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Una pattuglia Unifil è stata colpita in Libano meridionale, 3 feriti

Una pattuglia Unifil è stata colpita in Libano meridionale, 3 feritiRoma, 18 ago. (askanews) – Il network Al Mayadeen, affiliato a Hezbollah, ha affermato oggi che una pattuglia della UNIFIL è stata colpita nella regione di Al-Dahira, nel sud del Libano, durante un bombardamento. Secondo al Quds ci sarebbero tre soldati del contingente internazionale leggermente feriti. Il network arabo attribuisce la responsabilità dell’attacco a Israele.


Il contingente internazionale Onu in Libano, UNIFIL, a stretto giro, ha confermato oggi il ferimento in maniera lieve di tre suoi militari per un’esplosione avvenuta nel sud del paese. “Oggi tre peacekeeper in pattuglia sono stati leggermente feriti quando è avvenuta un’esplosione vicino al loro chiaramente marchiato veicolo Onu nelle vicinanzze di Yarine, nel sul del Libano” si legge sul profilo X del contingente. “Tutti i peacekeeper della pattuglia – continua – sono ritornati in sicurezza alla loro base”.

Kamala in crescita negli Stati chiave secondo un sondaggio del NYTimes

Kamala in crescita negli Stati chiave secondo un sondaggio del NYTimesRoma, 17 ago. (askanews) – La vicepresidente Kamala Harris potrebbe essere un osso molto più duro di quanto Donald Trump prevedesse solo poche settimane fa, quando ancora il candidato democratico alla Casa bianca era il presidente Joe Biden. Un nuovo sondaggio pubblicato oggi dal New York Times mostra la candidata democratica in rapida crescita negli stati di Arizona, Georgia, Nevada e Carolina del Nord, che Trump deve acquisire se vuole tornare a essere presidente.


I nuovi sondaggi del New York Times e del Siena College mostrano come Harris abbia cambiato i termini della questione e stia tallonando Trump, anzi l’abbia addirittura superato in Carolina del Nord, uno stato in cui l’ex presidente aveva vinto nelle elezioni di quattro anni fa. Harris nella cosiddetta Sun Belt, nel sondaggio condotto tra l’8 e il 15 agosto, è appianata a Trump al 48% per quanto riguarda la media. In Arizona, uno stato vinto da Biden nel 2020 (ma che precedemente era stato appannaggio dei repubblicani dal 1996), Harris dirige le danze con il 50% delle intenzioni di voto, mentre Trump è staccato al 45%. In Nevada tallona il candidato repubblicano, che è al 48%, con un 47%. In Georgia Trump sarebbe al 50% e Harris al 46%.


Sono risultati confortanti per l’aspirante candidata democratica, a ridosso della Convention che dovrebbe incoronarla per la cosa, che si terrà la prossima settimana a Chicago. I sondaggi, secondo il NYT, mostrano che gli elettori democratici sembrano ringallluzziti, con l’85% che si dice entusiasta di andare al voto. Si tratta di un dato che pareggia quello dei repubblicani, mentre a maggio (quando Biden era ancora il candidato democratico) i repubblicani erano molto più entusiasti dei democrartici.


La scorsa settimana, il sondaggio Times/Siena aveva già mostrato che Harris supera Trump con uno stretto margine nei tre stati del campo di battaglia settentrionale di Michigan, Pennsylvania e Wisconsin. Si tratta degli stati essenziali per i democratici, mentre la Sun Belt lo è per i repubblicani. Offre 270 voti al Collegio elettorale e quindi può rappresentare, se davvero Harris riuscisse a consolidare i risultato che il sondaggio di oggi suggerisce, una grande opportunità per Harris di sfidare Trump. I sondaggi mostrano però anche un rischio per la signora Harris. Cresce, infatti, il numero di elettori registrati che la vedono come troppo liberal (43%) rispetto a coloro che dicono che Trump è troppo conservatore (33%).


I nuovi risultati arrivano dopo un periodo di due mesi in cui è successo di tutto. I democratici hanno cambiato cavallo, con Biden che ha rinunciato e Harris che ha lanciato la sua candidatura. Nel campo repubblicano, Trump è sopravvissuto a un tentativo di assassinio.

Giro di vite della Russia su WhatsApp e YouTube

Giro di vite della Russia su WhatsApp e YouTubeRoma, 17 ago. (askanews) – Il ministero della Difesa del Regno unito ha sostenuto oggi che la Russia sta restringendo l’accesso alle informazioni nel tentativo di limitare le critiche alla sua invasione dell’Ucraina.


In un post su X, il ministero ha affermato che le autorità russe stanno “deliberatamente rallentando” il traffico su WhatsApp e YouTube e che quest’ultimo potrebbe essere “bloccato del tutto nell’autunno del 2024”. Il controllo statale russo sull’informazione insomma, secondo il ministero, “sta aumentando”.

Zelensky ha detto che l’Ucraina sta rafforzando le posizioni nel Kursk

Zelensky ha detto che l’Ucraina sta rafforzando le posizioni nel KurskRoma, 17 ago. (askanews) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sostenuto oggi che le forze di Kiev stanno “rafforzando” le loro posizioni nella regione di Kursk, in Russia. Zelensky ha affermato di aver avuto dal comandante sul campo, il generale Oleksandr Syrskyi, notizia del ” rafforzamento delle posizioni nella regione di Kursk e dell’espansione del territorio stabilizzato”, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa France Presse.


Inoltre ha segnalato che sono stati catturati nuovi prigionieri di guerra da scambiare poi con i soldati ucraini catturati dai russi. “Ringrazio – ha continuato – tutti i soldati e i comandanti che stanno facendo prigionieri i soldati russi, avvicinando così la liberazione dei nostri soldati e civili detenuti dalla Russia”. Il presidente ucraino ha sostenuto che la situazione sul fronte orientale – in particolare vicino alle città di Pokrovsk e Toretsk, regione di Donetsk – è “sotto controllo”, dopo che ieri Mosca ha detto di aver registrato un’avanzata in quell’area. “Decine di assalti russi sulle nostre posizioni nell’ultimo giorno”, ha detto Zelensky, aggiungendo: “Ma i nostri soldati e le nostre unità stanno facendo tutto il possibile per distruggere l’occupante e respingere gli attacchi”.

Un bilancio dei colloqui di Doha sul cessate il fuoco a Gaza

Un bilancio dei colloqui di Doha sul cessate il fuoco a GazaRoma, 17 ago. (askanews) – I colloqui di Doha per il cessate-il-fuoco a Gaza si sono conclusi senza una svolta significativa, ma non hanno neanche chiuso la porta a una possibilità di un accordo, tanto che è stata fissata una nuova data per il 21 agosto al Cairo. Una dichiarazione della Casa Bianca, firmata anche dai co-mediatori Qatar ed Egitto, ha descritto una nuova proposta che si basa “su aree di accordo” e punta a “una rapida attuazione dell’accordo”.


In un’altra dichiarazione, rilasciata ieri sera, Joe Biden avrva affermato che la proposta offre la base per un accordo, aggiungendo: “Con l’accordo sul cessate-il-fuoco e la liberazione degli ostaggi ormai in vista, nessuno nella regione dovrebbe compiere azioni che possano minare questo processo.” Il presidente americano ha definito accordo “mai così vicino”, che ha anche annunciato che il suo segretario di Stato, Antony Blinken, continuerà “sforzi intensi per concludere l’accordo”. Un tono ottimistico, il suo, raffreddato però da Hamas, il movimento islamista al potere a Gaza. “Dire che siamo vicini a un accordo è un’illusione”, ha dichiarato Sami Abu Zuhri, membro dell’ufficio politico, all’AFP. “Non siamo di fronte a un accordo o a veri negoziati, ma piuttosto all’imposizione di diktat americani”.


Il linguaggio speranzoso di Biden, secondo il Guardan, potrebbe anche essere mirato a ritardare ulteriormente una ritorsione iraniana contro Israele dopo l’assassinio del leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, avvenuto a Teheran il mese scorso. La due giorni di Doha è arrivata mentre il bilancio delle vittime palestinesi a Gaza ha superato i 40.000, secondo le autorità sanitarie locali.


Parlando a Tel Aviv venerdì, dopo un incontro con il suo omologo israeliano, Israel Katz, il segretario agli Esteri del Regno Unito, David Lammy, ha detto che i funzionari israeliani gli hanno riferito di sperare di essere vicini a raggiungere un accordo. “Il momento per un accordo per il ritorno di quegli ostaggi, per far arrivare gli aiuti in quantità necessarie a Gaza e per fermare i combattimenti è ora”, ha detto Lammy. Parlando accanto a lui, il ministro degli Esteri francese, Stéphane Séjourné, ha detto che questo è un momento chiave “perché potrebbe portare alla pace o alla guerra”.


Katz, dal canto suo, ha detto in una dichiarazione che Israele si aspetta che i suoi alleati non solo lo aiutino a difendersi da un attacco iraniano, ma anche che si uniscano a un attacco contro l’Iran. Segno che un’allargamento del conflitto è preso in seria considerazione dal governo di Benjamin Netanyahu. Le aspettative erano comunque basse per questo ciclo di colloqui per il cessate il fuoco, iniziati giovedì. Hamas, che non ha partecipato direttamente ai colloqui, ha accusato Israele di aver aggiunto nuove richieste a una proposta precedente che aveva il sostegno degli Stati Uniti e della comunità internazionale e alla quale l’organizzazione islamista militante aveva acconsentito in linea di principio.

Gaza, niente di fatto nei colloqui di Doha, ma fissata nuova data

Gaza, niente di fatto nei colloqui di Doha, ma fissata nuova dataRoma, 17 ago. (askanews) – I colloqui di Doha per il cessate-il-fuoco a Gaza si sono conclusi senza una svolta significativa, ma non hanno neanche chiuso la porta a una possibilità di un accordo, tanto che è stata fissata una nuova data per il 21 agosto al Cairo.


Una dichiarazione della Casa Bianca, firmata anche dai co-mediatori Qatar ed Egitto, ha descritto una nuova proposta che si basa “su aree di accordo” e punta a “una rapida attuazione dell’accordo”. In un’altra dichiarazione, rilasciata ieri sera, Joe Biden avrva affermato che la proposta offre la base per un accordo, aggiungendo: “Con l’accordo sul cessate-il-fuoco e la liberazione degli ostaggi ormai in vista, nessuno nella regione dovrebbe compiere azioni che possano minare questo processo.”


Il presidente americano ha definito accordo “mai così vicino”, che ha anche annunciato che il suo segretario di Stato, Antony Blinken, continuerà “sforzi intensi per concludere l’accordo”. Un tono ottimistico, il suo, raffreddato però da Hamas, il movimento islamista al potere a Gaza. “Dire che siamo vicini a un accordo è un’illusione”, ha dichiarato Sami Abu Zuhri, membro dell’ufficio politico, all’AFP. “Non siamo di fronte a un accordo o a veri negoziati, ma piuttosto all’imposizione di diktat americani”.


Il linguaggio speranzoso di Biden, secondo il Guardan, potrebbe anche essere mirato a ritardare ulteriormente una ritorsione iraniana contro Israele dopo l’assassinio del leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, avvenuto a Teheran il mese scorso. La due giorni di Doha è arrivata mentre il bilancio delle vittime palestinesi a Gaza ha superato i 40.000, secondo le autorità sanitarie locali.


Parlando a Tel Aviv venerdì, dopo un incontro con il suo omologo israeliano, Israel Katz, il segretario agli Esteri del Regno Unito, David Lammy, ha detto che i funzionari israeliani gli hanno riferito di sperare di essere vicini a raggiungere un accordo. “Il momento per un accordo per il ritorno di quegli ostaggi, per far arrivare gli aiuti in quantità necessarie a Gaza e per fermare i combattimenti è ora”, ha detto Lammy. Parlando accanto a lui, il ministro degli Esteri francese, Stéphane Séjourné, ha detto che questo è un momento chiave “perché potrebbe portare alla pace o alla guerra”. Katz, dal canto suo, ha detto in una dichiarazione che Israele si aspetta che i suoi alleati non solo lo aiutino a difendersi da un attacco iraniano, ma anche che si uniscano a un attacco contro l’Iran. Segno che un’allargamento del conflitto è preso in seria considerazione dal governo di Benjamin Netanyahu. Le aspettative erano comunque basse per questo ciclo di colloqui per il cessate il fuoco, iniziati giovedì. Hamas, che non ha partecipato direttamente ai colloqui, ha accusato Israele di aver aggiunto nuove richieste a una proposta precedente che aveva il sostegno degli Stati Uniti e della comunità internazionale e alla quale l’organizzazione islamista militante aveva acconsentito in linea di principio.

L’oceano in Antartide è sempre più caldo (studio)

L’oceano in Antartide è sempre più caldo (studio)Roma, 17 ago. (askanews) – Il personale di ricerca del progetto Dichoso, un’iniziativa dell’Istituto di Scienze Marine dell’Andalusia (Icman) del CSIC, organismo dipendente dal Ministero della Scienza, Innovazione e Università (Miciu) spagnolo, ha descritto la presenza di eventi duraturi e intensi di temperature marine estremamente elevate nell’oceano Australe, situato in Antartide.


Questo lavoro, pubblicato su ‘Nature Communications Earth and Environment’, ha inoltre evidenziato l’impatto delle condizioni fisiche provocate da questi eventi sulla superficie dell’oceano Australe e sulla dinamica dei produttori primari. In particolare, negli ultimi 30 anni, la frequenza, la durata e l’intensità delle ondate di calore marine sono aumentate, provocando cambiamenti nell’attività biologica della comunità fitoplanctonica che abita nella fascia subantartica più meridionale.


Oltre a dimostrare che gli eventi di ondate di calore marine nell’oceano Australe sono sempre più frequenti, i ricercatori hanno associato questi risultati a quelli osservati in precedenza nelle regioni tropicali e subtropicali. Inoltre, questo riscaldamento anomalo è stato collegato a temperature atmosferiche più calde, a loro volta legate a cambiamenti nei venti superficiali e a una riduzione senza precedenti del ghiaccio marino.Clima/ Studio spagnolo: temperature marine elevate in Antartide -2- Roma, 17 ago. (askanews) – Secondo il CSIC, i dati rivelano che esiste una stretta relazione tra le ondate di calore marine nella parte più meridionale dell’oceano Australe e un aumento dell’attività del fitoplancton. Durante queste ondate di calore, l’acqua si mescola meno e c’è meno ghiaccio marino, il che permette al fitoplancton di ricevere più luce e più ferro dal disgelo, entrambi necessari per la sua crescita. Questo fa sì che il fitoplancton, che compie la fotosintesi, cresca di più, provocando una proliferazione della comunità fotoautotrofa.


Tuttavia, “non sono solo le ondate di calore a influenzare questi cambiamenti, ma ci sono molti altri fattori nell’oceano Australe che influenzano anche gli organismi che vi abitano, con diversa resistenza allo stress ambientale, alla competizione per le risorse e alle interazioni trofiche”, hanno sottolineato gli autori. (Fonte Servimedia)

M.O., Biden: colloqui costruttivi su Gaza, la strada è aperta

M.O., Biden: colloqui costruttivi su Gaza, la strada è apertaRoma, 16 ago. (askanews) – “Nelle ultime 48 ore a Doha, Stati Uniti, Egitto e Qatar hanno avviato intensi colloqui come mediatori per raggiungere un accordo per il cessate il fuoco e il rilascio di ostaggi e detenuti. Questi colloqui sono stati seri e costruttivi”. Lo ha scritto su X il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, rilanciando l’ottimismo diffuso in queste ore da Washington sui negoziati per Gaza.


“Gli alti funzionari dei nostri governi – ha aggiunto – si riuniranno nuovamente al Cairo entro la fine della prossima settimana con l’obiettivo di concludere l’accordo secondo i termini proposti oggi. La strada è ora aperta verso un risultato che salverà vite umane, porterà sollievo alla popolazione di Gaza e allenterà le tensioni regionali”.

M.O., Usa: per Biden “più vicini che mai” ad accordo ostaggi a Gaza

M.O., Usa: per Biden “più vicini che mai” ad accordo ostaggi a GazaRoma, 16 ago. (askanews) – “Siamo più vicini che mai” a garantire un accordo sugli ostaggi tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza. Lo ha sottolineato il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, rivolgendosi ai giornalisti nello Studio Ovale.


L’inquilino della Casa Bianca ha aggiunto che l’accordo non è ancora maturo, ma che le parti sono più vicine di quanto non fossero tre giorni fa, prima che si tenesse a Doha un vertice sui colloqui sugli ostaggi. “Non voglio portare sfortuna…ma forse abbiamo qualcosa”, ha aggiunto Biden.

Violenta rissa al Parlamento turco, 2 deputati feriti

Violenta rissa al Parlamento turco, 2 deputati feritiRoma, 16 ago. (askanews) – Almeno due deputati sono rimasti feriti in una violenta rissa scoppiata venerdì nel Parlamento turco nel corso di una seduta dedicata a un deputato dell’opposizione incarcerato. Lo hanno riferito i media turchi.


La rissa è scoppiata quando un deputato dell’Akp (Partito della Giustizia e Sviluppo, islamico-conservatore), Alpay Ozalan, ha colpito con un pugno in faccia il deputato dell’opposizione Ahmet Sik, che stava criticando il governo per la detenzione del deputato Can Atalay. Altri deputati sono poi intervenuti, provocando una violenta rissa tra decine di parlamentari durata quasi mezz’ora. Almeno due deputati dell’opposizione sono rimasti leggermente feriti, colpiti all’altezza degli occhi. Nelle immagini trasmesse dai media turchi era visibile anche del sangue in terra. La sessione parlamentare, durante la quale doveva essere esaminata la decisione della Corte costituzionale sul ripristino del mandato di Can Atalay, è stata sospesa.