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Gaza, Trump: abbiamo l’accordo per il rilascio degli ostaggi

Gaza, Trump: abbiamo l’accordo per il rilascio degli ostaggiRoma, 15 gen. (askanews) – Il presidente eletto degli Stati uniti Donald Trump, in un post sul suo social network Truth Social, ha annunciato il raggiungimento di un accordo per la restituzione degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas.


“Abbiamo un accordo per gli ostaggi in Medio Oriente. Saranno rilasciati a breve. Grazie!” ha scritto Trump, secondo quanto riporta la CNN. L’accordo che sarebbe stato raggiunto a Doha deve essere ancora formalmente annunciato.

Israele e Hamas hanno raggiunto l’intesa sul cessate il fuoco

Israele e Hamas hanno raggiunto l’intesa sul cessate il fuocoRoma, 15 gen. (askanews) – L’accordo sul cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi è stato raggiunto e un comunicato congiunto verrà diffuso a breve: è quanto riporta le rete televisiva egiziana Al Qahera News, citando fonti governative del Cairo. Israele e Hamas hanno raggiunto l’intesa sul cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi detenuti a Gaza: è quanto riporta il sito di Axios citando fonti governative statunitensi ed israeliane. Inoltre anche fonti diplomatiche israeliane hanno detto ad Haaretz che le questioni che dividevano le delegazioni dal raggiungimento di un accordo per il cessate-il-fuoco a Gaza sono state risolte. E, secondo un diplomatico straniero, l’accordo sarebbe stato raggiunto.


 

Venezuela, Tajani: non è il momento delle polemiche, lavoriamo per liberare Trentini

Venezuela, Tajani: non è il momento delle polemiche, lavoriamo per liberare TrentiniRoma, 15 gen. (askanews) – “Non è questo il momento di fare polemiche. Stiamo lavorando per risolvere il problema. La nostra posizione è stata sempre chiara”. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani ha risposto ai giornalisti che, margine di un evento a Roma, gli chiedevano chiarimenti sulla caso del cooperante italiano, Alberto Trentini in carcere in Venezuela dal 15 novembre scorso, e se il suo arresto sia una rappresaglia per le posizioni del Governo italiano contro Maduro.


“Stiamo lavorando con discrezione e responsabilità.- ha detto il ministro- Il clamore non serve a risolvere problemi come questi. comunque abbiamo chiesto tutte le garanzie attraverso il nostro Segretario generale ed incaricato di affari nel Venezuela. Andiamo avanti cercando sempre e comunque di aiutare i nostri concittadini come abbiamo fatto e come stiamo facendo già da alcuni giorni”.

Gaza, Sa’ar: l’accordo per il cessate il fuoco è molto doloroso

Gaza, Sa’ar: l’accordo per il cessate il fuoco è molto dolorosoRoma, 15 gen. (askanews) – L’accordo per il cessate-il-fuoco a Gaza e la restituzione degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas è “molto doloroso”, perché comporta la “liberazione di pericolosissimi terroristi, compresi assassini”. Lo ha affermato oggi il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar intervistato da Bruno Vespa a Cinque Minuti, che andrà in onda su Rai 1.


“E’ un accordo molto difficile, molto importante per noi che vengano liberati dalla prigionia i nostri uomini, la nostra gente, ed è questo quello che richiede la solidarietà”, ha detto Sa’ar. “Allo stesso tempo è molto doloroso, perché ha a che fare con la liberazione di pericolosissimi terroristi, compresi assassini che dovranno uscire dalle nostre carceri”, ha continuato il ministro. Esercitare la “leadership”, ha detto Sa’ar, vuol dire “decidere tra due opzioni, due brutte opzioni, non tra una bella opzione e una brutta opzione, ma tra due, una brutta e una peggiore”.

Hamas ha dato assenso “verbale” all’accordo con Israele

Hamas ha dato assenso “verbale” all’accordo con IsraeleRoma, 15 gen. (askanews) – Hamas ha dato l’approvazione verbale alla proposta di cessate il fuoco per Gaza in corso di negoziati in Qatar ed è in attesa di maggiori informazioni per dare l’approvazione scritta finale. Lo ha detto oggi a Reuters un funzionario palestinese, che ha chiesto di restare anonimo. Il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman al Thani terrà una conferenza stampa più tardi oggi mentre si rincorrono le notizie secondo cui un accordo di cessate il fuoco e per il rilascio degli ostaggi tra Israele e Hamas è imminente. Lo riporta l’agenzia di stampa statale del Qatar Qna.


Il quotidiano del Qatar al Araby al Jadeed riferisce che alThani annuncerà che le due parti hanno raggiunto un accordo.

L’arresto del presidente della Sudcorea preoccupa Usa e Giappone

L’arresto del presidente della Sudcorea preoccupa Usa e GiapponeRoma, 15 gen. (askanews) – L’arresto odierno del presidente sospeso della Corea del Sud Yoon Suk-yeol preoccupa i principali alleati di Seoul, Stati uniti e Giappone, che avevano puntato sul leader caduto in disgrazia per consolidare una relazione alla luce delle trasformazioni nel quadrante dell’Asia orientale, con una Cina più assertiva e una Corea del Nord legata strettamente alla Russia.


La grave crisi istituzionale innescata dal fallito tentativo di Yoon di imporre il 3 dicembre scorso la legge marziale, che ha portato all’avvio di una procedura d’impeachment, per la quale si attende un pronunciamento finale della Corte costituzionale, e oggi all’arresto del presidente sospeso dalle sue funzioni, s’incrocia inoltre con la fase di transizione alla presidenza Usa tra Joe Biden e Donald Trump, che tornerà alla Casa bianca la prossima settimana. E il ritorno del tycoon rappresenta un’incognita per gli alleati asiatici, vista la politica che Trump seguì nel primo mandato sia per quanto riguarda il tema delle truppe schierate nei due paesi alleati, sia per la sua trattativa con il leader supremo nordcoreano Kim Jong Un. Oggi un portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa bianca ha garantito che Washington mantiene “saldo” il sostegno al popolo sudcoreano e apprezza il fatto che, anche in una crisi come quella in corso, Seoul si mantiene lungo il solco del rispetto della propria Costituzione.


“Gli Stati uniti restano saldi nel loro sostegno al popolo coreano. Ribadiamo il nostro impegno condiviso per lo stato di diritto e apprezziamo tutti gli sforzi compiuti dalla Repubblica di Corea e dai suoi cittadini per agire in conformità con la propria Costituzione”, ha affermato il portavoce. “Gli Stati uniti – ha aggiunto – restano impegnati a collaborare con il presidente ad interim Choi (Sang-mok) e con il governo della Repubblica di Corea. Ribadiamo la fiducia degli Stati Uniti nella forza duratura dell’alleanza Usa-Repubblica di Corea e il nostro impegno irremovibile per la difesa della Repubblica di Corea”. Una dichiarazione, questa, che però lascia il tempo che trova: la nuova amministrazione Trump non è ancora insediata e non è affatto chiaro quale sarà la linea che il presidente eletto deciderà di mantenere sia rispetto al rapporto con i due alleati dell’Asia orientale, sia rispetto alla Cina e alla Corea del Nord. Questa incertezza traspare anche dalle dichiarazioni arrivate da Tokyo. Il Giappone sta seguendo gli sviluppi in Corea del Sud con “particolare e grave” preoccupazione, ha spiegato oggi il portavoce del governo Yoshimasa Hayashi. “Il Giappone considera la Corea del Sud un vicino importante, un partner con cui affrontare insieme le sfide globali” ha detto continuato, aggiungendo: “L’importanza delle relazioni tra Giappone e Corea del Sud non cambierà”.


Il ministro degli Esteri giapponese Takeshi Iwaya e il suo omologo sudcoreano Cho Tae-yul hanno sottolineato all’inizio di questa settimana l’importanza dei rapporti bilaterali, nonostante l’incertezza causata dall’impeachment di Yoon il mese scorso. Le relazioni tra Tokyo e Seoul erano fortemente migliorate da quando Yoon era diventato presidente nel 2022, dopo molti anni di rapporti avvelenati da rivendicazioni storiche e da sostanziale incomunicabilità. Questo riavvicinamento – auspicato anche dall’amministrazione americana – non era stato affatto indolore in Corea del Sud, dove la memoria del passato coloniale e di vicende sanguinose e atroci, come quella del lavoro forzato dei coreani durante la dominazione nipponica (1910-1945) e lo sfruttamento sessuale delle cosiddette “donne di conforto” da parte dei soldati dell’Armata imperiale nipponica fino alla fine della seconda guerra mondiale, sono ancora temi molto scottanti.


Il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba, che ha assunto l’incarico lo scorso ottobre, ha espresso la speranza che si possa mantenere lo slancio per migliorare i rapporti. Ma, certo, la caduta di Yoon rappresenta un problema per Tokyo, anche per la sua tempistica. Un alto funzionario del ministero degli Esteri giapponese, parlando con l’agenzia di stampa Kyodo, ha dichiarato che la detenzione di Yoon è avvenuta in un momento critico, poco prima del ritorno di Donald Trump, alla Casa Bianca la prossima settimana. “La confusione politica in Corea del Sud probabilmente continuerà per un po’” ha affermato il funzionario.

Festival Cristiano, Venturi: “Carmen Attardi mia co-conduttrice”

Festival Cristiano, Venturi: “Carmen Attardi mia co-conduttrice”Roma, 15 gen. (askanews) – Dopo aver annunciato i nomi dei cantanti in gara alla quarta edizione del Cristian Music Festival 2025, il Direttore artistico Fabrizio Venturi ha annunciato il nome della conduttrice che l’affiancherà. Si tratta di Carmen Attardi, volto noto della televisione e conduttrice dell’emittente radiofonica siciliana “Radio Amore”, la quale è stata inviata, per diversi anni, al Festival della Canzone Italiana e ad importanti festival musicali all’estero, svoltisi nel Luxemburgo, in Svizzera e a San Francisco, nella settimana della cultura italiana in Brasile. È stata conduttrice delle selezioni dello Zecchino d’Oro al fianco di Cino Tortorella.


“Carmen è una professionista straordinaria e l’ho scelta appositamente per affiancarmi in questa edizione che riserverà importanti sorprese. Sono molto contento della sua presenza al Festival della Canzone Cristiana che, come ho già detto, ha avuto famosi co-conduttori nel corso degli anni, tra cui Claudio Brachino, Daniela Fazzolari e Susanna Messaggio”, afferma. Il Festival della Canzone Cristiana si terrà dal 13 al 15 febbraio, in concomitanza con il Festival della Canzone Italiana.


Ecco i nomi dei concorrenti della quarta edizione del Festival della Canzone Cristiana, che si contenderanno i pregiati trofei realizzati dal grande Maestro orafo Michele Affidato, lo stesso orafo che ha creato i trofei che saranno consegnati ai vincitori del Festival della Canzone Italiana: Tony Strano di Pozzuoli (NA), con la canzone “Vento”; Francesco Bartoletti di Rho (MI), con la canzone “Sei la mia roccia”; Gina Palmieri di Lesina (FG), con la canzone “Rosa”; Giovanni Sisti di Roma, con la canzone “Le parole di Pietro”; Giuseppe Marchese di Biancavilla (CT), con la canzone “Preghiera”; Figli del padre di Vezzano sul Crostolo (RE), con la canzone “Le dieci vergini”; Gipsy Fiorucci di Città di Castello (PG), con la canzone “Regina del suo regno”; Gabylo di Casarza Ligure (GEO), con la canzone “Ho fede”; Baby Rush di Frascati (RM), con la canzone “Gesù”; Odissea di La Spezia (SP), con la canzone “C’è un tempo per amare”; Piero Chiappano di Gaggiano (MI), con la canzone “Una strada in mezzo al cielo”; Xada di Bressana Bottarone (PV), con la canzone “Fantasie”; Renato Belluccio di Capaccio Paestum (SA), con la canzone “La guerra è finita andiamo in pace”; Selmar di Pelago (FI), con la canzone “Tuo amore”; Gabry di Cavriago (RE), con la canzone “Quotidianità”; Marco Celauro di Agrigento (AG), con la canzone “Adoro te”; Raffaele Mario Arteca di Padula (SA), con la canzone “Core ‘e mamma”.

Italiano detenuto in Venezuela, la Farnesina convoca l’incaricato d’affari

Italiano detenuto in Venezuela, la Farnesina convoca l’incaricato d’affariRoma, 15 gen. (askanews) – L’incaricato d’affari del Venezuela in Italia è stato convocato questa mattina alla Farnesina, dove ha ricevuto la forte protesta italiana per la mancanza di informazioni sulla detenzione del connazionale Alberto Trentini nel suo Paese. Lo ha riferito il ministro degli Esteri Antonio Tajani su X.


“Ho fatto convocare stamani l’incaricato d’affari del Venezuela per protestare con forza per la mancanza di informazioni sulla detenzione del cittadino italiano Alberto Trentini e per contestare l’espulsione di 3 nostri diplomatici da Caracas”, ha spiegato Tajani. “L’Italia continuerà a chiedere al Venezuela di rispettare leggi internazionali e volontà democratica del suo popolo”, ha aggiunto il ministro.

Come la Groenlandia ha preso le minacce di Trump

Come la Groenlandia ha preso le minacce di TrumpRoma, 15 gen. (askanews) – Il ministro per le imprese, il commercio, le risorse minerarie, la giustizia e l’uguaglianza di genere della Groenlandia, Naaja Nathanielsen, ha espresso mercoledì preoccupazione per l’interesse del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump per l’isola, affermando che potrebbe spaventare gli investitori internazionali.


“Quando ha parlato di non escludere l’uso militare in Groenlandia, ero piuttosto preoccupata di come gli investitori avrebbero percepito la Groenlandia, forse come una democrazia sul punto di essere instabile o invasa. Ciò sarebbe devastante per il nostro settore minerario perché agli investitori non piace l’instabilità”, ha detto Nathanielsen al Financial Times. Diverse società minerarie hanno chiesto al governo groenlandese garanzie che le loro licenze rimangano valide in caso di occupazione statunitense, ha affermato il giornale, citando una fonte anonima a conoscenza della questione.


Allo stesso tempo, il ministro ha affermato che le affermazioni di Trump l’hanno portata a supporre che lui creda che le risorse dell’isola debbano essere sfruttate e ha aggiunto di condividere questa opinione. Nathanielsen ha osservato che le società minerarie groenlandesi sono della stessa opinione e sono più perplesse che preoccupate per le affermazioni di Trump. Tutti stanno aspettando “con il fiato sospeso” cosa succederà dopo, ha detto.


L’interesse di Trump per la Groenlandia nel 2019 ha portato a una maggiore cooperazione tra l’isola e gli Stati Uniti nel settore minerario, ha aggiunto il ministro, esprimendo la speranza che le affermazioni del presidente eletto indichino che questa cooperazione continuerà. Trump, che dovrebbe assumere l’incarico il 20 gennaio, ha definito una “necessità assoluta” per gli Stati Uniti possedere la Groenlandia. Il primo ministro groenlandese Mute Egede ha risposto dicendo che l’isola non era in vendita. La Groenlandia è stata una colonia della Danimarca fino al 1953. Rimane parte del regno, ma nel 2009 ha ricevuto l’autonomia con la capacità di autogovernarsi e fare scelte indipendenti in politica interna.

Dario Signorini: in Argentina la più grande comunità italiana all’estero

Dario Signorini: in Argentina la più grande comunità italiana all’esteroRoma, 15 gen. (askanews) – (di Pierluigi Allotti) Dario Signorini, avvocato, nato in Argentina e discendente di italiani provenienti dalla Lombardia, è dal 2015 presidente del Comites di Buenos Aires. Rieletto nel 2021 per un secondo mandato consecutivo, il suo lavoro in seno al Comites è iniziato nel 1997, quando vi entrò come membro cooptato. I Comites – Comitati per gli italiani all’estero – sono organi rappresentativi elettivi che si possono costituire per legge nelle circoscrizioni consolari con oltre 3 mila italiani iscritti all’AIRE (Anagrafe degli italiani residenti all’estero). Askanews ha incontrato Signorini.


La comunità italiana in Argentina è certamente una delle più grandi e importanti. Quanti sono i nostri connazionali residenti in Argentina (cittadini italiani e argentini di origine italiana) e che peso hanno nella vita politica ed economica del Paese. ‘Il numero dei connazionali italiani in Argentina è di circa un milione e 300 mila, di cui poco più di 400 mila risiedono nella Circoscrizione Consolare Buenos Aires. Nel 2024, solo in questa giurisdizione sono stati effettuati circa 16 mila nuovi riconoscimenti di cittadinanza italiana. Questi dati confermano che, dopo l’Italia, l’Argentina è il paese con il maggior numero di cittadini italiani residenti. Inoltre, si stima che circa 25 milioni di argentini siano di origine italiana, il che rappresenta quasi la metà della popolazione nazionale. L’influenza della comunità italiana nella vita politica ed economica dell’Argentina è stata significativa nel corso della storia e continua ad essere rilevante oggi. Gli italiani hanno sviluppato diverse industrie e commerci, nonché lavori nel settore agricolo e dell’allevamento. Sarebbe impossibile elencare il numero di imprese, imprenditori e piccole e medie imprese (PMI) che sono nate e prosperate nel paese per mano di qualche famiglia italiana. È importante ricordare che, nella gesta rivoluzionaria del 1810, Don Manuel Belgrano, di origine genovese, fece parte della Prima Giunta di Governo. Belgrano, avvocato e padre della patria argentino, ha creato la bandiera nazionale, combattuto in diverse battaglie, fondato scuole, liberato schiavi e promosso l’uguaglianza dei diritti per le donne. Altri membri della Prima Giunta di Governo con ascendenza italiana e fondatori della Nazione Argentina, furono Manuel Alberti e Juan José Castelli. Inoltre, nel corso della storia, l’Argentina ha avuto diversi presidenti di origine italiana, come Arturo Illia (origine lombarda), Arturo Frondizi (origine umbra), Mauricio Macri (di origine calabrese) e l’attuale presidente Javier Milei, che ha recentemente ottenuto il riconoscimento della sua cittadinanza italiana. Un altro fatto storico importante, che non può essere ignorato, è che il generale Juan Domingo Perón fece la sua formazione in Italia e ha finito per fare discorsi politici, soprattutto nelle sue 1°e 2° presidenze in Argentina, interamente in lingua italiana. Cioè, che, nel corso della storia, abbiamo avuto rappresentanti prominenti nella politica, la scienza, l’istruzione, e varie professioni relative all’attività umanitaria. Possiamo affermare che l’italiano in Argentina, lungo le varie ondate migratorie, ha contribuito alla formazione di un DNA i cui valori fondamentali sono la fede, la famiglia, il lavoro e la passione’.


Quali sono le attività del Comites? ‘Istituito nel 1985, il Comites degli Italiani all’estero costituisce l’organo rappresentativo della comunità italiana che risiede fuori dal paese. Il Comites promuove iniziative su questioni relative alla vita sociale, culturale, sanitaria, educativa, professionale, ricreativa e sportiva della comunità italiana residente in ogni circoscrizione. Inoltre, il Comites collabora con le autorità consolari nella tutela dei diritti e degli interessi dei connazionali residenti all’estero, nel rispetto delle norme stabilite dalle autorità locali, delle leggi del diritto internazionale e della legislazione comunitaria. In questo senso possiamo elencare diverse attività promosse da questo Comites di Buenos Aires in quest’ultimo anno 2024. Abbiamo editato diversi libri, tra cui uno in omaggio al Dott. René Favaloro prestigioso cardiochirurgo (creatore del by-pass), la cui famiglia era di origine siciliana, un altro in omaggio al Dott. Manuel Belgrano, libri che hanno a che fare con storie di migranti. Un’altra pubblicazione importante che abbiamo fatto nel 2024 è il libro ‘L’Hotel degli invisibili’, che in formato di comic racconta la storia di un piccolo ragazzo che ha dovuto emigrare in Argentina con la sua famiglia a seguito della guerra. Questo libro ha nel suo prologo un messaggio scritto dal vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani. Per quanto riguarda l’aspetto formativo ed educativo, portiamo avanti la Diplomatura ‘Studio e gestione delle istituzioni italiane in Argentina’, impartita presso il Centro Italo Argentino di Alti Studi (CIAAE) dell’Università di Buenos Aires (UBA), che ha come obiettivo quello di formare giovani come futuri dirigenti delle Associazioni Italiane in Argentina. Sempre nel 2024 abbiamo creato la Cattedra Italia all’interno della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Belgrano (UB), con l’obiettivo di diffondere e generare spazi di scambio sulla cultura, politica e attualità dell’Italia e sui suoi legami con l’Argentina. In questa Cattedra abbiamo ricevuto quest’anno come espositori, per esempio, a figure di rilievo come il Dott. Raffaele Marchetti Vice Decano dell’Università LUISS Guido Carli e al Console Reggente d’Italia a Buenos Aires Dott. Antonio Puggioni che ha tenuto una conferenza sulla carriera diplomatica italiana. Il Comites di Buenos Aires dispone anche di una radio in streaming per la diffusione di attività, cultura e musica italiane. Abbiamo un’attività culturale molto attiva, che comprende mostre d’arte come quelle che organizziamo nell’ambito della Facoltà di Giurisprudenza dell’UBA, con più di 90 artisti partecipanti e 180 opere e un’altra nella UB, Un po’ più ristretta, con 35 artisti partecipanti e oltre 50 opere esposte. Inoltre, nella nostra sede, offriamo uno spazio dove vengono periodicamente effettuate presentazioni di libri di importanti autori italiani contemporanei, per avvicinarli ai connazionali residenti in Argentina. Partecipiamo ogni anno a festival organizzati localmente, come ‘Buenos Aires celebra l’Italia’ e il ‘Festival delle radici italiane’, con un afflusso di circa 18 mila persone. Nell’aprile del 2024 insieme al Consolato Generale abbiamo organizzato la seconda ‘Maratana’, un’attività sportiva e ricreativa che in questa occasione ha riunito più di 4 mila corridori e le loro famiglie, che si sono avvicinati per trascorrere una giornata in comunità celebrando l’italianità. In ambito sanitario, è mantenuta una convenzione di assistenza con l’Ospedale Italiano di Buenos Aires, uno dei più prestigiosi del Sud America, per offrire servizi ai concittadini italiani. Finalmente, quest’anno, è stato creato il Museo dell’Immigrazione Italiana in Argentina, attualmente in costruzione vicino alla statua di Cristoforo Colombo sul Molo Puerto Argentino. Questo museo sarà multimediale, interattivo e multisensoriale, ispirato al Museo dell’Emigrazione di Genova’.


Come viene vissuto, dagli italiani d’Argentina, il legame con la madrepatria. C’è interesse verso quello che avviene in Italia? E come è cambiato questo rapporto, rispetto al passato, dopo l’avvento di Internet e soprattutto dei social media. Si sono accorciate le distanze? ‘Il legame è sempre attivo e permanente e nell’ultimo anno più stretto ancora al punto che coinvolge autorità della Repubblica italiana in visita ufficiale in Argentina e generando importanti accordi di scambio. Gli italiani e i discendenti italoamericani in Argentina seguono attentamente le notizie e le novità politiche e culturali della loro terra d’origine. Nel 2024, abbiamo ricevuto la visita della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il Ministro degli Affari Esteri Tajani, e diversi funzionari della Farnesina, come il Direttore Generale per gli Italiani all’Estero, Luigi Maria Vignali. Siamo stati visitati anche nel febbraio 2024 dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Nel mese di marzo abbiamo ricevuto nel porto di Buenos Aires la Fregata Scuola Amerigo Vespucci, dopo 70 anni di non toccare queste acque. Durante il suo soggiorno a Buenos Aires, la nave ha organizzato diverse attività, tra cui: Visite all’interno della nave, Mostre fotografiche, Proiezioni di cinema italiano, Concerti di artisti italiani. Contemporaneamente abbiamo organizzato molteplici eventi aperti a tutti i pubblici che hanno avuto la partecipazione di alunni delle scuole paritarie della Circoscrizione di Buenos Aires. (Cinque scuole paritarie e più di una decina di scuole con lingua e cultura italiana curriculari). Il legame, come detto, è permanente e le parole della premier Giorgia Meloni al Teatro Coliseo di Buenos Aires (l’unico teatro di proprietà dello Stato italiano fuori dall’Italia) lo esprimono chiaramente: ‘In questo teatro… è uno dei simboli del legame tra Italia e Argentina, perché l’Italia e l’Argentina sono due nazioni sorelle, sono nazioni sorelle di una fratellanza che è cominciata ancora prima che l’Italia e l’Argentina guadagnassero la loro indipendenza, una fratellanza che è stata costruita dall’amore, dalla dedizione, dal sacrificio di quegli italiani che nonostante fossero lontani da casa non hanno mai dimenticato le loro origini e hanno continuato a tramandare quella tradizione di generazione in generazione. Così l’Italia per quei milioni di persone che discendono dagli italiani, anche per quelle che in Italia magari non sono mai state continua a essere per usare la definizione di un eroe del nostro risorgimento la patria del cuore la casa. La casa è quel posto che i tuoi piedi possono lasciare ma il tuo cuore non lascia mai. Quel legame è la base di quello che oggi ancora può essere un rapporto molto forte tra Italia e Argentina, deve essere un rapporto molto più forte tra Italia e Argentina…’ ‘…perché voi avete sempre fatto la vostra parte, la politica forse non l’ha fatto sempre. Sono qui per colmare quella assenza, per riannodare, per rafforzare i fili di questo rapporto.’ Questo dimostra che dalle autorità c’è un particolare interesse per quello che succede in Argentina e nella cultura italiana. Ma oltre a questo ci sono i legami familiari, che ora, grazie alla tecnologia mantengono la relazione diretta online e anche i molteplici accordi di scambio a livello universitario che attualmente permettono di ottenere la doppia laurea per esempio presso l’UBA e l’UB. Abbiamo anche una sede dell’Università di Bologna a Buenos Aires che fornisce ai giovani strumenti moderni per collegare i due paesi. Crediamo che l’integrazione sia permanente e ci permette di prevedere che in futuro questi legami saranno ancora più intensi’.


Perché è importante far conoscere le collettività italiane all’estero, un mondo forse misconosciuto in Italia. E che apporto possono dare gli italiani all’estero al sistema Paese. ‘Come ha sottolineato la premier Meloni nella sua ultima visita in Argentina, ogni italiano che si trova fuori dalla sua patria agisce da vero ambasciatore, facilitando lo sviluppo di legami commerciali, culturali e di ogni genere, rafforzando così il Sistema Paese. Ha detto la premier: ‘Voglio dirvi che l’Italia ci sarà sempre perché è importante per voi ma perché è importante per lei. I nostri italiani, i figli d’italiani sparsi nel mondo sono la più straordinaria rete diplomatica che noi abbiamo mai avuto e dobbiamo saper fare per loro quello che loro hanno saputo fare per noi. Questa è una promessa che vi faccio per oggi e per il futuro. Viva l’Italia, viva l’Argentina, viva il nostro legame’.’