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Nuova Commissione Ue, accordo politico tra Ppe, SD e Renew

Nuova Commissione Ue, accordo politico tra Ppe, SD e RenewBruxelles, 20 nov. (askanews) – Ci sarebbe l’accordo politico, fra i tre gruppi della “maggioranza europeista” (Ppe, S&D, Renew) che ha rieletto a luglio Ursula von der Leyen per il suo secondo mandato alla presidenza della Commissione, per sbloccare la situazione di stallo nel provesso delle audizioni di conferma dei vicepresidenti esecutivi designati per il nuovo Esecutivo comunitario. Lo hanno annunciato questo pomeriggio a Bruxelles fonti del gruppo dei Socialisti e Democratici (S&D), aggiungendo che i dettagli dell’accordo saranno resi noti più tardi.


Sono già state fissate per questa sera, intanto le riunioni dei coordinatori dei gruppi poltici di tutte le commissioni europarlamentari competenti che hanno tenuto le audizioni dei sei vicepresidenti esecutivi designati, compresi i due che sono stati oggetto dei veti incrociati, l’italiano Raffaele Fitto e la spagnola Teresa Ribera, e dell’audizione del commissario designato ungherese Oliver Varhelyi, pure lui bloccato. Secondo fonti del Parlamento europeo, tutte le riunioni dei coordinatori delle commissioni responsabili (con una riunione distinta per ogni audizione) cominceranno in parallelo alle 19; se necessario, i coordinatori possono essere sostitutiti da altri eurodeputati, su decisione del gruppo pertinente.


Oltre a Varhelyi, Fitto e Ribera, le riunioni riguarderanno i vicepresidenti esecutivi designati Kaja Kallas (nuovo Alto Rappresentante per la Politica estera comune), Roxana Minzatu, Stéphane Séjourné, Henna Virkkunen.

Gli Usa daranno all’Ucraina mine antiuomo per rallentare l’avanzata russa

Gli Usa daranno all’Ucraina mine antiuomo per rallentare l’avanzata russaRoma, 20 nov. (askanews) – Gli Stati Uniti forniranno all’Ucraina mine antiuomo per rallentare l’avanzata russa. Lo ha confermato Lloyd Austin, il segretario alla Difesa degli Stati Uniti. Parlando ai giornalisti durante un viaggio in Laos, Lloyd Austin ha spiegato che questo sviluppo nell’uso delle mine antiuomo è il risultato di cambiamenti nelle tattiche russe. Ha sottolineato che adesso è la fanteria russa a manovrare sul campo di battaglia, piuttosto che i veicoli corazzati. Secondo il ministro, l’Ucraina “ha bisogno di mezzi per rallentare questo sforzo russo”.


Il segretario alla Difesa ha aggiunto: “Le mine che stiamo considerando di fornire loro sarebbero mine non persistenti, che possiamo controllare quando si auto-attivano e si autodistruggono, il che in definitiva le rende molto più sicure di quelle che producono loro stessi”. Queste mine “non persistenti” hanno generalmente bisogno di batterie e diventano incapaci di esplodere quando la batteria si scarica. Ha aggiunto che l’Ucraina sta attualmente producendo le proprie mine antiuomo. Gli Stati Uniti forniscono già all’Ucraina mine anticarro.

A Roma il più famoso gruppo folkloristico polacco “Mazowsze”

A Roma il più famoso gruppo folkloristico polacco “Mazowsze”Roma, 20 nov. (askanews) – Grandi emozioni, meravigliosi colori, gioia, energia: sul palcoscenico dell’Auditorium Parco della Musica la ricchezza della cultura polacca nelle tradizionali danze e melodie popolari eseguite da 150 artisti del corpo di ballo, coro e orchestra sinfonica. Il più famoso ensemble di danza e canto polacco ha regalato al pubblico della capitale uno spettacolo davvero unico. Una serata indimenticabile con cui l’Ambasciata di Polonia a Roma ha celebrato il 106esimo anniversario della riconquista dell’Indipendenza del Paese. Il concerto ha concluso inoltre l’anno commemorativo dell’80esimo anniversario della Battaglia di Montecassino in cui ebbero un ruolo cruciale i soldati del secondo Corpo d’Armata polacco guidato dal generale Wladyslaw Anders.


Una accoglienza calorosa e una lunga standing ovation per i 150 artisti del corpo di ballo, coro e orchestra sinfonica che in una sala stracolma si sono esibiti con una carrellata di melodie e danze più belle e famose del loro repertorio. A 60 anni dal primo concerto italiano, la famosa compagnia di canto e danza polacca ha rallegrato il pubblico con la sua giovinezza, vigore, entusiasmo e impareggiabili coreografie accompagnate dal virtuosismo dell’orchestra sinfonica di “Mazowsze”, diretta magistralmente dal maestro Jacek Boniecki. A salutare il pubblico romano l’ambasciatore Ryszard Schnepf. “Grazie per la vostra numerosa presenza – siamo oltre duemila persone a festeggiare stasera l’Indipendenza della Polonia in questa splendida cornice. La realizzazione di questo evento non sarebbe stata possibile senza l’impagabile collaborazione della Fondazione Musica per Roma” – ha detto il capo della missione diplomatica polacca a Roma.


La Festa dell’Indipendenza cade l’11 novembre ed è una data molto importante per i polacchi. E’ il giorno in cui si celebra l’anniversario dell’Indipendenza della Polonia, riconquistata nel 1918 dopo che per 123 anni il paese era scomparso dalla carta dell’Europa a causa delle spartizioni compiute da Austria, Prussia e Russia (1795). L’11 novembre 1918 venne firmato l’armistizio che metteva fine alla Grande Guerra anche sul fronte tedesco e quel giorno il Maresciallo Józef Pilsudski, comandante delle Legioni Polacche, prese il controllo della Polonia diventando il primo Capo del rinato Stato polacco. La data è perciò rimasta simbolica anche se ancora un anno di rivolte doveva passare perché fosse consolidata quella conquista e un ulteriore anno doveva trascorrere perché il Trattato di Versailles ratificasse i nuovi confini polacchi.

Ucraina, Macron: richiamo Russia alla ragione, ha responsabilità

Ucraina, Macron: richiamo Russia alla ragione, ha responsabilitàRoma, 19 nov. (askanews) – “Voglio veramente richiamare alla ragione la Russia. Ha delle responsabilità come membro permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”. Lo ha dichiarato Emmanuel Macron ai giornalisti dopo il vertice del G20 a Rio de Janeiro. “La Russia sta diventando una potenza destabilizzatrice globale”, ha accusato il presidente francese, che ha parlato di postura “da escalation” da parte di Mosca.


“Vogliamo la pace nel 2025”, ha aggiunto, “La nostra aspirazione è quella della pace (…), abbiamo un approccio semplice: stiamo aiutando l’Ucraina a resistere e vogliamo la pace, ma non per capitolazione”. Il capo dello Stato ha auspicato una discussione tra le due parti. “Quali impegni sono disposti a prendere gli ucraini e i russi?”. “Perché ci sia pace nella regione, devono esserci garanzie da entrambe le parti, (in particolare) di non aggressione”, ha aggiunto.

Netanyahu: Hamas non governerà più Gaza. E offre 5 milioni di dollari a chi consegna un ostaggio

Netanyahu: Hamas non governerà più Gaza. E offre 5 milioni di dollari a chi consegna un ostaggioRoma, 19 nov. (askanews) – Hamas non governerà la Striscia di Gaza in futuro: lo ha ribadito il premier israeliano Benjamin Netanyahu, che ha visitato il Territorio costiero insieme al ministro della Difesa, Israel Katz, e ai vertici delle forze armate.


Netanyahu ha ribadito inoltre che Israele sta facendo tutto il possibile per riportare indietro gli ostaggi ancora nelle mani di Hamas, e ha reiterato l’offerta di 5 milioni di dollari per chiunque a Gaza consegni un ostaggio. “La scelta è vostra, ma il risultato sarà lo stesso, porteremo tutti a casa”, ha concluso.

Difesa, Rauti: per formazione servono modello e dottrina interforze

Difesa, Rauti: per formazione servono modello e dottrina interforzeRoma, 19 nov. (askanews) – Si è svolto a Roma, presso il Centro Alti Studi Difesa – Scuola Superiore Universitaria il “1° FORUM NAZIONALE DELLA FORMAZIONE INTERFORZE – Le competenze come dominio strategico”, evento promosso dal Sottosegretario di Stato al Ministero della Difesa, Senatrice Isabella Rauti con delega alla Formazione del personale civile e militare della Difesa. L’evento si è aperto con un videomessaggio del Ministro della Difesa Guido Crosetto ed è stato seguito in videoconferenza da oltre 70 tra Istituti, Enti e Scuole formativi e addestrativi della Difesa.


Il Sottosegretario Rauti ha sottolineato che “nonostante l’offerta formativa della Difesa sia elevatissima, il Forum è stato importante perché ha delineato un metodo, ovvero ha promosso un’iniziativa che non ha precedenti e che mette insieme tutte le Scuole, le Accademie e gli Istituti di Formazione con l’obiettivo di condividere non solo le buone prassi ma soprattutto di arrivare a creare un modello e una dottrina che siano davvero interforze. Una condivisione e anche una contaminazione che dobbiamo replicare oltre l’appuntamento di oggi. Il Forum è stato, quindi, come una esercitazione interforze, perché l’interforzizzazione è nel metodo e la multidisciplinarità nel merito e oggi lo abbiamo dimostrato”. L’emersione di sfide nuove e multidimensionali, di minacce ibride, simmetriche e asimmetriche da parte di attori – statuali e non – capaci di operare nei domini tradizionali, ma anche in quelli nuovi come il cyberspazio, nonché in quelli cosiddetti emergenti, come l’ambiente cognitivo, richiede secondo Rauti la necessità di “ingaggiare una sfida che riguarda tutti coloro che fanno Formazione che è quella della complessità che dobbiamo governare. Per governare questa complessità è necessario conoscerla ed analizzarla, esercitando competenze abilitanti ed avendo una preparazione sempre più all’avanguardia attraverso le nuove e nuovissime tecnologie come l’uso positivo l’Intelligenza artificiale. La formazione è come un Teatro Operativo e come un dominio strategico che si confronta con domini vecchi e nuovi.”


Per Rauti il Forum “è stato un punto di partenza perché significa prendere un impegno a tenere ogni anno un forum ma anche a convogliare tutto ciò che c’è nella specificità delle singole Forze Armate e ad integrarlo in una prospettiva interforze che coinvolga il reclutamento, l’addestramento e la formazione”.

Otto razzi contro la base italiana Unifil in Libano

Otto razzi contro la base italiana Unifil in LibanoRoma, 19 nov. (askanews) – Otto razzi da 107 millimetri hanno colpito il quartier generale del contingente italiano e del settore Ovest di Unifil (Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite) a Shama, nel sud del Libano.


I razzi – spiega una nota del ministero della Difesa – hanno impattato su alcune aree all’aperto e sul magazzino ricambi della base, dove non era presente alcun soldato. Il comunicato della Difesa ha chiarito che non sono stati registrati feriti, ma cinque militari italiani sono sotto osservazione nell’infermeria della base: le loro condizioni non destano particolari preoccupazioni. Sono in corso gli accertamenti, conclude il comunicato, per determinare il punto di partenza dei colpi e individuare i responsabili.

Ue, dal vertice di Varsavia spunta la nuova strategia europea

Ue, dal vertice di Varsavia spunta la nuova strategia europeaVarsavia, 19 nov. (askanews) – L’Europa abbandona le indecisioni e si avvia a creare i bond europei per finanziare la difesa comune. È questo uno dei punti più significativi del documento – siglato stamattina al vertice dei ministri degli Esteri di Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna e Regno Unito – che si apre con il riconoscimento che “la nostra sicurezza comune è messa a dura prova come mai prima d’ora”. “La Russia sta sistematicamente attaccando l’architettura di sicurezza europea”, hanno scritto i capi della diplomazia.


Il vertice dei 5 maggiori Paesi europei più la Gran Bretagna, e con la presenza della nuova commissaria della Unione europea per gli affari internazionali Kaja Kallas, ha dato esiti importanti quanto inattesi. Nel riaffermare la centralità del ruolo della NATO i ministri riuniti hanno sottolineato la necessità di un maggiore protagonismo europeo portando le spese della difesa al 2% del PIL e sottolineando la necessità di una maggiore integrazione anche nella produzione degli armamenti, scelta che sarà supportata finanziariamente da bond europei. “Anche l’Italia è pronta a questo passo anche grazie al fatto che l’Europa ci consente di far uscire dal patto di stabilità gli investimenti nella difesa”, ha sottolineato Tajani che poi ha chiarito con forza come questo vertice abbia definito altri aspetti essenziali nella complessa situazione geopolitica. “L’Europa dovrà contare di più non solo con gli investimenti e nella difesa ma anche nello sviluppare una politica attiva sui vari fronti internazionali tra cui Medio Oriente, Africa e Venezuela. I Paesi europei devono agire uniti, parlare con una voce unica”. Dal documento firmato anche da Annalena Baerbock per la Germania, Jean-Noel Barrot per la Francia, Radoslaw Sikorski per la Polonia, Jose Manuel Albares per la Spagna e David Lammy per la Gran Bretagna, gli ultimi due collegati da remoto, emerge come l’Europa abbia deciso di usare tutte le leve possibili per sostenere l’Ucraina sia militarmente, a breve l’esercito di Kiev sarà rafforzato da soldati addestrati in Francia e dagli aerei mirage, sia finanziariamente, utilizzando profitti di aziende russe congelati in Europa, sia socialmente con la garanzia della ricostruzione della rete elettrica già in tempo di guerra. “Questo ci auguriamo sia l’ultimo inverno di guerra per gli ucraini”, ha sottolineato Tajani.


Un vertice che si è rivelato un successo diplomatico per la Polonia che si è vista riconoscere dalla ministra tedesca sia il merito d’aver avvisato gli alleati europei fin dal 2014 delle intenzioni della Russia, sia d’aver smascherato le azioni di disturbo fatte contro alcuni Paesi europei in maniera ibrida. “Tutti vogliamo la pace, ma sia chiaro che perché sia una pace vera deve essere giusta”, ha aggiunto Tajani, citando Giovanni Paolo II, nel ribadire che arrivare alla pace non significa imporre una sconfitta all’Ucraina. Durante la conferenza stampa è emerso più volte anche il tema dei rapporti con gli USA, su cui tutti i partecipanti hanno convenuto che l’America è e resterà il partner principale per l’Europa e per il mondo che si considera libero, indipendentemente da chi lo governa.


“Il formato del vertice a 5 Paesi più la Gran Bretagna è una nuova modalità che credo d’ora in poi useremo almeno nelle questioni della sicurezza, che ribadisco vedranno sempre più l’Europa agire in modo comune”, ha dichiarato Tajani al termine dell’incontro svoltosi al Palazzo dell’Isola all’interno del Parco Reale di Varsavia dove durante la guerra fredda americani e cinesi si incontrarono spesso per portare la Cina all’interno delle Nazioni Unite.

Ue, dal vertice di Varsavia spunta la nuova strategia europea

Ue, dal vertice di Varsavia spunta la nuova strategia europeaVarsavia, 19 nov. (askanews) – L’Europa abbandona le indecisioni e si avvia a creare i bond europei per finanziare la difesa comune. È questo uno dei punti più significativi del documento – siglato stamattina al vertice dei ministri degli Esteri di Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna e Regno Unito – che si apre con il riconoscimento che “la nostra sicurezza comune è messa a dura prova come mai prima d’ora”. “La Russia sta sistematicamente attaccando l’architettura di sicurezza europea”, hanno scritto i capi della diplomazia.


Il vertice dei 5 maggiori Paesi europei più la Gran Bretagna, e con la presenza della nuova commissaria della Unione europea per gli affari internazionali Kaja Kallas, ha dato esiti importanti quanto inattesi. Nel riaffermare la centralità del ruolo della NATO i ministri riuniti hanno sottolineato la necessità di un maggiore protagonismo europeo portando le spese della difesa al 2% del PIL e sottolineando la necessità di una maggiore integrazione anche nella produzione degli armamenti, scelta che sarà supportata finanziariamente da bond europei. “Anche l’Italia è pronta a questo passo anche grazie al fatto che l’Europa ci consente di far uscire dal patto di stabilità gli investimenti nella difesa”, ha sottolineato Tajani che poi ha chiarito con forza come questo vertice abbia definito altri aspetti essenziali nella complessa situazione geopolitica. “L’Europa dovrà contare di più non solo con gli investimenti e nella difesa ma anche nello sviluppare una politica attiva sui vari fronti internazionali tra cui Medio Oriente, Africa e Venezuela. I Paesi europei devono agire uniti, parlare con una voce unica”. Dal documento firmato anche da Annalena Baerbock per la Germania, Jean-Noel Barrot per la Francia, Radoslaw Sikorski per la Polonia, Jose Manuel Albares per la Spagna e David Lammy per la Gran Bretagna, gli ultimi due collegati da remoto, emerge come l’Europa abbia deciso di usare tutte le leve possibili per sostenere l’Ucraina sia militarmente, a breve l’esercito di Kiev sarà rafforzato da soldati addestrati in Francia e dagli aerei mirage, sia finanziariamente, utilizzando profitti di aziende russe congelati in Europa, sia socialmente con la garanzia della ricostruzione della rete elettrica già in tempo di guerra. “Questo ci auguriamo sia l’ultimo inverno di guerra per gli ucraini”, ha sottolineato Tajani.


Un vertice che si è rivelato un successo diplomatico per la Polonia che si è vista riconoscere dalla ministra tedesca sia il merito d’aver avvisato gli alleati europei fin dal 2014 delle intenzioni della Russia, sia d’aver smascherato le azioni di disturbo fatte contro alcuni Paesi europei in maniera ibrida. “Tutti vogliamo la pace, ma sia chiaro che perché sia una pace vera deve essere giusta”, ha aggiunto Tajani, citando Giovanni Paolo II, nel ribadire che arrivare alla pace non significa imporre una sconfitta all’Ucraina. Durante la conferenza stampa è emerso più volte anche il tema dei rapporti con gli USA, su cui tutti i partecipanti hanno convenuto che l’America è e resterà il partner principale per l’Europa e per il mondo che si considera libero, indipendentemente da chi lo governa.


“Il formato del vertice a 5 Paesi più la Gran Bretagna è una nuova modalità che credo d’ora in poi useremo almeno nelle questioni della sicurezza, che ribadisco vedranno sempre più l’Europa agire in modo comune”, ha dichiarato Tajani al termine dell’incontro svoltosi al Palazzo dell’Isola all’interno del Parco Reale di Varsavia dove durante la guerra fredda americani e cinesi si incontrarono spesso per portare la Cina all’interno delle Nazioni Unite.

Ue-Nato, De Meo (DNAT): rafforzare legami e rinnovare difesa europea

Ue-Nato, De Meo (DNAT): rafforzare legami e rinnovare difesa europeaRoma, 19 nov. (askanews) – E’ necessario “rinnovare urgentemente” la “difesa europea” e “intraprendere iniziative mirate a potenziare la capacità di deterrenza della Nato”. Il suo compito è proprio quello di raccordo tra il Parlamento Europeo e l’Alleanza. Tra sfide e prospettive future, parla ad askanews Salvatore De Meo, presidente della Delegazione per le relazioni con l’Assemblea parlamentare della Nato (DNAT).


Quali le sfide e le prospettive per il suo nuovo ruolo di collegamento con la NATO? “L’attuale quadro geopolitico mondiale – sottolinea De Meo – ci pone di fronte a sfide molto impegnative, che hanno spinto gli Stati UE e la NATO a prendere coscienza della necessità di rinnovare urgentemente la difesa europea, invertendo 30 anni di sotto-investimento, e di intraprendere iniziative mirate a potenziare la capacità di deterrenza della NATO. A tal fine, il rafforzamento del partenariato UE-NATO è diventato uno strumento necessario, e la Delegazione DNAT, della quale sono Presidente, rappresenta espressione fondamentale della diplomazia parlamentare del PE, con il chiaro messaggio che il Parlamento europeo intende assumere un ruolo sempre più attivo a sostegno dell’Alleanza”.


“I cittadini UE – prosegue De Meo – oggi non percepiscono il valore della NATO la cui sigla richiama immediatamente la dimensione bellica. Noi dobbiamo invece dimostrare e sensibilizzare i cittadini sulla funzione e sull’impegno prioritario della NATO nella promozione e ricerca della pace. E’ importante spiegare il principio della deterrenza intesa come condizione per la quale i potenziali “avversari” devono avere consapevolezza della capacità difensiva dell’Alleanza a fronte di loro eventuali attacchi. Credo che in aggiunta alle scelte ambiziose della scorsa legislatura – mi riferisco alla transizione verde e digitale che mi auguro si caratterizzino con un approccio pragmatico – l’Ue non può non vedere la costruzione di una politica estera e di difesa comune. E’ evidente che anche per questa sfida complessa è necessario un ripensamento della governance, che permetta all’UE di essere in grado di reagire tempestivamente rispetto alla velocità con cui oggi alcuni scenari avvengono”. Quali azioni è possibile intraprendere per favorire il dialogo e la pace in Medio Oriente e Ucraina? In tal senso che ruolo può giocare la Nato?


“Per la NATO – risponde De Meo – l’Ucraina rappresenta la prima priorità: occorre supportare l’Ucraina in diversi modi. Bisogna intensificare i rapporti con il parlamento ucraino: loro hanno sempre partecipato attivamente alle riunioni dell’Assemblea Parlamentare NATO. Deve esserci anche un supporto di tipo politico e diplomatico, oltre che militare, che consenta quel necessario processo riformatore di cui l’Ucraina ha bisogno per il suo ingresso nell’UE. Anche il Medio Oriente è oggetto di costante attenzione da parte della NATO, dove spesso i conflitti hanno evidenziato il concetto di difesa collegato al potenziamento degli armamenti. Anche qui la NATO vuole sottolineare, ancora una volta, l’importanza della diplomazia come principale strumento di risoluzione di controversie internazionali”. Quali sono i principali obiettivi che si è posto per questa sua nuova attività di ponte tra Eu-Italia e Nato?


“Come già accennato, la Delegazione DNAT nell’attuale contesto geopolitico – sottolinea il presidente – risulta indispensabile per avviare il complesso processo di definizione di una politica estera e di difesa comune. La nomina di un commissario dedicato alla Difesa è l’inizio di una nuova fase dell’UE nella quale bisogna sostenere di pari passo sia le azioni finalizzate alla capacità difensiva dell’Unione europea, attraverso politiche industriali specifiche, ma anche quelle diplomatiche che restano prioritarie nella costruzione di un complessivo concetto di difesa che integri la capacità bellica e deterrenza con autorevoli e credibili relazioni internazionali atte a garantire la pace e gestire ogni forma di crisi geopolitica”. “In tale ottica – conclude De Meo – come Presidente della Delegazione UE presso la NATO, intendo rafforzare le relazioni tra le due assemblee parlamentari e questo potrà essere favorito dal prossimo riconoscimento di uno ‘status’ diverso e specifico al Parlamento europeo che, in base ad una proposta di modifica dello Statuto in via di approvazione, verrà riconosciuto come ‘partner’, alla stregua di Paesi candidati all’adesione NATO come Ucraina, Georgia e Bosnia. Questo garantirà al Parlamento europeo, oltre agli attuali diritti, anche nuovi ‘poteri’, come quello di presentare emendamenti tramite il Presidente della Delegazione DNAT e di partecipare alle varie missioni delle Commissioni dell’Assemblea Parlamentare della NATO nelle quali poter dare il proprio contributo propositivo. Inoltre, a supporto degli attuali sforzi per accrescere il ruolo del PE, la Delegazione DNAT proporrà di ospitare, nella sede del parlamento di Bruxelles, diversi incontri e seminari ma soprattutto di programmare, per la prima volta nella storia, una sessione dell’Assemblea Parlamentare NATO”. Di Serena Sartini