Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

M.O., Portavoce Unifil: militari italiani “tutti bene e al sicuro”

M.O., Portavoce Unifil: militari italiani “tutti bene e al sicuro”Milano, 25 ago. (askanews) – I militari italiani della missione Unifil in Libano “stanno tutti bene”. Lo riferisce il portavoce contattato da askanews Andrea Tenenti.


“La situazione al momento rimane preoccupante, ma i caschi blu italiani e di tutti gli atri contingenti stanno bene e sono al sicuro” aggiunge. “Continuiamo i nostri contatti per sollecitare la de-escalation e un ritorno alla cessazione delle ostilità”.


“I peacekeeper dell’UNIFIL provenienti da 49 paesi continuano le operazioni e rimangono pronti a fornire supporto sul campo”, spiega Tenenti. Le dichiarazioni sono state raccolte da askanews dopo che Israele ha lanciato attacchi aerei nel Libano meridionale questa mattina presto in quello che ha detto essere un tentativo di sventare un attacco di vasta portata di Hezbollah contro di esso.

Israele attacca Hezbollah in Libano, 320 missili in risposta

Israele attacca Hezbollah in Libano, 320 missili in rispostaMilano, 25 ago. (askanews) – Nella notte i jet da combattimento dell’aviazione israeliana hanno colpito obiettivi appartenenti all’organizzazione terroristica Hezbollah. Lo fa sapere l’Idf. Obiettivi, sottolinea, che “rappresentano una minaccia imminente per i cittadini dello Stato di Israele”.


“Nelle scorse ore – scrive su Telegram l’Idf – abbiamo identificato una vasta preparazione da parte dell’organizzazione terroristica Hezbollah per sparare verso il fronte interno israeliano. Dopo un’identificazione approfondita, l’IAF e il Comando settentrionale hanno iniziato a colpire in modo proattivo e ampio gli obiettivi di Hezbollah per eliminare le minacce rivolte ai cittadini di Israele”, si legge. “Stiamo eliminando le minacce contro il fronte interno israeliano. Decine di jet dell’IAF – scrive Idf – stanno attualmente colpendo obiettivi in varie località del Libano meridionale. Continuiamo a rimuovere le minacce e a colpire intensamente l’organizzazione terroristica Hezbollah”. Poco dopo Hezbollah, è stato fatto sapere dallo stesso gruppo, avrebbe lanciato “320 razzi contro posizioni nemiche” in Israele. La risposta “è conclusa per oggi” poco dopo le 8.


Nelle prime ore della giornata Benjamin Netanyahu, primo ministro di Israele, ha detto che “questa mattina abbiamo rilevato i preparativi di Hezbollah per attaccare Israele e abbiamo dato istruzioni all’IDF di agire in modo proattivo per eliminare la minaccia. Da allora l’IDF ha lavorato intensamente per sventare le minacce e ha distrutto migliaia di razzi diretti verso il nord del Paese; sta anche sventando molte altre minacce e sta operando con grande intensità – sia in difesa che in attacco”, ha spiegato il primo ministro. “Siamo determinati a fare di tutto per proteggere il nostro Paese, riportare i residenti del nord in sicurezza nelle loro case”, ha aggiunto.

Zelensky attacca Putin: “vecchio malato” che non ci detterà linea

Zelensky attacca Putin: “vecchio malato” che non ci detterà lineaMilano, 24 ago. (askanews) – “Il vecchio malato della Piazza Rossa che minaccia costantemente di usare il pulsante rosso non ci detterà le linee rosse”: così in un video il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha attaccato pesantemente – senza nominarlo – Vladimir Putin, sottolineando il desiderio di libertà del suo popolo, nel suo discorso in occasione del Giorno dell’Indipendenza del suo Paese. “Non permetteremo che il terreno diventi un’area grigia dove legalmente sventola la bandiera blu e gialla (la bandiera nazionale dell’Ucraina)”, ha detto Zelensky nel suo discorso.


Zelensky ha anche detto che esiste un cluster del programma missilistico ucraino chiamato “Palyanytsia” (Pagnotta, quella che ai tempi dell’Urss era stata standardizzata, cotta in stampi e indicata appunto come pagnotta ucraina con un’etimologia che deriva dal verbo ‘bruciare’, ndr). Il cluster comprende tre prodotti, uno dei quali ha superato il test ed è stato usato oggi sul campo di battaglia. Allo stesso tempo, Zelensky ha annunciato altri missili: “Molto potenti e a lungo raggio”. E intanto il missile drone Palanytsia è “molto più veloce e più potente” dei droni ucraini a lungo raggio. “Le nostre nuove soluzioni armate, compreso il missile Palyanitsa, sono il nostro vero modo di agire mentre alcuni dei nostri partner, sfortunatamente, stanno rallentando le soluzioni”, ha anche detto, secondo RBK-Ukraina. Sempre oggi in una conferenza stampa dove era anche presente il presidente polacco Andrzej Duda e la primo ministro lituano Ingrid Simonite, il presidente ucraino non ha fatto a meno di esibire un certo compiacimento per i nuovi successi sul campo di battaglia. Duda ha assicurato – con sarcasmo – che chiamerà il collega ucraino Zelensky, per chiedergli di non attaccare i soldati russi in ritirata. Zelenskyj ha risposto sorridendo: “E se fosse occupato? Tu stesso sei presidente, e io sono presidente, può succedere: mi chiami, ma ho da fare…”. Duda allora ha replicato, sostenendo che lo avrebbe chiamato sino a che non avrebbe risposto.


“Finché la Russia attacca l’Ucraina, nella guerra che è iniziata, bisogna tenere presente che chi di spada ferisce, di spada perisce”, ha sottolineato il leader polacco. All’inizio della conferenza stampa congiunta, il capo dello Stato ucraino ha affermato che 115 soldati ucraini sono tornati a casa. Si tratta di coscritti che erano prigionieri in Russia dal 2022, parte dello scambio odierno alla pari.


Gli ucraini ripagheranno l’aggressore per tutti i suoi orrori, ha avvertito Zelensky. Chi vuole trasformare l’Ucraina in una zona cuscinetto deve stare attento che il proprio Paese non diventi una “federazione cuscinetto”, ha affermato chiaramente rivolgendosi al capo del Cremlino alla luce della controffensiva nella regione di Kursk. Poi ha sottolineato che l’offensiva delle truppe ucraine nella regione russa di Kursk è stato un “attacco preventivo” che ha permesso di evitare l’accerchiamento di parte della regione di Sumy e l’occupazione della città ucraina di Sumy. Lo ha detto durante una conversazione con i giornalisti, riferisce UNIAN. Allo stesso tempo, il capo dello Stato ucraino ha negato che lo scopo dell’attacco fosse “giocare a carte” per i negoziati. Dal canto suo Simonyte ha sottolineato l’importanza della vittoria dell’Ucraina nella guerra e ha parlato del recente pacchetto di aiuti al Paese, che include 10 sistemi di difesa aerea a corto raggio, 30 missili, equipaggiamenti anti-drone e altre attrezzature, armi e munizioni. Inoltre, la Lituania spera di fornire più di 5.000 droni di propria produzione entro la fine dell’autunno. Oltre alle munizioni e alle armi, entro l’inizio di settembre verranno consegnati anche sistemi antiaerei, missili e attrezzature per la difesa dei droni. La Lituania stanzierà inoltre 35 milioni di euro per l’acquisto di radar e apparecchiature per il rilevamento delle mine, ha assicurato Simonyte. Il valore del nuovo pacchetto militare non è stato reso noto.


Sempre oggi Zelensky ha firmato la controversa legge che mette al bando la Chiesa ortodossa affiliata a Mosca. Ciò emerge dal database giuridico ufficiale dell’Ucraina. Il lungo e controverso divieto è giustificato dal sostegno del Patriarcato di Mosca alla guerra di aggressione russa contro l’Ucraina. Per molto tempo la Chiesa ortodossa ucraina ha dato un tono al complicato panorama ecclesiastico ucraino. È stata membro del Patriarcato di Mosca fino al 2022. Dopo l’inizio della guerra, ha ufficialmente tagliato i legami con il Patriarcato di Mosca e ha condannato la guerra. Tuttavia Kiev l’accusa di giustificare i crimini russi contro il proprio popolo e di continuare a diffondere la propaganda russa. Decine di membri del clero sono stati sospettati di agire come spie o osservatori di artiglieria per la Russia. Si stima che circa tre milioni di credenti siano interessati dal divieto.

L’intelligence di Kiev: fatto saltare un deposito russo di munizioni a Voronezh

L’intelligence di Kiev: fatto saltare un deposito russo di munizioni a VoronezhMilano, 24 ago. (askanews) – Le truppe della Direzione principale dell’intelligence del Ministero della difesa ucraino hanno colpito un deposito di munizioni russe nella regione di Voronezh. Lo rende noto il servizio segreto militare ucraino Gur.


“Il 24 agosto 2024, i soldati del GUR del Ministero della Difesa dell’Ucraina hanno sferrato con successo un attacco a fuoco contro un deposito di munizioni da campo situato vicino all’insediamento di Ostrogozk nella regione di Voronezh in Russia”, si legge. “Nel magazzino i russi conservavano l’artiglieria e i proiettili dei carri armati, le cartucce per armi leggere e i missili terra-aria. In totale c’erano più di cinquemila tonnellate di munizioni”, si aggiunge.

Germania, tre persone accoltellate a morte tra la folla a Solingen: arrestato un 15enne

Germania, tre persone accoltellate a morte tra la folla a Solingen: arrestato un 15enneMilano, 24 ago. (askanews) – La polizia tedesca ha arrestato un quindicenne in relazione all’accoltellamento avvenuto nella città di Solingen in cui sono morte tre persone.


La polizia ha affermato che sta ancora cercando di stabilire il movente, ma non può escludere il terrorismo. Hanno confermato che l’arrestato aveva 15 anni, ma hanno detto di non poter fornire ulteriori informazioni.


Il capo della polizia ha affermato che gli agenti non credono che nessun altro sia coinvolto nell’attacco, e ha invitato le persone a non fare speculazioni o a non condividere informazioni sui social media. La polizia tedesca ha confermato che due uomini e una donna sono stati uccisi nell’attacco a Solingen. Le due vittime di sesso maschile avrebbero 67 e 56 anni, la donna deceduta 56. Altre otto persone sono rimaste ferite, quattro delle quali gravemente.


La polizia ha dichiarato di aver trovato diversi coltelli nella zona, ma non sa ancora quali siano stati utilizzati nell’attacco. In precedenza i media tedeschi avevano riferito che un’arma era stata trovata in un bidone della spazzatura nel centro di Solingen. La polizia ha anche confermato che si è trattato di un “attacco molto mirato” alla gola.

Francia, incendio alla sinagoga: sospettato in fuga con una bandiera palestinese

Francia, incendio alla sinagoga: sospettato in fuga con una bandiera palestineseMilano, 24 ago. (askanews) – Il sospettato dell’esplosione e conseguente incendio alla sinagoga francese appare in fuga con una bandiera palestinese nelle immagini della videosorveglianza della sinagoga. Lo ha appreso la tv francese BFM da fonti vicine alle indagini.


La sinagoga Beth Yaacov a La Grande-Motte, nell’Hérault, in Francia è stata colpita da un’esplosione e un incendio questa mattina: un segnale decisamente preoccupante in una Francia protagonista di un’evoluzione politica con grandi punti di domanda e sicuramente lo spettro dell’antisemitismo, che talora ritorna, a oltre un secolo dal caso Dreyfus. Sul posto sono presenti i vigili del fuoco e la polizia, con l’unità dipartimentale investigativa penale. E la pista criminale di stampo terroristico è considerata la più realistica in questa fase. È stata infatti aperta un’indagine per tentati omicidi di stampo terroristico da parte della Procura nazionale antiterrorismo, in relazione all’esplosione e conseguente incendio oggi alla sinagoga La Grande-Motte. Lo ha annunciato la stessa procura francese. Le immagini della videosorveglianza della sinagoga hanno mostrato un individuo sospetto che lasciava i locali a piedi, poco prima dell’esplosione. Le squadre anti crimine e una squadra di cani sono impegnati nelle ricerche. “Sono stato informato che la Procura nazionale antiterrorismo ha preso in carico le indagini. Le forze di sicurezza stanno attualmente rintracciando il sospettato”, ha detto il premier uscente Gabriel Attal.


“Voglio assicurare ai nostri concittadini di fede ebraica e alla comunità tutto il mio sostegno e dire che, su richiesta del presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, tutti i mezzi sono stati mobilitati per trovare l’autore”, ha scritto su X Gérald Darmanin, ministro dall’Interno uscente, che si recherà sul posto nel pomeriggio, insieme al primo ministro dimissionario Gabriel Attal. È atteso anche il sindaco di Grande-Motte, Stéphan Rossignol. LA POLITICA E IL TEMA ANTISEMITISMO Parallelamente sono arrivati i commenti e l’indignazione dei principali rappresentanti politici di destra e sinistra. Il Crif (Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche in Francia), da parte sua, ha denunciato “un tentativo di uccidere ebrei”. “Ancora una volta i nostri connazionali ebrei vengono presi di mira”, ha risposto il primo ministro Gabriel Attal.


Alla sinagoga sono “attacchi inaccettabili e indicibili” per Marine Le Pen, deputata di Rn e guida indiscussa della destra francese. Secondo lei, questi attacchi “sono la conseguenza dell’aumento dell’antisemitismo che si diffonde nel nostro Paese”. E ancora: “Bisogna fare tutto per proteggere i nostri connazionali di fede ebraica, che sono presi di mira ogni giorno in Francia. A loro mando tutto il mio sostegno e la mia solidarietà”, ha detto. Sempre via social ha reagito anche il presidente di Rassemblement national, la cui storia di partito è considerata da molteplici analisti segnata dall’antisemitismo. “L’esplosione di due auto davanti alla sinagoga della Grande-Motte va denunciata come tale: è un atto criminale e antisemita”, sottolinea. “Fornisco tutto il mio sostegno ai nostri connazionali ebrei, così come al poliziotto municipale ferito. La recrudescenza dell’antisemitismo in Francia è una piaga che deve essere combattuta senza sosta”, promette.


Jean-Luc Mélenchon denuncia il “crimine intollerabile” via social network. “Il pensiero ai fedeli e ai credenti così attaccati. Laicità e libertà di coscienza sono figlie della libertà di culto. Non lo dimentichiamo mai”, ha aggiunto. Il capo della LFI a sua volta è accusato dai suoi detrattori di essere antisemita: secondo alcuni un modo per screditare l’alleanza della sinistra alle recenti legislative anticipate. Va notato che nei mesi scorsi il tema dell’antisemitismo è stato particolarmente alto nell’attualità politica: accuse di antisemitismo hanno toccato molti esponenti politici, nella recente campagna elettorale di giugno. Da quelle contro La France insoumise (LFI) che hanno minato il Nuovo Fronte Popolare (NFP): l’alleanza della sinistra ha infatti sofferto per diversi commenti da parte di Mélenchon dopo l’attacco terroristico di Hamas in Israele, il 7 ottobre 2023, che hanno riattivato le accuse di antisemitismo contro di lui, come già spiegato da Le Monde. Sino ovviamente alla destra della Le Pen che ha fatto di tutto per scrollarsi di dosso il marchio dell’antisemitismo che la sua storia inevitabilmente attira. LA DINAMICA DELL’ATTACCO Sarebbe intanto in buone condizioni l’agente della polizia municipale ferito e trasportato al pronto soccorso dell’ospedale universitario di Montpellier, secondo le informazioni. La prima esplosione è stata udita questo sabato mattina, poco prima delle 9. I vigili del fuoco sono stati poi chiamati a intervenire su due veicoli in fiamme, davanti alla sinagoga, secondo le informazioni di franceinfo. Uno dei due veicoli è esploso, probabilmente a causa della presenza di una bombola di gas. Entrambe le porte della sinagoga hanno preso fuoco. Si sono verificati quattro distinti focolai di incendio. Al momento dell’incidente nella sinagoga non c’era nessuno.

Francia, incendio alla sinagoga: indaga la procura antiterrorismo

Francia, incendio alla sinagoga: indaga la procura antiterrorismoMilano, 24 ago. (askanews) – La sinagoga Beth Yaacov a La Grande-Motte, nell’Hérault, in Francia è stata colpita da un’esplosione e un incendio questa mattina: un segnale decisamente preoccupante in una Francia protagonista di un’evoluzione politica con grandi punti di domanda e sicuramente lo spettro dell’antisemitismo, che talora ritorna, a oltre un secolo dal caso Dreyfus.


Sul posto sono presenti i vigili del fuoco e la polizia, con l’unità dipartimentale investigativa penale. E la pista criminale di stampo terroristico è considerata la più realistica in questa fase. Le immagini della videosorveglianza della sinagoga hanno mostrato un individuo sospetto che lasciava i locali a piedi, poco prima dell’esplosione. Le squadre anti crimine e una squadra di cani sono impegnati nelle ricerche. “Sono stato informato che la Procura nazionale antiterrorismo ha preso in carico le indagini. Le forze di sicurezza stanno attualmente rintracciando il sospettato”, ha detto il premier uscente Gabriel Attal. “Voglio assicurare ai nostri concittadini di fede ebraica e alla comunità tutto il mio sostegno e dire che, su richiesta del presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, tutti i mezzi sono stati mobilitati per trovare l’autore”, ha scritto su X Gérald Darmanin, ministro dall’Interno uscente, che si recherà sul posto nel pomeriggio, insieme al primo ministro dimissionario Gabriel Attal. È atteso anche il sindaco di Grande-Motte, Stéphan Rossignol.


LA POLITICA E IL TEMA ANTISEMITISMO Parallelamente sono arrivati i commenti e l’indignazione dei principali rappresentanti politici di destra e sinistra. Il Crif (Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche in Francia), da parte sua, ha denunciato “un tentativo di uccidere ebrei”. “Ancora una volta i nostri connazionali ebrei vengono presi di mira”, ha risposto il primo ministro Gabriel Attal.


Alla sinagoga sono “attacchi inaccettabili e indicibili” per Marine Le Pen, deputata di Rn e guida indiscussa della destra francese. Secondo lei, questi attacchi “sono la conseguenza dell’aumento dell’antisemitismo che si diffonde nel nostro Paese”. E ancora: “Bisogna fare tutto per proteggere i nostri connazionali di fede ebraica, che sono presi di mira ogni giorno in Francia. A loro mando tutto il mio sostegno e la mia solidarietà”, ha detto. Sempre via social ha reagito anche il presidente di Rassemblement national, la cui storia di partito è considerata da molteplici analisti segnata dall’antisemitismo. “L’esplosione di due auto davanti alla sinagoga della Grande-Motte va denunciata come tale: è un atto criminale e antisemita”, sottolinea. “Fornisco tutto il mio sostegno ai nostri connazionali ebrei, così come al poliziotto municipale ferito. La recrudescenza dell’antisemitismo in Francia è una piaga che deve essere combattuta senza sosta”, promette.


Jean-Luc Mélenchon denuncia il “crimine intollerabile” via social network. “Il pensiero ai fedeli e ai credenti così attaccati. Laicità e libertà di coscienza sono figlie della libertà di culto. Non lo dimentichiamo mai”, ha aggiunto. Il capo della LFI a sua volta è accusato dai suoi detrattori di essere antisemita: secondo alcuni un modo per screditare l’alleanza della sinistra alle recenti legislative anticipate. Va notato che nei mesi scorsi il tema dell’antisemitismo è stato particolarmente alto nell’attualità politica: accuse di antisemitismo hanno toccato molti esponenti politici, nella recente campagna elettorale di giugno. Da quelle contro La France insoumise (LFI) che hanno minato il Nuovo Fronte Popolare (NFP): l’alleanza della sinistra ha infatti sofferto per diversi commenti da parte di Mélenchon dopo l’attacco terroristico di Hamas in Israele, il 7 ottobre 2023, che hanno riattivato le accuse di antisemitismo contro di lui, come già spiegato da Le Monde. Sino ovviamente alla destra della Le Pen che ha fatto di tutto per scrollarsi di dosso il marchio dell’antisemitismo che la sua storia inevitabilmente attira. LA DINAMICA DELL’ATTACCO Sarebbe intanto in buone condizioni l’agente della polizia municipale ferito e trasportato al pronto soccorso dell’ospedale universitario di Montpellier, secondo le informazioni. La prima esplosione è stata udita questo sabato mattina, poco prima delle 9. I vigili del fuoco sono stati poi chiamati a intervenire su due veicoli in fiamme, davanti alla sinagoga, secondo le informazioni di franceinfo. Uno dei due veicoli è esploso, probabilmente a causa della presenza di una bombola di gas. Entrambe le porte della sinagoga hanno preso fuoco. Si sono verificati quattro distinti focolai di incendio. Al momento dell’incidente nella sinagoga non c’era nessuno.

Francia, esplosione fuori dalla sinagoga a La Grande-Motte. Darmanin: tentativo criminale

Francia, esplosione fuori dalla sinagoga a La Grande-Motte. Darmanin: tentativo criminaleMilano, 24 ago. (askanews) – Un’esplosione seguita da un incendio davanti a una sinagoga nell’Hérault, nel sud della Francia. Un agente della polizia municipale è stato ferito e trasportato al pronto soccorso dell’ospedale universitario di Montpellier, secondo le informazioni, ma la sua prognosi non è troppo preoccupante.


Nessuno si trovava all’interno della sinagoga Beth Yaacov de la Grande-Motte. Sul posto sono presenti la polizia e i vigili del fuoco. L’esplosione sarebbe stata provocata da una bombola di gas contenuta in un’auto, ma questo non è stato ancora accertato, scrive Le Parisien. Due delle porte della sinagoga sono state danneggiate dall’incendio. “Il tentativo di incendiare la sinagoga di La Grande-Motte è stato evidentemente criminale”, ha scritto il ministro degli Interni francese Gérald Darmanin su X. “Voglio assicurare ai nostri concittadini ebrei e alla comunità tutto il mio sostegno e dire che, su richiesta del presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, tutti i mezzi sono stati mobilitati per trovare l’autore”, ha ha aggiunto il ministro dall’Interno uscente, che si recherà sul posto oggi pomeriggio insieme al primo ministro dimissionario Gabriel Attal. Via social, anche il presidente di Rassemblement national Jordan Bardella ha reagito dopo l’incendio e l’esplosione davanti alla sinagoga La Grande-Motte. “L’esplosione di due auto davanti alla sinagoga della Grande-Motte va denunciata come tale: è un atto criminale e antisemita”, sottolinea.

Biden: sostegno incrollabile all’Ucraina, con il G7 adotteremo misure senza precedenti

Biden: sostegno incrollabile all’Ucraina, con il G7 adotteremo misure senza precedentiMilano, 24 ago. (askanews) – “Quando è iniziata la guerra insensata russa, l’Ucraina era un paese libero. Oggi è ancora un paese libero. E la guerra finirà con l’Ucraina che rimarrà un paese libero, sovrano e indipendente”. Così il presidente Usa Joe Biden in una dichiarazione diffusa dalla Casa Bianca in vista del giorno dell’indipendenza dell’Ucraina che cade oggi. Sottolineando che “la Russia non prevarrà in questo conflitto”.


“Ho parlato con il presidente Volodymyr Zelensky per riaffermare questo messaggio ed esprimere il sostegno incrollabile dell’America al popolo ucraino” aggiunge Biden. “Per due anni e mezzo, hanno respinto il feroce assalto della Russia, inclusa la riconquista di più della metà del territorio che le forze russe avevano sequestrato nei primi giorni della guerra. Sono rimasti inflessibili di fronte ai crimini di guerra e alle atrocità odiose della Russia. E giorno dopo giorno, hanno difeso i valori che uniscono le persone in entrambe le nostre nazioni e in tutto il mondo, inclusa l’indipendenza” ha aggiunto. Il capo della Casa Bianca si dice orgoglioso di “un nuovo pacchetto di aiuti militari per l’Ucraina. Il pacchetto include missili di difesa aerea per proteggere le infrastrutture critiche dell’Ucraina; equipaggiamento anti-drone e missili per difendersi dalle tattiche in evoluzione della Russia sul campo di battaglia; e munizioni per i soldati in prima linea e i sistemi missilistici mobili che li proteggono. Stiamo inoltre imponendo nuove sanzioni a quasi 400 entità e individui che stanno consentendo la guerra illegale della Russia come parte del nostro impegno duraturo a ritenere la Russia responsabile della sua aggressione”.


Negli ultimi mesi gli Usa – in un anno cruciale anche per la politica interna e in piana corsa elettorale per la vicepresidente Kamala Harris – hanno dato vita a una serie di aiuti per supportare l’Ucraina: dal trasferimento di jet da combattimento F-16, all’impegno a consegnare centinaia di intercettori di difesa aerea nel prossimo anno, al rapido aumento dell’assistenza alla sicurezza in prima linea dopo l’approvazione del nostro disegno di legge sulla sicurezza nazionale. “Il mese scorso, ho anche riunito 20 nazioni che hanno firmato accordi bilaterali di sicurezza con l’Ucraina per formare l’Ukraine Compact, che rafforzerà la capacità dell’Ucraina di difendersi ora e in futuro. E, insieme al G7, stiamo adottando misure senza precedenti per far pagare alla Russia i danni che ha causato emettendo prestiti per 50 miliardi di dollari garantiti dai profitti dei beni sovrani russi congelati” ha detto Biden, secondo quanto reso noto dalla Casa Bianca. “Non fatevi illusioni: la Russia non prevarrà in questo conflitto. L’indipendenza del popolo ucraino prevarrà, e gli Stati Uniti, i nostri alleati e i nostri partner continueranno a sostenerli in ogni fase del cammino” chiosa Biden.


Mentre l’Ucraina celebra trentatré anni di indipendenza, gli Stati Uniti hanno annunciato un altro importante nuovo pacchetto di armi ed equipaggiamenti. Questa assistenza aggiuntiva, fornita tramite un prelievo dalle scorte del Dipartimento della Difesa, comprende: equipaggiamento e munizioni per sistemi aerei senza pilota, munizioni aggiuntive per sistemi missilistici ad alta mobilità (HIMARS), proiettili di artiglieria da 155 mm e 105 mm, missili anticarro Javelin e AT-4, missili TOW (T.O.W. è l’acronimo di Tube-launched Optically-tracked Wire-guided, cioè missile tracciato otticamente, guidato via cavo, lanciato da tubo), munizioni per armi leggere, ambulanze, equipaggiamento e munizioni per demolizioni, nonché pezzi di ricambio, attrezzature mediche, attrezzature ausiliarie, servizi, formazione e trasporto. “Questo annuncio dimostra l’impegno duraturo degli Stati Uniti per l’autodifesa dell’Ucraina contro la brutale aggressione della Russia. Distribuiremo questa nuova assistenza il più rapidamente possibile per rafforzare la difesa dell’Ucraina del suo territorio e del suo popolo. Come ha chiarito il presidente Biden, gli Stati Uniti e la coalizione internazionale che abbiamo riunito continueranno a stare al fianco dell’Ucraina” sottolinea il Dipartimento di Stato.

Vaiolo delle scimmie, Unicef: i bambini sono i più vulnerabili

Vaiolo delle scimmie, Unicef: i bambini sono i più vulnerabiliRoma, 24 ago. (askanews) – I bambini e le comunità vulnerabili sono al centro di un’epidemia di mpox, vaiolo delle scimmie, in aumento nell’Africa orientale e meridionale. Come riferito dall’UNICEF, più di 200 casi confermati sono stati rilevati in cinque paesi (Burundi, Ruanda, Uganda, Kenya e Sudafrica).


La nuova variante del virus dell’mpox (clade Ib) è stata identificata in tutti i Paesi colpiti, tranne il Sudafrica, e desta preoccupazione per il suo potenziale di trasmissione a gruppi di età più ampi, in particolare ai bambini piccoli. Il Burundi sta registrando il maggior numero di infezioni in tutta la regione. Al 20 agosto 2024, sono stati rilevati 170 casi confermati di Mpox in 26 dei 49 distretti del Paese, di cui il 45,3% sono donne. I bambini e gli adolescenti di età inferiore ai 20 anni costituiscono quasi il 60% dei casi rilevati, mentre i bambini sotto i 5 anni rappresentano il 21% dei casi. I rischi per i bambini in Burundi sono maggiori a causa del verificarsi simultaneo di focolai di morbillo dovuti alla scarsa immunizzazione infantile di routine e agli alti tassi di malnutrizione. Sebbene la risposta sia in corso, il Paese continua a dover affrontare molteplici sfide, tra cui la carenza di kit diagnostici e farmaci, la scarsa consapevolezza della comunità, gli alti costi operativi e il rischio di interruzione della continuità dei servizi sanitari essenziali.


“Il nuovo ceppo di Mpox rappresenta una grave minaccia per i bambini e le famiglie vulnerabili. Oltre all’immediata risposta salvavita, agli sforzi di comunicazione del rischio e alla collaborazione transfrontaliera, è necessario dare priorità agli investimenti per il rafforzamento generale del sistema sanitario, la continuità dei servizi essenziali e l’attenzione mirata ai programmi che sostengono il benessere generale dei bambini”, ha dichiarato la Direttrice regionale dell’UNICEF per l’Africa orientale e meridionale, Etleva Kadilli. Oltre agli effetti diretti della malattia, permangono le preoccupazioni per l’impatto secondario dei focolai di Mpox su bambini e adolescenti, tra cui lo stigma, la discriminazione e le interruzioni della scolarizzazione e dell’apprendimento. Per le donne e le ragazze, il rischio/la minaccia di violenza di genere (compresi gli abusi sessuali e lo sfruttamento) rimane elevato, poiché il loro carico di cura comprende l’assistenza ai membri malati della famiglia e il sostegno alle esigenze di base per la sopravvivenza delle loro famiglie, come si è visto in precedenti emergenze di salute pubblica. Sulla base delle esperienze acquisite durante le risposte alle epidemie di HIV, COVID-19 ed Ebola, è necessario uno sforzo collettivo per dare priorità ai piani di sostegno ai sopravvissuti, combattere lo stigma e facilitare la continuità dei servizi sociali di base, in particolare l’apprendimento e il reinserimento dei bambini nella scuola e nella comunità.


Oltre alle preoccupazioni immediate poste dal virus, Kenya, Burundi e Uganda sono alle prese con molteplici emergenze, tra cui siccità e inondazioni. “Nella lotta contro l’epidemia di Mpox, dare priorità ai bisogni dei bambini non è solo necessario, è urgente. La loro maggiore vulnerabilità ci impone di dedicare tutta la nostra attenzione e le nostre risorse per garantire la loro protezione e il loro benessere in questa fase di risposta critica”, ha aggiunto Kadilli.


In tutta la regione, l’UNICEF sta rispondendo all’epidemia di Mpox insieme all’OMS e all’Africa CDC, nell’ambito dei piani di risposta del Governo e dei partner locali. Ad esempio, l’UNICEF sta sostenendo le comunità locali per intensificare la comunicazione del rischio e l’impegno della comunità attraverso i media locali e gli interventi di sensibilizzazione. Ciò include la priorità della cura e della corretta igiene personale come efficace misura di prevenzione e controllo delle infezioni. L’UNICEF sta attualmente facendo appello a 16,5 milioni di dollari per aumentare la risposta e la preparazione in tutta la regione. Il fabbisogno di fondi sarà rivisto regolarmente, poiché la situazione è in rapida evoluzione.