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La Regione Lazio a NY, Rocca: non esistono dazi su idee e creatività

La Regione Lazio a NY, Rocca: non esistono dazi su idee e creativitàRoma, 10 apr. (askanews) – “Giornate intense a New York, tra incontri, visite e nuove opportunità di scambio per le decine di aziende, PMI e startup che partecipano alla nostra missione. Dal Civic Hall, spazio di incontro dedicato all’innovazione civica e tecnologica, fino all’incontro con Hope Knight, Presidente dell’Empire State Development, il cuore dello sviluppo economico di New York, fino al convegno organizzato per le nostre aziende al Consolato italiano, continuiamo a lavorare per valorizzare la straordinaria capacità di ideare e innovare delle realtà economiche del nostro territorio. E possiamo guardare al futuro con fiducia: perché non esistono dazi o tariffe sulle idee e sulla creatività, in cui le aziende italiane e in particolare quelle del Lazio eccellono”. Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca.

La Regione Lazio a New York, delegazione guidata dal presidente Rocca

La Regione Lazio a New York, delegazione guidata dal presidente RoccaRoma, 9 apr. (askanews) – Si è conclusa la prima delle tre giornate della missione della Regione Lazio a New York, guidata dal presidente Rocca. La delegazione, insieme con oltre 60 aziende e start up del territorio, ha fatto tappa al Brooklyn Navy Yard, uno dei luoghi simbolo dell’innovazione e della rigenerazione urbana di New York, e al New Lab, che accoglie alcune delle realtà più all’avanguardia nel campo della tecnologia e della sostenibilità. È stata una giornata particolarmente intensa di incontri con imprese, investitori e realtà internazionali, che ha offerto – e continuerà a offrire – alle aziende del Lazio presenti, nuove possibilità di scambio e sviluppo con importanti realtà imprenditoriali della grande mela.


“Anche in un periodo di contrazione dei mercati globali, ci sono elementi che continuano a emergere senza ostacoli: il talento, la creatività, la capacità di innovare. Sono tratti distintivi dell’Italia, riconosciuti e apprezzati ovunque. Questa missione, che continuerà nei prossimi giorni, si inserisce nel percorso che vede il Lazio come “Regione d’Onore Niaf 2025”: un’opportunità preziosa per promuovere, anche oltreoceano, la visione, la forza e il potenziale del nostro territorio», ha dichiarato il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. La missione della delegazione del Lazio continua oggi al Civic Hall, all’interno del Centro di Tecnologia Civica e Innovazione Pubblico-Privato di NYC, per una discussione con gli investitori dell’ecosistema di New York.


A seguire, sempre oggi, la delegazione si recherà al Consolato generale d’Italia a New York, per un evento sull’Open Innovation nei settori strategici delle scienze della vita, della mobilità, delle tecnologie urbane e dell’aerospazio. Al termine dei lavori, il presidente Rocca terrà un punto stampa.

Polizia e gendarmi francesi in visita comando Carabinieri Forestali

Polizia e gendarmi francesi in visita comando Carabinieri ForestaliMilano, 28 mar. (askanews) – I frequentatori dell’Istituto di Alti Studi del Ministero dell’Interno Francese hanno fatto visita al Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Carabinieri (CUFAA). Il gruppo, formato da 47 membri tra dirigenti e funzionari di alto livello appartenenti a diverse amministrazioni e forze dell’ordine francesi (tra cui Polizia Nazionale e Gendarmeria) è giunto in Italia per uno scambio formativo con la Scuola di Perfezionamento per le Forze di Polizia del Ministero dell’Interno Italiano (prima scuola interforze in Europa) con cui l’istituto francese è gemellato. La delegazione dei frequentatori è stata accolta al CUFAA con il saluto del Comandante, Gen. C.A. Fabrizio Parrulli.


Successivamente, gli ospiti hanno preso parte presso la sala “Parlamentino delle Foreste” ad un briefing in lingua francese a cura del Cap. Mattia Perugini, Comandante del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale di Belluno, che ha illustrato la struttura del Comando Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari Carabinieri e le attività operative di specialità ad esso annesse, con particolare riferimento alla prevenzione, oltre che alla repressione e al controllo in ambito di tutela dell’ambiente e salvaguardia della biodiversità, e alla tutela del comparto agroalimentare italiano. La delegazione francese ha poi proseguito la visita presso alcune delle specialità del Comando, quali il Nucleo Informativo Antincendio Boschivo – NIAB (che si occupa di prevenzione e repressione degli incendi), il Raggruppamento CITES (specializzato nella protezione delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione) e la Tutela Agroalimentare (dedita alla vigilanza su truffe, sofisticazioni, adulterazioni, falsificazioni e ogni altra azione a danno dei consumatori del settore).


In tal modo i frequentatori dell’Istituto Alti Studi del Ministero dell’Interno Francese hanno potuto toccare con mano la variegata attività del CUFAA che oggi rappresenta un fiore all’occhiello, spesso definita come “polizia ambientale”, unica nel suo genere in Europa.

”Orizzonti condivisi”, monografia su Italia dei giovani immigrati

”Orizzonti condivisi”, monografia su Italia dei giovani immigratiMilano, 28 mar. (askanews) – Si è tenuta a Roma il 27 marzo, all’Auditorium di Via Rieti 13, la presentazione nazionale della nuova monografia del Centro Studi e Ricerche Idos in collaborazione con l’Istituto di Studi Politici S. Pio V “Orizzonti condivisi. L’Italia dei giovani immigrati e con background migratorio”. Di seguito alcuni contenuti:


Cittadinanza e nuove generazioni: un’opportunità per l’Italia del futuro L’Italia è a un bivio cruciale: il referendum dell’8-9 giugno 2025, che propone di ridurre da 10 a 5 anni il tempo di residenza continuativa necessario a ottenere la cittadinanza italiana per naturalizzazione, rappresenta il primo passo verso un’inclusione più equa e strutturale, ma non è sufficiente. La vera sfida è garantire ai figli degli immigrati nati e/o cresciuti nel nostro Paese un riconoscimento giuridico e identitario che rispecchi la loro già vitale partecipazione alla vita collettiva nazionale. I numeri di una generazione invisibile Secondo l’Istat, all’inizio del 2024 oltre 1,9 milioni di residenti italiani hanno un background migratorio (1 ogni 30 abitanti in Italia) e 1,3 milioni di minorenni sono di origine straniera (il 13% di tutti i minori residenti nel Paese), dei quali più di un milione non ha ancora la cittadinanza italiana, pur essendo nati in Italia o essendovi arrivati in tenerissima età. Nelle scuole della Penisola, due alunni stranieri su tre vi sono nati, ma restano esclusi dai pieni diritti di cittadinanza. Questo dato dimostra chiaramente l’inadeguatezza dell’attuale normativa, che non riconosce l’effettiva appartenenza di questi giovani alla società italiana.


Una legge anacronistica e un paradosso storico L’attuale legge (n. 91 del 1992) impone un percorso lungo e tortuoso per ottenere la cittadinanza, penalizzando soprattutto i giovani, che possono acquisirla o per naturalizzazione (10 anni di residenza ininterrotta cui se ne aggiungono mediamente altri 3-4 per le pratiche burocratiche), o per elezione ai 18 anni d’età (con una finestra temporale di soli 12 mesi) o per trasmissione dai genitori divenuti italiani. È un sistema più rigido persino della precedente legge del 1912, che già prevedeva la naturalizzazione dopo soli 5 anni di residenza (è esattamente il termine che il prossimo referendum intende reintrodurre). Ne deriva che il numero di acquisizioni di cittadinanza da parte di minori è sorprendentemente basso rispetto al loro presenza quantitativa nel Paese: nonostante i record registrati nel 2022 e 2023, con quasi 214.000 acquisizioni complessive in Italia per ciascuno dei due anni, nel quinquennio 20192023 i minorenni stranieri che hanno ottenuto la cittadinanza italiana sono stati in totale solo 295.000, per una media di appena 59.000 all’anno, a fronte di oltre 1 milione di loro che risiedono in Italia. Ciò significa che, a prescindere dal numero complessivo di naturalizzazioni, i giovani con background migratorio restano per la maggior parte stranieri anche ben oltre la maggiore età.


Identità plurali, un valore per il Paese Uno studio Istat del 2023 rivela che oltre l’80% dei giovani di origine straniera si sente “anche italiano”, un dato che sale all’85% tra quelli nati in Italia. Proprio perché il senso di appartenenza di questi giovani è forte, dato che parlano italiano, vivono la cultura del Belpaese e condividono sogni e aspirazioni con i loro coetanei italiani “di ceppo”, il mancato riconoscimento giuridico della loro identità può alimentare frustrazione e conflitti identitari anche pesanti. Molti di loro si trovano a dover scegliere tra l’appartenenza alla cultura d’origine della famiglia e a quella italiana, innescando tensioni con la società ospitante o con i propri genitori. Inoltre, la difficoltà di ottenere la cittadinanza può influenzare le loro prospettive future: solo il 45% di questi giovani prevede di vivere in Italia da adulti, mentre il 34% preferirebbe trasferirsi all’estero. È un dato che dovrebbe far riflettere: un Paese che disconosce il contributo, l’attaccamento e il valore delle nuove generazioni rischia di compromettere le proprie speranze di ripresa e di sviluppo.


Verso un’Italia più inclusiva “È il momento di superare un impianto normativo obsoleto e di gettare le basi per una società italiana più aperta e ancorata al tessuto multiculturale del Paese – affermano Luca Di Sciullo e Antonio Ricci, presidente e vicepresidente di IDOS e curatori della ricerca Orizzonti condivisi -. Consentire il pieno esercizio dei diritti di cittadinanza ai giovani con background migratorio, nati o arrivati presto in Italia e qui cresciuti, significa investire in capitale umano, rafforzare il senso di appartenenza e promuovere la coesione sociale. È nell’interesse di tutta la comunità nazionale e dell’intero sistema Paese, e quindi dovere della politica, rimuovere gli ostacoli alla partecipazione piena e attiva di tutte le componenti della società, per lo sviluppo di un’Italia moderna, capace di valorizzare al meglio le diverse competenze e i differenti retaggi socio-culturali di chi, cresciuto nel tessuto sociale italiano, ne è oggi parte integrante e imprescindibile”.

Ucraina, Gen. Iannucci (Covi): “indispensabile risoluzione Onu”

Ucraina, Gen. Iannucci (Covi): “indispensabile risoluzione Onu”Milano, 20 mar. (askanews) – “Indispensabile dal punto di vista nazionale” italiano, per quello che riguarda l’Ucraina “una risoluzione delle Nazioni Unite: è un elemento indispensabile perché vi sia il riconoscimento giuridico, cioè sostanzialmente l’Italia possa essere, eventualmente impegnata laddove il Governo e il Parlamento lo decideranno”. Lo ha detto alle Commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato durante l’odierna audizione il Comandante del Comando operativo di Vertice interforze (Covi), Giovanni Maria Iannucci, nell’ambito dell’esame congiunto della Deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell’Italia a ulteriori missioni internazionali per l’anno 2025, adottata il 19 febbraio 2025.


Iannucci, specificando di dare in questo caso, rispondendo a una domanda, “una consulenza militare e io quella le darò” ha spiegato “la necessità che un qualsiasi impegno nazionale venga comunque sottoposto all’approvazione del Governo prima e del Parlamento dopo. Correttissimo, perché non fa parte di tutto ciò che vi ho descritto. Vi dico anche, mentre vi parlo, io sono qui altrimenti sarei dovuto essere in Gran Bretagna. C’è il mio vice in Gran Bretagna e ci sono i comandanti operativi, una ventina di comandanti operativi, che si stanno riunendo. Ma le dico anche con grandissima onestà che fintanto che non c’è un accordo tra i due attori in conflitto e quindi non se ne conoscono i limiti e vincoli della pianificazione, noi militari non possiamo produrre quelle che chiamiamo military options. Quindi al momento sul tema, sul tavolo, non c’è un’opzione chiara e militare, ma non c’è non per nostra volontà o di qualcun altro. Non c’è perché non sappiamo quali siano le condizioni che possano essere poste dai due paesi”. Il generale ha poi aggiunto: “Auspichiamo che evidentemente il conflitto termini quanto prima e sulla base di quello noi siamo pronti a lavorare sulle indicazioni che ci verranno date, ma in questo momento qualsiasi ipotesi sarebbe sostanzialmente come dire un mero esercizio puramente speculativo”.

Lituania, conclusa esercitazione SAMP T italiano in missione Nato

Lituania, conclusa esercitazione SAMP T italiano in missione NatoMilano, 5 mar. (askanews) – La batteria SAMP/T, schierata presso la base di Siauliai, in Lituania, ha concluso l’esercitazione interforze che l’ha vista operare insieme ai caccia F-2000 dell’Aeronautica Militare, presenti in Teatro operativo nell’ambito della missione NATO Baltic Air Policing.


L’unità, composta dal personale del Comando Artiglieria Controaerei di Sabaudia e del 4^ reggimento Artiglieria Controaerei “Peschiera” dell’Esercito Italiano, è stata inquadrata nella Task Force Air 36th Wing, impegnata in Lituania dal 1° agosto 2024 per concorrere alla difesa e sorveglianza aerea. In tale contesto, il Task Group SAMP/T ha svolto attività di cooperazione con gli assetti dell’Aeronautica Militare e con le Forze Alleate nell’ambito della capacità NATO Integrated Air and Missile Defence, sia con tracce reali Live Exercise, sia con scenari simulati Synthetic Exercise.


Le attività sono state strutturate seguendo un approccio building block e suddivise fondamentalmente in due macro aree: addestramento basico e operazioni Joint Engagement Zone. Le prime hanno visto la partecipazione degli assetti F2000 e del sistema SAMP/T nella pianificazione, esecuzione e analisi di manovre basiche di difesa e di ingaggio reciproco. Le seconde hanno visto la partecipazione anche dei velivoli francesi Rafale, del sistema di difesa lituano NASAMS e del Centro di Controllo Radar. In queste missioni, il focus è stato posto sulla capacità di condividere la situazione aerea (cosiddetta ‘picture’) tra tutti gli attori partecipanti e sul coordinamento centralizzato di eventuali ingaggi di tracce ostili da parte dei diversi sistemi di difesa.


L’esercitazione interforze, condotta in cooperazione con gli altri assetti nazionali e NATO schierati nei Paesi Baltici, oltre a dimostrare la volontà dell’Italia di supportare gli Alleati del fianco orientale con capacità ad alta valenza operativa, ha permesso di rafforzare la postura di deterrenza dell’Alleanza Atlantica e di contribuire alla “difesa collettiva”. L’attività ha, inoltre, consentito di incrementare l’interoperabilità e ha rappresentato un’importante occasione di addestramento congiunto. Il Sistema SAMP/T Entrato in servizio a partire dal 2013, il SAMP/T ha capacità di avanguardia nel contrasto delle minacce aeree e dei missili balistici tattici a corto raggio, operando in scenari operativi caratterizzati da ridotti tempi di reazione contro la minaccia aerea ed elevata mobilità. Gli assetti SAMP/T conducono regolarmente attività addestrative finalizzate a migliorare l’interoperabilità con i sistemi di difesa aerea nazionale, anche in presenza di Electronic Warfare.


Inoltre, il SAMP/T è inserito nell’ambito del programma NATO Ballistic Missile Defence finalizzato alla difesa di aree o di obiettivi vitali di interesse dell’Alleanza dalla minaccia aerea e missilistica. La NATO Air Policing La NATO Air Policing si inquadra all’interno del più ampio dispositivo di difesa e deterrenza della NATO chiamato Air Shielding, di competenza dall’Air Command di Ramstein in Germania. La Baltic Air Policing è in vigore da aprile 2004; ad oggi 17 Alleati vi hanno partecipato a difesa di Estonia, Lettonia e Lituania. L’Italia partecipa alle missioni di Air Policing della NATO a difesa dei confini dell’Alleanza nei cieli baltici, islandesi, rumeni, bulgari, polacchi, albanesi e montenegrini.

Ucraina, Nelli Feroci: Ue potrà tornare in campo, strategia Usa non terrà

Ucraina, Nelli Feroci: Ue potrà tornare in campo, strategia Usa non terràRoma, 5 mar. (askanews) – “Siamo in presenza di una svolta radicale nella politica americana rispetto alla guerra in Ucraina che sta spiazzando l’Europa. Eravamo abituati a lavorare con i nostri amici e alleati americani su una linea di sostegno al presidente ucraino e all’Ucraina, Paese aggredito. Un sostegno che si era sostanziato non soltanto con la solidarietà politica ma anche con la messa a disposizione di aiuti economici, finanziari, umanitari e militari. Oggi l’Ue si trova a confrontarsi con un presidente americano che ha deciso di trattare direttamente la questione con Putin, lasciando da parte gli europei. Non credo che questa strategia alla lunga potrà tenere. Oggi non sappiamo bene quale potrebbe essere il piano di pace di Trump e neanche le possibili reazioni di Putin. Sono sicuro che l’Ue è destinata a tornare in gioco… “. È questo uno dei passaggi chiave dell’intervista rilasciata dall’ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci dal titolo “Una strada autonoma tra Washington e Mosca”, nell’ultimo numero del quadrimestrale Start Magazine, dedicato all’allargamento ad Est dell’Unione Europea.


Nell’intervista l’ex rappresentante permanente d’Italia presso l’Unione europea a Bruxelles ha analizzato il ruolo della Ue in relazione ai rapporti con gli Usa e con la Russia per una svolta sulla situazione dell’Ucraina: “In primo luogo, se si dovesse trovare un accordo sul cessate il fuoco sarà necessaria una forza di interposizione di cui gli europei dovrebbero fare parte. Ci sarà bisogno di un contributo dell’Ue alla ricostruzione dell’Ucraina. Non pretendiamo, come Trump, di avere in cambio terre rare e minerali critici, ma saremo chiamati verosimilmente alla ricostruzione di un Paese devastato da tre anni di guerra. In terzo luogo, è molto verosimile che nella definizione di un nuovo assetto nella regione, la prospettiva di adesione dell’Ucraina nell’Ue diventi un elemento essenziale. Lo stesso Putin lo ha riconosciuto come un esito possibile. Questo avrà l’effetto di richiamare in gioco l’Europa e le sue responsabilità”. Nelli Feroci fa anche una valutazione in prospettiva dell’ingresso o meno dell’Ucraina nella Ue: “Il processo di adesione all’Unione europea è notoriamente un processo complesso, nel quale si procede per gradi in maniera progressiva valutando passo dopo passo il grado di maturazione del Paese, la capacità di far fronte agli oneri che derivano da una piena partecipazione all’Unione europea. Questo è particolarmente vero per un Paese come l’Ucraina, che si trova in una situazione complicata. Le ultime valutazioni della Commissione europea sullo stato di avanzamento dei processi di riforma interna è positiva, la strada imboccata è quella giusta. L’unica incognita è la possibilità e il rischio che qualcosa cambi negli equilibri interni in Ucraina, in funzione dell’esito della trattativa fra Trump e Putin sulla cessazione del conflitto. Se dovesse insediarsi a Kiev un nuovo regime meno propenso all’avvicinamento all’Europa dovremmo fare le valutazioni del caso su cosa potrebbe succedere nel Paese nei prossimi anni. È importante sotto questo profilo seguire anche l’evoluzione di quello che sta succedendo in Georgia, dove la nuova leadership salita recentemente al potere non sembra favorevole all’avvicinamento all’Europa”.

Domenica con Athletica Vaticana sportivi pregano per il Papa

Domenica con Athletica Vaticana sportivi pregano per il PapaMilano, 28 feb. (askanews) – L’Ave Maria con il Papa e per il Papa: domenica 2 marzo, alle ore 8.15, prima della partenza della mezza maratona Roma-Ostia, Athletica Vaticana darà voce ai sentimenti del mondo dello sport pregando – in semplicità, sulla strada – per Papa Francesco.


L’appuntamento è in piazzale Pier Luigi Nervi, davanti al Palazzo dello Sport all’Eur, accanto alla scultura “Novecento” di Arnaldo Pomodoro. Nello stile di Athletica Vaticana – l’associazione polisportiva ufficiale della Santa Sede – saranno recitate la “Preghiera del maratoneta” e l’Ave Maria per il Papa e secondo le sue intenzioni, con un particolare pensiero per la pace ovunque ci siano guerre, anche “dimenticate”.


Inoltre sabato 15 marzo, alla viglia della Maratona di Roma, sarà celebrata la Messa del maratoneta e dello sportivo nell’Anno Santo, alle ore 18 nella basilica dell’Ara Coeli in Campidoglio.

Voto in Germania, Caracciolo ed esperti tedeschi al Goethe Institut

Voto in Germania, Caracciolo ed esperti tedeschi al Goethe InstitutRoma, 19 feb. (askanews) – L’Europa osserva con attenzione l’esito delle elezioni in Germania – in programma domenica 23 febbraio – consapevole del loro impatto sullo scenario politico continentale. Per approfondire le implicazioni del voto, mercoledì 26 febbraio 2025 il Goethe-Institut ospiterà un incontro con esperti italiani e tedeschi, che analizzeranno i risultati e le possibili ripercussioni per l’UE.


Tra gli ospiti ci saranno Lucio Caracciolo, direttore della rivista di geopolitica Limes; Frank Decker, politologo e professore alla Friedrich-Wilhelms-Universitaet di Bonn, esperto di sistemi di governo, riforme democratiche e populismo; e Jochen Roose, sociologo specializzato in opinione pubblica e comportamento elettorale presso la Konrad-Adenauer-Stiftung di Berlino. A moderare il dibattito sarà la giornalista Francesca Sforza. Dopo il terremoto politico che ha portato alla crisi della maggioranza e alla sfiducia del cancelliere Olaf Scholz, la Germania si prepara a rinnovare il Bundestag.


A contendersi la scena politica sono i principali partiti del panorama tedesco: i socialdemocratici dell’SPD, i Verdi – attualmente ancora insieme al governo – i cristianodemocratici della CDU-CSU e i liberali della FDP, ma anche la destra radicale di Alternative fuer Deutschland (AfD), la Linke e l’Alleanza Sahra Wagenknecht (BSW). Per la carica di cancelliere, i candidati sono Friedrich Merz (CDU-CSU), il cancelliere uscente Olaf Scholz (SPD), Robert Habeck (Verdi), Alice Weidel per AfD e Sahra Wagenknecht con la sua nuova alleanza BSW. Stando agli ultimi sondaggi, la CDU-CSU è in testa attorno al 30% delle preferenze, seguita da AfD al 20%, SPD al 16% e Verdi al 15%. Una sfida aperta che ridisegnerà gli equilibri del governo tedesco e influenzerà il futuro dell’Unione Europea. Come si comporrà il futuro governo tedesco? Come cambieranno le politiche economiche e sociali? Che impatto avrà una destra sempre più forte sul funzionamento delle istituzioni democratiche, sulle politiche migratorie e su quelle per l’ambiente?


L’appuntamento all’Auditorium di Via Savoia cercherà di capire in che direzione sta andando la Germania, e con essa, l’Europa.

Le eccellenze enologiche del Lazio in trasferta a Parigi

Le eccellenze enologiche del Lazio in trasferta a ParigiRoma, 10 feb. (askanews) – Regione Lazio e Arsial portano a Wine Paris le eccellenze enologiche del territorio. Protagoniste saranno 18 realtà vitivinicole del territorio presenti in fiera nello spazio istituzionale del Lazio, in rappresentanza dell’intero settore regionale. La manifestazione, giunta alla sesta edizione, è considerata uno degli eventi internazionali più rilevanti per il settore enologico e dei distillati, in programma al Paris Expo Porte de Versailles di Parigi, da lunedì, 10 febbraio, fino al 12 febbraio.


Wine Paris riunisce ogni anno produttori, commercianti, sommelier, distributori e giornalisti da tutto il mondo, offrendo loro una piattaforma ideale per scoprire le ultime tendenze, partecipare a degustazioni esclusive e instaurare relazioni commerciali strategiche. Per l’edizione 2025 sono attesi a Parigi più di 40.000 professionisti del settore vitivinicolo e oltre 4.000 espositori provenienti da 50 Paesi. Durante Wine Paris, lo spazio istituzionale del Lazio (Hall 6 – B. 106) sarà un punto di riferimento per buyer, giornalisti e appassionati del mondo vitivinicolo. Nel corso della manifestazione sono in programma degustazioni presso gli spazi espositivi, incontri B2B e sessioni di networking con operatori del settore, pensate con l’obiettivo di avviare nuove collaborazioni e ampliare i mercati di riferimento.


Alla trasferta parigina prenderà parte anche l’assessore all’Agricoltura e Sovranità alimentare, al Bilancio, alla Programmazione economica, alla Caccia e alla Pesca, ai Parchi e alle Foreste della Regione Lazio, Giancarlo Righini. “L’evento di Parigi ha un’importanza strategica non solo perché è il primo appuntamento internazionale dell’anno, ma soprattutto perché rappresenta la cartina di tornasole di un percorso avviato da tempo e che, nel 2025, dovrà portare il settore vitivinicolo del Lazio al definitivo salto di qualità in termini di promozione e produzione collocandolo nell’élite delle eccellenze nazionali e internazionali. Un percorso che vogliamo fare insieme alle nostre aziende alle quali continueremo a garantire vicinanza e sostegno”, commenta Righini. “La partecipazione a Wine Paris rappresenta un’importante occasione per consolidare il posizionamento internazionale del Lazio come regione di riferimento nel panorama enologico. Da oltre un anno, stiamo promuovendo il ‘Modello Lazio’ nei maggiori contesti internazionali, adottando un approccio che integra qualità, sostenibilità, innovazione e valorizza il nostro patrimonio paesaggistico e culturale. Offriamo ai produttori strumenti concreti per dialogare con i mercati globali, raccontando i valori e la bellezza di un territorio che riesce a distinguersi anche per una produzione enologica di livello mondiale2, sottolinea dal canto suo Massimiliano Raffa, Commissario Straordinario di Arsial.


“Wine Paris 2025 rappresenta un’opportunità strategica per consolidare il posizionamento del Lazio come regione di eccellenza enologica e intensificare le relazioni con gli operatori del settore, promuovendo le etichette e il settore vitivinicolo laziale, come simbolo di qualità, tradizione e innovazione nel panorama. L’evento sarà, inoltre, l’occasione per presentare le nuove tendenze produttive, evidenziare il forte impegno verso la sostenibilità e creare sinergie capaci di ampliare gli orizzonti commerciali delle imprese, valorizzando il loro potenziale enologico e l’immagine dell’intero territorio”, conclude Raffa. Maggiori informazioni sulla partecipazione della Regione Lazio a Wine Paris e sulle aziende presenti, sono disponibili sul sito istituzionale di Arsial: www.arsial.it