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Tajani: siamo amici della Francia, non di un governo

Tajani: siamo amici della Francia, non di un governoRoma, 22 giu. (askanews) – “Io rispetto sempre la volontà del popolo di un grande Paese come la Francia. Quindi sarà il popolo a decidere chi dovrà essere al governo in Francia. E io rispetterò sempre la volontà del popolo, come Ministro degli Esteri, cercherò sempre di lavorare con il governo francese perché io sono un amico della Francia. Siamo partner della Francia, non di un governo o di un altro”: lo ha dichiarato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani in una intervista a Tf1 andata in onda ieri sera, rispondendo a domande sulle prospettive di un cambio di guida al governo in Francia dopo le prossime elezioni anticipate.


“Dobbiamo chiederci, a livello politico, se ci sono differenze tra il PPE e il partito della signora Le Pen? La mia risposta è sì. Ma questo non significa che, in qualità di ministro degli Affari Esteri, non discuterò, in futuro se ci sarà un ministro di quella famiglia politica. Certo che lo farò”, ha detto Tajani.

A Gaza proiettili di grosso calibro nei pressi degli uffici della Croce Rossa

A Gaza proiettili di grosso calibro nei pressi degli uffici della Croce RossaRoma, 22 giu. (askanews) – Ventidue persone sono morte in seguito a una pioggia di proiettili di grosso calibro vicino alle strutture del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) a Gaza, ha dichiarato l’organizzazione umanitaria nella serata di venerdì.


“Proiettili di grosso calibro sono atterrati a pochi metri dall’ufficio e dalle residenze del Comitato internazionale della Croce Rossa venerdì pomeriggio”, ha scritto il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) su X. “L’attacco ha danneggiato la struttura dell’ufficio del CICR, che è circondato da centinaia di civili sfollati che vivono in tende”, ha aggiunto l’organizzazione, secondo cui i morti sono 22.”Questo incidente ha causato un massiccio afflusso di vittime al vicino ospedale da campo della Croce Rossa, dove sono stati portati “22 morti e 45 feriti”. Per la Sanità di Gaza, controllata da Hamas, ci sono stati 25 morti e 50 feriti nell’attacco che ha aver “preso di mira le tende dei civili sfollati ad Al-Mawasi”, un’area nel sud della Striscia di Gaza vicino a Rafah.

Putin: la Russia svilupperà ulteriormente la triade nucleare

Putin: la Russia svilupperà ulteriormente la triade nucleareRoma, 21 giu. (askanews) – La Russia intende sviluppare ulteriormente le proprie forze nucleari strategiche: lo ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin.


“I nostri piani comprendono ulteriore sviluppo della triade nucleare come garanzia della deterrenza strategica e del mantenimento dell’equilibrio di potere nel mondo”, ha concluso. La Russia è disponibile ad un ampio dialogo per la creazione di un sistema di sicurezza euroasiatico con diverse organizzazioni, compresa la Nato: ha poi dichiarato il presidente russo, Vladimir Putin. “Siamo pronti per un’ampia discussione internazionale su queste questioni fondamentali sia con i nostri colleghi nell’Oragnizzazione della Cooperazione di Shanghai, la Csi, i Brics e altre organizzazioni internazionali compresi gli Stati europei e della Nato”, ha concluso.

I media nordcoreani: accordo con la Russia prevede l’uso di tutti i mezzi militari in caso di guerra

I media nordcoreani: accordo con la Russia prevede l’uso di tutti i mezzi militari in caso di guerraRoma, 20 giu. (askanews) – Il nuovo accordo tra la Russia e la Corea del Nord, raggiunto dai rispettivi leader, prevede che i Paesi utilizzino tutti i mezzi disponibili per fornire assistenza militare immediata in caso di guerra. Lo hanno chiarito i media ufficiali nordcoreani.


L’agenzia ufficiale coreana Kcna ha riportato il testo dell’accordo di partenariato strategico globale raggiunto ieri a Pyongyang dal leader Kim Jong Un e dal presidente russo Vladimir Putin. Secondo l’agenzia, l’articolo 4 dell’accordo stabilisce che se uno dei due Paesi è invaso e spinto in uno stato di guerra, l’altro deve dispiegare “tutti i mezzi a sua disposizione senza indugio” per fornire “assistenza militare e di altro tipo”. L’accordo potrebbe segnare il più forte legame tra Mosca e Pyongyang dalla fine della Guerra Fredda. Sia Kim sia Putin lo hanno descritto come un importante miglioramento delle loro relazioni, che riguardano sicurezza, commercio, investimenti, legami culturali e umanitari. Il vertice si è svolto mentre Stati Uniti e i loro alleati hanno espresso crescenti preoccupazioni per un possibile accordo sugli armamenti in cui Pyongyang fornirebbe a Mosca munizioni indispensabili per la sua guerra in Ucraina, in cambio di assistenza economica e trasferimenti di tecnologia che potrebbero rafforzare la minaccia rappresentata dalle armi nucleari e dal programma missilistico di Kim.


Il Trattato di partenariato strategico globale tra la Corea del Nord e la Russia, che oggi la Kcna ha pubblicato, è indefinito e composto da 23 articoli. Il nuovo accordo sostituisce il precedente Trattato di amicizia e cooperazione di buon vicinato firmato dai leader degli Stati nel 2000.


Secondo il testo del nuovo documento, dalla data della sua entrata in vigore al momento dello scambio delle ratifiche, il vecchio trattato termina. “Il presente accordo è valido per un periodo indefinito. Se una delle parti intende porre fine al presente accordo, deve notificarlo per iscritto all’altra parte. L’accordo termina un anno dopo la data di ricezione della notifica scritta da parte dell’altra parte”, si legge nel testo, citato dalla Kcna.

Ucraina, intesa Ue sul 14esimo pacchetto sanzioni alla Russia: ci sono misure per risarcire imprese europee

Ucraina, intesa Ue sul 14esimo pacchetto sanzioni alla Russia: ci sono misure per risarcire imprese europeeRoma, 20 giu. (askanews) – Gli ambasciatori dei Paesi dell’Unione Europea hanno concordato il 14esimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Lo ha dichiarato la presidenza belga del Consiglio dell’Ue 2024.


“Gli ambasciatori dell’Ue hanno appena concordato un potente e sostanziale 14esimo pacchetto di sanzioni in reazione all’aggressione russa contro l’Ucraina. Questo pacchetto prevede nuove misure mirate e massimizza l’impatto delle sanzioni esistenti colmando le lacune”, ha dichiarato la presidenza belga su X. Nel corso del Coreper odierno (il Comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri presso l’Ue), si apprende da fonti diplomatiche, gli ambasciatori hanno confermato l’accordo dei Ventisette sul pacchetto di sanzioni Ue.


Nella definizione di questo nuovo pacchetto, l’Italia ha lavorato attentamente al fine di assicurare l’adozione di misure risarcitorie a tutela delle imprese europee. In particolare, precisano le fonti, a tutela delle imprese Ue sono previsti due tipi di rimedi a seconda delle casistiche che le hanno toccate, in modo che possano agire dinanzi alle corti nazionali UE per chiedere di esser risarcite. Da un lato, le imprese europee possono agire dinanzi alle corti degli Stati membri per chiedere il risarcimento di danni subiti a fronte di cause avviate in Paesi terzi da soggetti russi o controllati da russi per contratti o transazioni la cui esecuzione è stata colpita dalle sanzioni europee. Dall’altro, le imprese europee possono agire dinanzi alle corti degli stati membri per chiedere il risarcimento dei danni provocati da soggetti russi che hanno beneficiato dei provvedimenti russi di assegnazione in amministrazione temporanea.


Le misure, precisano le fonti, non sono meccanismi di compensazione, ma misure che consentono di agire in giudizio. L’adozione formale è prevista al Consiglio Esteri del 24 giugno.

Oxfam: raddoppiato numero sfollati per inondazioni e siccità

Oxfam: raddoppiato numero sfollati per inondazioni e siccitàRoma, 20 giu. (askanews) – Nei 10 dei Paesi più colpiti al mondo dall’alternarsi di inondazioni e siccità sempre più frequenti e devastanti, il numero di sfollati è più che raddoppiato nell’ultimo decennio. Solo nel 2023 centinaia di migliaia di persone sono state costrette a fuggire 8 milioni di volte dalle proprie case per mettersi in salvo.


É l’allarme lanciato oggi da Oxfam, con una nuova analisi diffusa in occasione della Giornata mondiale del rifugiato. Gli Stati più colpiti l’anno scorso sono stati Somalia, Cina, Filippine, Pakistan, Kenya, Etiopia, India, Brasile, Bangladesh e Malesia, con una crescita esponenziale del numero di persone costrette a lasciare le proprie case anche più volte a causa di disastri climatici: da 3,5 milioni nel 2013 a 7,9 milioni nel 2023, ossia il 120% in più rispetto a 10 anni fa (secondo i dati del Global Internal Displacement Database). Nello stesso periodo in questi 10 Paesi si assiste alla crescita delle aree colpite da siccità e inondazioni sempre più frequenti, passate da appena 24 nel 2013 a 656 lo scorso anno: la sola Somalia, ad esempio, è stata colpita da 223 diversi eventi metereologici estremi l’anno scorso, mentre 10 anni fa erano stati solo 2; le Filippine 74 volte contro 3; il Brasile 79 contro 4; la Malesia 127 contro 1. Oxfam ha calcolato inoltre che in 5 di questi Paesi, meno preparati ad affrontare l’impatto dei cambiamenti climatici – ossia Bangladesh, Etiopia, Kenya, Pakistan e Somalia – il numero di persone colpite da malnutrizione acuta è quasi triplicato passando da 14 milioni nel 2013 a oltre 55 milioni nel 2023. “Come ci dicono i dati UNHCR nel 2023 abbiamo toccato la cifra record di 120 milioni di rifugiati nel mondo, dovuti prevalentemente ai cambiamenti climatici, che spesso si sommano a guerre e povertà. – ha detto Francesco Petrelli, policy advisor sulla sicurezza alimentare di Oxfam Italia- A subire le conseguenze più tragiche dei cambiamenti climatici sono purtroppo quelle stesse comunità che non ne hanno responsabilità: dalle decine di morti a causa dal caldo torrido in Bangladesh, alle migliaia di persone costrette a fuggire dalle inondazioni in Pakistan. Mentre i Paesi più ricchi, che inquinano di più, continuano a fare troppo poco per sostenerle. I cambiamenti climatici stanno alterando i normali modelli metereologici di fenomeni come El Niño e La Niña, aumentando siccità, inondazioni e cicloni. La conseguenza è la perdita di qualsiasi mezzo di sussistenza soprattutto in Paesi poverissimi e attraversati da conflitti, con milioni di persone che ridotte alla fame e senza fonti d’acqua pulita disponibili, sono costrette a migrazioni continue”. In Somalia ad esempio, il costante aumento delle temperature ha portato negli ultimi anni a siccità sempre più frequenti e prolungate, spesso seguite da inondazioni improvvise e cicloni. Nonostante il Paese sia responsabile di meno dello 0,03% delle emissioni globali di Co2, ha subito danni per miliardi di dollari, a causa dei disastri climatici. Solo le inondazioni dello scorso dicembre, dopo 5 anni di siccità ininterrotta, hanno causato perdite stimate in 230 milioni di dollari, oltre a 1,2 milioni di sfollati e 118 vittime. Una catastrofe che è andata a sommarsi alla guerra e ha moltiplicato gli effetti della crisi economica: il risultato è che oggi metà della popolazione dipende dagli aiuti umanitari per sopravvivere. “Tutti i miei animali sono morti a causa della siccità. Così sono stato costretto a viaggiare per tre giorni assieme ai miei figli, senza acqua e cibo. Alcuni di loro si sono ammalati per questo”, racconta Hassan Mohamed, che oggi è costretto a vivere da sfollato a Baidoa, città a nord-ovest di Mogadiscio. In Bangladesh, cicloni imprevedibili e altri eventi estremi hanno costretto l’anno scorso oltre 1,8 milioni di persone ad abbandonare le proprie case, provocando gravi danni a infrastrutture essenziali, come scuole e mercati. Il Paese però contribuisce appena allo 0,56% delle emissioni globali di CO2. “Abbiamo perso la casa quattro volte a causa dei cicloni e oggi siamo indebitati perché abbiamo dovuto fare un mutuo ricomprarla. Nostro figlio è l’unico a guadagnare, ma fatica a trovare un lavoro nella zona”, raccontano Asgor Kha e Moriom, che vivono nel villaggio di Lebubunia a Satkhira. Senza raccolto né reddito tante famiglie in Bangladesh si sono dovute trasferire, anche più di una volta. Chi non lo ha fatto vive nella costante paura del futuro per i ripetuti disastri subiti. “Sarà possibile porre fine a queste immani sofferenze solo se si affronterà radicalmente l’ingiustizia climatica globale. – conclude Petrelli – I paesi ricchi e più inquinanti devono ridurre le emissioni e onorare gli impegni di finanziamento nei confronti dei paesi più colpiti dalla crisi climatica, in modo che le comunità possano adattarsi e ricostruire la propria vita dopo gli shock climatici. Risarcendo inoltre i danni che hanno contribuito a causare e consentendo così, alle nazioni più povere e colpite di sviluppare sistemi di allerta rapida ed efficace o altre misure di preparazione per mitigare gli effetti del cambiamento climatico”.

Rsf denuncia: Kiev aumenta pressione sui media

Rsf denuncia: Kiev aumenta pressione sui mediaRoma, 20 giu. (askanews) – Reporter Senza Frontiere (RSF), organo indipendente di controllo dei media, ha accusato l’Ucraina di aumentare la pressione politica sui giornalisti nel paese nel tentativo di controllare la narrativa.


“Sorveglianza, minacce di arruolamento nell’esercito, maggiore controllo da parte delle autorità… Sui media ucraini crescono pressioni politiche e ostacoli”, ha affermato RSF in una nota. L’organizzazione no-profit con sede a Parigi ha affermato che almeno cinque giornalisti sono stati sorvegliati o minacciati a causa di pubblicazioni sulla corruzione dall’inizio del 2024. Uno di loro, Yuriy Nikolov, un giornalista investigativo, è stato minacciato da individui mascherati a gennaio di essere arruolato con la forza. nelle forze armate a causa di un articolo che ha scritto per un giornale anti-corruzione.


In un altro esempio, un rappresentante militare è stato nominato direttore dell’agenzia di stampa ucraina Ukrinform e tra i suoi dipendenti è stata diffusa una lista di ospiti indesiderati. Jeanne Cavelier, responsabile dell’ufficio RSF per l’Europa orientale e l’Asia centrale, ha esortato le autorità ucraine ad attuare una “tabella di marcia per la libertà di stampa” presentata dall’organizzazione all’inizio di giugno. L’Ucraina è al 61° posto su 180 paesi nell’indice internazionale sulla libertà di stampa 2024 stilato dalla RSF.

Servizi russi: Casa Bianca pronta a ‘scaricare’ Zelensky

Servizi russi: Casa Bianca pronta a ‘scaricare’ ZelenskyRoma, 20 giu. (askanews) – secondo i servizi di intelligence esteri russi (Svr), la Casa Bianca sarebbe pronta a scaricare il presidente ucraino Zelenskyj per sostituirlo con Valeri Zaluzhni, ex comandante in capo delle forze armate ucraine


Secondo l’organizzazione, gli Stati Uniti e i loro satelliti sacrificheranno Zelenskyj quando le forze russe suggelleranno i loro successi sul campo di battaglia e le truppe ucraine si troveranno in un vicolo cieco. “In questo contesto, le dichiarazioni isteriche di Zelenskyj sulla sua intenzione di mettere in ginocchio la Russia suonano comiche. Vagando per le capitali occidentali, l’autoproclamato presidente vuole dare l’impressione di un grande lavoro e in qualche modo giustificare l’usurpazione del potere. Tuttavia “è evidente che la Casa Bianca chiuderà presto il progetto Zelenskyj”, dice la nota dei servizi russi riferendosi al fatto che il mandato di Zelensky come presidente è scaduto il 20 maggio scorso.


Secondo i dati dell’SVR, Washington ritiene che il candidato più conveniente per sostituire Zelenskyj sia Valeri Zaluzhni, ex comandante in capo delle forze armate ucraine.

Putin: rafforzamento relazioni con Vietnam “strategico”

Putin: rafforzamento relazioni con Vietnam “strategico”Roma, 20 giu. (askanews) – Il rafforzamento di un partenariato strategico globale con il Vietnam è tra le priorità della Russia, ha detto giovedì il presidente russo Vladimir Putin.


“Il rafforzamento di un partenariato strategico globale con il Vietnam rimane una delle nostre priorità”, ha detto Putin durante i colloqui con il presidente vietnamita To Lam. Russia e Vietnam mantengono contatti politici regolari e significativi, anche attraverso parlamenti, ministeri e dipartimenti, ha affermato il presidente.


“L’anno scorso, il commercio

Usa, Louisiana ordina esposizione Dieci Comandamenti nelle scuole

Usa, Louisiana ordina esposizione Dieci Comandamenti nelle scuoleRoma, 19 giu. (askanews) – La Louisiana è diventata oggi il primo stato degli Stati uniti a ordinare che ogni aula scolastica pubblica, fino al livello universitario, debba esporre un poster dei Dieci Comandamenti. Lo scrive oggi la BBC.


La misura, sostenuta dai repubblicani e firmata in legge dal governatore Jeff Landry, descrive i comandamenti come “i documenti fondativi del nostro governo statale e nazionale”. La legge è destinata a essere contestata da gruppi per i diritti civili, i quali sostengono che contravviene alla separazione tra chiesa e stato sancita nel primo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti.


La legge statale ordina che un poster delle dimensioni di 28 cm X 35,5 cm includa il testo sacro in “caratteri grandi e facilmente leggibili” e che i comandamenti siano “il punto focale centrale” della visualizzazione. Sarà anche mostrato insieme a una “dichiarazione contestuale” di quattro paragrafi che descriverà come i comandamenti “sono stati una parte prominente dell’educazione pubblica americana per quasi tre secoli”. I poster devono essere esposti in tutte le aule che ricevono finanziamenti statali entro il 2025, ma non vengono destinati fondi statali per pagare i poster stessi.


Leggi simili sono state recentemente proposte da altri stati a guida repubblicana, tra cui Texas, Oklahoma e Utah. Ci sono state numerose battaglie legali riguardanti l’esposizione dei Dieci Comandamenti negli edifici pubblici, comprese scuole, tribunali e stazioni di polizia. Nel 1980, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha annullato una legge simile del Kentucky che richiedeva che il documento fosse esposto nelle scuole elementari e superiori. Con una votazione di 5-4, la Corte Suprema ha stabilito che l’obbligo di esporre i Dieci Comandamenti “non aveva alcuno scopo legislativo secolare” ed era “chiaramente di natura religiosa”.