Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Trump spinge l’Ue all’unità sulle spese per la difesa. Kallas promette risorse

Trump spinge l’Ue all’unità sulle spese per la difesa. Kallas promette risorseSaariselka (Finlandia), 22 dic. (askanews) – Donald Trump non è ancora entrato in carica ma già sta cambiando il clima nell’Unione europea, ad esempio avvicinando i Paesi del Nord cosiddetti “frugali” ai “Pigs” del Sud sulla spesa comune nella difesa. Il tema è stato al centro del primo vertice Nord-Sud che si è tenuto a Saariselka in Lapponia e che ha messo attorno al tavolo la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i premier (tutti conservatori) di Grecia Kyriakos Mitsotakis, Finlandia Petteri Orpo, Svezia Ulf Kristersson e l’Alta rappresentante dell’Ue per la politica estera e la sicurezza Kaja Kallas.


Alla fine sono tutti d’accordo, sintetizza Orpo, sul fatto che “la difesa europea deve essere potenziata”, la questione riguarda i finanziamenti e per la prima volta – è questa la novità – anche i sobri Paesi del Nord non chiudono la porta a possibili iniziative comuni europee: “Dobbiamo esplorare ogni opzione finanziaria”, dice il primo ministro finlandese nella conferenza stampa finale. E Meloni prende atto con soddisfazione che “abbiamo capito che il mondo è cambiato e non possiamo affrontare le sfide se non comprendiamo il punto di vista e le difficoltà degli altri”. A maggior ragione con l’arrivo di Trump dopo il 20 gennaio. Secondo indiscrezioni raccolte dai media americani nei giorni scorsi, il presidente eletto pretenderebbe, e non è una novità, un maggior contributo alla Nato degli europei, alzando di molto l’asticella: dall’attuale 2% (che pochi raggiungono, e l’Italia non è tra questi) al 5%. Su questo Meloni invita alla cautela: “Secondo me su Trump non dovremmo seguire i rumors. Ho sentito per esempio l’ultima cosa che ha detto sull’Ucraina: ‘Stiamo lavorando per la pace ma non possiamo avere la pace abbandonando l’Ucraina’, che è quasi quello che ho detto io per anni. Aspetterei di capire esattamente quale sia la volontà del nuovo presidente degli Stati Uniti”. E comunque, aggiunge, “io non penso a cosa l’America può fare per noi ma cosa noi possiamo fare per noi stessi. Dobbiamo rafforzare la nostra sicurezza e la difesa e abbiamo bisogno di strumenti”.


I suoi colleghi sono sulla stessa linea. “I Paesi europei sanno che devono rafforzare la loro difesa, non possiamo chiedere agli Usa di essere i maggiori sponsor della difesa europea”, ammette Kristersson. Per Orpo, Trump ha “ragione” nella sostanza, poi “non è questione di quale sia la percentuale ma di sicurezza: dobbiamo lavorare dentro la Nato insieme per trovare il giusto livello di spesa”. Mitsotakis mostra di dar credito all’indiscrezione sul 5% perchè “quello che sappiamo è che il 2% è probabilmente storia e dovrà essere di più” ma servirà un “accordo all’interno della Nato”. E prima ancora all’interno dell’Ue. “L’anno prossimo – promette Kallas – proporremo idee a livello europeo per una maggiore cooperazione in materia di difesa, maggiori capacità e finanziamenti”.

Al via il Premio letterario di Carloforte, “Le parole dell’Isola”

Al via il Premio letterario di Carloforte, “Le parole dell’Isola”Roma, 21 dic. (askanews) – La Biblioteca comunale Edmondo De Amicis di Carloforte (SU), col patrocinio del Comune, indice la prima edizione del premio letterario per racconti “Le parole dell’isola”, un concorso di narrativa sul tema: “Siamo un’isola nel tempo”.


PARTECIPAZIONE La partecipazione al concorso è gratuita e aperta a persone di qualsiasi nazionalità o luogo di residenza. Sono previste due sezioni: Sezione adulti: dai 18 anni in su. Sezione ragazzi: fino al compimento dei 18 anni; vengono pertanto richieste l’autorizzazione e la liberatoria, in forma scritta, da parte di un genitore. Il modulo di autorizzazione, da compilare e consegnare insieme agli elaborati, si trova in appendice al presente bando o può essere richiesto alla Biblioteca di Carloforte. REQUISITI DEGLI ELABORATI Le opere dovranno rispettare il tema assegnato per questa prima edizione: “Siamo un’isola nel tempo”. I concorrenti sono liberi di interpretare lo spunto seguendo la propria creatività e sensibilità. La Commissione giudicante si riserva la possibilità di escludere le opere non attinenti al tema. Sono ammessi elaborati di narrativa in lingua italiana, purché inediti. Gli scritti pervenuti non saranno restituiti ai mittenti. Ciascun concorrente può partecipare con una sola opera avente il limite massimo di 5000 battute spazi inclusi, in carattere Times New Roman, 12 pt, senza rientri e interlinee. Le opere possono essere redatte seguendo lo stile del racconto, della fiaba o della lettera e devono riportare un titolo.


MODALITA’ DI CONSEGNA DEGLI ELABORATI Le opere possono essere consegnate manualmente c/o la Biblioteca comunale di Carloforte (Ex-Me) in via La Marmora 44 oppure inviate tramite posta elettronica all’indirizzo biblioteca.carloforte@gmail.com entro il 14 marzo 2025. Per la consegna manuale vengono richiesti: ? Il testo dell’elaborato, riportante il titolo, stampato in 6 copie in busta chiusa. Il testo non dovrà indicare alcun riferimento alle generalità del concorrente, pena l’esclusione dal concorso. ? Una seconda busta chiusa contenente il titolo dell’elaborato e le generalità dell’autore (nome, cognome, data di nascita, recapito telefonico, indirizzo e-mail) in un’unica copia. Non si accettano pseudonimi o nomi di fantasia. ? Il modulo di autorizzazione/liberatoria compilato e firmato da un genitore in caso di concorrente minorenne. Per l’invio tramite posta elettronica vengono richiesti i seguenti allegati: ? Un file con il testo dell’elaborato, riportante il titolo, e privo di riferimenti alle generalità del concorrente, pena l’esclusione dal concorso. ? Un secondo file contenente il titolo dell’elaborato e le generalità dell’autore (nome, cognome, data di nascita, recapito telefonico, indirizzo e-mail). Non si accettano pseudonimi o nomi di fantasia. ? In caso di concorrente minorenne si richiede l’invio del modulo di autorizzazione/liberatoria compilato e firmato da parte di un genitore. VALUTAZIONE Tutte le opere saranno sottoposte al giudizio insindacabile e non impugnabile in alcuna sede, sia per quanto riguarda la graduatoria sia per il deposito dei materiali, da una Commissione che selezionerà gli elaborati vincitori. L’organizzazione si riserva di nominare il Presidente e i membri della Commissione giudicante. Le graduatorie, ad avvenuta valutazione, saranno rese pubbliche sulla pagina Facebook Biblioteca Comunale di Carloforte. L’organizzazione del concorso avviserà personalmente e singolarmente soltanto gli autori delle opere vincitrici entro il 30 aprile 2025.


PREMIAZIONE La cerimonia di premiazione avverrà nel mese di maggio a Carloforte (SU) presso la Biblioteca comunale e la data esatta verrà comunicata sulla pagina Facebook della Biblioteca. Verranno premiate le prime 3 opere vincitrici per ciascuna sezione. I premi, consistenti in libri scelti dall’organizzazione del concorso, dovranno essere ritirati preferibilmente dagli autori. La Biblioteca comunale di Carloforte si riserva il diritto di decidere un’eventuale pubblicazione degli elaborati migliori in forma cartacea e/o digitale. A tal proposito gli autori, pur mantenendo tutti i diritti sulla propria opera, concedono all’organizzazione per un anno dalla data della premiazione tale diritto di pubblicazione, senza pretendere alcun compenso. L’invio degli elaborati implica l’accettazione di tutte le norme di partecipazione. I candidati devono pertanto prestare attenzione al presente bando: l’organizzazione non risponde di qualsiasi erronea interpretazione del medesimo e può essere contattata all’indirizzo biblioteca.carloforte@gmail.com.

Magdeburgo, avvertimenti ignorati prima della strage e la polizia giudicò l’attentatore “non pericoloso”

Magdeburgo, avvertimenti ignorati prima della strage e la polizia giudicò l’attentatore “non pericoloso”Roma, 22 dic. (askanews) – La polizia tedesca l’anno scorso effettuò una “valutazione del rischio” nei confronti di Taleb Jawad al Abdulmohsen, l’autore dell’attentato al mercatino di Natale di Magdeburgo, concludendo però che non rappresentava un “pericolo particolare”. E’ quanto riporta oggi il noto quotidiano tedesco Die Welt sottolineando come lo psichiatra saudita sembrava inoltre essere in conflitto permanente con l’amministrazione e la giustizia tedesca.


Il giorno prima dell’attentato costato la vita a 5 persone, tra cui un bambino di 9 anni, e il ferimento di altre 200, l’aggressore non si era presentato in tribunale a Berlino dove era processato per aver provocato una scenata in un commissariato di polizia che non aveva voluto registrare una delle sue denunce, secondo quanto riportato sempre dai media tedeschi. Media tedeschi che oggi chiedono a gran voce conto al governo di Olaf Scholz, per capire come e perché tutti gli avvertimenti relativi all’attentatore saudita di Magdeburgo sono stati ignorati. Secondo Der Spiegel, un anno fa i servizi sauditi avrebbero inviato un warning ai colleghi tedeschi sull’attentatore. In questione: uno dei suoi tweet in cui minacciava la Germania di un “prezzo” da pagare per il trattamento riservato ai rifugiati sauditi. L’avvertimento rimase lettera morta.


“Esiste una strada verso la giustizia in Germania senza far saltare in aria un’ambasciata tedesca o sgozzare a caso i cittadini tedeschi? È da gennaio 2019 che cerco questa strada pacifica e non l’ho trovata”, scriveva ancora lo scorso agosto su X lo psichiatra saudita che ieri è stato accusato dalla Procura di Magdeburgo di omicidio, tentato omicidio e lesioni aggravate. Anche nella comunità saudita esiliata in Germania l’uomo faceva paura. “Lo conosciamo bene, ci ha terrorizzato per anni”, ha detto la presidente del Consiglio centrale degli ex musulmani, Mina Ahadi. Lo ha definito uno “psicopatico che aderisce all’ideologia cospiratoria dell’estrema destra” che “odia non solo i musulmani, ma tutti coloro che non condividono il suo odio”.

Raid contro una scuola di Gaza, le forze israeliane: era centro di comando Hamas

Raid contro una scuola di Gaza, le forze israeliane: era centro di comando HamasRoma, 22 dic. (askanews) – Sei persone sono state uccise e altre ferite in un attacco israeliano contro una scuola che ospitava sfollati a Gaza. Lo ha riferito il servizio civile di emergenza, citato dal quotidiano israeliano Haaretz.


L’Idf ha confermato di aver effettuato durante la notte un attacco aereo contro un gruppo di militanti di Hamas in un centro di comando situato all’interno di un’ex scuola di Gaza City. Secondo i militari israeliani, gli agenti di Hamas stavano utilizzando la scuola Musa Bin Nusair per pianificare ed eseguire attacchi contro le truppe a Gaza e contro Israele. La scuola fungeva da rifugio per gli sfollati di Gaza e i medici palestinesi riferiscono di almeno sei morti nell’attacco. L’Idf afferma di aver adottato misure per mitigare i danni civili nell’attacco, anche utilizzando munizioni di precisione, sorveglianza aerea e altre informazioni di intelligence.

Magdeburgo, Scholz: chiarire motivazioni per rispondere. Il ministro dell’Interno: attentatore è islamofobo

Magdeburgo, Scholz: chiarire motivazioni per rispondere. Il ministro dell’Interno: attentatore è islamofoboRoma, 21 dic. (askanews) – E’ necessario “chiarire con la massima precisione cosa sia accaduto, soprattutto le motivazioni dell’aggressore”. Così il cancelliere tedesco Olaf Scholz nel suo discorso di quasi cinque minuti sulla piazza del mercatino di Natale di Magdeburgo, funestato ieri da un tragico attentato terroristico in cui hanno perso la vita almeno 5 persone tra cui un bambino piccolo e circa 200 sono rimaste ferite di cui una quarantina in modo grave.


“Dobbiamo comprendere le sue azioni, le sue motivazioni per poi rispondere con la legge penale e altre conseguenze necessarie. E lo faremo”, ha detto, promettendo che sarà applicata “tutta la forza della legge”. Scholz ha affermato che l’attacco è stato ancora più scioccante poiché è avvenuto quasi esattamente lo stesso giorno, otto anni fa, in cui un terrorista islamico guidò un camion in un mercatino di Natale in Breitscheid Platz, nel centro di Berlino ovest, uccidendo 12 persone e ferendone molte altre. Al contrario, secondo le prime ricostruzioni, l’attentatore di Magdeburgo, medico cinquantenne di origini saudite, è un attivista anti-Islam. Il ministro dell’Interno tedesco, Nancy Faeser, ha dichiarato oggi che “l’unica cosa” che ha potuto confermare è che il presunto colpevole “è islamofobo”. Sui suoi social denunciava in particolare i “pericoli” dell’islamizzazione della Germania.


Scholz ha poi detto che è importante che al momento di una simile tragedia i tedeschi siano rimasti uniti come Paese “che stiamo insieme e parliamo e che non è l’odio che determina la nostra convivenza, ma il fatto che siamo una comunità che lavora per un futuro comune e che non permettiamo a chi diffonde l’odio di farla franca”. Il cancelliere ha concluso il suo discorso, dicendo che ha ricevuto molti messaggi di solidarietà da tutto il mondo, da “molti, molti Paesi. Molte persone me lo hanno detto personalmente e mi hanno scritto. Lo hanno anche reso pubblico”. In un momento in cui il Paese è in “profondo lutto”, è “bello sapere che noi tedeschi non siamo soli di fronte a questa terribile catastrofe”.

Chi è Taleb, l’attentatore di Magdeburgo: psichiatra anti Islam e sostenitore dell’Afd

Chi è Taleb, l’attentatore di Magdeburgo: psichiatra anti Islam e sostenitore dell’AfdRoma, 21 dic. (askanews) – Una fonte saudita ha riferito a Reuters che l’Arabia Saudita aveva avvertito le autorità tedesche delle opinioni estremiste dell’attentatore, Taleb Jawad Husssein al Abdulmohsen, medico psichiatra cinquantenne, dopo che questi aveva pubblicato sul suo account di X frasi che minacciavano la pace e la sicurezza.


L’uomo, che è stato arrestato dopo l’attacco al mercatino di Natale di Magdeburgo, è stato identificato inizialmente come Taleb A. Il leader della Sassonia-Anhalt, Reiner Haseloff, ha spiegato che l’uomo viveva in Germania dal 2006 dove esercitava come psichiatra e dal 2016 gli era stato riconosciuto lo status di rifugiato. Vari media tedeschi hanno fatto riferimento ai precedenti post sui social del sospetto in cui avrebbe espresso opinioni critiche nei confronti dell’Islam e avrebbe persino messo in guardia sui “pericoli” di un’islamizzazione della Germania. L’uomo aveva noleggiato l’auto poco prima dell’attacco, secondo una fonte della sicurezza, e non era noto alle autorità come di origine islamica. Secondo Der Spiegel il sospetto simpatizzava con l’AfD, partito di estrema destra tedesco.


Il sospetto saudita del sanguinoso attentato sferrato ieri al mercatino di Natale di Magdeburgo, in Germania orientale, era un attivista anti-Islam che condivideva contenuti pro-Israele sui social in seguito agli attacchi del 7 ottobre, riporta il Wall Street Journal. Secondo il quotidiano americano, l’uomo gestiva un sito e canali social che mettevano in guardia contro l’Islam e discutevano dei diritti delle donne. Anche il Wsj, come già Der Spiegel, riporta che è un sostenitore del partito tedesco di estrema destra anti-immigrazione AfD.

Sale il bilancio delle vittime, Scholz a Magdeburgo. L’attentatore era sotto l’effetto di droga

Sale il bilancio delle vittime, Scholz a Magdeburgo. L’attentatore era sotto l’effetto di drogaRoma, 21 dic. (askanews) – Nell’attacco sferrato ieri al mercatino di Natale di Magdeburgo, in Germania, sono state uccise quattro persone e 205 sono rimaste ferite di cui 41 gravemente. Lo riportano la Bild e altri media.


Secondo i primi accertamenti l’attentatore, Taleb Jawad Husssein al Abdulmohsen, psichiatra cinquantenne di origini saudite, era sotto l’effetto di stupefacenti, ha riferito la polizia. Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, è arrivato a Magdeburgo per rendere omaggio alle vittime del sanguinoso attacco compiuto ieri con un’auto in un mercatino di Natale. Vestito di nero, Scholz era accompagnato dal ministro dell’Interno Nancy Faeser e dal Reiner Haseloff, premier del Land Sassonia-Anhalt che comprende la città di Magdeburgo.

Migranti, il Consiglio Ue è pronto ad una nuova direttiva “anti smuggling”

Migranti, il Consiglio Ue è pronto ad una nuova direttiva “anti smuggling”Roma, 21 dic. (askanews) – Matteo Salvini è stato assolto nel processo di Palermo sulla vicenda Open Arms, ma la questione della criminalizzazione delle Ong e degli individui che “favoreggiano” i trafficanti e l’ingresso illegale dei migranti nei paesi dell’Ue resta di attualità, con una nuova proposta di direttiva “anti smuggling” sul tavolo dei co-legislatori comunitari.


Il 13 dicembre, il Consiglio Ue, sotto presidenza semestrale di turno ungherese ha approvato la sua posizione comune (“approccio generale”) sulla nuova direttiva contro il traffico di migranti, che stabilisce norme minime comuni relative alla definizione dei reati e delle sanzioni in materia di favoreggiamento non solo dell’ingresso, ma anche del transito e del soggiorno illegali di cittadini di paesi terzi nel territorio di uno Stato membro. La direttiva contiene misure volte a prevenire e contrastare questi reati e prevede anche multe e pene detentive fino a tre anni per chi commette il reato di favoreggiamento del traffico, e fino a otto anni quando sono coinvolte organizzazioni criminali, o quando i migranti subiscono violenze o sono minori non accompagnati o persone vulnerabili. L’Ong Picum (Piattaforma per la cooperazione internazionale sui migranti irregolari) ha denunciato il testo uscito dai negoziati nel Consiglio, sostenendo che “lascerebbero la porta aperta alla criminalizzazione dei migranti e alla solidarietà nei loro confronti”. In particolare, il testo “non introduce una disposizione giuridicamente vincolante che esenterebbe dalla criminalizzazione gli atti di solidarietà con le persone in situazione irregolare”, quando il “favoreggiamento” dell’ingresso, del transito o del soggiorno illegali nel territorio di uno Stato membro è avvenuto senza che vi fosse un beneficio materiale o finanziario, effettivo o anche solo “promesso” per la persona responsabile, o quando abbia assunto la forma di una assistenza ai familiari stretti dei migranti o di un sostegno per soddisfare i loro bisogni umani di base (“clausola umanitaria”).


Invece di introdurre un articolo specifico, giuridicamente vincolante, che proibisca di criminalizzare questi atti umanitari di solidarietà verso i migranti, il testo varato dal Consiglio Ue, che ora dovrà essere concordato per la sua versione finale nei negoziati del “trilogo” con il Parlamento europeo e la Commissione, si limita a proporre su questo punto alcuni “considerando” non vincolanti, che sostanzialmente lasciano agli Stati membri la facoltà di adottare o di mantenere norme più rigorose nel proprio ordinamento nazionale, se lo desiderano. La direttiva prevede solo norme minime europee da recepire nelle legislazioni nazionali. Il “considerando” numero 6a afferma infatti: “Gli Stati membri dovrebbero garantire che aiutare intenzionalmente un cittadino di un paese terzo a entrare, transitare o soggiornare nel territorio di uno Stato membro in violazione del pertinente diritto dell’Unione o delle leggi dello Stato membro interessato (…) costituisca un reato almeno quando la persona che mette in atto la condotta richiede, riceve o accetta, direttamente o indirettamente, un vantaggio finanziario o materiale, o una promessa dello stesso, o mette in atto la condotta al fine di ottenere tale vantaggio. Tuttavia, poiché la presente direttiva è uno strumento di armonizzazione minima, gli Stati membri sono liberi di criminalizzare tale condotta quando non è stato fornito alcun vantaggio finanziario o altro vantaggio materiale”.


E il considerando 6, pur ribadendo che: “l’assistenza all’ingresso, al transito o al soggiorno illegali nell’Unione dovrebbe costituire un reato almeno quando vi è un collegamento con un vantaggio finanziario o materiale effettivo o promesso”, precisa poi che “ciò non pregiudica il modo in cui gli Stati membri trattano nel loro diritto nazionale le condotte di favoreggiamento per le quali un vantaggio finanziario o materiale effettivo o promesso non è un elemento costitutivo del reato”. Riguardo alla “clausola umanitaria”, nel considerando 7 si legge che “nessuna disposizione della presente direttiva dovrebbe essere intesa come richiesta di criminalizzare, da un lato, l’assistenza fornita ai familiari stretti e, dall’altro, l’assistenza umanitaria o il sostegno alle esigenze umane fondamentali forniti ai cittadini di paesi terzi in conformità al quadro giuridico nazionale e internazionale applicabile”. Ma di questo avvertimento, come abbiamo detto, non c’è traccia poi nell’articolato, e in particolare nell’articolo 3, che si limita a disporre le prescrizioni per la criminalizzazione del favoreggiamento del traffico, senza precisazioni ulteriori su quando non va applicata.


In una critica serrata alla direttiva, Picum avverte che in questo modo potrebbero essere criminalizzate anche le normali forniture di servizi dietro pagamento (come trasporto, anche in taxi, o locazione di immobili) ai migranti che non soggiornano legalmente in uno Stato membro (la direttiva si applica anche al favoreggiamento del transito e del soggiorno illegale nei paesi Ue, e non solo all’ingresso), o quando i migranti accettano di svolgere compiti assegnati loro dai trafficanti (come stare al timone di un barcone) in cambio di uno sconto sulla cifra da pagare per il loro viaggio verso l’Europa. Tutto questo comporta “una reale preoccupazione che gli Stati membri aumenteranno le procedure legali contro i migranti e le persone che li aiutano”, secondo l’Ong, che sottolinea come “la tendenza verso una maggiore criminalizzazione rischierebbe anche di colpire le vittime stesse del traffico” e i loro familiari. Alcuni Stati membri avrebbero preferito un testo più attento alla “clausola umanitaria”. Secondo quanto riporta l’Agence Europe del 13 dicembre, la Germania, pur non essendosi opposta, ha precisato che l’obiettivo di questa direttiva “non è quello di rendere l’aiuto umanitario un reato penale”, come ha affermato la Segretaria di Stato Angelika Schlunck. Molto più dura la Spagna, secondo cui il messaggio politico inviato “è preoccupante”. Il Ministro Félix Bolaños ha sottolineato che “la clausola umanitaria deve essere inclusa nel corpo del testo”, e non solo in un considerando. La palla ora è nel campo del Parlamento europeo, che deve ancora adottare la sua posizione, prima che comincino i negoziati del “trilogo” sulla legislazione. (di Lorenzo Consoli e Alberto Ferrarese)

Magdeburgo, Rutte: contattato Scholz, Nato è con la Germania

Magdeburgo, Rutte: contattato Scholz, Nato è con la GermaniaMilano, 21 dic. (askanews) – “Scene orribili da un mercatino di Natale a Magdeburgo. Ho contattato il Cancelliere della Repubblica federale di Germania Olaf Scholz per porgere le mie condoglianze”. Lo ha scritto sui social il segretario generale della Nato Mark Rutte dopo l’attentato terroristico avvenuto nella città tedesca di Magdeburgo, dove una macchina si è lanciata contro un gruppo di persone in un mercatino di Natale. “I miei pensieri sono con le vittime e le loro famiglie. La NATO è con la Germania”, ha aggiunto il segretario generale.

Auto contro la folla al mercato di Natale in Germania, vittime

Auto contro la folla al mercato di Natale in Germania, vittimeRoma, 20 dic. (askanews) – Un’auto è piombata sulla folla di un mercatino di Natale a Magdeburgo, in Germania, facendo morti e feriti (il bilancio ufficiale ancora non c’è. Da fonti della polizia locale si conta almeno un morto. Mentre ci sono almeno 60 feriti, riporta il quotidiano tedesco Bild, citando fonti dei servizi di soccorso). La polizia ha arrestato il 50enne alla guida della vettura, secondo le prime informazioni sarebbe un 50enne saudita che l’ha presa a noleggio. “Le immagini sembrano quelle di un attentato”, “al momento non risultano italiani” coinvolti, “continuiamo comunque a monitorare con l’ambasciata”. L’ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, interpellato dai giornalisti in Transatlantico, a Montecitorio, su quanto accaduto.


“Sono profondamente scioccata dal brutale attacco che ha colpito la folla inerme al mercatino di Natale a Magdeburgo. Sono vicina, con tutto il governo, alle famiglie delle vittime, ai feriti e a tutto il popolo tedesco. La violenza non deve avere spazio nelle nostre democrazie”. Lo ha dichiarato in una nota la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.