alerion Clean Power

Internazionalizzazione, SIMEST investe 15 mln in Alerion Clean PowerRoma, 24 gen. (askanews) – SIMEST, la società del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti che supporta l’internazionalizzazione delle imprese italiane, ha contribuito con 15 milioni di euro alla crescita internazionale di Alerion Clean Power (ACP), Gruppo quotato alla Borsa di Milano e fra i leader italiani nel settore delle energie rinnovabili, in particolare da fonte eolica e solare.

Con questo investimento, SIMEST partecipa alla realizzazione del piano di espansione del Gruppo ACP in Romania, che prevede la realizzazione di cinque impianti fotovoltaici per complessivi 28 MW, per un impegno complessivo di circa 30 milioni di euro. Nell’operazione è intervenuto anche il Fondo di Venture Capital, strumento agevolativo che SIMEST gestisce in convenzione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

I nuovi impianti saranno fra i primi ad essere realizzati nella zona meridionale della Romania, in particolare nelle regioni di Ilfov e Calarasi, aree che godono di ottimo irraggiamento solare. Lo scopo è di immettere energia pulita nella rete in un’area non distante dalla Capitale, Bucarest, che rappresenta il mercato più importante del Paese. Grazie anche all’apporto di SIMEST, Alerion Clean Power può, così, proseguire con la strategia di differenziazione geografica e tecnologica della propria attività: una partnership già avviata nel 2019 quando, beneficiando di un investimento di €10 milioni, il Gruppo ha potuto acquisire un impianto eolico da 36 MW in Spagna.

Giorno Memoria, IIC Bucarestpresenta: “Lei conosce Arpad Weisz?”

Giorno Memoria, IIC Bucarestpresenta: “Lei conosce Arpad Weisz?”Roma, 24 gen. (askanews) – In occasione del Giorno della Memoria, l’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest, in partenariato con il Teatro Ebraico di Stato di Bucarest e con la Casa Tranzit di Cluj-Napoca, presenta lo spettacolo-lettura “Lei conosce Arpad Weisz?” della compagnia Menoventi, con Consuelo Battiston e Leonardo Bianconi e la regia di Gianni Farina.

Lo spettacolo avrà luogo il 27 gennaio 2024 alle ore 12.00, presso il Teatro Ebraico di Stato di Bucarest e il 28 gennaio 2024 alle ore 19.00, presso la Casa Tranzit di Cluj-Napoca. Lo spettacolo è ispirato al libro Dallo scudetto ad Auschwitz di Matteo Marani, il cui protagonista è il calciatore e allenatore Arpad Weisz, vittima delle leggi razziali in Italia. Il testo di Marani avvolge il lettore e lo spiazza incessantemente. Da questo accerchiamento ludico e sinistro, che rimanda all’inesorabile stretta di leggi e divieti che spianò la strada all’olocausto, emergono con nitore due pulsioni contrapposte: l’amore per lo sport, per il calcio, e lo sconcerto per la feroce stupidità umana.

La storia di Arpad Weisz è urticante e meravigliosa, in essa convivono l’entusiasmo per un allenatore che ha rivoluzionato “Il giuoco del calcio” e il fastidio destato dal contegno degli italiani e degli europei di fronte allo strisciante antisemitismo che stava ammorbando il continente. Menoventi nasce nel 2005 e si stabilisce a Faenza pochi anni dopo. I fondatori Consuelo Battiston e Gianni Farina collaborano con artisti italiani ed europei per generare opere che intersecano teatro, musica, radio, video e arti visive. Privo di una poetica definita a priori, il gruppo adotta linguaggi e registri orientati dalle peculiarità del cuore tematico di ogni progetto, generando una raccolta eterogenea di oggetti scenici. Unico punto fisso della ricerca è il pubblico, referente attivo che viene apostrofato, spiato, raggirato e che – volente o nolente – entra nel gioco.

Gianni Farina è regista, drammaturgo, light&sound designer. Fonda Menoventi nel 2005, curando regia e drammaturgia di tutti i lavori. Dirige numerosi progetti speciali, laboratori per professionisti e amatori e dirige insieme a Consuelo Battiston il festival MEME teatro-musica-scienza. Conduce incontri e conferenze sul teatro e sulle tecniche di regia all’interno di festival, scuole superiori e presso varie università come il dipartimento spettacolo del Dams di Bologna, il Dipartimento di Filosofia e di Storia dell’Arte e dello Spettacolo dell’università “La Sapienza” di Roma, il Dipartimento di Scienze della Comunicazione, Studi Umanistici e Internazionali di Urbino. Il Giorno della Memoria è celebrato il 27 gennaio di ogni anno per commemorare le vittime dell’Olocausto. È stato designato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 1º novembre 2005. L’Italia ha formalmente istituito la giornata commemorativa, nello stesso giorno, alcuni anni prima della corrispondente risoluzione delle Nazioni Unite. Essa ricorda le vittime dell’Olocausto, delle leggi razziali e coloro che hanno messo a rischio la propria vita per proteggere i perseguitati ebrei, nonché tutti i deportati militari e politici italiani nella Germania nazista. In occasione del Giorno della Memoria sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia affinché simili eventi non possano mai più accadere.

Dal Checco (Assafrica): Il 2024 cruciale per i rapporti con l’Africa

Dal Checco (Assafrica): Il 2024 cruciale per i rapporti con l’AfricaRoma, 18 gen. (askanews) – Il 2024 sarà un anno centrale per definire le tratiettorie del rapporto tra Italia-Africa e particolare interesse sarà dedicato al Piano Mattei, che il governo presenterà alla Conferenza Italia-Africa a fine gennaio, che promuove il Continente e l’internazionalizzazione ad esso collegata in un’ottica nuova, come spiega il presidente di Confindustria Assafrica&Mediterraneo Massimo Dal Checco intervistato da askanews.

“Tutto il mondo sta andando a investire in Africa – sottolinea Dal Checco – e i Paesi del continente, i diversi governi, si trovano a un bivio, devono scegliere tra andare più verso il mondo occidentale, ma con regole molto severe in termini di sostenibilità ed etica del modo di lavorare, oppure andare verso un mondo dove le regole sono meno puntuali che è quel mondo cinese, russo e dei Paesi non in linea con principi dell’Occidente. Questa è una scelta che sarà fatta a macchia di leopardo” e il 2024 “sarà un anno in cui vedremo come queste traiettorie verranno definite e confidiamo che quel modo di lavorare che abbiamo noi occidentali, e spero a maggior vantaggio italiano, possa portare dei benefici per tutto il nostro mondo industriale”. Un obiettivo che potrà essere raggiunto anche grazie al Piano Mattei. “Il modo di lavorare italiano è completamente diverso” da quello di russi e cinesi “e da questo anche il nome della strategia. Mattei era riuscito con la nostra Eni a essere molto più competitivo delle Sette sorelle americane, che gestivano il petrolio e nonostante Mattei avesse in mano una società più piccola riuscì a conquistare in maniera importante fette di territorio in Africa, perché lasciava in termini di alleanze e partnership metà della ricchezza che veniva prodotta sul territorio”, evidenzia il presidente della più anziana Confindustria estera, con oltre 140 associati, attiva da oltre 40 anni in 70 Paesi di Medio Oriente, Mediterraneo e Africa.

Meroni (Confindustria Est Europa): nuove chance per imprese Italia

Meroni (Confindustria Est Europa): nuove chance per imprese ItaliaRoma, 17 gen. (askanews) – “Vogliamo essere costruttori di ponti, per far crescere il partenariato economico tra Italia e Paesi dell’Europa centrorientale”, dice ad askanews la presidente di Confindustria Est Europa Maria Luisa Meroni parlando delle sfide e delle opportunità che si aprono nell’area nel 2024 e per i prossimi anni. Anni in cui i Paesi del Centro-Est Europa potranno ancora contare sui fondi del Pnrr per chi è già parte dell’Unione europea e i fondi forniti da Bruxelles nella fase di avvicinamento all’Unione. Finanziamenti che spingono sulle infrastrutture, sulle transizioni, sia digitale che ambientale, sull’agricoltura sostenibile. Tutti settori dove l’Italia e le sue imprese possono essere protagonisti.

“Le imprese italiane operanti nell’Europa centrorientale hanno vissuto momenti di particolare difficoltà nell’ultimo periodo, dovute al conflitto alle porte dell’Europa e alle varie crisi che si sono succedute – spiega Meroni in un’intervista rilasciata a valle della Consulta delle Confindustrie internazionali che si è svolta a Bucarest alla fine del 2023 – . Appare chiaro che queste dinamiche geopolitiche diventano essenziali e importanti per affrontare le sfide del futuro e diventare anche delle opportunità”. La presidente Meroni mette in evidenza come i Paesi dell’area “negli ultimi vent’anni siano cambiati: non sono più Paesi che abbiamo conosciuto, perché hanno raggiunto un livello di complessità molto superiore. Negli ultimi decenni i Paesi dell’Europa centrorientale hanno registrato una crescita più dinamica dell’Europa occidentale. Secondo i dati divulgati dal Fondo monetario internazionale per quanto riguarda la crescita stimata del Pil, per il 2024 è del 2,9% mentre per l’Europa occidentale è l’1,2%”.

Confindustria Est Europa, infatti, riunisce 11 rappresentanze confindustriali del Centro-Est Europa in cui a farla da padroni sono le esportazioni italiane in macchinari, tessile, food e gli investimenti in infrastrutture ed energia. Si va dall’Albania, che ha l’Italia come primo fornitore, con le importanti opportunità nelle rinnovabili e nell’informazione e comunicazione, oltre che nelle vie di trasporto sia terrestri che marittime, tra cui la piattaforma commerciale di Durazzo denominata Porto Romano. Alla Bielorussia, dove il governo ha tra le sue priorità la modernizzazione del settore agricolo anche attraverso l’acquisizione all’estero di macchinari e tecnologie. Si passa alla Bosnia Erzegovina dove esistono grandi potenzialità per le aziende italiane interessate ai progetti infrastrutturali, uno dei più promettenti dell’economia bosniaca, grazie ai programmi di sviluppo – di strade, ferrovie, corsi d’acqua navigabili, trasporto urbano ed aereo – adottati dal governo. Si passa poi ancora alla Bulgaria, con il 41,8% delle risorse del Pnrr per lo sviluppo della sostenibilità e per la decarbonizzazione, oltre ai cinque corridoi pan-europei. Sempre nell’area insiste la Macedonia del Nord, dove le principali opportunità per le imprese italiane sono racchiuse nell’esportazione di know-how e tecnologia moderna. E sempre nei Balcani il Montenegro, con l’energia come settore trainante con enormi potenzialità per investimenti e la partecipazione a gare internazionali, in particolare nelle centrali idroelettriche.

L’Italia è anche il quarto Paese fornitore per la Polonia, Paese che ha un enorme potenziale nei settore dei servizi avanzati alle imprese, oltre a presentarsi come nuovo hub di produzione europeo per farmaci generici complessi e biosimilari. La Romania, di cui l’Italia è il secondo Paese fornitore, ha nelle infrastrutture e nella costruzione di nuove fabbriche alcune delle nuove chance di investimento per le imprese italiane, oltre alle tradizionali macchine e attrezzature italiane molto apprezzate sul mercato romeno per l’alto livello qualitativo, l’affidabilità e il favorevole rapporto qualità/prezzo. Infine, ma non per ultima, la Serbia, con la storica presenza della Fiat di Kragujevac e la produzione per il 2024 di un nuovo modello Stellantis, la Slovenia con il focus su metalli e macchinari, oltre che prodotti chimici importati dall’Italia e l’Ungheria, una delle più grandi economie dell’Europa centro-orientale, che offre notevoli incentivi allo sviluppo delle imprese, tra cui sgravi fiscali e opportunità di beneficiare dei fondi UE. “Confindustria Est Europa aggrega le rappresentanze internazionali del sistema confindustriale dell’area di cui stiamo parlando: Albania, Bielorussia, Bulgaria, Bosnia Erzegovina, Macedonia del Nord, Montenegro, Polonia, Serbia, Slovenia, Romania, Ungheria. Tutti paesi che fanno parte del progetto di integrazione europea”, sia perché già membri, sia perché candidati e quindi “che hanno registrato un’accelerazione molto forte sia dal punto di vista dell’adeguamento normativo sia locale che comunitario per affrontare al meglio queste collaborazioni economiche e commerciali”, spiega Meroni.

“Confindustria Est Europa si pone in prima linea con lo scopo di affrontare e affiancare come parte del sistema confindustriale gli imprenditori e le imprese che guardano a questo territorio con interesse, per rafforzare le collaborazioni commerciali, per dare un sostegno solido e concreto sia alle imprese già presenti sia a chi guarda con grande interesse a questi Paesi. Vogliamo essere costruttori di ponti per far crescere il partenariato economico tra Italia e Paesi dell’Europa centrorientale”, conclude la presidente di Confindustria Est Europa.

Il ministro tedesco Roth visita il MoSe di Venezia

Il ministro tedesco Roth visita il MoSe di VeneziaRoma, 11 gen. (askanews) – Il sistema MoSE, i cambiamenti climatici e l’ambiente lagunare sono stati al centro della visita al MoSE del ministro di Stato per la Cultura e i Media della Repubblica Federale di Germania, Claudia Roth. Il ministro e la delegazione tedesca sono stati accolti oggi sull’isola artificiale dal Commissario Straordinario per il MoSE, Elisabetta Spitz.

All’incontro erano presenti anche il prefetto di Venezia, Darco Pellos, e l’avvocato distrettuale dello Stato, Stefano Maria Cerillo. Nel corso della visita sono state illustrate le procedure di salvaguardia di Venezia e della sua laguna e il complesso sistema di tutela di un ambiente unico al mondo.

“La visita del ministro Roth da sempre attenta alle tematiche ambientali e della sostenibilità – ha affermato il commissario Spitz – ci ha dato modo, ancora una volta di sottolineare come Venezia oggi non solo sia protetta dalle acque alte e dagli effetti dei cambiamenti climatici, ma sia titolare di un know-how di assoluta eccellenza, grazie a un vastissimo sistema di conoscenze e competenze multidisciplinari, che ne fa un punto di riferimento per altri paesi impegnati nella protezione del proprio territorio”.

Tanzania, Leonardo fornisce velivoli al ministero della difesa

Tanzania, Leonardo fornisce velivoli al ministero della difesaRoma, 9 gen. (askanews) – L’Ambasciatore d’Italia, Marco Lombardi, in data odierna, alla presenza della Ministra delle Difesa della Tanzania, Professoressa Stergomena Tax, ha presenziato alla cerimonia di firma del contratto tra LEONARDO e il Ministero della Difesa della Tanzania per la fornitura di due velivoli da trasporto tattico C27J SPARTAN. Equipaggiati con kit per lo svolgimento di missioni umanitarie, ricerca e soccorso e contrasto agli incendi, i nuovi velivoli LEONARDO verranno impiegati da queste Autorità per le operazioni antincendio sul Monte Kilimanjaro e nella regione dell’Africa orientale. Lombardi, insieme con l’Ing. Claudio Sabatino e l’Ing. Claudio Gelain di LEONARDO, ha espresso viva soddisfazione per questo primo rilevante risultato del Sistema Italia in Tanzania nel 2024 e ha ringraziato tutti coloro che, con il loro apporto, hanno contribuito al raggiungimento di questo importante obiettivo suscettibile di ricadute in termini economici ed occupazionali per l’Italia.

Biotecnologie, Tajani: puntiamo a internazionalizzazione comparto

Biotecnologie, Tajani: puntiamo a internazionalizzazione compartoRoma, 9 gen. (askanews) – Prende oggi avvio il Tavolo di lavoro per l’internazionalizzazione delle industrie nel settore delle biotecnologie, voluto dal Ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani: un primo concreto seguito della conferenza sulle biotecnologie emergenti, ospitata alla Farnesina lo scorso 14 novembre.

“Con più di 800 imprese, 14mila addetti, oltre 13 miliardi di fatturato e una forte componente di Ricerca e Sviluppo, il comparto italiano delle biotecnologie sta vivendo una fase di notevole sviluppo e rappresenta un importante volano per la crescita in settori a sempre più elevato valore aggiunto”, ha dichiarato il ministro Tajani, secondo quanto si legge in una nota della Farnesina. La costituzione del tavolo, chiamato a formulare strategie e raccomandazioni in merito all’internazionalizzazione degli attori attivi nel campo delle biotecnologie per rafforzare l’intero comparto nazionale, “riflette l’attenzione che il Governo attraverso il Ministero degli Esteri attribuisce allo sviluppo internazionale delle filiere innovative e delle tecnologie emergenti, nel quadro della Diplomazia della Crescita”, secondo Tajani.

Il tavolo vede la presenza di rappresentanti di istituzioni, centri di ricerca, imprese, associazioni di categoria e mondo finanziario. Tra gli altri, in qualità di moderatore, Pierluigi Paracchi, CEO di Genenta e membro del Comitato esecutivo di Federchimica-Assobiotec; Pierluigi Petrone, Vice Presidente Farmaindustria; Giovanni Caforio, Presidente esecutivo di Bristol Myers Squibb; Maria Cristina Porta, Direttrice Generale della Fondazione ENEA Tech e Biomedical; Giuseppe Gigli, Direttore dell’Istituto di Nanotecnologia CNR-Nanotec; Rino Rappuoli, Direttore scientifico della Fondazione Biotecnopolo di Siena; Gianmario Verona, presidente di Human Technolpole. Vi prenderanno parte anche rappresentanti del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, del Ministero dell’Università e della Ricerca e dell’Agenzia ICE.

IIC Lione, evento tra sport e spazio con Lucchetta e Papa

IIC Lione, evento tra sport e spazio con Lucchetta e PapaRoma, 9 gen. (askanews) – È un format originale quello che verrà presentato all’Istituto Italiano di Cultura di Lione, domani 10 gennaio, in occasione della conferenza “Oltre la rete, verso le stelle. Alla scoperta della costellazione Iride: esplorare i legami tra sport e spazio”.

L’evento, organizzato dall’IIC Lione, con la partecipazione dell’Agenzia Spaziale Europea, dell’Agenzia Spaziale Italiana e della Federazione Italiana Pallavolo, avrà come protagonisti l’ex campione di pallavolo azzurro Andrea Lucchetta e Andrea Papa, ingegnere Esa responsabile delle operazioni di volo Iride. Iride è la futura costellazione satellitare italiana, destinata a diventare il più importante programma spaziale europeo di osservazione della Terra. Aiuterà in modo strategico il lavoro della Protezione Civile e di altre tipi di Amministrazioni Pubbliche nella gestione della sicurezza territoriale e delle emergenze,ad esempio, per contrastare il dissesto idrogeologico e gli incendi, tutelare le coste, monitorare le infrastrutture critiche, la qualità dell’aria e le condizioni meteorologiche.

La giornata sarà aperta da due incontri in classe con gli studenti italiani di Lione e si concluderà con una conferenza, alle 18.30, nei locali dell’Istituto Italiano di Cultura di Lione. Lucchetta e Papa proporranno una presentazione che coniuga sport e leggi della fisica. Partendo dalla forma arrotondata dei primi satelliti, spiegheranno come il pallone da pallavolo e i sistemi orbitanti abbiano punti in comune e rispondano alle stesse influenze gravitazionali.

Seguendo l’analogia di come fare squadra e vincere sfide ambiziose (nello sport come nel settore spaziale), Lucchetta e Papa entreranno nel dettaglio del progetto Iride, mostrandone la sua enorme potenzialità, attraverso video e foto satellitari inedite, nella gestione di emergenze ambientali o nello studio di fattori di rischio. Naturalmente non mancheranno simulazioni pallavolistiche e i riferimenti alla carriera del pluricampione Lucchetta, membro di quella “generazione di fenomeni”, che portò il volley italiano sui gradini più alti del podio a livello mondiale.

Gli incontri saranno moderati dal giornalista scientifico Claudio Rosmino.

Ambasciatrice Dancau: a febbraio vertice Italia-Romania e Forum economico

Ambasciatrice Dancau: a febbraio vertice Italia-Romania e Forum economicoRoma, 29 dic. (askanews) – “A quasi 13 anni dall’ultimo vertice intergovernativo Italia-Romania a Bucarest, quello che stiamo preparando per febbraio 2024 a Roma rappresenta un nuovo e più attivo capitolo della cooperazione bilaterale, che riflette le esigenze di cooperazione derivanti dall’attuale contesto globale, attraverso la firma di una nuova e molto ambiziosa Dichiarazione di Partenariato Strategico”. Lo annuncia l’ambasciatrice di Romania in Italia, Gabriela Dancau in un’intervista a Gazzetta diplomatica in cui approfondisce l’annuncio dato in occasione della Festa nazionale a fine novembre.

L’ultima riunione di così alto livello tra Italia e Romania si è svolta nel maggio del 2011 quando a guidare i due Paesi erano rispettivamente Silvio Berlusconi ed Emil Boc. “Vogliamo approfondire il dialogo politico e rafforzare la cooperazione settoriale in ambiti quali gli affari esteri ed europei, la sicurezza e la difesa, anche attraverso lo sviluppo della cooperazione transatlantica, il sostegno alle comunità formate da cittadini romeni in Italia e da cittadini italiani in Romania, il settore economico, la politica commerciale, l’energia, l’ambiente, l’agricoltura, la giustizia, gli affari interni, la sanità, la cultura e l’istruzione, il lavoro e la protezione sociale”, aggiunge Dancau.

Nel corso del vertice che si svolgerà a Roma, “ogni Memorandum di cooperazione che verrà firmato a livello ministeriale sarà anche un importante strumento per lavorare in modo coordinato e strutturato”, spiega l’ambasciatrice. “Il Vertice intergovernativo, guidato dai due primi ministri di Romania e Italia, offre una ottima opportunità per organizzare un Forum economico a margine dell’incontro, al quale parteciperanno importanti aziende romene e italiane”, conclude sul tema. Il formato prevederà la partecipazione di quattro ministri per parte che affiancheranno i premier Giorgia Meloni e Marcel Ciolacu nel corso delle riunioni.