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La Spagna celebra i 10 anni di regno di Felipe VI

La Spagna celebra i 10 anni di regno di Felipe VIRoma, 19 giu. (askanews) – La Spagna celebra il decimo anniversario del regno di Filippo VI, proclamato monarca il 19 giugno 2014.


“Oggi riaffermo con entusiasmo e determinazione quell’impegno che ha permeato ogni gesto e ogni parola nell’ultimo decennio”, ha affermato il re nel suo discorso a Palazzo Reale in occasione di questa significativa data. Felipe ha sottolineato che “il servizio, l’impegno e il dovere” sono i pilastri della sua attività regale, così come il profondo rispetto e la lealtà verso il popolo spagnolo.


“Ho aderito alla Costituzione e ai suoi valori – e aderirò sempre – nell’adempimento delle mie responsabilità. Essi sono una guida per l’esercizio delle mie funzioni”, ha affermato. Felipe, insieme alla regina Letizia e alle sue due figlie, la principessa delle Asturie Leonor e l’infanta Sofía, hanno assistito al solenne cambio della guardia della guardia reale e alla sfilata delle truppe lungo la Calle Mayor.


Inoltre, il monarca ha conferito l’Ordine al merito civile a un totale di 19 cittadini. Filippo VI salì al trono il 19 giugno 2014, all’età di 46 anni, dopo che suo padre, Juan Carlos I, abdicò in favore di suo figlio.


Il trasferimento è avvenuto in un momento in cui la famiglia reale era coinvolta in una serie di scandali che coinvolgevano in un modo o nell’altro tutti i suoi membri. La Casa Reale fu compromessa dalle azioni eccentriche e dispendiose di Juan Carlos I, che provocarono inchieste giudiziarie, nonché dallo scandalo di corruzione dell’Infanta Cristina, alla quale Felipe revocò anche più tardi il titolo di Duchessa di Palma. vgp

Francia, in caso di disordini Macron potrebbe assumere poteri eccezionali

Francia, in caso di disordini Macron potrebbe assumere poteri eccezionaliRoma, 19 giu. (askanews) – Il presidente francese Emmanuel Macron potrebbe invocare l’articolo 16 della Costituzione francese che gli conferirebbe poteri eccezionali, qualora scoppiassero disordini dopo le imminenti elezioni parlamentari anticipate nel paese, hanno riferito mercoledì i media francesi. Si tratterebbe di una misura estrema che nella storia ha un unico precedente. Nel 1961, nel pieno della crisi d’Algeria, il presidente De Gaulle decise di adottare l’articolo 16.


I risultati delle elezioni del Parlamento europeo hanno mostrato che il partito di estrema destra Raggruppamento Nazionale (RN) è uscito vittorioso in Francia, assicurandosi il 31,36% dei voti e piazzandosi con oltre 15 punti percentuali di vantaggio sulla coalizione centrista di Macron. Successivamente, il leader francese ha ordinato lo scioglimento dell’Assemblea nazionale e lo svolgimento di elezioni anticipate in due turni, previste per il 30 giugno e il 7 luglio. Se nessuno dei partiti dovesse ottenere la maggioranza assoluta in parlamento, Macron potrebbe sostenere che ciò costituisce una grave crisi legislativa e assumere poteri eccezionali, ha riferito la stazione radio Europe 1, aggiungendo che il presidente francese aveva già discusso questa opzione con il suo entourage. Tuttavia, secondo quanto riferito, l’Eliseo ha smentito questa informazione.


Un’altra opzione sarebbe che il presidente si dimettesse, anche se Macron ha ripetutamente affermato che non si dimetterà indipendentemente dai risultati elettorali, ha affermato Europe 1. L’articolo 16 della Costituzione francese può essere invocato in caso di minaccia all’integrità territoriale del Paese o se viene interrotto il normale funzionamento delle autorità pubbliche. Conferisce poteri eccezionali al presidente in carica, rendendo illimitato il suo controllo sul paese. Dopo 30 giorni, l’opposizione avrà il diritto di rivolgersi alla Corte costituzionale francese e chiedere la cancellazione del regime di emergenza. In caso contrario, il presidente potrà mantenere i poteri illimitati a tempo indeterminato, anche se dopo 60 giorni la Corte Costituzionale sarà autorizzata a valutare da sola se tale misura sia ragionevole.


L’ex presidente francese Charles de Gaulle fu l’unico leader nella storia della Quinta Repubblica a invocare questo articolo durante il putsch di Algeri del 1961, quando diversi generali francesi tentarono un colpo di stato per costringere de Gaulle a non ritirare le truppe dall’Algeria francese.

Putin e Kim Jong-un insieme: Russia e Nordcorea hanno firmato accordo di partenariato strategico

Putin e Kim Jong-un insieme: Russia e Nordcorea hanno firmato accordo di partenariato strategicoRoma, 19 giu. (askanews) – La Russia e la Corea del Nord hanno firmato un accordo di partenariato strategico globale al termine dei negoziati tra i leader dei due Paesi, Vladimir Putin e Kim Jong-un.


L’accordo sostituisce i principali documenti sulle relazioni tra Russia e Corea del Nord, tra cui il trattato di amicizia e assistenza reciproca del 1961, l’accordo di amicizia, buon vicinato e cooperazione del 2000 e le dichiarazioni Mosca-Pyonyang del 2000 e del 2001. Putin aveva dichiarato che è stato preparato “un nuovo documento fondamentale” che costituirà la base delle relazioni tra Russia e Corea del Nord per i prossimi anni.


L’accordo di partenariato strategico globale firmato da Russia e Corea del Nord prevede l’assistenza reciproca in caso di aggressione contro uno dei partecipanti, ha spiegato il presidente russo, Vladimir Putin. “L’accordo di partenariato globale firmato oggi prevede, tra le altre cose, l’assistenza reciproca in caso di aggressione contro una delle parti di questo accordo”, ha dichiarato Putin dopo i colloqui con il leader nordcoreano Kim Jong Un. In questo contesto, il leader russo ha richiamato l’attenzione sulle dichiarazioni degli Stati Uniti e di altri Paesi della Nato in merito alla fornitura di sistemi d’arma a lungo raggio ad alta precisione, aerei F-16 e altre armi e attrezzature simili per colpire il territorio russo. “Questa non è solo una dichiarazione, sta già accadendo, e tutto questo è una grave violazione delle restrizioni assunte dai Paesi occidentali nel quadro di vari tipi di obblighi internazionali”, ha aggiunto Putin.


L’accordo di partenariato strategico globale stimolerà lo sviluppo della cooperazione bilaterale, compresi i legami militari. Lo ha dichiarato il leader nordcoreano Kim Jong Un. “Questo è un evento importante… Grazie alla conclusione dell’Accordo di partenariato strategico globale tra la Corea del Nord e la Russia, le relazioni tra i nostri due Paesi hanno intrapreso la strada di un ulteriore sviluppo promettente e prospero per raggiungere il progresso dei due Paesi e migliorare il benessere dei loro popoli attraverso una cooperazione attiva in vari campi, tra cui la politica, l’economia, la cultura e gli affari militari”, ha dichiarato Kim Jong Un durante l’incontro con il presidente russo Vladimir Putin.

Ungheria lancia slogan presidenza Ue: “Make Europe Great Again”

Ungheria lancia slogan presidenza Ue: “Make Europe Great Again”Roma, 18 giu. (askanews) – “Make Europe Great Again” è il motto ufficiale dell’Ungheria per la presidenza di turno del Consiglio dell’Unione Europea che inizierà a luglio. Il paese ha annunciato lo slogan e il nuovo logo in un video pubblicato su X.


Lo slogan è una copia quasi esatta di quello adottato dall’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che in precedenza aveva elogiato il primo ministro ungherese Viktor Orbán. Secondo una dichiarazione della presidenza ungherese, il logo del cubo presentato insieme allo slogan “MEGA” è stato ispirato dalla “famosa invenzione ungherese, il cubo di Rubik”, che quest’anno celebra il suo cinquantesimo anniversario. Il cubo presenta la bandiera ungherese su un lato e la bandiera dell’UE sull’altro. Non è la prima volta che l’Ungheria fa eco al linguaggio di Trump: a maggio, Orbán ha tenuto la terza CPAC (Conservative Political Action Conference) annuale in stile americano in Ungheria.

Kiev: i russi hanno decapitato un soldato ucraino, i comandanti ordinano di non fare prigionieri

Kiev: i russi hanno decapitato un soldato ucraino, i comandanti ordinano di non fare prigionieriRoma, 18 giu. (askanews) – Le autorità di Kiev hanno accusato le truppe russe di aver decapitato un militare delle forze armate ucraine nella regione di Donetsk. Lo ha riferito – a quanto riporta il Kiev Post – il procuratore generale dell’Ucraina, Andriy Kostin, secondo cui i comandanti di una unità russa hanno ordinato di non fare prigionieri ma uccidere i militari ucraini. “E’ una terribile barbarie, che non può accadere nel 21esimo secolo”, ha dichiarato Kostin.


Durante un’operazione di ricognizione aerea presso una posizione militare nella regione di Donetsk, i soldati ucraini hanno scoperto un veicolo blindato danneggiato delle forze armate Ucraina che aveva all’interno la testa decapitata di un militare ucraino.I procuratori di Kiev hanno avviato un’indagine.


 

Domani Mattarella inaugura a Bucarest la mostra Sonnabend&Arte povera

Domani Mattarella inaugura a Bucarest la mostra Sonnabend&Arte povera

Roma, 18 giu. (askanews) – Nell’ambito della sua visita ufficiale in Romania nel corso della quale incontrerà il capo di stato romeno Klaus Iohannis, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, inaugurerà la mostra “Ileana Sonnabend & Arte Povera”, allestita al Museo Nazionale d’Arte di Romania il 19 giugno.


Con la mostra ILEANA SONNABEND & ARTE POVERA, il MNAR-Muzeul National de Arta al României, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia in Romania, l’Istituto Italiano di Cultura a Bucarest e Antonio Homem della Sonnabend Collection Foundation, rende omaggio alla vita e all’opera della gallerista di origine romena Ileana Sonnabend. La mostra sarà visionata in preview dal presidente Mattarella, si svolgerà poi un vernissage il 22 giugno e sarà aperta al pubblico dal 26 giugno. Ileana Sonnabend nasce il 25 ottobre 1914 a Bucarest, in una delle famiglie più agiate dell’alta borghesia ebraica della città, gli Schapira, e scompare a New York il 21 ottobre 2007.


Aperta fin da piccola all’arte e alla cultura, conosce a Bucarest Leo Castelli, uno dei più importanti promotori della pop art americana, che sposa nel 1933. I due partono per New York alla vigilia dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, dove fondano una galleria d’arte che diventerà una delle più importanti per la diffusione dell’arte americana a metà del XX secolo. Ileana torna in Europa con il secondo marito, Michael Sonnabend, prima a Roma e poi a Parigi. Queste esperienze segnano il percorso che farà di Ileana Sonnabend un’esponente di spicco dell’arte del XX secolo, promuovendo un dialogo tra l’arte americana e quella europea attraverso l’attività della galleria d’arte che apre a Parigi nel 1962 con Michael Sonnabend e successivamente anche a New York. Negli anni Sessanta, oltre a sostenere artisti americani come Jim Dine, Jasper Johns, Roy Lichtenstein, Claes Oldenburg, Robert Rauschenberg, Andy Warhol, Ileana Sonnabend ebbe profondi e continuativi rapporti con l’Italia, prestando una specifica attenzione nei confronti dell’Arte Povera, che – teorizzata nel 1967 dal critico Germano Celant – è ancora oggi il movimento artistico italiano più noto al mondo.


Al fine di sottolineare questa sua lungimiranza e apertura verso l’arte italiana, la mostra al MNAR si concentra sul rapporto della gallerista con gli artisti dell’Arte Povera da lei seguiti: Michelangelo Pistoletto, Gilberto Zorio, Mario Merz, Giovanni Anselmo, Pier Paolo Calzolari, Giulio Paolini, Jannis Kounellis. Come premessa al focus sull’Arte Povera, la mostra accoglie altresì un omaggio a Mario Schifano in quanto primo artista italiano che Ileana Sonnabend espose, che segna dunque l’inizio del profondo legame tra la galleria Sonnabend e l’arte italiana sviluppato dalla seconda metà degli anni Sessanta. La mostra non è soltanto la prima che la Romania dedica alla gallerista romena, ma anche la prima a lei dedicata nel mondo non basata sulle opere attualmente appartenenti alla sua collezione, la Sonnabend Collection. Al fine di differenziarsi dai precedenti progetti espositivi e di sottolineare l’ancora forte legame tra la storia di Ileana Sonnabend e l’Italia tramite l’Arte Povera, la mostra al MNAR include opere ancora oggi di proprietà degli artisti o dei loro eredi, nonché di musei, fondazioni, collezionisti privati, galleristi italiani, esposte dalla gallerista in occasione di mostre presso la sua galleria oppure da lei organizzate altrove.


Le opere incluse, per lo più realizzate tra i primi anni Sessanta e i primi anni Settanta, sono ormai divenute icone della storia dell’arte. Tra queste, si menzionano i quadri specchianti Due uomini in camicie (1963) e Ragazza che cammina (1966) di Pistoletto, Torsione (1968) di Anselmo fino all’Apoteosi di Omero (1970-71) di Paolini. Anticipa la visione delle opere un approfondimento cronologico, testuale e fotografico, su Ileana Sonnabend e un secondo approfondimento, testuale e fotografico, sul suo rapporto con gli artisti dell’Arte Povera. La mostra si conclude con un documentario video sulla gallerista e l’arte italiana, realizzato per l’occasione da 3D Produzioni e destinato in seguito ad essere trasmesso dalla televisione italiana. Questa esposizione ha una notevole rilevanza sia per l’Italia, poiché permette di far meglio conoscere all’estero l’arte italiana, sia soprattutto per la Romania in quanto è la prima volta che il leggendario lavoro di Ileana Sonnabend viene presentato nel suo Paese d’origine. La curatrice della mostra è Ilaria Bernardi, storica dell’arte contemporanea specializzata nell’arte italiana del dopoguerra, con particolare attenzione agli artisti dell’Arte Povera, ricerca a cui ha anche dedicato un importante mostra al Wits Art Museum, a Johannesburg, nell’ottobre 2023. Ha collaborato, tra gli altri, con Germano Celant, teorizzatore dell’Arte Povera, e con Carolyn Christov Bakargiev. Ha curato mostre per istituzioni pubbliche organizzate in importanti spazi espositivi in Italia e all’estero, tra cui: a Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Palazzo delle Esposizioni, MAXXI; in Lombardia, Triennale di Milano; Villa e Collezione Panza, Varese; negli Stati Uniti, Magazzino Italian Art, Cold Spring (NY), ArtOmi (Gent, NY); Sudafrica, Keyes Art Mile e Wits Art Museum, Johannesburg; 6 Spin Street, Cape Town. ‘Lo sguardo di Ileana Sonnabend è stato capace di percepire l’essenza creativa delle ricerche artistiche europee e americane della seconda metà del Novecento, individuando artisti e opere che hanno inciso profondamente nella storia dell’arte internazionale. Tra questi ci sono sicuramente gli artisti italiani da lei supportati; in particolare, quelli dell’Arte Povera di cui ha capito subito la potenza del loro linguaggio e di conseguenza l’esportabilità delle loro opere nel contesto europeo e statunitense. La mostra a Bucarest desidera rendere omaggio a quel suo sguardo così efficace ma anche all’importanza dell’Arte Povera nel contesto internazionale dell’arte’ (Ilaria Bernardi, curatrice della mostra). ‘Proponiamo al pubblico romeno questa mostra dedicata a Ilena Sonnabend, la prima organizzata in uno spazio museale dopo quella al MOMA di New York, che è estremamente rilevante, attraverso il materiale documentario e le eccezionali opere d’arte incluse, per il ruolo che ha giocato a consacrare l’arte d’avanguardia della seconda parte del Novecento. Questa mostra fa parte degli sforzi che il MNAR sta compiendo quest’anno per includere nel suo programma espositivo progetti realizzati in collaborazione con partner stranieri.’ (Calin Stegerean, Direttore generale del MNAR). Oltre a tutti gli artisti, i loro archivi e i prestatori delle opere, si ringrazia Antonio Homem, erede di Ileana e Michael Sonnabend, per l’indispensabile aiuto nell’elaborazione di questo progetto e nelle ricerche necessarie per realizzarlo. BIOGRAFIA ILEANA SONNABEND La vita nell’arte di Ileana Schapira ha inizio nel 1935, quando si trasferisce a Parigi con il marito triestino Leo Castelli (Trieste, 4 settembre 1907 – New York, 21 agosto 1999), il quale, nella capitale francese, apre una galleria grazie all’aiuto finanziario del padre della moglie, un industriale romeno. Al momento della dichiarazione di guerra i due coniugi si trasferiscono a New York, dove nel 1957 Leo Castelli apre una sua galleria, mentre la moglie inizia a interessarsi e a collezionare le opere degli artisti seguiti dal marito, prevalentemente esponenti della neo-avanguardia statunitense. Dopo aver divorziato da Castelli ed essersi risposata con Michael Sonnabend, da cui prende il cognome, nei primissimi anni Sessanta si trasferisce a Roma con il nuovo marito, amante di Dante e Michelangelo e appassionato mentore di giovani artisti americani. Assieme iniziano a mostrare ai mercanti e ai critici italiani la documentazione sugli artisti della Pop Art americana entrati a far parte della loro collezione, ma riscontrano molte difficoltà. Nel 1962 decidono allora di aprire a Parigi la prima galleria, col nome Ileana Sonnabend, con l’intento di mettere in dialogo l’arte americana con quella europea, dimostrandone l’affinità. È però con l’Italia che i rapporti iniziano a rivelarsi i più fruttuosi, in quanto parallelamente è proprio l’Italia a divenire la culla di due importanti risposte sia alla Pop Art sia alla Minimal Art degli Stati Uniti, grazie alla nascita prima della Pop Art italiana e poi dell’Arte Povera. Per questa ragione, nel 1963 la Galleria Sonnabend dedica una personale a Mario Schifano e include nella collettiva Dessins Michelangelo Pistoletto, a cui poi dedicherà una personale nel 1967, anno anche della personale di un altro artista italiano, Piero Gilardi. Nella seconda metà degli anni Sessanta stringe inoltre forti rapporti con il gallerista italiano Gian Enzo Sperone e con il critico Germano Celant, che proprio nella galleria torinese di Sperone trova un alleato per promuovere gli artisti del movimento dell’Arte Povera, da Celant stesso teorizzato nel 1967. Dall’intenso rapporto di Ileana Sonnabend con Sperone e Celant derivano nel 1969 le personali di Gilberto Zorio, Mario Merz, Giovanni Anselmo. Sebbene la sede di Parigi rimanga attiva fino al 1980, Ileana Sonnabend e il marito nel 1970 aprono una seconda sede a New York. Nel 1970 vi si tengono le personali di Giorgio Griffa, Mario Merz, Pier Paolo Calzolari; nel 1971 di Pier Paolo Calzolari e Mario Merz; nel 1972 di Piero Manzoni, Giulio Paolini e Jannis Kounellis. Nel 1972 Ileana Sonnabend dà avvio a Sonnabend Press, affidandone la direzione proprio a Germano Celant. Da qui le numerose monografie dedicate agli artisti dell’Arte Povera, edite da Sonnabend Press. Oltre a ulteriori personali degli artisti italiani già citati, nel 1975 Vincenzo Agnetti e nel 1976 Luigi Ontani fanno il loro ingresso nella Galleria Sonnabend. Ma, tra tutti, è con Kounellis che Ileana Sonnabend stringerà il più assiduo rapporto, fatto di ben altre sette mostre personali fino al 1987. Alla fine degli anni Novanta la Galleria Sonnabend si trasferisce a Chelsea e rimarrà attiva per alcuni anni anche dopo la morte della sua fondatrice, avvenuta nel 2007.

Ue, Michel: no accordo oggi, non era previsto, solo confronto

Ue, Michel: no accordo oggi, non era previsto, solo confrontoBruxelles, 18 giu. (askanews) – Niente conferenza stampa conclusiva, solo alcune dichiarazioni e alcune risposte di fronte a una folla di giornalisti in sala stampa, per spiegare perché il vertice Ue informale non ha preso decisioni oggi sui nuovi vertici delle istituzioni europee: perché in realtà non doveva prenderne, non era questo il suo scopo, si trattava solo di una discussione, un confronto per preparare le decisioni che saranno prese al prossimo Consiglio europeo formale, il 27 e 28 giugno.


Così il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha spiegato, poco dopo la mezzanotte, il mancato accordo dei leader dei Ventisette sui “top jobs”, ovvero la designazione del suo successore, del nuovo Alto Rappresentante per la Politica estera comune, e soprattutto della candidatura per la presidenza della prossima Commissione europea, che dovrà essere approvata dal nuovo Parlamento europeo. “Abbiamo appena concluso – ha riferito Michel – la riunione informale dei leader e, come sapete, abbiamo iniziato ascoltando il messaggio del presidente del Parlamento europeo. È stata anche l’occasione per ascoltare Ursula von der Leyen: ha condiviso con noi alcune riflessioni sul futuro dell’Ue. E poi abbiamo cenato con i leader”.


“È stata una buona occasione – ha continuato – per scambiare opinioni, per tenere conto dei risultati delle elezioni e preparare la riunione formale del Consiglio europeo che si svolgerà la prossima settimana qui a Bruxelles. È stata semplicemente una buona conversazione e, a mio avviso, va nella giusta direzione; ma stasera – ha ammesso – non c’è accordo, in questa fase”. “I partiti politici – ha rilevato il presidente del Consiglio europeo – stanno svolgendo il loro ruolo. Questo è naturale, in questo momento particolare: hanno fatto delle proposte, avrò occasione nei prossimi giorni di lavorare su questo ulteriormente, e preparare le decisioni che dovremo prendere”.


“Vorrei insistere sul fatto – ha puntualizzato Michel – che è sempre stato molto chiaro che a giugno avremo due decisioni da prendere: una riguarda il ciclo istituzionale (ovvero i ‘top jobs’, ndr), ed è un argomento molto importante, tenendo conto dei risultati delle elezioni del Parlamento europeo; e un’altra decisione importante è l’agenda strategica dell’Ue, e abbiamo iniziato a lavorare su questi orientamenti molti mesi fa. Infatti abbiamo cominciato a Granada con la dichiarazione di Granada”, durante la riunione della Comunità politica europea nell’ottobre scorso. “Ho avuto occasione qualche giorno fa – ha riferito ancora Michel – di inviare a tutti i colleghi le bozze con le proposte di agenda strategica. Sarà un tema all’ordine del giorno la prossima settimana, e sono fiducioso che si possa trovare un accordo anche su questi orientamenti, perché di fatto bisogna mettersi d’accordo sulla squadra e su un programma, che sarà costituito dagli orientamenti per il prossimo ciclo legislativo”.


A chi chiedeva se sia sicuro che ci sarà una decisione al prossimo vertice Ue, il presidente del Consiglio europeo ha risposto: “Posso dirvi, avendo fatto la stessa esperienza cinque anni fa, che so che è molto importante garantire la trasparenza e l’inclusività del processo, garantire che i 27 Stati membri si sentano coinvolti nel processo. E penso che sia mia responsabilità assicurarmi che tutti i leader abbiano lo stesso livello di informazione, lo stesso livello di comprensione. E questo incontro è stato importante per questo scopo. E questo mi dà fiducia, perché sento che, se c’è un certo livello di fiducia, questo è sempre utile per prendere una decisione”. “Ricordo la notte in cui sono diventato presidente del Consiglio europeo, cinque anni fa, Donald Tusk (il suo predecessore, oggi primo ministro polacco, ndr) mi ha diede un ottimo consiglio. Mi disse: assicurati di lavorare giorno e notte per preservare l’unità dell’Unione europea e del Consiglio europeo”. “Ecco, questo – ha proseguito Michel – è un momento speciale. Perché? Perché in effetti c’è un ruolo per i partiti politici, e di fatto questo è in linea con il risultato delle elezioni europee; ma il Consiglio europeo è un organo importante e dobbiamo fare in modo che in futuro questo organismo sia in grado di garantire il più possibile l’unità dell’Unione europea”. “Penso – ha osservato il presidente del Consiglio europeo – che ci sia un dovere collettivo di prendere una decisione entro la fine di giugno. Ho sottolineato più volte pubblicamente questo punto, su questo non cambio idea. E’ un dovere collettivo: noi 27 leader dobbiamo lavorare molto duramente per garantire che ci siano le decisioni sul ciclo istituzionale e sull’agenda strategica”. “In effetti – ha sottolineato Michel -, era assolutamente chiaro fin dall’inizio, e non era affatto una sorpresa, che lo scopo oggi non era quello di prendere una decisione; e comunque prendere una decisione avrebbe presupposto qualcosa di diverso in termini di procedimento formale. Questo è previsto per la prossima settimana. Questo incontro è stato pensato per offrire l’occasione di un approfondito scambio di opinioni, per essere trasparenti gli uni con gli altri, per condividere le priorità, le speranze, le aspettative: affinché tutti possano ascoltare tutti, un elemento molto importante nella processo decisionale. Ed è per questo che l’obiettivo di oggi, di stasera, non era prendere una decisione”. Infine, alla domanda se esista una maggioranza per il trio dei “top jobs”, von der Leyen (Ppe) alla Commissione, l’ex premier portoghese Antonio Costa (Socialista) al Consiglio europeo e la premier l’estone Kaja Kallas (Liberale) come Alto Rappresentante, Michel ha risposto: “Questo sarà chiarito la prossima settimana. La conversazione di oggi è stata un passo utile per preparare il prossimo Consiglio europeo formale. La decisione – ha concluso – verrà presa lì, nel prossimo Consiglio europeo formale, che si terrà la prossima settimana”.

Meta lancia in Italia “Genitori Connessi – La Serie”

Meta lancia in Italia “Genitori Connessi – La Serie”Roma, 17 giu. (askanews) – Meta annuncia l’arrivo in Italia di “Genitori Connessi – La Serie”, una digital content series di cinque episodi in formato Reels, che affronta in modo divertente il tema dell’educazione digitale in famiglia. La serie è un nuovo progetto di educazione alla sicurezza e al benessere online, che fa seguito al successo della campagna “Genitori Connessi” dello scorso anno.


Protagonisti della serie, informa una nota, sono l’attore, comico e formatore Germano Lanzoni, il duo Mammadimerda composto dalle autrici e attiviste Francesca Fiore e Sarah Malnerich, e la tata Francesca Valla, counselor familiare, insegnante e scrittrice. I cinque episodi, che saranno pubblicati sui profili Instagram dei protagonisti a partire da domani, martedì 18 giugno, hanno l’obiettivo di sensibilizzare gli adulti sull’uso responsabile dei social media da parte degli adolescenti. La serie segue le vicende di diverse famiglie alle prese con le sfide quotidiane dell’era digitale, dove i protagonisti si alternano nei ruoli per offrire una prospettiva diversificata, sempre sotto la guida della tata Francesca Valla che dà loro supporto per aiutarli a comprendere e gestire meglio l’esperienza online. Ogni episodio mette in luce specifiche funzioni di sicurezza di Instagram, dalla Supervisione Genitori, agli strumenti per la gestione del tempo come la “modalità non disturbare” e “prenditi una pausa”, fino alle Parole Nascoste e alla possibilità di personalizzare i contenuti visualizzati in Esplora.


Oggi la vita reale e quella online sono la stessa cosa, ed essendo gli adolescenti nativi digitali pongono gli adulti di fronte a una sfida complessa: diventare guide esperte in un campo dove i ragazzi sono già pionieri. Come offrire il proprio supporto senza cadere nei soliti cliché da “boomer”? “Genitori Connessi – La Serie” ha proprio l’obiettivo di affrontare in maniera ironica ma attenta le domande che qualunque genitore si è fatto e a cui non sempre ha saputo rispondere: situazioni di vita familiare riconoscibili, che potranno offrire conforto e consigli pratici per navigare responsabilmente il mondo dei social insieme ai propri figli. “I social media offrono enormi vantaggi per gli adolescenti: esprimere se stessi, condividere momenti, scoprire il mondo che li circonda e connettersi con le altre persone. Per questo, vogliamo che quando si connettono, lo facciano in un ambiente sicuro, con il sostegno dei genitori, che rappresentano una guida fondamentale nella loro vita quotidiana.” – spiega Laura Bononcini, Public Policy Director Southern Europe di Meta. “Negli ultimi anni, abbiamo sviluppato oltre 50 strumenti dedicati alla sicurezza e al benessere degli adolescenti e delle loro famiglie sulle nostre piattaforme. Con ‘Genitori Connessi – La Serie’, miriamo a sensibilizzare un pubblico sempre più vasto su questo tema, coinvolgendo gli adulti con un approccio ironico e sottolineando l’importanza di un dialogo familiare aperto riguardo al mondo del digitale.”


Per approfondire l’argomento, è disponibile una breve guida a Instagram con una sintesi degli strumenti più importanti dedicati alle famiglie per un uso sicuro e consapevole della piattaforma, oltre al Centro per le famiglie, un hub di risorse fornite dagli esperti per sostenere i giovani e coinvolgere gli adulti nell’esperienza online dei ragazzi.

Netanyahu scioglie il gabinetto di guerra

Netanyahu scioglie il gabinetto di guerraRoma, 17 giu. (askanews) – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato lo scioglimento del gabinetto di guerra ed ha affermato che continuerà a consultare un “forum” ristretto per le decisioni più delicate sulla guerra a Gaza. Netanyahu ha annunciato la sua decisione al gabinetto di sicurezza. La scelta del primo ministro giunge dopo le dimissioni dal governo dei deputati Benny Gantz e Gadi Eisenkot.


Alcune delle questioni precedentemente discusse dal gabinetto di guerra saranno ora trasferite per la discussione nel gabinetto di sicurezza, ma le decisioni delicate saranno affrontate in un forum di consultazione più piccolo, che dovrebbe includere il ministro della Difesa Yoav Gallant, il ministro degli Affari strategici Ron Dermer, il capo del Consiglio di Sicurezza Nazionale Tzachi Hanegbi e il presidente del partito Shas, Aryeh Deri, che ha prestato servizio come osservatore nel gabinetto di guerra. Secondo la stampa israeliana lo scioglimento del gabinetto di guerra rappresenta un gesto simbolico, inteso principalmente a impedire l’inclusione di ministri, come il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir, di estrema destra, che non a caso avrebbe ripetutamente richiesto di essere inserito nel forum di consultazione.


Intanto, sul terreno, proseguono le operazioni dell’esercito israeliano a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Le truppe operano “in modo preciso e sulla base di informazioni di intelligence”, facendo irruzione e distruggendo diversi edifici con trappole esplosive, hanno precisato le forze di difesa israeliane, in un aggiornamento sulle operazioni delle ultime 24 ore, dopo l’annuncio di ieri sulla pausa tattica di 11 ore al giorno nelle operazioni nel sud di Gaza, condannata dallo stesso Netanyahu. Nel quartiere nord-occidentale di Tel Sultan, a Rafah, i soldati della 401a Brigata corazzata hanno ucciso diversi uomini armati in combattimenti ravvicinati, ha spiegato l’Idf, aggiungendo che nella stessa zona è stato distrutto un deposito di armi da cui è stato lanciato un missile anticarro contro le truppe.


Nel frattempo, l’esercito israeliano continua a operare anche nel corridoio Netzarim, nel centro della Striscia di Gaza. L’Idf ha affermato in questo caso che le truppe hanno ucciso diversi uomini armati e demolito edifici utilizzati dai gruppi terroristici nell’area.

Ucraina, il summit per la pace non ferma gli sforzi e Berna apre anche alla presenza di Putin

Ucraina, il summit per la pace non ferma gli sforzi e Berna apre anche alla presenza di PutinMilano, 16 giu. (askanews) – Il presidente russo Vladimir Putin potrebbe andare in Svizzera per i negoziati senza essere arrestato, nonostante il mandato d’arresto emesso contro di lui dalla Corte penale internazionale (CPI). Ma ci vorrebbe una decisione del governo di Berna, ha detto Viola Amherd, presidente federale della Svizzera.


“Ci sono delle eccezioni” in caso di trattative, ha spiegato alla stampa il presidente della Confederazione a Burgenstock, alla fine del vertice di pace per l’Ucraina. Se si dovesse verificare questa situazione, il ministro degli Esteri Ignazio Cassis, ha suggerito di avviare un dialogo anche con la CPI. “Si potrebbe organizzare. Le nostre leggi lo permetterebbero. Certo dovremmo farlo in accordo con la Cpi. In questo caso il Paese ospitante potrebbe fare delle eccezioni, ad esempio per i negoziati di pace”, ha spiegato Cassis. “Ciò richiederebbe però una decisione del governo” ha aggiunto.


La Svizzera si è inoltre detta pronta a organizzare, se richiesto, incontri di follow-up a livello tecnico. E vuole dialogare con i Paesi che non hanno partecipato alla conferenza di Burgenstock, che si chiude oggi. Riprenderemo sicuramente i contatti” con questi Paesi, ha dichiarato la presidente della Confederazione. Il presidente brasiliano Luiz Inazio Lula da Silva ha offerto l’aiuto del suo Paese per cercare di avvicinare Kiev e Mosca. “Faremo un debriefing” anche con la Russia, ha detto Cassis. Dobbiamo vedere “come possiamo convergere” con gli approcci cinese e brasiliano alla pace in Ucraina, ha insistito.


Intanto 84 delle circa 100 delegazioni presenti all’odierno vertice per la pace in Ucraina hanno firmato la dichiarazione finale. Non c’è stato alcun sostegno da parte degli stati Brics come India, Brasile e Sud Africa. La dichiarazione sottolinea l’integrità territoriale dell’Ucraina. E afferma che il raggiungimento della pace richiede l’inclusione e il dialogo tra tutte le parti. Secondo la presidente federale Viola Amherd non c’è accordo su come includere la Russia nel processo di pace.